Barbier (Pirelli): 'La SBK? Laboratorio ideale per il prodotto'

Barbier (Pirelli): 'La SBK? Laboratorio ideale per il prodotto'

Alla vigilia della prima gara della stagione, il racing director di Pirelli parla del campionato, del monogomma ma anche delle modifiche al regolamento e di quanto il campionato sia importante per il mercato fatto di appassionati

Fabrizio Porrozzi

23.02.2018 16:09

Mancano poche ore al via della stagione 2018 del mondiale Superbike. Una delle tante, vista con gli occhi di Giorgio Barbier. Già, perché il responsabile delle attività sportive di Pirelli segue questo campionato ormai trentennale sia dai primi “vagiti” ed oltre a rivestire un ruolo importante nel paddock è anche uno dei massimi esperti di questa formula. A lui, durante una pausa delle prove della classe regina delle derivate di serie, abbiamo fatto qualche domanda relativa all’attività di Pirelli nella Superbike. E non solo. 

- Da quanti anni Pirelli è partner del mondiale Superbike e come si è evoluta nel tempo la vostra presenza sui campi di gara?

“La Superbike è l’esempio più importante di come l’attività racing costituisca per Pirelli una piattaforma di ricerca e sviluppo privilegiata. Pirelli è fornitore unico ufficiale di pneumatici per tutte le classi del campionato fin dal 2004 e lo sarà fino al 2020 compreso, caratteristica questa che ci conferisce il primato di monogomma più longevo e di successo della storia degli sport motoristici a livello internazionale. A differenza di altri campionati in cui vengono utilizzati pneumatici prototipali, fin dall’inizio la filosofia di Pirelli è stata quella di progettare, con l’aiuto dei piloti, prodotti da competizione che però potessero essere utilizzati anche da tutti i motociclisti. Nata con la finalità primaria di ridurre i costi complessivi di gestione, la formula monogomma proposta da Pirelli ha accresciuto fin da subito e in modo costante la qualità e la competitività, mettendo tutti i piloti, i team e i produttori di moto in grado di competere per il successo nel campionato”

- Come siete riusciti a rimanere fornitori del campionato per così tanti anni?

“Grazie all’approccio collaborativo e costruttivo che Pirelli ha sempre avuto con il promoter, con la Federazione Motociclistica Internazionale e con tutti i team e i piloti, ma anche per via del costante lavoro di sviluppo portato avanti nel corso di questi anni. Le parole d’ordine che ci hanno guidato sono state innovazione, competizione, curiosità, tutti elementi che sono alla base della nostra formula monogomma. L’obiettivo è migliorarsi, se si pone un limite con un elemento importante come lo pneumatico si tarpano le ali ai Costruttori, agli ingegneri che lavorano sulle moto, ai tecnici, ai piloti che hanno la giusta ambizione di migliorarsi. Ogni stagione portiamo nel mondiale più di 60 diverse soluzioni da provare, solo alcune di queste passeranno nella normale produzione e vendita nella stagione successiva, ma a quel punto ogni motociclista nel mondo potrà acquistarle e montarle sulla propria moto"

- Il regime monogomma è ciclicamente sotto accusa perché a detta di molti limiterebbe lo sviluppo dei pneumatici rendendo più “piatta” la competizione in pista, è davvero così?

“Credo che la risposta migliore sia quella che possono dare i nostri clienti, se non ci fosse sviluppo le nostre gomme racing non sarebbero così tanto utilizzate anche nei vari campionati locali non monogomma, penso ad esempio alla classe Superbike del CIV dove tutti i piloti utilizzano pneumatici Pirelli. Uscire da logiche prototipali costose, ha permesso di creare prodotti disponibili per tutti che hanno aumentato la possibilità di divertirsi in sicurezza con prestazioni molto elevate sia per i campionati professionali che per gli utenti amatoriali. Pirelli ha guidato questo cambiamento, e sta continuando a farlo” 

- Come sono cambiate le gomme negli ultimi anni?

“Compreso che un campionato con gomme prototipali sarebbe stato difficile da sostenere per via dei costi ma soprattutto che con diversi fornitori coinvolti solo alcuni team potevano accedere a pneumatici di buona fattura mentre altri non potevano avere una fornitura di qualità e quindi essere competitivi, il promoter e la federazione hanno richiesto un prodotto per tutti con una qualità ed un servizio equanime. Dover aumentare la fornitura da una o due squadre, che erano quelle che fornivamo all’epoca, ad un’intera griglia e più classi ha fatto in modo di dover abbandonare macchine di produzione, processi e materiali esotici, concentrandosi su quanto richiestoci. La grande sfida è stata, con tutti questi limiti, ritornare alle performance dei prototipi nel giro di qualche anno"

- Se si pensa a Pirelli si pensa a prodotti destinati alle corse ai massimi livelli ma anche a prodotti destinati agli amatori della pista o ai motociclisti su strada. Quanto c’è della tecnologia Superbike nei prodotti che sviluppate?

“Tantissimo, proprio perché non utilizziamo dei prototipi. Più ci si allontana nella ricerca di specializzazione assoluta per una pista, per una singola performance, per una specifica temperatura o asfalto, o per l’esigenza del singolo costruttore o pilota, più si perde il polso del mercato e dei suoi utenti. Nel campionato si corre con moto derivate di serie ed è corretto che anche il pneumatico sia coerente con questa filosofia”

- Finora il regolamento non ha compromesso l’aumento delle prestazioni delle moto. Sarà così anche in futuro?

“Le case, i team e i piloti sanno adattarsi ai cambiamenti e le restrizioni vengono superate non solo dalla tecnologia ingegneristica o dalle gestioni elettroniche, ma anche dalla capacità d’interpretazione degli uomini; si tratti di regolamenti, di capacità di variare un comportamento di guida, di rendere più docile l’erogazione o più sensibile una sospensione“

- In definitiva, quali vantaggi è in grado di garantirvi la partecipazione al Mondiale Superbike soprattutto in ottica clienti e consumatori?

“A differenza di altri campionati, il mondiale Superbike è storicamente, per sua natura, da sempre il più accessibile agli appassionati, quello che davvero permette ai motociclisti di vivere da protagonista l’esperienza delle corse, poter visitare il paddock e vedere da vicino i propri beniamini. Ad ogni tappa noi di Pirelli invitiamo sempre degli ospiti, in particolare i nostri rivenditori e clienti, e gli spieghiamo qual è il nostro impegno nel campionato, come svolgiamo il nostro lavoro e come sviluppiamo i pneumatici che vengono utilizzati dai piloti e poi vengono messi in vendita sul mercato e a disposizione di tutti i motociclisti. Il nostro motto è sempre stato “We sell what we race, we race what we sell”, e nei tour che organizziamo per i nostri ospiti trasmettiamo loro questa filosofia di base che ci guida da anni all’interno del campionato. Ma non ci limitiamo a questo: con i Pirelli SBK Track Days, ovvero i track days organizzati contestualmente al campionato, i clienti Pirelli possono davvero godere di un’esperienza unica per vivere da veri protagonisti la Superbike”.

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