Prova Verità - Suzuki GSX-R 750

Tre mappature differenti per pista, strada e bagnato

Redazione

03.02.2010 ( Aggiornata il 03.02.2010 11:25 )

E' l'ultima della "specie". Equilibrata, è perfetta per l'uso promiscuo strada/pista

Ci sono moto che hanno un’ottima reputazione e la nuova GSXR 750 è una di queste. L’originalità non è la migliore dote di questa sportiva, che esteticamente è un clone del modello di 600 cm3, distinguibile dalla sorella maggiore per la scelta delle grafiche. Detto questo va anche aggiunto che la GSX-R 750 piace soprattutto dopo averla provata, perché è senza dubbio una moto caratterizzata da un eccellente equilibrio ciclistico. Non è un mezzo, estremo questa Suzuki, che su strada non mette mai in difficoltà: il motore ha un’erogazione lineare, soprattutto se si utilizza la mappatura “C”, con la quale si riescono ad abbattere drasticamente anche i consumi, un fatto positivo, in questo periodo. In pista la versatilità e la perfetta messa a punto consentono di sfruttare tutto il potenziale della GSX-R, che con dei pneumatici racing diventa una brutta cliente per qualsiasi sportiva. Questo, in estrema sintesi, è quello che è lecito aspettarsi dalla nuova 750 di Hamamatsu, una quadricilindrica che non metterà in crisi i meno esperti e che sarà in grado di regalare soddisfazioni ed emozioni agli smanettoni

La posizione di guida non è estrema: la sella stretta consente di appoggiare agevol¬mente con entrambi i piedi a terra, caratte¬ristica che agevola le manovre da fermo. Anche percorrendo diversi chilometri in au¬tostrada non si accusano indolenzimenti ai polsi anche se il comfort di marcia non è ovviamente paragonabile a quello offerto da una moto con il manubrio alto. Il piano di seduta è piuttosto vicino alle pedane, quindi di spazio a disposizione per le gambe non ce n'è molto. Buona la protezione aerodinami¬ca: cercando protezione dall'aria dietro il cupolino non si avverte un eccessivo carico sui muscoli del collo fino a 180 km/h indica¬ti. Va infine segnalato che le vibrazioni sulle pedane e sui semimanubri sono contenute, anche alle alte velocità. Nell'uso su stradale si apprezza il funzio¬namento "elettrico" del propulsore della GSX-R e in pista, dove si è portati a spostare il peso del corpo sull'avantreno, ci si rende conto che ergonomicamente questa Suzuki è ben studiata: la distanza tra la sella e lo sterzo e la posizione delle pedane facilitano il controllo del veicolo e anche nell'uso estre¬mo non si è costretti ad aggrapparsi ai semi-manubri in accelerazione. Il punto forte del¬la GSX-R 750 è la facilità con cui questa Suzuki ti "accompagna" al limite: in pista sembra di avere la totale padronanza del mezzo e per questo il divertimento è assicurato.

Le reazioni del veicolo, con il quale si riesce a instaurare un feeling notevole, sono sempre prevedibili e le gomme di primo equipaggiamento, le Bridgestone BT-016, hanno un rendimento onesto, a patto di ro¬darle bene. Durante il test in circuito la moto è stata equipaggiata con le Diablo Supercor-sa (mescola SC2), che garantiscono tanto grip e consentono di raggiungere elevati an-goli di piega. La GSX-R 750 non impressiona per la po¬tenza del motore, che addirittura sembra avere un'erogazione meno brusca rispetto a quella del precedente modello. Convincente, invece, la guidabilità, grazie alla quale è pos¬sibile staccare molto tardi e poi, con la moto ancora inclinata, accelerare con decisione, potendo fare affidamento su un'ottima trazione.

