Alex Baumg&auml;rtel &egrave; piuttosto contento. Dall&rsquo;introduzione della classe Moto2, datata 2010, all&rsquo;affermazione 2019 di Alex Marquez, l&rsquo;azienda fornitrice di telai da lui inventata - assieme a Klaus Hirsekorn, dai nomi Klaus e Alex nasce &ldquo;Kalex&rdquo; - e diretta ha vinto ben otto Mondiali. Lasciando gloria in soltanto due occasioni alla Moriwaki, con Toni Elias nella prima edizione della classe di mezzo a quattro tempi, e alla Suter che schierava il fenomeno Marc Marquez. Dopo il titolo di Marc, la Kalex &egrave; stata padrona della Moto2: &egrave; sette volte detentrice dei titoli piloti e altrettanti costruttori, e tra 2015 e 2017 ha collezionato 49 vittorie consecutive, interrotte soltanto dall&rsquo;avvento della KTM. Una Casa che, per&ograve;, ha annunciato il disimpegno, lasciando ulteriore campo libero alla Kalex che in questo 2020 frontegger&agrave; la Speed Up, vera forza emergente.  Il passaggio dalla monofornitura di propulsori Honda a quella Triumph, un anno fa, non ha impensierito lo staff tedesco, che ha perfettamente adattato le esigenze richieste dal tre cilindri britannico, assai diverso dal quattro in linea giapponese. &quot;Nei primi test, abbiamo dovuto effettuare prove relative al bilanciamento del telaio &ndash; ha svelato Alex &ndash; senza registrare grandi difficolt&agrave; nel passaggio da un motore all&rsquo;altro. C&rsquo;&egrave; voluto un grosso investimento di tempo, oltre a numerose prove per capire in quale direzione andare. Sono state tante le simulazioni, con i conseguenti dati accumulati per realizzare il nuovo design del telaio 2019&quot;.  Il vostro telaio ha lavorato meglio con i motori Honda o Triumph?  &quot;Rispondo affidandomi ai commenti dei piloti che hanno usato la Kalex con il propulsore Honda prima e con il Triumph poi: molti di loro hanno notato come il carattere del veicolo nel suo insieme fosse molto simile. Per esempio, per&ograve;, Luca Marini ha detto subito che il feeling con l&rsquo;anteriore per lui era migliorato, specificando che non aveva registrato scivolate in ingresso curva. Marini riusciva a sentire benissimo il comportamento della gomma anteriore e poteva staccare forte, mantenendo pienamente il controllo delle moto&quot;. Una volta in gara, cosa avete riscontrato? &quot;Nei primi tre GP del 2019 avevamo utilizzato la gomma posteriore della precedente stagione, di dimensioni pi&ugrave; piccole. Il bilanciamento trovato era piuttosto soddisfacente, avevamo tratto interessanti feedback dai piloti che avevano gi&agrave; usato i nostri telai Kalex con dotazione Honda. Diciamo che l&rsquo;inizio &egrave; stato subito promettente, la base era ottima&quot;.   Dove si potrebbe ulteriormente migliorare?  &quot;Nella qualit&agrave; nella parte posteriore del telaio. In quell&rsquo;area, vogliamo che i piloti sentano meglio la ruota posteriore in accelerazione. Ne gioverebbero i feeling dei piloti e l&rsquo;usura dei pneumatici. Consideriamo che una Moto2 nasce ed evolve sulla base di gomme Dunlop, anche un solo cambiamento di misure &ndash; come quello dell&rsquo;anno scorso a campionato in corso - ha avuto una grossa influenza nell&rsquo;adattamento del telaio. Io penso che che l&rsquo;esperienza Dunlop ora sia difficile da replicare: un eventuale passaggio a un nuovo fornitore renderebbe necessario tanto tempo per capire come lavorare&quot;.   Moto2, quanto dista la MotoGP?  Qual &egrave; l&rsquo;obiettivo di quest&rsquo;anno?  &quot;Vogliamo alzare il rendimento delle moto nella fase di massima inclinazione nei curvoni veloci. Lo step da compiere consiste nel garantire pi&ugrave; grip in piste come Barcellona, Valencia e Phillip Island, dove si trovano lunghe pieghe in contropendenza. Se i piloti e i team saranno contenti del nostro lavoro di sviluppo, lo saremo anche noi&quot;.   La Moto2 prepara i piloti alla MotoGP?  &quot;S&igrave;, specialmente dal 2019, perch&eacute; con la nuova ed evoluta gestione elettronica Marelli, team e piloti possono iniziare a prendere confidenza con un concetto di lavoro introduttivo alla top class. Ci sono vari setting su cui agire come il controllo del freno motore e la gestione della potenza da sfruttare. Squadre e tecnici presenti in Moto2 sono professionali e preparati, ne giovano i piloti&quot;.   Pensi ci sia un pilota proveniente dalla Moto2 di nuova generazione in grado di battere Marc Marquez?  &quot;&Egrave; la domanda pi&ugrave; difficile a cui rispondere (ride). Conosciamo la carriera di Marc, lui ha vinto in tutte le classi, fino a diventare l&rsquo;attuale dominatore della MotoGP. &Eacute; complicato provare a batterlo. Ci sono tanti giovani forti nella top class, uno di loro &egrave; Fabio Quartararo, capace a volte di infastidire Marquez. El Diablo ci &egrave; andato vicino, ma non lo ha battuto, finora. Per&ograve;, Fabio ha fatto meglio in MotoGP che in Moto2, dimostrando che ogni pilota ha particolare affinit&agrave; con una determinata categoria. Prima o poi qualcuno arriver&agrave; e star&agrave; davanti al campione della Honda, sempre che questo qualcuno riesca a compiere gli stessi salvataggi dalle cadute, tenendo in piedi la moto con ginocchio, gomito e spalla. Marquez proviene da un altro pianeta&quot;.   Nei salvataggi di Marc, parte del merito appartiene alle doti del telaio Honda?  &quot;No, io credo che Marc farebbe cos&igrave; con qualsiasi moto. La sua mentalit&agrave; consiste nello spingere al limite e anche oltre, dal primo giro fino alla fine. Difficile trovare uno come lui pure in questo 2020&quot;.   Qual &egrave; invece il segreto per realizzare telai buoni come i Kalex?  &quot;Non studio il lavoro degli altri, io e il mio staff abbiamo sempre percorso strade tutte nostre. Forse &egrave; questo il segreto. Avere le idee chiare. Noi abbiamo idee precise e una filosofia comune: rimanere a stretto contatto con i clienti che si servono di Kalex. La connessione azienda produttrice-team &egrave; importante, a volte mi sembra di essere un membro delle squadre impegnate in Moto2 con un nostro telaio. Lavorando a fianco ai tecnici e team &egrave; possibile acquisire informazioni fondamentali per lo sviluppo. I feedback di ingegneri e piloti non hanno prezzo&quot;.  Sito Pons nei guai: rischia 24 anni di galera 

<p>Parla il fondatore della Kalex, che da sette anni impera nella categoria di mezzo: Io e il mio staff abbiamo sempre percorso strade originali, &egrave; il segreto. L&#39;obiettivo &egrave; rimanere a stretto contatto con i clienti: i feedback di ingegneri e piloti non hanno prezzo&quot;</p> 

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Alex Baumgartel, Mister Moto2