Prova Novità - Harley-Davidson XR 1200 Trofeo

Stabile, affascinante e divertente. L'importante è non esagerare

Redazione

25.02.2010 ( Aggiornata il 25.02.2010 13:10 )

La Prova
La pista chiama

La Harley-Davidson aveva detto che la XR 1200 era nata per il mercato europeo e che era un prodotto dall’indole sportiva. Se ancora avete dei dubbi, dopo aver letto questa prova capirete che l’azienda americana non stava scherzando. Infatti della XR 1200 esiste anche una versione modificata per destreggiarsi tra i cordoli dei circuiti. Ma non è tutto, perché la protagonista del nostro test darà addirittura vita a un trofeo. L’aspetto della XR 1200 Trofeo è sicuramente molto aggressivo e nonostante la posizione di guida sia più simile a quella di una normale naked che a quella di una compagna di marca, l’oggetto appare strano. Infatti la sella ha un’imbottitura dura, il manubrio somiglia tantissimo a quello di una moto da fuoristrada e le pedane, essendo un po’ troppo avanzate, non consentono di assumere una posizione adatta alla guida in pista. L’impianto di scarico della XR 1200 Trofeo emette un rombo corposo e caratteristico e appena si sfiora l’acceleratore il motore sembra salire di giri con sorprendente rapidità. Questa è la nostra impressione ma i tecnici assicurano che tra la versione stradale e quella racing non esistono differenze degne di nota. Il cambio non è stato modificato rispetto a quello del modello stradale e in pista questo fatto rappresenta un problema perché la leva non ha una corsa contenuta. Anche se la mappatura della centralina è stata leggermente modificata e il limitatore interviene con 400 giri di ritardo rispetto alla versione standard, il bicilindrico americano continua a dare il suo meglio ai regimi medio-bassi.

Inserendo la moto nella prima curva scopriamo l’utilità dell’ampio manubrio: essendo grossa e pesante la XR 1200 Trofeo ha bisogno di un bel “timone” per essere governata agevolmente fino al punto di corda. Durante la percorrenza della curva questa Harley ha un comportamento neutro e per sfruttare questa caratteristica bisogna guidare evitando di effettuare movimenti bruschi. Il baricentro basso aiuta la XR 1200 Trofeo nelle varianti strette, nelle quali si muove senza troppa fatica, però intendiamoci: siamo lontani da quello che si potrebbe fare con una vera moto sportiva. Scordatevi quindi le staccate mozzafiato e i repentini cambi di direzione; così facendo la XR 1200 Trofeo diventa goffa e impegnativa. Meglio frenare dolcemente. Addirittura a volte per essere veloci basta chiudere il gas con un filo d’anticipo e sfruttare il freno motore durante la fase d’inserimento in curva. La XR 1200 Trofeo è molto divertente da guidare. Domare questo bestione, mettere il ginocchio a terra in qualsiasi tipo di curva e gustarsi il sound di scarico sono sensazioni emozionanti. Per godersele basta non esagerare.


La tecnica
Il kit racing costa 3.500 euro

Per montare il kit grazie al quale è possibile trasformare la XR 1200 in un “animale da pista” bisogna sborsare 3.500 euro. Per effettuare l’elaborazione occorrono circa 15 ore di lavoro che corrispondono a circa 600 euro di manodopera. I cambiamenti riguardano soprattutto la ciclistica, mentre sul motore si può variare solo la mappatura della centralina, che non può essere sostituita con un modello after market. La ruota anteriore da 18” viene sostituita con una da 17” e si possono scegliere tre tipi di molle della forcella, che è completamente regolabile nell’idraulica. Le piastre di sterzo sono ricavate dal pieno e rispetto al modello stradale sono diversi sia l’avanzamento che l’inclinazione delle canne.

Il retrotreno è stato rialzato utilizzando due ammortizzatori completamente regolabili, variabili anche nell’interasse. Rispetto alla versione stradale la XR 1200 Trofeo ha un avantreno che garantisce un migliore appoggio e quindi maggiore grip in curva. I pneumatici originali sono stati sostituiti con i ben più performanti Dunlop Sportmax GP Racer D 209: l’anteriore è disponibile sia in mescola media che soft, mentre per il posteriore sono previste una media e una dura (chiamata Endurance). Completano il kit racing lo scarico Termignoni, il codino monoposto, la pompa freno radiale, i dischi freno “wave”, i tubi freno in treccia metallica, il puntale e le pedane, che non sono regolabili. Inoltre il radiatore dell’olio viene spostato dietro la tabella portanumero anteriore.


  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi