MV Agusta F4 – Energia nuova

Completamente riprogettata, anche se somiglia alla vecchia

Redazione

01.12.2009 ( Aggiornata il 01.12.2009 09:47 )

SCHIRANNA (VA) - Osservandola da lontano potrebbe sembrare un semplice restyling. Niente di più sbagliato. La nuova MV Agusta F4, infatti, è tutta nuova, tanto che solo pochissimi componenti sono intercambiabili con la versione precedente. Il presidente Claudio Castiglioni ha dichiarato di amare follemente le Ferrari ma di ammirare le Porsche. Ed è proprio ispirandosi alla filosofia del marchio tedesco che i designer e gli ingegneri della MV Agusta hanno realizzato la nuova F4: evoluzione senza rivoluzione.

Ora la F4 è più leggera, compatta e guidabile, ma non ha tagliato completamente i ponti con il passato, almeno in apparenza. Una volta in sella, infatti, le differenze tra il nuovo e il vecchio modello risultano evidenti: la posizione di guida della F4 2010 è sempre estrema, però il serbatoio più piccolo e il piano di seduta più vicino ai semimanubri consentono di instaurare da subito un buon feeling con l’avantreno. Inoltre, si avverte un minore carico sui polsi rispetto al passato, quindi ci si può divertire senza soffrire, anche su strade abbastanza tortuose.

Il motore ha conservato un sound cristallino ma aggressivo, ha molto più allungo e un’erogazione più fluida ai bassi e medi regimi. Quando si passa da una condizione di gas completamente chiuso a una di gas parzialmente aperto la risposta al gas è ancora un filo brusca, però nel complesso il miglioramento è evidente. Notevole il salto di qualità fatto dal cambio. Quello della vecchia F4 aveva una contenuta corsa della leva, ma gli innesti erano duri e poco precisi; ora, invece, più si aumenta il ritmo più le marce entrano con facilità.

Sin dai primi chilometri ci si rende conto che la nuova F4 è molto più agile della vecchia, tanto che è addirittura possibile usarla con facilità in città, dove l’unico limite è la ridotta capacità di sterzata. Il fatto sorprendente è che, nonostante una maggiore maneggevolezza, la stabilità e la precisione direzionale dell’avantreno sono rimaste sostanzialmente invariate. Ottimo il rendimento dell’impianto frenante, più potente che modulabile. Un consiglio? Usatelo con cautela!

 

Riccardo Piergentili

 


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