        Il pilota di Vasto &egrave; stata una presenza fissa nel paddock della SBK durante i due round italiani, Andrea Iannone &egrave; infatti sempre pi&ugrave; vicino al passaggio nelle derivate di serie. "The Maniac" arriva da quattro anni di squalifica per la positivit&agrave; ad uno steroide anabolizzante esogeno rilevata in un controllo dopo il GP di Sepang nel novembre del 2019. Al termine di questa stagione scadranno dunque i 4 anni di squalifica che gli sono stati inflitti e potr&agrave; tornare a competere, con tutti i rischi del caso perch&eacute; un assenza cos&igrave; lunga dalle competizioni potrebbe aver inciso sulla sua competitivit&agrave;. SBK, LE PAGELLE DI IMOLA: BAUTISTA UMANO, RAZGATLIOGLU INCANTEVOLE, RAY SORPRENDENTE Uno stop che potrebbe farsi sentire In questi ultimi anni lontano dalle corse, Andrea Iannone non ha perso sicuramente la passione per le due ruote. In pi&ugrave; occasioni ha infatti sfruttato giornate di prove libere sulle nostre piste principali per mettersi alla prova. Abbiamo visto in questi anni diversi piloti tornare in pista dopo diverso tempo, specialmente dopo infortuni, e solo in rari casi questi sono riusciti ad essere subito veloci e competitivi. Iannone ha lasciato la MotoGP nel 2019, sono passati solo 4 anni ma da allora le performance delle moto sono incredibilmente aumentate. Le SBK di oggi sono in grado di replicare i tempi delle MotoGP di quegli anni, se prendiamo per riferimento la gara di Assen, Alvaro Bautista a fatto registrare come miglior giro in gara 1&rsquo;33&rdquo;620, quasi un decimo pi&ugrave; veloce del miglior giro in gara di Marc Marquez nel 2019 che si ferm&ograve; a 1&rsquo;33&rdquo;712. Il talento di Iannone lo conosciamo tutti, &egrave; stato in grado di vincere una gara in MotoGP e conquistare svariati podi sia con Ducati che con Suzuki. In SBK potrebbe senza dubbio dire ancora la sua, ma attenzione a pensare che per lui sarebbe tutto facile. Max Biaggi arrivato in SBK dopo un anno di inattivit&agrave; riusc&igrave; a vincere la gara del debutto, come gli era gi&agrave; successo in 500, ma per festeggiare il primo mondiale ha dovuto attendere quattro stagioni e trovare sulla sua strada la &ldquo;barbetta&rdquo; di Gigi Dall&rsquo;Igna, altro anello di congiunzione tra l&rsquo;esperienza del romano e quella del pilota di Vasto, qualora dovesse approdare nuovamente in Ducati.  In tanti lo vogliono ma bisogna permetterselo L&rsquo;abruzzese vorrebbe arrivare in SBK su una moto competitiva e ad oggi la scelta pi&ugrave; logica &egrave; ovviamente Ducati. Una scelta che ha fatto anche il team MarcVDS che il prossimo anno debutter&agrave; in SBK con Sam Lowes. Detto della sella ufficiale accanto ad Alvaro Bautista che sembra ormai assegnata a Nicol&ograve; Bulega, restano le selle private di Barni, Motocorsa e GoEleven. Tutti e tre i team hanno mostrato interesse per schierare una seconda moto nella prossima stagione. Tutto dipender&agrave; anche dalle decisioni dei piloti con Petrucci che dovr&agrave; decidere se continuare l&rsquo;avventura in SBK, discorso diverso per Axel Bassani che sembra destinato a restare nel team lombardo con pi&ugrave; supporto da Ducati. GoEleven al momento sembra il team favorito ad accogliere il pilota di Vasto con una seconda moto da affiancare a quella di Philipp Oettl. L&rsquo;operazione Iannone &egrave; stata quantificata in circa 800mila Euro, una cifra importante che deve essere coperta dai team prima di poter mettere sul tavolo una proposta concreta all&rsquo;exMotoGP.  Una SBK sempre pi&ugrave; tricolore Con l&rsquo;ormai quasi certo passaggio in SBK di Nicol&ograve; Bulega e quello molto probabile di Stefano Manzi la classe regina delle derivate di serie vedr&agrave; sempre pi&ugrave; &ldquo;azzurri&rdquo; in gara. Al momento certi di una sella ci sono Andrea Locatelli in Yamaha ufficiale e come detto sempre pi&ugrave; probabilmente Axel Bassani nuovamente in Motocorsa. Michael Ruben Rinaldi che sembra destinato a perdere il posto in favore di Nicol&ograve; Bulega potrebbe trovare spazio su una delle &ldquo;seconde moto&rdquo; che potrebbero debuttare tra i privati Ducati. Al momento quello col futuro pi&ugrave; incerto sembra essere Lorenzo Baldassarri insidiato dall&rsquo;arrivo in SBK di Stefano Manzi. Ad aiutare il marchigiano per&ograve; c&rsquo;&egrave; la sella libera lasciata da Toprak che potrebbe permettergli di restare un altro anno in GMT-94. L&rsquo;arrivo di Andrea Iannone farebbe salire a ben 7 il numero di italiani impegnati regolarmente in SBK, non sono mai stati cos&igrave; tanti dalla stagione dal 2014 , quando la top class delle derivate vedeva schierati: Alessandro Andreozzi e Luca Scassa nel team di Lucio Pedercini, Marco Melandri in Aprilia ufficiale, Davide Giugliano nel team ufficiale Ducati, Niccol&ograve; Canepa sulla Ducati del team Althea Racing, sulla MV Agusta Squadra Corse c'era Claudio Corti, con Michael Fabrizio sulla Kawasaki del team Grillini e Ayrton Badovini sulla Bimota del team Alstare. SBK Classifica piloti AGGIORNATA       

Presente ad Imola, Andrea ha confermato il suo interesse per il campionato delle derivate di serie e aspetta solo che tutti i tasselli vadano al loro posto

La SBK aspetta Iannone, una seconda vita nelle derivate

        Suzuki, fine di un&rsquo;era. E questa volta non ci riferiamo alla chiusura del progetto MotoGP, ma al passaggio di marca del Team No Limits, da sempre impegnato nell&rsquo;Endurance, dove &egrave; stato vice campione del mondo Superstock nelle ultime tre edizioni del campionato. La storia di Andrea Balestrieri | Quella (S)Volta Che Le parole di Codeluppi  Sono addirittura venti le stagioni di fila disputate dalla formazione giallonera con la Casa di Hamamatsu, con un bottino di un successo in gara, due secondi posti e cinque terzi, sette dei quali dal 2017. Il titolare Moreno Codeluppi&nbsp; &egrave; stato un fedele sostenitore Suzuki, acquistando in un ventennio una trentina di esemplari, con sconti simili a quelli praticati ad altri clienti: &ldquo;Se la Suzuki avesse mostrato interesse a portare avanti il modello GSX-R con aggiornamenti avrei aspettato. E invece, in questo arco di tempo, &egrave; mancata la comunicazione di Suzuki Italia: dopo ogni successo, riprendevano i post della SERT, ma quando nel 2021 abbiamo conquistato la 6 Ore di Most non hanno speso due parole. Il rapporto si esauriva nel comprare le moto e ordinare i ricambi&rdquo;. Valutando le diverse variabili, l&rsquo;estate scorsa il cinquantaquattrenne controllore zootecnico di Castelnovo Sotto (Reggio Emilia) si &egrave; deciso al grande passo: &ldquo;Dopo la gara di Spa ho iniziato a ragionare sul cambio, ma non per il ritiro della Suzuki, dato che avevo avuto garanzie sull&rsquo;approvvigionamento dei ricambi. Ma a parte l&rsquo;affidabilit&agrave;, punto forte della Suzuki nell&rsquo;Endurance, cominciavamo a pagare troppo in termini di prestazioni. Mancava potenza anche se eravamo saliti a quasi 205 cavalli&rdquo;. Non abbastanza per contrastare la concorrenza, come specifica Codeluppi: &ldquo;A Le Mans e Spa pagavamo 5-6 km/h di velocit&agrave; massima, al Bol d&rsquo;Or dai 10 ai 15 km/h. Era sempre pi&ugrave; faticoso recuperare nel misto ci&ograve; che perdevamo in rettilineo e la conferma l&rsquo;abbiamo avuta al Bol d&rsquo;Or, dove siamo giunti quinti senza mai essere competitivi per il podio (tre i giri di distacco dalla terza piazza, nde)&rdquo;. Il team manager si &egrave; messo alla caccia di alternative: &ldquo;Ho parlato con la squadra ufficiale BMW, visto che non avevano un team nella Stock ma ho capito che non se ne sarebbe fatto niente. Poi &egrave; stata la volta di Kawasaki Italia e, tramite concessionari, della Honda. A EICMA ho incontrato Massimo Rivola che mi ha parlato dell&rsquo;omologazione dell&rsquo;Aprilia 1100, ma non siamo andati avanti in maniera spedita e dovevo prendere una decisione per i test&rdquo;. La scelta Honda  La scelta &egrave; caduta sulla Honda CBR1000 SP, la moto vincitrice dell&rsquo;ultimo Bol d&rsquo;Or con il Rac 41 Chromeburner. Due gli esemplari acquistati, su cui sono iniziati gli interventi per l&rsquo;adattamento al regolamento, a partire dal cablaggio e dalla centralina HRC, passando per le sospensioni Bitubo e i serbatoi: &ldquo;Quest&rsquo;ultimo &egrave; il componente pi&ugrave; difficile, sono da 24 litri in alluminio e vorremmo sfruttare anche la parte sotto la sella. Li avevo ordinati a un fornitore francese ma li avrebbe avuti pronti per maggio, allora li faccio fare qui, dalla LM Racing di Novellara&rdquo;. Da quest&rsquo;anno &egrave; obbligatorio il sistema unico di rifornimento, realizzato dalla svizzera Staubli, che ha vinto il bando decennale della FIM. &ldquo;Secondo la Federazione &ndash; chiarisce Codeluppi &ndash; &egrave; un sistema che offre sicurezza e affidabilit&agrave;, evitando il verificarsi di spargimenti di benzina. Noi avevamo due tappi, uno per il carburante e l&rsquo;altro per l&rsquo;aria, questo &egrave; invece unico&rdquo;. Confermate invece le gomme Dunlop, obbligatorie per l&rsquo;intera Stock: "In una stagione ne facciamo fuori 75 set. A parte l&rsquo;acquisto delle moto, rappresentano la voce di spesa pi&ugrave; rilevante&rdquo;. Restano da ufficializzare i piloti, mentre la squadra continua a rafforzarsi: &ldquo;L&rsquo;anno scorso abbiamo ingaggiato due meccanici francesi, quest&rsquo;anno vorrei affiancare qualcun altro a Gigi Scassa, il padre di Luca, che si occupa di elettronica. La centralina HRC ti permette una marea di cose, ma &egrave; sofisticata, &egrave; l&rsquo;unico aspetto che mi impensierisce&rdquo;. Anche per questo predica prudenza: &ldquo;Sar&agrave; un anno di transizione, pi&ugrave; lavoreremo sulle moto e pi&ugrave; saremo competitivi. Ma a Le Mans siamo reduci da tre podi di fila per cui, anche se &egrave; la prima gara (15-16 aprile, nde), l&rsquo;auspicio &egrave; fare poker&rdquo;. Come impone la moto numero 44...       

