Poche settimane dopo la conclusione della stagione 2021 dell&#39;IDM Superbike, in cui l&#39;ucraino Ilya Mikhalchik si &egrave; laureato campione per la terza volta, &egrave; gi&agrave; tempo di pensare al 2022 per la massima serie tedesca, che potrebbe avere in griglia ben due piloti italiani di alto livello quali Luca Vitali e Alex Polita.  Possibile doppio impegno per Vitali   Gi&agrave; nell&#39;ultimo round di Hockenheim, Luca Vitali ha potuto prendere le misure con la Honda CBR1000RR-R del team Holzhauer Racing Promotion ottenendo due top ten in altrettante manche sul celebre circuito tedesco pur vedendolo per la prima volta proprio nel weekend di gara, dicendosi poi entusiasta della squadra e del livello del campionato.  Luca ha poi svolto anche alcune giornate di test sul circuito di Valencia con la medesima squadra, ammettendo che gli piacerebbe dividersi tra CIV e IDM nel 2022, con il chiaro obiettivo di essere protagonista in entrambi i prestigiosi campionati nazionali.    Women&#39;s European Cup: Beatriz Neila e il team Trasimeno ancora insieme  Nuova avventura per Polita   Vitali prenderebbe cos&igrave; la moto lasciata libera da Alessandro Polita, giunto alla separazione con la squadra di Jens Holzhauer dopo diversi anni tutto sommato positivi in cui ha ottenuto anche un podio a Most nel 2019 e si &egrave; dedicato allo sviluppo della supersportiva giapponese. &quot;E&#39; stata una decisione improvvisa e avvenuta in maniera sorprendente con modalit&agrave; discutibili, ma sono sicuro che il mio lavoro di sviluppo sia stato importante per i miei successori. Ora sono gi&agrave; al lavoro per rendere concreta la prossima stagione, visto che mi piacerebbe concludere la mia carriera in questo campionato&quot;.  Come riporta lo stesso sito dell&#39;IDM, Alex sarebbe intenzionato a proseguire nella serie tedesca ed &egrave; ora in trattative con alcune squadre BMW di alto livello, con cui potrebbe ancora puntare a lottare per il titolo con una moto gi&agrave; competitiva prima di porre la parola fine alla propria carriera da pilota.  BSB: una raccolta fondi per Cedric Bloch dopo l&#39;incidente di Snetterton 

Il prossimo anno potrebbero essere due gli italiani impegnati nel campionato tedesco Superbike, con il riminese al via anche nel CIV e lo jesino che dovrebbe cambiare casacca

IDM, non solo Polita: anche Vitali al via nel 2022?

Si &egrave; concluso dopo una sola giornata di prove il fine settimana di Alex Polita al Red Bull Ring, teatro del penultimo round stagionale dell&#39;IDM 2021. Il pilota italiano del team Holzhauer &egrave; infatti caduto durante le prove in seguito ad un contatto con un altro pilota pi&ugrave; lento, rimediando una frattura alla spalla.  &quot;Aspettavo questo weekend da tutta la stagione&quot;   Sui propri profili social, Polita non ha nascosto il proprio disappunto: &quot;Il weekend che aspettavo da tutta la stagione &egrave; finito alla prima giornata. Una scivolata al tornantino causata da un pilota pi&ugrave; lento che mi ha colpito, ha provocato la frattura della clavicola. Fortunatamente si tratta di una frattura composta, ma mi dispiace per il mio team che lavora sempre duramente. Ci vediamo per il round finale&quot;.  Alex torner&agrave; quindi a Hockenheim per l&#39;ultimo round della stagione che si svolger&agrave; nel fine settimana del 24-26 settembre, mentre le gare di questo weekend al Red Bull Ring si svolgeranno entrambe nela giornata di domenica alle 10:15 e alle 15:30.  CIV Mugello: Delbianco si prende la pole provvisoria in SBK dopo la Q1 

Il pilota italiano del team HRP Honda ha concluso anzitempo il fine settimana austriaco per via di un incidente con un altro pilota che gli ha provocato un infortunio. Torner&agrave; a Hockenheim

