Prova novità - Yamaha FZ8/Fazer 8

Semicarenata o naked. Gran motore ed entrambe belle da guidare

Redazione

20.05.2010 ( Aggiornata il 20.05.2010 16:10 )

La Yamaha presenta un'inedita moto con cilindrata 800 in due versioni: nuda e Fazer. La prima con una linea più aggressiva, più sportiva e la seconda con gruppo ottico anteriore modficato e semicarenata.
In questa prova, con scheda tecnica potrete leggere cosa è venuto fuori dopo un'attenta analisi fatta dai nostri tester

La Prova
Divine

Fino a pochi anni fa le moto sportive e supersportive erano divise in due classi distinte: le 600, potenti ma con poca coppia in basso, e le 1000, impegnative da gestire a causa dell’abbondanza di cavalli. Mezzi per un motivo o per l’altro non del tutto adeguati alle strade e alle condizioni di traffico attuali. Di qui la nascita di una nuova generazione di moto che cerca la via intermedia, una strada perseguita un po’ da tutti i costruttori. Per Yamaha la risposta sono le nuove FZ8 e Fazer 8, quattro cilindri, 800 cm3 e la stessa base, ma due diverse interpretazioni: una in chiave naked, l’altra in chiave turistico sportiva. Unica differenza, ma significativa, la semicarena della Fazer al posto del piccolo cupolino della FZ8, che oltre a rimarcare in maniera visibile la diversa destinazione e ad assicurare protezione dall’aria, porta qualche piccola differenza anche nella guida, perché significa oltre 4 chili in più di carico sull’avantreno. La linea riprende il family feeling delle ultime proposte della Casa dei tre diapason, bella, elegante ed aggressiva. Sono moto con la M maiuscola, finiture di altissimo livello e nulla fuori luogo: verniciatura, plastiche, passaggi dei cavi, tutto ben fatto e al posto giusto. Il loro arrivo non è stato preceduto da grandissimo rumore ma Yamaha su di esse conta molto e ne ha curato i dettagli con pignoleria. In sella si apprezza il lavoro fatto per contenere la larghezza nella zona della giunzione sella-serbatoio - perché tutti arrivano agevolmente ad appoggiare i piedi a terra - e per ottenere un buon inserimento nel corpo macchina: busto leggermente inclinato in avanti, un manubrio dalla curvatura azzeccata che non affatica mani e polsi nemmeno dopo tante ore alla guida, e pedane collocate ad una distanza giusta che accontenta conduttori di tutte le taglie.

Un tocco al pulsante dell’avviamento e il quattro cilindri di 800 cm3 inizia a far sentire la sua voce, molto pacata allo scarico, decisa e avvertibile all’aspirazione, dalla presa d’aria collocata sul serbatoio proprio davanti al pilota. In città se non fosse per il cambio sembrerebbe di essere alla guida di uno scooter, le dimensioni contenute sia della FZ8 che della Fazer 8 consentono di infilarsi ovunque, tanto più che l’agilità della ciclistica, la dolcezza del motore e la morbidezza dei comandi impongono uno sforzo di guida veramente minimo. Il divertimento però, com’è ovvio, comincia appena ci si allontana dal traffico e ci si infila in una strada tortuosa: bastano due curve per entrare in sintonia con la ciclistica, e ci si può permettere quasi di tutto, dalla guida tranquilla in relax con passeggero al seguito, alla “sparata” con il coltello tra i denti. In ogni frangente si può contare su un feeling di alto livello, in entrata di curva l’avantreno trasmette sempre una notevole sensazione di sicurezza, con la leggera differenza tra le due versioni di cui si accennava all’inizio: sull’anteriore la FZ8 ha reazioni più decise, con un leggero nervosismo da vera sportiva, e quando si spinge il ritmo a volte è necessario ricorrere a piccole correzioni a centro curva che sporcano leggermente il piacere di guida; nella Fazer invece il maggiore carico sull’avantreno dato dalla semicarena diluisce fino talvolta ad eliminare queste reazioni consentendo di viaggiare agli stessi ritmi della naked con maggiore naturalezza. In entrambe le versioni comunque la sensazione di tutto ciò che succede sotto il pneumatico anteriore viene trasmessa fedelmente al pilota, basta decidere la linea da seguire e la moto scende in piega con rapidità e sicurezza, senza bruschi movimenti, equilibrata; a centro curva si riesce a rimanere stretti alla corda senza difficoltà e con un impegno fisico trascurabile, in uscita la tendenza ad allargare è minima e comunque si riscontra solo adottando una guida veramente cattiva.

Bene anche nei cambi di direzione: per effettuarli velocemente non serve la forza, sono sufficienti una leggera pressione sulla pedana, un tocco sul manubrio e ci si ritrova dall’altro lato in un baleno, la guida di corpo diventa solo un piacevole intermezzo. Nei curvoni veloci solidità e sicurezza proprio non mancano: “ondeggiamenti” e “oscillazioni” sono parole senza significato. Naturalmente la superiore protezione aerodinamica della Fazer aiuta non poco ma anche la FZ8 si difende più che dignitosamente. Le sospensioni sono l’esempio lampante che non è sempre necessario avere mille regolazioni per funzionare bene: basta una taratura di base che raggiunga un buon compromesso per avere nessuna preoccupazione e tanto divertimento. La forcella è morbida nel primo tratto, poi aumenta di consistenza verso la fine, conservando sempre una scorrevolezza da riferimento, mentre l’ammortizzatore garantisce un buon comfort ma risulta un po’ troppo morbido e sfrenato nella guida sportiva.

