Prova novità - Gamma Moto Guzzi Aquila Nera

Cambio di look per Bellagio, California e Nevada, moto touring adatte anche all'uso in città

Redazione

05.05.2010 ( Aggiornata il 05.05.2010 11:46 )

La Moto Guzzi presenta le nuove versioni della Bellagio, California e Nevada senza modificare il motore. Una moto versatile e comoda che si adatta bene anche all'utilizzo in città.

 

I nostri esperti l'hanno provata e messa sotto esame per carpirne ogni dettaglio. Qui di seguito la prova completa con scheda tecnica

La Prova
Aquila Reale

Cambia l’aspetto, non la sostanza. La verniciatura nera opaca mette in risalto le cromature dei silenziatori di scarico, delle sospensioni e delle testate del bicilindrico a V di 90- montato longitudinalmente, una scelta tecnica che è diventata un marchio di fabbrica, quella di Mandello del Lario. Moto Guzzi è un mito, uno dei marchi più conosciuti al mondo e il suo glorioso passato è un valore aggiunto ma anche un limite. È già, perché i clienti che acquistano le moto che nascono su un ramo del lago di Como sono dei conservatori e adorano sia i pregi che i difetti di queste bicilindriche. Ora è arrivato il momento di voltare pagina, ma l’operazione non è affatto facile. Qualcuno deve decidere come e quando, e soprattutto deve riuscire nell’impresa di realizzare delle Moto Guzzi moderne, che conservino però il fascino di quelle prodotte fino ad ora. In questo contesto si va ad inserire la gamma Aquila Nera, prodotti che fungeranno da traghetto tra il vecchio e il nuovo corso, del quale la Bellagio potrebbe essere un’ottima base di partenza. Ha un nome importante (Bellagio è considerata la perla del lago di Como), un aspetto da custom e insospettabili doti dinamiche. Innanzitutto la Bellagio è comoda: la sella è larga, ben imbottita e perfettamente raccordata con l’imponente serbatoio; le pedane non sono troppo vicine al piano di seduta e il largo manubrio consente di mantenere sempre il busto leggermente inclinato in avanti, migliorando il feeling con l’avantreno. Sin dai primi chilometri si rimane favorevolmente colpiti dal suo ottimo equilibrio ciclistico, che le consente di cavarsela egregiamente, sia nel traffico della città che nel misto stretto. Merito della distribuzione dei pesi, della sella bassa e delle sospensioni; la forcella ha una taratura morbida, l’ammortizzatore, invece, è rigido. Grazie a queste scelte, che penalizzano il comfort nei tratti sconnessi, il retrotreno della moto non si “siede” molto in accelerazione e nei cambi di direzione, dove l’avantreno rimane sempre molto preciso.

Come detto, parte del merito è della ciclistica, ma un ruolo importante lo svolge senza dubbio il motore, uno dei migliori bicilindrici prodotti a Mandello del Lario. Il propulsore a corsa corta della Bellagio ha un’erogazione molto fluida, in basso spinge forte senza essere brusco e ha anche un buon allungo, che è poi la dote che manca agli altri V2 con due valvole per cilindro della gamma Moto Guzzi. Ma ciò che più piace di questo propulsore è il sound, zoppicante ma inconfondibile, cupo e prepotente senza essere fastidioso, pieno di sfumature sonore, che cambiano sensibilmente all’aumentare del regime di rotazione. Basta poco per entrare in confidenza con la Bellagio e dopo pochi chilometri viene addirittura la voglia di utilizzare la moto come una naked sportiva! Non è proprio l’utilizzo per cui è stata pensata, anche se va detto che in una strada mista non se la cava affatto male, anche perché l’impianto frenante, pur non essendo potentissimo, è modulabile ed ha un rendimento costante. Insomma la Bellagio è sorprendente; ha l’aspetto di una moto da passeggio, una volta in sella si scopre che è capace anche di assecondare le esigenze di chi ama guidare di buon passo. Il suo vero punto di forza, comunque, è il carattere; ne ha da vendere ed è per questo che dà soddisfazione, a qualsiasi andatura la si usi.

Un discorso diverso va fatto per la Nevada e la California, che iniziano a sentire il peso degli anni. Il primo scoglio lo si incontra appena si sale in sella: il piano di seduta è basso, le pedane piuttosto alte e il manubrio molto vicino al busto. Entrambe le moto, soprattutto la California, hanno volumi abbastanza importanti, però, a causa delle scelte fatte a livello di posizione di guida, non sono spaziose. Il comfort, quindi, non è il loro punto di forza, anche perché sullo sconnesso gli ammortizzatori non riescono a filtrare bene le asperità dell’asfalto, assorbite dalla schiena che resta sempre perpendicolare rispetto al terreno a causa della scarsa distanza che c’è tra il piano di seduta e il manubrio. Inoltre le pedane molto avanzate non possono essere utilizzate come punto d’appoggio per le gambe, quindi gran parte del peso del corpo si scarica sulla parte bassa della colonna vertebrale. La California, e soprattutto la Nevada, sono abbastanza maneggevoli, quindi nel traffico della città, come nel misto stretto, non creano imbarazzo, risultano facili da gestire e nella prima parte della piega mettono anche in mostra una discreta agilità, unita a una buona precisione direzionale. Non bisogna però chiedergli la luna; per godersele è necessario accontentarsi, soprattutto in sella alla California, con la quale la fase della frenata si prolunga inevitabilmente a causa del rinvio del cambio a bacchetta, che impone di scalare le marce utilizzando il tacco dello stivale. Meglio prendersela comoda, quindi, entrando così in sintonia con il motore, che ama salire e scendere lentamente di giri ed è allergico alla zona rossa del contagiri. Il propulsore della Nevada non è brillante come quello della Bellagio, però si lascia usare meglio di quello della California, perché, nonostante i pochi cavalli erogati, non ha troppo effetto volano e in accelerazione risulta divertente. Sia il bicilindrico della California che quello della Nevada trasmettono troppe vibrazioni sulle pedane e sui semimanubri. Da questo punto di vista, invece, il V2 della Bellagio ci ha favorevolmente sorpreso; anche sfruttando tutto l’allungo a disposizione, infatti, le vibrazioni non diventano mai fastidiose.