IDM, Red Bull Ring: frattura alla clavicola per Alex Polita

Alex Polita proprio non ne voleva sapere. Il numero 1 appena appiccicato al cupolino della sua Suzuki, doveva essere immediatamente rimosso, perch&eacute; non si sentiva meritevole del titolo Stock 1000 anno 2006. Il Team Celani stava festeggiando il (teorico) traguardo a Imola, ma l&rsquo;allora ventiduenne pilota di Jesi cercava, invece, nei cassetti del box l&rsquo;originario 53, ritenuto dal marchigiano il pi&ugrave; giusto di quel particolare momento: &ldquo;Io lo dissi subito a tutti &ndash; Alex racconta il retroscena &ndash; che non avrei messo il numero del vincitore sulla tabella della GSX-R. Per me non doveva essere una vera conquista del campionato quella di Imola, perch&eacute; Luca Scassa era stato, teoricamente, squalificato. Avevo specificato che desideravo giocarmi il titolo sul campo e ad armi pari; a me non interessava un numero uno frutto di problemi altrui&rdquo;.  SBK, Max Biaggi: &quot;Nel 2007 in Suzuki inizi&ograve; la mia nuova vita&quot;  &quot;Io e il team svolgemmo un gran lavoro&quot;   Le sorti del campionato si decisero comunque in pista.  &ldquo;A Magny-Cours, ultima tappa, io e la squadra ricevemmo l&rsquo;aggiornamento della classifica a pochi minuti dal via. La squalifica di Scassa era stata revocata e il discorso titolo rimaneva aperto. Io stavo male, arrivavo da un infortunio e sentivo dolore a spalla e polso. Vinsi il campionato in Francia perch&eacute; mi sentivo bene in quella situazione, il Team Celani era una famiglia, sia in pista che nel paddock. Daniele e i ragazzi mi hanno coccolato, per me &egrave; stato speciale lavorare e correre per loro, nell&rsquo;esperienza agonistica migliore della mia carriera. In pi&ugrave;, avevo pensato anche allo sconfitto&rdquo;.  Ti riferisci a Scassa?  &ldquo;S&igrave;, Luca era nel 2006 ed &egrave; tutt&rsquo;oggi un vero amico. La storia della squalifica non mi era piaciuta affatto, anche perch&eacute; lui non c&rsquo;entrava. A Magny-Cours Scassa si ritir&ograve; per una rottura della sua MV e io, a fine gara, gli diedi un passaggio sulla mia Suzuki. In quel momento condividemmo la gioia per il successo e ka delusione della sua disfatta. Eravamo uniti e affiatati&rdquo;.  Affiatamento che avevi anche con la GSX-R 1000.  &ldquo;Avevamo svolto un bel lavoro nel periodo invernale, andando spesso in pista per importanti test di sviluppo. Nel precampionato spendemmo molte energie nella messa a punto. Ricordo di aver girato a Valencia quasi dieci volte prima del round inaugurale, Daniele invest&igrave; tanti soldi e io ricambiai con l&rsquo;impegno, dando il massimo in ogni sessione di prove&rdquo;.  Eravate sempre la squadra da battere.  &ldquo;&Egrave; vero, in pista determinammo la differenza rispetto ai rivali, ma fu il frutto di un risultato proveniente dall&rsquo;inverno. Ponendo bene i tasselli al loro posto, in gara fu meno complicato fare bene. La nostra stagione ha goduto di una grandissima preparazione, di qualit&agrave;&rdquo;.  Com&rsquo;era la Suzuki?  &ldquo;Gli avversari erano convinti che io vincessi grazie a una moto nettamente superiore. In realt&agrave;, la differenza &egrave; da ricondurre al fatto che Celani portasse in pista ogni tre gare una Suzuki completamente nuova. Motori freschi e tutta la componentistica aggiornata. Quella era la vera Stock 1000, in cui il pilota poteva determinare il risultato, IL GLADIATORE se ben aiutato dal team. Era il caso nostro, Daniele mise impegno nel progetto e, tutti insieme, si raccolse quanto seminato&rdquo;.  Ci hai messo del tuo?  &ldquo;Finalizzai quanto costruito dalla squadra, in un lavoro di gruppo nel box. Io e la GSX-R 1000 costituivamo un tutt&rsquo;uno. Ci&ograve; che riuscivo a fare, agli altri sembrava fantascienza. Ricordo che a Misano arrivavo alla staccata del Tramonto con la forcella a pacco e il posteriore a bandiera. In sella &lsquo;giocavo&rsquo;, mi sentivo in forma e quello stato di grazia era possibile grazie al tempo speso nei test di preparazione alla stagione&rdquo;.  Eri veloce e spettacolare.  &ldquo;Tenevo la moto &lsquo;per le corna&rsquo;. Il carattere del quattro cilindri di Hamamatsu si dimostr&ograve; ruvido, soltanto io nella Stock 1000 e Troy Corser in Superbike riuscivamo a sfruttarne il potenziale. L&rsquo;australiano aveva nella sua categoria il Mondiale 2005, io nella mia il titolo europeo 2006. Facevo fumare la ruota posteriore in accelerazione; con la Suzuki ti sentivi un gladiatore nell&rsquo;arena, dovevi combatterci per domarla. Mi divertivo e ne ho tratto grandissime soddisfazioni&rdquo;.  Soddisfazioni anche dai colleghi.  &ldquo;La pi&ugrave; grossa soddisfazione era incontrare Troy Bayliss nel paddock e scambiare opinioni su come fossero andati i rispettivi turni di prove. In quel 2006 ero diventato &lsquo;Il Pirata&rsquo;, soprannome a cui sono stato affezionato per gran parte della mia giovent&ugrave;&rdquo;.  MotoGP, Capirossi: &ldquo;Nel 2007 faticavo con la Ducati, la Suzuki &egrave; pi&ugrave; facile&rdquo; 

