        Dopo aver vissuto un fine settimana di Jerez decisamente positivo rispetto all'ultimo periodo, con una Top 10 nella Sprint del sabato ed una buona dodicesima posizione nella gara lunga della domenica che gli hanno permesso di chiudere l'appuntamento andaluso come miglior pilota Honda, Joan Mir ha preso parte alla giornata di test della MotoGP sul medesimo circuito con rinnovato ottimismo. Il responso della pista &egrave; stato altrettanto incoraggiante per il campione del mondo 2020, che pur non occupando le posizioni di vertice si &egrave; detto soddisfatto dei passi in avanti effettuati grazie alle novit&agrave; portate dalla Casa di Tokyo, le quali potrebbero riportare Joan e la RC213V pi&ugrave; in alto nel medio-lungo termine. KTM reattiva nei Test MotoGP di Jerez: Espargar&ograve; torna in azione Mir: &ldquo;I risultati non si vedranno nell'immediato, ma i passi avanti sono evidenti&rdquo;   &ldquo;Questa giornata di test si &egrave; rivelata migliore di quanto non dicano i semplici numeri, visto che abbiamo provato tantissime nuove soluzioni riuscendo finalmente a comprendere quale possa essere la direzione da prendere con Honda per lo sviluppo della nostra moto&rdquo;, ha spiegato il maiorchino con ritrovato ottimismo. &ldquo;Sembra che le novit&agrave; abbiano un gran potenziale e potrebbero permetterci di tornare in alto, anche se chiaramente ci vorr&agrave; tempo e i risultati non si potranno vedere nell'immediato&rdquo;. Le nuove soluzioni sembra abbiano migliorato il comportamento della RC231V in quello che &egrave; il principale punto debole: &ldquo;Non so che lavoro abbia svolto Luca (Marini, ndr) sulla sua moto, ma per quanto mi riguarda sono molto contento di questa evoluzione portata da HRC, specialmente perch&eacute; tra le nuove componenti del motore e altri importanti aggiornamenti abbiamo migliorato il comportamento in curva, che in questo momento &egrave; il vero e proprio punto debole della moto&rdquo;. &ldquo;Nei precedenti test del Montmel&ograve; avevo provato un'evoluzione della moto attuale che aveva presentato sia qualche lato positivo, sia altri aspetti negativi, perci&ograve; avevo optato per proseguire con la versione standard, mentre questa volta i passi avanti sono stati pi&ugrave; evidenti&rdquo;, ha detto Mir evidenziando poi ulteriormente il grande sforzo di HRC. &ldquo;Lo sviluppo sta proseguendo senza sosta, visto che con il Test Team, Stefan Bradl &egrave; in pista con una versione ancora diversa. L'impegno c'&egrave;, perci&ograve; i risultati sul lungo termine arriveranno&rdquo;. MotoGP: Albesiano svela la "formula" per battere la Ducati       

Lo spagnolo si &egrave; detto soddisfatto delle novit&agrave; portate da HRC nei test di Jerez: &ldquo;La moto &egrave; migliore in curva, che al momento &egrave; il nostro punto debole, ma serve tempo&rdquo;

Mir promuove la nuova Honda: “Migliore di quanto non dicano i tempi”

        Un po&rsquo; per tradizione, un po&rsquo; per le previsioni meteo, tutti si aspettavano un venerd&igrave; condizionato dalla pioggia olandese (ecco qui il resoconto). Il terzo round della Superbike, ad Assen, &egrave; iniziato con questa incertezza e Alvaro Bautista ha ottenuto il miglior riferimento cronometrico in 1&rsquo;35.473. Il campione in carica ha ammesso: &ldquo;La pista non &egrave; mai stata completamente asciutta, sia al mattino sia al pomeriggio. Nel pomeriggio poi il vento &egrave; stato molto forte, soprattutto nella parte vicina al paddock, sentivo&nbsp;l&rsquo;aria che spingeva. Con queste condizioni &egrave; difficile avere buoni riferimenti e buone sensazioni perch&eacute; &egrave; difficile fare due giri con le stesse traiettorie. In ogni caso anche con queste condizioni &egrave; meglio essere primo che essere decimo&rdquo;. I dati raccolti nel 2023 non serviranno in vista delle round olandese  L&rsquo;anno scorso proprio Alvaro vinse tutto: Gara1, Superpole Race e Gara2. Questo fine settimana il pilota ufficiale Ducati lo vive in maniera diversa: &ldquo;Sar&agrave; di sopravvivenza. Non sappaimo quali condizioni troveremo in gara, bisogner&agrave; adattarsi in quel momento e dare il massimo. &Egrave; difficile lavorare cos&igrave; sulla messa a punto, quello che arriva arriva&rdquo;. A nulla serviranno i dati che ha raccolto dalla passata stagione: &ldquo;Il set up usato nel 2023 quest&rsquo;anno non funziona. A Barcellona l&rsquo;ho cambiato completamente. L&rsquo;importante &egrave; il feeling con la moto ed &egrave; molto simile a quello avuto proprio al Montmel&ograve;. Alla fine non mi sento in vantaggio, i tempi sono pi&ugrave; lenti dell&rsquo;anno scorso&rdquo;.  Bautista risponde a Paul Denning  Bautista ha poi commentato le dichiarazioni di Paul Denning (oggi team principal di Yamaha) sul suo conto nelle quali lo ha definito &ldquo;patetico&rdquo; per la reazione contraria avuta all'introduzione del regolamento sul peso. Bautista ha fatto un salto indietro nel tempo e ha detto: &ldquo;Ricordo che quando ero nel suo team, con Suzuki, c&rsquo;era stato qualche screzio. Era il periodo in cui c&rsquo;&egrave; stato il cambiamento di cilindrata, dalla 800 alla 1000. Mi aveva offerto di restare con lui ma con la 800 e io volevo invece la 1000 per lottare. Per questo ha perso la possibilit&agrave; di restare in MotoGP e forse ce l&rsquo;ha con me&rdquo;. Entrando poi nel dettaglio della discussione ha ammesso: &ldquo;Da un punto di vista tecnico non posso rispondergli, ma dal punto di vista del pilota s&igrave; e lui invece non ha mai guidato questa moto e non pu&ograve; sapere molte cose. Quindi non pu&ograve; parlarne&rdquo;. Lo spagnolo ha sottolineato il suo punto di vista sul regolamento del bilanciamento del peso: &ldquo;Non sono d&rsquo;accordo con questo regolamento, ma non solo per me. In futuro quando arriver&agrave; un pilota "leggero" da altre categorie inizier&agrave; con un handicap e anche le marche dovranno scegliere piloti che avranno un certo peso, per evitare questa zavorra&rdquo;. Calendario Superbike 2024       

Il meteo ha gi&agrave; fatto da padrone nella prima giornata del terzo round e lo spagnolo &egrave; primo, ma ammette: &ldquo;Bisogna essere pronti a tutto&rdquo;

SBK, Bautista: “Ad Assen un weekend di sopravvivenza”

        Si riparte. Dopo poco meno di un mese dall&rsquo;ultima volta la Superbike &egrave; pronta a tornare in azione sullo storico tracciato di Assen, per un terzo round che promette di regalare sorprese. Per la prima volta in stagione infatti si correr&agrave; in un tracciato dove non sono stati effettuati test in precedenza, riducendo dunque per tutti il tempo a disposizione per trovare assetti e soluzioni.&nbsp;Si riparte al contempo con l&rsquo;Italia al comando, grazie a Nicol&ograve; Bulega, atteso per&ograve; da un round non facile. Il romagnolo infatti non ha mai girato con la V4R ad Assen, dove comunque ha ottenuto una splendida doppietta l&rsquo;anno scorso in Supersport, e soprattutto dovr&agrave; saggiare le condizioni del suo avanbraccio destro, operato per sindrome compartimentale nei giorni successivi al round di Barcellona.  Bautista all'attacco, Razgatlioglu... forse  Potrebbe dover giocare in difesa Bulega, a differenza di un Alvaro Bautista la cui forma sembra in costante crescita, sia dal punto di vista fisico che tecnico. Recuperata la condizione infatti lo spagnolo ha iniziato a ricercare la giusta confidenza in sella, ed il successo maturato in Gara 2 al Montmel&ograve; &egrave; la conferma che manchi oramai poco al raggiungimento dell&rsquo;obiettivo, con la possibilit&agrave; questo weekend di correre in un tracciato senza dubbio favorevole, come testimoniato dalla tripletta messa a segno nella passata stagione.&nbsp;Il contingente Ducati potr&agrave; fare affidamento ovviamente anche su Andrea Iannone, che come Bulega per&ograve; si appresta a macinare i primi chilometri con la V4R ad Assen, ma non su Danilo Petrucci, costretto ad alzare bandiera bianca a causa dell&rsquo;infortunio patito in sella alla moto da cross. Al suo posto vi sar&agrave; Nicholas Spinelli, al debutto in Superbike.&nbsp;Tra i nomi caldi in vista dell&rsquo;Olanda non pu&ograve; poi non esserci quello di Toprak Razgatlioglu, pronto a cavalcare l&rsquo;onda dopo le meraviglie di Barcellona. Come suggerito dallo stesso pilota turco il TT potrebbe essere un tracciato pi&ugrave; favorevole alla BMW rispetto ai 2 finora affrontati, dunque &egrave; lecito attendersi nuovamente Toprak in lotta per il successo, ma la mancanza di tempo per sistemare al meglio la M1000 RR pu&ograve; essere un fattore. Spera di essere della partita per la vetta anche Jonathan Rea, ad un prima prova del nove con Yamaha: in Olanda Johnny ha vinto ben 17 volte, dunque un risultato negativo peserebbe non poco in termini di morale e non solo.&nbsp;Yamaha pu&ograve; ad ogni modo puntare su Andrea Locatelli, che proprio ad Assen nel 2021 ha ottenuto il suo primo podio in classe regina, ed &egrave; chiamato al riscatto dopo un round di Barcellona in chiaroscuro. Discorso simile per Alex Lowes, che a Barcellona ha perso la vetta della classifica generale, mentre il compagno di squadra Axel Bassani andr&agrave; a caccia di nuovi progressi. Da scoprire infine il potenziale di Michael Rinaldi, ancora non del tutto a suo agio in sella alla V4R del team Motocorsa. Aprilia celebra il primo successo in SBK con la RSV4 Factory SE-09 SBK        

