PHILLIP ISLAND (Australia) - Ducati stratosferica nella giornata conclusiva dei test Superbike a Phillip Island. A meno di una settimana dall’inizio del Mondiale Michel Fabrizio ha stampato un eloquente 1’31”650, due decimi sotto il primato ufficiale della gara realizzato da Troy Corser con la Yamaha nel 2007 in 1’31”826.
La prestazione del ducatista è molto significativa perché bissata due volte e ottenuta con una copertura da gara: la Pirelli in questa occasione non ha assegnato a nessuno le coperture ultrasoffici da Superpole. La 1098 bicilindrica però ha brillato anche in versione “privata” con Shane Byrne, Jakub Smrz e Carlos Checa subito dietro Fabrizio nella lista finale dei tempi. Checa era stato il più veloce al termine delle due sessioni di domenica.
Le quattro cilindri a prima vista sembrano in chiara difficoltà ma non è così. Perché, anche se nessuno dei top rider ha coperto l’intera distanza di gara (22 giri) guardando i cronologici si scopre che Max Biaggi e l’Aprilia (ottavo tempo finale) sono stati in realtà velocissimi, quasi al livello – come passo – delle Ducati F10 di Fabrizio e Noriyuki Haga (sesto tempo). Biaggi ha collaudato con successo il nuovo motore con distribuzione ad ingranaggi e la squadra valuterà nei prossimi giorni se utilizzarlo subito in gara o rimandarne il debutto nella fase europea del campionato.
Con l’altra RSV4 cresce bene anche Leon Camier risalito al nono posto, niente male considerando che non aveva mai girato a Phillip Island. Intanto Biaggi è stato di gran lunga il più veloce in rettilineo: 314,3 km/h contro 311,6 di Toseland (Yamaha) e 310,7 di Fabrizio.
La Honda si mantiene nei quartieri alti con Jonathan Rea (quinto); scivolata e decimo tempo per Max Neukirchner con l’altra CBR-RR della Ten Kate, qui seguita da diversi ingegneri HRC.
Rientra nei ranghi la Suzuki di Leon Haslam che arretra al settimo posto dopo un eccellente prima giornata (terzo): anche la Suzuki Alstare ha lavorato soprattutto per la gara, senza pensare al giro secco.
Leggeri progressi per la Bmw (Xaus undicesimo, Corser tredicisimo) mentre è sempre notte fonda per la Yamaha che qui ha collaudato le R1 versione 2010: il motore è portentoso (228 cavalli dichiarati) ma sono emersi vistosi problemi d’assetto sia per Toseland che per Crutchlow che invece - con le moto 2009 – erano stati molto veloci a Portimao e Valencia.
Non brillano le Kawasaki con Vermeulen sedicesimo e Sykes a terra senza conseguenze. Da venerdi, sempre a Phillip Island, si comincia a fare sul serio con le prime qualifiche del round d'apertura del Mondiale.
Paolo Gozzi
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