Lo jesino trionf&ograve; nel 2006 grazie alla sua relazione con la GSX-R: &quot;Sapeva regalare grandi soddisfazioni. In gara mi sentivo come nell&rsquo;arena&quot;

Alex Polita: &ldquo;In Superstock 1000 tenevo la Suzuki per le corna&rdquo;

Dopo una breve parentesi nelle road races, Alessandro Polita ha trovato la propria dimensione nell&#39;IDM Superbike, dove milita da un paio di stagioni come portacolori del team Honda Holzhauer. In questo 2020 il pilota di Jesi ha vissuto un&#39;annata complicata per via della mancanza di test e della moto completamente nuova, ma non ha perso l&#39;ottimismo in vista di un possibile 2021 da grande protagonista.  &quot;Abbiamo fatto il possibile&quot;   Com&#39;&egrave; andata questa stagione nell&#39;IDM Superbike?  &ldquo;Dopo i primi test ci aspettavamo di essere meno in difficolt&agrave;, anche se siamo sempre rimasti con i piedi per terra e consapevoli che sarebbe stato tutto nuovo. Lo sviluppo della moto &egrave; partito quasi da zero e anche il mio compagno di team Julian Puffe ha faticato molto, ma per quel che mi riguarda, tutto sommato sono contento della mia annata e solo ad Hockenheim abbiamo vissuto un weekend davvero negativo. Anche rispetto alle Honda degli altri campionati non siamo andati male considerando quello che avevamo a disposizione&rdquo;.  Quanto &egrave; stato difficile lo sviluppo della nuova Honda CBR1000RR-R?  &ldquo;E&#39; stato complicato perch&egrave; non ci sono stati molti test durante l&#39;anno, ma siamo soddisfatti del lavoro svolto. Abbiamo fatto il possibile con ci&ograve; che avevamo a disposizione e abbiamo lavorato duramente. Gli ultimi test sono stati pochi giorni fa al Mugello, dove abbiamo provato qualche nuova soluzione in vista del 2021&rdquo;.  &quot;Folger velocissimo. Nel 2021 puntiamo ai primi tre posti&quot;   Cosa ci puoi dire della stagione di Jonas Folger?  &ldquo;Jonas &egrave; un pilota dall&#39;infinita esperienza, con un grande talento ed una visione di gara incredibile, oltre ad essere una bella persona al di fuori della pista. Inoltre ha avuto il pieno appoggio da parte di Yamaha, che sicuramente gli ha fornito un pacchetto davvero competitivo&rdquo;.  Cosa ne pensi del calendario 2021 dell&#39;IDM?  &ldquo;Se tutto andr&agrave; per il meglio dal punto di vista della pandemia, l&#39;anno prossimo avremo un bel calendario con tante piste che mi piacciono. Correremo anche a Schleiz, che &egrave; una delle mie piste preferite e ricorda molto i tracciati stradali, su cui ho gareggiato per un breve periodo&rdquo;.  Che obiettivo ti poni per la prossima stagione?  &ldquo;Dobbiamo continuare a sviluppare la moto e l&#39;obiettivo sar&agrave; di chiudere la stagione nei primi tre posti. Sappiamo di poterci riuscire, ma non sar&agrave; facile visto il livello del campionato&rdquo;.  MotoAmerica: c&#39;&egrave; il calendario provvisorio per il 2021 

