La Kawasaki “Nuda e cruda”

La Kawasaki “Nuda e cruda”
La nostra prova della Z1000 Special edition ABS

Redazione

12.08.2014 ( Aggiornata il 12.08.2014 12:37 )

Le Kawasaki della serie Z hanno da poco superato i 40 anni di storia e nonostante l’ingresso negli “anta”, continuano a cavalcare l’onda del successo con gli attuali modelli, che mostrano di essere maggiormente attenti alla ricerca di una propria identità atta a distinguerli e farli svettare nel proprio segmento. La scelta di Kawasaki è quella di dare un aspetto estremamente distintivo a tutte le sue nude ed è possibile che in futuro tale caratteristica si espanda ad altri segmenti della produzione. In particolare, l’originale aspetto della Z1000 è ispirato al “Sugomi”, un ideogramma Giapponese che rappresenta il concetto di timore e rispetto. Prima di elaborare questa naked, la Casa ha intrapreso una dettagliata ricerca tra i già possessori di una Z e tra gli appassionati in genere, con l’intenzione di comprendere al meglio le richieste dell’utenza. Da qui è scaturita la decisione di limitare l’elettronica al minimo indispensabile, lasciando a chi guida l’onere e l’onore del pieno controllo sul comando del gas. Nel momento di pieno sviluppo dell’elettronica sulle moto questa decisione risulta decisamente controcorrente e se da un lato potrebbe non accontentare qualcuno, dall’altro è sicuramente in grado di appagare appieno i puristi che amano creare la connessione più diretta possibile con il proprio mezzo. Il testo completo della prova lo trovate sul numero di Motosprint in edicola da martedì 12 agosto

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