        Entrambi a punteggio pieno nelle rispettive classi, Carmine Matarazzo e Luca Salvadori si sono aggiudicati un&rsquo;assoluta a testa sulla salita che da Deruta porta a Castelleone in provincia di Perugia. Grazie a un meteo migliore rispetto alle ultime edizioni &egrave; anche crollato il record della salita che risaliva addirittura al round della Coppa Italia in Salita del 2021 fatto registrare da Maurizio Bottalico con la Yamaha R6 nella classe STK600. NW200: PROGRAMMA &ldquo;RISTRETTO&rdquo; E PI&Ugrave; GARE PER LA SBK NELL'EDIZIONE 2024 Round1: Matarazzo il migliore del sabato Dopo le libere del venerd&igrave; caratterizzate dalla pioggia che ad intermittenza ha rovinato i piani dei piloti, nella giornata di sabato &egrave; tornato a splendere il sole su Deruta. Il migliore nell&rsquo;assoluta &egrave; stato come detto Carmine Matarazzo con la Honda CRF450R Motard del team RCM che ha fermato il cronometro in 1&rsquo;14&rdquo;51 in Gara1 ed avvicinandosi a quel riferimento anche in Gara2 conquistando la vittoria nella classe Supermoto. Sul podio con il pilota campano nella classe dedicata ai 450 derivati dal cross lo spoletino Daniele Tuzi anch&rsquo;esso su Honda e Massimiliano Carlomusto su TM Moto. Nella classe Entry vittoria per il campione in carica della classe Daniele Friz con lo scooter Piaggio Zip 100 che ha fermato il crono in un incredibile 1&rsquo;26&rdquo;37, diciottesimo tempo assoluto in Gara1, davanti alle Aprilia RS 125 di Giovanni Luc e Luigi Tuia. Successo per Daniele Strolli che torna a tempo pieno del CIVS nella classe Under con la Yamaha R3 ha siglato la miglior salita in 1&rsquo;27&rdquo;79, seconda posizione grazie al miglior piazzamento in Gara2 per Franco Federigi che con un terzo e secondo posto ha la meglio dell&rsquo;elvetico Jonata Grassi. Doppio successo nella Naked per uno dei veterani del CIVS, Stefano Manici che dopo aver saltato il finale di stagione l&rsquo;anno scorso a causa di una caduta che lo ha messo ko ad Isola del Liri torna e riprende subito il comando della classe. Nonostante i 21 titoli italiani in salita, Manici non &egrave; sazio e con il tempo di 1&rsquo;21&rdquo;51 si mette dietro Marco Giovannoni e Roberto Abbate. Manuel Dal Molin ha invece conquistato il successo nella SuperOpen 600 ed a provare a resistere anche nella classifica assoluta comandata da Motard, 1000 e Quad. Il 1&rsquo;17&rdquo;85 &egrave; il quinto tempo assoluto e gli vale la vittoria nella classe 600 davanti a Giorgio Mi ed Edoardo Rea. Nella SuperOpen 1000 invece vittoria dopo il debutto nell&rsquo;ultimo round della passata stagione per Luca Salvadori con la Ducati Panigale V4 S del Broncos Racing Team che ferma il cronometro in 1&rsquo;16&rdquo;13, pochi centesimi meglio di uno dei veterani della classe 1000 come Francesco Piva sul suo fido Suzuki GSX-R1000 mentre sul podio con loro sale un altro volto storico del CIVS come David Lignite. Nei Quad vittoria per Matteo Lardori mentre nei sidecar successo per l&rsquo;equipaggio Barbi-Bursi.  MICHAEL DUNLOP EGUAGLIA IL FRATELLO WILLIAM DOPO LA COOKSTOWN 100 Round2: Salvadori da record a Deruta Nella seconda giornata di gare tutti i vincitori della prima giornata si ripetono ma a stupire &egrave; il tempo fatto registrare da Luca Salvadori in Gara1: 1&rsquo;12&rdquo;93. Un tempo che vale il record della salita per il pilota-youtuber che strappa cos&igrave; il precedente record di 1&rsquo;13&rdquo;41 a Maurizio Bottalico fatto registrare in quel caso con la Yamaha R6 STK. Nulla ha potuto Francesco Piva nelle gare della domenica che si &egrave; accontentato di un doppio secondo posto alle spalle del debuttante ma assolutamente veloce Luca Salvadori mentre sul podio chiude ancora una volta David Lignite. Doppietta come detto anche per Daniele Friz nella Entry davanti a Giovanni Luc su Aprilia ed a Niccol&ograve; Pintus sulla Honda CRF150. Nella Under nuovo sigillo di Daniele Strolli in un podio fotocopia di quello del primo round, con Federigi e Grassi. Vita pi&ugrave; complicata nella Naked per Stefano Manici che conquista la vittoria di giornata ma in virt&ugrave; del miglior piazzamento in Gara2 perch&eacute; nella prima salita il migliore &egrave; stato Lucio Cazzin sull&rsquo;Aprilia Tuono V4 in 1&rsquo;18&rdquo;63, un secondo meglio del vincitore di Gara2 Manici. Sul terzo gradino del podio nuovamente Marco Giovannoni. Nella classe Supermoto Carmine Matarazzo ferma il crono in 1&rsquo;13&rdquo;57 avvicinando il precedente record di Bottalico ma fermandosi a 6 decimi dal tempo di Salvadori con la Panigale V4 S. Sul podio con lui ancora una volta Daniele Tuzzi e Nico DI Palma che sfrutta il ritiro in Gara1 di Carlomusto per prendere il primo podio stagionale. Nella SuperOpen600 nuova vittoria per Manuel Dal Molin con Loris Guerrini che si prende il secondo posto nel Round2 e Edoardo Rea che si conferma terzo. Matteo Lardori vince ancora tra i Quad mentre tra i Sidecar la vittoria nelle gare della domenica &egrave; andata alla coppia Manfredi-Tavaroli.  TOURIST TROPHY 2024, L'ORDINE DI PARTENZA DEI BIG: BONETTI CON IL 12 TRA LE TWINS       

Nella giornata di sabato &egrave; il pluricampione della classe Supermoto a siglare l&rsquo;assoluto mentre il pilota-youtuber segna il record della salita nella giornata di domenica

CIVS Deruta: Matarazzo e Salvadori si spartiscono i primi due round della stagione

        La stagione 2024 che sta ormai per iniziare si prospetta particolarmente impegnativa per Matteo Giacomazzo, che sar&agrave; impegnato in due diversi contesti di alto livello con moto e squadre differenti, ma con il medesimo obiettivo: essere tra i grandi protagonisti sia nella classe Stock del mondiale endurance EWC, sia nella Dunlop Cup, dove con la vittoria del campionato avrebbe anche la certezza di prendere parte al CIV SBK 2025. Clamoroso: Hickman alla North West 200 senza il team FHO Racing! Un 2024 tra Suzuki e Aprilia  Nel mondiale endurance, Matteo continuer&agrave; a difendere i colori del JMA Racing &ndash; Action Bike 34, squadra con cui ha gi&agrave; corso nel 2023 sempre in sella alla Suzuki GSX-R1000 nella classe Stock. Il centauro veneto condivider&agrave; la moto della Casa di Hamamatsu con il francese Charles Cortot ed il belga Bram Lambrechts. A ci&ograve; si aggiunger&agrave; per&ograve; anche l'impegno nel contesto italiano, dove Giacomazzo garegger&agrave; nella Dunlop Cup 1000 Pro grazie alla collaborazione tra Smoking Wheels e Revo Racing &ndash; Nuova M2, salendo su un'Aprilia RSV4 1100 con il chiaro intento di conquistare la vittoria del campionato e, come gi&agrave; accennato, accedere di diritto al CIV Superbike 2025, visto che il premio per la vittoria consiste (anche) nell'iscrizione automatica alla prossima stagione della classe regina. Grande novit&agrave; nel Dunlop CIV: arriva la gomma da qualifica in SBK Giacomazzo: &ldquo;Stagione impegnativa, ma non vedo l'ora di cominciare&rdquo;  &ldquo;Sono molto contento di poter continuare a correre nel mondiale endurance EWC, cos&igrave; come lo sono di farlo ancora con la Suzuki del team JMA34&rdquo;, ci ha spiegato Matteo. &ldquo;Al contempo, sono felice di poter correre anche sui circuiti italiani nel contesto della Dunlop Cup con l'Aprilia, dove l'obiettivo sar&agrave; chiaramente quello di vincere il campionato, ma avr&ograve; anche l'opportunit&agrave; di prendere una maggior confidenza con le mescole Dunlop, che utilizzo anche nelle corse di durata. Si prospetta una stagione impegnativa, ma non vedo l'ora di cominciare e dar&ograve; il massimo in entrambi i contesti per arrivare il pi&ugrave; in alto possibile&rdquo;. La nuova Suzuki GSX-8R pronta al debutto in gara a Daytona       

Il pilota veneto correr&agrave; nel mondiale endurance con la Suzuki del team JMA34, ma anche nel contesto nazionale puntando al titolo con un'Aprilia RSV4

