Da Donington, Marco Masetti
Ma le
Kawasaki sono in forma? No, sono
straripanti e lo fanno vedere con una qualifica stratosferica di
Tom Sykes, rigenerato dall'aria di casa, che tira giù un tempo fantastico, 1.27.071, che migliora di quasi 4 decimi il suo precedente record fatto segnare nel 2013.
Con un Tom così grande, persino
Rea diventa piccolo e si accoda a 237\000, ma il nordirlandese ha dalla sua un passo semplicemente devastante che in gara probabilmente farà la differenza. Ma in prima fila c'è l'unico pilota “continentale” in grado di inserirsi in una qualifica che a dir poco somiglia al BSB.
Davide Giugliano guida in maniera a dir poco aggressiva, ma riesce a far volare la Ducati che qui non sembra irresistibile. Diciamo che nel terzo tempo di Davide, a 273\000 da Sykes, c'è molto della manetta del romano.
La seconda fila si apre con
Leon Haslam, aggressivo nonostante
l'infortunio che non lo fa dormire e che lo limita molto in sella.
Nonostante due costole rotte, Leon spinge forte e fa capire che anche l'Aprilia sarà protagonista domani. A seguire lo scatenato
Lowes che fa i miracoli con una Suzuki appena sufficiente e precede Davies, meno convincente del solito. A quasi un secondo c'è la MV di Camier che precede
Baiocco,
bloccato sul più bello da un problema tecnico, Guintoli (che arrivava dalla Superpole1),
Salom, Badovini e Vd Mark. L'olandese ha fatto fatica, ma ha fatto numeri incredibili diventando subito un beniamino del pubblico.
Qui i tempi della Superpole.