Prova Novità - Honda CBR 600 RR C - ABS

Col nuovo sistema C-ABS sono sicure anche le frenate più difficili e sul bagnato

Redazione

04.02.2010 ( Aggiornata il 04.02.2010 14:45 )

La Prova
Fattore C

Difficile sorpassare un campione del mondo in staccata. Ma con un piccolo aiuto non è impossibile: ci pensa Honda, la prima Casa al mondo ad equipaggiare l'intera gamma delle sue moto con il sistema ABS. I modelli sono tanti e svariati ma la cosa singolare è che sono dotati di anti bloccaggio anche i più sportivi: CBR 600 e 1000 RR, per i quali è stato introdotto un congegno di alte presta¬zioni, diverso da quelli testati e visti fino ad^oggi: il C-ABS. È la più importante, ma certo non l'unica novità introdotta sulla CBR 600 RR versione 2009, che, seppur rimasta esteticamente invariata, è stata legger-mente rivista nel motore per migliorar¬ne le prestazioni. Abbiamo provato il nuovo sistema di frenata C-ABS su va¬rie superfici preparate per l'occasione, un tratto di asfalto bagnato ed un tratto con la sabbia, ed i risultati sono stati sbalorditivi: con la leggera 600 quando si frena sull'asfalto molto bagnato, la frenata rimane sempre costante e si¬cura, anzi a volte addirittura si verifica un leggero sollevamento della ruota posteriore dal terreno, cosa possibile solo in situazione di grande aderenza della ruota anteriore. Il comportamento sulla sabbia, cioè su un fondo ancor più scivoloso, è leg-germente più brusco: quando si applica la pressione sulla leva si avverte una decelerazione immediata che però di¬minuisce in una frazione di secondo e rimane costante fino a quando non si incontra una superficie con maggiore aderenza. Il tutto avviene sempre in piena sicurezza sia che si stia viaggian¬do a 60 km/h, sia che il tachimetro se-gni 130 km/h.

MA CIÒ che interessa veramente, per una moto del genere, è il comportamento nell'utilizzo in pista: in un piazzale qualsiasi sistema può svolgere un ottimo lavoro, ma è proprio nella ricerca della per¬formance sul circuito che il C-ABS fa la dif¬ferenza. Il primo grande piacere nel guidare questa piccola supersportiva è il feeling che si ottiene immediatamente. La facilità con cui si lascia guidare è sempre stata uno dei punti di forza della CBR 600, per questa nuova versione non poteva essere altrimenti: la ciclistica è invariata e la guida risulta come sempre facile e molto, molto efficace. Anzi, se possibile la versione 2009 risulta ancor più facile da condurre, perché appro¬fittando dell'introduzione del C-ABS è stata incrementata la potenza dei freni: è decisa¬mente più corposa e il sistema di gestione della frenata combinata garantisce sempre un'ottima stabilità anche nelle frenate più complesse, perché il posteriore difficilmente si intraversa o si solleva.

Nelle staccate a moto dritta il C-ABS rara¬mente deve alleggerire la pressione di fre¬nata, anche perché il sistema ripartisce au¬tomaticamente l'azione sulle due ruote, con una logica corsaiola: quando una delle due ruote perde aderenza in frenata, il C-ABS trasferisce parte dell'azione sull'altra, a pre¬scindere da quale comando (manubrio/pe¬dale) è chiamato in causa, cosa che rende anche più equilibrato l'assetto della moto. Quando si impostano le curve con il freno ancora in mano spesso ci si trova ad avere un aiuto dal sistema, ma l'azione è talmente lineare e poco invasiva che non è facile ac¬corgersi del suo supporto. Ma i vantaggi in termini dì sicurezza sono decisamente aiti. Con la moto sempre molto composta, fare le curve risulta quasi fin troppo facile. Da notare che una grande dote della CBR è la possibilità di ritardare gli ingressi e inserire la moto a velocità davvero elevate senza che questa perda precisione. Un neo nella guida in pista sono le pedane troppo basse, che in tutte le curve sfregano l'asfalto. Se non si eccede fino ad impuntar¬le, però, la ciclistica lavora ottimamente in tutte le situazioni, anche nei curvoni veloci mantiene bene la linea e trasmette una sen¬sazione precisa dell'aderenza disponibile. In uscita di curva il comportamento della sospensione posteriore è lineare e permette alla gomma di non essere messa in crisi garantendo una buona trazione, così da per¬mettere accelerazioni convinte in piena tran-quillità; invece nella fase di inserimento, nei tratti veloci il lavoro dell'ammortizzatore non è ineccepibile ed esasperando le entrate il posteriore tende a scivolare. C'è stata qualche modifica anche per quanto riguarda il motore, piccoli cambia¬menti che hanno permesso un incremento della potenza ai medi regimi.