EWC e Dunlop Cup: un 2024 intenso per Matteo Giacomazzo

        Una delle moto che suscitano maggior curiosit&agrave; nel contesto del CIV SBK &egrave; senza dubbio la Suzuki GSX-R1000 schierata dal team Penta, visto che con l'uscita di scena nel Motomondiale e l'assenza in quasi tutti i campionati nazionali di categoria ad eccezion fatta del MotoAmerica, vedere le moto della Casa di Hamamatsu &egrave; ormai una rarit&agrave; nelle gare su pista. Nonostante ci&ograve;, la squadra di Ivan Goretti ha brillato a Misano fin dalle prove grazie ad uno straordinario Kevin Manfredi, il quale &egrave; riuscito a sfruttare al meglio la moto giapponese salendo addirittura sul podio in Gara 1 in condizioni complicate. Il pilota spezzino, testimonial della dajecompany, &egrave; altamente impegnato quest'anno, visto che oltre al CIV disputa anche il mondiale endurance EWC con il team Wojcik e la MotoE con il Sic58 Squadra Corse. Gli abbiamo quindi chiesto di raccontarci come sta andando la sua impegnativa stagione: ecco cosa ci ha detto in esclusiva. Vitali: "Non ha senso confrontare CIV SBK e National Trophy" | Esclusiva Manfredi: &ldquo;Riesco ad adattarmi in fretta a moto e campionati diversi&rdquo;   Kevin, quest'anno sei impegnatissimo. Ci racconti com'&egrave; correre in cos&igrave; tanti campionati diversi? &ldquo;Sinceramente a me piace molto, perch&egrave; adoro correre e le gare sono la mia passione, perci&ograve; non mi pesa per niente pur essendo molto difficile e faticoso. Alla fine, quando sono in sella mi diverto ed &egrave; questo ci&ograve; che conta, perci&ograve; fino a quando i team e il mio fisico me lo permetteranno, continuer&ograve; cos&igrave;&rdquo;. Quanto &egrave; difficile doversi riadattare a moto e campionati differenti? &ldquo;Inizialmente era complicato, ma ora che lo faccio da diverse stagioni, in realt&agrave; non &egrave; cos&igrave; difficile. Diciamo che ho bisogno di qualche giro per ritrovare la giusta posizione in sella, ma poi posso andare al 100% e, anzi, tutto ci&ograve; mi aiuta ad adattarmi in fretta in caso di condizioni difficili o incerte&rdquo;. Qual &egrave; la moto pi&ugrave; &ldquo;difficile&rdquo; tra quelle che guidi quest'anno? &ldquo;Direi la MotoE, non tanto perch&egrave; &egrave; difficile da guidare, ma perch&egrave; &egrave; molto diversa rispetto alle altre e richiede uno stile differente, specialmente quest'anno che &egrave; cambiata rispetto a quella degli scorsi anni e siamo ripartiti da zero. Al contrario, forse la pi&ugrave; facile &egrave; quella da Endurance, visto che ormai ci sono abituato e riesco a sfruttarla al meglio, ma anche con la Suzuki mi trovo molto bene, come stanno dimostrando le prestazioni&rdquo;. Roberta Ponziani &egrave; la prima vincitrice nella storia del CIV Femminile &ldquo;Ottimo inizio in MotoE ed EWC. Nel CIV possiamo portare in alto la Suzuki&rdquo;   A proposito di MotoE, come hai accennato quest'anno c'&egrave; una nuova moto: come sono andati i test? &ldquo;Molto bene. Sia con la Ducati che con la nuova squadra mi sono trovato alla grande, riuscendo ad andare forte sia in condizioni di bagnato come accaduto a Jerez, sia sull'asciutto come a Barcellona. Credo di essere pronto anche per la gara, ma per dirlo con certezza preferisco attendere il fine settimana di Le Mans, pista su cui qualche giro quest'anno l'ho gi&agrave; percorso...&rdquo;. In effetti hai disputato la 24 Ore poche settimane fa: com'&egrave; andata? &ldquo;A parte la sfortunata partenza con la caduta, direi abbastanza bene. La caduta peggiore &egrave; stata quella del mio compagno di equipaggio, che ha distrutto la moto durante la notte, ma alla fine siamo arrivati noni e in campionato siamo sesti, perci&ograve; tutto sommato siamo contenti e l'obiettivo resta ancora quello del titolo nella classe Stock. Possiamo farcela, siamo un bel gruppo e sicuramente siamo partiti meglio rispetto allo scorso anno, in cui ci eravamo ritirati a Le Mans&rdquo;. Infine, cosa ci puoi dire sul CIV e sulla tua avventura con Suzuki? &ldquo;Posso dire che siamo partiti bene. Fin dalle prime prove siamo stati veloci e i risultati nel corso delle varie giornate hanno confermato le nostre sensazioni. Il nostro obiettivo &egrave; semplicemente quello di proseguire il percorso iniziato lo scorso anno, ma una partenza simile ci rende davvero ottimisti. In pi&ugrave;, siamo una delle pochissime Suzuki presenti in un campionato nazionale Superbike, perci&ograve; questo &egrave; uno stimolo in pi&ugrave; per brillare&rdquo;. Sanders vince il Sonora Rally con la GASGAS, Lucci 3&deg; tra le Rally2       

Kevin ha portato sul podio la Suzuki, ma non solo: &egrave; impegnato anche nel mondiale endurance EWC e in MotoE. Ecco cosa ci ha raccontato a proposito dei suoi impegni

Manfredi: “Adoro correre, non mi pesa disputare più campionati” | Esclusiva

        La stagione 2023 del MotoAmerica (qui il calendario della stagione) sembra destinata a ripartire nello stesso modo in cui si &egrave; conclusa quella dello scorso anno, con Jake Gagne favorito numero uno per la vittoria. I protagonisti della classe regina del campionato a stelle e strisce sono infatti scesi in pista sul tracciato di Buttonwillow per due giornate di test, in cui il campione in carica &egrave; stato il pi&ugrave; rapido in sella alla Yamaha R1 del team Fresh'n'Lean Progressive Yamaha (di cui &egrave; stato l'unico portacolori nel test vista l'assenz di Petersen). Passione infinita: Jeremy McWilliams al via del MotoAmerica a 59 anni Ritorno nel MotoAmerica positivo per Beaubier  Senza Danilo Petrucci, passato al mondiale Superbike, l'antagonista principale quest'anno sar&agrave; Cameron Beaubier, cinque volte campione della categoria, che torna in patria dopo il biennio passato nel Motomondiale. &ldquo;Cam&rdquo; si &egrave; trovato immediatamente a proprio agio con la BMW M1000RR del team Tytlers Racing, con cui ha chiuso la due giorni di test in seconda piazza. Terzo posto per Mathew Scholtz con la Yamaha del Westby Racing, binomio ormai ampiamente consolidato nel corso delle stagioni, con la Suzuki del messicano Richie Escalante e la BMW di PJ Jacobsen a ccompletare la Top 5 della classifica combinata, seppur con un distacco nell'ordine dei due secondi da Gagne. Pilota, tester e Team Manager: Pirro avr&agrave; una squadra nel CIV SSP Elias sesto, ma distante da Gagne  Da segnalare, inoltre, il ritorno in veste ufficiale di Toni Elias con la Suzuki GSX-R1000. Il pilota spagnolo, campione del mondo Moto2 nel 2010 e gi&agrave; vincitore del MotoAmerica nel 2017 proprio con la supersportiva della Casa di Hamamatsu, ha chiuso i test in sesta posizione accusando quasi tre secondi di ritardo da Jake Gagne. La strada verso le posizioni da podio sembra decisamente in salita per il 40enne di Manresa, ma migliorer&agrave; sicuramente le proprie prestazioni durante i vari weekend di gara. SBK Australia: orari, date, dove vederlo in TV       

Il campione in carica &egrave; stato il migliore nella due giorni di test della serie a stelle e strisce in sella alla Yamaha, davanti al rientrante Cameron Beaubier

MotoAmerica: Jake Gagne già al top nei test a Buttonwillow

        Il marchio Suzuki &egrave; sempre pi&ugrave; lontano dal panorama sportivo di alto livello. Dopo il ritiro in forma ufficiale dalla MotoGP (e dall'endurance, dove non supporteranno pi&ugrave; ufficialmente le squadre), &egrave; infatti arrivata la conferma dell'assenza del marchio di Hamamatsu anche nel British Superbike, in cui nessun team utilizzer&agrave; le GSX-R1000. La squadra di punta del marchio giapponese, Hawk Racing, ha infatti optato per delle pi&ugrave; competitive Honda CBR1000RR-R Fireblade SP, chiudendo cos&igrave; un'era. Promesse Italiane: Giulio Basili, al CIV Moto3 sognando il Motomondiale Il team Hawk Racing punta su Owens e Nesbitt  A guidare le Honda nella classe regina dell'ultra-competitiva serie d'oltremanica saranno due giovani talenti, ovvero Josh Owens e Charlie Nesbitt. Il primo &egrave; reduce da tre stagioni con la Kawasaki del CDH Racing e punter&agrave; a diventare una presenza fissa delle posizioni di alta classifica, mentre il secondo affronter&agrave; il proprio anno da debuttante dopo l'ottimo 2022 in Superstock 1000 (e nello stesso BSB negli ultimi round) disputato con il medesimo team. Il Team Manager, Steve Hicken, non ha nascosto il proprio ottimismo per questa nuova avventura: &ldquo;Dopo tutti questi anni con Suzuki, sar&agrave; una bella sfida cambiare moto, specialmente in una serie cos&igrave; competitiva come il BSB. La CBR &egrave; arrivata seconda lo scorso anno e ha un potenziale altissimo. I nostri piloti, Josh Owens e Charlie Nesbitt, sono molto talentuosi e potranno contare su un pacchetto competitivo con cui arrivare in alto&rdquo;. Obiettivo titolo: Sara Cabrini al via della WEC con Gradara Corse       

Il team di Steve Hicken non schierer&agrave; pi&ugrave; le GSX-R, affidando invece due CBR1000RR-R Fireblade SP a Josh Owens e Charlie Nesbitt