Il team emiliano, protagonista del mondiale Endurance, passa alla Honda

Il cambio del Team No Limits | Quella (S)Volta Che

        Chiusa una porta (Suzuki), si apre un portone. E che portone! Dopo 20 anni di partnership con Suzuki, il team No Limits, dopo svariate ricerche, ha ritenuto che restare in Giappone fosse pi&ugrave; conveniente ed era tempo quindi di aprire una nuova era con un altro costruttore. Pochi minuti fa a Reggio Emilia, la squadra di Moreno Codeluppi ha tolto i veli alla nuova &ldquo;Giallonera&rdquo; #44 per dare finalmente l&rsquo;assalto al titolo di classe Superstock dell&rsquo;Endurance che ancora manca alla squadra dopo tre titoli di vicecampione ed il trofeo Indipendenti nel 2021.&nbsp; La nuova moto  La moto non &egrave; altro che l&rsquo;attuale campione in carica del Mondiale Endurance con FCC TSR e vincitrice della 8h di Suzuka con il team HRC, ovvero la Honda CBR 1000 RR-R. Dopo Viltais anche No Limits sceglie la marca di Tokyo per aprire una storia nel Mondiale. Stretto riserbo sulla line up anche se Luca Scassa qualcosa ha lasciato trapelare essendo presente a Reggio Emilia per l&rsquo;unveiling&hellip;        

A Reggio Emilia la squadra di Moreno Codeluppi ha presentato la nuova moto per la stagione 2023: la Honda CBR 1000 RR-R

EWC: svelata la nuova “Giallonera” #44

        Terza volta di fila da vice campioni Stock per Luca Scassa ed il team No Limits. Stagione per&ograve; svoltata con la &ldquo;fuga&rdquo; di Calia verso la Kawasaki #33 che non ha permesso alla Suzuki giallonera di cogliere l&rsquo;ambito titolo di campioni Stock Luca Scassa: &ldquo;A gennaio decider&ograve; cosa fare&rdquo;  Il pilota toscano attualmente &egrave; libero contrattualmente nonostante una proposta di rinnovo da parte di No Limits per proseguire nel 2023. Sul suo futuro dice: &ldquo;A gennaio decider&ograve; cosa fare, anche perch&eacute; sto per compiere 40 anni. Ho progetti alternativi, correre mi piacerebbe ma diventerebbe un impegno.&rdquo; Qui il video integrale        

Ai nostri microfoni il pilota toscano del team No Limits sulla stagione 2022 del Mondiale Endurance e le sfide che lo attendono nel 2023

EICMA 2022, Luca Scassa: “Stagione travagliata per il cambio pilota”

Il pilota toscano del Mondiale Endurance commenta la stagione 2022 ai nostri microfoni

EICMA 2022, Intervista a Luca Scassa

        Non si spengono le polemiche per la squalifica comminata alla North West 200 a Richard Cooper, primo sul traguardo di entrambe le gare Supertwin con la Kawasaki del JMcC Roofing, con vantaggi di 8&rdquo;413 e 11&rdquo;241 sul primo inseguitore. Quella (S)volta Che: l'addio della Suzuki alla MotoGP La furia di Farquhar  Non contento il trentanovenne di Nottingham &egrave; salito sul podio altre tre volte: terzo in entrambe le gare Superstock e secondo nella Superbike, sempre con le Suzuki di Hawk Racing. Ma poi &egrave; arrivata la doccia fredda, sotto forma di comunicato degli organizzatori: I risultati delle gare Supertwin sono stati rettificati in seguito all&rsquo;esclusione di Cooper per una modifica al telaio della moto ritenuta contraria alle regole dagli steward del meeting. L&rsquo;ex pilota della Superstock 1000 FIM Cup, categoria in cui ha disputato 22 gare, salendo sul podio a Brno nel 2006 insieme ad Ayrton Badovini e Luca Scassa, non ha rilasciato dichiarazioni. Sui social, per&ograve;, ha espresso tutto il proprio disappunto attraverso un post: &ldquo;Ho fatto tutto ci&ograve; che mi &egrave; stato chiesto, entrambe le mie squadre hanno preparato le migliori moto possibili ma a causa di una protesta di un altro &lsquo;cosiddetto&rsquo; pilota sono stato escluso dalle due gare Supertwin&rdquo;. Poi ha inserito l&rsquo;emoticon del dito medio, concludendo con &ldquo;Al team/persona che ha sentito il bisogno di farlo, complimenti&rdquo;. Il 20 maggio invece ha cambiato la sua immagine di copertina, mettendo una foto che lo ritrae in primo piano su un rettilineo della gara nordirlandese con gli inseguitori che si intravedono a malapena sullo sfondo. Decisamente pi&ugrave; infuriato Ryan Farquhar, che gli aveva preparato le Kawasaki, e che ha fatto nomi e cognomi: &ldquo;I commissari mi hanno detto che &egrave; stata la squadra di Jamie Coward KTS a presentare la protesta (in un altro post si sottolinea che Jamie non ne sapeva nulla, nde)&hellip; Il ragazzo (Richard) non ha avuto alcun beneficio prestazionale dal modo in cui &egrave; stato montato il telaio&rdquo;. Nello stesso post &egrave; andato oltre: &ldquo;Non mi sorprende, poich&eacute; io e la mia squadra siamo stati discriminati per anni&rdquo;. Farquhar si riferiva alla seconda gara della Supersport dell&rsquo;edizione 2003 della NW 200: scattato dalla seconda fila, pass&ograve; al comando con un sorpasso su Ian Lougher alla chicane di Magheraboy, preludio alla fuga, approfittando dell&rsquo;asfalto parzialmente bagnato. All&rsquo;ultimo giro per&ograve; il gallese riusc&igrave; a riprendere Ryan e si riport&ograve; in testa, ma il nordirlandese replic&ograve; prima del Metropole, appena prima di trovarsi davanti, al centro della carreggiata, un Marshall con la bandiera che indicava presenza di olio, seguito a pochi metri da uno con la bandiera gialla. Farquhar and&ograve; a vincere ma al parco chiuso i due battibeccarono a lungo sulla liceit&agrave; dell&rsquo;ultimo sorpasso e fu squalificato. Il precedente  Nei giorni scorsi gli ho chiesto di raccontarmi la vicenda: &ldquo;Fui squalificato e multato per sorpasso con le bandiere gialle, ma il filmato mostra chiaramente che non and&ograve; cos&igrave;. Anche se il regolamento prevede che si discuta l&rsquo;appello entro 30 giorni, lo fecero dopo sei mesi perch&eacute; sapevano di essere nel torto. Vincemmo la causa ma dovetti pagare le spese legali. Che delusione&rdquo;. Su Facebook ha sottolineato che &ldquo;&Egrave; una vergogna che le cose in diciannove anni non siano cambiate. Dovr&ograve; probabilmente vendere la mia barca per coprire le spese legali ma sto combattendo con tutto quello che ho&rdquo;. Per aiutarlo, Colin Patterson ha indetto una raccolta di denaro sulla piattaforma GoFundMe, con l&rsquo;obiettivo di arrivare a seimila sterline. Nel testo si ricorda che la protesta &egrave; stata avanzata dopo la prima gara ma a Cooper &egrave; stato permesso di partecipare alla seconda. Tutte le somme &ldquo;extra&rdquo; raccolte saranno donate al Northern Ireland Air Ambulance. A met&agrave; della scorsa settimana avevano aderito 94 persone, anche italiane, per un totale di 4169 sterline. Farquhar ha ironicamente sottolineato di aver ricevuto una e-mail da un team di Formula 1 e un&rsquo;altra da uno di MotoGP, interessati a queste staffe che &ldquo;Valgono tre secondi al giro&rdquo;. Quindi ha pubblicato una foto del telaio supporto carena incriminato: &ldquo;Me l&rsquo;avete chiesto in tanti, sto pensando di brevettarlo...&rdquo;. Quella (S)volta che: DAZN, il gioco non vale la candela       

La squalifica ha punito il team di Farquhar: regolamento o persecuzione?

Quella (S)volta che: la squalifica di Cooper alla NW 200

        Aleix Espargar&ograve; con l&rsquo;errore nella gara di casa festeggiando un giro prima della fine, ha riaperto i file delle esultanze anticipate. Brutto l&rsquo;errore del catalano che aveva in mano il secondo posto alle spalle di Quartararo dopo una bella bagarre per tutta la gara con Jorge Martin. Il pilota Aprilia per&ograve; pu&ograve; &ldquo;consolarsi&rdquo;, se cos&igrave; si pu&ograve; dire, perch&eacute; altri illustri colleghi lo hanno preceduto in questa topica: Pierfrancesco Chili, Luca Scassa, Julian Simon, Riccardo Russo, Alex Rins, Pol Espargar&ograve; e Koen Meuffels.  CAN YOU BELIEVE IT?! @AleixEspargaro has stopped one lap too early and throws away a podium! #CatalanGP  pic.twitter.com/2qaYuffWTB &mdash; MotoGP&trade; (@MotoGP) June 5, 2022    I precedenti  Pierfrancesco Chili, 1992&nbsp; La Tigre di Bologna, il pilota italiano pi&ugrave; amato da tutti i ducatisti insieme a Giancarlo Falappa, ha sulla coscienza il peso di essere stato il primo pilota a cadere vittima dell&rsquo;esultanza anticipata. Siamo a Jerez nel 1992 durante il Gran Premio di Spagna del Motomondiale classe 250. Frankie &egrave; in lotta per il podio quando arriva sul traguardo prima dell&rsquo;ultimo giro rallentando pensando che la gara fosse finita e quindi avesse centrato il podio. Sfortunatamente per lui mancava ancora un giro al traguardo. Chili chiude la gara al sesto posto, sfogandosi nel dopo gara in un pianto disperato per aver gettato alle ortiche un podio certo con una esultanza anticipata. Luca Scassa, 2008 Altro giro ed altro protagonista, suo malgrado, di questa topica. Luca Scassa, classe 83 ed esperienza da vendere, nel 2008 &egrave; in sella alla MV Agusta F4 1000 nel Campionato Italiano Velocit&agrave;. Luca porter&agrave; a casa il titolo ma il suo campionato &egrave; &ldquo;macchiato&rdquo; dalla topica dell&rsquo;esultanza anticipata. A Misano Luca domina la gara e sul traguardo decide di esultare impennando. Il problema &egrave; che impennando la velocit&agrave; si riduce e Scassa viene bruciato sul traguardo da Norino Brignola&hellip; Julian Simon, 2009 In questa &ldquo;speciale&rdquo; classifica c&rsquo;&egrave; anche Julito Simon. Nel 2009 Julian torna in 125 dopo l&rsquo;esperienza della 250 l&rsquo;anno prima per provare a vincere il titolo mondiale. 14 giugno, Gran Premio di Catalunya sul tracciato del Montmel&ograve;. Julian Simon &egrave; in testa alla gara quando passa sul traguardo esultando come se la gara fosse finita non accorgendosi che mancava ancora un giro alla fine della gara. Il buon Julian riuscir&agrave; comunque a chiudere in quarta posizione. Di quella gara, oltre alla figuraccia di Simon, si ricorder&agrave; anche la celebre &ldquo;che pistola&rdquo; rivolta allo spagnolo da Guido Meda, all&rsquo;epoca telecronista del Motomondiale per Mediaset. Riccardo Russo, 2012 Il pilota di Maddaloni, oggi fermo dopo un incidente stradale nel quale &egrave; stato coinvolto ad inizio anno, nel 2012 correva nella Stock 600 del CIV. Mugello, quinto round del CIV classe Stock 600. Russo, dopo aver vinto la gara il giorno prima, voleva chiudere in bellezza il weekend in toscana ed ipotecare il titolo di categoria. Passato in testa alla gara, sul rettilineo rallenta ed esulta come se avesse vinto, con il pubblico che lo esortava a continuare perch&eacute; mancava ancora un giro alla fine. Per la cronaca la gara &egrave; stata vinta da Alessandro Nocco con la Kawasaki mentre Russo ha chiuso addirittura 14&deg;. Alex Rins, 2014 L&rsquo;attuale pilota Suzuki &egrave; caduto nella trappola del festeggiamento anticipato a Brno nel 2014 quando ancora militava in Moto3. Lo spagnolo, transitato sul traguardo del penultimo giro in prima posizione, ha festeggiato con un giro di anticipo chiudendo la gara al nono posto e consegnando la vittoria ad Alexis Masbou. Pol Espargar&ograve;, 2019&nbsp; La famiglia Espargar&ograve; sa cosa vuol dire festeggiare in anticipo un risultato in gara. Se lo ricorda il pi&ugrave; giovane dei due, Pol. Gran Premio di Spagna, Pol su KTM &egrave; al penultimo giro e precede Jorge Lorenzo con la Honda Repsol. Il catalano taglia il traguardo del penultimo giro e festeggia per l&rsquo;arrivo in P12 davanti al maiorchino, senza accorgersi per&ograve; che la gara andava ancora avanti. Risultato? Lorenzo davanti e Pol dietro Koen Meuffels, 2020&nbsp; Il pilota olandese del team Motoport Kawasaki in Supersport 300, &egrave; stato protagonista, suo malgrado della topica dei festeggiamenti anticipati. Lo sfortunato olandese pensava fosse all&rsquo;ultimo giro nella gara della Supersport 300 ad Aragon quando ha alzato il braccio in segno di esultanza per un secondo posto, non accorgendosi che mancava ancora un giro alla fine.       