Nicol&ograve; e Andrea non hanno mai girato al TT con la V4R, mentre Alvaro arriva da una tripletta. Razgatlioglu da scoprire, esame importante per Rea e la Yamaha

La SBK sbarca ad Assen: incognita per Bulega e Iannone, occasione per Bautista

        Si dice che in MotoGP i sorpassi si contano sulla dita di una mano - pu&ograve; darsi, ma avete visto Pedro Acosta come saltava i rivali a Portimao?! - viene sostenuto che la SBK debba mantenere il proprio status spettacolare, astenendosi dai concetti prototipali quali ali e abbassatori, ma poco si parla della Supersport, categoria di mezzo derivata dalla produzione di serire, capace di mandare in tilt anche ragionieri e pallottollieri. Se riuscite a calcolare quante volte i piltoti scambiano le posizioni, complimenti. Liberty Media si prende MotoGP e SBK: ecco i dettagli dell'operazione Meno tecnologia, pi&ugrave; sorpassi: ecco la Supersport Lo spiegano bene i piloti: pi&ugrave; la moto &egrave; stock, pi&ugrave; facile &egrave; sorpassare. D'accordo, ma perch&eacute;, vien da chiedere? Ecco l'opinione comune: "Se &egrave; vero che ali, aerodinamica, freno motore gestito dall'elettronica, dischi in carbonio e gomme a garantire staccate in prossimit&agrave; della curva assotigliano la differenza tra una moto e l'altra, con meno tecnologia &egrave; il contrario. Gli pneumatici di derivazione stradale tengono bene ma, ad un certo punto, mollano. Quando e dove? Dipende, non per tutti i modelli &egrave; uguale. Anche l'azione sugli impianti in acciaio &egrave; diversa. Ottima, s&igrave;, ma non esente da imperfezioni". Se sommiano le dinamiche, ecco gli spazi sufficienti a compiere le manovre: "Esatto. Come fanno in MotoGP? A volte &egrave; impossibile, sempre che non ci si conceda rischi esagerati. Forse &egrave; per questo motivo che assistiamo a tanti contatti. In Supersport &egrave; raro, magari per la quantit&agrave; di errori, appunto causata dalle imperfezioni. In staccata ci si affida a sensibilit&agrave; e senso della misura, altrimenti"...  Ruiz e i sorpassi appuntati da Menghi: "Ah, boh! Ho perso il conto" Il rocambolesco round Supersport disputato al Montmel&ograve; ha avuto nel catalano Yeray Ruiz un rookie in grado di far divertire Fabio Menghi, manager VFT che ne descrive il weekend: "Di certo, la noia &egrave; una cosa diversa" ride "sia in Gara Uno che nella seconda manche, il nostro pilota ha compiuto tantissimi sorpassi. Superava come se non ci fosse un domani". Va bene, ma quanti? L'ex pilota e titolare della formazione Yamaha ammette: "Ah, boh! Ho perso il conto, ad un certo punto. So solo che sabato si era trovato in griglia di partenza, causa di qualifiche complicate. Poi, per&ograve;, la reazione: sorpasso su sorpasso &egrave; arrivato a toccare la top ten, stessa cosa domenica. Se ci fosse come in SBK la classifica sorpassi, lui sarebbe in testa alla speciale classifica".        

Niente ali, elettronica ridotta al mimino, nessua traccia di abbassatori, gomme di derivazione stradale: la categoria di mezzo offre al pilota il totale controllo

Supersport, l'unica classe in cui si sprecano i sorpassi

        Coloro che gestiscono i canali social della Superbike non hanno perso l&rsquo;occasione, prima del round di Barcellona, di rievocare quanto accaduto proprio al Montmel&ograve; nella passata stagione, ossia il contatto tra Axel Bassani e Michael Rinaldi in Gara 1 e la conseguente caduta del romagnolo in uscita da curva 10. Mai si sarebbero aspettati per&ograve; che 356 giorni la storia si sarebbe ripetuta, seppure a parti invertite.&nbsp;Come sappiamo infatti questa volta &egrave; stato Michael a causare la caduta di Axel, finendo per&ograve; a sua volta a terra. Anche questa volta non sono ovviamente mancate le recriminazioni, soprattutto da parte di chi &ndash; Bassani &ndash; si &egrave; trovato nella ghiaia senza bene sapere come, ma ancora pi&ugrave; che nella scorsa stagione la cosa pi&ugrave; giusta da fare sembra davvero essere dimenticare ed andare avanti. Bassani, Rinaldi e la voglia di tornare in alto Basti pensare che nel duello dell&rsquo;anno scorso vi era in palio il secondo posto, seppure nelle primissime fasi di gara, e soprattutto una sella nel team Aruba andata poi a Nicol&ograve; Bulega, mentre pochi giorni fa &ndash; anche in questo caso nei primi momenti della corsa &ndash; entrambi gravitavano intorno alla 10&deg; piazza. N&eacute; Michael n&eacute; Axel del resto stanno vivendo &ndash; in termini di risultati &ndash; il migliore momento della carriera, dunque meglio concentrarsi sul trovare una via per risalire.&nbsp;Bassani dal canto suo sta passo dopo passo imparando a conoscere la Kawasaki, una moto molto diversa dalla V4R guidata in passato ed indubbiamente &ndash; ad oggi - meno performante rispetto alla Ducati, ed i segnali di crescita sono chiaramente arrivati, a partire dalla prima top ten ottenuta proprio a Barcellona.&nbsp;Rinaldi invece sembrava poter iniziare la stagione con maggiore abbrivio, visto il cambio di team &ndash; proprio al posto di Axel in Motocorsa &ndash; ma non di moto, incontrando invece problematiche inaspettate, da risolvere con calma e lavoro. Meglio lasciarsi dunque alle spalle le polemiche e rituffarsi nei propri affari, per tornare entrambi nelle posizioni che i rispettivi talenti meritano di occupare. SBK Barcellona, Iannone non si abbatte: "Gran weekend, lottavamo con i factory team"&nbsp;&nbsp;&nbsp;       

Un anno fa i due azzurri collidevano con in palio un posto in Ducati Aruba. Oggi entrambi necessitano di risalire la china, pur da prospettive diverse. Meglio guardare avanti

Rinaldi e Bassani: stesso tracciato, stesse tensioni, ma ora le priorità sono altre

        Quello di Barcellona &egrave; stato il primo vero weekend SBK di Nicol&ograve; Bulega, a Phillip Island infatti dove il classe 1999 si era gi&agrave; preso la soddisfazione del primo successo mentre al Montmel&ograve; ha dimostrato di essere pronto per restare costantemente con i migliori della categoria. SBK: BAUTISTA TORNA IL PADRONE DI BARCELLONA IN GARA 2, IANNONE A TERRA Una gara pi&ugrave; di testa che in testa Imparata la lezione di Gara1, Nicol&ograve; ha preso con pi&ugrave; calma il via di Gara2: &ldquo;Avevo paura all&rsquo;inizio perch&eacute; temevo di fare lo stesso errore di ieri quando ho spinto troppo all&rsquo;inizio distruggendo la gomma&rdquo;. Il rookie ha cercato di non commettere pi&ugrave; l&rsquo;errore commesso ieri: &ldquo;Oggi ero pi&ugrave; veloce nelle prime fasi ma ho voluto aspettare e mi son dovuto dire di non essere aggressivo. Poi ho visto Alvaro e Toprak stare calmi e ho deciso di seguirli. Quando ho passato Alvaro ho capito di avere pi&ugrave; velocit&agrave; e allora ci ho provato mettendomi davanti per fare le mie linee. Mi continuavo a dire ad ogni giro ed ogni curva &ldquo;non devo distruggere le gomme&rdquo;, quando poi Alvaro mi ha passato ho deciso di seguirlo per provare a passarlo nell&rsquo;ultimo giro se ci fosse stata l&rsquo;occasione&rdquo;. I due hanno staccato abbastanza velocemente Toprak Razgatlioglu, Bulega per&ograve; non &egrave; riuscito ad attaccare nel finale il compagno di squadra: &ldquo;Non ce l&rsquo;ho fatta ma la seconda posizione va bene, battere lui qui sarebbe stato troppo ma sono felice. Nel penultimo giro ho rischiato anche di cadere nel curvone e sono rimasto in piedi salvandomi col gomito. Mi sono dato una calmata, la prima volta in Superbike e torno a casa con due podi e un quarto posto in una battaglia durissima nella Superpole Race, va benissimo&rdquo;. Bulega non si preoccupa molto della leadership di campionato dopo soli due round: &ldquo;Come ho detto ieri, se il mondiale finisse oggi sarebbe perfetto ma non &egrave; possibile&rdquo;.  SSP BARCELLONA, MANZI-SHOW: VITTORIA DI FORZA IN GARA 2, HUERTAS OUT Ad Assen bellissimi ricordi La SBK si ferma per quasi un mese e torner&agrave; in pista solo a fine aprile ad Assen. Sulla pista olandese Bulega ha bellissimi ricordi: &ldquo;Assen &egrave; una pista che amo, molto di pi&ugrave; di questo e si adatta meglio al mio stile di guida. Ovviamente sar&agrave; tutta un&rsquo;altra cosa perch&eacute; guido una moto diversa ma lo scorso anno ho fatto pole e due vittorie quindi &egrave; una pista che amo molto. Mi sto divertendo molto con la Panigale V4 R quindi spero di fare bene, una vittoria sarebbe il massimo ma anche un podio andrebbe bene&rdquo;. La gara di ieri ha lasciato il segno in Nicol&ograve; Bulega, che ha imparato oltre a gestire al meglio la gomma anche a riconoscere una scelta errata, in pista o ai box: &ldquo;Oggi mi sento di aver fatto meno errori, ieri probabilmente ho sbagliato anche la gomma. Avevo scelto la 900 e invece avrei dovuto scegliere la SCX come Torpak. Oggi la gomma era molto meglio e sono riuscito ad essere pi&ugrave; costante. L&rsquo;avessi avuta ieri magari sarei riuscito a resistere nel finale, ho peccato un po&rsquo; di inesperienza ma soprattutto oggi ho cercato di risparmiarla di pi&ugrave;&rdquo;. Nella Superpole Race poi si &egrave; visto un Bulega diverso dal solito quello che in SSP: &ldquo;Stamattina c&rsquo;&egrave; stata una bella battaglia. &Egrave; stata una gara come non l&rsquo;avevo mai fatta, &egrave; stata anche divertente&rdquo;.  SSP300 BARCELLONA: RIVINCITA DI IGLESIAS IN GARA 2, IERACI 3&deg;       

