        Il quarto round del Campionato del Mondo FIM di Motocross &egrave; gi&agrave; storia e ora i piloti di MX2 ed MXGP hanno due settimane per ricaricare le batterie e prepararsi per il prossimo appuntamento sulla pista di Agueda in Portogallo. Ma come sono andate le cose in Trentino? Scopriamolo con le pagelle del Gran Prmeio del Trentino.  La partenza di gara due della MXGP con Prado primo nonostante il cancello Jorge Prado: 4 4 come le vittorie conseguite quest&rsquo;anno nei primi quattro round disputati, 4 per aver fatto zero punti nella gara di qualifica, cosa successa una sola volta nel 2023 e 4 per non aver lasciato ancora il primo gradino del podio a nessuno dei suoi avversari&hellip;dai, si scherza, weekend da 9+ Impressionante  Prado in azione ad Arco di Trento filmato da un tecnico HRC Romain Febvre: 8 Meno non si pu&ograve; dare a chi sale sul podio tre volte in quattro gare e riesce a superare Prado in gara uno, per&ograve; che peccato Romain, se non scivolavi in gara due ci scappava lo scherzetto dei vincere il GP. Il transalpino riesce comunque a fare un'impresa non da poco, mettendo sotto pressione il Campione del Mondo in carica e superandolo, cosa riuscita fin qui a pochi pochi. Chapeau  Romain Febvre ha sfiorato l'impresa in Trentino Tim Gajser: 8 Solito weekend solido e consistente per lo sloveno che ridi e scherza dopo gara uno si era portato a -6 da Prado; impressionante visti i risultati dello spagnolo nei primi 4 GP dell&rsquo;anno. Tim non si arrende, totalizza 5 punti pi&ugrave; di Prado e la caccia continua. Irriducibile  Tim Gajser davnti al suo pubblico sempre numeroso in Trentino Calvin Vlaanderen: 7,5 Gran bella seconda manche per Calvin che continua a sorprendere sui terreni duri come fatto spesso e volentieri nel 2023. La Sardegna gli era andata un po&rsquo; stretta, il Trentino gli sta molto meglio e finire secondo dietro Prado in gara due &egrave; un bel biglietto da visita per l&rsquo;unico pilota Yamaha Factory rimasto sano. Combattivo  Vlaanderen in azione con la livrea per i 50 anni delle YZF Jeremy Seewer: 7 Finalmente si rivede a tratti il Jeremy degli anni passati, ok, Arco gli piace e pure molto e la sorte gli ha senz&rsquo;altro dato una mano ma resta il fatto che quello conquistato a Pietramurata &egrave; il miglior risultato dell&rsquo;anno, avanti cos&igrave;. D&rsquo;altronde lui &egrave; l&rsquo;uomo delle seconde met&agrave; di campionato e qui siamo appena ad un quinto. Promettente  Verde speranza per Seewer al miglior risultato stagionale in Trentino Emilio Scuteri: 8 Bravo Emilio! Dopo due anni di stop forzato a causa di una serie infinita di infortuni, entrare nella top 20 del Gran Premio con il 15&deg; posto di gara due &egrave; davvero una gran bella cosa, una storia si coraggio e testardaggine tutta calabrese. Resiliente  18&deg; posto assoluto per Emilio Scuteri in Trentino Liam Everts: 9 Sar&agrave; l'aria del Trentino, sar&agrave; che la caduta di De Wolf gli da una mano ma sulla pista che lo aveva visto salire sul podio iridato per la prima volta nel 2023, il belga sale sul primo gradino del podio e saluta tutti dall&rsquo;alto. Mica male per uno che ha iniziato il campionato solo alla seconda gara a causa di un infortunio. Ma i belgi non dovevano andare forte sulla sabbia? Trentino  Prima vittoria del 2024 per Liam Everts Thibault Benistant: 8 Zitto, zitto, Thibault con il risultato del quarto GP dell&rsquo;anno sale al terzo posto in classifica di campionato e anche se ci sono 65 punti che lo separano dal primo, la tenacia dimostrata fin qui &egrave; senz&rsquo;altro da premiare. Adesso &egrave; ora di dare continuit&agrave; al lavoro fatto ad Arco. Silente  Benistant si lancia sotto al vessillo francese col suo nome al centro Simon Langenfelder: 8 Bello vedere il tedesco sorridente dopo aver tagliato per primo il traguardo di Pietramurata; la vittoria mancava a Simon dal round di apertura in Argentina e finalmente &egrave; arrivata. Risolti alcuni problemi, anche grazie alla presenza del suo preparatore, il pilota di De Carli rilancia le sue quotazioni. Revisionato  Anche Simon Langenfelder ha un nutrito gruppo di fan Andrea Bonacorsi: 8 Finalmente ecco l&rsquo;Andrea che conoscevamo e che si fa vedere nelle posizioni che contano, piazzando un bellissimo terzo posto, frutto anche di un&rsquo;ottima partenza, in gara due. Il potenziale c&rsquo;&egrave; e non siamo noi a dirlo ma i numeri, certo che per ora &egrave; stata una faticaccia ma magari da adesso in poi&hellip; vedremo in Portogallo e soprattutto vedremo con quale moto. Per ora promosso alla grande! Bentornato  Andrea Bonacorsi aggressivo in curva Sacha Coenen: 5&nbsp; 10 punti sono proprio pochi per chi come lui lotta con denti e unghie per rimanere l&agrave; dove lo portano le sue fantastiche partenze. Purtroppo questa volta ci si &egrave; messa pure la sfiga di rimanere a piedi in gara uno mentre era terzo, per&ograve; finire 8&deg; in qualifica partendo 1&deg; non &egrave; cosa per un pilota di questo livello. In gara due ci si mette d&rsquo;impegno e risale fino all&rsquo;11&deg; dopo un disastro in partenza. Gambero&nbsp;  Il "piccolo" Coenen a gas spalancato in Trentino       

Ecco i vincitori e i vinti del Gran Premio del Trentino dioputato questo fine settimana sulla pista del Ciclamino a Pietramurata. Promossi e rimandati del GP pi&ugrave; dolomitico che c&rsquo;&egrave;

MXGP: le pagelle del Trentino

        A Daytona USA batte Italia 4 a 3. No non &egrave; il risultato di una delle partite del prossimo mondiale di calcio che proprio gli States, insieme a Canada e Messico, ospiteranno ma bens&igrave; il numero di successi nel weekend della prestigiosa 200 miglia di Daytona. Delle sette gare disputate Ducati e Aprilia si sono imposte nelle pi&ugrave; &ldquo;racing&rdquo; 200 miglia e Twins Cup, mentre le case americane si sono divide i successi nella Super Hooligan e nel King of Baggers. Le case giapponesi salgono sul podio solo con 4 moto su 21 gradini disponibili mentre lo scorso anno pur mancando il colpo grosso della 200 miglia si erano imposte nella Twins Cup con Stefano Mesa in sella alla Yamaha R7. JOSH HERRIN E DUCATI CONCEDONO IL BIS: LORO LA 200 MIGLIA DI DAYTONA USA padroni a casa loro Nessuna sorpresa nelle due categorie &ldquo;specialistiche&rdquo; che fanno parte del MotoAmerica. Parliamo ovviamente del King of Bagers e della Super Hooligan. La prima &egrave; un vero e proprio esperimento ben riuscito che negli anni ha raccolto sempre pi&ugrave; successo tanto che ad Austin correr&agrave; nello stesso weekend della MotoGP e che potrebbe addirittura sbarcare nel vecchio continente. Si tratta di Harley-Davidson Road Glide e Indian Challenger modificate per correre, anche sull&rsquo;ovale di Daytona con poche limitazioni alle elaborazioni ed un peso minimo di 620 libbre ovvero poco pi&ugrave; di 281kg! A vincere entrambe le manche di Daytona &egrave; stato Kyle Wyman sulla Harley-Davidson ufficiale beffando in gara 2 l&rsquo;australiano Troy Herfross sulla Indian che ha commesso un errore nell&rsquo;ultima chicane finendo lungo e facendosi cos&igrave; superare proprio a poche centinaia di metri dall&rsquo;americano sulla moto di Milwaukee.  Storia simile nella Super Hooligan, una sorta di vecchia Superbike americana anni &lsquo;70/&rsquo;80 con solamente moto naked in griglia con una potenza massima della moto di serie di 128cv, nella quale anche qui Indian e Harley con i loro team ufficiali la fanno da padrone ma nella quale corrono ad alto livello anche KTM con la Duke 890, o BMW con la T-Nine T ed anche l&rsquo;elettrica italiana Energica. In questo caso Harley e Indian si sono spartiti i successi, uno a testa con Troy Herfoss che ha conquistato Gara1 sulla Indian Motorcycle ufficiale davanti al compagno di squadra Tyler O&rsquo;Hara e all&rsquo;H-D di Cory West che si &egrave; invece imposto in gara 2.  Sportive Made in Italy Il main event del weekend ovvero la 200 Miglia di Daytona &egrave; stato vinto per il secondo anno consecutivo da Josh Herrin sulla Ducati Panigale V2 che lo scorso anno ha dominato il MotoAmerica Supersport con Xavi Fores. La &ldquo;Panigalina&rdquo; sembra essere una vera e propria category killer visto che nel 2023 ha trionfato, oltre che nel MotoAmerica, Supersport e nel mondiale SSP con Nicol&ograve; Bulega, anche nel BSB con Benjamin Currie. In una categoria che per decenni &egrave; stato terreno di caccia per le case giapponesi con le varie CBR600RR, Ninja ZX-6R e YZF-R6.  Doppietta per Gus Rodio con l&rsquo;Aprilia RS660 nella Twins Cup: la categoria che dal prossimo anno potrebbe debuttare anche nel mondiale SBK &egrave; da anni una delle classi pi&ugrave; combattute e divertenti del MotoAmerica. In questa classe troviamo anche le Yamaha R7 e le nuove Suzuki GSX-8R, queste ultime capaci di conquistare il podio in gara 2 con Rossi Moor. Seconda posizione in gara 1 per la R7 del sudafricano Dominique Dayle che ha terminato alle spalle di Rodio e davanti all&rsquo;altra Aprilia di Avery Dreher. L'Italia pu&ograve; festeggiare in gara 2 non solo per la vittoria di Rodio sulla moto di Noale ma anche per il secondo posto di Alessandro Di Mario sempre con Aprilia in un binomio tutto tricolore.        