Lo spagnolo di Aprilia riapre, suo malgrado, il topic delle esultanze anticipate con i festeggiamenti per un secondo posto di Barcellona un giro prima della fine. Ma pu&ograve; consolarsi perch&eacute; &egrave; in buona compagnia

MotoGP, Aleix Espargaro e la gaffe delle esultanze anticipate

        Finisce con uno sprint negli ultimissimi minuti la 24h di Spa del Mondiale Endurance, la prima dopo 19 anni dall&rsquo;ultima volta. Gara dapprima sospesa con bandiera rossa per la rottura del motore della Yamaha #121 di Falcon Racing che ha inondato di olio ben 4 dei quasi 7 km di pista e poi fatta ripartire per lo sprint finale. Vince BMW Motorrad EWC che pu&ograve; festeggiare la seconda vittoria dopo quella di Most della scorsa stagione. La squadra con sede proprio in Belgio ha ereditato la leadership della gara dopo i vari problemi a Yoshimura SERT prima ed FCC TSR Honda poi, dominando fino alla bandiera a scacchi &ldquo;grazie&rdquo; anche alla rottura del motore di Yamaha YART nello stint di Canepa. Completano il podio della gara Tati Team Beringer e proprio FCC TSR Honda, quarto posto in rimonta per Yoshimura SERT dopo la rottura del cambio della Gixxer e la caduta di Gregg Black a Les Combes. Seguono Wojcik EWC, Viltais Igol, MotoAin, LH Racing, Bolliger ed LRP Poland a chiudere la top 10.&nbsp; Classe Superstock vinta da LH Racing davanti a Team 18 Sapeurs Pompiers ed OG by Sarazin con Roberto Rolfo. Poi Normandie Racing e No Limits 44, sfortunati per tutta la gara prima con i problemi e poi con la caduta di Scassa sull&rsquo;olio perso dalla Yamaha di Falcon Racing. Out tra le EWC: SRC Kawasaki per una doppia caduta, ERC Ducati per un problema alla pompa della benzina, YART per il motore in fumo. Fuori tra le Stock National Motos, 3ART Best of Bike e soprattutto Louit Moto33 che comandavano la gara.  La notte porta danni&hellip;  La notte porta consiglio si dice in certi casi, no? E invece la notte ha portato danni e colpi di scena inaspettati per quanto riguarda i team pi&ugrave; importanti dell&rsquo;EWC. Yoshimura SERT, stabilmente al comando della gara, &egrave; dovuta rientrare a sorpresa ai box per la sostituzione del cambio perdendo quasi 27&rsquo; minuti e rientrando in P12. Problemi anche per FCC TSR Honda: caduta la catena della Fireblade #5 mentre erano in testa alla gara grazie al problema della SERT e naturalmente l&rsquo;uscita di scena di Ducati ERC per problemi alla pompa della benzina.&nbsp; La mattina... anche  Tanti colpi di scena anche nelle prime ore della mattina per via anche di un iniziale scroscio di pioggia. Ed &egrave; proprio la pioggia a tradire Gregg Black: il britannico di origine francese scivola a Les Combes distruggendo il davanti della sua Gixxer #1 e rientrando poi ai box per le riparazioni del caso. A terra nello stesso punto anche Mike Di Meglio con FCC TSR Honda, in questo caso per&ograve; la Fireblade #5 non ha riportato evidenti danni. Roberto Rolfo salvatore della patria, Cretaro sorpresa con una Kawasaki sperimentale  E&rsquo; toccato al 42enne Roberto Rolfo far sventolare in qualche modo la bandiera italiana sul podio di Spa. Il pilota del team OG by Sarazin ha concluso in terza posizione di classe Superstock rendendo il bilancio della spedizione azzurra meno amaro possibile considerando le speranze di vittoria sia in EWC che in Superstock riposte in Canepa e nel trio Saltarelli-Calia-Gamarino in Stock. Canepa &egrave; stato abbandonato dal motore della sua R1 mentre era in lotta con BMW, Calia &egrave; scivolato alla Source e nella scivolata la Kawasaki #33 &egrave; rimasta accelerata provocando l&rsquo;esplosione del motore. Buon piazzamento per Jacopo Cretaro con la Kawasaki sperimentale, P15 finale. La classifica provvisoria dopo la sospensione della gara         

La squadra con sede in Belgio coglie la seconda vittoria nell&rsquo;Endurance dopo Most precedendo Tati Team ed FCC TSR Honda. Gran rimonta di Yoshimura SERT, quarta, dopo la rottura del cambio e la scivolata di Black nella mattina

24h di Spa: vittoria per BMW, LH Racing primi in Stock

        Dopo una sola gara di Mondiale Endurance, vengono stravolti gli equilibri all&rsquo;interno della classe Superstock, con un inaspettato cambio di line up nelle due formazioni che si sono giocate il podio alla 24h di Le Mans, No Limits e Louit Moto33 Stefan Hill, ex pilota del Mondiale Supersport, si accasa nella formazione di Moreno Codeluppi al fianco di Scassa e Masbou. Al contrario Kevin Calia esce da No Limits per andare a fare squadra tutta italiana con Saltarelli e Gamarino prendendo il posto del francese Ludovic Rizza nel team Louit Moto33. Tutto questo mentre le squadre del Mondiale Endurance sono a Spa per una due giorni di test in preparazione alla 24h del prossimo 4-5 giugno. Ecco come No Limits ha accolto Stefan Hill:  Questo invece il post social di Kevin Calia:         

Nuovi innesti nelle due formazioni della categoria Superstock del Mondiale Endurance per i test e la prossima 24h di Spa

EWC: cambiano le line up di No Limits e Louit Moto33 in vista della 24h di Spa

        Allo scoccare dell'ottava ora di gara e con la notte gi&agrave; calata su Le Mans, Yoshimura SERT Motul guida la classifica della classe EWC con 1 giro di vantaggio su Kawasaki SRC che a sua volta ha meno di 4&rdquo; di vantaggio su Yamaha YART Quarta posizione FCC TSR Honda con Hook in sella davanti alla Yamaha #333 del team Viltais, sesta posizione e primi in Dunlop Superstock No Limits Motor Team, Bolliger per l&rsquo;EWC, Team Louit April Moto33 in seconda posizione Stock, National Motos, i campioni in carica Stock di BMRT 3D Maxxess chiudono la top 10.&nbsp; Gara che al momento conta ancora 48 team in pista a fronte dei 52 partenti, quindi quattro ritiri tra i quali quello pi&ugrave; clamoroso &egrave; quello di BMW Endurance dopo appena 4h di gara per un sasso che ha bucato il radiatore della M1000RR #37. Quattro safety car  Nelle prime sei ore di gara per ben quattro volte &egrave; dovuta entrare in pista la safety car: la prima subito alla partenza per il botto Seigneur-Smith con il malcapitato pilota inglese finito in ospedale per accertamenti. La seconda, durata quasi mezz&rsquo;ora, per l&rsquo;esplosione del motore della Yamaha #77 di Wojcik, la terza &egrave; quella pi&ugrave; clamorosa perch&eacute; si tratta di uno dei team pretendenti alla vittoria, ovvero BMW Endurance Team #37 ritirati per il motore cotto, cortesia di un sasso che ha bucato il radiatore. L&rsquo;ultima safety car &egrave; entrata in pista per la caduta di Xavi Fores con ERC Ducati mentre era in sesta posizione a causa di una perdita d&rsquo;olio.  YART partenza da rivedere, anche le ripartenze dai pit stop  Ancora una volta la Yamaha R1 #7 (e non solo lei) rimane piantata in partenza costringendo i piloti ad un forcing clamoroso per recuperare il tempo e le posizioni perse allo start. In questo Niccol&ograve; Canepa si dimostra un vero e proprio fenomeno: nel suo stint di guida ha recuperato tutto lo svantaggio perso da FCC TSR Honda e Yoshimura SERT Motul arrivando in terza posizione prima della notte. Non solo le partenze, anche le ripartenze dai pit stop sono un punto sul quale deve lavorare tanto il team austriaco. Sono altri secondi persi oltre quelli al pit stop con la moto che non ne vuole sapere di accendersi subito.&nbsp; Cadute, problemi tecnici e colpi di scena  Che una moto rimanga senza benzina &egrave; abbastanza normale, ma se succede ad un top team come Yoshimura SERT Motul allora la faccenda &egrave; seria. Prima della terza safety car, Sylvain Guintoli &egrave; rimasto senza benzina, fortunatamente per lui all&rsquo;ultima curva prima di rientrare ai box. La stessa sorte per&ograve; non &egrave; toccata a MotoAin, ritirati, e Tati Team. Problemi tecnici hanno coinvolto i Pompieri, National Motos, Maco Racing e Rac41, quest&rsquo;ultimo team costretto al ritiro. Tante anche le scivolate: Matisse, Players, TRT27, Seigneur #74, Aviobike, #212 per un contatto all&rsquo;inizio con Kawasaki SRC.       