Il rookie del team Aruba.it Racing &ndash; Ducati lascia Barcellona da leader del mondiale con due secondi posti nelle gare lunghe ed il quarto nella Superpole Race

Bulega è una certezza della SBK: “Ieri ho peccato d’inesperienza, oggi ho gestito”

        Come previsto dallo stesso Petrucci dopo i recenti test svolti proprio sulla pista del Montmel&ograve;, in preparazione del secondo round stagionale, la competitivit&agrave; del ternano in sella alla Ducati del team Barni sembra non aver subito corsi altalenanti, essendosi anzi stabilizzata verso la zona podio. Il venerd&igrave; sul circuito di Barcellona ha regalato un Petrucci in forma, sicuro di s&egrave; e della moto, consapevole di poter essere protagonista su una pista che nel 2023 aveva, al contrario, rappresentato la perfetta simbologia dell'incostante competitivit&agrave; mostrata poi per tutta la restante parte dell'anno. Il terzo tempo realizzato alle spalle di Niccol&ograve; Bulega e Alvaro Bautista evidenzia la velocit&agrave; prestazionale dell'ex pilota MotoGP, capace di impensierire i piloti ufficiali Ducati, non solo sotto il profilo del giro secco quanto piuttosto e specialmente sul passo gara. Superbike, Bautista ritrova il sorriso: "Sono tornato quello del 2023" Danilo Petrucci: "La gestione delle gomme sar&agrave; cruciale" Come gi&agrave; appuntato al termine dei test di Barcellona, Petrucci &egrave; tornato sull'importanza di una corretta gestione degli pneumatici in gara: "Qui a Barcellona bisogna curare e gestire al meglio il consumo delle gomme, pi&ugrave; della velocit&agrave; in s&egrave;. Chiaramente &egrave; sempre importante essere veloci ma bisogna sapersi gestire, altrimenti il rischio &egrave; quello di fare bene la prima parte di gara e molto male la seconda. Questa mattina ho usato la nuova gomma e per nove giri ha performato bene, la gomma X invece mi ha stupito molto, sono riuscito ad essere molto costante e veloce per quindici giri". Il ternano ha poi proseguito, ponendo l'accento sulla guidabilit&agrave; all'anteriore: "Bisogna essere molto attenti perch&egrave; man mano che la gomma posteriore scende di prestazione diventa difficile frenare bene con l'anteriore. La moto diventa una barca, si inizia a controsterzare come una macchina da rally! Diventa ingestibile. Questa sar&agrave; la chiave che ci permetter&agrave; di essere veloci o meno, sar&agrave; una gara difficile".&nbsp;Obiettivi ed ambizioni risultano dunque chiari: "Vorrei fare un altro podio, siamo partiti bene, Bulega e Bautista hanno qualcosa in pi&ugrave; forse al momento ma sicuramente la nostra situazione &egrave; completamente diversa dall'anno scorso, siamo molto pi&ugrave; veloci".  SSP Barcellona: seconda pole consecutiva per Huertas, 3&deg; Manzi        

Il ternano ha iniziato al meglio il week-end spagnolo, conquistando il terzo tempo assoluto del venerd&igrave; alle spalle di Bulega e Bautista

SBK Barcellona, Petrucci: "Bulega e Bautista più veloci, ma siamo da podio"

        Se la mattina ha sorriso a BMW, il pomeriggio &egrave; totalmente a panaggio di Ducati che piazza quattro Panigale V4R nei primi posti della classifica con Nicol&ograve; Bulega a comandare il plotoncino. Per Bulega sar&agrave; un debutto pi&ugrave; vero considerando che le gare saranno intere e non spezzate dai pit stop come in Australia.&nbsp; Bulega ed il lavoro svolto nelle prove  Nicol&ograve; ha chiuso al comando la seconda sessione di libere sul tracciato di Barcellona. Un risultato importante, confortato anche dagli ottimi riscontri del test svolto sulla pista catalana una settimana fa. &ldquo;Non &egrave; andata male oggi &ndash; esordisce Bulega &ndash; con il team abbiamo lavorato tanto. Nel test ero veloce ma pi&ugrave; sul giro secco con la gomma nuova, sapevo di dover lavorare per il passo gara e abbiamo provato qualcosa che mi &egrave; piaciuto per sistemare il passo gara.&rdquo;&nbsp; Poi aggiunge: &ldquo;Non ho verificato quello che ha fatto Bautista, ha fatto met&agrave; long run. E&rsquo; andato bene e sia io che lui siamo stati veloci oggi.&rdquo;&nbsp; Le differenze tra Australia e Barcellona secondo Bulega e la tattica di gara  Barcellona, si sa, a livello di grip &egrave; una pista totalmente diversa da Phillip Island. Se ne &egrave; reso conto anche Bulega che preferisce proprio l&rsquo;asfalto australiano che ha tanto grip rispetto a quello catalano ma &egrave; riuscito ad andare forte comunque nonostante il poco grip. &ldquo;Mi piacciono le piste che hanno tanto grip come l&rsquo;Australia, sapevo che venendo qui avrei trovato una pista con meno grip e quindi non ero sicuro che sarei stato veloce. Per me &egrave; una sorpresa essere veloce in questo tracciato cos&igrave; diverso da Phillip Island.&rdquo; Sulla tattica di gara spiega: &ldquo;Penso di avere un buon passo gara, normalmente preferisco stare davanti per riuscire a fare le mie traiettorie.&rdquo;&nbsp;  Bulega tra il &ldquo;secondo debutto&rdquo; e Bautista  A Barcellona si vedranno le gare intere che non si sono viste in Australia per via delle tante interruzioni e dei pit stop. Una condizione che non preoccupa Bulega, abituato gi&agrave; dalla Moto2 alle gare lunghe. &ldquo;Una gara &egrave; una gara, in Australia abbiamo fatto una pausa di 30&rdquo;. Anche in Australia c&rsquo;era da fare gestione perch&eacute; le gomme blisteravano, non mi cambia pi&ugrave; di tanto la cosa perch&eacute; anche in Moto2 facevamo gare lunghe. Non sono preoccupato per quello.&rdquo; Su Bautista dice: &ldquo;Sicuramente non mi sento al livello di Bautista, mi sento veloce e ho un buon feeling con la moto. Non ho la sua esperienza, lui ha gi&agrave; corso qui tante volte con questa moto, sa gi&agrave; cosa aspettarsi. Io vado un po&rsquo; alla cieca, l&rsquo;importante &egrave; avere un buon feeling con la moto e andare forte. Se Alvaro mi batte e arrivo secondo va benissimo. Mi mancano ancora delle piccolezze che lui ha gi&agrave; vissuto e sa gi&agrave; cosa aspettarsi, io mi trover&ograve; per la prima volta ad affrontare delle cose un po&rsquo; diverse.&rdquo;       

&ldquo;In Australia abbiamo fatto pausa, s&igrave;, ma di 30 secondi&rdquo; dice il rookie di Ducati dopo il miglior tempo nella seconda sessione di libere al Montmel&ograve;

SBK Barcellona, Bulega: “Non sono preoccupato per la gara lunga”

        Un mese esatto dopo l&rsquo;esordio ufficiale in Australia, la Superbike torna in pista per il secondo appuntamento stagionale, il round catalano sul tracciato di Barcellona. Il weekend in terra catalana offrir&agrave; le prime indicazioni sui veri valori in campo in questa Superbike 2024 che, dopo i test della scorsa settimana, sembra avere sempre di pi&ugrave; il colore rosso Ducati come predominante, seppur la classifica generale dica che Alex Lowes &egrave; in testa con 50 punti davanti al rookie Bulega. Storia e caratteristiche di Montmel&ograve;  Sebbene nella citt&agrave; di Barcellona esistesse gi&agrave; un tracciato, il Montjuic, che veniva utilizzato per le gare sia di moto che di auto, la pericolosit&agrave; dello stesso e gli incidenti capitati nelle varie annate, hanno portato la Generalitat di Catalunya e la RACC a valutare la costruzione di un impianto pi&ugrave; sicuro, situato a 20 km a nord di Barcellona. Nel 1988 viene posata la prima pietra del Circuito del Montmel&ograve; e nel 1991 lo stesso viene inaugurato con la gara di Formula 1.&nbsp; Le modifiche Nella sua giovane storia, il Circuito di Montmel&ograve; ha subito poche modifiche al layout originario: dopo i tragici fatti del 94 in Formula 1, &egrave; stata aggiunta una chicane &ldquo;posticcia&rdquo; di gomme prima della curva 10, nel 2004 la stessa curva 10 La Caixa viene ristretta per facilitare i sorpassi in Formula 1, &egrave; del 2007 l&rsquo;inserimento della chicane prima dell&rsquo;ultima curva New Holland.&nbsp; In seguito all&rsquo;incidente mortale di Luis Salom nel 2016, la MotoGP adotta il layout della Formula 1 con la chicane prima della New Holland, per poi tornare al layout sprovvisto della stessa dal 2018 al 2020. L&rsquo;ultima modifica viene apportata nel 2021 con la curva Caixa (10) che torna nella sua conformazione originale, pi&ugrave; larga. Il layout attuale&nbsp; Il tracciato del Montmel&ograve; attualmente misura 4.66 km, ha una sede stradale di 12 metri, il rettilineo principale &egrave; lungo 1.047 metri e le curve totali sono 14, 8 a destra e 6 a sinistra. I tratti caratteristici del circuito del Catalan Round  Il Circuito del Montmel&ograve; &egrave; un tracciato medio-veloce ed anche piuttosto tecnico, con due soli tratti stop&amp;go e curvoni di lunga percorrenza, pertanto, i punti di frenata pi&ugrave; difficili sono giusto un paio: curva 1, arrivando dal lunghissimo rettilineo; curva 5, leggermente in discesa; curva 10, non una staccata fortissima ma abbastanza difficile e con il rischio di arrivare lunghi. I punti di sorpasso, invece, sono: curva 1, arrivando dal lungo rettilineo; curva 4, sorpasso fattibile ma il rischio di andare largo &egrave; molto alto; curva 5, leggermente in discesa; chicane 7-8, uscita della 8 leggermente in salita verso la curva 9; curva 10, sfruttando la scia del rettilineo fuori dalla 9; per un sorpasso da ultimo giro la curva 14. Statistiche e record del Catalan Round  Il tracciato di Barcellona &egrave; entrato nel calendario del Mondiale Superbike nel 2020, in pieno periodo Covid. Le edizioni disputate diventano cinque con quella di questo weekend.&nbsp; L&rsquo;edizione del 2020 ha visto i successi di Jonathan Rea in gara-1, Michael Van Der Mark nella Superpole Race e Chaz Davies in gara-2 mentre l&rsquo;ultima edizione, quella dello scorso anno, ha visto una tripletta di Alvaro Bautista con la sua Panigale V4R. Il pilota pi&ugrave; vincente a Barcellona &egrave; nientemeno che Alvaro Bautista con 6 successi (le due triplette 2022 e 2023), segue Jonathan Rea con 2 successi, poi Van Der Mark, Redding, Rinaldi e Davies con un successo a testa&nbsp; L&rsquo;All Time Lap Record &egrave; di Alvaro Bautista in 1&rsquo;40&rdquo;264 fatto segnare in Superpole nel 2023 (anche se Bulega nei test &egrave; sceso a 1&rsquo;40&rdquo;172), di Bautista anche il giro veloce in gara del 2022 in 1&rsquo;41&rdquo;135 Orari SBK Barcellona       

