Ci sono storie nel grande libro delle imprese del motociclismo che ci stanno a ricordare, quando ve n&rsquo;&egrave; bisogno, che spesso l&rsquo;uomo supera la macchina, o in questo caso la moto. E&rsquo; il caso del quarto titolo mondiale consecutivo conquistato in sella alla Honda da Max Biaggi nel 1997, dopo i tre allori regalati all&rsquo;Aprilia.  I successi e la rottura   I numeri di Max Biaggi in 250, categoria in cui ha debuttato nel 1991 senza passare per la 125, parlano da soli. Dopo due stagioni complete di apprendistato (una con Aprilia ed una con Honda) nel 1994 il romano ha iniziato il suo dominio in categoria, coadiuvato dalla casa di Noale.  In tre stagioni arrivano altrettanti titolI mondiali, con 22 vittorie ed un totale di 33 podi, numeri che soprattutto nella stagioni 1995 e 1996 annichilirono gli avversari dell&rsquo;epoca tra cui Tetsuya Harada, Olivier Jacque e Ralf Waldmann. La stagione &rsquo;96 per&ograve; fu importante anche per un&#39;altra ragione, ossia la rottura con Ivano Beggio ed Aprilia. Il mancato accordo sulle cifre del rinnovo acutirono delle tensioni latenti, che portarono ad un divorzio dai toni molto pi&ugrave; tesi del previsto, specie considerati i trionfi delle ultime stagioni.  La rivincita di Max. Con Honda     Alla vigilia della stagione 1997 dunque Biaggi si trova senza una squadra con la quale affrontare il campionato: un paradosso se si pensa che parliamo del campione in carica del tempo. Tutto cambia per&ograve; con l&rsquo;arrivo sulla scena dello sponsor Phillip Morris, che consente ad Erv Kanemoto di riaccogliere Max nel suo team dopo l&rsquo;esperienza del 1993, affidandogli nuovamente una Honda (con livrea diversa).  Inutile sottolineare come il primo desiderio di Max fosse quello di battere la sua vecchia fiamma, quell&rsquo;Aprilia che in maniera tanto sgarbata lo aveva messo alla porta dopo tre anni di successi ininterrotti. Una voglia che si manifest&ograve; gi&agrave; nel primo appuntamento della stagione, a Shah Alam, dove Biaggi vinse mettendo tra s&eacute; e l&rsquo;Aprilia di Harada (2&deg; al traguardo) pi&ugrave; di 13 secondi.  Quello in Malesia fu il primo dei cinque successi (Malesia, Italia, San Marino, Repubblica Ceca ed Indonesia) che il Corsaro raccolse in quella stagione, ma che comunque non bastarono per vincere il titolo prima dell&rsquo;ultima corsa. La lotta mondiale infatti si decise in Australia, a Phillip Island, dove a Max bast&ograve; il secondo posto alle spalle di Waldmann, compagno di squadra e principale rivale per il titolo, per diventare Campione del Mondo per soli due punti.  Quella rivincita nei confronti di Aprilia concise con la fine dell&rsquo;avventura di Biaggi in 250, visto il passaggio dell&rsquo;anno successivo in 500, sempre con la Honda del team Kanemoto. Una stagione quella 1998 che pose Biaggi sotto i riflettori, grazie alla vittoria di Suzuka al debutto e non solo.  Valencia 2006, Troy Bayliss e la MotoGP: un addio con vittoria 

<p>Dopo il divorzio burrascoso con la casa di Noale il romano riusc&igrave; a conquistare il titolo anche con la casa giapponese, grazie al supporto di Erv Kanemoto ed a due fondamentali punti di vantaggio</p> 

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Max Biaggi, stagione 1997: la rivincita su Aprilia ed il quarto sigillo in 250