II quattro cilindri della CBR 600 anche nell'uso in pista gode del grosso vantaggio, rispetto alle concorrenti, di una spinta fuori dalle curve davvero vigorosa; con le nuove modifiche questo aspetto è ancor più marca¬to. In rettilineo le velocità sono comunque buone, ma il vero piacere viene dalla pro¬gressione tra una curva e l'altra, perché il quattro cilindri riesce a tirare fuori una quo¬ta notevole di potenza già dai bassi regimi. Insomma, nonostante le modifiche non siano numerose, la nuova CBR 600 RR dice qualcosa di veramente nuovo perché per prima varca la strada di un ABS sportivo, per un discorso di sicurezza nell'uso stradale e per sondare nuove strade verso la perfor¬mance estrema. Per le gare è forse ancora un filo troppo presto, se si parla di asciutto. Ma quello compiuto dalla Honda è un passo molto importante.


La tecnica
Più potenza da 8.000 a 12.000

La moto che domina il mondiale Su-persport non è stata stravolta: solo pochi cambiamenti per migliorarne le performance e restare ad altissimo livello. Però è comparso il sistema C-ABS, ovvero un sistema gestito elettronicamente che permette il controllo del bloccaggio delle ruote sia nell'uso stradale, sia - soprattut¬to - in pista. Da grandi vantaggi in termini di guida ma significa anche un aumento di peso di circa 10 chili per la moto che da sempre è la 600 più leggera del mercato. La centralina e tutti i componenti sono posti sui fianchi e sono nascosti da due elemen¬ti di carrozzeria di dubbio gusto. Alla prima occhiata ci si accorge dei sensori posti su entrambe le ruote, che forni¬scono i dati per il corretto funzionamento. Nuove anche le pinze freno anteriori, che sono quelle già viste sulla CBR 1000, ovve¬ro pinze monoblocco della Tokico che ga¬rantiscono maggiore potenza frenante e una riduzione del peso di circa 400 grammi.

Altri cambiamenti di rilievo hanno riguardato il motore, sono nuovi i pistoni e la testata, così come è nuovo il silenziatore che oltre ad avere nuove parti in titanio si avvale di una seconda valvola parzializzatrice oltre a quella posta a valle dei collettori. Tutto questo ha permesso un incremento della potenza dagli 8.000 ai 12.000 giri dell'ordine del 4%, e ha garantito allo stes¬so tempo una eccellente linearità di eroga¬zione lasciando comunque invariata la po¬tenza massima che è sempre di 88,1 kW a 13.500 giri, con una coppia di 66 Nm a 11.250 giri. La ciclistica è rimasta completamente invariata, come anche le sospensioni. La CBR 600 RR '09 è disponibile in quat¬tro colorazioni: bianco'perla, nero/rosso, nero/verde e bianco/rosso/blu che è anche l'unica con cui viene fornito il sistema C-ABS. Il prezzo della versione standard do¬vrebbe restare uguale o molto vicino a quello del modello precedente, che costa, 10.900 euro f.c. Per il C-ABS vanno aggiun¬ti circa 1.000 euro, ma i prezzi definitivi so¬no ancora da stabilire.


La tecnica
Il C-ABS:La rivoluzione nell'uso in pista

Qualche tempo fa Honda aveva annunciato l'intenzione di equi¬paggiare con un sistema ABS tutte le sue moto oltre 300 cm3 entro il 2010. Riuscire a farlo anche sui mezzi su-persportivi era sembrata a suo tempo un'esagerazione, invece è awenuto ad¬dirittura con un anno di anticipo sui programmi, con l'introduzione del si¬stema di controllo della frenata C-ABS sui due modelli di punta: CBR 600 e CBR 1000. Il dispositivo funziona al di sopra del¬la velocità di 6 km/h e l'effettivo funzio¬namento è segnalato da una spia che lampeggia fino a quando non si attiva il controllo. Per il miglior funzionamento il C-ABS si awale di due sensori che leggono la velocità delle ruote, i quali comunicano con una centralina che a sua volta for¬nisce informazioni a dei servomotori. Il corretto funzionamento deriva da calcoli molto precisi e tiene conto di numerosi dati tra cui lo sviluppo del pneumatico. Considerando che i pneu¬matici sul mercato presentano diffe¬renze sostanziali, pur avendo le stesse misure nominali, la Honda ha previsto come optional una centralina che sarà disponibile già da primavera e sarà ta¬rata per i pneumatici racing, e quindi con le corrette misure, più adatta ad un uso in pista.

