Prova Verità - Piaggio X7 250

Prezzo basso e presenza importante, uno scooter adulto che ama la città

Redazione

01.02.2010 ( Aggiornata il 01.02.2010 16:47 )

La prova
Piaggio X7 250

Per la Piaggio "X9" era solo la sigla di un prototipo, ma trapelò prima che venisse deciso un nome ufficiale, tutti cominciarono a usarlo e alla fine venne istituzionalizzato: da diversi anni per il marchio di Pontedera “X” sono i commuter, gli scooter di taglia media per il diporto extraurbano, tipo hinterland-centro. X9 prima, poi X8 e oggi anche l’X7, quello che si potrebbe definire un “problem solver”. Qualifica lusinghiera perché allo scooter che risolve i problemi ci si avvicina con un senso di leggerezza. Ti porta dove vuoi, non dove puoi. Gira in poco spazio e si parcheggia in ancor meno. Non nasce per far schiacciare il naso contro la vetrina: non è maestoso ma non è mastodontico, non è super potente nè super assetato, non è strano nè costoso. Non è quello che riempie la bocca ma è capace di riempire il cuore giorno dopo giorno, buon compagno di vita e di viaggio. E questo conta molto di più. L’X7 è facile da amare e anche da comprare. Il prezzo è ai vertici, ma in basso: 3.800 euro f.c. per il 250 di questa nostra prova, addirittura 3.350 per il 125. Fronzoli pochi ma la linea è piacevole, quasi elegante, e le cose che contano ci sono tutte.

Accompagnate dalla sensazione di muoversi nel traffico avendo tutto sotto controllo. L’interasse è uguale a quello dell’Aprilia Atlantic, un centimetro meno di X8 od Honda S-Wing, però è un mezzo che si sente particolarmente corto ed è una gran bella impressione quando ci si trova a zigzagare tra auto ferme in colonna e vicoli angusti. Del resto la città è il terreno preferito dell’X7. Buona protezione nonostante qualche vortice, posizione di guida leggermente raccolta ma naturale e una piacevole sensazione di leggerezza sia a bassa velocità, sia quando lo si mette sul cavalletto. Il frontale non appare particolarmente stretto ma nemmeno ce ne si accorge perché in città a comandare è piuttosto la maneggevolezza; e se il parabrezza alto e non troppo trasparente arriva fin sulla linea dello sguardo, la contropartita è una “copertura” dall’aria che arrivo fino agli occhi, per chi ama i caschi senza visiera. Le sospensioni privilegiano la guida: l’X7 è tendenzialmente rigido ma non beccheggia in curva e non affonda in frenata, nè innesca ondeggiamenti nei curvoni. Non istiga particolarmente alla piega perché il baricentro altino non lo rende intuitivo e a centro curva serve un po’ di pressione sul manubrio, ma il comportamento è sincero e senza sorprese: precisione migliorabile, agilità nei cambi di direzione notevole, nessun problema in velocità. Sui freni bisogna agire con decisione, e questo va a scapito della modulabilità, sono legnosi però - numeri alla mano - sono efficienti: lo spazio di arresto da 60 km/h è a livello della migliore concorrenza e da 100 all’ora andiamo ancora meglio.

Quanto al motore, è uno dei punti forti dell’X7 250. Per le prestazioni brillanti, certo: 118 km/h di velocità massima e 18”85 sui 400 metri. Ma soprattutto per il temperamento: è un po’ “sprintoso”, ama stare su di giri, eppure c’è sempre, è estremamente pronto a qualunque regime, e sorprendentemente lineare. Veramente un gran bel motore, supportato da una trasmissione allo stesso livello, e con un consumo nella media, 21,5 km/litro. Per il resto vanno registrati un vano di carico molto grande e molto comodo, roba da due caschi, un integrale e un jet, e poi una sella duretta e non troppo bassa, un cruscotto bello da vedere ma un po’ confuso nella grafica, retrovisori non enormi ma con una buona visuale, e una eccellente sistemazione anche per il passeggero, coccolato da spazio sulla sella, maniglie comode e una posizione naturale.


I nostri rilevamenti
Velocità max 118, 9 Km/h
Accellerazione da fermo
  • Distanza in metri
  • 0-400
  • 0-1000
  • Tempo in secondi
  • 18"85
  • 37"83
  • Velocità in uscita in Km/h
  • 108,1
  • 117,4
  • Variazione velocità in Km/h
  • 0-50
  • 0-100
  • Tempo in secondi
  • 3"81
  • 14"22
  • Distanza in metri
  • 28,7
  • 266,1
Ripresa da 50Km/h
  • Distanza in metri
  • 0-400
  • 0-1000
  • Tempo in secondi
  • 16"06
  • 34"85
  • Velocità in uscita in Km/h
  • 109,5
  • 117,9
  • Variazione velocità in Km/h
  • 50-100
  • Tempo in secondi
  • 10"01
  • Distanza in metri
  • 223,3
Scarto al tachimetro
  • Velocità indicata
  • 50 km/h
  • 100 km/h
  • Velocità effettiva
  • 43,8 km/h
  • 91,0 km/h
Frenata
  • Velocità
  • da 60 km/h
  • da 100 km/h
  • Metri
  • 13,7
  • 38,1
Peso effettivo
  • Con 3 litri di carburante
  • Asse anteriore
  • Asse posteriore
  • 165,4 kg
  • 67,2 kg
  • 98,2 kg
 