BSB, nessuna Suzuki al via della stagione: Hawk Racing passa a Honda

        La notizia &egrave; nell'aria da tempo e sembra sempre pi&ugrave; plausibile: dopo aver annunciato il ritiro in forma ufficiale sia dalla MotoGP che dal mondiale endurance EWC, Suzuki dovrebbe uscire anche dal British Superbike al termine della stagione che si chiuder&agrave; questo fine settimana a Brands Hatch. Una decisione che poter&agrave; ad un &ldquo;effetto domino&rdquo; nella griglia del BSB 2023, sia per quanto riguarda i team, sia soprattutto i piloti. BSB, nuova sfida per Josh Brookes: correr&agrave; con FHO Racing nel 2023 Hawk Racing: ritorno a BMW o ipotesi Aprilia?  Il team Hawk Racing &egrave; ormai da anni il punto di riferimento di Suzuki nel campionato britannico e nelle corse su strada, ma dovr&agrave; guardarsi intorno in vista della prossima stagione. Al momento, in caso di addio da parte della GSX-R1000, l'ipotesi pi&ugrave; probabile sembra quella di un ritorno a BMW per la squadra capitanata da Stuart Hicken, che ha gi&agrave; corso con la supersportiva bavarese in passato con ottimi risultati. Tuttavia, alcune voci riferiscono di una seconda ipotesi decisamente interessante, ovvero un possibile passaggio ad Aprilia. Seppur pi&ugrave; complicata da attuare, si tratterebbe di una mossa in grado di suscitare grande curiosit&agrave; attorno ad essa, senza essere un completo &ldquo;salto nel buio&rdquo; visto che la RSV4 &egrave; gi&agrave; presente in Superstock 1000 con il team IN Competition e si &egrave; gi&agrave; rivelata in diverse occasioni davvero competitiva. MotoGP, Vinales contro la SSP300: "Categoria inutile, il problema sono le moto" Nesbitt verso la promozione in top class, Iddon torna in Ducati   Se per le moto che verranno utilizzate dall'Hawk Racing nel 2023 ci sono diversi dubbi, la situazione dei piloti &egrave; decisamente pi&ugrave; chiara. Gi&agrave; loro portacolori in Superstock 1000, dove ha anche gi&agrave; conquistato una vittoria nella propria stagione di debutto, Charlie Nesbitt sembra ormai prossimo alla promozione nel BSB, dove ha gi&agrave; debuttato nello scorso round a Donington Park come sostituto dell'infortunato Christian Iddon. Proprio Iddon saluter&agrave; invece il team al termine di una stagione ben al di sotto delle aspettative; per il pilota dai trascorsi nel mondiale Superbike si prospetta un ritorno di fiamma in Ducati, con cui ha gi&agrave; lottato per il titolo sia nel 2020 che nel 2021. Questa volta, per&ograve;, i colori non saranno quelli del team PBM di Paul Bird, bens&igrave; quello del team Moto Rapido/Oxford Racing. Prima di pensare al 2023, per&ograve;, quest'ultima dovr&agrave; concentrarsi sulla &ldquo;finalissima&rdquo; di Brands Hatch, con Tommy Bridewell ancora matematicamente in corsa per il titolo contro Bradley Ray. Yamaha ha deciso: promozione in SBK in arrivo per Baldassarri e Ray       

La Casa di Hamamatsu si ritirer&agrave; dalla serie d'oltremanica, come gi&agrave; successo in MotoGP e nel mondiale endurance: ecco come cambier&agrave; la griglia il prossimo anno

BSB, Suzuki out dal 2023: Hawk Racing punterà su BMW (o Aprilia)

        Quello vissuto ad Oulton Park, non &egrave; stato sicuramente il weekend con cui il team McAMS Yamaha si aspettava di cominciare lo Showdown 2022 del British Superbike. Con tre &ldquo;zeri&rdquo; sia per O'Halloran che per Mackenzie, sar&agrave; durissima puntare al top contro un Bradley che non sbaglia un colpo, specialmente per via di Tarran, la cui stagione &egrave; gi&agrave; arrivata al capolinea. Dopo aver saltato i primi due round per infortunio, il campione in carica &egrave; riuscito a recuperare i punti persi con una grande costanza di rendimento durante la Regular Season, ma la brutta caduta in Gara 2 dello scorso round gli ha procurato una frattura al femore e una conseguente operazione che non gli permetter&agrave; quindi di tornare in sella prima del prossimo anno (in cui potrebbe essere al via del Mondiale), lasciando O'Halloran come unico pilota in lotta per il titolo con i colori del team capitanato da Steve Rodgers. Seppur senza il campione 2021, comunque, il BSB non si ferma: questo fine settimana, sul tracciato di Donington Park ci sar&agrave; il penultimo round stagionale. Oltre a Mackenzie, anche Rory Skinner sar&agrave; molto probabilmente fuori dai giochi per via dell'infortunio alla mano rimediato ad Oulton Park, ma ci saranno anche alcune new entry. MotoGP, dal 2023 si andr&agrave; a Sokol per il GP del Kazakistan Le novit&agrave; in griglia a Donington Park   La&nbsp; novit&agrave; pi&ugrave; importante &egrave; senza ombra di dubbio Jack Kennedy, che dopo aver vinto il titolo brittanico in Supersport, torner&agrave; in Superbike con il chiaro obiettivo di diventare uno dei protagonisti anche nella classe regina della serie d'oltremanica. L'irlandese (che vanta trascorsi nel mondiale SSP) &egrave; infatti il pilota pi&ugrave; vincente di sempre tra le 600 nel contesto del BSB con i suoi quattro titoli e le 62 vittorie e utilizzer&agrave; i round di Donington e di Brands Hatch per arrivare pronto al 2023, anno in cui correr&agrave; l'intera stagione con una Yamaha R1 del Mar-Train Racing. Un'altra new entry della griglia sar&agrave; Eemeli Lahti, anche lui al via degli ultimi due appuntamenti di quest'anno. Il pilota finlandese, da anni nel paddock del BSB dove ha corso sia in Supersport che in Superstock 1000, sar&agrave; in sella alla Suzuki GSX-R1000 del team Powerslide Racing, al rientro nel campionato. Dal CIV al Mondiale Moto3: Vicente Perez Selfa correr&agrave; a Buriram Gli orari delle gare di Donington Park  Anche nel secondo dei tre fine settimana dello Showdown, come di consueto i piloti saranno impegnati in tre gare. La Sprint Race sar&agrave; sabato pomeriggio alle 17:15 italiane, mentre Gara 2 e Gara 3 si svolgeranno domenica alle 14:15 e alle 17:30. Tutte e tre le manche saranno visibili in diretta sulla piattaforma Eurosport Player. La Supersport si conferma in salute: Honda medita il ritorno       

In seguito all'infortunio rimediato ad Oulton Park, Tarran non potr&agrave; difendere il titolo negli ultimi round dello Showdown. Esordio stagionale, invece, per Kennedy e Lahti

BSB, niente Donington per Mackenzie: stagione finita per il campione 2021

As the 2022 Suzuka 8 Hours drew to an end, won by a dominant factory HRC team, so too did the career of international rider Nobuatsu Aoki. The 51-year old former world championship rider competed in one last edition of the famous Japanese marathon, aboard the team Teramoto Suzuki GSX-R1000, before hanging up his helmet at the end of what was a very special weekend for him and his family.  &ldquo;Nobu&rdquo; was joined by brothers Takuma and Haruchika, who took part in the ceremony, carrying out interviews and parade laps in front of fans at the iconic Japanese circuit. The race concludely positively for Aoki who, together with team-mates Koji Teramoto and Kazma Tsuda, finished fourth among the stock entries, and eighteenth overall.  The difficulty in saying &lsquo;enough is enough&rsquo;   One of the most emotional and unforgettable moments of the 8 Hours was when Nobuatsu returned to the pits. Having just passed the six-hour mark, the Japanese rider completed his final stint, handing the Suzuki over to his team-mate and, once back in the garage, he was unable to hold back the tears.  A scene that confirms just how hard it is for a rider to conclude a long, high-level career in which the bikes and circuits have been an integral part of their life. An emotional Aoki commented: &ldquo;All I can do is thank all the fans and enthusiasts, Japanese and otherwise, who have always supported me around the world. I enjoyed this final race and felt like a rider right to the end, pushing hard even on my final stint, but now it&rsquo;s all over.&rdquo;  Translated by Heather Watson  MotoGP, 2023 pre-season test schedule: the dates 

It was an emotional Sunday for Nobuatsu, who hung up his helmet after the Suzuka 8 Hours, in front of brothers Takuma and Haruchika

EWC, Aoki retires at 51: &ldquo;I felt like a rider until the very end&rdquo;

        Con la conclusione della 8 Ore di Suzuka 2022, vinta dal team ufficiale HRC dopo un vero e proprio dominio, &egrave; terminata anche la carriera di un pilota di caratura mondiale quale Nobuatsu Aoki. L'ormai 51enne giapponese dai trascorsi nel Motomondiale ha infatti corso con la Suzuki GSX-R1000 del team Teramoto la celebre maratona del Sol Levante, per poi appendere il casco al chiodo una volta conclusa in un weekend davvero speciale sia per lui che per la sua famiglia. Oltre a &ldquo;Nobu&rdquo; erano infatti presenti anche i fratelli Takuma e Haruchika, che hanno partecipato alla cerimonia con interviste e parade lap davanti ai numerosi appassionati presenti sulle tribune di uno dei tracciati pi&ugrave; iconici del Giappone e non solo. La gara si &egrave; poi anche conclusa in maniera positiva per Aoki, che in equipaggio con Koji Teramoto e Kazma Tsuda ha centrato la quarta posizione tra le moto in configurazione Stock, nonch&eacute; la 18esima assoluta.  La difficolt&agrave; di dire &ldquo;basta&rdquo;  Uno dei momenti pi&ugrave; intensi e difficilmente dimenticabili di questa 8 Ore &egrave; stato senza dubbio quello del rientro ai box di Nobuatsu. Passata da poco la sesta ora di gara, il pilota di Shibukawa ha concluso il proprio ultimo stint lasciando la Suzuki nelle mani dei compagni di squadra e, una volta entrato all'interno del box, non &egrave; riuscito a trattenere le lacrime andando poi nuovamente a salutare il pubblico, visibilmente emozionato. Una scena che ha confermato quanto sia difficile per un pilota concludere una lunga carriera ad alto livello in cui le moto e i circuiti sono stati parte integrante della propria vita. Aoki ha inoltre trasmesso la propria emozione anche nelle proprie parole: &ldquo;Non posso far altro che ringraziare tutti i tifosi e gli appassionati giapponesi e non, che mi hanno sempre supportato in giro per il mondo. Mi sono goduto quest'ultima gara e mi sono sentito un pilota fino alla fine, spingendo al massimo anche nel mio stint conclusivo, ma ora &egrave; tutto finito&rdquo;. ASBK: Maxwell imprendibile a Morgan Park, Jones leader di campionato       

