Baz e Torres: il paddock di Jerez tra ritorni a casa e cambi di casacca

Baz e Torres: il paddock di Jerez tra ritorni a casa e cambi di casacca


Il francese è tornato nel mondiale Superbike dopo l’esperienza in MotoGP, salendo sulla moto che fino a poche settimane fa è stata dello spagnolo. A sua volta, debuttante in sella alla MV Agusta.

 

22.11.2017 ( Aggiornata il 22.11.2017 16:54 )

Il figliol prodigo è tornato. E l’ha fatto nel migliore dei modi. Dopo tre stagioni complete da “outsider” in MotoGP (due quarti posti come migliori risultati in gara con le Yamaha Forward e Ducati satellite), il francese Loris Baz è tornato nel campionato che l’ha visto nascere e diventare protagonista sui circuiti mondiali: quello della Superbike.
Campione della Stock 600 nel 2008, a soli 15 anni, corre da protagonista nella Stock 1000 fino al 2012, quando passa alla classe regina a stagione iniziata: dopo sole otto gare conquista il primo podio e alla decima manche in carriera centra addirittura la vittoria, con la Kawasaki ufficiale a Silverstone. Nei due anni successivi, un’altra vittoria, otto secondi e due terzi posti, “conditi” da numerosi piazzamenti da top five. E da un carattere piuttosto “determinato” sia fuori che dentro la pista: in molti si ricordano i suoi sorpassi decisi e alcuni accesi diverbi con il suo compagno di squadra di allora, Tom Sykes.

LE KAWASAKI NEL MIRINO - Da quei risultati ripartirà, dopo tre anni di lontananza, la sua avventura con le derivate di serie. Il giovane 24enne di Sallanches lo farà con la BMW del Team Althea: l’ha conosciuta poche ore fa a Valencia, in occasione dei primi test pre-2018. Com’è andata? Ha chiuso secondo, alle spalle di Sykes per sette decimi. Non male, come biglietto di “ritorno”. “E’ stato un test molto positivo – spiega Loris - E’ stato strano all’inizio ovviamente, con tante cose alle quali abituarmi, ma abbiamo lavorato duramente e bene. Ho completato tanti giri, necessari per poter trovare il giusto feeling. La moto mi piace molto, soprattutto l’anteriore e la gomma anteriore, mentre ho avuto più difficoltà con la parte elettronica. Fatico ancora con le gomme fresche, un aspetto sul quale continueremo a lavorare, ma in una simulazione di gara che abbiamo fatto stamattina, siamo stati veloci, con tempi in linea con quelli visti durante l’ultima gara che si è disputata su questa pista. Quindi, tutto sommato, sono molto contento e non vedo l’ora di tornare in pista...”

UNA NUOVA SFIDA - Nel Team Althea, Baz ha preso il posto di Jordi Torres. Lo spagnolo, finito il suo “matrimonio” sportivo con Genesio Bevilacqua, è approdato in MV Agusta ereditando la F4 da Leon Camier (ora in Honda). Anche lui era presente a Valencia e anche lui non è andato affatto male. Anzi. Il talento iberico, dopo le belle cose fatte vedere con l’Aprilia prima e con la BMW poi, è atteso adesso alla definitiva maturazione che potrebbe portarlo stabilmente nella top five della categoria. 
Nei test ha chiuso quarto a meno di un secondo da Sykes e nonostante un infortunio non ancora dimenticato. “Quando corro non ho alcun dolore e non mi dà molto fastidio – spiega Jordi - ho fatto molti giri per capire la MV Agusta e per vedere se devo cambiare il mio stile di guida, e finora tutto è ok e sono contento, ho girato abbastanza per capire tutto. La moto è tranquilla nell’ingresso curva e nell’uscita, l'elettronica funziona bene ed è facile aprire l’acceleratore in uscita. La cosa più importante è l'agilità, e devo avere molta precisione nell’ingresso di curva. Sono contento di poter entrare aggressivamente in una curva e frenare tardi. Ho bisogno di lavorare per curvare meglio”.

 

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