Dopo un 2020 passato a sviluppare la Honda CBR1000RR-R nell&#39;IDM Superbike, il &quot;pirata&quot; punta alle posizioni di vertice per il prossimo anno, in cui ci sar&agrave; un calendario ben pi&ugrave; favorevole

IDM, Alex Polita: &ldquo;Stagione difficile, per l&#39;anno prossimo puntiamo in alto&rdquo;

Dopo una stagione di soli quattro round condensati in due mesi in questo strano 2020 e contraddistinta dal dominio di Jonas Folger, per la prossima stagione l&#39;IDM - Covid-19 permettendo - torner&agrave; in grande spolvero con ben nove tappe in quattro diverse nazioni, ovvero Germania, Olanda, Austria e Repubblica Ceca.&nbsp;  Il primo appuntamento sar&agrave; al Lausitzring a fine aprile, per passare poi al Sachsenring - la cui data non &egrave; ancora ufficiale - e a Oschersleben. Si uscir&agrave; poi dalla Germania per la tappa sul tracciato di Most, seguita dal Nurburgring ed il semi-stradale di Schleiz, per un&#39;altra doppia trasferta ad Assen e al Red Bull Ring. La chiusura sar&agrave;, come da tradizione, a Hockenheim a fine settembre.  A difendere i colori italiani ci sar&agrave; ancora una volta Alex Polita. Il &quot;pirata&quot;, infatti, correr&agrave; nuovamente con i colori del team Honda Holzhauer in sella alla nuova CBR1000RR-R.  Il calendario dell&#39;IDM 2021   30 aprile-2 maggio: Lausitzring  maggio (da confermare): Sachsenring  20-23 maggio: Oschersleben  18-20 giugno: Most  16-18 luglio: Nurburgring  23-25 luglio: Schleiz  13-15 agosto: Assen  27-29 agosto: Red Bull Ring  24-26 settembre: Hockenheim  BSB: il calendario 2021 &egrave; gi&agrave; qui 

Saranno nove le tappe dell&#39;IDM nel 2021. La serie tedesca correr&agrave; in ben quattro Paesi, partendo ad aprile e concludendo la stagione, come di consueto, a fine settembre a Hockenheim