Domenica ricca di emozioni per Nobuatsu, che ha appeso il casco al chiodo al termine della 8 Ore di Suzuka, davanti ai fratelli Takuma e Haruchika

EWC, Aoki si ritira a 51 anni: “Mi sono sentito un pilota fino alla fine”

        Prima dell'inizio della Race of the South sul veloce e stretto tracciato stradale di Walderstown, era lecito pensare che i grandi protagonisti sarebbe stati ancora una volta Michael Sweeney e Mike Browne, dominatori della Skerries 100 pochi giorni fa. Tuttavia, alla vigilia delle qualifiche si &egrave; presentato a sorpresa Michael Dunlop, 21 volte vincitore del Tourist Trophy, con una Yamaha R6 e la Suzuki GSX-R1000 del team Hawk Racing. Superati i 110 trionfi in carriera per Dunlop  Michael si &egrave; rivelato immediatamente velocissimo, qualificandosi in prima fila e, soprattutto, imponendo il proprio ritmo alle gare lasciando soltanto le briciole agli avversari. Dopo il trionfo nella Open Race ad inizio giornata, Dunlop si &egrave; ripetuto in Supersport dopo un bel duello con Mike Browne e nel Grand Final battendo Michael Sweeney e lo stesso Browne. Una tripletta che permette al 33enne nordirlandese di salire all'incredibile cifra di 112 successi nelle National Road Races, prima di tornare sull'Isola di Man per la Southern 100 dove punter&agrave; a tenere testa al dominatore delle ultime edizioni, Dean Harrison. SBK, prove di ritorno per Van Der Mark: primi giri ad Assen Kevin Keyes, che esordio!   Dunlop non &egrave; stato per&ograve; l'unico grande protagonista dell'evento. Il gi&agrave; citato Sweeney ha dato spettacolo nella Supertwin, scattando in ultima posizione non avendo preso parte alle prove ma vincendo ugualmente la gara, mentre nella Senior Support la grande sorpresa &egrave; stata la doppia vittoria del debuttante Kevin Keyes. In arrivo dal paddock del BSB in cui ha corso in Supersport 300 e Stock 600, ha vinto entrambe le manche: evidentemente, il giovane centauro ha trovato nelle corse su strada la propria dimensione. Infine, va segnalata anche la sfortunata avventura di Derek McGee, tornato nel paddock questo weekend dopo una lunga assenza per infortunio ma risultato positivo al Covid. Il suo ritorno &egrave; quindi rimandato, ma presto torner&agrave; a lottare con gli altri specialisti di una delle discipline pi&ugrave; estreme del mondo delle due ruote. MotoAmerica, festa Ducati in SSP: doppietta di Herrin a Laguna Seca       

Pur essendosi presentato senza preavviso, il 21 volte vincitore al TT ha dominato la Race of the South. Grande prestazione anche per Kevin Keyes, al debutto assoluto su strada

Road Races: triplo trionfo a sorpresa per Michael Dunlop a Walderstown

I test ufficiali del 17-18 maggio dominati da BMW Motorrad (qui il report ed alcuni onboard) hanno aperto ufficialmente la marcia di avvicinamento alla 24h di Spa, secondo appuntamento del Mondiale Endurance che vede in testa Yoshimura SERT Motul dopo la vittoria della 24h di Le Mans dello scorso aprile.  L&rsquo;iconico tracciato di Spa ritorna in calendario dopo un&rsquo;assenza di ben 19 anni dall&rsquo;ultima volta e, per ri-ospitare nuovamente le moto dopo l&rsquo;ultima 24h di Liegi datata 2003, si &egrave; rifatto il look agendo sulle vie di fuga di alcune curve, riposizionando le barriere in alcuni tratti, il riallineamento della curva a sinistra Speakers&rsquo; Corner (solo per le moto). In vista della gara verr&agrave; anche posizionata una tribuna in cima al Raidillon.  La 24h di Spa inoltre &egrave; la gara di casa per Xavier Simeon (Yoshimura SERT Motul) e Loris Cresson tra i piloti, oltre al team BMW Motorrad EWC che ha sede non lontano proprio dalla pista belga.&nbsp;  I fatti in vista della gara   Del ritorno di Spa si &egrave; cominciato a parlare nel 2015 quando Discovery Sports Events &egrave; diventata promoter dell&rsquo;EWC come parte di un accordo pluriennale con la FIM  Nonostante all&rsquo;inizio la partenza fosse stata fissata per le 22 di venerd&igrave;, la 24h di Spa partir&agrave; alle 13 di sabato  Con i suoi 6,985 kilometri, Spa &egrave; il tracciato pi&ugrave; lungo del calendario EWC  Discovery Sports Events ha affiancato l&rsquo;organizzazione del GP di Francia del Motomondiale alla presente coordinazione della 24h di Spa per garantire il miglior svolgimento possibile della gara  L&rsquo;idolo locale Xavier Simeon va a caccia della tripletta di titoli dopo quelli del 2020 e 2021  Le parole dei piloti   Per i piloti EWC, hanno parlato Xavier Simeon, Mike Di Meglio, Randy De Puniet, Xavi Fores, Marvin Fritz e Markus Reiterberger  Xavier Sim&eacute;on, Belgio (Yoshimura SERT Motul, Suzuki GSX-R1000R) ha detto: &ldquo;Questa pista &egrave; fantastica, &egrave; molto, molto veloce, devi rispettarla molto perch&eacute; serve un livello di concentrazione e fiducia molto alto. Sar&agrave; una gara molto dura, soprattutto in notturna. &Egrave; una pista dove puoi fare una grande differenza in termini di tempi sul giro, quindi devi rispettare questa pista chiaramente, ma &egrave; per questo che tutti dicono che &egrave; la pista pi&ugrave; bella del mondo perch&eacute; &egrave; nel bosco con curve lunghe, sette chilometri, la pista &egrave; davvero incredibile. Ho corso a Spa nel 2005 e nel 2006 e il tempo pu&ograve; cambiare in qualsiasi momento. A volte piove in fondo alla pista e non nella prima parte, quindi pu&ograve; essere una sorpresa in ogni momento ed &egrave; per questo che ho detto che devi davvero rispettare questa pista.&rdquo;  Mike di Meglio, Francia (F.C.C. TSR Honda France, Honda CB R1000 RR-R): &ldquo;&Egrave; una pista speciale ma le condizioni saranno piuttosto difficili perch&eacute; pu&ograve; piovere in alcune parti della pista e in una parte pu&ograve; essere asciutto. Sar&agrave; una gara lunga e bisogna rispettare questa pista. L&#39;anno scorso ho fatto dei test per imparare la pista perch&eacute; tutti dicevano che bisogna andarci prima per capire bene perch&eacute; ci sono molte curve veloci. &Egrave; stato molto interessante avere alcuni giorni di test e spero che ci aiuter&agrave; per la gara.&rdquo;&nbsp;  Randy de Puniet, Francia (Webike SRC Kawasaki France, Kawasaki ZX 10R): &ldquo;Se non corressi mai a Spa prima di interrompere la mia carriera sarebbe un vero peccato, quindi sono qui e la pista &egrave; davvero incredibile, onestamente &egrave; il miglior circuito del mondo. &Egrave; la pista perfetta per l&#39;EWC e speriamo di poter fare una buona gara. Mi godo ogni parte di questo circuito, anche la chicane e il tornante. Non abbiamo testato durante l&#39;inverno, quindi la prima gara &egrave; stata come una pratica. Per questa gara la preparazione &egrave; migliore, siamo pi&ugrave; vicini ai primi quindi l&#39;obiettivo sar&agrave; lottare per il podio.&rdquo;  Xavi Fores, Spagna (ERC Endurance-Ducati, Ducati Panigale): &ldquo;Non vedevo davvero l&#39;ora di correre qui per la prima volta perch&eacute; tutti quelli che mi hanno parlato mi hanno detto che &egrave; un bel layout e me ne sono reso conto nei primi giri durante i test. &Egrave; un tipo di pista che mi piace, che scorre davvero tutto il tempo con pochi tornanti e frenate brusche, il che fa bene a noi, a me e anche alla nostra moto, che si adatta perfettamente a questa pista. L&#39;Eau Rouge non &egrave; una curva facile perch&eacute; &egrave; cieca e non puoi vedere l&#39;esterno dove devi cambiare la direzione della moto. Sar&agrave; meno fisico di Le Mans perch&eacute; hai pi&ugrave; tempo per riposarti con il lungo rettilineo, curve pi&ugrave; fluide e non cos&igrave; tante frenate brusche in modo da poter risparmiare di pi&ugrave; le energie. Ma con un circuito lungo sar&agrave; una gara dura e anche con il tempo che cambia.&rdquo;  Marvin Fritz, Germania (YART &ndash; Yamaha Official Team EWC, Yamaha YZF-R1): &ldquo;Sono stato a Spa tre o quattro volte con la 6 Ore di gara, quindi conosco abbastanza bene la pista. &Egrave; una delle piste pi&ugrave; belle di questo mondo, ma &egrave; difficile perch&eacute; hai molte parti veloci e devi essere cos&igrave; preciso per ottenere l&#39;apice ogni volta per ottenere tutta la velocit&agrave; sui rettilinei e fuori dalle curve. Certo, veniamo sempre per vincere ma per noi la cosa pi&ugrave; importante &egrave; finire la gara come a Le Mans per ottenere pi&ugrave; punti possibili perch&eacute; il nostro obiettivo &egrave; vincere il campionato e con una gara di 24 ore puoi fare sempre grande passi per essere nella lotta. Il duro lavoro svolto dal team con il motore e l&#39;impianto elettrico durante l&#39;inverno ha dato i suoi frutti, ora stiamo lavorando sodo con il motorino di avviamento e ora va meglio. Abbiamo perso la partenza a Le Mans e ogni pit stop abbiamo perso cinque secondi. Con 27 pit stop sono due minuti e mezzo e abbiamo perso la gara per meno di un giro, ma finire questa gara &egrave; stata come una vittoria.&rdquo;  Markus Reiterberger, Germania (BMW Motorrad World Endurance Team, BMW M1000RR): &ldquo;Venire a Spa &egrave; sempre speciale, soprattutto con i cambiamenti in pista perch&eacute; l&#39;asfalto &egrave; cos&igrave; bello e me ne sono innamorato. &Egrave; semplicemente fantastico con cos&igrave; tanto grip, &egrave; stabile senza pi&ugrave; dossi, hanno fatto davvero un buon lavoro con le modifiche. Il mio team manager Werner Daemen mi ha sempre detto che dovevo andare a Spa e alla fine due anni fa &egrave; successo. Ci ha mostrato la pista ma dopo due giri &egrave; stato distrutto, quindi ci siamo dovuti adattare da soli! Era l&#39;ex detentore del record prima di Xavier Sim&eacute;on, quindi Spa &egrave; un buon posto per noi. Le Mans &egrave; stata una gara da dimenticare dopo la rottura del motore e a Spa non possiamo che fare di meglio. Quando sono salito direttamente sulla moto in prova ero veloce quindi sembra che siamo partiti nel modo giusto.&rdquo;  Per la categoria Superstock invece hanno parlato Kevin Manfredi e Philipp Steinmayr  Kevin Manfredi, Italia (W&oacute;jcik Racing Team STK 777, Yamaha YZF-R1): &ldquo;&Egrave; incredibile, &egrave; un&#39;altra pista, non &egrave; simile alle altre. &Egrave; simile alle montagne russe ed &egrave; molto veloce. Sono caduto con la MotoE nei test prima dell&#39;inizio della stagione. Ho un po&#39; di dolore nel corpo ma va bene. A Le Mans &egrave; andato tutto bene finch&eacute; non sono caduto il primo giorno e ho toccato un&#39;altra volta le costole rotte. In gara non &egrave; andata bene perch&eacute; abbiamo finito dopo cinque ore ma nella prima ora parto bene e vado forte per la categoria Superstock.&rdquo;  Philipp Steinmayr, Austria (Team 18 Sapeurs Pompiers CMS Motostore, Yamaha YZF-R1): &ldquo;La pista &egrave; davvero fantastica e semplicemente la adoro. Ci sono cos&igrave; tante curve speciali qui e quando guido Eau Rouge per la prima volta &egrave; stato fantastico, una curva davvero speciale. Sar&agrave; una gara difficile e ci manca un po&#39; di potenza rispetto alla Honda, quindi non sappiamo cosa accadr&agrave;. Perch&eacute; le curve sono cos&igrave; veloci, quando cerchi di essere pi&ugrave; aggressivo non aiuta e questo &egrave; un punto chiave.&rdquo;  Gli orari del weekend   Mercoled&igrave; 1 giugno: 16.00-17.00: Parata dal Circuit de Spa-Francorchamps a Malmedy 17.00-19.00: Sessione autografi 20.00: Parata da Malmedy al Circuit de Spa-Francorchamps  Gioved&igrave; 2 giugno: 10.00-12.00: Prove libere 15.40-16.00: Prime qualifiche (Pilota Blu) 16.10-16.30: Prime qualifiche (Pilota Giallo) 16.40-17.00: Prime qualifiche (Pilota Rosso) 17.10-17h30: Prime qualifiche (Pilota Verde) 21.40-00.00: Prove libere in notturna  Venerd&igrave; 3 giugno: 11.25-11.45: Seconde qualifiche (Pilota Blu) 11.55-12.15: Seconde qualifiche (Pilota Giallo) 12.25-12.45: Seconde qualifiche (Pilota Rosso) 12h55-13.15: Seconde qualifiche (Pilota Verde) 17.00-19.00: Pitlane walk  Sabato 4 giugno: 09.00-09.45: Warm-up 13.00: Partenza della 24H SPA EWC Motos  Domenica 5 giugno: 13.00: Fine della 24H SPA EWC Motos 13.05: Podio 

