Prova novità: Honda CB650F ABS

Prova novità: Honda CB650F ABS
Facilità di guida, comfort e freni eccellenti

Redazione

05.04.2014 ( Aggiornata il 05.04.2014 18:15 )

ALICANTE (SPAGNA) – Non chiamatela Hornet, qualcuno alla Honda di sicuro perderà le staffe. La CB650F è la CB650F. Punto. Un progetto tutto nuovo, pensato per traghettare i giovani clienti delle CB500 verso le maxi moto, di qualsiasi categoria esse siano. La CB650F è la cugina della NC750S, un prodotto più “razionale”, al quale andava affiancato qualcosa di più “emozionale”. Il colosso nipponico sta rinnovando tutta la sua gamma e, prima di presentare le dream bike della nuova generazione, sta costruendo le fondamenta del palazzo, ovvero tutti quei modelli che hanno il difficilissimo compito di attirare nuovi motociclisti, senza scontentare i vecchi clienti, garantendo gli utili necessari ad affrontare gli investimenti per realizzare le moto ipertecnologiche che tutti vorrebbero ma che, ormai, in pochi si possono permettere. COME va la CB650F? Benissimo, soprattutto se si passeggia. Il motore, un quadricilindrico in linea di 649 cm3, è inedito, anche se il suo layout ricorda molto quello del propulsore montato sulla CBR600RR e sulla Hornet. La nuova unità costruita dagli ingegneri giapponesi ha nell’elasticità il suo punto di forza. Una volta inserita la sesta, in assenza di fermate obbligate, ci si può scordare del cambio, che, va sottolineato, funziona meravigliosamente, perché caratterizzato da innesti morbidi e precisi. Con il rapporto più lungo è possibile procedere a velocità da podista, con l’ago del contagiri poggiato al regime del minimo. Incredibile! La risposta al gas è progressiva ma non pronta, in linea con quello che ti aspetteresti da un’unità di questo frazionamento e di questa cilindrata. Il tiro in basso però, sorprende, in positivo, ovviamente. L’allungo, invece, delude. Oltrepassati i 10.000 giri/’ conviene chiudere le danze. Insomma, quello della CB650F è un motore progettato e realizzato per guidare di buon passo ma senza esagerare. LO stesso discorso vale per la ciclistica. Innanzitutto va detto che la posizione di guida è a dir poco azzeccata, perché lo spazio a bordo non manca anche se la moto è molto compatta. Se a questo aggiungiamo una corretta distribuzione dei pesi, chiunque potrà capire perché in sella a questa Honda tutto sembra facile, soprattutto in frenata, dove un impianto senza troppi fronzoli (ma dotato dell’ABS, offerto di serie) mette in mostra una modulabilità ed una potenza che lasciano di stucco. Aumentando il ritmo le sospensioni evidenziano tutti i loro limiti: molle morbide, freni idraulici “liberi”, ovvero la ricetta per garantire un buon comfort ma non certo delle prestazioni in grado di soddisfare gli smanettoni. La CB650F, in sostanza, non emoziona ma non tradisce, in nessuna situazione, fatto non certo scontato. Questa fedeltà, però, si paga: 7300 euro franco concessionario, un prezzo leggermente superiore alla media, esattamente come il livello delle finiture. Riccardo Piergentili

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