Nel weekend in Florida le case americane Harley Davidson e Indian e le italiane Aprilia e Ducati si sono spartiti il bottino di vittorie

Daytona: Italia e USA sugli scudi, Jap a secco

        Le sfide non spaventano di certo un uomo come Giovanni Baggi che dopo tanti anni di partecipazione alla classe Superstock dell&rsquo;EWC con la Yamaha YZF-R1 passa alla Aprilia RSV4 1100 e lo fa appoggiandosi alla struttura dell&rsquo;amico e collega Enzo Chiappello. AVIOBIKE E REVO-NUOVA M2 RACING PORTANO LA RSV4 1100 NELL&rsquo;EWC Una nuova avventura tutta tricolore Per Giovanni Baggi, team manager e ed ex pilota del team Aviobike nell&rsquo;EWC, il 2024 sar&agrave; un anno di ripartenza dopo tante stagioni passate schierando la R1 #101, tra pochi mesi al via della 24h di Le Mans il team lombardo grazie al supporto tecnico di Revo-Nuova M2 Racing scender&agrave; in pista con la nuova Aprilia RSV4 1100: &ldquo;Tutto questo nasce dalla mia conoscenza di lunga data con Enzo Chiappello, un grande amico che con il suo team Revo-Nuova M2 Racing metter&agrave; a disposizione la base tecnica per poter lavorare al meglio sull&rsquo;Aprilia. Enzo &egrave; un uomo di grandi valori col quale ho condiviso tante gare, correndo con lui al CIV Superbike nel 2011, 2012 e 2013, &egrave; stata la sua presenza in questo ambizioso progetto a farmi accettare la sfida e sono sicuro che insieme potremo centrare i nostri obiettivi&rdquo;. La squadra sar&agrave; composta sia da uomini di fiducia di Giovanni che gi&agrave; conoscono il mondo dell&rsquo;Endurance e da tecnici invece provenienti dalla squadra veneta che invece conoscono molto meglio la RSV4 con cui scenderanno in pista i piloti. Ed a proposito di questo, per il debutto della moto di Noale ci saranno grandi nomi: &ldquo;Si, il team Aviobike by Revo-Nuova M2 Racing si schierer&agrave; al via con 4 piloti dall&rsquo;assoluto potenziale, il team Revo-Nuova M2 Racing ha messo a disposizione i propri due piloti titolari nel CIV Superbike Luca Bernardi e Samuele Cavalieri, mentre io ho scelto di puntare su Kevin Calia, campione del mondo in carica di classe STK con il Team33 Louis April Moto, e Francesco Cocco il quale aveva gi&agrave; corso con me in una sfortunata 12 ore di Estoril nel 2021nella quale caddi nel warmup non potendo poi prendere parte alla gara. Mi piace l&rsquo;idea di una squadra dove sia team, che moto e piloti siano italiani, anche se in realt&agrave; Luca &egrave; sanmarinese ma lo sentiamo come se fosse italiano&rdquo;. Un equipaggio dall&rsquo;indubbio talento e velocit&agrave; che potr&agrave; sicuramente tirare fuori il massimo dall&rsquo;Aprilia RSV4 1100, spesso per&ograve; la velocit&agrave; pura non serve a nulla, soprattutto nell&rsquo;Endurance dove a volta anche la sfortuna gioca un ruolo chiave: &ldquo;Il progetto &egrave; molto appagante e abbiamo tutte le carte in tavola per fare bene ma ho l&rsquo;esperienza in questi quasi 10 anni di Endurance per sapere che le gare finiscono solo sotto la bandiera a scacchi. Nel 2019 a Le Mans ci trovavamo in zona podio quando fummo costretti al ritiro a soli 14 minuti dal traguardo di una 24 ore. Sono entrato nell&rsquo;Endurance nel 2015 ed in questi quasi 10 anni ho avuto modo di conoscere molto bene l&rsquo;ambiente e le gare. Sono contento per la nascita di questo progetto ma ovviamente anche un po&rsquo; preoccupato perch&eacute; sar&agrave; un&rsquo;avventura completamente nuova&rdquo;.  EWC, YOSHIMURA SERT MOTUL PESCA DAN LINFOOT DAL BSB COME SOSTITUTO DI GUINTOLI       

Il manager lombardo con il team Aviobike by Revo-Nuova M2 Racing sar&agrave; al via del mondiale Endurance con l&rsquo;Aprilia RSV4 1100 Factory

EWC, Giovanni Baggi: “Abbiamo le carte per fare molto bene”

        Il team YART alla conquista dell&rsquo;America, la squadra di Mandy Kainz dopo la conquista dell&rsquo;alloro EWC 2023 prover&agrave; ad iniziare l&rsquo;anno nuovo con una vittoria nella 82esima edizione della 200 miglia di Daytona. FERNANDO ALONSO MANDA UN MESSAGGIO A MARQUEZ PER LA NUOVA SFIDA DUCATI YART dall'EWC a Daytona Il trasferimento oltre oceano obbliga il Yamaha Austria Racing Team ad abbandonare le Yamaha YZF-R1 con cui hanno conquistato il titolo mondiale EWC al termine dell&rsquo;ultimo Bol d&rsquo;Or. Per Niccol&ograve; Canepa, Karel Hanika e Marvin Fritz ci sono pronte tre Yamaha YZF-R6, con le quali il terzetto campione del mondo ha gi&agrave; avuto modo di prendere le misure nel weekend. YART infatti ha sfruttato il clima mite del circuito di Almeria in spagna per una due giorni di test con la 600 di Iwata, quello di qualche giorno fa per&ograve; non &egrave; stato l&rsquo;unico test con la Yamaha R6 per il team austriaco. Ad ottobre infatti il team austriaco era gi&agrave; volato a Daytona per una sessione di test con le Bridgestone, gomme che YART utilizza anche nell&rsquo;EWC.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da M A R V I N F R I T Z (@marvinfritz7)      Appuntamento dunque al weekend del 7-9 marzo dove al Daytona International Speedway, il terzetto campione del mondo sfider&agrave; gli specialisti americani in una gara che ha sempre regalato grande spettacolo e finali combattutissimi. Un anno fa infatti a trionfare fu Josh Herrin con la Ducati Panigale V2, che ha recentemente confermato l&rsquo;americano all&rsquo;interno del team SBK con il ritorno negli States anche di Loris Baz. Herrin per&ograve; non ebbe vita facile, la volata finale infatti fu a ben sei piloti, complice una ripartenza a pochi giri dal termine della gara, e vide il pilota Ducati trionfare di solo 70 millesimi su Josh Hayes con ben sei piloti racchiusi in solo mezzo secondo!         

La squadra campione del mondo Endurance si trasferisce in Florida per la storica 200 miglia in programma il prossimo 9 marzo

Non solo EWC, YART vola a Daytona con Canepa, Fritz e Hanika

        Il 34enne inglese dopo il terribile infortunio rimediato alla North West 2023 che lo ha obbligato a saltare la scorsa edizione del Tourist Trophy, torna sull&rsquo;Isola di Man con la Honda CBR 1000RR-R SP del team Ashcourt Racing. Dominic Herbertson che nel TT 2023 ha sfondato per la prima volta il muro delle 130 miglia orarie nella gara della Superstock passa nel team Burrows Engineering di RK Racing, orfano di Mike Browne. HILLIER PASSA A HONDA PER NW200 E TT, CON LA DAKAR 2025 NEL MIRINO Lee Johnston: &ldquo;Ritorno anche se non sono al 100%&rdquo; Il pilota 34enne lascer&agrave; la BMW con cui ha corso negli ultimi anni per passare alla Honda del team Ashcourt Racing, Lee ritorna al Tourist Trophy dopo un anno di assenza a causa dell&rsquo;infortunio rimediato alla North West 200 lo scorso anno. L&rsquo;infortunio &egrave; stato molto grave e ha messo a rischio non solo la carriera ma anche la vita dell&rsquo;inglese, ci&ograve; nonostante Lee Johnston non molla e al TT 2024 vuole esserci anche se non &egrave; ancora al massimo della sua condizione: &ldquo;Direi che in questo momento sono all'80% circa della forma fisica.&nbsp;&Egrave; fantastico considerando dove mi trovavo e mi sento davvero bene.&nbsp;Certo, alcuni giorni sono peggiori di altri, ma mi sento positivo e cercher&ograve; di vincere alcune gare nel 2024. Dopo gli infortuni che ho subito l'anno scorso, molte persone pensavano che avrei lasciato, ma non sta a loro dirlo perch&eacute; non sanno cosa significano le corse per me, e una cosa che ho imparato guardando dal divano l'anno scorso &egrave; che non ho ancora finito con le corse.&nbsp;C&rsquo;&egrave; ancora molta vita e molte gare in me&rdquo;. Per Johnston sar&agrave; un anno di apprendistato, infatti a parte l&rsquo;Aprilia RS660 con cui correr&agrave; nella Supertwin e che gi&agrave; ha utilizzato nel 2023, la Honda CBR1000RR-R SP sar&agrave; tutta da scoprire giro dopo giro. Lee ne &egrave; consapevole ed infatti prender&agrave; con la dovuta calma la prima settimana di prove: &ldquo;Non &egrave; mai bello perdere un anno al TT, ma lo &egrave; ancora di pi&ugrave; quando il tempo era bello come l'anno scorso.&nbsp;La quantit&agrave; di tempo trascorso in pista e l'enorme numero di giri completati hanno fatto avanzare notevolmente il gioco.&nbsp;Devi fare pi&ugrave; di 130 miglia all'ora per vincere una gara Supersport, il che &egrave; irreale. Sono realista al riguardo.&nbsp;Questo sar&agrave; un anno di ricostruzione, ma non vedo l&rsquo;ora di tornare in sella alla mia moto al TT.&nbsp;Ovviamente voglio fare il meglio possibile, in particolare nelle gare Supersport e Supertwin, ma voglio anche divertirmi&rdquo;.  ROAD RACES: CANCELLATO (DI NUOVO) L'ULSTER GRAND PRIX 2024 Herbertson passa a Burrows Engineering di RK Racing Classe 1991, ha debuttato al Tourist Trophy nel 2014 ed ha gi&agrave; concluso dodici volte in top10, di cui ben nove nelle ultime due edizioni. Nel 2024 una nuova sfida attende il pilota nativo di Hexham nel Northumberland, pochi chilometri ad ovest di Newcastle, che si unisce al Burrows Engineering by RK Racing. Heberstson che nell&rsquo;ultima edizione del TT ha sfondato per la prima volta il muro dei 130mph con le &ldquo;big bike&rdquo; e delle 125mph con la Supersport, avr&agrave; il compito di non far rimpiangere Mike Browne autentica rivelazione del Tourist Trophy 2023. Dominic correr&agrave; con la BMW M1000RR nella RST Superbike, RL360 Superstock e nel Milwakee Senior TT, mentre nelle due gare della Monster Energy Supersport sar&agrave; al via con una Yamaha YZF-R6. Dom scherza sulla sua passata vita da potatore: &ldquo;Quando John ha preso il telefono e mi ha chiamato, mi aspettavo solo che volesse abbattere alcuni alberi. Ci &egrave; voluto del tempo per capire che mi stava offrendo un posto in uno dei team pi&ugrave; competitivi del mondo da corsa". Herbertson ha poi continuato: &ldquo;Sono stato nella posizione molto fortunata di lavorare con la squadra in passato e non solo hanno macchine competitive, ma hanno anche un perfetto equilibrio tra professionalit&agrave; e divertimento sia dentro che fuori pista. Devo ringraziare cos&igrave; tante persone per avermi portato a questo punto della mia carriera agonistica e senza di loro non avrei visto il 2024 diventare un anno incredibilmente emozionante per me!&nbsp;Non vedo l&rsquo;ora di iniziare e cogliere questa opportunit&agrave;&rdquo;.         

