A “casa” di Bayliss: “Ducati? Può essere l’anno buono”

A “casa” di Bayliss: “Ducati? Può essere l’anno buono”

L’australiano è tornato nella sua Phillip Island per seguire il figlio Oli e per rivedere tanti “vecchi” amici e avversari

F. P.

24.02.2017 16:27

Phillip Island è dove è nato il “mito” di Troy Bayliss. Lì, il campione australiano si è formato prima di salire alla ribalta mondiale e diventare uno dei piloti simbolo della storia della Superbike. Proprio lì, sul circuito affacciato sull’Oceano, il 47enne è tornato anche quest’anno. Stavolta per stare al fianco del figlio Oli, impegnato (anche lui figlio d’arte) nel campionato australiano Superbike che si corre in concomitanza con il mondiale.

LEGAME - Dall’altra parte del muretto dei box, Baylisstic (sei stagioni intere in Superbike tra il 2000 e il 2008 con tre titoli mondiali nel carniere) ha parlato della nuova stagione al via e delle speranze della Casa a cui si è legato indissolubilmente nella sua avventura con le derivate di serie. “Quando torno nel paddock della Superbike è come se tornassi a casa ed è un piacere rivedere molti volti familiari. Marco Melandri è uno di questi. Penso che nella Superbike di quest’anno, il livello di talento sia molto alto. È davvero bello perché tutti questi piloti forti non si vedevano da un po’ di tempo. Credo che quest'anno potrebbe essere buono per Ducati. Jonathan Rea ha una grande sicurezza ma Chaz Davies non è mai stato così forte e questa stagione potrebbe iniziare nel migliore dei modi. Credo che abbia bisogno di migliorare nei primi giri… Melandri? Non sappiamo cosa potrebbe succedere”.

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