La squadra franco-nipponica, campione in carica, guida la gara davanti ai campioni in carica di Kawasaki SRC e Yamaha YART. Nella classe Superstock in testa il team di Scassa e Calia davanti Louit April Moto33 e Honda National Motos

24h di Le Mans, 8ª ora: Yoshimura SERT controlla, No Limits primi in Stock

Con i test privati di ieri si &egrave; aperta ufficialmente la racing week della prima gara stagionale del Mondiale Endurance 2022, la 24h di Le Mans. Sono passati appena sei mesi dal finale thrilling della scorsa stagione con la prima vittoria di BMW per soli 70 millesimi su Yamaha YART, e da quel finale tante compagini hanno cambiato pelle nel corso dell&rsquo;inverno grazie al mercato piloti ed all&rsquo;introduzione delle nuove moto (i team Kawasaki).&nbsp;  24 ore che, dopo due anni senza spettatori per via delle norme anti Covid, quest&rsquo;anno riaccoglie il pubblico e si ricolloca al suo posto nel calendario dell&rsquo;EWC, il mese di Aprile, dopo l&rsquo;edizione dell&rsquo;anno scorso disputata a met&agrave; giugno. Edizione dello scorso anno vinta da Yoshimura SERT Motul, che ha sede proprio vicino al circuito Bugatti-Le Mans.&nbsp;  Yoshimura SERT, Yart e le nuove line up in EWC e Stock   &ldquo;Squadra che vince non si cambia&rdquo; Yoshimura SERT Motul, squadra campione in carica dell&rsquo;EWC e vincitrice della 24h di Le Mans dello scorso anno, ha mantenuto la line up vincente composta da Sylvain Guintoli, Gregg Black e Xavier Simeon, cos&igrave; come non ha toccato nulla Yamaha YART con Canepa, Fritz ed Hanika.  ERC Ducati ha stravolto totalmente la line up aggiungendo a Lorenzo Zanetti e Mathieu Gines gli spagnoli Xavi Fores e David Checa. L&rsquo;infortunio al CIV dello stesso Zanetti ha portato il CEO di ERC a chiamare Chaz Davies per questa gara insieme a Fores e Checa, con il tedesco Moser nel ruolo di quarto pilota al posto di Gines. Notizia dell&rsquo;ultim&rsquo;ora il forfait di Davies per un virus, al suo posto il tedesco Philipp Oettl.&nbsp;  FCC TSR Honda ha preso Gino Rea, BMW ha messo Jeremy Guarnoni insieme a Reiterberger e Mikhalchik con Foray nel ruolo di quarto pilota, Kawasaki SRC ha in De Puniet, Masson, Marino il trio agli ordini di Gilles Stafler, cambia anche MotoAin Yamaha con gli amici Corti e Smith insieme a Perolari.&nbsp;  Per quanto riguarda invece la classe Stock, Honda National Motos conferma la sua line up cos&igrave; come BMRT 3D Maxxess Nevers, i campioni in carica, stesso discorso per i vice campioni di No Limits con Scassa, Calia e Masbou. Gamarino, Saltarelli e Rizza per Louit Moto33, Roberto Rolfo torna in Stock con il team OG by Sarazin.  Dunlop Superstock Trophy   La novit&agrave; pi&ugrave; importante di quest&rsquo;anno del Mondiale Endurance &egrave; l&rsquo;introduzione del Dunlop Superstock Trophy, una iniziativa voluta da Discovery Sport Events, Dunlop ed i promotori di ogni singola gara della stagione a seguito della scelta di Dunlop come fornitore di gomme per la classe Superstock.&nbsp;  A tutti i team verr&agrave; data lo stesso numero di gomme per ogni gara e quattro scelte di pneumatici, due per l&rsquo;anteriore e due per il posteriore. I team riceveranno gomme gratis in base ai risultati di gara come premio. Per esempio se il team ha una allocazione di 20 gomme e ne riceve 15 per aver vinto la gara, le 5 gomme gli verranno fatturate.  Partecipano al Dunlop Superstock Trophy i team iscritti alla FIM Endurance World Cup che ha luogo nelle tre 24h (Le Mans, Spa, Bol d&rsquo;Or). Decade quindi il Dunlop Independent Trophy nonostante i team senza supporto ufficiale di una Casa sia in EWC che in Stock possano concorrere per il Trofeo Indipendenti.  Team del Dunlop Superstock Trophy (in ordine di numero di gara):&nbsp;  Team 18 Sapeurs Pompiers CMS Motostore, Team 202, BMRT 3D Maxxess Nevers, TRT27 Bazar 2 La B&eacute;cane, Team 33 Louit April Moto, JMA Racing &ndash; Action Bike, 3ART Best of Bike, RAC 41 ChromeBurner, No Limits Motor Team, National Motos, Players, OG Motorsport by Sarazin, Pitlane Endurance &ndash; JP3, &Eacute;nergie Endurance 91, Team LH Racing, ADSS97, Aviobike, Falcon Racing, W&oacute;jcik Racing Team STK&nbsp;  Team del Independent Trophy (in ordine di numero di gara):  Tati Team Beringer Racing, Team Bolliger Switzerland, Maco Racing, Team 18 Sapeurs Pompiers CMS Motostore, Team 202, BMRT 3D Maxxess Nevers, TRT27 Bazar 2 La B&eacute;cane, Team 33 Louit April Moto, JMA Racing &ndash; Action Bike, 3ART Best of Bike, RAC 41 ChromeBurner, No Limits Motor Team, National Motos, Players, Motobox Kremer Racing, OG Motorsport by Sarazin, W&oacute;jcik Racing Team, Pitlane Endurance &ndash; JP3, Team LRP Poland, &Eacute;nergie Endurance 91, Team LH Racing, Moto Ain, ADSS97, Aviobike, Falcon Racing, Vilta&iuml;s Racing Igol, W&oacute;jcik Racing Team STK  Ultimi vincitori   2021:&nbsp;&nbsp;Yoshimura SERT Motul (Gregg Black, Xavier Sim&eacute;on, Sylvain Guintoli) 855 giri 2020:&nbsp;F.C.C. TSR Honda France (Josh Hook, Freddy Foray, Mike De Meglio) 816 giri 2019:&nbsp;Team SRC Kawasaki France (J&eacute;r&eacute;my Guarnoni, David Checa, Erwan Nigon) 839 giri 2018:&nbsp;F.C.C. TSR Honda France (Josh Hook, Freddy Foray, Alan Techer) 843 giri 2017:&nbsp;GMT94 Yamaha (Mike Di Meglio, David Checa, Niccol&ograve; Canepa) 860 giri  La parola ai protagonisti   Florian Alt, Germania (Vilta&iuml;s Racing Igol, Yamaha YZF &ndash; R1)&nbsp;  &ldquo;Abbiamo una nuova formazione per il 2022 con i miei nuovi compagni di squadra Steven Odendaal, Erwan Nigon e James Westmoreland e sono davvero felice di averli nel team. Sembra che stiamo tutti abbastanza bene insieme e abbiamo tutti una direzione simile per l&#39;assetto della moto e del team. Il team ha lavorato duramente durante l&#39;inverno per rendere la bici pi&ugrave; confortevole e pi&ugrave; guidabile nelle 24 ore. Siamo davvero sereni, molto concentrati e i test sono stati davvero positivi&rdquo;.  Gregg Black, Francia (Yoshimura SERT Motul, Suzuki GSXR &ndash; 1000)  &ldquo;Il primo giorno [del Pre-Test] &egrave; andato bene, in condizioni di asciutto e sole. Siamo stati in grado di fare buoni tempi in condizioni di gara. Siamo abbastanza soddisfatti delle nuove impostazioni e degli sviluppi sulla moto. Fa ben sperare per la gara. Ho avuto l&#39;unica opportunit&agrave; della giornata di partire con gomme nuove per un giro veloce, ma ho fatto un high side tra la curva Dunlop e la curva Chapelle. &Egrave; stata una caduta piuttosto veloce e poi ha iniziato a piovere. Avendo un piccolo dolore alla caviglia non ho corso il secondo giorno per recuperare ed essere in forma per la gara&rdquo;.  Niccol&ograve; Canepa, Italia (YART Yamaha Official Team EWC, Yamaha YZF &ndash; R1)  &ldquo;Avevamo detto che l&#39;obiettivo [la prima mattina del Pre-Test] era solo quello di riprendere il feeling con le gomme e la moto, ma i tempi sul giro erano davvero buoni ed ero super felice. I tempi sul giro erano buoni per la fiducia e stavo sorridendo nel casco quando ho visto il tempo sul giro. Abbiamo nuove pinze freno Brembo e un sistema frenante. Abbiamo anche alcune modifiche all&#39;elettronica in modo da poter migliorare i tempi sul giro&rdquo;.  David Checa, Spagna (ERC Endurance-Ducati, Ducati Panigale V4R)&nbsp;  &ldquo;Di sicuro &egrave; una grande opportunit&agrave; per me essere in Ducati perch&eacute; &egrave; il marchio con il quale mio fratello [Carlos] ha vinto il suo titolo mondiale in Superbike. Per me sarebbe fantastico [fare lo stesso] e cerco di fare del mio meglio. &Egrave; una cosa divertente perch&eacute; il mio primo anno con la Yamaha sono stato campione del mondo e il mio primo anno con la Kawasaki sono stato campione del mondo, quindi sarebbe bello essere campione del mondo [nel mio primo anno] con la Ducati. Forse sto sognando, ma perch&eacute; no? Il team ha gi&agrave; imparato molto e sono felice di far parte di questo progetto. User&ograve; tutta la mia esperienza su ogni singolo punto per aiutare a portarlo pi&ugrave; avanti. &Egrave; una nuova avventura con un marchio speciale e non vedo l&#39;ora&quot;.  J&eacute;r&eacute;my Guarnoni, Francia (BMW Motorrad World Endurance Team, BMW M1000RR)  &ldquo;Sono stati davvero due buoni giorni di test perch&eacute; abbiamo fatto un po&#39; di azione sull&#39;asciutto ma abbiamo anche guidato sul bagnato. Quindi abbiamo potuto provare la moto assolutamente in tutte le condizioni e questo &egrave; davvero importante in vista di una gara di 24 ore. La moto era buona sul bagnato e abbiamo un ottimo passo anche sull&#39;asciutto. Abbiamo ancora del lavoro da fare, soprattutto per prepararci al giro veloce delle qualifiche dove abbiamo ancora molto potenziale. Nel complesso, sono felice e il pacchetto di piloti, team e moto pu&ograve; lottare per la vittoria. Dobbiamo solo lavorare un po&#39; di pi&ugrave; durante la settimana della gara e cercare di fare del nostro meglio&rdquo;.  Etienne Masson, Francia (Webike SRC Kawasaki France, Kawasaki ZX10RR)&nbsp;  &ldquo;L&#39;obiettivo principale [del Pre-Test era] quello di sentirsi a proprio agio sulla moto ma anche di scoprire l&#39;intera squadra. Ho piena fiducia in Gilles Stafler, che ha una vasta esperienza nelle gare di durata, e so che la moto sar&agrave; competitiva sin dall&#39;inizio. Ci sono ovviamente aree da migliorare ma so che saremo pronti per la 24 Heures Motos. La moto &egrave; molto solida, il che &egrave; estremamente importante per noi piloti perch&eacute; dobbiamo avere fiducia nella moto e poter guidare in sicurezza. Mi sento a mio agio e ne sono molto contento. So che lotteremo per la vittoria. Tutti i piloti sono molto esperti, guidano molto bene e siamo abbastanza coerenti nel nostro modo di guidare, il che &egrave; un grande vantaggio per le prestazioni della moto&rdquo;.  Gino Rea, Gran Bretagna (F.C.C. TSR Honda France, Honda CBR1000RR-R)  &ldquo;Abbiamo svolto un lavoro molto positivo [durante il Pre-Test] sull&#39;elettronica, il telaio e l&#39;impostazione delle gomme con mescole diverse per condizioni diverse e ci siamo messi al lavoro con tutto il team. Stiamo cercando di fare un passo costante che sia davvero buono per noi e il nostro passo di gara &egrave; molto buono. Stiamo andando nella giusta direzione con la moto e non vediamo l&#39;ora che arrivi la gara&rdquo;.  Gli orari della settimana   Gioved&igrave; 14 Aprile:  09h45-11h45: Prove libere 16h00-16h20: Prime Qualifiche (Pilota Blu) 16h30-16h50: Prime Qualifiche (Pilota Giallo) 17h00-17h20: Prime Qualifiche (Pilota Rosso) 17h30-17h50: Prime Qualifiche (Pilota Verde) 20h30-22h00: Prove in notturna  Venerd&igrave; 15 Aprile:  10h20-10h40: Seconde Qualifiche (Pilota Blu) 10h50-11h10: Seconde Qualifiche (Pilota Giallo) 11h20-11h40: Seconde Qualifiche (Pilota Rosso) 11h50-12h10: Seconde Qualifiche (Pilota Verde) 12h45: Conferenza stampa digitale Post Qualifiche  Sabato 16 Aprile:  09h00-09h45: Warm-up 15h00: Partenza della 45^ 24 Heures Motos  Domenica 17 Aprile:  15h00: Fine della 45^ 24 Heures Motos 15h05: Podio 15h30: Conferenza stampa digitale post gara 

