Checa: “È quasi fatta per Sykes. Ma la Ducati migliora”

Checa: “È quasi fatta per Sykes. Ma la Ducati migliora”
L’ex campione: “Sto meglio, ma con le corse sono un capitolo chiuso”

Redazione

26.07.2014 ( Aggiornata il 26.07.2014 12:26 )

Carlos Checa non corre più dal 2013, ma è rimasto sempre molto vicino alla Casa con la quale ha vissuto la parte migliore dei suoi 20 anni di carriera, la Ducati. Lo spagnolo, molto amato dal pubblico dei ducatisti, specialmente dopo il titolo SBK vinto nel 2011, non manca mai agli eventi della Rossa. Era anche al WDW di Misano della scorsa settimana, e spesso lo si incontra nella sede della Ducati a Borgo Panigale, alle porte di Bologna. E ha sempre una parola di incoraggiamento. Soprattutto quando, come quest’anno, ce n’è bisogno. “I miglioramenti di gara in gara sono visibili" dice Carlos. “Potenza e velocità non mancano, è migliorata la maneggevolezza della moto e Davies e Giugliano sono quasi sempre tra i primi anche se a volte le cadute e forse, la sfortuna, non li hanno aiutati”. Aprilia e Kawasaki sono da anni avanti, ma i nostri piloti si difendono bene. Sono impressionato da quello che hanno fatto quest’anno, considerando anche la presenza di Honda e Suzuki. Il prossimo anno credo che potranno lottare per le vittorie e magari per il titolo”. Perché quest’anno... “Beh, quest’anno se Sykes non farà errori sarà lui il campione”.
In occasione dell’ultimo round della stagione 2013, Checa aveva ufficializzato la decisione di ritirarsi dal motociclismo professionistico. Aveva mollato con dispiacere, dando l’annuncio mentre camminava con le stampelle, dopo l’ennesima caduta era stato sottoposto a  un’operazione all’anca sinistra che lo aveva costretto  a una lunga convalescenza. È stato l’ultimo, duro colpo di una carriera costellata da gravi incidenti. Dei quali ancora oggi, che ha 42 anni”, porta i segni. “Sono quasi guarito completamente, manca poco a tornare al 100%, e da lì in poi, magari al termine dell’estate, potrei tornare a salire in sella ad una moto. Ma le corse sono un capitolo chiuso”.

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