Ecco tutto quello che c&rsquo;&egrave; da sapere sul tracciato del Montmel&ograve;, dove nel fine settimana si svolger&agrave; il secondo appuntamento del Mondiale SBK

Catalunya Round: l’analisi delle criticità per la SBK

        A Phillip Island l'Italia &egrave; gi&agrave; stata protagonista del mondiale Supersport con Yari Montella, dominatore del primo appuntamento con una splendida doppietta. Oltre a lui, nell'appuntamento inaugurale si sono messi in luce anche altri piloti tricolore, come Stefano Manzi e Federico Caricasulo, ma a partire dal round in programma questo fine settimana a Barcellona il contingente tricolore aumenter&agrave; ulteriormente di ben quattro unit&agrave; grazie all'inizio del WorldSSP Challenge. SBK Catalogna 2024: orari e programma per la Superbike Da Corsi a Giannini: gli italiani al via del WorldSSP Challenge  Tra i piloti iscritti all'Europeo, presente nella medesima griglia del mondiale, ci saranno infatti diversi volti noti del motociclismo italiano, tra esperti del panorama internazionale e giovani promesse in ascesa. Alla prima categoria appartengono certamente Simone Corsi e Raffaele De Rosa, al via rispettivamente con la Ducati Panigale V2 del team Renzi Corse e con la QJ Motor, novit&agrave; assoluta della classe intermedia. A loro si aggiungeranno anche Federico Fuligni, nuovamente al via con la Ducati Orelac, ed il bi-campione del National Trophy 1000 Gabriele Giannini, in pista con la Kawasaki del team ProDina. A completare lo schieramento dell'Europeo vanno poi annoverati anche due piloti australiani, entrambi in gara con squadre e moto italiane: da una parte ci sar&agrave; Tom Edwards, portacolori del D34G Racing Ducati di Davide Giugliano, mentre dall'altra Luke Power con l'MV Agusta F3 800 del team MotoZoo. GP Portogallo 2024: orari e programma del secondo weekend MotoGP Dalla Porta wild card  Detto di coloro che gareggeranno a tempo pieno nel contesto mondiale, in griglia sul circuito catalano ci sar&agrave; anche un'ulteriore presenza italiana, ovvero Lorenzo Dalla Porta. Reduce da un 2023 particolarmente travagliato tra Moto2 e Supersport, il centauro toscano ripartir&agrave; dal Campionato Italiano Velocit&agrave; con la Yamaha R6 del team AltoGo, squadra campionessa in carica, ma prima sar&agrave; anche in gara a Barcellona con i medesimi colori in veste di wild card. Una presenza che, trattandosi pur sempre di un campione del mondo (in Moto3 nel 2019) non pu&ograve; passare inosservata. ASB1000, spettacolo a Buriram: Ducati gi&agrave; a podio con Syahrin       

Al Montmel&ograve; si uniranno alla griglia della Supersport anche i piloti impegnati nell'Europeo, compresi quattro tricolori. Presente inoltre Dalla Porta come wild card

SSP: a Barcellona riparte il Challenge, nel segno dei colori italiani

        Si riparte. Un mese dopo il primo e scoppiettante round della stagione 2024, la Superbike &egrave; pronta a tornare in pista per fare sul serio. Quest&rsquo;ultima specificazione &egrave; d&rsquo;obbligo, dato che le derivate sono effettivamente gi&agrave; tornate in azione la scorsa settimana per un test, proprio su quel tracciato di Barcellona che questo fine settimana ospiter&agrave; il secondo appuntamento di campionato.&nbsp;I test svolti al Montmel&ograve; hanno ovviamente chiarito i valori in campo in ottica round, con Nicol&ograve; Bulega tra i candidati al successo. Il record della pista messo a segno dal romagnolo del resto &egrave; un chiaro indizio circa il suo potenziale, anche se la scarsa aderenza del tracciato e la conseguente usura fulminea degli pneumatici restano fattori da tenere in considerazione, e che Bulega &ndash; con la V4R &ndash; affronter&agrave; per la prima volta tra pochi giorni. Bautista re di Barcellona  Fattori che hanno spesso fatto la fortuna di Alvaro Bautista, vincitore di tutte e 6 le manche disputate al Montmel&ograve; nell&rsquo;ultimo biennio, che proprio per questo resta l&rsquo;uomo da battere, nonostante un test che &ndash; nella seconda giornata &ndash; ha portato in dote pi&ugrave; dubbi che certezze. La pattuglia Ducati pu&ograve; contare anche su Andrea Iannone e Danilo Petrucci, entrambi gi&agrave; sul podio a Phillip Island nonch&eacute; rapidi nei test, mentre Michael Ruben Rinaldi conserva i ricordi della vittoria ottenuta nel 2021.&nbsp;Barcellona potrebbe essere al contempo il giusto tracciato da cui ripartire per Jonathan Rea, reduce da un primo round con Yamaha davvero da incubo. I segnali di ripresa sono arrivati forti e chiari nei test, con Jonathan a ridosso delle prime posizioni, ma la controprova della ritrovata competitivit&agrave; dovr&agrave; arrivare in gara. Qui spera di essere protagonista anche Andrea Locatelli, chiamato a confermare le ottime cose mostrate al debutto.&nbsp;Nella lista dei candidati ad un risultati importante non si pu&ograve; poi non aggiungere Toprak Razgatlioglu, che sogna di cogliere il suo primo successo a Barcellona. Il lungo rettilineo catalano non dovrebbe pi&ugrave; essere un problema per il turco, ora in sella alla BMW, mentre l&rsquo;usura delle gomme potrebbe diventarlo pi&ugrave; che in passato.&nbsp;Occhio anche alle possibili mine vaganti come Sam Lowes, Remy Gardner e Dominique Aegerter, mentre Alex Lowes sar&agrave; chiamato a difendere la sua leadership in campionato, affiancando nel box Kawasaki un Axel Bassani ancora a caccia delle giuste sensazioni. Non mancano dunque gli spunti in ottica weekend, con i nuovi pneumatici prodotti da Pirelli come ulteriore punto interrogativo da scoprire sessione dopo sessione. SBK test Barcellona, Pirelli si gode le sue novit&agrave;: "Primi riscontri gi&agrave; positivi"&nbsp;&nbsp;       

Alvaro domina incontrastato dal 2022 in Catalogna, ma i test hanno posto Nicol&ograve; sul trono, con Petrucci e Iannone possibili sorprese. Razgatlioglu a caccia della prima vittoria, Rea per la riscossa

SBK Barcellona: Bulega cerca il colpaccio e guida gli italiani in casa di Bautista

        Se vi &egrave; piaciuta la tappa di Phillip Island, avete almeno un ulteriore motivo per seguire anche la trasferta del Montmel&ograve;. Torna in azione la SBK in competizioni ufficiali, proprio dove si sono completati i test della settimana scorsa: Catalunya Circuit, ovvero, tracciato molto gradito anche a MotoGP e Formula 1. Le derivate di serie portano in pista le tre classi per la prima volta quest'anno: Superbike, Supersport, Supersport 300. Calendario completo Superbike 2024 DIRETTA SUPERBIKE SU SKY SPORT ARENA&nbsp; VENERDI' 22 MARZO Superbike Prove Libere 1 ore 10:30 (Diretta) Supersport 300 Superpole ore 14:00 (Diretta) Superbike Prove Libere 2 ore 15:00 (Diretta) Supersport Superpole ore 16:00 (Diretta) SABATO 23 MARZO Superbike Superpole ore 11:10 (Diretta)  Supersport 300 Gara 1 12:40 (Diretta) Superbike Gara 1 ore 14:00 (Diretta) Supersport Gara 1 ore 15:15 (Diretta) &nbsp;DOMENICA 24 MARZO Superbike Superpole Race ore 11:00 (Diretta) Supersport Gara 2 ore 12:45 (Diretta) Superbike Gara 2 ore 14:00 (Diretta) Supersport 300 Gara 2 ore 15:15 (Diretta) ORARI TV8 ROUND CATALUNYA 2024 SUPERBIKE   SABATO 23 MARZO Superbike Gara 1 ore 14:00 (Diretta)   DOMENICA 24 MARZO Superbike Superpole Race ore 13:00 (Differita) Superbike Gara 2 ore 14:00 (Diretta)  &nbsp;       

Secondo round stagionale per le derivate di serie dal saliscendi del Montmel&ograve;: la programmazione completa delle tre classi iridate