Negli ultimi giorni sono arrivate due conferme importanti per quanto riguarda gli iscritti al Tourist Trophy 2024

Lee Johnston torna sull’Isola di Man, Herbertson passa a Burrows Engineering

        Twenty-three full time riders will compete in Superbike in 2024, five of whom are rookies and include Andrea Iannone, who returns to the track after a four-year suspension and will be keen to make an immediate impression. Alvaro Bautista and his Ducati remain the pairing to beat, but team changes for both Torpak Razgatlioglu and Jonathan Rea shake up the playing field. Many new line-ups in SBK Following publication of the much discussed 2024 calendar, which features just twelve rounds and only one non-European event (Australia), Dorna now confirms the entry lists for next year&rsquo;s WorldSBK championship. Starting with the Aruba.it Racing &ndash; Ducati team, which of course retains world champion Alvaro Bautista who will be flanked by SSP world champion Nicol&ograve; Bulega. The Italian replaces Michael Ruben Rinaldi who moves to the Motocorsa Racing team. The Spark Barni Racing team keeps Danilo Petrucci, while team GoEleven hires Andrea Iannone to ride its Ducati. The Italian returns to racing after a four-year suspension and already showed promise during his first tests at Jerez, so will likely be a favourite for the title of rookie of the year. The number of Ducatis on the grid rises from five to six, thanks to the arrival of the ELF Marc VDS Racing team with Sam Lowes, who switches to the production-derived series where he will compete against twin brother Alex, who will again ride the factory Ninja ZX-10RR. With Jonathan Rea having left Kawasaki, the team now looks to Axel Bassani who joins the experienced Alex Lowes as the Japanese manufacturer targets a return to the top. There will be just three ZX-10RR machines on the grid next season, with Tito Rabat competing with the Puccetti Racing Ninja. Yamaha will field six bikes in WorldSBK in 2024. The Pata Prometeon Yamaha machines are entrusted to Andrea Locatelli and new arrival Jonathan Rea, who immediately stood out in testing and will undoubtedly be a title contender. The GYTR GRT Yamaha WorldSBK team confirms Dominique Aegerter and Remy Gardner aboard its YZF-R1 machines, while the GMT94 and Motoxracing teams will field, respectively, Philipp Oettl and Bradley Ray. If there&rsquo;s one team that needs a change of pace in 2024 it&rsquo;s BMW, the German manufacturer having signed Toprak Razgatlioglu in an attempt to get the M1000RR competing at the sharp end of SBK. Toprak takes the place of Scott Redding, who moves to Bonovo Action BMW alongside the reconfirmed Garrett Gerloff, while the second factory BMW is entrusted to Michael Van der Mark. As for HRC, there is no change in terms of riders, with Iker Lecuona and Xavi Vierge set to ride the new Honda CBR1000RR-R, while the Petronas MIE Racing Honda team promotes Adam Norrodin and Tarran Mackenzie to its SBK ranks. The complete entry list        

The ducatista will defend the Superbike title again next year, Toprak and Rea switch manufacturer but remain the main title contenders alongside the Spaniard

The 2024 Superbike field: the hunt to catch Bautista is on

Saranno 23 i piloti titolari al via della Superbike 2024, cinque i rookie con Andrea Iannone che dopo i 4 anni di squalifica torna in griglia e vuole fin da subito dimostrare di essere ancora un pilota di altissimo livello. Alvaro Bautista e la sua Ducati saranno ancora la coppia da battere ma i cambi di casacca di Torpak Razgatlioglu e Jonathan Rea cambiano un po&rsquo; le carte in tavola.    PER RINALDI E MOTOCORSA &Egrave; GI&Agrave; SBK 2024 IN... GALLERIA DEL VENTO  Tante novit&agrave; in una SBK in cerca di affermazione  Dopo l&rsquo;annuncio del discusso calendario 2024, con sole 12 gare e la sola gara d&rsquo;apertura in Australia fuori dall&rsquo;Europa, Dorna ha comunicato le entry list della prossima stagione SBK. Partiamo dal team Aruba.it Racing &ndash; Ducati che conferma ovviamente il campione del mondo Alvaro Bautista al quale affianca il campione del mondo SSP Nicol&ograve; Bulega che va a sostituire Michael Ruben Rinaldi passato nel team Motocorsa Racing. Restando in casa Ducati, confermato con lo Spark Barni Racing team Danilo Petrucci mentre sulla Ducati del team GoEleven arriva Andrea Iannone. Il pilota di Vasto torna alle gare dopo i 4 anni di squalifica, i test di Jerez sono stati subito promettenti per l&rsquo;abruzzese che si candida come uno dei favoriti per la corsa al titolo di rookie of the year.    Salgono da 5 a 6 le Ducati in griglia grazie all&rsquo;arrivo del team ELF Marc VDS Racing con Sam Lowes che dopo l&rsquo;addio al motomondiale arriva nelle derivate di serie dove trover&agrave; il gemello Alex, sempre sulla Ninja ZX-10RR ufficiale. In Kawasaki dopo l&rsquo;addio di Jonathan Rea hanno puntato sul talento di Axel Bassani per riportare la moto giapponese al vertice della categoria insieme all&rsquo;esperienza di Alex Lowes. Saranno solo 3 le ZX-10RR in griglia la prossima stagione con Tito Rabat che correr&agrave; con la Ninja ufficiale affidata al team Puccetti Racing.    SBK: TITO RABAT E PUCCETTI INSIEME ANCHE NEL 2024  Saranno 6 anche le Yamaha in griglia nella SBK 2024, le due del team Pata Prometeon Yamaha affidate ad Andrea Locatelli ed al nuovo arrivato Jonathan Rea che nei test ha impressionato per la velocit&agrave; d&rsquo;adattamento alla moto di Iwata e che sar&agrave; sicuramente tra i favoriti al titolo. Con le YZF-R1 del GYTR GRT Yamaha WorldSBK Team invece i confermati Dominique Aegerter e Remy Gardner mentre per quello che riguarda i team GMT94 e Motoxracing, Philipp Oettl che sale sulla R1 del team francese con Bradley Ray confermato su quella del team italiano.    Se c&rsquo;&egrave; una squadra che nel 2024 &egrave; chiamata al cambio di passo &egrave; ovviamente BMW, la casa di Monaco che ha ingaggiato Torpak Razgatlioglu cercher&agrave; con la M1000RR di riportare la moto tedesca costantemente nelle prime posizioni della SBK. Toprak ha preso il posto di Scott Redding, passato nel team Bonovo Action BMW accanto al confermato Garrett Gerlof mentre la seconda BMW del team factory &egrave; affidata a Michael Van der Mark. Per quanto riguarda la casa dell&rsquo;ala dorata invece poche novit&agrave; sul punto di vista dei piloti nel team HRC che confermano Iker Lecuona e Xavi Vierge con la nuova Honda CBR1000RR-R mentre le novit&agrave; sono nel team Petronas MIE Racing Honda con Adam Norrodin e Tarran Mackenzie.    La entry list completa    strapi:podcast:7 

Il ducatista difender&agrave; nuovamente il titolo Superbike il prossimo anno, Toprak e Rea cambiano casa ma restano i candidati al titolo con lo spagnolo

Tutti i piloti superbike 2024: aperta la caccia a Bautista

        Si chiude con una vittoria il 2023 trionfante di Maurizio Bottalico, in Messico dove era stato invitato insieme ai vincitori del ManxGP Victor Lopez e Joe Yeardsley&nbsp;il pilota campano si &egrave; imposto nella 1000 precedendo i &ldquo;locals&rdquo; Arturo Anguiano e Angel Solis. MACAU GP 2023: QUARTO TRIONFO AL GUIA CIRCUIT PER PETER HICKMAN Bottalico migliore nella 1000, Gutierrez nella 600 Nella regione di Sinaloa in Messico &egrave; andata in scena l'ottava edizione della Cain Road Race, la corsa panamericana che sta cercando di ritagliarsi spazio nel panorama internazionale grazie alla presenza di diversi piloti europei chiamati a sfidare i velocissimi &ldquo;locals&rdquo;. La corsa che si snoda su 75km tra i comuni di El Palmito e Concordia &egrave; caratterizzata da 538 curve che ne fanno un vero e proprio toboga infernale, non a caso la strada &egrave; chiamata &ldquo;El Espinazo del Diablo&rdquo;. Dopo le prove del venerd&igrave; condizionate dalle tante cadute, gli organizzatori hanno deciso di sospendere le operazioni nella giornata di sabato per dare un segnale ai piloti. A complicare la gara di Bottalico ci si &egrave; messo anche un problema alla moto costringendolo ad un cambio dell&rsquo;ultimo minuto e passando dalla Yamaha YZF-R1 ad una BMW S1000RR che per&ograve; non ha potuto provare sulla &ldquo;Spina del diavolo&rdquo;. Questo non ha fermato il campione italiano ed europeo SSP e SBK in salita tanto da prendersi la vittoria nella classe 1000 con il tempo di 38&rsquo;49&rdquo;749, solo 16&rdquo; meglio di Arturo Anguiano Urquiza velocissimo pilota messicano gi&agrave; vincitore dell&rsquo;edizione 2021 ed Angel Solis lontano quasi 2&rsquo; da Bottalico. Quarta posizione per Victor Lopez, vincitore della gara Junior del ManxGP proprio davanti a Bottalico e che in Messico con la Ninja ZX-10R si &egrave; fermato a 2&rsquo;47&rdquo;834 dal campano. Nella classe 600 la vittoria &egrave; andata al re della Cain Road Race: Gonzalo Castro Guti&eacute;rrez. Il messicano nativo di Jalisco nella regione del Guadalajara ha vinto le prime due edizioni della gara panamericana ripetendosi lo scorso anno e bissando il successo in questo 2023 rendendolo il pi&ugrave; vincente della breve storia della Cain Road Race. Guti&eacute;rrez ha fermato il crono in 38&rsquo;11&rdquo;837 siglando anche il miglior tempo assoluto della gara andando a sfiorare il record assoluto di Rigo German Salazar Ceron che resiste dal 2020 in 37&rsquo;57&rdquo;400. Seconda posizione per il mannese Joe Yeardsley che dopo esser diventato il primo newcomer a vincere la Senior race al ManxGP ha sfiorato il bis in Messico arrivando a 20&rdquo; dal messicano. Completa il podio della 600 Jos&eacute; Alberto Flores Jimenez che ha chiuso con un ritardo di 2&rsquo;55&rdquo;788 da Gutierrez.&nbsp;             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da MAURIZIO BOTTALICO (@bottalico_40)            

Dopo i titoli italiani ed europei ed il podio al ManxGP la stagione del pilota campano si &egrave; chiuso con una vittoria nella, pericolosissima, corsa messicana

Road Race, Bottalico vince anche in Messico: “Una gara esagerata!”