Dopo l&rsquo;antipasto della 6h ore dello scorso anno non valida per il Mondiale, nel fine settimana scatta la seconda 24h stagionale, un ritorno nel calendario Endurance. Ecco tutto quello che c&rsquo;&egrave; da sapere prima dello start della gara, fissato alle 13

Ewc, tutto pronto per la 24h di Spa: ecco orari ed eventi collegati

        Con Kevin Manfredi ancora non al top della forma fisica dopo l'incidente di Jerez con la MotoE, per questo primo round del CIV Superbike al Misano World Circuit Marco Simoncelli &egrave; Danny Webb il pilota scelto per portare in pista la Suzuki GSX-R1000 del team Penta Motorsport. L'inglese ha al proprio fianco nel box il proprio amico, coach e manager James Toseland, due volte campione del mondo in Superbike. Toseland: &ldquo;E' sempre bello tornare in Italia&rdquo;  &ldquo;&Egrave;&nbsp;sempre bello tornare nel paddock, anche se per me si tratta della prima volta con i colori Suzuki e mi devo ancora abituare&rdquo;, ha detto James, entusiasta di essere tornato in Italia. &ldquo;Adoro Misano e l'ambiente del Campionato Italiano mi piace molto, cos&igrave; come i marchi italiani che mi hanno regalato tante soddisfazioni nel corso della mia carriera. Adesso sono qui in un'altra veste per dare una mano a Danny, ma &egrave; ugualmente emozionante stare in questo ambiente&rdquo;. Una volta appeso il casco al chiodo, Toseland ha intrapreso una carriera altrettanto soddisfacente nella musica: &ldquo;Le moto e la musica sono le mie due passioni pi&ugrave; grandi ed essere riuscito a togliermi delle belle soddisfazioni con entrambe mi rende orgoglioso. Il top sarebbe unire in qualche modo questi due mondi cos&igrave; diversi, ma adesso preferisco concentrarmi su Webb, sperando che riesca ad ottenere dei buoni risultati&rdquo;. CIV: schieramento a tre punte per il team Gresini in Moto3 Webb: &ldquo;L'ambiente del CIV &egrave; davvero professionale&rdquo;  Felice di correre nel CIV, Danny Webb si &egrave; detto piacevolmente colpito dall'ambiente della serie tricolore: &ldquo;Per me &egrave; la prima volta nel Campionato Italiano, ma mi &egrave; piaciuto fin da subito questo paddock. Rispetto ad altre serie nazionali di alto livello come il BSB, dove ho gareggiato alla fine dello scorso anno, l'ambiente &egrave; altrettanto professionale e non &egrave; distante da quello del mondiale. Oltre a James, per questa opportunit&agrave; devo anche ringraziare Kevin (Manfredi, ndr), con cui condivider&ograve; la moto nel mondiale Endurance quest'anno&rdquo;. Dopo tanti anni nel mondiale, l'inglese nelle scorse stagioni ha anche disputato svariate corse su strada, vincendo il titolo nell'IRRC (International Road Racing Championship) e prendendo parte al Tourist Trophy. Un capitolo che si &egrave; per&ograve; chiuso definitivamente: &ldquo;Adesso sono felice di essere tornato a correre in pista. L'esperienza nelle road races &egrave; stata fantastica e ho provato sensazioni impossibili da descrivere, ma adesso sto pensando a costruirmi una famiglia e sull'Isola di Man ci torner&ograve; soltanto come spettatore&rdquo;. GP Argentina "shock": orari modificati, si parte da sabato con le prove       

Il due volte campione del mondo Superbike &egrave; nel paddock della serie tricolore insieme all'amico e collega Danny Webb, che correr&agrave; con il team Penta Motorsport: ecco cosa ci hanno raccontato in esclusiva

CIV SBK: James Toseland presente a Misano, con i colori Suzuki

        A pochi giorni dal via della stagione 2022 del Campionato Italiano Velocit&agrave;, previsto per il prossimo fine settimana al Misano World Circuit Marco Simoncelli, vanno registrate alcune importanti novit&agrave; in griglia per quanto riguarda la classe Superbike. Nella classe regina, la Superbike, ci saranno infatti Sheridan Morais e Danny Webb, piloti dai trascorsi mondiali presenti in veste di sostituti di lusso. Morais sulla Kawasaki del Black Flag Motorsport  L'incidente di Samuele Cavalieri in allenamento a Cremona ha costretto il team Black Flag Motorsport squadra di riferimento di Kawasaki a correre ai ripari per questo primo appuntamento. Il bolognese si &egrave; infatti rotto il polso e dovr&agrave; stare fermo per circa un mese, sperando di poter recuperare in tempo per Vallelunga (in calendario a inizio maggio). Per questo, in sella alla Ninja ZX-10RR del team capitanato da Andrea Tanzi e Mathia Beatrizzotti ci sar&agrave; Sheridan Morais, che in questo avvio di stagione ha gi&agrave; fatto parlare di s&eacute; grazie al podio ottenuto da debuttante alla 200 Miglia di Daytona e, soprattutto, vanta gi&agrave; una buona esperienza con le Superbike. Niente CIV per Pasini: "Dopo i test la decisione, ma con Conforti ho altri progetti" Webb sostituto di Manfredi  L'altra novit&agrave; in vista di Misano &egrave; quella riguardante Danny Webb. L'inglese, ex pilota del Motomondiale dai trascorsi in Supersport e nelle corse su strada, prender&agrave; parte alle gare con la Suzuki GSX-R1000 del team Penta Motorsport al posto di Kevin Manfredi, ancora non al top della forma dopo il brutto incidente di cui &egrave; stato protagonista nei test della MotoE a Jerez. Il "record" di Luca Vitali: laurearsi durante i test del CIV       

Nel primo appuntamento stagionale della serie tricolore, ci saranno due piloti internazionali che correranno in veste di sostituti di lusso nella classe regina, rispettivamente con Kawasaki e Suzuki

