Prova novità - Harley Davidson XR1200X/Kit

L’Harley pensata per il pubblico europeo diventa ancora più grintosa. E per i “cattivi” c’è pure la versione Kit

Redazione

20.05.2010 ( Aggiornata il 20.05.2010 12:15 )

La regina delle Custom, presenta la XR 1200 X, una moto in puro stile Harley. Per i clienti più esigenti e più sportivi la Harley pensa anche a loro proponendo un kit apposito comprendente un impianto di scarico firmato dalla azienda italiana Termignoni.
I nostri tecnici l'hanno provata per noi e redatto questa recensione con scheda tecnica.

La Prova
Eurostar

In casa Harley hanno pensato a noi, ai motociclisti europei. Pensarono alle nostre strade, al nostro stile, ai nostri gusti e al nostro modo di interpretare la moto, nel progettare la XR1200 qualche anno fa, e ci hanno pensato ancor di più con la nuova XR1200X: differente nella livrea nero opaco, nei dischi freno e nelle sospensioni, forcella e ammortizzatori Showa che ora sono regolabili. È un’Harley diversa dal solito, che mette insieme le caratteristiche tradizionali del marchio americano con l’attenzione all’eleganza, alla maneggevolezza e all’agilità delle moto europee. Il risultato è particolare: la XR1200X bada alla sostanza, non ha soluzioni estreme e tecnica sofisticata ma “ferro-acciaio-alluminio”, e accostamenti cromatici nello stile inconfondibile che ha fatto la fortuna del marchio di Milwaukee. Per rendere più grintosa la XR la filiale italiana ne ha messo in commercio anche una versione Kit, che differisce dalla standard per l’adozione di un impianto di scarico Termignoni con silenziatori in carbonio, più leggero e performante, di una modifica all’impianto frenante nel quale vengono sostituiti i tubi con altri in treccia, i raccordi, le pastiglie e i dischi, e ancora ci sono nuove pedane poggiapiedi in alluminio fisse di stile “racing”, e un codino che rende la moto monoposto, abbinato ad un guscio sottomotore con funzioni aereodinamiche. Il tutto con un sovrapprezzo di 2.400 euro esclusa la manodopera, da aggiungersi ai 12.700 euro della moto standard.

L’impostazione di guida è comoda, la sella alta solo 795 mm da terra agevola tutti e le manovre da fermo sono abbastanza semplici, tenendo conto che la moto non è un fuscello. I comandi sono i classici “Harley style”, quindi di notevoli dimensioni, manopole lisce e leve grandi, l’acceleratore è dotato anche di una sorta di “cruise control” meccanico, in pratica una rotellina che lo blocca all’apertura desiderata; probabilmente comodo sulle immense “freeway” americane ma decisamente pericoloso qui da noi. Il rumore della XR1200X è abbastanza soffocato ma piacevole, la tonalità della versione Kit invece è maschia e appagante. Il motore è montato elasticamente sul telaio tanto che se si apre e chiude il gas con il piede appoggiato sulla leva del cambio si ha la netta sensazione del movimento del motore stesso. La moto si guida bene, il peso notevole in movimento non disturba e anzi è facile da portare; l’agilità di guida modesta viene compensata da una notevole precisione dell’avantreno, che dà sicurezza. Guidare “rotondo” è gradevole e ci si può spingere a livelli di piega fino ad ora sconosciuti al mondo Harley. Il comfort è buono, le vibrazioni contenute e l’esposizione all’aria accettabile anche se il sistema tradizionale della sospensione posteriore è piuttosto reattivo e tende a scomporre la moto in caso di imperfezioni del manto stradale, come tombini o avvallamenti.

La forcella invece ha un comportamento ineccepibile in qualsiasi situazione, così come i freni: soddisfacenti già nella versione standard, raggiungono l’eccellenza con l’impianto della Kit, più potente e sensibile; più sportivo in pratica. Il motore ha un arco di erogazione molto ampio e quindi se si passeggia si può utilizzare il cambio veramente poco, godendosi la guida tranquilla; se invece si vuole spingere le prestazioni ci sono, non sono esagerate, ma sufficienti per lanciare la notevole mole a velocità interessanti in spazi relativamente brevi, infatti la moto è in grado di raggiungere agevolmente i 200 km/h. Nella guida “brillante” la XR1200X si distingue dalle Harley classiche rispetto alle quali è decisamente in vantaggio, ma per caratteristiche e filosofia non è da mettere a paragone con le altre naked. È una cosa diversa, a sé stante, con la XR1200X bisogna guidare bene ed avere un po’ di mestiere perché la mole e la poca agilità non permettono di porre rimedio ad eventuali errori di valutazione, nonostante l’appoggio dei pneumatici sia sicuro in ogni situazione. La versione Kit oltre ad avere un rumore più appagante grazie allo scarico Termignoni che dona un maggior brio al propulsore, frena meglio ed è più incline alla guida brillante; le pedane fisse però non offrono un buon appoggio tanto che ci si trova meglio con quelle standard.

