Prova Verità - Suzuki Sixteen 125

Ruote alte per la città ma con una punta di grinta, nel motore e in frenata

Redazione

05.02.2010 ( Aggiornata il 05.02.2010 15:51 )

La Prova
Cittadino Cattivo

Per mettersi contro il più forte ci vogliono fiducia nei propri mezzi e molta preparazione. La Suzuki ha soddisfatto entrambe le condizioni ed è salita sul ring con il primo scooter a ruote alte della sua storia: non a caso Sixteen, “sedici’, come la misura in pollici delle ruote, come l’età minima per guidare la versione 125 di questa nostra prova. Bersaglio principale non tanto l’Honda SH che da tempo immemorabile domina le classifiche di vendita, quanto piuttosto ritagliarsi uno spazio significativo. Che si traduce con “piacere”, piacere a un buon numero di persone e catturarne il favore nonostante la presenza incombente del mostro sacro, termine di paragone da cui nessun ruote alte può prescindere. Il Sixteen non si propone come un oggetto completamente diverso perché la categoria ha i suoi canoni, che sono rigidi, eppure dalla massa si distingue, eccome.

Esteticamente, soprattutto nella zona dello scudo appuntito e pieno di sagomature che fa il verso al cupolino delle supersportive GSX-R; tecnicamente, perché ha il freno a disco posteriore, plus che giustifica il prezzo superiore di 100 euro a quello dell’SH sia nella versione 125, sia nell’altra di 150 cm3. Volendo sintetizzare si può parlare di un ruote alte dal temperamento sportivo, un cittadino cattivo che non disdegna pieghe né allunghi. Le prestazioni sono a livello dei migliori della categoria: quasi 103 km/ h in velocità e un filo peggio di 21” in accelerazione sui 400 metri. Qualcosina lo si paga sul piano del tiro, perché è un motore grintoso che ama girare un po’ alto e per questo non è immediato nella risposta quando si riapre da basso regime, ma resta un motore brillante e piacevole, adatto soprattutto al pubblico giovane che sulla manetta non ama fare economia. Forse è per questo che facilmente ci si ritrova a saettare tra una curva e l’altra, nello stretto, tenendo velocità di percorrenza insospettate.

Per questo, e per il fatto che il Sixteen è divertente: avantreno solido, un gran bell’appoggio che invita a piegare con fiducia. Nei cambi di direzione veloci richiede un’azione energica ma è precisissimo e dà tanta sicurezza. E chiude anche bene le traiettorie. Forse non è l’uso per cui il Suzuki a ruote alte è stato pensato, ma siccome guidare non è solo spostarsi... perché non approfittarne? Del resto l’agilità in mezzo al traffico è un dato quasi scontato, viste le dimensioni contenute, così come sono scontate la facilità di parcheggio e di manovra: peso contenuto, altezza da terra a misura di uomo... normale. E poca protezione, non solo perché da buon ruote alte non ha il parabrezza ma perché il profilo dello scudo porta a qualche vortice sulle gambe. Comunque, divertimento a parte, resta un “cittadino”, per cui le sospensioni sono tarate per i centri storici: morbide, comode sul pavé e un po’ meno sulle buche che non riescono ad assorbire totalmente. Affondano e se si spinge il passo gli ammortizzatori “pompano”, come su tutti i mezzi di questa categoria, ma la situazione resta ben controllabile e comunque è anche grazie a questa morbidezza che il Sixteen perdona gli errori e si lascia correggere di buon grado. Oltre ad essere confortevole nell’uso di tutti i giorni La frenata è molto pronta nell’attacco, poi sembra non particolarmente energica e invece basta stringere con più decisione per ottenere spazi di arresto eccellenti: da 60 km/h bastano 13 metri per fermarsi. Perfetto per quella città che resta l’habitat naturale di uno scooter eccellente, caratterizzato da una posizione di guida naturale e leggermente puntata sull’anteriore, per maggiore reattività. Bene, infine, anche l’ergonomia dei comandi e il cruscotto sott’occhio e ben leggibile.


I nostri rilevamenti
Velocità max 102,8 Km/h
Accellerazione da fermo
  • Distanza in metri
  • 0-400
  • 0-1000
  • Tempo in secondi
  • 21"31
  • 49"26
  • Velocità in uscita in Km/h
  • 93,4
  • 101,4
  • Variazione velocità in Km/h
  • 0-50
  • 0-100
  • Tempo in secondi
  • 4"72
  • 37"07
  • Distanza in metri
  • 39,3
  • 826,1
Ripresa da 50Km/h
  • Distanza in metri
  • 0-400
  • 0-1000
  • Tempo in secondi
  • 18"13
  • 39"76
  • Velocità in uscita in Km/h
  • 95,3
  • 101,7
  • Variazione velocità in Km/h
  • 50-100
  • Tempo in secondi
  • 24"95
  • Distanza in metri
  • 584,1
Scarto al tachimetro
  • Velocità Indicata
  • 50 km/h
  • 100 km/h
  • Velocità effettiva
  • 47,5 km/h
  • 91,3 km/h
Frenata
  • da 60 km/h
  • da 100 km/h
  • 13,2 metri
  • 39,8 metri
Peso effettivo
  • Con il pieno di carburante
  • Asse anteriore
  • Asse posteriore
  • 140,6
  • 56,6
  • 84,0
Il Banco
Potenza massima 9,82 CV (7,22 kW) a 8200 giri minuto (effettiva alla ruota)
Coppia massima 0,90 Kgm (8,80 Nm) a 6.750 giriminuto (effettiva alla ruota)
 