CIV SBK: Sheridan Morais e Danny Webb al via del round di Misano

Un&#39;importante news arriva dal CIV: dopo l&#39;annuncio della partecipazione alla classe Superstock del FIM Endurance World Championship 2022 con il Team Wojcik 777, Kevin Manfredi ha ufficializzato la sua presenza anche nella classe Superbike del Campionato Italiano che scatter&agrave; il 3 aprile a Misano.  Il pilota nativo di Sarzana si schierer&agrave; in griglia con la Suzuki GSX-R1000 che gli verr&agrave; affidata dal Team Penta Motorsport: una sfida impegnativa ma stimolante per Kevin, che avr&agrave; il compito di riscattare un 2021 piuttosto difficile per la compagine di Ivan Goretti. Mentre scriviamo, quella di Kevin &egrave; l&#39;unica moto di Hamamatsu iscritta al Campionato, ma da quel che ci risulta il team vorrebbe affiancargli un secondo pilota.  CIV, SS600: Luigi Montella al via con il Team Chiodo Moto   Le parole di Manfredi   &ldquo;Suzuki mi &egrave; rimasta nel cuore ed &egrave; proprio per questo che ho deciso di accettare questa sfida. Credo che la GSX-R1000 abbia un grande potenziale, come si pu&ograve; vedere nel Campionato EWC, nel BSB e nel MotoAmerica&quot;, ha dichiarato Manfredi, che aveva guidato per il Marchio giapponese gi&agrave; nel 2016. &quot;Il Team Penta Motorsport ha molto interesse nel far crescere questa moto anche nel CIV SBK e la centralina unica unita al passaggio alle gomme Dunlop potrebbero essere la giusta occasione per mescolare ulteriormente le carte in tavola. Sono prontissimo ad affrontare questa nuova avventura che come gi&agrave; detto sar&agrave; sicuramente difficile. Avremo un pacchetto di avversari e team davvero tosti ma noi ci impegneremo al massimo per ottenere i migliori risultati possibili&quot;.  &quot;A breve verr&agrave; definito il programma dei test pre-stagionali e del lavoro da svolgere con l&rsquo;elettronica MoTec e le gomme Dunlop, che ritrover&ograve; anche nel Mondiale Endurance. Non vedo l&rsquo;ora di iniziare&rdquo;, ha concluso il pilota ligure.   &nbsp; 

Un triplice impegno attende il pilota italiano nel 2022, una stagione che lo vedr&agrave; impegnato in EWC, MotoE con Pramac e Campionato Italiano Velocit&agrave; in sella alla GSX-R1000&nbsp;

CIV SBK: Kevin Manfredi al via con la Suzuki del Team Penta Motorsport

A distanza di una settimana dalla fine del Mondiale EWC in quel di Most, l&rsquo;emozione in casa No Limits Motor Team &egrave; ancora tanta per la prima vittoria assoluta in Stock dopo tanti podi. Una vittoria arrivata conducendo la gara dal primo all&rsquo;ultimo giro senza sbavature e chiudendo ancora la stagione al secondo posto dietro a BMRT 3D Maxxess.  Vedendo i tre podi su quattro gare un po&rsquo; il rammarico c&rsquo;&egrave; per i punti persi ad Estoril che avrebbero permesso alla squadra di Moreno Codeluppi di arrivare a Most con la possibilit&agrave; di giocarsi il titolo contro la Kawasaki #24.&nbsp;  Codeluppi: &quot;Sarebbe stato bello giocarsi il campionato all&rsquo;ultima gara&quot;   Abbiamo parlato con Moreno Codeluppi, team manager di No Limits, delle emozioni di Most e del futuro della squadra da un punto di vista pi&ugrave; manageriale&nbsp;  A una settimana dalla vittoria di Most, che cosa rimane?&nbsp;  &ldquo;Rimane ovviamente un ottimo ricordo e dev&rsquo;essere qualcosa che ci d&agrave; una spinta ulteriore per lavorare a testa bassa quest&rsquo;inverno. Poi sta venendo fuori la consapevolezza di quello che &egrave; stato fatto in questi giorni perch&eacute; la cosa si riesce a comprendere meglio solo dopo pochi giorni.&rdquo;&nbsp;  C&rsquo;&egrave; qualche rimpianto per come &egrave; andata la stagione?&nbsp;  &ldquo;Non mi piace avere rimpianti e pensare a quello che poteva essere, preferisco pensare al futuro. Vedendo che siamo arrivati a 16 punti dalla vetta, ci fa pensare a quel risultato non molto esaltante o che poteva essere decisamente migliore ad Estoril. Ci avrebbe portati a Most con ancora delle chance di giocarci la vittoria. Poi come &egrave; andata si &egrave; visto, poteva anche andare diversamente per chi doveva difendere la testa della classifica. Per&ograve; sarebbe stato bello giocarsi il campionato all&rsquo;ultima gara.&rdquo;&nbsp;  Rimane per&ograve; l&rsquo;essere ancora vice campioni Stock&hellip;  &ldquo;Rimane comunque un ottimo risultato, riconfermarsi &egrave; sempre difficile. Siamo arrivati secondi anche l&rsquo;anno scorso, significa che da 3 anni siamo costantemente tra i primi. Quest&rsquo;anno &egrave; stato un secondo posto migliore dell&rsquo;anno scorso, abbiamo fatto tre podi in quattro gare con la vittoria di Most.&rdquo;  E adesso cosa c&rsquo;&egrave; nel futuro di No Limits?  &ldquo;Per quanto riguarda l&rsquo;attivit&agrave; racing c&rsquo;&egrave; ancora il Mondiale Endurance e per il momento la categoria Stock. C&rsquo;era un po&rsquo; di perplessit&agrave; prima della partenza sul brand con il quale avremmo affrontato la prossima stagione, &egrave; ancora in forse ma adesso &egrave; pi&ugrave; probabile che venga riconfermata Suzuki, perch&eacute; rimane ancora la moto pi&ugrave; affidabile del lotto.&rdquo;  Lato piloti, riconfermati Scassa, Calia e Masbou?&nbsp;  &ldquo;In questo momento &egrave; forse un po&rsquo; presto. Per me non sarebbe una brutta partenza anche per l&rsquo;anno prossimo. La squadra si &egrave; rivelata competitiva, ho visto un buon affiatamento tra loro gi&agrave; dalla prima gara. Per me non sarebbe una brutta squadra, dalle prossime settimane si comincer&agrave; a parlare con i piloti e vedere quali saranno le loro intenzioni.&rdquo;  Abbiamo poi parlato anche con chi la GSX-R1000 #44 l&rsquo;ha guidata e portata al successo a Most, ovvero Luca Scassa e Kevin Calia. Ecco quello che ci hanno detto.&nbsp;  Scassa: &quot;No Limits non &egrave; un piano B&quot;   Luca Scassa: &ldquo;Quello di Most &egrave; stato un bel weekend, &egrave; andato tutto bene, non abbiamo sbagliato niente. Rimane ovviamente la soddisfazione di aver fatto vedere quello che potevamo fare durante tutto l&rsquo;anno, che per un motivo o per l&rsquo;altro non siamo riusciti a concludere. Quest&rsquo;anno abbiamo fatto tre podi e quella di Most &egrave; la prima vittoria assoluta, particolarmente piacevole perch&eacute; non &egrave; dovuta a nessuna defaillance di altri team, siamo stati in testa per tutta la gara ed anche in qualifica con il terzo posto e le gomme pi&ugrave; dure da gara non &egrave; andata male.&rdquo;  &ldquo;Il futuro a medio termine, quindi prossimo anno - prosegue Scassa - ancora non lo so. Non &egrave; un segreto che vorrei finire la mia carriera in Ewc. Sto lavorando per andare in Ewc ma solo se trovo le condizioni per le quali ne valga la pena. Non nascondo per&ograve; che mi piacerebbe continuare con la squadra di quest&rsquo;anno e provare finalmente a vincerlo questo Mondiale Stock visto il livello e la preparazione dei motori alla quale siamo arrivati. Mi piacerebbe continuare con Alexis, Kevin ed il team, che ora &egrave; equlibrato, ci sono persone nuove, mio padre capotecnico entrato nelle ultime due gare, nel team c&rsquo;&egrave; un&rsquo;aria piacevole e si lavora bene. Con questo pacchetto che abbiamo adesso si pu&ograve; fare veramente bene considerando le varie evoluzioni. Per&ograve; sono combattuto: se riesco ad andare in un team Ewc con il quale si pu&ograve; vincere il campionato o perlomeno stare nei tre, Moreno lo sa da tre anni che io ci andrei, non perch&eacute; non mi trovo bene con No Limits, anzi, voglio finire la carriera l&igrave; e vincere il Mondiale Ewc. No Limits non &egrave; un piano B, se la situazione non &egrave; quella che desidero per l&rsquo;Ewc, resto volentieri con No Limits per provare a vincere questo benedetto Mondiale.&rdquo;    Kalia: &quot;Mi piacerebbe continuare con Luca e Alexis&quot;   Kevin Calia: &ldquo;La soddisfazione &egrave; quando fai un buon lavoro a prescindere dal risultato. Al Paul Ricard lo abbiamo fatto e stavamo gi&agrave; seminando. A Most siamo stati i pi&ugrave; veloci, abbiamo solo concretizzato il nostro lavoro che era quello di cercare di fare i nostri stint senza commettere errori.&rdquo;&nbsp;  &ldquo;Dal Mondiale - prosegue Calia - mi porto il fatto di aver conosciuto un ambiente nuovo e delle persone nuove, una mentalit&agrave; diversa ed una atmosfera diversa nel paddock rispetto alle solite corse. Mi &egrave; piaciuto trovare tanta passione, a dispetto di tanti campionati dove la passione ormai &egrave; andata persa, ho conosciuto tante persone tra cui Luca ed Alexis con i quali abbiamo condiviso tanti momenti, gioie e dolori.&rdquo;  &ldquo;Il mio programma -conclude Calia - &egrave; al 99% di continuare con No Limits perch&eacute; ho un contratto di due anni, se non cambia nulla dovrei rimanere con Moreno. Durante l&rsquo;inverno vedremo cosa succeder&agrave;, che progetti ed idee ha da propormi e in base a quello spero che andremo avanti e che la squadra non cambi nella line up. Vedremo cosa succeder&agrave; in questi giorni, il mio obiettivo sarebbe quello di fare meglio di quest&rsquo;anno. Mi piacerebbe andare avanti con Luca e Alexis ma la vita &egrave; fatta di opportunit&agrave;. A volte bisogna prendere le opportunit&agrave; e questa di No Limits l&rsquo;ho presa decidendo di cambiare, passando da fare il CIV a fare l&rsquo;Endurance. E&rsquo; stato un rischio perch&eacute; non sapevo se mi sarebbe piaciuto e se sarei stato all&rsquo;altezza.&rdquo; 

Dopo due secondi posti, la squadra capitanata da Moreno Codeluppi vuole finalmente centrare il titolo di categoria della prossima stagione, possibilmente con ancora Scassa, Masbou e Calia in sella alla GSX-1000R #44

EWC, No Limits: obiettivo titolo Stock nel 2022, ma con la stessa line-up?

