SBK, Denning: "Con Yamaha si arriva al top"

SBK, Denning: "Con Yamaha si arriva al top"

"L'obiettivo per il 2017 è di essere competitivi e lottare con i piloti più veloci; avere una buona stagione potrebbe significare la conquista del titolo", dice il team manager di Yamaha SBK Paul Denning

Redazione

06.09.2016 13:47

L'anno prossimo l’olandese Michael van der Mark farà coppia con il britannico Alex Lowes nel box di Yamaha per la seconda stagione della marca giapponese nel mondiale Superbike, dopo il suo ritorno alle derivate di serie.
 
"Il 2016 è stato un anno di grande rimonta e di sviluppo per Yamaha nel World Superbike", ha dichiarato il team manager Paul Denning a WorldSBK.com. "Abbiamo dovuto fare i conti con gli infortuni dei piloti e alcune battute d’arresto hanno reso il processo più difficile di quanto ci aspettassimo. Il piano del 2017 ha come obiettivo quello di togliere il gap e di continuare a sviluppare la moto, come tutti i costruttori faranno.
 
"Lo sviluppo è il lavoro di Yamaha. Il lavoro di Michael è, al fianco di Alex, di lottare per vincere le gare e provare a diventare campione del mondo. Questo è l’obiettivo. La moto dovrebbe essere ad un buon livello con i parametri richiesti per il futuro", aggiunge Denning.
 
La separazione da Sylvain Guintoli non è stata una scelta facile.
"Sylvain è estremamente talentuoso, è molto costante ed è davvero un buon pilota. La filosofia di Yamaha, per quanto riguarda il progetto del WorldSBK è stata perfezionata nel corso di quest'anno e ora c'è un maggior interesse e impegno di Yamaha Japan nel progetto World Superbike, rispetto all’inizio.
"La filosofia di Yamaha di prendere maggiormente in considerazione il World Superbike, non è solo per vincere il campionato e dimostrare quanto sia forte la moto, ma anche per iniziare un possibile percorso di carriera per i giovani piloti con Yamaha, che da un’età molto giovane saranno alla guida di moto di piccole cilindrata – sia dalla R3 in un campionato nazionale o una nuova serie in futuro, alla 600, ad una Superstock o una Superbike".
 
Alla fine è arrivata la decisione di mettere insieme Michael e Alex.
"Avere due giovani e talentuosi piloti dà potenzialmente a Yamaha varie opzioni per usare i loro servizi altrove, in futuro; la decisione non è solo una riflessione sulla loro velocità e sul loro talento, ma anche perché in futuro potranno dimostrare quanto Yamaha sia una buona marca con cui correre – e che, se i piloti sono bravi, c’è la possibilità di arrivare al top con Yamaha".
 
Il coinvolgimento di Yamaha potrebbe essere sempre maggiore?
"Credo di sì, considerando che gli sforzi del Project Leader di Yamaha Europe, Andrea (Dosoli, ndr) sono stati sempre quelli di coinvolgere Yamaha Factory il più possibile nello sviluppo della relazione. Credo che adesso Tsuji-san (YMC Motorsports Division’s General Manager, ndr) e anche altri ingegneri di livello, hanno visto di persona le gare del World Superbike e capiscano meglio il livello che è richiesto per competere. Inoltre, quando Alex ha guidato la moto nella 8 Ore di Suzuka, non solo la sua velocità ma anche la sua conoscenza tecnica e i feedback della moto e di diverse componenti, hanno fatto capire che per vincere il mondiale  Superbike, c’è bisogno di un livello davvero alto. Yamaha è chiaramente un marchio vincente a livello mondiale: enduro, motocross, in ogni attività in cui è impegnata e, ovviamente, in MotoGP. La filosofia è sempre quella di essere in una posizione per poter puntare alla vittoria – e il supporto di fabbrica è sempre un grande passo in quella direzione.
 
Qual è l’obiettivo di Yamaha e del team per il 2017?
"L’obiettivo è di essere competitivi e lottare con i piloti più veloci; avere una buona stagione potrebbe significare la conquista del titolo. Potrebbe anche significare il quinto posto in campionato, ma abbiamo ancora da lavorare. Sottovalutare la concorrenza in questo campionato sarebbe folle e il prossimo anno sarà ancora più forte, considerando le squadre in campionato e alcuni nuovi piloti che arriveranno."

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