        Nell&rsquo;edizione appena terminata di EICMA, QJ Motor ha finalmente mostrato al grande pubblico la moto che secondo i piani della casa cinese debutter&agrave; nella prossima stagione del WorldSSP. La moto riprende soluzioni vista sulla Honda CBR 650R ma guadagna cavalli e coppia grazie ad un aumento della cilindrata del motore, restando comunque lontana, nel modello di serie, dalle prestazioni delle altre Supersport NG. SSP, VAN STRAALEN COMPLETA LA LINEUP DI TEN KATE RACING La Cina bussa alla porta della SSP Dopo che nella passata stagione Kove ha debuttato nella SSP300 raccogliendo qualche buon risultato grazie a Marc Garcia (qui trovate la sua intervista ad EICMA), nella stagione 2024 debutter&agrave; nella SSP il secondo marchio cinese nel mondiale delle derivate di serie: QJ Motor. Il brand che gi&agrave; oggi &egrave; Title Sponsor&nbsp;del team Gresini in Moto2, debutter&agrave; in SSP con la nuova SKR 800 RR Race affidandosi ad un&rsquo;altra struttura italiana, quella di Manuel Puccetti. Il team reggiano ha gi&agrave; ufficializzato che la prossima stagione sar&agrave; al via del mondiale SBK con Tito Rabat ed una ZX-10RR ufficiale, gi&agrave; provata dallo spagnolo nell&rsquo;ultimo round di questa stagione, mentre in SSP continuer&agrave; a correre con la Kawasaki ZX-6R e Can Oncu che nei giorni scorsi si &egrave; operato per risolvere il problema al braccio causato dalla caduta di Assen. Alle Kawasaki, il team Puccetti Racing potrebbe aggiungere una o due QJ Motor per portare al debutto questo nuovo marchio nel mondiale ed iniziare a pensare ad un futuro diverso da Kawasaki. La SKR 800 RR Race non &egrave; una sportiva vera e propria come lo sono invece la YZF-R6 e la Panigale V2 punti di riferimento della categoria in questo momento.  HONDA AGGIORNA LA CBR1000RR-R PER IL 2024: BASTER&Agrave; PER VINCERE IN SBK? Cosa attendersi dalla QJ Motor? La moto prende una base che sembra del tutto identica a quanto visto sulla Honda CBR 650R, una &ldquo;sportiva stradale&rdquo; che fa della duttilit&agrave; la propria forza. La casa cinese ha messo mano al layout del motore (ricordiamo, per&ograve;, che non esiste un accordo di fornitura tra il brand cinese e la Casa dell'Ala) facendo passare la cilindrata da 649cc a 778cc aiutando a guadagnare qualche cavallo, ora 102 contro i 95 del modello giapponese. Ancora pochi considerando le potenze delle rivali. I tecnici cinesi in collaborazione con l&rsquo;esperto team italiano dovranno dunque trovare dal 4 cilindri almeno altri 30/35cv per poter iniziare a competere realmente con le rivali. Anche dal punto di vista della ciclistica ci sono grosse incognite: il telaio tubolare in acciaio &egrave; una derivazione di quello della CBR 650R, ideale per un utilizzo stradale ma che lascia qualche dubbio sulle sue possibilit&agrave; &ldquo;da gara&rdquo;, la forcella Marzocchi ed il mono saranno sicuramente rivisti e sostituiti con unit&agrave; racing. Scopriremo solo nei prossimi mesi se il progetto cinese andr&agrave; in porto e quali saranno le reali possibilit&agrave; della casa cinese in SSP.  GP MALESIA, DA REGALO A INCUBO: IL WEEKEND DI BAUTISTA       

Dopo l'arrivo di Kove in SSP300 un altro marchio proveniente dal Grande Impero si affaccia sulla scena delle derivate di serie&nbsp;

QJ Motor SRK 800 RR: come è fatta la novità cinese per il mondiale SS

        Dopo aver chiuso l&rsquo;accordo per il rinnovo di Stefano Manzi, il team olandese ha completato la propria squadra con l&rsquo;arrivo di Glenn Van Straalen, il classe 2000 ha conquistato tre podi in SSP nelle ultime due stagioni e cercher&agrave; nel team Ten Kate Racing di compiere l&rsquo;ultimo passo verso i vertici della classe. HONDA AGGIORNA LA CBR1000RR-R PER IL 2024: BASTER&Agrave; PER VINCERE IN SBK? Giovane ma molto esperto Pur avendo solo 23 anni, Glenn Van Straalen pu&ograve; vantare una gran esperienza in ambito internazionale, ha debuttato nel mondiale SSP300 nel 2017 andando subito a podio da wildcard ad Assen, ripetendosi l&rsquo;anno successivo dove ha corso tutta la stagione e chiuso in nona piazza il suo primo anno di mondiale. Nel 2019 passa in SSP dove raccoglie solo 10 punti e nel 2020 torna dunque con le piccole 300 proprio con il team Ten Kate Racing fino a met&agrave; stagione perch&eacute; dal round di Aragon va a sostituire il connazionale Jaimie van Sikkelerus nel team MPM Routz Racing. Nel 2021 subentra a stagione in corso nel team EAB andando a sostituire Randy Krummenacher. Con lo stesso team corre anche nel 2022 e nella passata stagione raccogliendo tre podi e terminando in undicesima posizione le ultime due stagioni del mondiale SSP. L&rsquo;olandese non si nasconde: &ldquo;Nelle ultime due stagioni ho dimostrato la mia velocit&agrave; su una Yamaha, sono fiducioso che con la conoscenza e l&rsquo;esperienza di Ten Kate Racing potr&ograve; arrivare al podio ogni fine settimana della prossima stagione. Questo &egrave; in definitiva il nostro obiettivo comune, non vedo l&rsquo;ora che arrivi il nostro primo test&rdquo;. Un passo in avanti importante per un pilota che fino qui ha raccolto solo 3 podi in 77 gare ma possibile grazie proprio all&rsquo;esperienza del team olandese che potr&agrave; contare anche, per la seconda stagione di Stefano Manzi come punta di diamante del team.  SSP, UFFICIALE: GABRIELE GIANNINI E PRODINA INSIEME NELL'EUROPEO       

Il pilota olandese affiancher&agrave; Stefano Manzi sulle Yamaha YZF-R6 della squadra 11 volte campione del mondo Supersport

SSP, Van Straalen completa la lineup di Ten Kate Racing

        Mentre in Europa le competizioni sono pressoch&eacute; concluse, in giro per il mondo si continua a correre, anche su strada. Il prossimo weekend infatti tra Asia e America centrale si correranno due corse su strada nelle quali saranno impegnati i migliori road racer del momento: il MacauGP e la Cain Road Race. Due gare completamente diverse, per storia e tipologia di corsa ma che hanno richiamato tantissimi piloti, l&rsquo;appuntamento &egrave; per il 17, 18 e 19 novembre. RUTTER, HICKMAN E BROOKES: LINE UP STELLARE PER L'FHO RACING A MACAU Cain Road Race: &ldquo;El Espinazo del Diablo&rdquo; La road race messicana ha una storia relativamente breve, &egrave; nata nel 2016 quando per la prima volta 43 piloti amatoriali si sfidarono lungo i 74km che separano El Palmito da Concordia, nello stato messicano di Sinaloa. La strada &egrave; un lungo serpentone che dai locali &egrave; chiamato la &ldquo;spina del diavolo&rdquo; perch&eacute; su quella strada che divide le due citt&agrave;, oggi collegate anche da un&rsquo;autostrada, sono presenti ben 538 curve! Se pensate che il Mountain Course dove si corrono il Tourist Trophy ed il ManxGP sia un percorso lungo e difficile da ricordare vi ricordiamo essere composto da 219 curve lungo 60,721km. Dal 2016 al 2022 la corsa &egrave; crescita non solo come numero e livello dei partecipanti passando da semplici amatori a piloti sempre pi&ugrave; esperti, ma ha generato un forte interesse anche del pubblico arrivato a superare le 15mila unit&agrave; nell&rsquo;edizione dello scorso anno. I primi piloti internazionali sono arrivati nel 2018 quando Aldo Rovirosa (campione nazionale Supersport messicano) e l&rsquo;argentino David Edgardo Paredes hanno preso parte alla terza edizione della corsa. L&rsquo;argentino &egrave; stato anche il primo pilota della corsa panamericana a correre al Tourist Trophy aprendo cos&igrave; anche un legame con la corsa su strada pi&ugrave; famosa al mondo. Negli ultimi anni hanno corso su &ldquo;El Espinazo del Diablo&rdquo; anche piloti di altissimo livello del Tourist Trophy come Gary Johnson ed un&rsquo;autentica leggenda del TT come Dave Madsen Mygdal che ha all&rsquo;attivo oltre 100 gare sull&rsquo;Isola di Man.  BAGNAIA-MARTIN, ORA &Egrave; (ANCHE) UNA QUESTIONE DI PRESSIONI 2023: il podio del Manx si sposta in Messico A sfidare gli ormai esperti piloti locali, negli anni sono arrivati da ogni parte del mondo: Inghilterra, Isola di Man, Spagna, Austria, Argentina, Colombia, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Galles, Brasile e da quest&rsquo;anno anche Italia! A rappresentare il nostro paese sar&agrave; uno dei migliori road racer nostrani in questo momento: Maurizio Bottalico. Il campione italiano ed europeo in salita sia nella classe SBK che SSP, ha ricevuto l&rsquo;invito da parte dell&rsquo;organizzazione nelle scorse settimane e proprio in queste ore st arrivando ad El Palmito dove trover&agrave; ad aspettarlo una Yamaha YZF-R1 con coi correr&agrave; la Cain Road Race. Bottalico non sar&agrave; l&rsquo;unico &ldquo;big&rdquo; europeo presente in Messico nella gara che si svolger&agrave; il prossimo 19 novembre. Il &ldquo;cappellaio matto&rdquo; trover&agrave; infatti in Messico gli stessi rivali che ha affrontato qualche mese fa al Manx, al via ci saranno infatti Vicotr Lopez e Joe Yeardsley vincitori rispettivamente della gara Junior e Senior del ManxGP. Il pilota campano potr&agrave; cos&igrave; provare a prendersi una rivincita dopo il terzo posto nella Junior ed il ritiro a causa di un problema tecnico della Senior Race. Oltre a Yeardsley ci sar&agrave; anche un altro mannese, con molta esperienza alle spalle ovvero Chris Palmer, 4 volte vincitore al Tourist Trophy e 3 volte vincitore al ManxGP oltre che 98 successi all&rsquo;Oliver&rsquo;s Mount Scarborough. Un parterre veramente incredibile per una gara che &egrave; solo all&rsquo;ottava edizione ma che si candida a diventare come una classica di fine stagione per tanti road racer, l&rsquo;appuntamento &egrave; dunque per domenica 19 novembre.        

In Messico il campione italiano e europeo SBK e SSP ritrova i rivali del ManxGP dove chiuse in terza posizione la classe Junior

Road Race, Cain RR stellare: al via Bottalico, Lopez e Yeardsley

        Yamaha ha deciso di celebrare la propria storia nel motomondiale, con una evoluzione della XSR 900, la sport heritage della casa dei tre diapason che rende omaggio alle 500GP degli anni 80 mettendo in mostra il telaio in alluminio &ldquo;deltabox&rdquo; e una semi-carena che ricorda invece per linee e colori la YZR di Eddie Lawson. TEST JEREZ, LA LISTA DEI PARTECIPANTI: PIRRO CI PROVA, BAUTISTA PIANO B PER DUCATI YZR: il deltabox ed il V4 &ldquo;duett&igrave;&rdquo; La Casa di Iwata ad inizio degli anni &rsquo;80 pass&ograve; dalla conformazioni a 4 in linea utilizzata fino al 1980 ad una configurazione &ldquo;a quadrato&rdquo; utilizzata solo per una stagione e mezza dal 1981 al GP d&rsquo;Austria 1982 al Salzburgring dove sulla moto di Kenny Roberts debutt&ograve; un V4 con angolo tra le bancate di 60&deg; ed alimentazione a disco rotante. All&rsquo;inizio della stagione 1983 debutt&ograve; il telaio &ldquo;deltabox&rdquo; in alluminio e la ruota anteriore da 17 pollici. Il motore V4 a disco rotante erogava circa 130 CV ma fu soprattutto il passo avanti ciclistico dovuto al nuovo telaio in alluminio a permettere all&rsquo;americano di lottare fino alla fine contro &ldquo;Fast Freddie&rdquo;. Con l&rsquo;arrivo di un motore pi&ugrave; potente di 10 CV, questa volta alimentato da un pacco lamellare, la YZR (0W76) permise ad Eddie Lawson di conquistare il titolo mondiale. L&rsquo;americano si ripeter&agrave; nel 1986 quando la YZR (0W81) guadagn&ograve; un nuovo motore con alberi controrotanti in grado di diminuire l&rsquo;effetto giroscopico e aumentando ulteriormente la potenza, ora vicina ai 150 CV. Mentre le ultime evoluzioni arrivarono due anni pi&ugrave; tardi con un nuovo forcellone &ldquo;a banana&rdquo; e con questa Lawson conquist&ograve; il terzo titolo mondiale vincendo 7 dei 15 GP disputati nell&rsquo;anno. La YZR utilizzata da Wayne Rainey, usato da Yamaha come uomo immagine per il lancio della XSR 900 GP, era molto pi&ugrave; evoluta di quella iconica degli anni &rsquo;80 usata e portata al successo da Lawson. Wayne conquist&ograve; anch&rsquo;esso tre titoli mondiali con la Casa di Iwata tra il 1990 ed il 1992 segnando gli ultimi successi nel motomondiale della Casa giapponese prima dell&rsquo;arrivo della Yamaha YZF-M1 2004, anch&rsquo;essa con telaio deltabox, con cui Valentino Rossi riporter&agrave; la casa dei tre diapason al titolo dopo 12 anni di digiuni.  XSR 900 GP: eredit&agrave; importante La base tecnica della moto &egrave; ovviamente molto diversa da quella delle moto da gran premio degli anni &rsquo;80, tenendo per&ograve; fede a quella tradizione. Il telaio &ldquo;deltabox&rdquo; ben in mostra e lasciato color alluminio in modo da farlo risaltare come elemento distintivo del progetto. Il motore non &egrave; ovviamente un V4 500 cc 2 tempi ma l&rsquo;ormai collaudatissimo CP3 890cc tre cilindri da 119 CV a 10.000 giri/min. Un motore molto godibile e che ha gi&agrave; riscosso grandissimo successo su tutte le tipologie di moto su cui &egrave; stato utilizzato. La ciclistica oltre al telaio &ldquo;deltabox&rdquo; in alluminio &egrave; completata da una forcella ed un mono, marchiati Kayaba completamente regolabili. Il look &egrave; &ldquo;replica Marlboro&rdquo; della YZR degli '80 con cui Lawson conquist&ograve; i suoi 3 titoli mondiali, o della YZR di inizio anni '90 vittoriosa con Wayne Rainey (protagonista tra l'altro dello spot di lancio della nuova XSR GP); sar&agrave; comunque disponibile anche con la semicarena ed il codino neri come il prototipo che venne presentato per la prima volta al pubblico al Goodwood Festival of Speed.        

