I piloti Stock bocciano la chicane di Imola

Tanto lenta e stretta da richiamare alla mente l’imbuto di Monza 

Redazione

14.07.2009 ( Aggiornata il 14.07.2009 18:31 )

Imola – L’Enzo e Dino Ferrari è tornata ad ospitare le moto dopo tre anni con una giornata di test riservati alla Superstock. Mercoledi e giovedi toccherà a Superbike e Supersport. Orario: 9-18 con ingresso pubblico gratuito.

I ragazzini della Stock hanno tenuto a battesimo il nuovo disegno del tracciato profondamente modificato nella zona del traguardo. Senza però tenere conto delle esigenze delle moto, nonostante il round Superbike sia l’evento più importante ospitato sul tracciato imolese.

Il progettista tedesco Hermann Tilke ha previsto un velocissimo curvone nel tratto che va dalla Rivazza al Tamburello, proprio davanti ai nuovi box. Ma senza spazio di fuga. Così per ottenere l’omologazione FIM è stato necessario costruire (a tempo record) una variante. Tanto lenta e stretta da richiamare alla mente l’imbuto di Monza teatro di rovinosi incidenti, costati la stagione a Max Neukirchner (che qui torna sulla Suzuki dopo tre mesi di convalescenza) e Brendan Roberts. Senza contare i paurosi botti degli anni precedenti...

“La chicane è una vera m…” dice senza tanti fronzoli Claudio Corti, pilota Suzuki Alstare autore del miglior tempo. “Si arriva forte, l’ingresso è piatto e non si vede bene la traiettoria. In gara sarà un vero casino, perché da lì dentro si passerà uno per volta. Se va bene…” Le Stock la fanno in prima marcia a circa 45 km/h. Il pilota comasco boccia i lavori nel suo complesso. “Hanno rovinato un pezzo di pista che andava benissimo com’era e il resto è tutto come prima: l’asfalto nelle altre curve è veramente rovinato. Sarebbe stato necessario un manto nuovo, invece di rifare i box.” La partenza è rimasta dov’era, cioè dopo la chicane incriminata, mentre l’arrivo è anticipato, per evitare problemi in caso di arrivi in volata. Per i test c’è anche il problema del muro esterno molto vicino alla pista, per la gara però verrà spostato all’indietro di alcuni metri.



Paolo Gozzi

 


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