Guintoli: "Melandri? Gli è dispiaciuto diventare il numero 2"

Guintoli: "Melandri? Gli è dispiaciuto diventare il numero 2"
Il campione superbike a ruota libera su compagni e avversari che ha battuto quest’anno

Redazione

11.11.2014 ( Aggiornata il 11.11.2014 12:07 )

Sylvain Guintoli abita nella campagna inglese e il suo indirizzo non ha numero civico, ma solo la dicitura “Home Farm”, casa-fattoria. Questa è la storia di un uomo che è partito da Montelimar, un paese del sud della Francia famoso per il torrone e la lavanda, per arrivare al trono di Doha. Non è stata una marcia comoda e nemmeno carica di gloria. Sylvain è uno di quelli che si è fatto il mazzo e, se non fosse così educato, di bella presenza e gentile, sarebbe il vero prototipo del lottatore, dell’eroe della classe operaia del manubrio. Forse è più un duro lui di Tom Sykes, mai fidarsi delle apparenze. Rivali e compagni di squadra. È stata una stagione strana in cui, azzardiamo, sei andato più d’accordo con Baz che con Melandri, mentre Sykes stima più te del suo ex compagno di squadra. Vero? «Con Tom c’è rispetto reciproco, lui è veloce ed è un avversario difficile da battere. Credo che il prossimo anno sarà molto agguerrito. Con Marco c’è stato un buon rapporto in squadra, ma forse non gli è piaciuto diventare il numero due del team e dovermi aiutare, ma questa non è colpa mia. Con Baz c’è un buon rapporto, mi è simpatico e spero faccia bene in MotoGP. Penso proprio che tra lui e Sykes ci sia un rapporto molto meno d’amicizia». Non dimentichiamo che in questa stagione è rimasto in Aprilia in virtù di una clausola contrattuale che lo vedeva riconfermato in caso avesse finito al terzo posto il mondiale 2013. In questo modo e grazie all’arrivo di Melandri, ha soffiato a Laverty la RSV4 con la quale ha vinto il mondiale. Marco Masetti L’intervista completa potete leggerla sul numero di Motosprint in edicola da martedì 11 novembre.

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