La casa dei tre diapason con la nuova &ldquo;heritage" fa rivivere ai suoi appassionati il sapore delle corse di un tempo celebrando la propria storia

Yamaha fa rivivere il mito delle YZR 500 con la XSR 900 GP

        La rivoluzione sta per arrivare; &egrave; soltanto questione di tempo. Nel 2025 vedremo un mercato moto molto diverso da quello attuale e questo nuovo assetto si ripercuoter&agrave; sulle gare destinate alle derivate dalla serie. In realt&agrave;, chi &egrave; attento ai dettagli (che poi, dettagli non sono, si tratta di decisioni importanti prese dai costruttori), avr&agrave; notato che gi&agrave; oggi in pista si vedono delle moto che non si possono immatricolare, o non sono neppure presenti nelle vetrine delle concessionarie. SBK e i giapponesi: rivoluzione in arrivo  Sto parlando della YZF-R6 e della CBR600RR. L&rsquo;ultima versione della quadricilindrica Honda non viene venduta nel nostro Paese, mentre la quattro cilindri Yamaha si pu&ograve; acquistare ma soltanto in versione Race, utilizzabile esclusivamente in circuito. Il mercato delle Supersport era morto e sepolto da tempo e le Case giapponesi hanno deciso che non era pi&ugrave; conveniente investire milioni di Euro per sviluppare complessi impianti di scarico che la maggior parte degli utenti smonta ancora prima di avviare il motore. Cos&igrave;, largo a meno performanti bicilindrici paralleli, montati su Crossover o Adventure, che piacciono tanto sia ai motociclisti esperti che ai neofiti. Molti si chiedono quando arriver&agrave; la nuova YZF-R1, pi&ugrave; potente, pi&ugrave; leggera, ancora pi&ugrave; tecnologica e in grado di competere ad armi pari con le potentissime Ducati Panigale V4, BMW S 1000 RR e Aprilia RSV4 Factory. La risposta a questa domanda potrebbe essere &ldquo;presto&rdquo; ma non &egrave; detto che questa super YZF-R1 potr&agrave; essere omologata. Rivoluzione SBK e i regolamenti  Le Case giapponesi, infatti, stanno seriamente pensando di trasformare le loro Superbike in moto progettate e vendute soltanto per uso pista. Questa scelta, ovviamente, dovr&agrave; andare di pari passo con una revisione del regolamento del mondiale Superbike e difficilmente FIM e Dorna potranno costringere i giapponesi a omologare moto che per loro non hanno pi&ugrave; senso, dal punto di vista commerciale. Inoltre, sembra che soltanto la BMW sia contraria a questa rivoluzione, che quindi potrebbe essere accolta dalla maggior parte degli attori protagonisti. Nella nuova Superbike potrebbero correre moto pi&ugrave; costose e performanti (che gli utenti potrebbero comprare, a differenza di una MotoGP) e questo farebbe lievitare i costi, mettendo in difficolt&agrave; le squadre private. La verit&agrave;, per&ograve;, &egrave; che a questa problematica qualcuno trover&agrave; una soluzione. L&rsquo;unica certezza &egrave; che le Case giapponesi hanno fatto le loro scelte ed &egrave; improbabile che tornino indietro. I giudizi sulla Honda RC213V | Cose di Case       

Un Mondiale senza Honda, Kawasaki e Yamaha non ha senso ma per farle restare il regolamento deve cambiare

SBK, la rivoluzione dipende dai giapponesi | Cose di Case

        Dopo il successo dell'anno scorso, Valentino Rossi riapre le porte del suo Ranch nei giorni 27-28 maggio, quando 14 fortunati motociclisti assieme ai rispettivi accompagnatori potranno vivere un sogno: incontrare il nove volte campione del mondo e scoprire ogni segreto della sua pista a Tavullia grazie a corsi teorici e pratici di Flat Track. Due giorni da vivere e un&rsquo;occasione irripetibile per imparare a guidare in condizione di Flat Track con il Dottore, la VR46 Academy e tutto il suo staff, in esclusiva con Dainese. Valentino Rossi apre le porte del Ranch   Il ritrovo &egrave; previsto presso l&rsquo;Hotel Kursaal di Cattolica la mattinata di sabato 27 maggio. L&rsquo;evento inizia ufficialmente con la visita al flagship store VR46, da poco inaugurato in Via Cesare Battisti, 5 a Tavullia.&nbsp; La seconda tappa della giornata prevede il pranzo presso l&rsquo;Osteria Tavullia, in centro all'omonimo paese. Far&agrave; seguito la visita del Fan Club VR46 e della sede dell&rsquo;azienda VR46, fondata da Valentino Rossi. Il pomeriggio prosegue immersi nella splendida cornice del Ranch e delle colline marchigiane dove si svolge il consueto allenamento dei campioni della VR46 Riders Academy e dove si terr&agrave; per i piloti ospiti la prima sessione teorica di Flat Track. Tutti i partecipanti potranno assistere all&rsquo;allenamento di Flat Track dei piloti della VR46 da bordo pista, apprendere la tecnica, ascoltare i consigli del Dottore e gli scambi di opinioni con i piloti, osservando in prima persona tutte le fasi di un pomeriggio di allenamento in piena regola. La serata termina con la gara finale di Flat Track tra piloti e la grigliata.&nbsp; Quanto costa girare con Valentino Rossi al Ranch  Il weekend si chiude domenica 28 maggio con la partecipazione da parte dei piloti ospiti al corso Flat Track, tenuto dall&rsquo;istruttore federale Marco Belli. Il corso della durata di una giornata prevede sessioni di teoria alternate da sessioni di pratica a bordo di Yamaha SR 400cc e YZF 250cc e 450cc, in via esclusiva sulla pista del Ranch. Continua a leggere questo articolo per scoprire quanto costa girare con Valentino Rossi al Ranch &nbsp; Girare con Valentino Rossi al Ranch: costo e programma  Il costo? Il corso coster&agrave; 2.790 euro e se vorrete portare con voi anche un accompagnatore, dovrete pagare ulteriori 990 euro. L'iscrizione sar&agrave; possibile attraverso l'apposito sito web Dainese. SABATO 27 MAGGIO 11.00 Ritrovo presso HOTEL KURSAAL piazzale Primo Maggio 2, 47841 Cattolica (RN) (possibilit&agrave; di lasciare i propri bagagli nella luggage room)11.30 &ndash; 12.00 Welcome Drink 12.30 &ndash; 13.15 Visita al flagship store VR4613.15 &ndash; 14.15 Pranzo all&rsquo;Osteria Tavullia14.30 &ndash; 15.30 Visita alla sede VR4615.45 &ndash; 16.30 Flat Track Class - Teoria17.00 &ndash; 21.30 Valentino e VR46 Riders Academy training19.30 Aperitivo presso Motor Ranch21.30 Cena presso Motor Ranch DOMENICA 28 MAGGIO 08.45 &ndash; 09.00 Arrivo al Motor Ranch09.30 &ndash; 12.00 Flat Track Class - Pratica12.00 &ndash; 16.00 Pranzo e analisi video presso Motor Ranch16.00 &ndash; 18.30 Flat Track Class - Pratica18.30 &ndash; 19.00 Saluti finali GT, Valentino Rossi a Monza: orari tv e dove vederlo       

Il Dottore apre le porte della sua pista a Tavullia: come fare per girare assieme al nove volte campione del mondo

Girare con Valentino Rossi al Ranch: ecco quanto costa

        Due mesi dopo il terribile incidente che ha visto Tim Gajser (Honda) fratturarsi un femore, la MXGP arriva ad Arco di Trento per il quarto round del Mondiale di Motocross. Dopo le prime tre gare c&rsquo;&egrave; gi&agrave; chi guarda alla classifica con soddisfazione, come Jorge Prado (GasGas) e chi invece come Jeremy Seewer (Yamaha) deve cercare di recuperare il pi&ugrave; possibile per non staccarsi troppo dai primi della classe.  La Yamaha YZF 450 di Maxime Renaux, vincitore del Gran Premio di Svizzera Prado tenta la fuga, Seewer deve recuperare Il circuito del Ciclamino, incastonato nella splendida cornice dolomitica oltre alla MXGP e alla MX2, ospiter&agrave; anche il secondo round della EMX125 e della EMX250 ed essendo il Gran Premio in Italia, ci saranno molti giovani da seguire negli europei, oltre alle varie wild card iscritte nelle classi mondiali. La RAI sar&agrave; presente in Trentino con i propri giornalisti per commentare il Gran Premio di domenica dalla pista, cosa che aggiunge valore al servizio in onda sui canali in chiaro. Come sempre, i tifosi della MXGP potranno seguire le gare dal vivo in streaming, per tutto il fine settimana, accedendo a www.MXGP-TV.com per seguire tutte le prove e tutte le manche di tutte le classi in gara. Orari TV MXGP del Trentino RAI SPORT HD Domenica 16 Aprile 2023&nbsp;&nbsp;&ndash; MXGP Gara 1 &ndash; 23:00 &ndash; Differita Domenica 16 Aprile 2023&nbsp;&nbsp;&ndash; MXGP Gara 2 &ndash; 00:00 - Differita &nbsp; RAI SPORT Play Domenica 16 Aprile 2023&nbsp;&nbsp;&ndash; MXGP Gara 1 &ndash; 14:00 &ndash; Live Domenica 16 Aprile 2023&nbsp;&nbsp;&ndash; MXGP Gara 2 &ndash; 17:00 - Live &nbsp; EUROSPORT 2 Luned&igrave; 17 Aprile 2023&nbsp;&nbsp;&ndash; MX2 Gara 1 &ndash; 09:00 &ndash; Differita Luned&igrave; 17 Aprile 2023&nbsp;&nbsp;&ndash; MXGP Gara 1 &ndash; 10:00 &ndash; Differita Luned&igrave; 17 Aprile 2023&nbsp;&nbsp;&ndash; MX2 Gara 2 &ndash; 11:00 &ndash; Differita Luned&igrave; 17 Aprile 2023&nbsp;&nbsp;&ndash; MXGP Gara 2 &ndash; 12:00 &ndash; Differita  Il podio di Frauenfeld, da sx: Prado, Renaux e Febvre       

Il quarto round del Campionato del Mondo FIM di Motocross 2023 questo fine settimana visiter&agrave; Pietramurata (TN) per l'MXGP del Trentino ma come si possono seguire le gare se non si &egrave; presenti in pista? Ecco qualche soluzione.