SBK Catalogna 2024: orari e programma per la Superbike

        La sessione di test di Barcellona, che ha visto riunirsi i piloti della top class delle derivate di serie, a lavoro in vista del secondo round della stagione previsto per il 22-24 marzo, ha rimosso dubbi importanti nella testa (e nelle prestazioni) di Danilo Petrucci. Il ternano, reduce da un esordio agrodolce in Australia, ha trovato riscontri importanti sulla tecnica pista del Montmel&ograve;, realizzando il terzo miglior tempo alle spalle di Niccol&ograve; Bulega e Toprak Razgatlioglu e appena davanti ad Andrea Iannone. Come sottolineato dallo stesso pilota del team Barni, il lato estremamente positivo della competitivit&agrave; manifestata sul tracciato spagnolo riguarda un aspetto particolare: "L'anno scorso la gara di Barcellona era stata una delle pi&ugrave; difficili per noi, invece oggi siamo stati veloci, questa &egrave; una cosa davvero importante. Devo ringraziare tutto il team per il lavoro che stiamo svolgendo". Test Barcellona, Bautista deluso: "Poco grip e feeling non perfetto con la moto" La serenit&agrave; di Petrucci: "Avevo bisogno di tornare su una pista pi&ugrave; normale" Al termine della sessione di test, Petrucci ha approfondito il lavoro svolto, evidenziando specialmente la velocit&agrave; espressa con lo stesso tipo di pneumatico che nella scorsa stagione aveva creato non pochi grattacapi: "Test molto positivo, sono contento perch&egrave; dopo l'Australia avevo bisogno di tornare su una pista un po' pi&ugrave; normale se cos&igrave; possiamo dire, anche se la stessa Barcellona non lo &egrave; poi cos&igrave; tanto a causa del consumo gomme eccessivo e dello scarso grip. Oggi era molto importante non solo essere veloci, ma esserlo anche con le gomme morbide che l'anno scorso qui mi avevano costretto ad una gran fatica". Dopo aver realizzato il proprio miglior riferimento cronologico, il terzo complessivo di giornata, l'italiano &egrave; incappato in un'innocua caduta, nel tentativo di migliorare ulteriormente il proprio best lap: "In questi due giorni siamo stati veloci e competitivi, sia con la gomma X che con la gomma da qualifica. Non ho fatto un giro perfetto ma comunque possiamo ritenerci soddisfatti. Ho provato a spingere ulteriormente ma ho commesso un errore incappando in una scivolata a 50 km\h. Ad ogni modo non &egrave; stato nulla di grave".  SBK Test Barcellona, Pirelli si gode le sue novit&agrave;: "Primi riscontri gi&agrave; positivi"          

Il ternano, autore del terzo tempo nei test di Barcellona, si &egrave; mostrato estremamente soddisfatto ed ottimista in vista del round spagnolo

SBK, Danilo Petrucci: "Siamo veloci, a differenza dello scorso anno"

        Il secondo appuntamento &egrave; ancora &ndash; abbastanza &ndash; lontano, ma la Superbike &egrave; pronta a tornare in pista, proprio dove il secondo round andr&agrave; in scena dal 22 al 24 marzo. Parliamo del tracciato di Barcellona, dove tutti i piloti della classe regina saranno di scena per una due giorni di test, utile per preparare il weekend ma non solo.&nbsp;Ne sa qualcosa Jonathan Rea ad esempio, che necessita di un reset dopo le enormi difficolt&agrave; di Phillip Island, amplificate dalle ottime prestazioni di Andrea Locatelli, che invece deve confermarsi dal Montmel&ograve; in poi. Montmel&ograve; che &egrave; sempre stato il terreno di conquista preferito di Alvaro Bautista, che in Catalogna cercher&agrave; di trovare quella totale sintonia con la Panigale V4R mancata in parte in Australia. Razgatlioglu e BMW all'esame Barcellona  Il team Ducati potr&agrave; contare ovviamente anche su Nicol&ograve; Bulega, pronto per i primi giri in assoluto con la V4R a Barcellona, cos&igrave; come per Andrea Iannone, desideroso di confermare le ottime sensazioni di Phillip Island. Quest&rsquo;ultimo discorso vale anche per Danilo Petrucci, sul podio in Australia, mentre Sam Lowes &egrave; pronto a macinare chilometri per imparare nuovi segreti della moto di Borgo Panigale. Da segnalare in tal senso anche la presenza di Michele Pirro, pronto a regalare indicazioni preziose ai tecnici Ducati.&nbsp;Molto importante il test di Barcellona anche per Toprak Razgatlioglu, che proprio su una pista &ldquo;mangiagomme&rdquo; potr&agrave; saggiare il livello attuale di BMW nella gestione degli pneumatici, magari dimenticandosi della rottura di Gara 2 a Phillip Island. Giocano in casa infine Kawasaki e Honda, pur in due situazioni molto diverse: la casa di Akashi arriva a Barcellona da leader grazie a Sam Lowes, con Axel Bassani invece in cerca di miglioramenti, mentre quella alata va ancora a caccia di una svolta. La lista dei piloti presenti  Roda traccia la via: "La SBK dovrebbe allontanarsi dal concetto di moto di serie"&nbsp;&nbsp;&nbsp;       

Presenti tutti i piloti della classe regina. Jonathan a caccia della svolta, Andrea di informazioni come Bautista. Esame gomme per Razgatlioglu e BMW, in pista anche Pirro

SBK, test di Barcellona al via: Rea vuole voltare pagina, Iannone cerca conferme

Il weekend di Phillip Island, che ha aperto la stagione 2024 del mondiale Superbike, ha sorriso a tanti ma non a tutti. E&rsquo; il caso di Jonathan Rea, che in Australia ha essenzialmente vissuto una difficolt&agrave; dietro l&rsquo;altra, con una caduta in curva 11 ad aprire la settimana &ndash; marted&igrave; nei test &ndash; ed una nello stesso punto a chiuderla, con Gara 2 terminata prima del tempo e 0 punti in classifica a fine weekend. &nbsp; Una situazione alla quale certamente n&eacute; il nordirlandese n&eacute; Yamaha erano pronti, come confermato nel suo classico commento post round da Andrea Dosoli. &ldquo;Nessuno poteva immaginare un inizio cos&igrave; difficile - le parole del Road Racing Manager di Iwata &ndash; per Jonathan. Come Yamaha dobbiamo prenderci la responsabilit&agrave; di non avergli fornito quello di cui aveva bisogno&quot;.&nbsp;  Dosoli su Rea e Locatelli    Dosoli entra nel merito di quanto accaduto, a partire dai test di marted&igrave; e proseguendo con il weekend. &nbsp; &ldquo;Sin dai primi giri con il nuovo asfalto Jonathan non ha trovato la giusta fiducia, e nonostante gli sforzi non si sono visti progressi fino a domenica. La caduta nei test non ha aiutato, e credo di non sbagliare se dico che la squadra ha pagato lo stress di un inizio cos&igrave; difficile con un 6 volte campione del mondo. E&rsquo; stato uno dei peggiori weekend di Rea in SBK, senza dubbio, e certamente c&rsquo;&egrave; tanto da fare in termini di miglioramenti, ricerca del giusto assetto e metodo di lavoro&rdquo;. &nbsp; Per fortuna di Dosoli e Yamaha vi saranno due giornate di test a Barcellona &ndash; 14 e 15 marzo &ndash; prima del secondo round stagionale, in programma proprio al Montmel&ograve;, dove Rea cercher&agrave; di recuperare terreno sui rivali, a partire dal compagno Andrea Locatelli, uno dei pi&ugrave; brillanti in Australia. &nbsp; &ldquo;Avremo due giorni per resettare e fare in modo di iniziare il nostro 2024 nel modo giusto da Barcellona. Sappiamo che gli elementi per be figurare non mancano. Locatelli? E&rsquo; evidente che abbia fatto gradi progressi, in primis in termini di approccio al weekend. Per la prima vittoria direi che &egrave; solo questione di tempo, e penso che Andrea possa essere un contendente per il titolo&rdquo;.  Sembra lento, &egrave; invece velocissimo: Bulega, &quot;pianoforte&quot; della SBK 

Il Road Racing Manager di Iwata: &quot;Sin dai primi giri gli &egrave; mancata la giusta confidenza. E&#39; stato uno dei suoi peggiori weeekend in Superbike, dobbiamo resettare e ripartire. Locatelli lotter&agrave; per il titolo&quot;

SBK, Dosoli: &quot;Rea? Come Yamaha dobbiamo prenderci le nostre responsabilit&agrave;&quot;

        Confermato Maiki Abe, ingaggiato Yerai Ruiz. Formazione rinnovata a met&agrave; per il team VFT Racing, che affida le due Yamaha R6 al figlio d'arte giapponese e alla speranza spagnola. La classe Supersport vedr&agrave; il pilota dagli occhi a mandorla partire dalla tappa europea del Montmel&ograve;, mentre il nuovo innesto sta per imbarcarsi alla volta di Phillip Island: "Abbiamo preparato le casse con grande attenzione e precisione perch&eacute;, una volta giunti in Australia, si far&agrave; davvero sul serio" la promessa di Fabio Menghi. Yeray Ruiz, un pilota con gli... attributi Fabio Menghi &egrave; un manager giovane, col DNA intriso dai geni del pilota. Il romagnolo sa riconoscere i profili "con le palle", come da egli stesso spiegato: "Uno di quelli &egrave; Nicholas Spinelli" in forza al VFT Racing nel 2023 "manico vero, talentuoso, coraggioso e dotato. Gli auguro il meglio nella MotoE iridata, pu&ograve; fare suo il titolo. Ora &egrave; arrivato da noi Ruiz, presentatosi veramente bene a tutta la squadra". Ha gi&agrave; impressionato nei test e non solo: "Esatto, non solo" conferma "ho avuto modo di apprezzarne le qualit&agrave; in pista, l'operato nel box e le abitudini del suo tempo libero. Questo &egrave; un gran lavoratore a bocca chiusa, braccia e gambe attive, che predilige i fatti alle pugnette. Impressionante quanto e come si alleni ogni giorno, la sua tesa &egrave; focalizzata sul traguardo da raggiungere". Quindi, in cosa consiste l'obiettivo d'annata? Stare pi&ugrave; in alto possibile: "Possibilmente, in altissimo" ride "parteciperemo a tutto il mondiale con lo spagnolo, mentre Maiki Abe scatter&agrave; da Barcellona. Essendo noi una formazione Yamaha, puntiamo a piazzare le nostre R6 alle parimarca rivali. Certo, se ci capiter&agrave; di battere pure Ducati, MV Agusta, Kawasaki, Honda e Triumph, mica ci dispereremo, anzi..."        

