Le prestazioni del piccolo team Husqvarna francese nel mondiale MX3, con due giovani piloti come Allier e Martin, hanno stupito un po’ tutti, anche la Casa madre, tanto che dopo pochi GP l’appoggioalla squadra è diventato ufficiale. Chiaro è che alla base di tali risultati c’è un prodotto competitivo e performante. Dello sviluppo fatto durante la stagione, e con il contributo di un collaudatore di prim’ordine come Andrea Bartolini, hanno beneficiato sensibilmente anche le Husqvarna CR 125 e TC 450, che effettivamente sono a un livello superiore agli anni passati nonostante le modifiche non abbiano comportato stravolgimenti. Alla luce di ciò è facile capire l’attesa creatasi per l’imminente presentazione della TC 250, questa completamente nuova. Per ora però sono pronte solo la CR 125 e la TC 450 in configurazione 2009, per la TC 250 bisognerà aspettare ancora qualche mese. La CR 125 ha un’ergonomia migliore rispetto alla precedente versione, l’impostazione di guida è più comoda e la curvatura del manubrio più naturale. L’impressione è di avere a che fare con una moto di grossa cilindrata, il che favorisce i piloti di una certa stazza, meno quelli piccoli. La moto è migliorata molto ma ancora non è maneggevolissima, bisogna guidarla con mestiere ed energia; una volta inserita ininvece, doveglispaziaumentano, il paragonenon esiste. La Husqvarna è precisa sicura in ogni frangente, in discesa si può spalancare con decisione il gas in relativo relax. Questa direzionalità viene fuori anche in volo dove effettivamente è difficile inclinare la moto per effettuare le spettacolari figure cui ci ha abituato il cross moderno.
Il motore come al solito spinge bene in alto ma sotto è “spento”, impressione amplificata dal confronto tra un propulsore di vecchia tipologia (125 a due tempi) con la spinta in basso dei quattro tempi 250. Bisogna usare la frizione e guidare aggressivi, cercando di essere veloci a centro curva. A COLPOd’occhio la 450 non ha alcuna differenza rispetto all’anno passato, in sella però la musica cambia. Il motore è rimasto mansueto ai bassi regimi ma ora, a richiamo, la potenza c’è e con un’erogazione molto rotonda e ben controllabile con il gas. Poi se si insiste la TC 450 va forte, ma forte davvero, anche grazie alla trazione garantita dalla sospensione posteriore. Alle alte velocità, in discesa e nelle curve ad ampio raggio si esprime al massimo, donando sicurezza senza richiedere un gran dispendio di energie. Nelle piste veloci, con terreno duro e poca aderenza, l’Husqvarna 450 2009 può fare la differenza rispetto alle altre. Il tutto riesce perché alle eccellenti caratteristiche del propulsore si somma il notevole apporto delle sospensioni: la forcella è sensibile alle basse velocità e perfetta anche negli atterraggi violenti. Bene pure l’ammortizzatore, molto sensibile agli interventi sulla taratura. Però i chili di troppo che separano la TC 450 dalla concorrenza si sentono nello stretto e nei tratti con terreno morbido e rovinato. Come con la 125, anche con la 450 si fatica nei rapidi cambi di direzione: la manovra risulta ancora macchinosa e non è agevole essere esplosivi e reattivi sulla buca o all’attacco dei salti. I freni sono migliorati ulteriormente sia in fatto di potenza sia in fatto di modulabilità ed ora sono al top, così come il cambio e la frizione a comando idraulico, morbida e mai in difficoltà.
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