Cose di Case: l'Euro 5 non ama l'enduro

Cose di Case: l'Euro 5 non ama l'enduro

L'esistenza delle monocilindriche (targate) da fuoristrada è a rischio!

01.10.2019 14:32

LE Case non ne vogliono assolutamente parlare ma l’arrivo dell’Euro 5 potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza delle Enduro specialistiche! I costruttori, già con l’Euro 4, avevano avuto grossi problemi a omologare le monocilindriche da fuoristrada e ora sembra davvero arrivata la normativa (l’Euro 5) che cambierà il volto della produzione di serie a due ruote. Alcuni modelli andranno in prepensionamento, qualche categoria potrebbe essere cancellata (le enduro specialistiche in primis) e comunque, tutto ciò che resterà in commercio avrà bisogno di importanti investimenti per essere ammodernato. Forse è per questo motivo che la rivoluzione avverrà in due macro fasi: la prima nel 2020 e la seconda nel 2024, il giorno del giudizio.

A microfoni spenti, molti ingegneri e manager ipotizzano una realtà che i meno giovani hanno già vissuto: potrebbe accadere che gli appassionati di off road continueranno a utilizzare delle monocilindriche solo nelle aree private (come una volta), mentre le mountain bike elettriche potrebbero diventare le nuove enduro specialistiche. Questo spiegherebbe l’interesse di molte Case per quel settore, che fino a ora è rimasto un feudo dei produttori di biciclette. Per dare qualche dato, oltre alla spiegazione concettuale, bisogna ricordare che con l’Euro 5 si abbasseranno i limiti di emissione dei gas nocivi: 1 g/km per la CO, 0,1 per gli HC, 0,06 per gli NoX. A questi si aggiungeranno nuovi limiti per le polveri sottili (0,0045 g/km), fino a ora non previsti. Con l’Euro 4, per fare un paragone, i limiti erano di 1,14 g/km per la CO, 0,17 per gli HC e 0,09 per gli NoX.

LA principale battaglia che i costruttori stanno combattendo, però, riguarda il rumore, difficilissimo da abbattere su una moto: i limiti dell’Euro 5, in versione definitiva, saranno sensibilmente più bassi e definire quanto sarà determinante. Nel 2020, la OBD2 (già obbligatoria dal 2020) dovrà monitorare le emissioni inquinanti anche all’altezza del catalizzatore, un sistema non ancora introdotto (esattamente come la prova d’impatto ambientale, la quale prevede che il motore resti in perfetta efficienza anche dopo decine di migliaia di km), perché avrebbe imposto la fine della produzione di tanti scooter.

COSTRUIRE veicoli meno inquinanti è doveroso ma questa evoluzione deve avvenire in modo sostenibile, tenendo conto dei numeri (di vendita e di fatturato) del settore. Con l’Euro 5, che appare come una forzatura, non sembra esserci un equilibrio tra le richieste del legislatore e le capacità d’investimento di molte Case. Pertanto, ammesso che tutte le categorie riescano a sopravvivere alla rivoluzione, è lecito attendersi un aumento dei prezzi di acquisto dei veicoli...

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