La prima delle tre 24h del Mondiale Endurance &egrave; ormai dietro l&rsquo;angolo. Ecco tutto quello che c&rsquo;&egrave; da sapere sulla stagione 2022 tra novit&agrave; regolamentari e cambi di casacca durante l&rsquo;inverno

EWC, tutto pronto per la 24h di Le Mans: ecco orari e piloti al via

        Mancano esattamente tre mesi alla prima gara della 24h di Le Mans, prima gara del Mondiale Endurance ma il mercato &egrave; ancora molto in fermento in vista dei primi test ufficiali. Scoperte le carte dei team factory (manca ancora all&rsquo;appello ERC Ducati) e di qualche team privato, nelle ultime ore due team Kawasaki, Louit Moto33 e Bolliger, hanno svelato i loro programmi. Louit Moto33: due italiani ed un francese  Sembra l&rsquo;incipit classico di una barzelletta ma in realt&agrave; &egrave; la line up ufficiale 2022 del team Louit Moto33 Kawasaki. La squadra transalpina, che avr&agrave; la moto nuova per questa stagione, conferma i nostri Christian Gamarino e Simone Saltarelli affiancandogli il giovane francese Ludovic Rizza, pilota del campionato francese e due volte vincitore della coppa Promosport. Questo l&rsquo;annuncio ufficiale sui social della squadra transalpina: &ldquo;Siamo lieti di annunciare i tre piloti che saranno in sella alla Kawasaki del Team 33 Louit April Moto per la stagione 2022: Christian Gamarino, Simone Saltarelli e Ludovic Rizza. La squadra ed i 3 piloti sono pronti a combattere nella nuova stagione del FIM Endurance World Championship EWC."  Bolliger forza 4  La squadra elvetica, fondata nel 1982 da Hanspeter Bolliger e guidata oggi da suo figlio Kevin, si prepara quest&rsquo;anno a tagliare il traguardo dei 40 anni di attivit&agrave; avendo preso parte a tutte le stagioni dell&rsquo;EWC. Per il 2022, Kevin ha scelto una line up austro-tedesco-svedese gi&agrave; confermata lo scorso novembre (Nico Th&ouml;ni, l&rsquo;austriaco, Jahn B&uuml;hn, il tedesco e Jesper Pellijeff lo svedese) aggiungendo il 31enne Nigel Walraven come pilota di riserva. Walraven ha gi&agrave; corso per il team elvetico per tre stagioni ed ha felicemente accettato l&rsquo;offerta del team di esserne il quarto pilota per quella che &egrave; la sua ultima stagione in EWC prima di chiudere la sua carriera da pilota.&nbsp; A proposito della line up, Kevin Bolliger dice: &ldquo;Siamo felici di avere Nigel nella nostra squadra per quella che sar&agrave; la sua ultima stagione dopo alcuni duri incidenti in passato. &Egrave; davvero contento del quarto posto di pilota perch&eacute; gli piace molto far parte della squadra e a fine stagione rimarr&agrave; come coach dei piloti e preparer&agrave; tutto ci&ograve; di cui i piloti avranno bisogno durante le gare del 2023. Nigel fa parte della famiglia e anche se non abbiamo bisogno di lui per correre, la sua esperienza sar&agrave; importante, e sappiamo che se abbiamo bisogno di lui per correre ha la velocit&agrave; per fare un buon lavoro.&rdquo; I primi test per il team elvetico sono in programma a Valencia dal 25 al 27 febbraio mentre la nuova livrea verr&agrave; svelata durante il Motofestival a Berna dal 3 al 6 marzo. EWC: No Limits conferma in blocco Scassa, Calia e Masbou per il 2022       

La squadra francese conferma Gamarino e Saltarelli aggiungendo il giovane Ludovic Rizza. Quattro piloti invece per il team elvetico che festeggia i 40 anni di attivit&agrave; quest&rsquo;anno e conferma Nigel Walraven per la sua ultima stagione da pilota

EWC: le line up ufficiali di Louit Moto33 e Bolliger

        La straordinaria stagione del No Limits Motor Team (secondi di categoria in Stock con la perla della prima vittoria assoluta a Most nell&rsquo;atto finale del 2021) &egrave; servita a Moreno Codeluppi per confermare in blocco la squadra in vista del 2022, che li vedr&agrave; di nuovo in pista alla caccia di quel titolo solo sfiorato lo scorso anno. Giusto due ore fa sui social della squadra &egrave; arrivata la conferma in blocco dei tre piloti Luca Scassa, Kevin Calia ed Alexis Masbou. L&rsquo;annuncio ufficiale segue di qualche giorno il rinnovo del pilota aretino con la formazione di Moreno Codeluppi.  EWC: la caccia a Yoshimura SERT riparte da Le Mans       

L&rsquo;annuncio ufficiale segue di qualche giorno il rinnovo del pilota aretino con la formazione di Moreno Codeluppi per il Mondiale Endurance nella categoria Stock

EWC: No Limits conferma in blocco Scassa, Calia e Masbou per il 2022

In questo numero celebriamo i titoli mondiali di Andrea Verona nell&rsquo;Enduro E1, accompagnato da Matteo Pavoni e Lorenzo Macoritto, e i trionfi iridati di Dominique Aegerter nella Supersport e di Marc Reiner-Schmidt nella Supermoto. Ma anche l&rsquo;impresa di No Limits nell&rsquo;Endurance con Luca Scassa e Kevin Calia e i passi avanti, forse decisivi, di Toprak Razgatlioglu e Jeffrey Herlings nella Superbike e nella MXGP.&nbsp;  Questa, per&ograve;, &egrave; soprattutto la settimana del secondo GP di Misano. Dove Fabio Quartararo potrebbe festeggiare in anticipo il titolo della MotoGP e dove Valentino Rossi saluter&agrave; per l&rsquo;ultima volta il suo pubblico, chiudendo una storia sportiva incredibile iniziata 25 anni fa. Alla festa di Misano parteciperanno anche i due italiani pi&ugrave; in forma della classe regina, ovvero Francesco Bagnaia e Enea Bastianini: li abbiamo intervistati in esclusiva, facendoci raccontare cosa si aspettano dalla gara di casa e dal finale di una stagione che li ha visti grandi protagonisti. &ldquo;Pecco&rdquo;, da rivale numero uno, prover&agrave; a rendere difficile a Quartararo il cammino verso la vittoria mentre il &ldquo;Bestia&rdquo; vuole continuare l&rsquo;incredibile striscia positiva da rookie, puntando a un&rsquo;altra prestazione da podio. Saranno loro, insieme a Franco Morbidelli, a prendere il testimone da Rossi come italiani di riferimento mediatico nella top class: abbiamo provato a conoscerli meglio e loro ci hanno detto cose interessanti e inedite sul futuro. Prossimo e a lungo termine.  MotoGP, primo match point per Quartararo a Misano: &egrave; campione se&hellip; 

A Misano, Bagnaia cercher&agrave; di tenere aperto il discorso titolo. E Bastianini prover&agrave; a confermarsi al top

L&#39;editoriale del Direttore: ultima chiamata

A distanza di una settimana dalla fine del Mondiale EWC in quel di Most, l&rsquo;emozione in casa No Limits Motor Team &egrave; ancora tanta per la prima vittoria assoluta in Stock dopo tanti podi. Una vittoria arrivata conducendo la gara dal primo all&rsquo;ultimo giro senza sbavature e chiudendo ancora la stagione al secondo posto dietro a BMRT 3D Maxxess.  Vedendo i tre podi su quattro gare un po&rsquo; il rammarico c&rsquo;&egrave; per i punti persi ad Estoril che avrebbero permesso alla squadra di Moreno Codeluppi di arrivare a Most con la possibilit&agrave; di giocarsi il titolo contro la Kawasaki #24.&nbsp;  Codeluppi: &quot;Sarebbe stato bello giocarsi il campionato all&rsquo;ultima gara&quot;   Abbiamo parlato con Moreno Codeluppi, team manager di No Limits, delle emozioni di Most e del futuro della squadra da un punto di vista pi&ugrave; manageriale&nbsp;  A una settimana dalla vittoria di Most, che cosa rimane?&nbsp;  &ldquo;Rimane ovviamente un ottimo ricordo e dev&rsquo;essere qualcosa che ci d&agrave; una spinta ulteriore per lavorare a testa bassa quest&rsquo;inverno. Poi sta venendo fuori la consapevolezza di quello che &egrave; stato fatto in questi giorni perch&eacute; la cosa si riesce a comprendere meglio solo dopo pochi giorni.&rdquo;&nbsp;  C&rsquo;&egrave; qualche rimpianto per come &egrave; andata la stagione?&nbsp;  &ldquo;Non mi piace avere rimpianti e pensare a quello che poteva essere, preferisco pensare al futuro. Vedendo che siamo arrivati a 16 punti dalla vetta, ci fa pensare a quel risultato non molto esaltante o che poteva essere decisamente migliore ad Estoril. Ci avrebbe portati a Most con ancora delle chance di giocarci la vittoria. Poi come &egrave; andata si &egrave; visto, poteva anche andare diversamente per chi doveva difendere la testa della classifica. Per&ograve; sarebbe stato bello giocarsi il campionato all&rsquo;ultima gara.&rdquo;&nbsp;  Rimane per&ograve; l&rsquo;essere ancora vice campioni Stock&hellip;  &ldquo;Rimane comunque un ottimo risultato, riconfermarsi &egrave; sempre difficile. Siamo arrivati secondi anche l&rsquo;anno scorso, significa che da 3 anni siamo costantemente tra i primi. Quest&rsquo;anno &egrave; stato un secondo posto migliore dell&rsquo;anno scorso, abbiamo fatto tre podi in quattro gare con la vittoria di Most.&rdquo;  E adesso cosa c&rsquo;&egrave; nel futuro di No Limits?  &ldquo;Per quanto riguarda l&rsquo;attivit&agrave; racing c&rsquo;&egrave; ancora il Mondiale Endurance e per il momento la categoria Stock. C&rsquo;era un po&rsquo; di perplessit&agrave; prima della partenza sul brand con il quale avremmo affrontato la prossima stagione, &egrave; ancora in forse ma adesso &egrave; pi&ugrave; probabile che venga riconfermata Suzuki, perch&eacute; rimane ancora la moto pi&ugrave; affidabile del lotto.&rdquo;  Lato piloti, riconfermati Scassa, Calia e Masbou?&nbsp;  &ldquo;In questo momento &egrave; forse un po&rsquo; presto. Per me non sarebbe una brutta partenza anche per l&rsquo;anno prossimo. La squadra si &egrave; rivelata competitiva, ho visto un buon affiatamento tra loro gi&agrave; dalla prima gara. Per me non sarebbe una brutta squadra, dalle prossime settimane si comincer&agrave; a parlare con i piloti e vedere quali saranno le loro intenzioni.&rdquo;  Abbiamo poi parlato anche con chi la GSX-R1000 #44 l&rsquo;ha guidata e portata al successo a Most, ovvero Luca Scassa e Kevin Calia. Ecco quello che ci hanno detto.&nbsp;  Scassa: &quot;No Limits non &egrave; un piano B&quot;   Luca Scassa: &ldquo;Quello di Most &egrave; stato un bel weekend, &egrave; andato tutto bene, non abbiamo sbagliato niente. Rimane ovviamente la soddisfazione di aver fatto vedere quello che potevamo fare durante tutto l&rsquo;anno, che per un motivo o per l&rsquo;altro non siamo riusciti a concludere. Quest&rsquo;anno abbiamo fatto tre podi e quella di Most &egrave; la prima vittoria assoluta, particolarmente piacevole perch&eacute; non &egrave; dovuta a nessuna defaillance di altri team, siamo stati in testa per tutta la gara ed anche in qualifica con il terzo posto e le gomme pi&ugrave; dure da gara non &egrave; andata male.&rdquo;  &ldquo;Il futuro a medio termine, quindi prossimo anno - prosegue Scassa - ancora non lo so. Non &egrave; un segreto che vorrei finire la mia carriera in Ewc. Sto lavorando per andare in Ewc ma solo se trovo le condizioni per le quali ne valga la pena. Non nascondo per&ograve; che mi piacerebbe continuare con la squadra di quest&rsquo;anno e provare finalmente a vincerlo questo Mondiale Stock visto il livello e la preparazione dei motori alla quale siamo arrivati. Mi piacerebbe continuare con Alexis, Kevin ed il team, che ora &egrave; equlibrato, ci sono persone nuove, mio padre capotecnico entrato nelle ultime due gare, nel team c&rsquo;&egrave; un&rsquo;aria piacevole e si lavora bene. Con questo pacchetto che abbiamo adesso si pu&ograve; fare veramente bene considerando le varie evoluzioni. Per&ograve; sono combattuto: se riesco ad andare in un team Ewc con il quale si pu&ograve; vincere il campionato o perlomeno stare nei tre, Moreno lo sa da tre anni che io ci andrei, non perch&eacute; non mi trovo bene con No Limits, anzi, voglio finire la carriera l&igrave; e vincere il Mondiale Ewc. No Limits non &egrave; un piano B, se la situazione non &egrave; quella che desidero per l&rsquo;Ewc, resto volentieri con No Limits per provare a vincere questo benedetto Mondiale.&rdquo;    Kalia: &quot;Mi piacerebbe continuare con Luca e Alexis&quot;   Kevin Calia: &ldquo;La soddisfazione &egrave; quando fai un buon lavoro a prescindere dal risultato. Al Paul Ricard lo abbiamo fatto e stavamo gi&agrave; seminando. A Most siamo stati i pi&ugrave; veloci, abbiamo solo concretizzato il nostro lavoro che era quello di cercare di fare i nostri stint senza commettere errori.&rdquo;&nbsp;  &ldquo;Dal Mondiale - prosegue Calia - mi porto il fatto di aver conosciuto un ambiente nuovo e delle persone nuove, una mentalit&agrave; diversa ed una atmosfera diversa nel paddock rispetto alle solite corse. Mi &egrave; piaciuto trovare tanta passione, a dispetto di tanti campionati dove la passione ormai &egrave; andata persa, ho conosciuto tante persone tra cui Luca ed Alexis con i quali abbiamo condiviso tanti momenti, gioie e dolori.&rdquo;  &ldquo;Il mio programma -conclude Calia - &egrave; al 99% di continuare con No Limits perch&eacute; ho un contratto di due anni, se non cambia nulla dovrei rimanere con Moreno. Durante l&rsquo;inverno vedremo cosa succeder&agrave;, che progetti ed idee ha da propormi e in base a quello spero che andremo avanti e che la squadra non cambi nella line up. Vedremo cosa succeder&agrave; in questi giorni, il mio obiettivo sarebbe quello di fare meglio di quest&rsquo;anno. Mi piacerebbe andare avanti con Luca e Alexis ma la vita &egrave; fatta di opportunit&agrave;. A volte bisogna prendere le opportunit&agrave; e questa di No Limits l&rsquo;ho presa decidendo di cambiare, passando da fare il CIV a fare l&rsquo;Endurance. E&rsquo; stato un rischio perch&eacute; non sapevo se mi sarebbe piaciuto e se sarei stato all&rsquo;altezza.&rdquo; 