Il prossimo fine settimana il mondiale Superbike correr&agrave; per la prima volta sul circuito spagnolo di Navarra. Un tracciato nuovo per la quasi totalit&agrave; della griglia, ma non per Naomichi Uramoto, che disputer&agrave; il round in veste di wild card in sella alla Suzuki GSX-R1000 del team JEG Racing con cui corre abitualmente nell&#39;ESBK con ottimi risultati.  Il giapponese riporter&agrave; cos&igrave; in una gara del mondiale la supersportiva della Casa di Hamamatsu, che manca nella griglia della Superbike da Donington 2018, quando venne portata in pista da Bradley Ray e Gino Rea. Uramoto sfrutter&agrave; inoltre il weekend del mondiale per prendere la giusta confidenza con il tracciato in vista dell&#39;impegno nell&#39;ESBK il fine settimana successivo sulla medesima pista, su cui punter&agrave; a salire sul podio come gi&agrave; accaduto proprio a Navarra e ad Arag&ograve;n (seppur in quest&#39;ultima nella classifica di categoria e non in quella assoluta) quest&#39;anno.  Classifica Piloti SBK sempre pi&ugrave; equilibrata: Razgatlioglu bracca Rea  Uramoto: &quot;Penser&ograve; solo a divertirmi&quot;   Il pilota numero 94 non si pone particolari obiettivi per il weekend, se non quello di divertirsi: &quot;E&#39; stato deciso tutto molto in fretta e non so che cosa aspettarmi di preciso, ma ringrazio il team per questa grande opportunit&agrave;. Sar&agrave; la mia prima gara nel mondiale e penser&ograve; solo a divertirmi, utilizzando il weekend come un test in vista del prossimo impegno nell&#39;ESBK su questo circuito&quot;.  MotoGP Austria, Rossi: &ldquo;Le azioni di Vinales? Brutte, ma non estreme&rdquo; 

Il giapponese correr&agrave; il prossimo round del mondiale Superbike con la GSX-R1000 del team JEG Racing, per prepararsi al successivo appuntamento dell&#39;ESBK sul medesimo tracciato

Suzuki torna nel Mondiale SBK: Naomichi Uramoto wild card a Navarra

Si scrive SERT ma si legge Mondiale Endurance, perch&eacute; in quarant&rsquo;anni di attivit&agrave; il Suzuki Endurance Racing Team ha scritto la storia delle gare di durata. Un&rsquo;epopea iniziata nel 1980 per mano di Dominique M&eacute;liand, fondatore e guida di una squadra che si &egrave; imposta come riferimento indiscusso della specialit&agrave;, con 15 titoli iridati e una settantina di vittorie. Forse &egrave; destino che la Suzuki si sia imposta in questa tipologia di corse, dato che il debutto di Hamamatsu nelle gare, nel 1960, coincise con l&rsquo;inizio delle gare di durata. In realt&agrave;, per&ograve;, &egrave; soltanto dagli anni &lsquo;80 che la Suzuki ha iniziato a muovere i primi passi nel campionato, che nel 1980 divenne Mondiale, prendendo il nome di FIM Endurance World Championship. L&rsquo;amore per le moto, si sa, &egrave; pi&ugrave; forte di ogni altra cosa.  Per questo, nemmeno la scomparsa del suo migliore amico in un incidente motociclistico bast&ograve; a far desistere M&eacute;liand dall&rsquo;idea di fondare la sua struttura dedicata alle corse: sul finire degli anni &lsquo;70, l&rsquo;ex pilota di Ceton realizz&ograve; la propria squadra, con l&rsquo;intento di competere in quelle gare di durata in cui aveva corso in passato. Erano anni di grande fermento per l&rsquo;Endurance che, merito del ritrovato interesse del pubblico, e cos&igrave; venne ampliato il calendario, spingendo al contempo verso le Formula TT. Un cambiamento che and&ograve; a minare la popolarit&agrave; della serie, ma spost&ograve; anche gli equilibri del campionato. Con la nascita dell&rsquo;EWC, infatti, nuovi competitors si affacciarono ai nastri di partenza della serie, dando filo da torcere alla Honda, che fin l&igrave; l&rsquo;aveva fatta da padrona. Tra questi, proprio il team fondato da Dominique, che si present&ograve; con un inizio spumeggiante.  Alex Polita: &ldquo;In Superstock 1000 tenevo la Suzuki per le corna&rdquo;  L&#39;esordio   Era il 1980, quando l&rsquo;equipaggio formato da Pierre-&Eacute;tienne Samin e Frank Gross fece il suo debutto nell&rsquo;Endurance con la Suzuki privata del francese. E arrivarono subito i successi nella 1000 km di Zeltweg e al Bol d&rsquo;Or di quell&rsquo;anno. Un esordio tanto strabiliante da impressionare i vertici della Casa di Hamamatsu che, sul finire della stagione, chiesero a M&eacute;liand di trasformare il suo team nella squadra ufficiale Suzuki. Proposta inizialmente rifiutata da &ldquo;Le Chef&rdquo;, che si lasci&ograve; convincere soltanto dopo mesi di trattative, ponendo una condizione imprescindibile: mantenere il potere decisionale, senza alcun condizionamento esterno. Ricevuto il benestare della Casa madre, nacque il Suzuki Endurance Racing Team.  Un uomo solo sul ponte di comando. Questa la filosofia portata avanti dal SERT che, per quasi quarant&rsquo;anni, ha trovato in M&eacute;liand il suo fidato condottiero. Padre e padrone della squadra, fondatore e team manager, con carisma e dedizione il francese ha portato la Suzuki nell&rsquo;Olimpo dell&rsquo;Endurance, reinventando la squadra di anno in anno, per continuare a mietere successi. Alle vittorie da privato del 1980, ne seguirono altre otto nel triennio successivo, culminato con il primo titolo iridato conquistato da Herv&eacute; Moineau e Richard Hubin, con la Suzuki GS 1000 R. Meno redditizi i tre anni seguenti, in cui il Mondiale fu appannaggio della Honda, grazie alla RVF750 governata da G&eacute;rard Coudray e Patrick Igoa. Ma la risposta della Suzuki non si fece attendere e, a un 1986 avaro di successi, fecero seguito le cinque vittorie firmate da Moineau e Bruno Le Bihan nel 1987, che riconsegnarono il titolo alla Casa di Hamamatsu. Impresa bissata l&rsquo;anno successivo, con Moineau di nuovo campione assieme a Thierry Crine. Segu&igrave; per&ograve; un ulteriore periodo buio, con soltanto due trionfi messi a segno tra il 1989 e il 1996 (la 24 Ore di Liegi del &lsquo;91 e il Bol D&rsquo;Or del &lsquo;93), periodo in cui furono Honda e Kawasaki a spartirsi gli otto titoli.  Successi e (poche) sconfitte   Il team SERT rispose nel 1997, quando Peter Goddard e Doug Polen centrarono l&rsquo;iride, vincendo la 24 Ore di Le Mans e la 24 Ore di Liegi, in equipaggio con Juan-Eric Gomez. Obiettivo Mondiale raggiunto anche nel 1999 con Terry Rymer e Jehan d&rsquo;Orgeix, trionfatori al Bol d&rsquo;Or. Nei primi anni 2000 altri tre titoli iridati entrarono nella bacheca del costruttore giapponese, ma a conquistarli non fu la squadra ufficiale. Nel 2000, infatti, Peter Linden e Warwick Nowland regalarono il Mondiale al Team Suzuki GB-Phase One, iridato anche nel 2003 con James Ellison e Jason Pridmore. Nel mezzo, il 2002 vide primeggiare la Suzuki GSX-R 1000 della compagine cinese Zongshen 2. Sfumato il titolo nel 2004, fu il 2005 l&rsquo;anno della riscossa per lo squadrone francese, che torn&ograve; a issarsi sul tetto del Mondo con il primo di quattro allori consecutivi. Due dei quali vinti, con la denominazione di Suzuki Castrol Team, da Vincent Philippe, Matthieu Lagrive e Keiichi Kitagawa, che diede il suo addio alle competizioni, nel 2006, da campione del Mondo.    Inarrestabili, le GSX-R1000 del team ufficiale continuavano a conseguire successi a un ritmo spaventoso, lasciando soltanto le Briciole agli avversari dello Yamaha Austria Racing Team. Tuttavia, nel 2009, ai rivali riusc&igrave; lo sgambetto: Gwen Giabbani, Igor Jerman e Steve Martin interruppero la striscia di titoli del SERT, portando all&rsquo;iride, per la prima volta, la Yamaha YZF-R1. Ma la squadra ufficiale Suzuki rispose subito al passaggio a vuoto: nel 2010 l&rsquo;equipaggio tutto francese con Philippe, Guillaume Dietrich e Freddy Foray mise a segno tre successi, che valsero al team il primo di altri quattro Mondiali consecutivi. A dominare la scena in quegli anni, assieme al compagno di squadra Philippe fu il connazionale Anthony Delhalle, astro nascente delle gare di durata. Tra il 2011 e il 2016, infatti, il duo francese accompagnato da Foray, Erwan Nigon ed Etienne Masson, riusc&igrave; a regalare ben cinque titoli a M&eacute;liand, perdendo soltanto il campionato del 2014, finito nelle mani del Team Yamaha Racing- GMT 94 Michelin. Tutto sembrava procedere a gonfie vele: messo in bacheca il quindicesimo titolo targato SERT, la stagione 2016-17 si era aperta sotto ai migliori auspici, con la vittoria del Bol d&rsquo;Or. Ma proprio nel biennio successivo, il team ufficiale Suzuki si &egrave; trovato a vivere il momento pi&ugrave; duro della sua storia. La prima batosta arriv&ograve; il 9 marzo 2017. Anthony Delhalle si trovava sul circuito di Nogaro per un test privato in vista della 24 Ore di Le Mans, quando perse la vita in un tragico incidente in sella alla Suzuki ufficiale. Di l&igrave; a pochi giorni la seconda botta: perso il capitano dell&rsquo;equipaggio titolare, la squadra si trov&ograve; a gestire l&rsquo;assenza del suo condottiero. M&eacute;liand sub&igrave; una delicata operazione cardio-vascolare, che lo tenne lontano dai circuiti fino al Bol d&rsquo;Or 2017. Inevitabile il sesto posto con cui la compagine francese chiuse la stagione 2017- 18 al sesto posto della graduatoria, inseguendo un podio arrivato soltanto nella 24 Ore di Le Mans 2019. Messo alle spalle il tormentato debutto della nuova GSX-R 1000, quello a cavallo tra il 2018 e il 2019 sembrava poter essere il campionato del riscatto.  Il congedo di M&eacute;liand   Ma la realt&agrave;, spesso, non coincide con le aspettative e quella che poteva essere la pi&ugrave; dolce delle vittorie si trasform&ograve;, per citare M&eacute;liand, in un&rsquo;atroce &quot;Beffa del destino&quot;. Amara fu la 8 Ore di Suzuka, finale di stagione e ultima gara del SERT disputata sotto la guida di &ldquo;Le Chef&rdquo;. Provato dall&rsquo;ultimo biennio, Dominique aveva deciso di abdicare dopo quasi quarant&rsquo;anni di onorato servizio, lasciando il comando della squadra al termine della 8 Ore, in cui il team si giocava il sedicesimo alloro. A cinque minuti dalla bandiera a scacchi, il titolo sembrava cosa fatta: allo squadrone Suzuki (con Masson, Philippe e Gregg Black) bastava mantenere la testa della corsa per laurearsi campione ma, a un passo dalla meta, il cedimento del motore della Gixxer #2 mand&ograve; in fumo ogni speranza, inondando la pista di olio.    &ldquo;&Egrave; arrivato il momento di cedere le responsabilit&agrave; alla prossima generazione. Spero che ci sia un futuro meraviglioso dinnanzi al nuovo corso&rdquo;. Cos&igrave; si congedava M&eacute;liand. Parole dal sapore profetico. La disfatta di Suzuka sembrava aver decretato la fine di un mito, con il SERT a secco di vittorie da quasi tre anni. Ma dopo la tempesta torna a splendere il sereno e, contro ogni pronostico, la squadra francese &egrave; tornata al suo posto: sul gradino pi&ugrave; alto del podio, trionfando al Bol d&rsquo;Or 2019. Cio&egrave; la prima gara con il nuovo team manager, Damien Saulnier, a neanche due mesi dall&rsquo;innesto del nuovo organigramma. Un successo storico.  MotoGP, Capirossi: &ldquo;Nel 2007 faticavo con la Ducati, la Suzuki &egrave; pi&ugrave; facile&rdquo; 