Fabio Menghi descrive il pilota a cui &egrave; affidata la Yamaha R6: "Un vero spagnolo, gran lavoratore, umile e determinato, con due attributi cos&igrave;"

VFT in Supersport con Yeray Ruiz: "Tutta sostanza, poche storie"

        Da quando, nel 2010, nacque la Moto2, soltanto in un&rsquo;altra occasione si era registrata una cavalcata simile a quella esibita quest&rsquo;anno da Pedro Acosta: nel 2015 Johann Zarco trionf&ograve; con 118 lunghezze di vantaggio su Alex Rins, anche se prima di infortunarsi, a quattro GP dal termine, Tito Rabat era attardato dalla vetta di 78 punti. Nel 2023, invece, il diciannovenne di Mazarr&oacute;n si &egrave; aggiudicato il titolo in Malesia, quando mancavano due Gran Premi, e ha continuato ad allungare, chiudendo il campionato a +83 su Tony Arbolino. Un decisivo cambio di rotta rispetto al precedente lustro della Moto2: dal 2018 al 2021 il divario finale tra i primi due era stato inferiore ai dieci punti e l&rsquo;anno passato non aveva raggiunto le 30 lunghezze.  Andrea Dovizioso: "In MotoGP poca lotta, colpa dei regolamenti" &nbsp; Moto2, il pagellone  Pedro Acosta 10 Fenomenale Niente lode per il campione a causa delle cadute al quinto giro a Le Mans e nel giro di allineamento sotto il nubifragio in Australia, e per via del finale sotto tono. La sua resta comunque una stagione fenomenale, specialmente considerando la giovane et&agrave;: a diciannove anni e 171 giorni &egrave; diventato il pi&ugrave; giovane iridato della Moto2, con 83 giorni di anticipo su Marc Marquez. Il pilota del Team Ajo ha capeggiato tutte le graduatorie: sette vittorie, 14 podi, otto giri veloci, tre pole position e 140 giri in testa. Avrebbe potuto fare anche meglio ma in alcuni casi ha preferito accontentarsi. Segno (anche) di una maturit&agrave; invidiabile. Tony Arbolino 9 Sbocciato e poi appassito Il portacolori del Team Marc VDS ha iniziato alla grande con sei podi e un quarto posto nei primi sette round, fra cui i trionfi in Argentina e Francia. Imponendosi sotto la pioggia a Termas de Rio Hondo &egrave; passato in testa al campionato, conservando lo scettro fino ad Assen. Con l&rsquo;estate il suo rendimento &egrave; calato e, salvo il secondo posto in India e la vittoria in Australia, ancora sotto l&rsquo;acqua dove &egrave; il numero uno, non &egrave; pi&ugrave; salito sul podio. Decisive, in negativo, le qualifiche: soltanto tre partenze dalle prime due file, tutte nei primi nove GP. Pagellone Moto2, gli altri vincitori  Fermin Aldeguer 9 Finale da campione Mai a podio nei primi 36 GP in Moto2, il pilota della Boscoscuro ha cancellato lo &ldquo;zero&rdquo; a Silverstone, diventando a 18 anni e 123 giorni il terzo pi&ugrave; giovane a vincere nella classe intermedia dopo Marc Marquez e Acosta. Dopo altre cinque gare deludenti ha cambiato passo con il terzo posto in Indonesia, seguito dal bis a Phillip Island. Con un&rsquo;ulteriore accelerata ha vinto gli ultimi quattro GP, imitando il Toni Elias del 2010. Uno sprint tardivo che, assieme alla cospicua penale contrattuale, gli ha impedito di salire subito in MotoGP. &Egrave; il favorito per il titolo 2024. Jake Dixon 7,5 &Egrave; arrivato al top Ha perso la medaglia di bronzo a beneficio di Aldeguer soltanto all&rsquo;ultima gara ma la sua stagione resta di gran lunga positiva. Merito delle vittorie ad Assen e al Montmel&oacute;, di altrettante pole position e dei cinque podi. Tranne a Misano, dove &egrave; stato 12&deg;, quando ha tagliato il traguardo &egrave; sempre giunto nelle prime sei posizioni. L&rsquo;inglese ha preso le misure alla categoria: se cadr&agrave; di meno potr&agrave; scalare ulteriori posizioni. Somkiat Chantra 7 Sprazzi notevoli A differenza del 2022, la sua stagione &egrave; partita a rilento: mai nella Top 5 nei primi sei appuntamenti. Si &egrave; risollevato con i piazzamenti nei Paesi di lingua germanica: quarto al Sachsenring e quinto in Austria. Nulla per&ograve; a che vedere con lo stato di grazia esibito a Motegi, dove il thailandese ha condotto ogni sessione, ha conquistato la pole e vinto la gara restando sempre in testa con anche il giro veloce. A podio pure nella gara di casa. Celestino Vietti Ramus 6,5 Ritrovato e&hellip; ricaduto &Egrave; uscito dal buco nero, che l&rsquo;aveva inghiottito nella seconda parte dello scorso campionato, soltanto in Francia, dove ha preso la medaglia di legno. Celestino ha pagato l&rsquo;assenza di un compagno di squadra competitivo: questo, infatti, non ha aiutato il Team Fantic a confrontare i dati ma il piemontese si &egrave; risollevato vincendo in Austria e piazzandosi secondo a Misano. Pareva rinato ma la frattura dell&rsquo;osso pubico in India l&rsquo;ha riportato punto e a capo. Da allora, ha ottenuto appena dieci punti. Il 2024, ereditando la moto di Acosta, sar&agrave; da &ldquo;tutto o niente&rdquo;. Sam Lowes 5,5 Uscita in sordina Due pole, altrettanti giri veloci in gara e il successo a Jerez dimostrano che nelle giornate di vena il britannico &egrave; ancora un primattore. Questi istanti per&ograve; sono stati sempre di meno, e nelle giornate meno propizie non ha avuto vie di mezzo: nessun altro piazzamento nella Top 6 con sei &ldquo;zero&rdquo; che l&rsquo;hanno relegato in dodicesima posizione. Andr&agrave; in Superbike.  &nbsp; Moto2: il pagellone dei piloti a podio  Alonso Lopez 6 Lungo appannamento A un ottimo inizio di campionato, con il secondo posto in Argentina e i terzi a Jerez e Le Mans, &egrave; seguito un periodo di appannamento interrotto dal podio di Misano. Nei successivi sette GP ha incassato appena 18 punti prima del risveglio di Valencia (fino all&rsquo;ottimo approccio con le nuove gomme Pirelli nei test) con cui sembrerebbe essersi messo alle spalle il periodo buio. Gli &egrave; mancata per&ograve; la vittoria. Aron Canet 6,5 Eterno secondo Nemmeno quest&rsquo;anno il pi&ugrave; tatuato del paddock &egrave; riuscito a sfatare il sortilegio: sei secondi posti stagionali dietro quattro vincitori differenti e un terzo, ma nemmeno una vittoria. Il contatore dei suoi podi in Moto2 ha raggiunto quota 20 senza provare l&rsquo;ebbrezza del gradino pi&ugrave; alto. La chiusura del Team Pons ne ridurr&agrave; ulteriormente le possibilit&agrave;? Manuel Gonzalez 7,5 One man show Tutti i 145,5 punti ottenuti dal Team Yamaha VR46 Mastercamp portano la sua firma. Gi&agrave; questo basterebbe per garantirgli un volto alto, ma l&rsquo;iridato 2019 della Supersport 300 ha aggiunto la ciliegina sulla torta del secondo posto in Qatar. Cos&igrave; facendo ha interrotto il tab&ugrave; che non lo vedeva mai piazzato oltre la quinta posizione. Con l&rsquo;approdo in Gresini pu&ograve; crescere ancora. Ai Ogura 5,5 Irriconoscibile L&rsquo;infortunio al polso l&rsquo;ha costretto a saltare i primi due round e al rientro ha faticato pi&ugrave; del previsto: dopo sette GP aveva appena 11 punti. Con il secondo posto in Olanda e il terzo in Austria &egrave; tornato ai valori del 2022, ma nella seconda parte della stagione ha ottenuto soltanto un altro podio. Filip Salac 6 Senza squilli A met&agrave; stagione il ceco era sesto in classifica con 84 punti grazie principalmente al secondo posto in Francia e al quarto in Portogallo. Nelle ultime dieci gare ha per&ograve; totalizzato appena 26 punti, scivolando fuori dalla Top 10 del campionato, e soltanto una volta si &egrave; piazzato tra i primi otto, in Giappone, dove &egrave; arrivato quinto. Joe Roberts 6,5 Risveglio tardivo L&rsquo;annata dello statunitense &egrave; stata quasi all&rsquo;opposto di Salac: nei primi otto GP non si &egrave; mai classificato nella Top 10, poi il risveglio. Quarto in Gran Bretagna, terzo in India e quinto in Australia, pi&ugrave; la pole in Qatar. Troppo poco per meritarsi la conferma in Italtrans, con cui era reduce da un 2022 con la vittoria in Algarve. Albert Arenas 5  Distrutto da Acosta  Basta un numero per definire la sua stagione: 248, come i punti di distacco incassati dal compagno di squadra, Acosta. Totalizzarne appena 85 con un team come KTM (ma con telai Kalex) Ajo &egrave; un&rsquo;impresa non facile, in senso negativo. Nonostante il primo podio in Moto2, a Barcellona. Marcos Ramirez 7 Cambio di passo Dall&rsquo;incubo dei primi nove GP con Forward alla competitivit&agrave; dopo essere tornato in American Racing, testimoniata dal podio in Malesia e dal 4&deg; posto, per un&rsquo;inezia, a Valencia. Ha gi&agrave; 25 anni ma sembra aver ingranato. Bo Bendsneyder 6  Ama il rodeo  Sei come i GP a punti, ma con la perla del terzo posto di Austin, concretizzando l&rsquo;unica partenza nelle prime tre file. &nbsp; Pagellone Moto2, gli altri italiani  Dennis Foggia 5,5 Duro apprendistato  Il secondo posto tra i rookie non &egrave; di per s&eacute; male, se non fosse per i 49 punti di ritardo da Sergio Garcia (voto 7,5), capace di ottenere due quarti posti. Il romano di Italtrans invece &egrave; entrato in Top 10 soltanto all&rsquo;ultima occasione utile. Appena sette le presenze in Q2, anche se cinque negli ultimi otto GP. Alberto Surra 5  Impatto difficile  Un conto &egrave; guidare la Boscoscuro nell&rsquo;Europeo, un altro &egrave; la Forward, fanalino di coda del Mondiale con quattro punti. Il torinese si &egrave; rimboccato le maniche ma in otto GP non &egrave; mai andato a punti. Difficile fare meglio. Mattia Pasini 6,5 Il talento non sbiadisce Soltanto due apparizioni, a cavallo dei 38 anni, in veste di wild card: undicesimo al Mugello e decimo a Misano, dove si &egrave; qualificato con il quinto tempo, risultati che non otteneva dal 2019. Con 11 punti il riccionese si &egrave; messo dietro molti titolari, dimostrando di esserci ancora. Lorenzo Dalla Porta 4,5 Avventura da incubo Dopo sette GP ha salutato &ndash; parrebbe definitivamente &ndash; la categoria: nei cinque impegni con il SAG Team non &egrave; andato oltre un diciannovesimo posto mentre nei due successivi con Forward ha incassato un ventesimo posto e un ritiro. Per l&rsquo;iridato 2019 della Moto3, l&rsquo;avventura nella classe intermedia &egrave; stata un incubo con appena 36 punti in 55 presenze. Mattia Casadei 4,5 Giano bifronte Il suo 2023 &egrave; stato un giano bifronte, con l&rsquo;iride MotoE un po&rsquo; svalutato da uno scorcio di stagione pessimo con il Team Fantic: due volte al 26&deg; posto, un 25&deg;, un 24&deg;, due al 21&deg; e un ritiro. D&rsquo;altro canto, fin dalle qualifiche &egrave; emersa tutta la sua difficolt&agrave; in Moto2, non facendo mai meglio di 27&deg;.  Calendario MotoGP 2024       