Il banco
Potenza massima 19,1 CV (13,9 kW) a 7800 giri minuto (effettiva alla ruota)
Coppia massima 1,85 Kgm (18,1 Nm) a 6650 minuto (effettiva alla ruota)
 

La tecnica
L'importante è la sostanza

Lo styling non è solo fantasia, deve trasmettere visivamente l’anima dello scooter. Dunque per l’X7 serviva qualcosa di semplice e di ricco al tempo stesso, capace di dare soddisfazione senza spiccare come un prete nella neve col rischio di stancare. Il risultato è una linea sobria, non particolarmente originale ma gradevole e dalle forme avvolgenti. Senza debordare, perché l’X7 doveva anche trasmettere l’immagine di un ingombro ragionevole e di un peso contenuto: 165 kg effettivi, siamo nella media. Ma si voleva anche tenere basso il prezzo, e qui è stato fatto il lavoro migliore: rinunciare al superfluo ma non ad una sensazione appagante, a un’aria ricca. Qualcosa è stato lasciato sul piano delle finiture e della precisione dei montaggi ma nulla su quello visivo, i comandi al manubrio sono ben sagomati e hanno un aspetto quasi sontuoso, così come appare ricco il cruscotto: tachimetro/ contachilometri, benzina, temperatura acqua, orologio e le solite spie suddivise in tre elementi circolari, è una dotazione nella norma ma in una confezione che appaga. E appaga molto di più lo spazio di carico:

oltre al grande vano ad apertura centralizzata da due caschi, c’è un cassetto profondo, e se non basta c’è pure il gancio appendiborsa, che il tunnel non troppo alto rende effettivamente utilizzabile. Già, perché la forza dell’X7 non sono la ridondanza nè l’originalità estrema: si punta su soluzioni tradizionali, applicate con accortezza. Tradizionale, dunque, è anche la parte tecnica: telaio in tubi a doppia culla sovrapposta e sospensioni convenzionali, una forcella con steli di 35 mm Ø e il motore oscillante con due ammortizzatori a doppio effetto regolabili nel precarico molla. L’utenza scooteristica non chiede ulteriori complicazioni. Freni a disco naturalmente, 260 mm Ø davanti e 240 mm Ø dietro, con pinze a due pistoncini paralleli, e ruote... medio-abbondanti, 14” anteriore e 13” posteriore. Infine il motore, il Quasar 250 di produzione Piaggio: distribuzione monoalbero, quattro valvole, iniezione e raffreddamento a liquido, con trasmissione automatica e variatore. Nulla di inedito, appunto. Ma visto che era già ai vertici, che senso avrebbe avuto


La pagella
  • Linea 8
    Moderna, sobria ma non banale. Un buon lavoro per una categoria che non vuole esagerazioni.
  • Finiture 7
    L'aspetto è sontuoso, gli accoppiamenti però sono perfettibili e la plastica abbonda.
  • Componentistica 8
    Miracoli nessuno però c’è tutto quel che serve e l’efficienza nel complesso è buona
  • Motore 9
    La Piaggio i motori li sa fare, non ci sono dubbi. Prestazioni soddisfacenti e buon temperamento.
  • Trasmissione 9
    Allo stesso eccellente livello del motore: frizione senza strappi, variatore tempestivo.
  • Sospensioni 7,5
    Un po’ rigide per un commuter, però non beccheggia nemmeno sullo sconnesso.
  • Freni 8
    La chiave di lettura è nei numeri: comando legnoso, ma gli spazi d’arresto sono ottimi.
  • Strumentazione 8
    Dare un’impressione di ricchezza fornendo le stesse informazioni degli altri è un’arte. Bravi!
  • Comfort 8
    Gradevole nello stretto, abbastanza protettivo, ma non ama buche e pavé
  • Capacità di Carico 8,5
    Uno scooter con cui si può tranquillamente fare la spesa, senza porsi grossi limiti.
  • Guida 8
    Il baricentro alto non lo rende particolarmente intuitivo ma è sincero e non riserva sorprese.
  • In città 9
    È il suo habitat naturale, ci sarebbe da stupirsi se non fosse a suo agio!
  • Prezzo 9
    Decisamente sotto la media della categoria, e di diverse centinaia di euro

Identikit
  • Motore
  • Monocilindrico orizzontale, quattro tempi, raffreddato a liquido. Cilindrata 244,3 cm3. Alesaggio e corsa 72 x 60 mm. Rapporto di compressione 11:1. Distribuzione monoalbero a camme in testa, quattro valvole. Alimentazione a iniezione elettronica. Accensione elettronica. Lubrificazione forzata a carter umido con pompa trocoidale. Avviamento elettrico.
  • Trasmissione
  • Primaria a cinghia con variatore continuo, riduzione finale a ingranaggi. Frizione centrifuga
  • Ciclistica
  • Telaio a doppia culla sovrapposta in tubi di acciaio. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica con steli di 35 mm Ø, corsa ruota 90 mm; posteriore gruppo motoretramissione oscillante, braccio ausiliario e due ammortizzatori idraulici a doppio effetto regolabili nel precarico molla su 4 posizioni, corsa ruota 90 mm. Freni: anteriore un disco di 260 mm Ø con pinza a due pistoncini; posteriore disco di 240 mm Ø con pinza a singolo pistoncino. Pneumatici: anteriore 120/ 70- 14”, posteriore 140/60-13”.
  • Dimensioni
  • Interasse 1.480 mm, lunghezza totale 2.060 mm, larghezza 745 mm, altezza sella 790 mm. Capacità serbatoio carburante 12 litri

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