Le nostre sensazioni sono confermate^ dalla prova al banco: la curva della potenza è priva di picchi ed il propulsore, sin dai 5.100 giri, dispone già di 60 Nm di coppia, che aumentano progressivamente fino 74,50 Nm, mantenendosi sopra i 60 Nm fino all’intervento del limitatore (14.300 giri). Sul tracciato del Mugello le prestazioni del motore hanno permesso alla GSX-R 750 di raggiungere i 261 km/h effettivi poco prima della staccata della San Donato, mentre nelle prove strumentali la velocità massima raggiunta è stata di 271,6 Km/h. Perfetto il lavoro di mappatura della centralina: la risposta al gas è sempre molto progressiva ed è quindi possibile aprire dolcemente l’acceleratore anche con la moto abbastanza inclinata. All’impianto frenante non manca potenza ma nonostante questo la forcella raramente va in crisi. Parte del merito è della modulabilità dei freni, che facilità la gestione della moto in staccata. Queste doti rendono tutto più facile sia su strada che in pista, dove è possibile entrare in curva con i freni ancora tirati senza rischiare di “perdere” l’avantreno. L’impianto frenante della GSX- R 750, infine, ha anche un’ottima costanza di rendimento. Il freno posteriore, che è molto modulabile, svolge egregiamente il suo dovere sia in circuito, quando viene usato durante la fase d’inserimento in curva per correggere la traiettoria, indirizzando la moto verso il punto di corda, sia sui tornanti molto stretti, dove permette al pilota di percorrere con maggiore fluidità la curva. La frizione anti saltellamento non entra mai in funzione in modo “sgarbato”: agisce solo quando serve, senza che il pilota se ne accorga.

La GSX-R 750 è adatta a tutti quelli che amano i prodotti sportivi ma non estremi. Questa Suzuki non ha una ciclistica racing e per questo bisogna scendere in piega in maniera progressiva senza cercare di accelerare i tempi. Nei veloci cambi di traiettoria la quadricilindrica di Hamamatsu ha delle reazioni piuttosto lente e si è quindi costretti ad agire con forza sui semimanubri e sulle pedane. In percorrenza di curva la GSX-R 750 risulta sempre stabile e quando s’inizia a ruotare la manopola del gas, con l’ago del contagiri che non deve mai trovarsi sotto i 5.000 giri, il quattro cilindri nipponico è progressiva.

L’equilibrio ciclistico e l’eccezionale rendimento dei pneumatici racing, ci hanno consentito di girare costantemente sul passo dei 2’07”, un tempo interessante per una moto di serie. Quello che stupisce è la facilità con cui la Suzuki ha ottenuto questi risultati. Come detto gran parte del merito è della ciclistica ma al Mugello il motore conta e tanto. Quello della GSX-R 750, oltrepassati gli 8.500 giri, inizia a spingere forte e il tiro non cala fino a 14.500 giri indicati; per evitare il cambio marcia è poi possibile spingersi fino all’intervento del limitatore, posizionato a 15.200 giri. Il cambio ha innesti molto precisi e la rapportatura è adatta a diversi tipi di tracciati. L’assetto di serie, con il quale abbiamo usato la moto sia su strada che in pista, è un ottimo compromesso: le sospensioni riescono a digerire le sconnessioni, ma quando si inizia a spingere non risultano troppo morbide. Le tre mappature pre impostate, servono per consentire a tutti i piloti di sfruttare sempre il potenziale del veicolo. La mappatura “A” è quella che si usa più di frequente in pista, dove abbiamo anche provato la mappa “B”, che nelle prime quattro marce rende l’erogazione del propulsore molto più progressiva. L’utilizzo della Mappa “C”, infine, è consigliato solo in condizioni di scarsa aderenza