I voti del 2023, anno in cui Acosta ha conquistato il titolo con un dominio che non si registrava dai tempi di Zarco

Moto2: il pagellone di fine stagione

Sappiamo della fresca entrata in MotoGP da parte di Trackhouse, nome che ha preso il posto lasciato dall&#39;(ex) team RNF, per Aprilia satellite pronte alla prossima stagione. Per&ograve;, ancora, non sappiamo chi lavori al progetto a stelle e strisce, escluso nome e cognome di Justin Marks, titolare ed ex pilota apprezzato nella categoria NASCAR a quattro ruote. Molto bene, ma da dove arriva il professionista americano e a quale famigla appartiene?  Michael Marks, imprenditore e appassionato di pallacanestro  Michael Marks &egrave; conosciuto per il suo fiuto degli affari, concentrato principalmente in attivit&agrave; dal remunerato ritorno monetario. Basti sapere che detiene quote societarie nel colosso Riverwood Capital, gruppo impegnato nel finanziare aziende volte allo sviluppo tecnologico e desiderore di crescita globale e strutturale.  Conoscete il marchio GoPro e relativi apparecchi? Ottimo, perch&eacute; rientrante nel lavoro di Michael, in quanto egli incluso nel Consiglio di Amministrazione, perci&ograve; con un ruolo influente in termini decisionali. Non solo: essendo proprietario di minoranza della formazione cestistica Golden State Warriors, facile &egrave; immaginare quanto ami il basket.  Si annovera anche la gestione di un kartodromo, il Trackhouse Motorplex, locato a circa 30 miglia da Charlotte, North Carolina. Citt&agrave; patri&agrave; della NASCAR, come si vede in Giorni di Tuono in cui Tom Cruise &egrave; il primo attore, pilota spericolato e amato dal pubblico.  Justin Marks, pilota e proprietario Trackhouse  La MotoGP palesa l&#39;esigenza di sbarcare davvero negli USA, e non &egrave; pi&ugrave; sufficiente il singolo Gran Premio della Americhe e sola pista di Austin inserita nel calendario. Lass&ugrave; la passione per lo sport non ha confini, per il motosport &egrave; altissima, volendo denaro si trova e, guardando a storia e Albo d&#39;Oro, piloti di bandiera farebbero comodo alla serie.  Il campionato NASCAR batte tutte le specialit&agrave;, incluso il Supercross AMA. Iscritto regolarmenre &egrave; il team Trackhouse Racing, appoggiato tecnicamente dalla Chevrolet. Justin Marks aveva ottenuto una vittoria nella XFinity Series edizione 2017, costruendo una carriera da buon protagonista del volante.  Pi&ugrave; tardi l&#39;idea di un team proprio, condivisa con Ty Norris, che della NASCAR era pure dirigente. Dopo il debutto nella Cup Series, la NASCAR vera e propria, previa acquisizione dei posti detenuti da Chip Ganass, mito nazionale e conosciuto Oltreoceano. La prima vittoria arriv&ograve; nel 2022, proprio al CoTA texano, per mezzo di Ross Chastain.  La stagione 2023 della competizione &quot;derivata dalla produzione di serie&quot; ha visto Trackhouse protagonista, poich&egrave; figurante nomi altisonanti. Lo stesso Chastain ha trionfato a Nashville, imbattendosi anche in &quot;fuoripista&quot; agguerriti. Da notare le spettacolari livree, tra cui la azzurra Pitbull, ispirata al cantante al secolo Armando Christian Perez, originario di Miami.    Rossomondo, connessione importante per la MotoGP  Dan Rossomondo &egrave; arrivato dalla NBA, portando rinnovato pensiero e modus operandi da vero creatore di spettacoli. E piacciono, come dimostrato dai palchi Sprint allestiti al Montmel&ograve; e Valencia. Oppure, i fuochi d&#39;artificio sparati a bandiera a scacchi domenicale sventolata.&nbsp;  Mettendo in ordine le connessioni, ecco perch&egrave; abbiamo pubblicato questo articolo a marzo, con voci sempre in crescita tra allacciamento instaurato con la NASCAR. Considerando che Dan abbia lavorato nel basket per anni e la propriet&agrave; di minoranza detenuta da Michael Marks, pure il discorso cestistico collegato al motorsport accresce di senso.&nbsp;  La MotoGP vuole un secondo Gran Premio nel Continente, sar&agrave; davvero organizzato in Tennessee? Fateci caso, anche lo stato reso noto dai pregevoli whisky entra nel ragionamento NASCAR, come quasi tutto il Sud del Paese. Cristoforo Colombo scopr&igrave; l&#39;America, la MotoGP la sta riscoprendo.  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp; 

Pap&agrave; Michael, imprenditore americano, fa parte del CEO della GoPro ed &egrave; proprietario di minoranza dei Golden State Warrios: Trakchouse ha denaro e connessioni NBA

MotoGP, arriva Justin Marks: chi &egrave; il proprietario di Trackhouse

        Riferimenti record e sensazioni positive per team e piloti durante i test Moto3 e Moto2 equipaggiate dalla Pirelli, Casa che fornir&agrave; gomme alle entry e middle class dalla stagione 2024. Dopo l'assaggio offerto nella scorsa estate, le prove ufficiali di Valencia, in merito alle quali Giorgio Barbier si &egrave; espresso in tal senso: "Soddisfatto, certo" conferma "perch&eacute; abbiamo avuto la seconda evidente conferma di quanto buono gi&agrave; fatto al Montmel&ograve;, pista appositamente scelta per caratteristiche di selettivit&agrave; notevoli, in termini di grip e caratteristiche del layout. E' stato importante recarci in Catalunya, perch&eacute; abbiamo subito chiesto ai piloti di cosa avrebbero avuto bisogno per l'anno prossimo. Il tempo corre, e presto saremo subito all'inizio del 2024 in Qatar, dove noi vogliamo arrivare pronti. Ci&ograve; che mi rende pi&ugrave; felice, &egrave; apprendere come i piloti siano risultati veloci previa evidente facilit&agrave;. Vedere scendere costantemente i cronologici per giri consecutivi a migliorare i record, mi ha veramente fatto sentire contento. E pensare che non era un weekend di gare". Leggi anche: CryptoData RNF fuori dalla MotoGP Moto3 e categorie propedeutiche appannaggio Pirelli Barbier parte dalla entry class e relative categorie propedeutiche alla serie mondiale: "Sebbene il concetto prototipale fosse lontano dalle nostre corde, avevamo comunque progettato prodotti efficienti e competitivi per la classe Moto3, che ha un grande mercato e la connessione con le categorie giovanili. La Moto3 &egrave; conseguenza di quanto succede nella MiniGP, dove corrono moltissimi ragazzini. Poi ci sono le Talent Cup, la Red Bull Rookies Cup e lo JuniorGP e le competizioni americane. Averne appannaggio &egrave; veramente importante per noi" Poi, passa alla middle class, caratterizzata dai propulsori Triumph e telai artigianali: "Per quanto riguarda la Moto2, esiste solo nel mondiale e nell'Europeo che si corre nella Penisola Iberica. Produrre nuvoe gomme speciali non serve, ma stare attenti alle misure, s&igrave;. Sfrutteremo la misura da 3.50 pollici, anzich&eacute; la 3.75 dapprima usata. Sono soluzioni ottime quelle realizzare per la Superbike, quindi penso che pure per la Moto2 calzeranno al meglio". Il Responsabile Pirelli nutre un desiderio specifico: "Il mio sogno sarebbe che i team modificassero poco le moto in merito alle gomme e, pensando ancora al test di Barcellona, la mia preoccupazione era la seguente: l'eventuale esigenza delle squadre di stravolgere il set up, precedentemente usato con le coperture concorrenti. Qui abbiamo visto i primi assetti veramente dedicati alle Pirelli, nel conseguente perfezionamento dei tempi sul giro".  Leggi anche: Test Valencia: Marquez-Ducati, cosa aspettarsi?&nbsp; Pirelli In MotoGP? Un passo alla volta... La domanda &egrave; d'obbligo: la Casa milanese &egrave; entrata nel Motomondiale, che ha nella MotoGP la punta di diamante. Ci sar&agrave; un futuro coinvolgimento per la Pirelli? Barbier guarda al presente: "La MotoGP? E' un campionato di altissimo livello, come lo &egrave; la Formula 1. Come sappiamo, siamo impegnati in competizioni a due e quattro ruote, tra cui serie molti importanti e di grande visibilit&agrave;. Quando &egrave; arrivata l'opportunit&agrave; di fornire Moto3 e Moto2, in extremis, non abbiamo pensato ad altro. Ci muoveremo passo-passo". Sebbene a Valencia siano crollati i record, Giorgio tiene a precisare: "Ci sar&agrave; tempo per cercare le performance. Adesso siamo focalizzati sulle SC1, SC2, le mescole morbide arriveranno al momento opportuno. Si deve tenere conto di quante inedite pistedi&nbsp; saranno da esplorare, a partire dal Qatar, dove non ci rechiamo da anni, passando dagli USA e altri tracciati. In Superbike e Supersport proponiamo mescole SC0, SCX e SCQ, in Moto2 il ragionamento sar&agrave; diverso. Temevamo che i team puntualizzassero soluzioni eccessivamente morbide, se paragonate a quanto usato sino all'ultimo Gran Premio. Pi&ugrave; che altro, potrebbe succedere di aver a disposizione altissima aderenza al posteriore, e questa a causare chattering all'anteriore. Ecco perch&eacute; sar&agrave; fondamentale lavorare sugli assetti, in maniera da neutralizzarlo". L'esperienza del costruttore di pneumatici &egrave; spiegata dalle seguenti parole:&nbsp; "Produciamo e forniamo gomme per la Superbike da pi&ugrave; di 20 anni, nel processo di industrializzazione in cui &egrave; vietato commettere errori. Garantiamo pneumatici di serie assolutamente uguali l'uno l'altro e in grandissime quantit&agrave;. Nei prodotti prototipali e in minor numero, pu&ograve; capitare che si trovino lievi differenze. Dal mio punto di vista, noi siamo in grado di proporre assolut&agrave; qualit&agrave; e affidabilit&agrave;, lo vedete: nessun incidente, nessuna lamentela. I piloti qui a Valencia hanno trovato Pirelli semplici da sfruttare e amichevoli nelle sensazioni. Sono nostri punti forti". Prossimi test Moto3 e Moto2: penisola Iberica 2024 Tra pocol'anno si concluder&agrave;, quindi si pensa al 2024: "Avremo test a Portimao e Jerez, in aggiunta alle gi&agrave; sostenute prove del Montmel&ograve; e Valencia. Poi, si partir&agrave; per il campionato, al quale dovremo arrivare al pieno delle forze. Il primo anno servir&agrave; a capire molte cose, pvviamenre nella volont&agrave; di migliorarci costantemente, mentre nel secondo cominceremo un programma di evoluzione mirata". Il lavoro impostato prevede comunicazione e collaborazioni proficue: ""Confrontarci con Honda, KTM, Kalex, Speed Up, Ohlins, White Power e i diversi costruttori &egrave; fondamentale, in quanto utile a raggiungere presto gli ottimali set up per le moto. Cooperare &egrave; importante, poich&eacute; vogliamo che i piloti si divertano nella guida. Abbiamo sicuramente tratto riscontri positivi qui a Valencia, ma rendo grande merito all'operato dei team, bravi nell'adattarsi prontamente al cambio di coperture".       