Identikit
  • Motore
  • Monocilindrico orizzontale, quattro tempi, raffreddato a liquido. Cilindrata 124,1 cm3. Alesaggio e corsa 53,5 x 55,2 mm. Rapporto di compressione 11,5: 1. Distribuzione monoalbero a camme in testa, due valvole. Alimentazione a iniezione elettronica. Accensione elettronica transistorizzata. Lubrificazione forzata a carter umido con pompa trocoidale. Avviamento elettrico.
  • Trasmissione
  • Primaria a cinghia con variatore continuo, riduzione finale a ingranaggi. Frizione centrifuga
  • Ciclistica
  • Telaio monoculla sdoppiata in tubi di acciaio. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica; posteriore gruppo motore- tramissione oscillante, braccio ausiliario e due ammortizzatori idraulici regolabili nel precarico molla. Freni a intervento combinato: anteriore un disco di 220 mm Ø con pinza a tre pistoncini; posteriore disco di 220 mm Ø con pinza a singolo pistoncino. Pneumatici: anteriore 100/ 80- 16”, posteriore
  • Dimensioni
  • Interasse 1.385 mm, lunghezza 2.060 mm, larghezza 740 mm, altezza 1.145 mm, sella 800 mm. Angolo cannotto 25-, avancorsa 68,5 mm. Serbatoio carburante 8,5 litri

La tecnica
Vince sempre la semplicità

Esteticamente moderno e aggressivo, sotto la “pelle” molto tradizionale perché la categoria ha confini precisi e il più rigoroso è quello del prezzo: dunque vince la semplicità, perché la complicazione costa e può rompersi, perdipiù su uno scooter così proprio non è necessaria. Quindi il motore è tradizionalissimo e ancor più semplice di quello dei Burgman di analoga cilindrata. Non è una versione coi carter allungati per alloggiare la ruota di maggior diametro, 16”: è stato progettato ex novo, un monocilindrico due valvole - gli altri Suzuki ne hanno quattro - con la distribuzione monoalbero a camme in testa comandata da catena. L’albero a camme è su cuscinetti, non era necessaria la sofisticazione di un appoggio diretto sull’alluminio della testata che richiede materiali e lavorazioni più pretenziosi, ed il variatore è a tre masse. L’alimentazione naturalmente è ad iniezione ma qui l’iniettore è posizionato nel collettore, non nel corpo farfallato come avviene più spesso, per avere maggiore velocità di ingresso del flusso.

Per quanto riguarda il raffreddamento a liquido e la lubrificazione a carter umido, infine, la pompa dell’acqua e quella dell’olio sono coassiali, comandate dall’albero motore per mezzo di una catena. All’insegna del classico anche la ciclistica, telaio monoculla sdoppiata in tubi, sospensioni convenzionalissime e naturalmente ruote di 16”. Però i dischi freno sono due, uno davanti e uno dietro, entrambi di 220 mm Ø, e con sistema ad intervento combinato. Nella media della categoria sia la cura costruttiva, sia la dotazione: cruscotto piacevole con le informazioni solite, vano sottosella ad apertura centralizzata per un casco demi-jet, gancio appendiborsa, cassettino nel controscudo e pedane del passeggero estraibili. In più, il sistema che permette di occludere la serratura di contatto, ad ulteriore protezione contro il furto. Per evitare che il Sixteen piaccia... più del lecito.


La pagella
  • Linea 8
    Nulla di rivoluzionario ma piacevole e con una punta di grinta che non sta per niente male.
  • Finiture 7,5
    Tutto come dev’essere fatto ma niente fronzoli, contenere i prezzi ha le sue regole.
  • Componentistica 8
    Idem come sopra: tutto perfetto per un mezzo nato per il diporto.
  • Motore 8
    Erogazione pulitissima e prestazioni soddisfacenti, in basso non mozza il fiato.
  • Trasmissione 8
    Risposta lenta quando si riapre il gas ma è per il poco tiro del motore; per il resto, perfetta.
  • Sospensioni 8
    Un ottimo compromesso tra comfort e guida per uno scooter da diporto veloce.
  • Freni 8,5
    Il disco posteriore non è solo marketing e i dati della prova di arresto lo dimostrano.
  • Strumentazione 8
    Elegante nel disegno, assolutamente tradizionale nella sostanza, abbastanza precisa.
  • Comfort 7,5
    Poca protezione ma le sospensioni sono morbide e la guida leggera
  • Capacità di carico 7,5
    Le ruote alte rubano spazio al vano ma un casco ci sta, ed è un bel risultato.
  • Guida 8,5
    Avantreno solido e buoni limiti di piega: divertirsi si può, anche nel tran tran quotidiano
  • In città 9
    Leggero, sagoma stretta, temperamento scattante: il centro è la sua casa!
  • Prezzo 8
    Il giusto per un mezzo decisamente ben riuscito, nel complesso

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