Dopo due secondi posti, la squadra capitanata da Moreno Codeluppi vuole finalmente centrare il titolo di categoria della prossima stagione, possibilmente con ancora Scassa, Masbou e Calia in sella alla GSX-1000R #44

EWC, No Limits: obiettivo titolo Stock nel 2022, ma con la stessa line-up?

Un secolo pi&ugrave; un decimo del totale, ovvero 110 anni. A toccare questo impressionante traguardo &egrave; il Campionato Italiano Velocit&agrave; che, disputando il round di Vallelunga programmato nel weekend, celebra una lunga storia motociclistica costituita da mezzi meccanici, gare, circuiti, persone e racconti.&nbsp;  Tutte storie di successo, per un primo evento datato 1911, proprio ad ottobre, nel giorno 8, su un tracciato allestito da pianura a montagna. Nel percorso Milano-Aprica-Milano vennero assegnato i primi titoli nazionali, per un Campionato ad aprire le serie in prova unica.  Tra i 21 partenti, si ricordano le vittorie di Carlo Pusteria, capace di portare in vetta la sua Triumph, sino a poi festeggiare nel capoluogo lombardo il trionfo nella classe da 500 centimetri cubi. Mario Acerboni con la Frera si aggiudic&ograve; la terzo di litro, guidando una cavalcatura da 334 centimetri cubi.&nbsp;  1911-1939: dai pionieri alla Seconda Guerra Mondiale     L&#39;essere umano, si sa, adora complicare la propria quotidianit&agrave;, sino ad entrare il conflitto con altri essere della stessa specie. Cos&igrave; accadde durante il primo conflitto Mondiale, sicch&eacute;, niente gare di moto. Appena cessate le ostilit&agrave;, tutto torn&ograve; ad essere bello: nel 1919 a Cremona ecco il ritorno delle attivit&agrave; agonistiche.  Poi, nel 1920 l&#39;edizione in prova unica nel Circuito Valli del Ticino, con ben 84 partenti e quattro classi programmate. Tenete conto che in quell&#39;epoca le due ruote erano il mezzo di trasporto per eccellenza, poich&eacute; pratico, economico e facilmente reperibile.  Dal 1921 il Campionato Italiano cominci&ograve; a disputarsi in 12 prove, per tre suddivisioni fondamentali: 4 in circuito, 4 in salita e 4 in gran fondo, quest&#39;ultima fascia includente il Raid Nord-Sud con relativo punteggio maggiorato. Tanti i nomi scrittori di affermazioni ed imprese, tra&nbsp; i quali Ruggeri, Pusteria, Benelli, Tenni e Pigorini. E poi, &quot;lui&quot;, Tazio Nuvolari, titolato 500 e 350 negli anni nelle annata 1924 e 1926.  1946-1972: i circuiti cittadini e Giacomo Agostini     Siccome non sempre l&#39;essere umano impara dai propri errori, ecco di nuovo una Guerra Mondiale, chiamata &quot;Seconda&quot; e durata dal 1940 al 1945. Tutto sommato l&#39;industria motociclstica non ne soffr&igrave;, anzi: i soldati usavano modelli di ogni tipo per muoversi e, di conseguenza, il movimento andava avanti.  Infatti, deposte le armi, gli &quot;ordigni&quot; continuarono ad esprimer la propria voce. Per&ograve; erano suoni pi&ugrave; positivi di quanto non fossero fucili e pistole. I circuiti cittadini spopolarono e nel 1953 venne inaugurato l&#39;autodromo di Imola, vanto nostrano e che tutti ci invidiano (ma che pochi valorizzano).  Si aggiunsero Monza e Modena e lo stesso Vallelunga, nato come ippodromo e trasformatosi in pista di eccellenza. Volete altri nomi tuttora e per sempre indimenticabili? Eccoli qui: Umberto Masetto, Libero Liberati, Enrico Lorenzetti, Tarquinio Provini, Carlo Ubbiali, Remo Venturi e Renzo Pasolini. E poi, come scritto prima, ecco un secondo &quot;lui&quot;: Giacomo Agostini, per la prima volta in trinf&ograve; nel 1963 nella 250: quell&#39;alloro apr&igrave; la striscia di 16 titoli nazionali. Lui &egrave; il pi&ugrave; vincente di sempre.  1973-1999: l&#39;era degli autodromi     In un periodo storico relativamente &quot;tranquillo&quot;, il motociclismo cap&igrave; che il professionismo richiedeva esigenze diverse. Per esempio, l&#39;uscita dei tracciati cittadini in virt&ugrave; di cordoli e quant&#39;altro. L&#39;inaugurazione del Santamonica avvenne nei primi anni Settanta e tutt&#39;ora si chiama Misano World Circuit. Mica male come storia di successo.  Ed ecco un altro impianto pronto a diventare Mondiale come lo &egrave; il Marco Simoncelli: nella valle del Mugello nacque il... Mugello, pista che tutti, credeteci, tutti i piloti amano e sfidano, perch&egrave; quelle pieghe rappresentano una sfida vera e propria.  La serie si evolveva pass&ograve;-passo, proponendo al via giovani promesse e astri gi&agrave; in auge. Ecco alcuni esempi in ordine sparso: Fabrizio Pirovano, Marco Lucchinelli. Eugenio Lazzarini, Walter Villa, Pierpaolo Bianchi, Loris Reggiani, Ezio Gianola, Pierfrancesco Chili, Luca Cadalora. Franco Uncini, Davide Tardozzi, Fausto Gresini. Marcellino Lucchi, Paolo Casoli, Marco Melandri, Manuel Poggiali ed il terzo &quot;lui&quot;: Valentino Rossi.&nbsp;  Anno 2000, ecco il CIV   Bisognoso di rilancio, il Campionato Italiano si prepar&ograve; all&#39;ulteriorire evoluzione. La Commissione Tecnico Sportiva FMI scelse tra le proposte quella presentata da un Societ&agrave; riminese composta da Giuseppe Morri, ex titolare della Bimota, e da Alberto Fantini, organizzatore e Direttore di Gara internazionale. Le classi ammesse erano cinque: Superbike, Supersport, Superstock, 250 GP e 125 GP.  Nel 2001 ci fu l&#39;arrive del cronometraggio unico assicurato dall&rsquo;equipe di Perugia Timing, la stessa che operava nel mondiale Superbike. I nomi dei protagonisti dell&rsquo;epoca erano quelli di Cruciani, Pedercini, Brignola, Roccoli, Polita. E poi ancora Petrucci, Savadori, Gramigni, Scassa, Borciani, Pirro, Baiocco. Nel 2009 poi l&rsquo;altro importante cambio per il massimo Campionato della velocit&agrave; nazionale: la gestione, organizzazione e promozione realizzata direttamente dalla FMI, che mise in piedi un profondo rinnovamento che prosegue ancora oggi.  2012-2017: le idee (vincenti) Moto3, PreMoto3 e Supersport 300   L&#39;essere umano non commette solo errori, tuttaltro. Rimanendo in ambito motoristico a due ruote, il Campionato Italiano Velocit&agrave; sfoder&ograve; le classi Moto3, PreMoto3 e Supersport 300. La prima &egrave; ancora presente nel Bel Paese, una delle poche serie nazionali a vantare di averla, come &egrave; d&#39;orgoglio elencare campioni quali Kevin Calia, Lorenzo Dalla Porta e Marco Bezzecchi.  La PreMoto3 rappresenta la categoria di accesso in circuiti mondiali con motociclette dotate di ruote da 17 pollici. Tanti i talenti poi lanciati nelle classi successive. Facciamo altri esempi? Certo: Celestino Vietti Ramus e Tony Arbolino, entrambi protagonisti del Motomondiale.  La cosiddetta &quot;300&quot; venne lanciata nel 2017 e poi fu fonte di ispirazione per la cugina iridata che propone ogni volta record di iscrizioni. Perch&eacute; la piccola Supersport &egrave; una giusta idea, economica, per modelli derivati di serie e completa il panorama nostrano, in primis, figurando pure nella classifiche internazionali.&nbsp;  Il bellissimo presente    Dal 1911 ad oggi ne sono successe di cose e ognuna di esse costituisce la storia del Campionato Italiano Velocit&agrave; 2021, pronto all&#39;atto finale di Vallelunga e con la testa gi&agrave; al prossimo anno. La conferma che nella classe Superbike scegliere la centralina unica MoTec per tutti i team conferisce sicurezza al presente e forza futura.  La Moto3 continuer&agrave; a sperimentare, proponendo gli economici e sfruttabili propulsori da 450 centimetri cubi, ben accolti anche per la loro minor capacit&agrave; di inquinamento acustico. Il braccetto tra PreMoto3 e Red Bull &egrave; legato alla &quot;coltivazione&quot; di talenti, per un vivaio tricolore sempre rigoglioso.  Infine, leggetevi la lista di campioni elencate nel prossimo H2. Con l&#39;ottavo titolo nazionale, Michele Pirro ha raggiunto al terzo posto della graduatoria generale nomi come Walter Villa e Carlo Ubbiali. Al primo posto c&#39;&egrave; &quot;lui&quot;, Giacomo Agostini, capace di incette vincenti in Italia come nel Mondo.&nbsp;  Il podio dei pi&ugrave; titolati di sempre in Italia   1 - Giacomo Agostini - 16 titoli. (1 in 250 nel 64. 3 in 350 nel 70, 71, 72. 12 in 500 nel 65, 66 e poi dal 68 al 77) 2 - Tarquinio Provini - 11 titoli. (2 in 125 nel 55 e 57. 9 in 175 dal 56 al 59, dal 61 al 63 e nel 65 e 66) 3 - Carlo Ubbiali, Walter Villa, Michele Pirro - otto titoli. (Ubbiali: 6 in 125 nel 50, 51, 52, 56, 59 e 60. 1 in 175 nel 60 e 1 in 250 nel 56 - Villa: 3 in 125 nel 66, 67, 68. 4 in 250 nel 73, 75, 76, 79. 1 in 350 nel 76 - Pirro: 5 in SBK nel 2015, 2017, 2018, 2019 e 2021. 1 in SS600 nel 2009 e 2 in STK1000 nel 2007, 2008)  &nbsp;  &nbsp; 

