Biaggi a Misano: Questione di feeling

Biaggi a Misano: Questione di feeling
"Non sarà facile trovare il limite da subito. E' una questione di coraggio, ma anche di fiducia e approccio” dice Biaggi, wild card a Misano

Redazione

12.06.2015 ( Aggiornata il 12.06.2015 11:31 )

Ormai è ufficiale: Max Biaggi correrà a Misano come wild card in sella ad una terza RSV4 RF dell’Aprilia Racing Team – Red Devils. La notizia era nell'aria già da un po' e noi vi abbiamo sempre puntualmente riportato i rumors (leggi qui). Ma c'erano state anche le smentite dello stesso Max, che prometteva di essere sì al circuito Marco Simoncelli, ma solo come commentatore... E invece, a meno che non gli diano un microfono mentre gareggia, il pluricampione del mondo per il commento della Superbike non ci sarà perché sarà impegnato a correre su un tracciato "amico", che lo ha visto conquistare due doppiette di gara, nel 2010 e 2012. Quando scenderà in pista saranno passati 985 giorni dalla sua ultima gara. "Mi sento come se fosse passata un’eternità! Ovviamente non ho mai perso di vista le moto, le ho sempre seguite ed in qualche modo mi sento sempre aggiornato, ovviamente non da pilota. Adesso che ho preso questa decisione di correre, ma solo per divertirmi e per il piacere di farlo, mi preparo a tutti quelli che potranno essere gli avvenimenti del fine settimana e cercherò di farmi trovare al meglio”, ha dichiarato Max Biaggi a WorldSBK. Quale sarà l'approccio di Max Biaggi al fine settimana di gare? “Sicuramente il mio approccio sarà di istinto e si baserà sui miei ricordi e sensazioni del passato, visto che è da diverso tempo che manco da una gara. Poi sicuramente ci sarà lo scontro con la realtà, i secondi che vanno via veloci e gli avversari che, correndo ogni due settimane, sono sempre alla ricerca del limite. Questa è una prospettiva che non vedo da diversi anni, ma non sono spaventato. So benissimo che loro andranno fortissimo ed è per questo che non mi pongo aspettative prima di iniziare”, ha detto ancora Biaggi nella sua intervista a WorldSBK. Cosa pensi di ciò che è riuscito a fare Jonathan Rea nella prima metà di stagione? “Johnny è un ragazzo che stimo molto e sono contento che lui abbia finalmente avuto un’occasione per dimostrare il pilota che è”. Sei già sceso in pista a Misano quest’anno, giusto? “Ho già provato a Misano quest’anno, ma solo in quanto collaudatore di alcune componenti e soluzioni, quindi non con il pacchetto che attualmente utilizzano Haslam e Torres”. Ci sarà un’altra novità per il prossimo fine settimana, ovvero un asfalto completamente nuovo… “Misano si è fatto il lifting, era una cosa di cui aveva bisogno. Il nuovo asfalto non è male, ovviamente il calore rende a volte il tutto più difficile ma sicuramente è un passo avanti”. Dal 2012 ad oggi, quanto credi sia cambiato nel Mondiale? “Non sono sicuro che non siano cambiate le cose, sinceramente parlando. Alla fine sono passati tre anni e quando correvo io c’erano le gomme da 16,5’’ mentre ora si utilizzano quelle da 17’’, quindi non solo gli pneumatici sono diversi ma anche le moto. Il cambio di regolamento di quest’anno le ha rese leggermente meno prestanti ed in ogni caso differenti rispetto al passato. Non sarà facile trovare il limite da subito. Non è solo una questione di coraggio, ma anche di fiducia e approccio”. Come hai visto Troy in pista e quanto credi ci sia in comune tra il tuo ed il suo ritorno? “Vedere Troy di nuovo in gara mi ha sorpreso ma allo stesso tempo reso felice. In quanto appassionato di moto ed avendo condiviso i tracciati con lui in passato, mi ha fatto piacere rivederlo in pista. Potrei definire quasi ‘romantico’ il suo ritorno. E poi non è mica andato piano!” Da campione e pilota vincente la voglia di competere, di lottare non si perde mai, vero? “Sì, però gli automatismi, la preparazione fisica e mentale ovviamente si perdono quando si smette e questo è un fattore non da poco. Tu comunque non sei rimasto completamente fermo… “Io ho sì fatto qualche test, ma niente più. Poi ovvio, quando Aprilia mi chiede di provare delle nuove componenti o soluzioni, non è che devo spingere al 100%. Quando si fanno dei test l’obiettivo è quello di capire se la componente o la soluzione funzionano bene, non di cercare la velocità”. Nella conferenza stampa del giovedì del Gran Premio di Catalunya Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Marc Marquez si sono detti felici del tuo ritorno in pista. Valentino ha anche detto che forse verrà a vederti. “Tutti e tre sono stati molto gentili ma questo non fa altro che mettermi della pressione (ride). Per fortuna, come ho detto, faccio questo ritorno con l’obiettivo di divertirmi il più possibile e quindi gran parte della pressione scivola via automaticamente. So benissimo che c’è un gruppo di piloti che è intoccabile, inavvicinabile, detto questo si vedrà. Il mio riferimento sarà Bayliss: Troy ha fatto due gare, in Tailandia è andato meglio ovviamente. Ovvio che i primi facevano un altro sport”. La sensazione è che, in generale, gli addetti ai lavori, i media ed i fan siano concordi sul fatto che tu sarai in grado di fare qualcosa in più… “Io non mi metto limiti ma sono molto realista. Lui ha fatto come miglior risultato un nono, sbaglio? Non è male in una griglia come quella Superbike. Spero che il mio risultato non sarà tanto lontano, poi dipenderà tutto da come si evolverà il weekend e soprattutto da come avrà inizio, alla fine sono tre anni che non mi trovo in questa situazione. Ora sono tranquillo, ma sicuramente presto l’adrenalina e la pressione si faranno sentire e non sarà facile gestirla come in passato. Ho con me i ragazzi di Aprilia e tutti quelli che ho lasciato, che mi conoscono e che mi metteranno nelle migliori condizioni possibili per far bene”. Sei pronto anche per tutti i fan che verranno a vederti? “Più saranno e più sarò contento. Sarà una festa per me e per loro, una sorta di rimpatriata. Il fan club sarà presente in prima linea così come tanti tifosi ed appassionati di moto. Ci sarà da divertirsi”.    

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