La pagella
  • Linea 8,5
    Pur non avendo un design particolarmente originale è piuttosto compatta e ha un aspetto molto aggressivo.
  • Finiture 8
    Verniciature brillanti, accoppiamenti delle plastiche curati e saldature ben fatte. Il livello medio è decisamente buono
  • Componentistica 9
    Ammortizzatore di sterzo a controllo elettronico, mappature del motore selezionabili in movimento, sospensioni pluri regolabili. Cosa chiedere di più?
  • Motore 8
    Non è un mostro di potenza ma sono la fluidità d’erogazione e il tiro ai medi regimi le sue doti migliori. Da questi punti di vista non si discute.
  • Trasmissione 8,5
    La frizione è modulabile e il sistema anti saltellamento funziona davvero bene, sia su strada che in circuito.
  • Sospensioni 8,5
    In configurazione standard si sono comportate egregiamente in un circuito impegnativo, il Mugello. Buono il loro rendimento anche su strada.
  • Freni 8,5
    Non hanno un mordente esagerato però garantiscono modulabilità e hanno anche un’ottima costanza di rendimento
  • Strumentazione 8
    Ha una grafica chiara, è compatta e ricca di funzioni. Purtroppo le manca il cronometro, che su una sportiva può tornare utile.
  • Comfort 7,5
    Bisogna ricordarsi che stiamo parlando di una sportiva. Chiarito questo va detto che nel complesso risulta piuttosto comoda.
  • Guida 9
    Non bisogna essere dei fenomeni per sfruttarla e questo è il suo bello. Inoltre è molto facile e divertente anche su strada
  • Prezzo 9
    Costa un po’ più di una 600 supersport ma è senza dubbio più versatile ed è in grado di regalare molte più emozioni.

I nostri rilevamenti
Velocità max 271,6 Km/h
Accellerazione da fermo
  • Distanza in metri
  • 0-400
  • 0-1000
  • Tempo in secondi
  • 10"69
  • 19"74
  • Velocità in uscita in Km/h
  • 215,5
  • 253,3
  • Variazione velocità in Km/h
  • 0-100
  • 0-160
  • Tempo in secondi
  • 3"13
  • 5"80
  • Distanza in metri
  • 43,3
  • 141,6
Ripresa da 60Km/h
  • Distanza in metri
  • 0-400
  • 0-1000
  • Tempo in secondi
  • 12"27
  • 22"60
  • Velocità in uscita in Km/h
  • 173,3
  • 240,2
  • Variazione velocità in Km/h
  • 60-100
  • 60-160
  • Tempo in secondi
  • 4"32
  • 10"70
  • Distanza in metri
  • 96,5
  • 328,8
Scarto al tachimetro
  • Velocità indicata
  • 50 km/h
  • 100 km/h
  • 150 km/h
  • Velocità effettiva
  • 46,23
  • 93,0
  • 138,5
Frenata
  • Velocità
  • da 60 km/h
  • da 100 km/h
  • Metri
  • 12,8
  • 37,8
Peso effettivo
  • Con il pieno di carburante
  • Asse anteriore
  • Asse posteriore
  • 200,4
  • 103,8
  • 96,6
 
 
Il Banco
Potenza massima 128,8 CV (95,9 kW) a 13.200 giri minuto (effettiva alla ruota)
Coppia massima 7,6 Kgm (74,5Nm) a 11.200 minuto (effettiva alla ruota)
 

La tecnica
Mappature selezionabili

La GSX-R 750, come detto, è molto si¬mile al modello 600, che ha meno cu¬batura, un limitatore di giri che inter¬viene con un po' di anticipo e una forcella che non ha la regolazione del freno idraulico in compressione alle alte e basse velocità di funzionamento. La strumentazione della GSX-R 750 è composta da un contagiri analogico, caratte¬rizzato da una grafica leggibile, all'interno del quale c'è l'indicatore della marcia e della mappatura utilizzate. C'è poi un display LCD nel quale vengono visualizzati: tachimetro, temperatura del liquido di raffreddamento, chilometri totali e parziali percorsi [due trip), regolazione dell'illuminazione cruscotto, au¬tonomia residua in chilometri e spie di ser¬vizio. Infine c'è anche un indicatore luminoso che consiglia il cambio marcia ideale. La capacità del serbatoio è di 16,5 litri e il silenziatore di scarico, molto più rifinito ri-spetto a quello del modello precedente, ha cambiato in meglio il sound del motore. Nei collettori è inserita una valvola parzializza-trice (Suzuki Exhaust Tuning), grazie alla quale si è ottenuta un'erogazione più fluida, riducendo anche le emissioni inquinanti.

