Honda SW-T400: bella vita... in poltrona

Confortevole, lussuoso, grande e grosso. Ma molto docile

Redazione

27.05.2009 ( Aggiornata il 27.05.2009 10:06 )

Montecarlo - Viaggiare non è solo spostarsi e guidare è molto più di muoversi. A volte la necessità si riveste di piacere ed è così che uno scooter eccessivo trova il senso. I principi fondamentali - leggerezza, semplicità, dimensioni minime - vanno a farsi benedire al cospetto dell’SW-T400. Lussuoso, comodo, protettivo, con uno scooterino da città ha poco in comune ma su una poltrona così è un bel viaggiare, e comunque ha molto da dire anche tra i maxi: come gli altri, lo scooter comparso quasi a sorpresa al Salone di Milano ha il motore bicilindrico, ma si distingue per la cilindrata. E i numeri diventano importanti quando permettono di risparmiare sull’assicurazione, visto che la maggior parte delle compagnie hanno uno scaglione tariffario con limite a 400 cm³, e l’SW-T è 399; è 1 cm³ che fa una differenza dell’ordine di 200 euro, lo stesso cm³ che permette di restare entro il limite per usufruire degli incentivi alla rottamazione. Restare entro i 400 cm³ significa anche qualche cavallo in meno dei più grossi, ma siete sicuri che sia un male? Si parla di scooter, non di supersportive, la velocità effettiva è già attorno ai 150 km/h, 20 più del limite in autostrada, e per quanto riguarda la “castagna”, ad esempio quella del quasi analogo Silver Wing di 600 cm3, non se ne sente la mancanza: il tiro è comunque ottimo, l’accelerazione molto superiore alla media e il fatto che lo strappo non inchiodi alla sella fa parte dei pregi dell’SW-T400, che nonostante le dimensioni generose fa della facilità di guida un fiore all’occhiello.
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Quasi ci si sorprende di trovarsi così a proprio agio, con l’ABS pesa 250 chili ma proprio non li dimostra. Il baricentro è basso e il carico equilibrato, con quella sella metterebbero i piedi a terra anche i sette nani; e il motore va via liscio con un filo di gas, senza strappi e senza sussulti. Il tutto a corredo di una ciclistica che a bassa velocità si muove armoniosamente e richiede una pressione sul manubrio ragionevole.Quindi in città ci si muove con una certa disinvoltura e senza faticare troppo, nonostante la posizione di guida coi piedi avanzati e le ginocchia alte che non permette di spingere molto sulla pedana e porta ad una guida tutta di manubrio. C’è solo da ricordare che il “bambino” è grande e grosso, e pure lungo, per cui se nel traffico c’è calca bisogna rinunciare alle serpentine. Ma in situazioni appena più scorrevoli l’SW-T diventa divertente, capace di saltare a destra e a sinistra con insospettabile agilità.
Per quanto sia derivato piuttosto strettamente dal Silver Wing 400, all’occhio l’SWT dà un’impressione molto diversa: la linea è più filante - sportiva non sarebbe un termine calzante per un maxi scooter -, più aggressiva. Più azzeccata anche, perché interpreta meglio il carattere di un mezzo che strizza un occhio alla praticità e due (!) al gusto: piacevolissimo sulle strade aperte, molto stabile e non c’è da stupirsene, con un interasse di 1.500 mm, quando la CBR 600 RR, ad esempio, non supera i 1.375 mm. In autostrada basta mettersi comodi e girare la manetta, viaggia dritto senza fare una piega.


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Sella ampia e soffice e un bell’appoggio per la schiena, l’SW-T permette di fare tanta strada comodamente. È solo la protezione che fa un po’ difetto: il parabrezza non è largo ma è alto, però la sagoma dello scudo causa notevoli vortici sulle gambe. Sono da viaggio pure le sospensioni, morbido filtro di tutte le asperità, sia quelle grosse, sia il pavé. Affondano in frenata e in curva eppure non sono dondolone: sono ben controllate invece, e ciò significa che guidando con pulizia, senza caricarle bruscamente, si possono pennellare le traiettorie ed essere piuttosto veloci tra curve e controcurve. Il baricentro basso rende l’SW-T sorprendentemente intuitivo, è facile indovinare le linee giuste al volo ed è altrettanto facile cambiarle, a patto di agire dolcemente. Il motore è l’unico bicilindrico della sua categoria, il più potente, ed è di una linearità esemplare.
Prontissimo, ha un’erogazione pulita che lo rende davvero facile: un po’ per i meriti del motore e un po’ per quelli di una trasmissione cui è difficile muovere appunti, non c’è mai lo strappo che turba l’assetto, nemmeno a bassa velocità. Anzi, forse tra una curva e l’altra qualche volta verrebbe la voglia di un filo di accelerazione in più, ma è solo perché la testa dimentica che si tratta pur sempre di uno scooter. L’SW-T è molto ben frenato, il disco anteriore più grande si sente e il posteriore è efficace: c’è il sistema ad intervento combinato e siccome uno scooter non è una moto, è una buona cosa. Decelerazioni più che soddisfacenti, non sarebbe disprezzabile un anteriore più aggressivo ma la potenza è adeguata, temperata da una notevole modulabilità. Con 510 euro in più si può avere anche l’ABS, il prezzo passa da 6.690 euro f.c. a 7.200 e la sicurezza sale in proporzione.
Scooter lussuoso, naturalmente è il regno delle comodità: sella ad apertura assistita e spazio per due caschi - uno con la visiera corta -, bloccasterzo inseribile con la ruota girata sia a destra che a sinistra, cruscotto ben leggibile in cui compare anche l’indicatore del consumo, specchi dalla visibilità eccellente, freno di parcheggio. Le comodità rendono piacevole la vita...

I prezzi:
SW-T 400 6.690 euro f. c.
SW-T 400 ABS 7.200 euro f. c.


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