IDM: ecco il calendario 2021 del campionato Superbike tedesco

Riparte pure l&rsquo;IDM, il campionato nazionale tedesco di motociclismo, che ospita piloti internazionali e di valore con Alessandro Polita, vincitore del CIV Superbike 2005 e dell&rsquo;Europeo Stock 1000 2006, imprese ottenute con il team Suzuki Celani.  Oggi Alex ha la nuovissima Honda CBR RR-R, messa in pista da Holzauer Racing, squadra con cui il pilota marchigiano ben figurato nella passato stagione.  4 round si parte il 14 agosto   &nbsp;Il calendario tedesco propone quattro round, con partenza prefissata a met&agrave; agosto: dal 14 al 16 la serie IDM andr&agrave; ad Assen, a settembre correr&agrave; al Sachsenring nella prima settimana, in un mese fittissimo: Lausitzring dall&rsquo;11 al 13, Hockenheim dal 25 al 27.    Ogni round prevede doppia partenza per la classe Superbike, che si annuncia spettacolare ed incerta: &ldquo;La nuova moto &egrave;... b&eacute;, va benissimo - Alex scherza ed &egrave;, allo stesso tempo, carico e scaramantico - per&ograve; non voglio dirlo ai quattro venti. Rimango su quanto fatto sino ad oggi: abbiamo girato al Lausitzring e sono andato pi&ugrave; forte della pole position siglata lo scorso anno. Ad Oschersleben avevamo il tempo di Jonas Folger con la Yamaha, uno dei principali rivali 2020. Lui, oltre a Puffe, Mikhalchik ed i soliti l&agrave; davanti, rappresentano gli avversari pi&ugrave; forti dell&#39;IDM&quot;.  IDM 2020   14-16 agosto, Assen (Olanda)  7-8 settembre, Sachsenring (Germania)  11-13 settembre, Lausitzring (Germania)  25-27 settembre, Hockenheim (Germania)  Herv&eacute; Poncharal sostiene che Pol Espargar&ograve; possa infastidire Marc Marquez&nbsp; 

Il campionato tedesco Superbike si correr&agrave; tra agosto e settembre su quattro round. Il pilota marchigiano su Honda &egrave; tra i candidati al titolo

L&#39;IDM e Alex Polita pronti alla ripartenza

Allora, Alex... com&rsquo;&egrave; la nuova Honda Fireblade? La domanda fatta a Polita era un messaggio audio e lui, appena atterrato in Italia dal viaggio test in Qatar, ha risposto subito ed entusiasta: &ldquo;La nuova CBR RR-R gode di una base progettuale molto valida. Pensa che il modello standard &egrave; gi&agrave; allo stesso livello della mia moto 2019, preparata per le corse ed usata nell&rsquo;IDM lo scorso anno. Honda ha compiuto un passo in avanti molto importante, del resto, tutti ce lo immaginavamo ed aspettavamo&rdquo;.  Cosa ti ha colpito, in particolare?  &ldquo;La moto &egrave; estremamente intuitiva e facile da portare al limite. Guidandola, sembra di essere su una due tempi, perch&eacute; l&rsquo;utilizzo del motore &egrave; altissimo, anche perch&eacute; la rapportatura del cambio era lunga; considera che nel rettilineo di Losail usavo sino alla quinta marcia ed arrivo immediatamente al punto di staccata. Il quattro cilindri esprime una erogazione fluida, quasi elettrica, rabbiosa nel prendere i giri, salendo di velocit&agrave; con grande grinta. La gestione elettronica &egrave; molto sofisticata, offre tanti parametri su cui poter intervenire, vedremo come sar&agrave; evoluto il kit HRC, sono curioso. Mi ritengo soddisfatto di tutto il pacchetto: la CBR RR-R &egrave; guidabile, potente, equilibrata. Sembra quasi che si conosca questa moto da una vita&rdquo;.  Sarai felice, sapendo che potrai guidarla ancora.  &ldquo;Ah, di sicuro. Per ci&ograve; che devo fare io - il campionato nazionale tedesco - posso ritenermi davvero contento. Sono certo che quanto visto nei test SBK si tratti solamente di una anteprima. Haslam &egrave; andato fortissimo con la Fireblade, mentre Bautista sta procedendo con un lavoro mirato alla ricerca dell&rsquo;assetto ottimale, tralasciando l&rsquo;attacco al cronometro&rdquo;.  Vedi protagonista da subito il team HRC?  &ldquo;Penso che quando sar&agrave; l&rsquo;ora giusta, cio&egrave; a Phillip Island, Alvaro si ritrover&agrave; gi&agrave; davanti, proprio come fece nel 2019. Non scordiamoci quanto accaduto l&rsquo;anno scorso: Alvaro era sempre attardato nei giorni di test con la Ducati, poi, dall&rsquo;Australia ha messo in fila qualcosa come 16 gare vinte consecutivamente in sella alla Panigale V4 R. Ecco perch&eacute; dico che lo spagnolo stia procedendo con un metodo di lavoro differente rispetto all&rsquo;inglese, pensando al lavoro e non ai tempi sul giro. In Australia, Bautista andr&agrave; subito fortissimo&rdquo;.  SBK, Test Portimao: LE PAGELLE 