Cominci&ograve; proprio nell&#39;ottobre di 110 anni fa la storia del Campionato Italiano Velocit&agrave;, che ha nel pi&ugrave; vincente della sua bellissima storia il pluri iridato Giacomo Agostini

CIV, 1911-2021: la serie tricolore festeggia 110 anni di vita

Con la pole provvisoria sotto l&rsquo;acqua di BMW Motorrad a precedere Yoshimura SERT e Team Bolliger, &egrave; scattata ufficialmente l&rsquo;84^ edizione della 24h del Bol d&rsquo;Or sul tracciato del Paul Ricard a Le Castellet.  Un Bol d&rsquo;Or che ritorna dopo la cancellazione dello scorso anno e che finalmente apre le porte al pubblico dopo oltre un anno e mezzo di gare a porte chiuse.  Livrea speciale   Come annunciato da Yamaha nel comunicato stampa diramato oggi, YART disputer&agrave; il Bol d&rsquo;Or vestita della iconica livrea bianco/rossa per celebrare i 60 anni di gare delle moto di Iwata. YART che peraltro &egrave; alla ricerca della prima vittoria assoluta nella 24h del Bol d&rsquo;Or, chiss&agrave; che la livrea celebrativa non porti fortuna alla squadra austriaca capitanata dal nostro Niccol&ograve; Canepa&hellip;     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Yamaha Austria Racing Team (@yart.official)    Tanta Italia ed un piacevole ritorno   Il clan Italia nel Mondiale Endurance per questa gara si allarga: ai gi&agrave; presenti Rolfo, Canepa, Gamarino, Boscoscuro, Christian e Federico Napoli, Calia e Scassa, si aggiungono Lorenzo Zanetti, tester Ducati con il team ERC in sostituzione dell&rsquo;infortunato Louis Rossi, Luca Vitali e Simone Saltarelli con Louit Moto33 insieme a Gamarino. Passa con Aviobike invece Federico Napoli dopo aver corso ad Estoril con TRT27. Torna nel Mondiale Endurance Anthony West con la Yamaha R1 di MACO Racing.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da LorenzoZanetti87 (@lorenzozanetti87)      Situazione di classifica EWC, Stock ed Indipendenti   Dopo Le Mans ed Estoril, la situazione di classifica attuale recita: WEBIKE SRC Kawasaki 87 punti, FCC TSR Honda France 82, BMW Motorrad 80, Yoshimura SERT 76, VRD IGOL 61. Curiosamente le prime tre in classifica ancora non hanno vinto nessuna delle due gare disputate, occupando invece gli altri due gradini del podio. Potenzialmente tutti hanno ancora possibilit&agrave; di centrare il successo ed andare a Most per giocarsi il titolo. Nel costruttori invece &egrave; Yamaha a comandare con 80 punti davanti a Kawasaki con 76, terza BMW a 63, poi Honda e Suzuki.  Per quanto riguarda invece la classifica della Stock &egrave; Honda National Motos in testa con 100 punti, segue BMRT 3D Maxxess con 98, terza posizione a 58 punti Louit Moto33, con No Limits quarta a 56. Nel costruttori invece &egrave; Kawasaki a comandare con 110 punti, segue Yamaha con 84, terza Honda a 76 e quarta Suzuki con 72, staccatissima Aprilia a 13 punti.&nbsp;  Nel trofeo riservato agli Indipendenti (i gommati Dunlop), VRD IGOL comanda con 59 punti, seguono a pari merito a 58 National Motos e BMRT 3D Maxxess, pi&ugrave; staccata No Limits con 36 punti.  Un giro del tracciato del Paul Ricard   Direttamente dal canale YouTube del Mondiale Endurance un giro di pista del Paul Ricard    Niccol&ograve; Canepa rinnova con Yamaha per il 2022 

Nel fine settimana torna una classica del Mondiale Endurance, la 24h del Bol d&rsquo;Or, penultimo appuntamento di un campionato rabberciato anche quest&rsquo;anno

EWC: tutto pronto per l&rsquo;84&deg; Bol d&rsquo;Or

Daniele Celani &egrave; il manager romano che ha condiviso la vittoria nella Superstock 1000 FIM Cup 2006 di Alex Polita, titolo che per il team fece il paio con il successo ottenuto un anno prima nei confini nazionali, nella stessa categoria. Da campione tricolore, il Team Celani Suzuki Italia sbaragli&ograve; la concorrenza pure in Europa, grazie a tre primi posti - Valencia, Monza e Misano - a cui vanno aggiunti i podi di Silverstone, Brands Hatch, Assen, Imola e Magny-Cours.  Alex Polita: &ldquo;In Superstock 1000 tenevo la Suzuki per le corna&rdquo;  &quot;Lavorammo duramente sulla GSX-R&quot;     A Brno il solo zero per la GSX-R numero 53, la quattro cilindri pi&ugrave; competitiva del lotto: &ldquo;Venivamo da una stagione vincente nel CIV, quando ci aggiudicammo la Stock 1000&rdquo; Celani rivive quegli anni. &ldquo;Avevamo lavorato parecchio per sistemare al meglio la nuova Suzuki GSX-R 1000. Tra le altre modifiche, ci fu il cambio di sospensioni, passando da White Power a &Ouml;hlins. Grazie a numerose sessioni di test, riuscimmo a trovare una messa a punto ottimale, bench&eacute; all&rsquo;epoca gli interventi concessi dal regolamento al modello di serie fossero limitati&rdquo;.  Quali furono gli interventi pi&ugrave; importanti?  &ldquo;La sostituzione delle cartucce forcella e il cambio di ammortizzatore posteriore, con i relativi settaggi. Lo scarico di serie venne rimosso, al suo posto un Arrow. La centralina standard lasci&ograve; spazio a una pi&ugrave; evoluta Yoshimura. Cambiammo la guarnizione di testa e rivedemmo i pistoni. La differenza era determinata da un grosso affinamento del pacchetto completo: il modello GSX-R di serie era gi&agrave; valido per andare forte in pista, noi vincemmo con la versione K6, la colorazione nera fu una mia idea, poi copiata da tanti&rdquo;.  Polita che pilota era?  &ldquo;Alex fu veloce e ci diede una bella mano nella messa a punto. Alle sue spalle c&rsquo;erano dei bravi tecnici: avevamo persone come Peppo Russo, bravissimo ed esperto conoscitore di modelli Suzuki. Inoltre, lo staff dei sospensionisti di Andreani fu di grande supporto. Chiaramente, in pista ci andava poi il pilota: Polita si dimostr&ograve; particolarmente meticoloso in tutti gli aspetti, si preparava bene negli allenamenti&rdquo;.  Quali avversari vi infastidirono di pi&ugrave;?  &ldquo;Ne ricordo tanti particolarmente competitivi, cito Claudio Corti con la Yamaha e Luca Scassa con la MV Agusta. Direi che R1 e F4 sono state le avversarie pi&ugrave; dure da affrontare, mentre le altre Suzuki rimanevano sempre molto indietro. La nostra GSX-R era sicuramente ben preparata, inoltre, nel team vigeva un clima sereno e dai toni del divertimento. Quando vanno bene le cose, tutto diventa pi&ugrave; semplice&rdquo;.  MotoGP, Capirossi: &ldquo;Nel 2007 faticavo con la Ducati, la Suzuki &egrave; pi&ugrave; facile&rdquo;  La doccia fredda di Magny Cours   Avete mai dubitato di farcela?  &ldquo;A Imola avevamo gi&agrave; festeggiato la vittoria del campionato, con tanto di celebrazione e convinzione di aver conquistato il titolo europeo Stock 1000. Il ricorso fatto contro la MV di Scassa sembrava ufficiale, invece, le cose andarono diversamente. L&rsquo;oggetto del ricorso si basava su un&rsquo;irregolarit&agrave; tecnica rilevata sulla moto di Luca: a Brands Hatch era palese che la sua F4 avesse un sistema di acquisizione dati, non ammesso dal regolamento. La gara inglese venne fermata e tutti i piloti ripresero la via dei box per un controllo, invece Scassa prosegu&igrave; verso il paddock. Il team aveva ricevuto una squalifica in prima istanza e, di conseguenza, a Imola la vittoria del titolo era nostra. Per la gioia, avevamo appiccicato il numero 1 al cupolino della Suzuki e le scritte celebrative sulle carene. Invece...&rdquo;.  Cosa avvenne?  &ldquo;In Francia arriv&ograve; la comunicazione: sulla griglia di partenza a Magny-Cours ci dissero che il ricorso ai danni di Scassa e della MV non era accolto al 100%, perci&ograve; c&rsquo;era il rinvio a giudizio. In pratica, non avevamo pi&ugrave; il titolo in tasca, anzi: fummo costretti a giocarci la vittoria finale, dato che era l&rsquo;ultima gara in calendario, in pi&ugrave; Alex soffriva dei postumi di un brutto infortunio rimediato in Germania e gli faceva ancora male uno scafoide. Gli avevo detto di arrivare almeno sul podio, ma Scassa ruppe, e la questione si risolse semplicemente&rdquo;.  Che significato ebbe quel successo?  &ldquo;La Stock 1000 era un bel campionato, che ha lanciato campioni, come Lorenzo Lanzi e Danilo Petrucci. Il livello era altissimo, le battaglie in pista fantastiche, regnavano divertimento e competitivit&agrave;. Con moto vicine ai modelli di serie, ogni team poteva partecipare evitando spese folli. E poi ospitava ragazzi da tutto il Mondo, dall&rsquo;Australia al Sud Africa, dall&rsquo;Olanda alla Turchia. Ma i migliori erano gli italiani&rdquo;.  E infatti, quel 2006 si chiuse con un pokerissimo azzurro in vetta: Polita, Corti, Scassa, Ayrton Badovini e Matteo Baiocco.  SBK, Max Biaggi: &quot;Nel 2007 in Suzuki inizi&ograve; la mia nuova vita&quot; 

