Prova su strada: Ducati Monster 821

Prova su strada: Ducati Monster 821
Una entry level con una cilindrata da media. Comoda, facile e dotata di un motore che vibra poco

Redazione

25.08.2014 ( Aggiornata il 25.08.2014 10:49 )

BOLOGNA - Tutto è cominciato nel lontano 1992, quando ai saloni autunnali Ducati mostrò una naked chiamata Monster, che immediatamente catturò l’attenzione del popolo delle due ruote. Aveva un’estetica minimalista ma al contempo muscolosa ed era equipaggiata con un bicilindrico desmodromico raffreddato ad aria di 900 cm3, ricco di coppia. Fu un successo che durò nel tempo. Con il passare degli anni la famiglia Monster si è allargata. Sono stati realizzati diversi allestimenti, motori di varie cilindrate, tanto che oggi, a distanza di oltre due decenni, la Monster rappresenta un’icona nella gamma Ducati. Un successo che dimostra come a Borgo Panigale hanno creduto, credono e continueranno a credere nel “Mostro”. Nel 2013 è infatti nata la terza generazione della Monster, una power naked 1200, alla quale oggi è stata affiancata la versione 821, che potrà sembrare strano, ma è una entry level, equipaggiata con motore Testastretta. Il prezzo di 10.490 è infatti alla portata di molti e la dotazione tecnica è di tutto rispetto. Certo, rimangono in listino le versioni con motore raffreddato ad aria (696, 796) ma il futuro è già arrivato e la 821 rappresenta un importante salto in avanti rispetto alle vecchie Monster. Statica_DX-15  Statica_SX-17 Ferma sul cavalletto la 821 somiglia moltissimo alla sorella maggiore; le differenze si possono scorgere nel forcellone che per la versione più piccola è a doppio braccio anziché monobraccio, nel sistema di scarico e nell’appendice portatarga. Nel complesso la moto appare un riuscito compromesso tra muscoli e snellezza, proprio come la prima Monster di vent’anni fa. Un colpo d’occhio notevole cui fa seguito una dotazione di serie e finiture più che adeguate al prezzo di vendita. Due le colorazioni, Rosso e Bianco, alle quali si affianca il Nero satinato della versione Dark (che costa 9990 euro cm.). La posizione di guida è come tradizione Monster “dentro” al corpo moto, con sella relativamente bassa (e regolabile) e manubrio largo e moderatamente rialzato. Il comfort di marcia è buono, pur con le limitazioni imposte da una protezione aerodinamica quasi nulla e da un propulsore che nella stagione calda trasmette qualche grado di troppo alle gambe. Bene, invece, le sospensioni, capaci di filtrare con efficacia le malformazioni delle strade urbane e al contempo offrire il giusto sostegno nella guida sportiva. Serbatoio-1  Strumentazione-17 Certo, si tratta di unità “semplici”, prive delle pregiate regolazioni che si trovano ad esempio sul modello 1200, ma che qui svolgono bene il loro lavoro. Concludiamo il capitolo comfort con le vibrazioni, sempre presenti sul bicilindrico di Borgo Panigale, ma che in definitiva non infastidiscono più di tanto, anche perché guidando la Monster 821 l’attenzione si sposta immediatamente sul piacere di guida, che emerge fin dai primi metri percorsi. L’equilibrio e la facilità di guida di questa moto sono rimasti immutati negli anni; oggi, come vent’anni fa, il feeling è immediato, sia che si proceda con calma o che si vada di fretta. Chiaramente nel misto si ottiene il massimo, con ingressi in curva veloci e precisi, buone possibilità di piega e un’ottima facilità nel tenere la linea in uscita di curva. Ammortizzatore-8  Codino-10 Il propulsore non impressiona per la sua potenza ma offre tanta sostanza e dai 4000 giri fino ai 10.000 giri spinge con piacevole linearità e grinta. Inoltre, le tre mappature permettono di personalizzare la risposta del gas in base alle esigenze: la urban funziona molto bene nel traffico o sui fondi con scarsa aderenza; la touring assicura una facile gestione del motore nella fase di apertura del comando gas, offrendo però tutta la potenza quando si spalanca completamente l’acceleratore. La sport garantisce una risposta al comando del gas diretta ma mai troppo brusca, grazie alla presenza del controllo di trazione (regolabile ed eventualmente disinseribile). La gestione elettronica è presente anche sull’impianto frenante; c’è un ABS regolabile su tre livelli e disinseribile. Nel dettaglio, l’unità anteriore appare fin troppo aggressiva alle minime sollecitazioni, confermando però un’ottima potenza quando si richiede il massimo del mordente. Al contrario, l’impianto posteriore richiede un’azione decisa per ottenere un’adeguata forza frenante. Parafango  Sella-6 In conclusione, la Monster è facile da usare in ogni condizione, capace di soddisfare sia quando si parcheggia davanti al bar, sia in curva. Pochi, anzi pochissimi gli appunti negativi, relativi alla poca protezione aerodinamica, al calore trasmesso alle basse andature e alla conformazione delle staffe delle pedane passeggero che nella guida sportiva limitano l’arretramento del piede di chi guida. Alessandro Bettini

La tecnica

La parte più importante per una Ducati è senza dubbio il propulsore e la Monster 821 non fa eccezione. Il bicilindrico utilizzato in questo caso è il desmodronico Testastretta 11° con cilindrata di 821 cm3, molto simile a quello utilizzato sulla Hypermotard. Si tratta di un’unità con distribuzione quattro valvole, raffreddata a liquido e con alimentazione ad iniezione elettronica regolata del sistema ride by wire. Naturalmente non mancano tre differenti riding mode, per poter personalizzare l’erogazione a seconda delle esigenze del percorso, il tutto assecondato dal controllo di trazione regolabile su otto livelli, che può essere anche disinserito. Per la trasmissione c’è un cambio a sei rapporti e la frizione in bagno d’olio antisaltellamento. Gli intervalli di manutenzione prevedono la regolazione del gioco valvole ogni 30.000 km e il cambio d’olio ogni 15.000 km. Tecnica_1-2  Tecnica_2-1 Spostando l’attenzione sulla parte ciclistica, troviamo un telaio a traliccio di tubi d’acciaio, che lavora in sinergia con il propulsore. Quest’ultimo è infatti parte integrante della ciclistica, cioè collega la struttura anteriore a traliccio con il telaietto reggi sella ed il forcellone. A differenza del modello 1200, la Monster 821 utilizza un forcellone a doppio braccio, più corto. Nel reparto sospensioni c’è una forcella a steli rovesciati di 43 millimetri di diametro non regolabile, mentre l’ammortizzatore è regolabile nel precarico molla e nel freno idraulico in estensione. L’impianto frenate prevede un doppio disco di 320 millimetri di diametro e pinze Brembo ad attacco radiale a quattro pistoncini; al posteriore c’è invece un disco di 245 millimetri di diametro ed una pinza a due pistoncini. Non manca l’ABS, che ha tre livelli d’intervento e può essere disinserito. La gestione di ABS, controllo di trazione e Riding mode si effettua tramite il blocchetto sinistro ed è abbastanza facile e veloce da attuare. Interessante la possibilità di regolare l’altezza della sella su due misure, mentre, come da tradizione Ducati, è presente un ricco catalogo con cui personalizzare la moto. Tecnica_3-1

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