Un’ultima considerazione sui freni: sia la California che la Nevada montano impianti non particolarmente potenti; sono facilmente sfruttabili, però, quando arriva il momento di effettuare delle frenate di emergenza, si sente la mancanza di un pizzico di mordente.


La tecnica
Cambia vestito non il "cuore"

Le Moto Guzzu della serie Aquila Nera sono praticamente identiche alle versioni standard da cui derivano, eccezion fatta per alcuni particolari. Stiamo parlando delle verniciature di serbatoio, fianchetti e parafanghi e delle superfici del blocco motore, tutti neri opachi. Questa scelta enfatizza le numerose cromature, finiture irrinunciabili su moto di questo tipo. Esteticamente la nuova California è facilmente riconoscibile dalla versione vintage, dotata delle protezioni paramotore, dei paragambe, del parabrezza, dei fari supplementari e delle borse laterali, tutti accessori non presenti sul modello Aquila Nera. Nessuna modifica di rilievo, invece, per la Nevada, che come la California ha gli ammortizzatori regolabili (sulla Nevada si può variare solo il precarico molla, mentre sulla California si può intervenire anche sul freno idraulico in estensione) e una strumentazione molto semplice (quella della California ha addirittura l’indicatore dei chilometri percorsi analogico), dotata delle funzioni base (chilometri totali e parziali percorsi, temperatura dell’aria e orologio) e delle spie di emergenza. Entrambe le moto montano propulsori raffreddati ad aria a corsa lunga con distribuzione ad aste e bilanceri e due valvole per cilindro. I telai sono realizzati con tubi d’acciaio. All’anteriore la California ha due dischi, la Nevada soltanto uno.

Anche la Bellagio monta un propulsore raffreddato ad aria con distribuzione ad aste e bilanceri e due valvole per cilindro, il telaio tubolare in acciaio e un impianto frenante composto da due dischi all’anteriore e uno al posteriore. Come la California, ha sia la forcella che l’ammortizzatore regolabili; sulla prima è possibile variare il freno idraulico in compressione e quello in estensione, sul secondo, tramite un comando remoto, si può variare il precarico molla e, attraverso un classico registro, il freno idraulico in estensione. Il livello di finiture della Bellagio è superiore rispetto a quello delle sue cugine e anche la strumentazione, più compatta, perché composta da un contagiri analogico e un display digitale, è molto più evoluta e ricca di funzioni, che possono essere selezionate tramite un pulsante posizionato sul blocchetto sinistro. Basti pensare che, come sulle Aprilia sportive, c’è addirittura la funzione cronometro...


Identikit
  • Motore
  • Bicilindrico longitudinale a V di 90-, 4 tempi, raffreddato ad aria. Cilindrata 935,6 cm3 (California: 1.064; Nevada: 744). Alesaggio e corsa 95 x 66 mm ( California: 92 x 80; Nevada: 80 x 74). Rapporto di compressione 10: 1 ( California: 9,8: 1; Nevada: 9,6: 1). Distribuzione ad aste e bilanceri con due valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica Magneti Marelli. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.
  • Trasmissione
  • Primaria a ingranaggi, finale a cardano. Frizione bidisco a secco. Cambio a 6 marce (California e Nevada: 5 marce).
  • Ciclistica
  • Telaio tubolare in acciaio a doppia culla. Sospensioni: anteriore forcella Marzocchi regolabile con steli di 45 mm Ø (Marzocchi non regolabile con steli di 40 mm Ø, solo per la Nevada), corsa ruota 140 mm (130, solo per la Nevada); posteriore un ammortizzatore regolabile ( California e Nevada: due ammortizzatori regolabili), corsa ruota 120 mm (California: 96; Nevada: 130). Freni: anteriore due dischi di 320 mm Ø (un disco di 320 mm Ø, solo per la Nevada), pinze a quattro pistoncini; posteriore un disco 282 mm Ø (un disco di 260 mm Ø, solo per la Nevada), pinza a due pistoncini. Pneumatici: anteriore 120/ 70 ZR18” ( California: 110/90 VB18”; Nevada: 2,50” x 18”); posteriore 180/ 55 ZR17” ( California: 140/ 70 VB17”; Nevada: 3,50” x 16”).
  • Dimensioni
  • Interasse 1.570 mm (California: 1.560; Nevada: 1.467), lunghezza 2.270 mm (California: 2.380; Nevada: 2.166), larghezza 890 mm (California: 815; Nevada: 825), altezza sella 780 mm ( 767, solo per la Nevada). Capacità del serbatoio carburante: 19 litri (14 litri, solo per la Nevada).

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