MXGP del Trentino: orari TV

        Il primo appuntamento con la MXGP 2023 &egrave; dietro l&rsquo;angolo, l&rsquo;inizio delle prove libere sancir&agrave; la partenza del mondiale di motocross che attraverso 19 tappe attraverser&agrave; il pianeta, dal Sud America all&rsquo;Asia, passando per l&rsquo;Europa dove si terranno 15 tappe che copriranno tutta la lunghezza del continente e tutta la sua larghezza, dal Portogallo alla Turchia, dalla Sardegna alla Svezia.&nbsp;  Foto di gruppo per il primo GP della stagione L'Argentina apre il mondiale, primo di 19 GP La gara di Neuquen, nata nel 2015 e disputata per cinque anni consecutivi, ha aperto il mondiale nel 2018 e nel 2019. Nel 2020 fu la prima gara a saltare a causa dalla pandemia di Covid19 e nel 2021, sempre per lo stesso motivo, non si tenne. Il Gran Premio &egrave; tornato poi sulle sponde del lago Nahuel Huapi, vicino a Villa la Angostura, nel 2022, ancora una volta come primo appuntamento in calendario e anche quest&rsquo;anno sar&agrave; il GP di apertura della serie.  Antonio Cairoli &egrave; ancora il pi&ugrave; amato dal pubblico argentino Fuori Gajser &egrave; Seewer il favorito in MXGP Assente Tim Gajser (Honda) a causa della frattura al femore patita ad Arco di Trento, &egrave; Jeremy Seewer (Yamaha), sulla carta, l&rsquo;uomo da battere; lo svizzero, secondo la passata stagione, come nel 2019 e nel 2020, ha mostrato nelle gare pre stagionali uno stato di forma non comune e la sua Yamaha factory sembra aver fatto il salto in avanti decisivo per essere al pari di Honda e KTM. Pilota dalla costanza incredibile, con un rendimento fuori dal comune, Seewer non ha saltato una gara dal 2017, portando a casa ben 5 secondi posti mondiali e 10 vittorie di Gran Premio (5 in MX2 e 5 in MXGP).  La YZF 450 di Seewer &egrave; rponta per le 19 gare del 2023 Occhio a Renaux, primo rivale di Seewer Attenzione a Maxime Renaux, compagno di squadra di Seewer, Campione del Mondo MX2 nel 2021 e pilota dalla grinta indiscutibile, anche per lui vale il discorso sulla moto fatto per lo svizzero. Il francese conta 7 vittorie di Gran Premio, 6 delle quali sulla 250 e una in 450 nell&rsquo;anno dell&rsquo;esordio, terminato al quarto posto assoluto e concluso con la vittoria in MXGP al Nazioni 2022 a RedBud; se c&rsquo;&egrave; qualcuno che pu&ograve; impensierire Seewer &egrave; proprio lui. Minori le attese per il neo pap&agrave; Glenn Coldenhoff (a proposito, auguri!), terzo pilota della compagine ufficiale Yamaha, vincitore si, ad Hawstone Park due settimane fa, ma decisamente meno incisivo dei compagni di team nelle ultime stagioni.  Renaux e Coldenhoff sembrano accordarsi per battere Seewer HRC per ora con il solo Fernandez, ma quante Honda! Si presenta sguarnita del Campione del Mondo in carica la Honda HRC ma Ruben Fernandez sembra pronto al salto di qualit&agrave; tanto atteso e nelle gare di inizio anno ha fatto vedere di essere decisamente uno dei pi&ugrave; veloci in pista. Il tracciato argentino gli piace parecchio e l&rsquo;anno scorso, all&rsquo;esordio in MXGP ci stava per scappare un terzo posto se non fosse stato per una brutta caduta. Il numero&nbsp;delle Honda in gara &egrave; comunque pi&ugrave; ricco che mai, con l&rsquo;ingresso nel mondo nipponico del team Standing Construct che schiera l&rsquo;ex Campione del Mondo della MX2, Pauls Jonass e Brian Bogers. I due, coppia pi&ugrave; che consolidata, puntano al podio con regolarit&agrave; e sulla sabbia il secondo potrebbe regalare qualche sorpresa, come fece lo scorso anno a Lommel, vincendo. In rosso anche il sorprendente Brent Van Doninck, vincitore a Lierop la settimana passata in sella alla Honda di Jackie Martens e in grande forma.  La CRF 450 RW di Ruben Fernandez orfana della gemella col 243 Kawasaki tutta nuova per Febvre e Evans Sotto la tenda della Kawasaki fanno bella mostra di se le due nuovissime KXF450 di Romain Febvre e Mitch Evans. Il primo torna a prendere il via dal primo GP dopo le disavventure del 2022 e anche se non sembra essere ancora al 100% della forma, anche a causa di un intervento agli avambracci che lo ha privato di un mese di preparazione invernale, dovrebbe essere tra i pretendenti al titolo 2023, come lo fu nel duello stellare del 2021 che lo vide arrivare all&rsquo;ultimo GP con la tabella rossa. Diverso il discorso per Evans che non ha ancora disputato una gara per stagionale a causa di un infortunio al pollice subito in allenamento. Per l&rsquo;australiano &egrave; l&rsquo;anno della verit&agrave;, dopo un ritorno nelle posizioni di vertice nel 2022 con HRC.  Romain Febvre, al terzo anno in verde, sar&agrave; uno dei contendenti al titolo 2023 Herlings ancora non al top ma KTM punta tutto su lui Tutto da scoprire il Jeffrey Herlings del 2023, la sua KTM 450 SX-F &egrave; ancora una novit&agrave; per lui che &egrave; stato lontano dalle gare della MXGP per tutto il 2022. Fisicamente sembra recuperato ma per sua stessa ammissione non dovrebbe essere in grado di lottare per la vittoria nei primi GP. Riuscir&agrave; il suo nuovo team manager, Antonio Cairoli, a tenerlo a freno fino a quando la sua condizione non sar&agrave; tornata al top? Di sicuro The Bullet (99 vittorie all&rsquo;attivo) &egrave; uno dei pretendenti al titolo 2023, in un anno che sar&agrave; cruciale per lui che tanto vorrebbe superare Stefan Everts in cima alla classifica dei pi&ugrave; vincenti di sempre, superando quota 101 vittorie. Con la KTM ufficiale c&rsquo;&egrave; anche Albertone Forato, in sella a quella marchiata SM Action ma che sotto sotto &egrave; molto simile a quella dell&rsquo;olandese. Alberto ha lavorato e sudato molto per meritarsela e ora vorrebbe farsi accompagnare da lei sul primo podio iridato in carriera.  La KTM 450 SX-F di Herlings tornata all'84, nel 2022 col numero 1 non ha mai corso GasGas per Guadagnini e Prado in MXGP Da un veneto all&rsquo;altro, Mattia Guadagnini inizia la sua prima stagione completa nella classe regina e lo fa, come di consueto, col sorriso. Mattia che guida sempre in modo spettacolare, contendendo a Seewer lo scettro di freestyler della 450, &egrave; determinato, pronto e molto pi&ugrave; consapevole del suo talento, dei suoi mezzi e dei suoi limiti. Ci sar&agrave; da divertirsi, questo &egrave; sicuro. Baffo ben in vista che non riesce a contenere il sorriso contagioso e mullet anni &rsquo;80 come Aaron Plessinger, il cowboy della GasGas cerca la continuit&agrave; dei suoi risultati. Box condiviso il suo, con Jorge Prado che inizia la sua quarta stagione nella massima categoria, da lui ci si aspettava forse un po&rsquo; di pi&ugrave; in passato ma infortuni e Covid lo hanno frenato, il 2023 &egrave; l&rsquo;anno della verifica. Il galiziano ha cambiato preparazione, si &egrave; spostato pi&ugrave; spesso in Belgio per essere seguito da Joel Smets e ora punta al jackpot della MXGP.  Jorge Prado intervistato a Villa La Angostura, lo spagnolo &egrave; un idolo dei tifosi argentini Inedita coppia Lupino e Watson per Beta in MXGP Alessandro Lupino, veteran della categoria e pilota pi&ugrave; anziano in pista, non ce ne voglia se insistiamo su questo punto, &egrave; tornato nel team che lo vide portare a casa la miglior stagione in carriera nel 2021 con la KTM. Da Marchetti, nella natia Viterbo, il poliziotto del motocross ha accolto Ben Watson che divertito dice di apprezzare molto tutti gli aspetti della vita all&rsquo;italiana, dal cibo ai ritmi e nel Lupo ha trovato un amico prima che un compagno di squadra. La grande esperienza di Alesdsandro sar&agrave; al servizio di Beta Motors e di Ben alla sua terza stagione in 450.  Alessandro Lupino con il suo meccanico Lorenzo Capati nel box di Villa La Angostura       

Tutto pronto in Patagonia per il primo round del Campionato del Mondo FIM di Motocross 2023. La pista pi&ugrave; bella del mondo da ancora una volta il via alla serie iridata

MXGP: è l’ora del primo GP

        Graditi ritorni e rookie che potrebbero dire la loro nel Mondiale Superbike 2023. Tom Sykes, dopo un anno difficile nel BSB con la Ducati, rientra con la moto che ha amato pi&ugrave; di tutte, la Kawasaki Ninja ZX-10RR, non quella del team factory ma quella di Puccetti. Dopo l&rsquo;impresa quasi sfiorata di vincere il MotoAmerica al debutto, Danilo Petrucci si rilancia nel Mondiale Superbike e lo fa con il team Barni, la squadra che lo aveva portato a vincere il titolo Stock italiano del 2011. Dalla MotoGP arriva l&rsquo;australiano figlio d&rsquo;arte Remy Gardner, dente avvelenato con il paddock del Motomondiale che troppo in fretta si &egrave; sbarazzato di lui dopo un solo anno in MotoGP. Arrivano dalla Supersport gli attuali campione e vice campione della categoria, Dominique Aegerter e Lorenzo Baldassarri, entrambi con Yamaha.&nbsp; Fresco di trionfo nel BSB con la Yamaha del team OMG &egrave; Bradley Ray che disputer&agrave; le gare europee con la struttura di Sandro Carusi MotoXRacing. Mancher&agrave; il team Pedercini dalla griglia ma rientrer&agrave; per i round europei dopo la recente partnership con il team di Angel Vinales, il pap&agrave; di Maverick.&nbsp; L&rsquo;entry list ufficiale  Vediamo pi&ugrave; nel dettaglio come si compone l&rsquo;entry list ufficiale della Superbike. 5 le Ducati Panigale V4R presenti sulla griglia, tre delle quali in specifica 2023: Alvaro Bautista, che si tiene il suo 19 a scapito dell&rsquo;1 di campione, Michael Rinaldi e Danilo Petrucci. Le due V4R in specifica clienti sono per Philipp Oettl di Go Eleven ed Axel Bassani con Motocorsa.&nbsp; Yamaha &egrave; la moto pi&ugrave; rappresentata con ben 6 YZF-R1 sulla griglia: Razgatlioglu-Locatelli per il team ufficiale, Aegerter-Gardner con GRT, Ray con MotoXRacing e Baldassarri con GMT94. Quattro Kawasaki ZX-10RR (in attesa di diventare 5 con quella di Pedercini per i round europei): Rea, Lowes, Sykes e Konig. Quattro anche le BMW M1000RR: Van Der Mark-Redding e Gerloff Baz per Bonovo Action. Anche Honda conta quattro unit&agrave;: le due ufficiali di Vierge e Lecuona e quelle MIE di Granado e Syahrin.        