La moto monta di serie anche l’impianto antifurto Smart Security con sirena ed immobilizzatore. Poca l’autonomia, difficilmente verificabile perché manca nel cruscotto l’indicatore di livello carburante, c’è solo quello della riserva; comunque non si percorrono più di 200 chilometri con il pieno, e a patto di tenere un’andatura da granturismo perché altrimenti sono decisamente meno. Ma non sono le lunghe distanze l’obiettivo di questa moto, quanto piuttosto le scampagnate domenicali in percorsi tortuosi, dover poter godere appieno le caratteristiche della Harley che guarda all’Europa.


La tecnica
I segreti della bestia nera

LA XR1200X ha un motore della più classica tradizione Harley, un possente bicilindrico a V di 45- raffreddato ad aria, e ad olio nelle testate, completamente verniciato a polvere in nero opaco. Il radiatore dell’olio è posto sotto il cannotto, verticalmente. La distribuzione è a due valvole per cilindro, azionate dal classico sistema aste e bilancieri. In questa configurazione il propulsore è in grado di sviluppare 90 CV a 7.000 giri con una coppia di 10,2 kgm a 3.700 giri. L’alimentazione è ad iniezione elettronica, con corpi farfallati di 50 mm Ø, e comprende anche un sistema attivo di controllo elettronico dell’aspirazione dell’aria. La frizione è multidisco in bagno d’olio con comando tradizionale a cavo. Il propulsore è ancorato al telaio tramite giunti elastici onde evitare al massimo la trasmissione di vibrazioni. Lo scarico è un 2-1-2 colorato anch’esso di nero opaco nella versione standard, quella Kit invece monta un Termignoni con terminali in fibra di carbonio.

Lo schema del telaio è a doppia culla in tubi d’acciaio, con un interasse “importante”, 1.515 mm, e un cannotto decisamente più inclinato del solito, 29,3-. Le nuove sospensioni sono Showa: la forcella è ora completamente regolabile sia nel precarico molla che nella regolazione dell’idraulica; il forcellone è in alluminio pressofuso, pure gli ammortizzatori sono regolabili nel freno in compressione ed in estensione. La trasmissione finale è a cinghia dentata: silenziosa, non necessita di manutenzione ed è di notevole impatto estetico. Le ruote sono di 17” dietro e 18” davanti, con pneumatici Dunlop D209 Qualifer; l’impianto frenante è tutto Nissin: dischi di 292 mm Ø davanti e 260 mm Ø dietro sulla versione normale, mentre sulla versione Kit i dischi sono Braking, della stessa misura, e vengono montati tubi dei freni in treccia. Il serbatoio tiene solo 13,3 litri e il peso a secco raggiunge la ragguardevole cifra di 250 chili.


Identikit
  • Motore
  • Bicilindrico a V di 45- longitudinale, 4 tempi, raffreddato ad aria e olio. Cilindrata 1.201,7 cm3. Alesaggio e corsa 88,9 x 96,8 mm. Compressione 10:1. Distribuzione ad aste e bilancieri, 2 valvole per cilindro. Accensione elettronica, iniezione elettronica sequenziale con corpi farfallati 50 mm Ø. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento
  • Trasmissione
  • Primaria a catena, finale a cinghia dentata. Frizione multidisco in bagno d’olio a comando meccanico. Cambio a 5 marce.
  • Ciclistica
  • Telaio a doppia culla in tubi. Sospensioni: anteriore forcella a steli rovesciati 43 mm Ø pluriregolabile, corsa 125 mm; posteriore forcellone oscillante e due ammortizzatori pluriregolabili, corsa ruota 89 mm. Freni: anteriore due dischi 292 mm Ø, pinze a quattro pistoncini; posteriore disco 260 mm Ø, pinza a un pistoncino. Pneumatici: anteriore 150/ 70 ZR18”; posteriore 180/ 55 ZR17”.
  • Dimensioni
  • Interasse 1.515 mm, lunghezza 2.225 mm, altezza sella 795 mm, luce a terra 150 mm. Inclinazione cannotto di sterzo 29,3-. Avancorsa 130 mm. Serbatoio 13,3 litri.

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