Alex ha provato la CBR RR-R stradale a Losail: &ldquo;Il modello di serie &egrave; gi&agrave; al livello di quella preparata per l&rsquo;IDM 2019. La moto &egrave; facile, veloce, intuitiva e dal gran potenziale&rdquo;.

Esclusiva, Polita: &ldquo;Con la nuova Honda, Bautista star&agrave; subito davanti&rdquo;

di Riccardo Piergentili  Alex Polita ha guidato di tutto, dalle moto da cross alle Superbike del mondiale. Alex Polita ha vinto tanto, in tutte le discipline. La sua carriera spiega che un pilota di velocit&agrave; ma, a differenza della maggior parte dei piloti della velocit&agrave; &egrave; affascinato dalle road race, soprattutto dal Tourist Trophy. In un sistema sano, Polita avrebbe voluto continuare a gareggiare in circuito. Secondo Alex, per&ograve;, il sistema &egrave; marcio ed &egrave; per questo motivo che lui non vuole pi&ugrave; farne parte. Per questo, dal 2016, Alex Polita dir&agrave; addio alla velocit&agrave; per sposare le road race, iniziando dalla pi&ugrave; famosa, il TT.  Dopo anni di velocit&agrave;, dove hai trovato il coraggio per cambiare vita agonistica, puntando sulle road race? &ldquo;Io ho gi&agrave; corso il BSB, dove la maggior parte delle piste erano gi&agrave; delle road race!&rdquo;.  Sei gi&agrave; stato all&rsquo;Isola di Man? Che impressione hai avuto del percorso? &ldquo;Dopo la mia prima visita mi &egrave; sembreto tutto meno complicato del previsto. Poi... dipende sempre da come devi affrontare la corsa. Correre il TT per battere il record, alla John McGuinness, &egrave; un&rsquo;altra cosa. Lui fa venire l&rsquo;ansia, anche solo guardandolo!&rdquo;.  Come ti hanno accolto in Inghilterra? &ldquo;Dal momento che ho deciso di correre il TT, gli organizzatori mi hanno garantito il massimo della disponibilit&agrave; e il massimo delle attenzioni, come se fossi uno vero! Questo mi stupisce un po&rsquo;, per&ograve; mi ha fatto un immenso piacere&rdquo;.  Forse perch&eacute; sei uno vero... &ldquo;O me lo scordo io, oppure solo in Italia non se lo ricordano. Da noi se non ti presenti in pista con qualche milione di euro per correre il campionato regionale non sei uno vero&rdquo;.  Come &egrave; iniziato il tuo rapporto con gli organizzatori del TT? &ldquo;Mi ero rotto le scatole di lavorare senza guadagnare. Ho scritto una mail agli organizzatori, sapendo che non avrei mai ricevuto risposta. Quella risposta, invece, &egrave; arrivata dopo sette minuti. Come in Italia... Mi hanno risposto e mi hanno detto che mi conoscevano, perch&eacute; sapevano che avevano vinto un sacco di titoli. Ti dico la verit&agrave;... alcuni li avevo addirittura rimossi dalla memoria!&rdquo;.  Perch&eacute; non hai continuato a puntare sulla velocit&agrave;? &ldquo;Lo scorso anno per me &egrave; stato un calvario, perch&eacute; sono stato abbandonato. Ti confesso che mi ero davvero rotto i coglioni di essere trattato senza rispetto. Ognuno di noi ha una dignit&agrave;. Correre in Italia significa rinunciare a questa dignit&agrave;. Mi dispiace dirlo ma &egrave; cos&igrave;. Ho tanta rabbia dentro e questo mi porta ad essere polemico a fare delle affermazioni che forse non dovrebbero essere fatte. Per&ograve; all&rsquo;estero tutto funziona meglio e soprattutto ogni pilota viene rispettato per cu&ograve; che fa. &Egrave; un dato di fatto&rdquo;.  