Il telaio a doppio trave in alluminio, com¬posto da pressofusioni (metodo con il quale è stato costruito anche il telaietto reggi sella e il forcellone] ed estrusi saldati, è identico a quello della 600. Di serie c'è l'ammortizza-tore di sterzo controllato elettronicamente, che inizia a funzionare oltre i 70 km/h. Per quanto riguarda i freni all'anteriore c'è una pompa radiale con pistone di 17 milli-metri di diametro e pinze ad attacco radiale a quattro pistoncini di diametro differenziato (30 e 32 millimetri). Per ridurre l'effetto giro-scopico, lo spessore dei dischi è passato da 5,5 a 5 millimetri, mentre il numero dei not¬tolini che fissano i dischi alle flange è passa¬to da otto a dodici per ridurre le deformazio¬ni a caldo. Sulle ruote in lega di alluminio, che sono state alleggerite (180 grammi l'an¬teriore, 250 grammi il posteriore], sono montati pneumatici Bridgestone Battlax BT-016.

Il propulsore è un concentrato di tecnolo-gia: i nuovi pistoni forgiati in lega di alluminio sono stati alleggeriti, l'albero motore è otte¬nuto per forgiatura e i cilindri, integrati nel carter superiore, hanno un trattamento su¬perficiale anti attrito. Il cambio a sei rappor¬ti è accoppiato a una frizione multi disco in bagno d'olio dotata di un sistema anti saltel¬lamento. I corpi farfallati hanno due farfalle (Suzuki Dual Throttle Valve): la primaria, di 48 millimetri di diametro, è collegata diret¬tamente al cavo dell'acceleratore, mentre quella secondaria, di 50 millimetri di diame¬tro, è comandata da un servomotore gestito dalla centralina. Doppie farfalle e doppi iniettori: quelli primari sono sempre in fun¬zione, mentre quelli secondari immettono benzina nei condotti d'aspirazione in base al regime di rotazione e alla posizione della valvola a farfalla. La nuova centralina ECM (Engine Contrai Module) è dotata di un processore a 32 bit con 1024 kb di memoria (ROM). Proprio co¬me sulla GSX-R 1000 si possono scegliere tre mappature pre impostate: con la "A" il motore eroga il massimo della potenza, con la "B", nelle prime quattro marce e fino a circa 8.000 giri si ha una risposta al gas me¬no diretta con la "C" il propulsore viene notevolmente depotenziato.


Identikit
  • Motore
  • Quattro cilindri in Linea, quattro tempi, raffreddato a liquido. Cilindrata 750 cm3. Alesaggio e corsa 70 x 48,7 mm. Rapporto ! di compressione 12,5:1. Distribuzione I DOHC, sedici valvole. Alimentazione a I iniezione elettronica. Accensione elettro-I nica. Lubrificazione forzata a carter umi-I do. Avviamento elettrico.
  • Trasmissione
  • Primaria a ingranaggi, finale a catena. Fri¬zione multi disco in bagno d'olio con siste¬ma anti saltellamento. Cambio a sei rapporti.
  • Ciclistica
  • Telaio a doppio trave in alluminio. Sospen¬sioni: anteriore forcella pluri regolabile a steli rovesciati di 43 mm 0, corsa ruota 120; posteriore progressiva con forcellone a doppio braccio e un ammortizzatore plu¬ri regolabile, corsa ruota 130. Freni: ante¬riore due dischi di 310 mm 0 con pinze ad attacco radiale a quattro pistoncini; poste¬riore un disco di 220 mm 0 con pinza a un pistoncino. Pneumatici—anteriore 120/70 ZR17" (58W); posteriore 180/55 ZR 17" (73W).
  • Dimensioni e peso
  • Interasse 1.400 mm, lunghezza 2.040 mm, larghezza 715 mm, altezza sella 810 mm. Inclinazione del cannotto di sterzo 23°45'. Capacità serbatoio 16,5 litri.
 

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