Il manager ricorda il titolo della Superstock 1000 di Polita: &quot;A Imola eravamo convinti di aver chiuso i conti, ma la squalifica di Scassa a Brands Hatch venne azzerata, e allora la questione si risolse nella gara conclusiva in Francia. Sempre a nostro favore...&quot;

Daniele Celani e il titolo Superstock 1000 festeggiato... due volte

Rocambolesca e piena di colpi di scena fino all&rsquo;ultimo minuto la 12h di Estoril, seconda prova del Mondiale Endurance 2021. Al netto dei guai avuti da un po&rsquo; tutte le squadre, a spuntarla &egrave; stata FCC TSR Honda che ha approfittato del problema con la benzina di SRC Kawasaki per prendersi il nono successo nel Mondiale. Rolfo migliore degli italiani in quinta posizione assoluta, Yoshimura SERT chiude in P17 dopo la scivolata iniziale ed un tamponamento incredibile di Simeon a Morgan Berchet (Tati Team). Il Mondiale &egrave; pi&ugrave; aperto che mai con SRC Kawasaki in testa con 1 punto su FCC TSR Honda.  Il film della gara   Esattamente come a Le Mans, YART parte male dalla pole position e si ritrova in settima posizione. Yoshimura SERT e BMW sono pi&ugrave; lesti degli austriaci e balzano subito in testa seguiti da FCC TSR Honda. Inizio di gara scoppiettante con Fores (BMW) che attacca e passa Simeon portandosi al comando provando ad imporre subito il ritmo sfruttando le Dunlop grazie alle temperature relativamente basse. Fritz (YART) &egrave; scatenato e recupera le posizioni perse al via andando a prendere anche la SERT portandosi alle spalle di BMW #37.  Dopo il violento highside di Andrea Boscoscuro (Aviobike), iniziano i primi colpi di scena: prima cade Reiterberger (BMW) ed al giro successivo finisce a terra anche Sylvain Guintoli (Yoshimura SERT) in curva 1. Entrambi i piloti riescono a ripartire ma lasciano strada a YART, Kawasaki SRC e FCC TSR Honda. Cade anche la Ducati ERC ed esce la safety car per la caduta di Wojcik 2 #777.  Alla ripartenza della gara &egrave; duello tra YART e Kawasaki SRC ma i colpi di scena non finiscono. Allo scoccare della quinta ora di gara, finisce per terra anche la Yamaha #7 lasciando quindi campo libero a Kawasaki SRC ed FCC TSR Honda.  I colpi di scena non mancano nemmeno nella classe Stock con il team NoLimits che resta senza benzina. Scassa riesce a tornare al box con la moto che viene scaricata dal furgoncino. Ripartono dalle retrovie della classifica. La giornata storta di Yoshimura SERT prosegue con un tamponamento incredibile di Simeon a Morgan Berchet (Tati Team) mentre lo stesso Berchet era impegnato nel doppiaggio di TRT27. Ritiro per Tati Team mentre Yoshimura SERT riesce a ripartire, chiuderanno in diciassettesima posizione.  A poco pi&ugrave; di due ore dal termine della gara, Erwan Nigon (Kawasaki SRC) si ferma lungo il tracciato. Il francese &egrave; rimasto senza benzina. Al comando quindi passa un&rsquo;altra compagine franco-nipponica, ovvero FCC TSR Honda, gli sfavoriti alla vigilia di questa gara. Nigon riesce a portare la moto al box, David Checa prende il suo posto e riparte. Per BMW c&rsquo;&egrave; in pista Xavi Fores che gira con un ritmo forsennato per recuperare il pi&ugrave; possibile a Kawasaki SRC e giocarsela tutta fino alla fine. Tra i due &ldquo;litiganti&rdquo; c&rsquo;&egrave; il terzo incomodo, ovvero la Yamaha #333 del team VRD IGOL guidata da Florian Marino che non vuole lasciarsi sfuggire l&rsquo;occasione di centrare un podio.  Gli ultimi 25&rsquo; di gara sono da fiato sospeso con la lotta a tre tra VRD IGOL, Kawasaki SRC e BMW #37 con Reiterberger in sella per l&rsquo;ultimo stint di gara. I doppiati giocano un ruolo determinante nella bagarre per gli ultimi due posti sul podio accanto a FCC TSR Honda. Guarnoni, l&rsquo;uomo dell&rsquo;ultimo stint per Kawasaki, d&agrave; tutto quello che ha per prendere il connazionale Marino mentre Reiterberger forza al massimo per rientrare. Dimezza lo svantaggio da Kawasaki approfittando della lotta tra Guarnoni e Marino pregustandosi gli ultimi minuti a fuoco e fregare le due compagini.&nbsp;  Guarnoni al &ldquo;Cavatappi&rdquo; tira la staccata e passa Marino che prova a restare attaccato al connazionale il pi&ugrave; possibile ma al penultimo giro commette un errore e va fuori pista lasciando spazio a BMW per la terza posizione. L&rsquo;ultimo giro &egrave; tutto per Guarnoni e Reiterberger con il tedesco che arriva a soli 9 decimi dalla Kawasaki #11.&nbsp;  Josh Hook (FCC TSR Honda) taglia per primo il traguardo davanti a Kawasaki SRC e BMW, quarto posto per VRD IGOL #333, quinti assoluti MotoAin, sesto posto e primi Stock BMRT 3D Maxxess, settima posizione per ERC Ducati, P8 per Bolliger che marca punti dopo la squalifica di Le Mans, P9 e secondi Stock National Motos, P10 YART. Il podio Stock &egrave; completato dal team 18 Sapeurs Pompiers davanti a Louit Moto33. P7 di Stock NoLimits Suzuki.  La classifica provvisoria della gara     &nbsp; 

La squadra franco-nipponica sfrutta i problemi degli avversari per centrare il nono successo nell&rsquo;EWC. Podio per SRC Kawasaki e BMW, 17^ posizione per Yoshimura SERT

12h Estoril: FCC TSR Honda vince, Kawasaki SRC leader del Mondiale

Alex Polita proprio non ne voleva sapere. Il numero 1 appena appiccicato al cupolino della sua Suzuki, doveva essere immediatamente rimosso, perch&eacute; non si sentiva meritevole del titolo Stock 1000 anno 2006. Il Team Celani stava festeggiando il (teorico) traguardo a Imola, ma l&rsquo;allora ventiduenne pilota di Jesi cercava, invece, nei cassetti del box l&rsquo;originario 53, ritenuto dal marchigiano il pi&ugrave; giusto di quel particolare momento: &ldquo;Io lo dissi subito a tutti &ndash; Alex racconta il retroscena &ndash; che non avrei messo il numero del vincitore sulla tabella della GSX-R. Per me non doveva essere una vera conquista del campionato quella di Imola, perch&eacute; Luca Scassa era stato, teoricamente, squalificato. Avevo specificato che desideravo giocarmi il titolo sul campo e ad armi pari; a me non interessava un numero uno frutto di problemi altrui&rdquo;.  SBK, Max Biaggi: &quot;Nel 2007 in Suzuki inizi&ograve; la mia nuova vita&quot;  &quot;Io e il team svolgemmo un gran lavoro&quot;   Le sorti del campionato si decisero comunque in pista.  &ldquo;A Magny-Cours, ultima tappa, io e la squadra ricevemmo l&rsquo;aggiornamento della classifica a pochi minuti dal via. La squalifica di Scassa era stata revocata e il discorso titolo rimaneva aperto. Io stavo male, arrivavo da un infortunio e sentivo dolore a spalla e polso. Vinsi il campionato in Francia perch&eacute; mi sentivo bene in quella situazione, il Team Celani era una famiglia, sia in pista che nel paddock. Daniele e i ragazzi mi hanno coccolato, per me &egrave; stato speciale lavorare e correre per loro, nell&rsquo;esperienza agonistica migliore della mia carriera. In pi&ugrave;, avevo pensato anche allo sconfitto&rdquo;.  Ti riferisci a Scassa?  &ldquo;S&igrave;, Luca era nel 2006 ed &egrave; tutt&rsquo;oggi un vero amico. La storia della squalifica non mi era piaciuta affatto, anche perch&eacute; lui non c&rsquo;entrava. A Magny-Cours Scassa si ritir&ograve; per una rottura della sua MV e io, a fine gara, gli diedi un passaggio sulla mia Suzuki. In quel momento condividemmo la gioia per il successo e ka delusione della sua disfatta. Eravamo uniti e affiatati&rdquo;.  Affiatamento che avevi anche con la GSX-R 1000.  &ldquo;Avevamo svolto un bel lavoro nel periodo invernale, andando spesso in pista per importanti test di sviluppo. Nel precampionato spendemmo molte energie nella messa a punto. Ricordo di aver girato a Valencia quasi dieci volte prima del round inaugurale, Daniele invest&igrave; tanti soldi e io ricambiai con l&rsquo;impegno, dando il massimo in ogni sessione di prove&rdquo;.  Eravate sempre la squadra da battere.  &ldquo;&Egrave; vero, in pista determinammo la differenza rispetto ai rivali, ma fu il frutto di un risultato proveniente dall&rsquo;inverno. Ponendo bene i tasselli al loro posto, in gara fu meno complicato fare bene. La nostra stagione ha goduto di una grandissima preparazione, di qualit&agrave;&rdquo;.  Com&rsquo;era la Suzuki?  &ldquo;Gli avversari erano convinti che io vincessi grazie a una moto nettamente superiore. In realt&agrave;, la differenza &egrave; da ricondurre al fatto che Celani portasse in pista ogni tre gare una Suzuki completamente nuova. Motori freschi e tutta la componentistica aggiornata. Quella era la vera Stock 1000, in cui il pilota poteva determinare il risultato, IL GLADIATORE se ben aiutato dal team. Era il caso nostro, Daniele mise impegno nel progetto e, tutti insieme, si raccolse quanto seminato&rdquo;.  Ci hai messo del tuo?  &ldquo;Finalizzai quanto costruito dalla squadra, in un lavoro di gruppo nel box. Io e la GSX-R 1000 costituivamo un tutt&rsquo;uno. Ci&ograve; che riuscivo a fare, agli altri sembrava fantascienza. Ricordo che a Misano arrivavo alla staccata del Tramonto con la forcella a pacco e il posteriore a bandiera. In sella &lsquo;giocavo&rsquo;, mi sentivo in forma e quello stato di grazia era possibile grazie al tempo speso nei test di preparazione alla stagione&rdquo;.  Eri veloce e spettacolare.  &ldquo;Tenevo la moto &lsquo;per le corna&rsquo;. Il carattere del quattro cilindri di Hamamatsu si dimostr&ograve; ruvido, soltanto io nella Stock 1000 e Troy Corser in Superbike riuscivamo a sfruttarne il potenziale. L&rsquo;australiano aveva nella sua categoria il Mondiale 2005, io nella mia il titolo europeo 2006. Facevo fumare la ruota posteriore in accelerazione; con la Suzuki ti sentivi un gladiatore nell&rsquo;arena, dovevi combatterci per domarla. Mi divertivo e ne ho tratto grandissime soddisfazioni&rdquo;.  Soddisfazioni anche dai colleghi.  &ldquo;La pi&ugrave; grossa soddisfazione era incontrare Troy Bayliss nel paddock e scambiare opinioni su come fossero andati i rispettivi turni di prove. In quel 2006 ero diventato &lsquo;Il Pirata&rsquo;, soprannome a cui sono stato affezionato per gran parte della mia giovent&ugrave;&rdquo;.  MotoGP, Capirossi: &ldquo;Nel 2007 faticavo con la Ducati, la Suzuki &egrave; pi&ugrave; facile&rdquo; 

Lo jesino trionf&ograve; nel 2006 grazie alla sua relazione con la GSX-R: &quot;Sapeva regalare grandi soddisfazioni. In gara mi sentivo come nell&rsquo;arena&quot;

342 risultati per 'Scassa'