di Federico Porrozzi
Al termine della Superpole 1, che premiato Karel Abraham e Matteo Baiocco (primi due classificati tra tutti i piloti esclusi dalla top ten delle libere), i migliori dodici delle prove si sono sfidati nella Superpole 2 per la conquista delle posizioni che contano sulla griglia di partenza.
L’OLANDESE SUONA LA CARICA - Nella prima parte di sessione, i piloti scendono in pista con le gomme da gara. Partono subito forte Rea e Van der Mark, che scendono sotto il minuto e 35 ma subito dopo arrivano anche le due
Yamaha di Lowes e Guintoli e la Ducati di Giugliano. I cinque sono molto vicini ma a metà sessione è Van der Mark a sembrare il più in forma, visto che gira costantemente sul 34 basso.
MORBIDA PER TUTTI - A quattro minuti dalla fine inizia lo show delle gomme morbide: due giri per tutti, da sfruttare al meglio per provare a portarsi nella zona alta della classifica. E’ subito
Chaz Davies (Ducati) a partire forte, centrando un 1’34”025 che vale il primo posto nonostante un piccolo rallentamento da parte del compagno di squadra Giugliano. Caschi rossi arrivano da Hayden, Rea, Giugliano, Van der Mark e Sykes: questi ultimi due sembrano avere una marcia in più e danno vita ad un duello a colpi di cronometro fino agli ultimi secondi.
MICHAEL, FINALMENTE! - La spunta Van der Mark, che
centra la prima pole position addirittura migliorando il suo limite nell’ultimo giro utile: 1’33”452 per lui, che dimostra l’ottimo potenziale della
Honda anche su una pista completamente differente rispetto a Phillip Island: segno che questa CBR va forte sempre. E diventa un “pericolo” per tutte le rivali.
“Sono sorpreso – dice Michael – ma ora non c’è tempo per realizzare quanto ho fatto, perché c’è una gara da preparare”.
Secondo e terzo, con tempi fotocopia (1’33”671 per entrambi) per le Kawasaki di
Jonathan Rea e Tom Sykes, che completano la prima fila.
La seconda è formata da Davies, Guintoli e da Davide Giugliano (Ducati), lontano mezzo secondo dal leader. Baiocco, invece, chiude dodicesimo.