Riscontri record nei test Moto3 e Moto2 a Valencia per la Casa milanese: "Confidenza e sfruttabilit&agrave; immediata sono i punti forti, vogliamo che i piloti si divertano"

Pirelli, Barbier: "Tempi migliorati con facilità, senza cercare performance"

        Pecco Bagnaia e Jorge Martin. A due gare dal termine della stagione, la lotta per il titolo si &egrave; ridotta soltanto a loro due, a dimostrazione del fatto che sono stati i mattatori delle due met&agrave; di questo 2023. La prima parte ha sorriso al campione in carica, da Barcellona in poi, al netto della caduta in Indonesia e del quinto posto di Phillip Island &egrave; stato lo spagnolo il grande protagonista con vittorie in serie approfittando del momento di difficolt&agrave; di Pecco post incidente del Montmel&ograve;. Bagnaia super nella prima parte, al netto di qualche errore di troppo  Come dicevamo prima, nelle prime 10 gare &egrave; Pecco Bagnaia a fare la voce grossa. Il campione in carica parte subito forte con una doppietta a Portimao nella gara di apertura mentre Martin chiude secondo la Sprint e si ritira nella gara lunga a 6 giri dalla fine, conseguenza della carambola iniziale innescata da Marquez. In Argentina, su pista bagnata, Bagnaia fa sesto e sedicesimo, rimontando dopo la caduta, mentre Martin fa ottavo e quinto, rosicchiando qualche punto. Si arriva ad Austin e Bagnaia vince la Sprint con Martin terzo mentre entrambi chiudono a zero punti la gara lunga della domenica, vinta dalla Honda di Rins. In Spagna Bagnaia fa quasi bottino pieno con 34 punti (secondo in Sprint e primo in gara) sui 37 disponibili nel weekend mentre Martin chiude due volte quarto. A Le Mans la prima inversione di tendenza: prima vittoria stagionale per Martin mentre Pecco chiude terzo la Sprint, nella gara lunga Martin finisce secondo alle spalle di Bezzecchi con Bagnaia che non arriva al traguardo, cortesia di un incidente con Vinales. Il Mugello offre subito una occasione di riscatto per Bagnaia che si fa trovare pronto e centra il secondo bottino pieno dopo quello di Portimao: vittoria sia in Sprint che nella gara lunga e nuovo allungo in classifica su Martin che chiude terzo e secondo. In Germania la voce grossa invece la fa Martin, vincendo sia Sprint che gara lunga mentre Bagnaia chiude due volte alle sue spalle. Ad Assen nuovo allungo in classifica di Bagnaia su Martin con il secondo posto in Sprint e la vittoria nella gara lunga, lo spagnolo fa invece sesto e quinto. Silverstone, prima gara dopo la pausa estiva, Bagnaia incappa in una Sprint difficile chiudendo solo quattordicesimo e salendo invece sul podio (secondo) nella gara lunga. Martin di contro fa un doppio sesto posto.&nbsp; In Austria arriva la terza doppietta Sprint-gara lunga per Bagnaia mentre Martin raccoglie solamente 16 punti in tutto il fine settimana, cortesia di un settimo posto in Sprint ed un nono nella gara lunga. A questo punto della stagione, tutto sembra apparecchiato per un secondo titolo consecutivo in discesa per Bagnaia, ma in un Mondiale le insidie sono dietro l&rsquo;angolo&hellip;&nbsp; La classifica piloti&nbsp; Barcellona turning point della stagione  Le insidie dicevamo prima. Si arriva alla gara di Barcellona con Bagnaia saldamente al comando della classifica con 251 punti e Martin secondo a quota 189, 62 punti a separarli. La Sprint di Barcellona va a vantaggio di Bagnaia con la seconda posizione mentre Martin chiude quinto; nella gara lunga, invece, avviene il fattaccio: pochi secondi dopo la carambola innescata da Bastianini in curva 1, in curva 2 Pecco ha un violentissimo highside e ricade per terra con la moto di Binder che gli sale sulla gamba destra. Nessuna frattura alla gamba ma la botta lo segna sia fisicamente che psicologicamente. Martin chiude sul podio la gara lunga recuperando 12 punti in un colpo solo. A Misano, la gara successiva, Martin fa bottino pieno mentre Bagnaia chiude due volte terzo. Il distacco scende a 36 punti. In India, circuito nuovo per tutti, Martin vince la Sprint con Bagnaia secondo mentre nella gara lunga &egrave; lo spagnolo a chiudere sul podio approfittando dell&rsquo;errore di Pecco caduto poco dopo aver passato proprio Jorge. Martin non si ferma pi&ugrave; e fa bottino pieno anche in Giappone sul bagnato mentre Bagnaia chiude terzo e secondo le due gare. Il distacco di Jorge da Pecco si riduce a soli 3 punti quando mancano ancora 12 gare alla fine del campionato.&nbsp;  Martin sbaglia le gomme, Pecco ne approfitta  Le ultime quattro gare prima di Qatar e Valencia si giocano tutte sulla questione gomme e testa. In Indonesia Martin vince la Sprint con Bagnaia che prende solo due punti e lo spagnolo si porta momentaneamente in testa alla classifica. La sua leadership dura poco, nella gara lunga monta la gomma soft convinto di portarla fino alla fine ma al giro numero 13 sbaglia e finisce per terra. Bagnaia ringrazia e vince tornando in testa al campionato. In Australia le condizioni meteo portano ad un cambio di format, con la gara lunga anticipata al sabato al posto della Sprint. La gara &egrave; una delle pi&ugrave; belle di tutta la stagione tra sorpassi e qualche bella carenata. Martin, come in Indonesia, monta la soft contro il parere del team Pramac, di Ducati e della Michelin. Risultato? All&rsquo;ultimo giro viene passato da Zarco, Bagnaia, Di Giannantonio e Binder chiudendo al quinto posto e perdendo 9 punti da Pecco. In Thailandia si ripete pi&ugrave; o meno lo stesso copione dell&rsquo;Indonesia: Martin vince Sprint e gara lunga, Bagnaia fa settimo nella Sprint e secondo alle spalle di Martin nella gara lunga perdendo complessivamente 14 punti dallo spagnolo (23 contro 37). In Malesia, la gara scorsa, i due sfidanti per il titolo si sono &ldquo;marcati a uomo&rdquo;: entrambi a podio in Sprint, Bagnaia davanti a Martin nella gara lunga vinta da Bastianini. Il vantaggio di Bagnaia su Martin alla vigilia della gara in Qatar &egrave; di 14 punti, con Pecco che ha l&rsquo;opportunit&agrave; di chiudere proprio a Lusail la sfida con Jorge facendo 23 punti nel weekend. Si arriva quindi in Qatar per la penultima gara stagionale. Come &egrave; successo alcune volte quest'anno, Pecco si trova a dover fare i conti con una gomma posteriore anomala chiudendo la Sprint al quinto posto mentre Martin coglie l'ottavo successo nelle gare corte portando il distacco a 7 punti alla vigilia della gara lunga. Nella Main Race succede tutto l'opposto della Sprint, Pecco indovina la partenza mentre Martin ha uno stacco da film horror e va in difficolt&agrave; per tutta la gara con il passo. Chiude in decima posizione mentre Bagnaia centra un prezioso secondo posto che gli permette di ri-allungare a +21 sullo spagnolo prima di Valencia. Come l'anno scorso &egrave; Valencia la gara decisiva sia per la riconferma di Bagnaia che per un eventuale titolo di Jorge Martin. Nella Sprint Martin vince rimontando dalla sesta posizione mentre Bagnaia chiude quinto sbagliando gomma in partenza rispetto proprio allo spagnolo. Nella gara lunga la sfida mondiale si interrompe al sesto giro: Martin centra Marquez ed entrambi finiscono a terra. Bagnaia vince gara e secondo titolo iridato in MotoGP.&nbsp;  Le classifiche MotoGP       

Tutte le tappe salienti del confronto iridato tra i due ducatisti prima delle ultime due gare di questa incredibile annata

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