Tra team factory e team privati ecco chi far&agrave; parte in pianta stabile della stagione 2023 del Mondiale

SBK: L’entry list ufficiale

        La lunghezza della biella, intesa come distanza tra gli assi degli occhi della testa e del piede, va sempre considerata in relazione alla corsa e costituisce un parametro motoristico di notevole importanza. Officina: come sono cambiati i motori Bielle e inclinazioni   Il rapporto tra la lunghezza della biella e la corsa influenza le perdite per attrito, il movimento del pistone e di conseguenza la sua accelerazione, alla quale sono legati i carichi inerziali. E quindi le sollecitazioni alle quali sono sottoposti il pistone, la biella, l&rsquo;albero a gomiti e i relativi cuscinetti. Lo spostamento del pistone da un punto morto all&rsquo;altro viene determinato da una componente principale e da una secondaria, dovuta soltanto al fatto che la biella si inclina, ora da un lato e ora dall&rsquo;altro rispetto all&rsquo;asse del cilindro, con un movimento pendolare che ha fulcro nello spinotto. Questa inclinazione &egrave; tanto maggiore quanto pi&ugrave; corta &egrave; la biella rispetto alla corsa. Portando il rapporto biella/corsa da 2,22 a 1,66 l&rsquo;inclinazione massima della biella rispetto all&rsquo;asse del cilindro passa da 13&deg; a oltre 17&deg;. Cresce ovviamente la spinta che il pistone esercita contro la parete del cilindro e di conseguenza aumentano le perdite per attrito. Queste ultime risultano quindi superiori mano a mano che la lunghezza della biella diminuisce. In alcuni motori si adottano bielle decisamente corte per motivi di ingombro. Non di rado questo &egrave; fonte di contrasti tra i motoristi, che vorrebbero bielle lunghe per le ragioni che verranno illustrate qui di seguito, e i &ldquo;veicolisti&rdquo;, che vorrebbero sempre pesi contenuti e ben concentrati. Nelle moto da fuoristrada, che devono essere estremamente agili, la centralizzazione delle masse &egrave; vitale e per questa ragione nei loro motori si impiegano in genere bielle decisamente corte.  Per ridurre le perdite per attrito causate dalla loro forte inclinazione si riduce in una certa misura quest&rsquo;ultima disassando il cilindro, ovvero spostandone l&rsquo;asse nella stessa direzione nella quale ruota l&rsquo;albero a gomito (gli assi del cilindro e dell&rsquo;albero dunque non si incrociano pi&ugrave;). In questo modo durante la corsa di espansione (quando la pressione nel cilindro &egrave; di gran lunga pi&ugrave; elevata rispetto alle altre fasi) la biella si inclina meno e di conseguenza &egrave; pi&ugrave; bassa la spinta del pistone contro la parete della canna. Le perdite per attrito risultano pertanto minori. Durante le altre fasi la pressione nel cilindro &egrave; modesta e quindi non d&agrave; luogo a perdite per attrito di entit&agrave; considerevole. Anche se la biella si inclina di pi&ugrave; durante le corse di scarico e di compressione la cosa ha quindi una importanza ridotta, ai fini del rendimento meccanico. C&rsquo;&egrave; anche da dire che la legge del moto del pistone &egrave; leggermente diversa e che esso rimane pi&ugrave; a lungo in prossimit&agrave; del PMS. &nbsp; Disassamento  Le Case auto adottano il disassamento dei cilindri per diminuire il consumo. In campo moto fanno ricorso ad esso motori come quelli della Yamaha YZF 450 (ben 12 mm di disassamento), della Kawasaki ZX-10R e della Honda CBR 250R. Una biella pi&ugrave; lunga ha un peso maggiore ma permette di impiegare un pistone pi&ugrave; basso (e quindi pi&ugrave; leggero) dato che si inclina in misura minore e che quindi &egrave; inferiore la spinta contro la parete del cilindro. Passando da una biella lunga 2,22 volte la corsa a una lunga 1,66 volte, a pari regime di rotazione l&rsquo;accelerazione positiva massima del pistone (che si ha al PMS) cresce del 6,1%. A essa &egrave; direttamente legata la forza d&rsquo;inerzia massima e quindi la forza di trazione alla quale viene sottoposta la biella. Si tratta di un fatto di importanza tutt&rsquo;altro che trascurabile. Con una biella pi&ugrave; lunga aumenta il tempo nel quale il pistone rimane nelle vicinanze del Punto Morto Superiore (PMS); di conseguenza la combustione si svolge pi&ugrave; a volume costante, avvicinandosi quindi maggiormente al ciclo Otto ideale, a vantaggio del rendimento. &nbsp; Lunghezze "variabili"  I rapporti tra la lunghezza della biella e la corsa adottati dai vari costruttori variano notevolmente. Nel campo delle auto di serie evidentemente l&rsquo;esigenza di contenere l&rsquo;altezza del motore &egrave; piuttosto sentita e quindi si impiegano spesso bielle molto corte. La loro lunghezza in svariati casi &egrave; addirittura inferiore a 1,6 volte la corsa. Nei motori di una volta le bielle erano lunghe in assoluto ma non in relazione alla corsa. Nei V10 aspirati delle vetture di Formula Uno&nbsp;Nelle moto stradali di serie indicativamente il rapporto tra la lunghezza della biella e la corsa &egrave; dell&rsquo;ordine di 1,8 &ndash; 2,1. &Egrave; interessante notare che, per quanto riguarda le ultrasportive con quattro cilindri in linea, in quelle di 600 cm3 in genere il rapporto biella/corsa &egrave; leggermente maggiore, rispetto a quanto accade in quelle di 1000 cm3 . In queste ultime il motore &egrave; pi&ugrave; grande e vi &egrave; una maggiore necessit&agrave; di contenere l&rsquo;altezza. Varie prove hanno confermato che esiste una leggera differenza nelle curve di coppia e potenza se in uno stesso motore si montano bielle di diversa lunghezza. Alcuni tecnici ritengono che entri in gioco anche il rendimento volumetrico. A parit&agrave; di regime di rotazione il pistone rimane pi&ugrave; a lungo in prossimit&agrave; del PMS con una biella lunga e il contrario accade se si impiega una biella corta. In questo secondo caso il &ldquo;richiamo&rdquo; della miscela aria-benzina dal condotto all&rsquo;inizio della fase di aspirazione risulta pi&ugrave; rapido e pi&ugrave; vigoroso. Poi per&ograve;, mano a mano che il pistone scende allontanandosi dal PMS, ai fini della respirazione una biella lunga sembra allora vantaggiosa. Secondo diversi preparatori in linea di massima le bielle lunghe sarebbero superiori per l&rsquo;erogazione agli alti regimi mentre quelle corte sarebbero preferibili per la coppia ai medi regimi. Officina: il tensionamento della catena       