Quindi hai scelto le road race anche per poterti guardare allo specchio senza vergognarti di te stesso? &ldquo;S&igrave;. Essere un pilota &egrave; un investimento. Un pilota &egrave; un atleta e vivere da atleta ha un costo, al quale vanno aggiunti dei rischi. Per questo un pilota meriterebbe un rispetto. Purtroppo in Italia non &egrave; cos&igrave;. In Italia correre o non correre &egrave; solo ed esclusivamente una questione economica. &Egrave; una storia vecchia, per carit&agrave;, per&ograve; non &egrave; possibile che solo ed esclusivamente i soldi influenzino la carriera di un pilota&rdquo;.  Se gli organizzatori del TT non ti avessero risposto, cosa avresti fatto? &ldquo;Oggi anche chi ha talento e ha vinto delle gare e dei titoli &egrave; costretto ad elemosinare una sella. Allora meglio lasciare stare. Quindi la risposta alla tua domanda &egrave;... sarei rimasto in officina con mio padre a costruire una caf&eacute; racer&rdquo;.  Hai deciso di correre il TT perch&eacute; non avevi alternative, oppure la tua &egrave; stata una scelta? &ldquo;A differenza di altri piloti di velocit&agrave; io ho sempre voluto correre il TT, come sogno di correre la Dakar. Non farmi troppe domande, perch&eacute; attualmente ho pi&ugrave; sogni che certezze. Voglio dire... a questo punto al TT 2016 ci sar&ograve;, perch&eacute; gli organizzatori mi hanno gi&agrave; ospitato sull&rsquo;Isola di Man e sottolineo... ospitato. Mi hanno fatto vedere il percorso in auto, spiegandomi quali sono i puntio critici. So che correr&ograve; nelle classi Stock 1000 e Senior con una BMW S 1000 RR, probabilmente gommata Metzeler. Punto&rdquo;.  Qual &egrave; la zona del tracciato che ti ha impressionato di pi&ugrave;? &ldquo;I piloti pi&ugrave; esperti sostengono che la parte pi&ugrave; difficile del percorso sia la prima. Io non sono d&rsquo;accordo. &Egrave; vero, all&rsquo;inizio si viaggia a 300 km/h in mezzo alle case ma senza essere in piega. A me ha fatto molta pi&ugrave; impressione il Mountain, che sembra il Mugello con dei burroni al posto delle vie di fuga! E in quel tratto non sei dritto...&rdquo;.  Non posso non chiederti cosa pensano i tuoi genitori della tua scelta dopo quello che &egrave; accaduto a tua sorella Alessia. &ldquo;Non vogliono sapere nulla. Quando ho detto ai miei genitori che avrei corso il Tourist Trophy &egrave; successa una tragedia. Non immagini. A casa mia il TT &egrave; un argomento di cui non si pu&ograve; parlare. Lo far&ograve; e basta ma non ne posso parlare con la mia famiglia&rdquo;.  Hai descritto il TT come uno sogno, spiegandomi che vorresti correre anche la Dakar. Qual &egrave; il tuo vero obiettivo? Vorresti diventare un professionista delle road race? &ldquo;Ho parlato con Stefano Bonetti e Alessio Corradi, che hanno corso il TT. Loro mi hanno detto che dopo avere gareggiato all&rsquo;Isola di Man non potr&ograve; smettere con le road race. Io so bene che per vincere un TT bisogna vivere all&rsquo;Isola di Man e so bene che il primo anno sar&ograve; lontano dai primi. Per&ograve; spero di essere pi&ugrave; competitivo il secondo anno e di essere veloce il terzo anno. Questo &egrave; il mio sogno. Spero di avere risposto alla tua domanda...&rdquo;.  Twitter: @Hokutonoken_79

&ldquo;In Italia i piloti non vengono rispettati e per correre il regionale bisogna spendere milioni di euro. Meglio le road race. Meglio il TT!&rdquo;.

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