Aprilia RSV4: Arma letale V4

Bella, potente e agile come una vera moto da corsa

Redazione

27.05.2009 ( Aggiornata il 27.05.2009 18:17 )

Misano Adriatico - È bella. La più bella. Però, fino alla scorsa settimana era un meraviglioso prototipo. Biaggi l’ha già portata sul podio nel mondiale Superbike, ma nei concessionari Aprilia, della RSV4 non ce n’era traccia. Da fine aprile, però, la musica cambierà e, chi avrà 20.000 euro da spendere, potrà portarsi a casa la versione Factory. La più ricca, la più racing, la più affascinante e performante. Più avanti, probabilmente in autunno, arriverà anche la versione R, quella un po’ più economica, che, euro più, euro meno, costerà circa 16.000 euro. Un prezzo in linea con quello della più cara concorrenza giapponese.
Per Aprilia la RSV4 è molto più di una maxisportiva. È una scommessa costata 25 milioni di euro. È la base tecnica dalla quale sarà creata una famiglia di prodotti accomunati dal propulsore V4. È la moto che dovrà rilanciare il marchio Aprilia nelle corse e nel settore della produzione. Per una serie di coincidenze positive, la Casa di Noale ha tutto quello che serve per portare a termine la scalata con successo: una moto in grado di fare battere il cuore al primo sguardo che, a causa della forza dello Yen giapponese, ha un prezzo in linea con quello della concorrenza del Sol Levante.
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Purtroppo a Misano Adriatico la pioggia non ha consentito di testare a fondo la bontà della RSV4, che comunque ha dimostrato di avere un potenziale notevole. Una delle caratteristiche che più impressionano, in positivo, è la compattezza, che rende la moto più simile a una supersport che a una maxisport. La RSV4, quindi, è adatta a piloti di taglia medio piccola, però, una volta in sella, si rimane favorevolmente sorpresi dallo spazio disponibile a bordo.
Ci si può liberamente spostare in senso longitudinale senza incontrare “ostacoli”: il serbatoio, molto stretto e anatomico, consente di stringere bene il veicolo in rettilineo. I semimanubri, larghi e non eccessivamente bassi, garantiscono un buon controllo del veicolo in qualsiasi situazione.
Volendo essere pignoli, utilizzando pedane un filo più arretrate e una sella più imbottita, si sarebbe sfiorata la lode Dal punto di vista dinamico la RSV4 è unica. Volendo descriverla facendo dei paragoni con le maxisportive già in commercio, può essere definita uno strano mix tra la nuova Yamaha R1 a scoppi irregolari e la Honda CBR 1000 RR. Il motore dell’Aprilia, infatti, ha un’erogazione fluida ma corposa fin dai bassi regimi e un sound molto cupo, doti che lo rendono molto diverso rispetto ai quadricilindrici in linea a scoppi regolari, decisamente più “vuoti” in basso ma caratterizzati da un funzionamento più regolare con le marce alte sotto i 4.000 giri.
Nonostante l’architettura a V di 65°, il propulsore della RSV4 ha vibrazioni contenute, avvertibili ma comunque non fastidiose, solo sulle pedane e fino a 4.500 giri. Già da questo regime la spinta è molto buona, non vigorosa come quella di un bicilindrico ma apparentemente superiore a quella di un tradizionale quattro cilindri in linea. Il bello arriva oltrepassati i 9.000 giri, limite oltre il quale il V4 inizia a ringhiare e l’ago del contagiri “vola” in un attimo a quota 13.000 giri. Andare oltre è possibile ma non conveniente. In circuito è nel range 9.000/13.000 giri che questo V4 andrebbe usato. Per farlo, soprattutto in presenza di asfalto umido, serve coraggio, perché la RSV4 va veramente forte! Il rimedio c’è, infatti basta passare dalla mappatura Track a quella Sport per mettere il guinzaglio alla belva.
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L’unico vero difetto di questo propulsore riguarda la taratura dell’acceleratore elettronico durante la primissima fase di apertura. Il V4 ha una risposta al gas pronta ma non brusca, quindi non ha quello che in gergo viene definito un effetto on/off fastidioso. Il problema è che, dopo aver aperto il gas, c’è un momento durante il quale il motore mette a disposizione più coppia di quella che il pilota chiede.
Continuando ad aprire l’acceleratore tutto torna alla normalità e, anzi, nelle curve veloci o in quelle dove bisogna parzializzare il gas senza mai chiuderlo tutto, il V4 Aprilia ha doti addirittura superiori a quelle della concorrenza.
Il funzionamento del cambio della RSV4 somiglia molto a quello della RSV bicilindrica: la leva ha una corsa decisamente contenuta e gli innesti sono precisi, a patto di agire con decisione sul comando. Solo sul bagnato, abbiamo notato un eccessivo ritorno di forza sulla leva della frizione.
Il vero punto di forza della RSV4 è la ciclistica, più simile a quella di una moto da corsa che a quella di una moto stradale sportiva. Come detto, purtroppo, a causa della pioggia non è stato possibile testare a fondo le doti telaistiche della RSV4, che comunque sembrano eccellenti. I suoi punti di forza sono la maneggevolezza, paragonabile a quella della delle più agili supersport, e l’equilibrio. A differenza della maggior parte delle sportive di grossa cilindrata esclusa la CBR 1000 RR, la RSV4 resta facilmente controllabile anche in caso di perdita di aderenza, fatto che, anche sull’asfalto bagnato, consente di guidare e non di essere “portati a spasso” dalla moto.
Sia telaio e forcellone, sia le tarature di forcella e ammortizzatore, sono molto rigidi. Nonostante queste scelte, la RSV 4 ha reazioni facilmente prevedibili e, in fase di inserimento in curva, tutto accade molto velocemente. All’inizio è facile essere presi in contropiede, poi ci si abitua a questa reattività e si è portati a ritardare l’inizio della discesa in piega.
La RSV4 monta un impianto frenante simile a quelli della Ducati 1198S e della KTM RC8R, quindi ci saremmo aspettati di avere a che fare con freni molto aggressivi. I tecnici Aprilia, invece, hanno rinunciato a un pizzico di mordente per ottenere più modulabilità. Sul bagnato questa è una scelta senza dubbio valida. Presto saremo in grado di dirvi se lo sarà anche sull’asciutto...

Prezzo: 20.000 euro f.c

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