LE CARATTERISTICHEdel motore si sposano perfettamente con la ciclistica: lineare nell’erogazione, consente di riprendere fin da 1.500 giri con una risposta diretta ad ogni intervento sul gas; tra i 4.000 ed i 6.000 giri c’è una leggerissima flessione della spinta, oltrepassata la quale la progressione si fa cattiva e prosegue vigorosa fino all’intervento del limitatore, poco oltre gli 11.000 giri Soddisfacente il gruppo cambio–frizione: il primo è correttamente spaziato, ha innesti morbidissimi e precisi, anche se risulta un po’ rumoroso, mentre la frizione è veramente morbida e non soffre di affaticamento se messa a dura prova. Anche senza pinze o pompe radiali il comportamento dell’impianto frenante è eccellente, l’anteriore ha una potenza notevole e una modulabilità eccezionale e consente di avere tutto sotto controllo; di alto livello anche il freno posteriore, modulabile e potente, si adatta perfettamente ad entrambe le versioni. La strumentazione è moderna e compatta: contagiri analogico, display con tachimetro e contachilometri doppio, indicatore del livello carburante, temperatura liquido refrigerante e orologio. Magari per la versione Fazer si poteva fare un po’ di più in vista di un utilizzo turistico, e si avverte la mancanza di un cassettino porta-oggetti nella carenatura: con tutto lo spazio che c’è... Infine, i prezzi: 8.190 euro f.c. per la FZ8 e 8.690 euro f.c per la Fazer 8, nei colori blu, bianco o nero. Dal 2011 sarà disponibile anche il sistema antibloccaggio ABS.


La tecnica
C'è un cuore che batte

Il motore della FZ8 e della Fazer 8 - lo stesso - in un certo senso è una vecchia conoscenza, visto che è derivato da quello che equipaggiava la R1 a scoppi regolari del 2008. Dunque è un quattro cilindri in linea raffreddato a liquido, ma molte cose sono cambiate, a partire dalla cilindrata che era di 1000 cm3 ed ora è di 779, ottenuta con misure di alesaggio e corsa 68 x 53,6 mm: stessa corsa, pistoni di minor diametro (sulla R1 erano di 77 mm). Ma c’è molto di più perché per il motore 800 sono stati rifatti la testa, gli alberi a camme, i cilindri stessi, il sistema di alimentazione ad iniezione e lo scarico: si è lavorato con l’obiettivo di ottenere una bella erogazione in basso ed un tiro vigoroso senza fare troppe rinunce in termini di potenza massima, anche l’albero motore è stato totalmente rifatto e il sistema di aspirazione adesso ha un air-box da 7,8 litri ed è dotato di cornetti d’aspirazione di altezza diversa: quelli dei cilindri 1 e 4 hanno collettori lunghi 125 mm mentre quelli dei cilindri 2 e 3 sono di 150 mm.

I quattro corpi farfallati sono a doppia farfalla controllata elettronicamente. Il risultato, stando ai dati dichiarati, è di una potenza massima di 106,2 CV (78,1 kW) a 10.000 giri, e di una coppia di 8,36 kgm (82 Nm) a 8.000 giri. Il telaio ha struttura a diamante ed è in alluminio pressofuso, così come il forcellone, a due bracci. La forcella è a steli rovesciati di 43 mm Ø, priva di regolazioni, mentre la sospensione posteriore è ad articolazione progressiva a schema Monocross, con un ammortizzatore dotato del solo registro del precarico molla. Doppio disco flottante di 310 mm Ø con belle pinze monoblocco a quattro pistoncini e pompa assiale per l’impianto frenante anteriore, mentre al posteriore c’è un disco di 267 mm Ø. Le ruote sono in alluminio e calzano pneumatici da 120/70 ZR 17” all’anteriore e 180/55 ZR 17” al posteriore.


Identikit
  • Motore
  • Quattro cilindri frontemarcia, 4 tempi, raffreddato a liquido. Cilindrata 778,6 cm3. Alesaggio e corsa 68 x 53,6 mm. Compressione 12: 1. Distribuzione doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro. Accensione elettronica, iniezione elettronica. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico
  • Trasmissione
  • Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio a comando meccanico. Cambio a 6 marce.
  • Ciclistica
  • Telaio a diamante in alluminio pressofuso. Sospensioni: anteriore forcella a steli rovesciati 43 mm Ø, corsa 130 mm; posteriore forcellone a due bracci con leveraggi progressivi e un ammortizzatore regolabile nel precarico, corsa ruota 130 mm. Freni: anteriore 2 dischi 310 mm Ø, pinze a 4 pistoncini; posteriore disco 267 mm Ø, pinza a 1 pistoncino. Pneumatici: anteriore 120/ 70 ZR17”; posteriore 180/55 ZR17”.
  • Dimensioni
  • Interasse 1.460 mm, lunghezza 2.140 mm, larghezza 770 mm, altezza 1.265 mm (FZ8: 1.065 mm), altezza sella 815 mm, luce a terra 140 mm. Cannotto di sterzo 25-, avancorsa 109 mm. Serbatoio benzina 17 litri.

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