Il test
Sabbia, acqua ma soprattutto pista; ne abbiamo testato a varie velocità l'ap¬proccio della frenata con le due moto. Sull'acqua, che la velocità sia bassa (60 km/h] oppure più elevata (130 km/h), la prima sensazione è quella di una frenata corposa, poi il sistema agi¬sce e senza trasferire nessuna reazione sulla leva alleggerisce in automatico la pressione della frenata, che rimane sempre corposa e molto costante, così da mantenere la moto composta senza accennare mai a chiudere lo sterzo; an¬zi, in sella alla piccola 600, dato il buon grip sull'anteriore, si riesce addirittura ad alzare leggermente il pneumatico poste-riore da terra. Più pesante, la 1000 reagi-sce con più lentezza ma anche maggior linearità. Sulla sabbia, invece, il fattore di scivola-mento è maggiore, quando si arriva nel tratto sporco la ruota anteriore tende a bloccarsi e il C-ABS agisce in maniera più incisiva allentando parecchio la morsa; in sella si ha la sensazione della totale effi-cacia del congegno ed il feeling con en-trambe le moto è molto simile. Ma la vera rivoluzione sta nell'uso in pista, infatti il funzionamento risulta poco invasivo, ma se ci si spinge verso il limite ci si accorge di come dopo una brusca frenata ci sia un momento di rilascio lieve, e senza allentare la pressione sulla leva si ha una sensazione di piena sicurezza nell'inserire la moto in curva.

Uno dei vantaggi nell'uso in pista ri-guarda il sistema che combina la frenata posteriore e quella an-teriore, facendo sì che il bilanciamento della moto risulti sempre ot-timale; è raro incappare in scivolamenti del po-steriore o nel solleva-mento del pneumatico da terra, così che è pos-sibile forzare ancora di più le staccate al limi¬te. Un piccolo neo lo si trova sulla CBR 600, che non avendo la fri¬zione antisaltellamento tende lo stesso a far saltellare il posteriore. Il nuovo sistema elet¬tronico Honda per la gestione della frenata è decisamente molto va¬lido: piloti di fama mon¬diale come Pitt, Rea, Haslam e Bauer stanno pensando di portare questo sistema in gara, se non in condizioni di asciutto, sicuramente quando piove!


Identikit
  • Motore
  • Quattro cilindri frontemarcia, 4T, raf¬freddato a liquido. Cilindrata 599,4 cm3. Alesaggio e corsa 67 x 42,5 mm. Com¬pressione 12,2:1. Distribuzione doppio albero a camme in testa, quattro valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica PGM-DSFI, corpi farfallati 40 mm 0, accensione elettronica digitale transistorizzata con mappatura tridi-mensionale. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.
  • Trasmissione
  • Primaria a ingranaggi, finale a catena. Fri-zione multidisco in bagno d'olio con co-mando meccanico. Cambio a sei rapporti.
  • Ciclistica
  • Telaio a diamante in alluminio. Sospen-sioni: anteriore forcella HMAS a steli ro-vesciati 41 mm 0 completamente regola¬bile, corsa ruota 120 mm; posteriore progressiva a schema Unit Pro-link, for-cellone oscillante a due bràcci e un am-mortizzatore completamente regolabile, corsa ruota 130 mm. Freni con sistema C-ABS: anteriore due dischi 310 mm 0, pinze a quattro pistoncini; posteriore un disco 220 mm 0, pinza a un pistoncino. Pneumatici: anteriore 120/70 ZR17" M/C (58W); posteriore 180/55 ZR17" M/C (73W).
  • Motore
  • Interasse 1375 mm, lunghezza 2010 mm, larghezza 685 mm, altezza 1105 mm, sel¬la 820 mm, luce a terra 135 mm. Inclina¬zione cannotto 23,55°, avancorsa 98 mm. Serbatoio 18 litri (di cui 3,5 litri riserva).

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