Va considerata in relazione alla corsa ed &egrave; un parametro molto importante

Officina: lunghezza di biella, un valore relativo

        1106 giorni, o se preferite 3 anni e 11 giorni, tanto &egrave; trascorso dall&rsquo;ultima 8h di Suzuka, datata 28 luglio 2019 e conclusa in modo rocambolesco con la vittoria di Kawasaki (seppur con Rea a terra) e la disperazione di Suzuki SERT con il vecchio Dominique Meliand all&rsquo;ultima gara della sua carriera da manager del team prima della pensione ed il nuovo corso targato Yoshimura.&nbsp; 45 gli equipaggi al via della &ldquo;gara delle gare&rdquo;, eccezion fatta per il team ERC Ducati che preferisce lavorare in vista del Bol d&rsquo;Or e con l&rsquo;assenza per Covid di Xavier Simeon per i campioni in carica di Yoshimura SERT. Ci saranno un paio di casi piuttosto curiosi: Kawasaki vs Kawasaki (KRT vs SRC) ed Honda vs Honda (Honda Racing Team vs FCC TSR). Nuovi nomi al via  Con Viltais Igol che si concentra sulle gare europee (come ERC Ducati), Erwan Nigon sar&agrave; al via con il team giapponese EVA RT 01 Webike Trickstar Kawasaki. I vincitori dell&rsquo;ultima 8h di Suzuka, Kawasaki Racing Team, hanno confermato sia Rea che Haslam aggiungendo Alex Lowes per una line up tutta inglese nella speranza di riconfermarsi vincitori al termine della gara. Per lo spagnolo Iker Lecuona quella di questo weekend sar&agrave; la prima 8h di Suzuka della sua giovane carriera. Ad affiancare l&rsquo;attuale pilota Honda in SBK ci saranno Tetsuta Nagashima e Takumi Takahashi, gi&agrave; vincitore di tre gare. Poi c&rsquo;&egrave; il team FCC TSR Honda, regolarmente iscritto all&rsquo;EWC, che punta ad un risultato di prestigio a Suzuka dopo i due podi a Le Mans e Spa. Yamaha YART pu&ograve; contare sul supporto di Yamalube per questa gara con Hanika che vuole mantenere la striscia di pole position. BMW arriva a Suzuka con il morale a mille dopo la vittoria a Spa, sebbene l&rsquo;ucraino Mykhalchyk sia un esordiente alla kermesse giapponese mentre Guarnoni e Reiterberger hanno gi&agrave; corso sull&rsquo;ottovolante giapponese A Suzuka vuole fare bene anche l&rsquo;equipaggio tutto francese De Puniet-Marino-Masson di Kawasaki France SRC per centrare un risultato importante dopo le sfortune delle prime due gare. Fatti e numeri della 8h di Suzuka  L&rsquo;edizione inaugurale della 8h di Suzuka, disputata il 30 luglio 1978, &egrave; stata vinta dagli americani Mike Baldwin e Wes Cooley su Yoshimura Suzuki La prima vittoria giapponese risale al 1982 grazie a Shigeo Iijima e Shinji Hagiwara su Honda. Quell&rsquo;edizione &egrave; stata caratterizzata da un tifone che ha reso necessaria l&rsquo;interruzione della gara alla sesta ora. Wayne Rainey (1988), Eddie Lawson (1990), Mick Doohan (1991), Valentino Rossi (2001) hanno vinto la gara Kawasaki Team Green/Racing Team detiene sia il miglior tempo in qualifica che il giro pi&ugrave; veloce della gara, entrambi fatti segnare da Jonathan Rea nel 2018 e 2019, l&rsquo;anno del successo rocambolesco. 2&rsquo;05&rdquo;168 il miglior tempo in qualifica, 2&rsquo;06&rdquo;805 il giro pi&ugrave; veloce della gara Ultimi vincitori  L'ultima gara disputata risale al 2019 con la vittoria di Kawasaki (Jonathan Rea e Leon Haslam, Toprak Razgatlioglu non sceso in pista). Ecco gli ultimi vincitori prima dello stop per via della pandemia 2019:&nbsp;Kawasaki Racing Team Suzuka 8H (Jonathan Rea, Leon Haslam, Toprak Razgatlio?lu) 216 giri 2018:&nbsp;Yamaha Factory Racing Team (Katsuyuki Nakasuga, Alex Lowes, Michael van der Mark) 199 giri 2017:&nbsp;Yamaha Factory Racing Team (Katsuyuki Nakasuga, Alex Lowes, Michael van der Mark) 216 giri 2016:&nbsp;Yamaha Factory Racing Team (Katsuyuki Nakasuga, Alex Lowes, Pol Espargar&oacute;) 218 giri 2015:&nbsp;Yamaha Factory Racing Team (Katsuyuki Nakasuga, Bradley Smith, Pol Espargar&oacute;) 204 giri Le parole dei protagonisti  Nel pre-event di Suzuka hanno parlato Karel Hanika, Josh Hook, Jonathan Rea, Markus Reiterberger e Kazuki Watanabe Karel Hanika, Repubblica Ceca (YART Yamaha Official Team EWC, Yamaha YZF-R1): &ldquo;&Egrave; stato bello correre di nuovo a Suzuka nel test dopo quattro anni. Ho dovuto reimparare la pista perch&eacute; era la prima volta che guidavo la Yamaha R1 sul circuito, quindi era importante lavorare con i miei compagni di squadra. Il nostro obiettivo principale era la ricerca delle migliori gomme per le diverse parti della gara e delle qualifiche. Questo &egrave; andato bene e abbiamo trovato delle buone soluzioni. Abbiamo ancora del lavoro da fare con l'elettronica, ma le sospensioni erano ottime. La squadra ha fatto un ottimo lavoro e abbiamo migliorato sessione dopo sessione. Siamo pronti a combattere con le altre squadre e dare il massimo.&rdquo; Josh Hook, Australia (F.C.C. TSR Honda France, Honda CBR 1000RR-R): &ldquo;Questo &egrave; uno dei miei paesi preferiti e una delle mie piste preferite nel calendario dell&rsquo;EWC ed &egrave; molto bello essere tornati. Ci &egrave; mancato molto correre a Suzuka, &egrave; un layout fantastico ed essere qui quest'anno &egrave; fantastico. Il test &egrave; stato nella media, per cos&igrave; dire, ci aspettavamo di essere molto pi&ugrave; competitivi di quello che eravamo, quindi abbiamo molto lavoro da fare ma ci stiamo arrivando lentamente e questa &egrave; la cosa principale. Abbiamo usato saggiamente i due giorni di test per cercare di sviluppare il pi&ugrave; possibile la moto per darci un buon pacchetto per la gara. Lavorare sull'assetto da gara &egrave; stato il nostro obiettivo, essere veloci ma anche coerenti con le gomme nelle condizioni calde. Nel complesso, ci sentiamo bene e la moto sembra buona. Dobbiamo solo continuare a lavorare.&rdquo; Jonathan Rea, Gran Bretagna (Kawasaki Racing Team Suzuka 8H, Kawasaki ZX-10R): &ldquo;&Egrave; sempre bello tornare in Giappone e guidare la Ninja ZX-10RR in formato endurance. &Egrave; molto diversa dalla moto del WorldSBK, soprattutto per quanto riguarda l'elettronica, la strategia di mappatura del carburante e le gomme. Il primo giorno di test &egrave; stato un po' un processo di apprendimento per tornare alla velocit&agrave;. Passo dopo passo mi sono sentito sempre meglio. Ogni run che siamo stati in grado di fare andavo sempre pi&ugrave; veloce, quindi manterremo il collegamento verso il weekend di gara. Non vedo l'ora di vedere tutti i fan e assorbire davvero l'atmosfera della gara. &Egrave; una delle sfide pi&ugrave; grandi della stagione. Ne sono entusiasta, soprattutto dopo questo test positivo.&rdquo; Markus Reiterberger, Germania (BMW Motorrad World Endurance Team, BMW M1000RR): &ldquo;Sono gi&agrave; stato due volte a Suzuka con il team Penz13, una per i test e una per la gara. La pista &egrave; mozzafiato ma molto difficile da imparare. J&eacute;r&eacute;my Guarnoni la conosce, Illya Mykhalchyk deve ancora impararlo. E di certo avr&ograve; bisogno anche di un po' di tempo per tornare a girare di nuovo l&igrave;. Sono abbastanza fiducioso. Per prima cosa, dobbiamo trovare un buon set-up per la moto e poi si tratta di capire come funziona al meglio il pacchetto complessivo di moto, pneumatici e condizioni. Il caldo sar&agrave; sicuramente una sfida. Secondo le previsioni, possiamo aspettarci 32 gradi Celsius e un'umidit&agrave; compresa tra il 20 e il 40 per cento. Sembra proprio quello a cui siamo abituati. Ma se otteniamo il tipico clima di Suzuka con 40 gradi e un'umidit&agrave; molto elevata, sar&agrave; ovviamente molto difficile. Sar&agrave; una sfida.&rdquo; Kazuki Watanabe, Giappone (Yoshimura SERT Motul, Suzuki GSX-R1000R): &ldquo;Prima dei due giorni di test all'inizio di luglio le previsioni del tempo dicevano che sarebbe stato impossibile guidare perch&eacute; la pioggia sarebbe stata troppo forte ma alla fine il primo giorno si &egrave; asciugato e il secondo giorno &egrave; stato completamente asciutto, anche la temperatura &egrave; salita. Per me &egrave; stato un ottimo test e ogni pilota aveva informazioni importanti per la squadra. Non vedo l'ora che arrivi la settimana della gara perch&eacute; ci saranno molti fan, ma qui c'&egrave; ancora del lavoro da fare per migliorare la moto per vincere.&rdquo; Format del weekend  Il format &egrave; un po&rsquo; diverso dalle altre gare dell&rsquo;EWC perch&eacute; Suzuka non &egrave; una gara come le altre. Il venerd&igrave; si disputano le due sessioni di qualifica (a differenza di quanto avviene per le altre gare con le prime qualifiche il gioved&igrave; e le seconde il venerd&igrave;) dopo una sessione di libere e la night practice dopo le seconde qualifiche, sabato sessione di libere seguita dal Top 10 trial riservato ai primi 10 team del venerd&igrave; che si sfideranno per la caccia alla pole position. La gara inizier&agrave; poi domenica alle 11.30 giapponesi (4.30 nostre) per concludersi alle 19.30 (12.30 nostre). Il programma del weekend  Essendo una gara diversa dalle altre, anche la schedule cambia: le due sessioni di qualifica direttamente il venerd&igrave;, sabato time trial per i primi 10 team, domenica warm up e partenza della gara. Ecco gli orari: Venerd&igrave; 5 Agosto: 08h10-10h10: Prove libere12h10-12h30: Prime Qualifiche (Piloti Blu)12h45-13h05: Prime Qualifiche (Piloti Gialli)13h20-13h40: Prime Qualifiche (Piloti Rossi)15h50-16h10: Seconde Qualifiche (Piloti Blu)16h25-16h45: Seconde Qualifiche (Piloti Gialli)17h00-17h20: Seconde Qualifiche (Piloti Rossi)18h30-19h30: Prove in notturna Sabato 6 Agosto: 14h15-15h00: Prove libere15h30-17h00: Top 10 Trial: i 10 migliori team delle qualifiche si sfidano per la pole position Domenica 7 Agosto: 08h30-09h15: Warm-up11h30: Partenza della 43^ Coca-Cola Suzuka 8 Hours 19h30: Fine della 43^ Coca-Cola Suzuka 8 Hours Dove vederla  A differenza delle due 24h precedenti, la 8h di Suzuka verr&agrave; trasmessa integralmente su Eurosport 2 ed anche su Eurosport Player. Diretta integrale a partire dalle 4.15 di domenica mattina        

Dopo tre anni di assenza, nel fine settimana ritorna la classica giapponese. Presenti tutti i team factory ad eccezione di ERC Ducati che si concentra sul Bol d&rsquo;Or

EWC, 8h di Suzuka: è caccia aperta al Kawasaki Racing Team

        Concluse le due giornate di test che si sono svolti i 5 e 6 luglio sulla pista giapponese. Svetta su tutti il team Honda HRC. La squadra ha dominato le prove in vista della gara endurance. Prima su tutti chiude l&rsquo;ultimo giorno facendo segnare un best lap in 2&rsquo;06.232. In sella troviamo la formazione favorita dei piloti Tetsuta Nagashima, Takumi Takahashi e Iker Lecuona, attualmente impegnato nel campionato di SBK, ma che ha nel suo curriculum un passato in MotoGP. La Honda CBR1000RR-R sembra essere stata assettata in un modo impeccabile e in questi test si sono visti i risultati. Consumi ridotti e una ottima agilit&agrave;. Dopo troviamo il team YART Yamaha Official Team EWC, secondo in classifica. Questa squadra rappresenter&agrave; la Yamaha che ha scelto di non portare il team factory visto che ci sar&agrave; la gara di MotoGP negli stessi giorni. Qui abbiamo il nostro porta bandiera Niccolo Canepa che in sella alla YZF-R1 della squadra austriaca cercher&agrave; di portare a casa la vittoria. Loro concludono i test con un tempo di 2&rsquo;06.662. I campioni in carica in terza posizione In terza posizione il Kawasaki Racing Team Suzuka 8H con in sella i due piloti Jonathan Rea, Alex Lowes e Leon Haslam che fermano il tempo a 2&rsquo;06.925. Loro arrivano da campioni in carica, avendo vinto nel 2019 con alla guida Jonathan Rea, Leon Haslam. Quarta la GSX-R 1000 del team campione in carica EWC, Yoshimura SERT Motul. La formazione dei piloti Kazuki Watanabe, Xavier Simeon e Sylvain Guintoli hanno chiuso con un miglior tempo di 2&rsquo;07.335.  I team in gara A due anni dall&rsquo;ultima edizione si ritorner&agrave; a correre una delle gare endurance pi&ugrave; affascinanti e storiche. La otto ore di Suzuka vedr&agrave; lo &ldquo;start&rdquo; nella giornata del 7 agosto, l&rsquo;orario della partenza non &egrave; ancora stato precisato, ma probabilmente sar&agrave; nelle prime ore della mattinata italiana. Sono 45 i team iscritti alla competizione. Tra questi solo 2 i team factory, Honda e Kawasaki. Yamaha si schierer&agrave; con il team Yart. Infatti, la casa dei tre diapason ha deciso di puntare tutti gli sforzi sul round del motomondiale che si svolger&agrave; in quei giorni a Silverstone, escludendo la partecipazione del team ufficiale dalla gara in giappone. Altra protagonista sar&agrave; la Suzuki del team Yoshimura SERT Motul che &egrave; la campionessa in carica avendo trionfato nel 2021 nel campionato EWC. Tra i i partecipanti tanti volti conosciuti come quello del sette volte campione del mondo Jonathan Rea, Niccolo Canepa, l&rsquo;ex pilota MotoGP Iker Lecuona, Alex Lowes e Sylvain Guintoli. Questa viene definita da molti la gara delle gare essendo un appuntamento molto importante nel mondo del motociclismo insieme anche al Bol D&rsquo;Or. Alcuni vincitori pi&ugrave; illustri della 8h in passato sono stati piloti come Wayne Rainey (1988), Eddie Lawson (1990), Mick Doohan (1991) e Valentino Rossi (2001).       

Con la conclusione dei test &egrave; tutto pronto per dare il via alla gara. Ottima prestazione nelle prove della HRC, fino ad adesso favorita per la vittoria

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