Con quattro decenni di successi, impreziositi dal doppio poker degli anni 2000, il team SERT &egrave; entrato nell&rsquo;olimpo delle gare di durata. Merito delle idee di M&eacute;liand, fondatore della squadra, andato in pensione nel 2019

SERT, il team che ha fatto la storia dell&#39;Endurance

Dopo il Test Tour degli scorsi mesi, sembrava che tra i possibili protagonisti del British Superbike in grado di lottare per le posizioni da podio potesse esserci anche il campione del mondo Moto3 2015, Danny Kent. Tuttavia, dopo un ottimo 2020 in Superstock 1000, il ritorno nella classe regina della serie d&#39;oltremanica in sella alla Suzuki GSX-R1000 &egrave; stata da dimenticare per l&#39;inglese, con pochi punti conquistati e ben quattro ritiri su sei gare tra i round di Oulton Park e Knockhill causati da cadute e problemi tecnici di varia natura.  Il bilancio &egrave; infatti di soli quattro punti ottenuti con un 14esimo posto in Gara 2 a Oulton Park ed un&#39;altra 14esima piazza in Gara 3 a Knockhill, che lo pongono addirittura in 17esima posizione nella classifica di campionato ad oltre 100 lunghezze di distacco dal leader Christian Iddon.  IDM: annullata per maltempo la tappa del Nurburgring  Kent: &quot;Non riesco ad essere consistente&quot;   Il numero 52 &egrave; consapevole dei problemi che sta riscontrando: &quot;Il mio ritmo &egrave; buono per qualche giro, a tal punto da essere assolutamente in linea con i primissimi della classe. Tuttavia, non riesco ad essere consistente e sento che il mio pi&ugrave; grande problema sia proprio quello di non riuscire a mettere a posto i vari pezzi per essere comeptitivo in gara con la Superbike&quot;.  &quot;La colpa non &egrave; del team&quot;, prosegue Kent. &quot;Loro stanno svolgendo un ottimo lavoro sia con me che con Rea, come dimostrano i nostri ottimi tempi. Se riuscissimo a trasformare il nostro potenziale in buoni risultati, potremmo giocarci le prime posizioni ogni weekend&quot;.  Danny avr&agrave; una nuova chance il prossimo fine settimana, quando il British Superbike far&agrave; tappa sullo storico tracciato di Brands Hatch per il terzo appuntamento stagionale, dove l&#39;ex pilota del Motomondiale cercher&agrave; di ripartire da zero nella speranza di conquistare uno dei posti per lo Showdown di fine stagione.  Polini Italian Cup 2021: i risultati di Adria 

I primi due round del British Superbike non sono stato semplici per il campione del mondo Moto3 2015, con pochi punti raccolti e ben quattro ritiri in sei gare nonostante i promettenti test prestagionali

BSB, inizio in salita per Danny Kent: &quot;Non trovo il giusto feeling&quot;

Con i private test di oggi si apre ufficialmente l&rsquo;avvicinamento alla 12h dell&rsquo;Estoril, la seconda prova del Mondiale EWC 2021 che vede al comando Suzuki Yoshimura SERT dopo la vittoria della 24h di Le Mans.&nbsp;  Un mese esatto dopo la gara francese, in pista ci sono tutti i team dell&rsquo;EWC e quelli della Classe Superstock con Sylvain Guintoli che riabbraccia la sua GSX-R1000 dopo aver vissuto da bordopista le ultime due gare della MotoGP post 24h di Le Mans vinta.&nbsp;  Il team ERC Ducati pu&ograve; contare in questo test sulla presenza del tester Ducati Lorenzo Zanetti e del meccanico di Scott Redding nel Mondiale Superbike. I tre piloti ufficiali della squadra Etienne Masson, Mathieu Gines e Louis Rossi sperano che il lavoro svolto da Zanetti dia loro qualche cosa di nuovo per poter sfruttare al meglio la Panigale V4R durante il weekend a partire dalle prime prove del gioved&igrave;.  Una 12h di Estoril che vedr&agrave; delle novit&agrave; in alcune squadre e dei ritorni. Nel team Wojcik #77 torna Gino Rea dopo aver saltato Le Mans causa impossibilit&agrave; a partire dall&rsquo;Inghilterra, nella squadra invece gemella, la #777 ci sar&agrave; il nostro Kevin Manfredi, di ritorno nell&rsquo;Endurance e chiamato proprio da Wojcik.  Cambia un membro della line up di Louit Moto33: al fianco di Christian Gamarino ci sar&agrave; un altro azzurro di ritorno nell&rsquo;Endurance, ovvero Luca Vitali. Per la prima volta invece si troveranno contro i due fratelli Napoli: Christian &egrave; rimasto con Energie91 mentre Federico &egrave; passato in TRT27 Suzuki e lotteranno entrambi per la classifica Stock.  Altri due azzurri che devono riscattarsi dopo la disfatta di Le Mans sono Niccol&ograve; Canepa (YART Yamaha) e Roberto Rolfo (MotoAin Yamaha), entrambi ritirati nella gara francese.  Cambia anche la lineup del Tati Team Beringer: Alan Techer, infortunatosi nella prova della Superbike francese seguente alla 24h di Le Mans, verr&agrave; sostituito ad Estoril da Valentin Suchet, il fratello minore dello svizzero Sebastien, che nella 24h aveva guidato la Suzuki del Junior Team LMS. Il francese Morgan Berchet prender&agrave; il posto di Julien Enjolras, indisponibile per la prova portoghese.&nbsp;  La 12h di Estoril di questo sabato vedr&agrave; il debutto assoluto di alcune compagni che lo scorso anno non erano presenti in Portogallo: Louit Moto33, Tati Team Beringer e Team 18 Sapeurs-Pompiers (il team dei pompieri andato a fuoco nello start della 24h di Le Mans)  Lo start &egrave; previsto per le 9 del mattino e bandiera a scacchi alle 9 di sera di questo sabato 17 luglio. 

Tutto pronto per il secondo appuntamento del Mondiale Endurance sul tracciato alle porte di Lisbona. Luca e Kevin le novit&agrave; per questa prova

322 risultati per 'GSX-R1000'

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