        From one side of the Yamaha garage to the other. After winning two Supersport titles &ndash; in 2001 and 2008 &ndash; Andrew Pitt has become a trusted crew chief for the Japanese manufacturer, and now supports Yamaha&rsquo;s latest star hire, Jonathan Rea. The pair were once team-mates, in the year the Australian scored his second title in fact, with Pitt now taking on this new challenge after having followed Andrea Locatelli from 2020 to 2023. &ldquo;Jonathan&rsquo;s arrival is an important acquisition for Yamaha&rdquo;, starts Pitt. &ldquo;We all know his level and his history. Personally, going from one side of the garage to the other is exciting &ndash; I&rsquo;ve know Jonathan for a long time and I can count on a very strong work group&rdquo;. How did this new pairing come about? &ldquo;When Rea chose Yamaha it looked as if he might bring Pere (Riba, his crew chief at Kawasaki), but when that didn&rsquo;t happen, I was asked to support him. I willingly accepted, but wanted to be sure that Locatelli would have the right person following him, which he does&rdquo;. How is Rea adapting to the R1? &ldquo;He&rsquo;s spent many years riding the Kawasaki, so it takes time to adapt to a new bike. He already feels comfortable with the R1, though he still has room to improve. We need to marry what he wants with what we can offer him, it takes time&rdquo;. How different is his riding style compared to that of Locatelli and Razgatlioglu? &ldquo;One similarity is Jonathan&rsquo;s ability to brake, which was perhaps not totally apparent with the Kawasaki. He brakes like Toprak, or better&rdquo;. What has struck you most about Jonathan? &ldquo;He&rsquo;s a very calm guy who doesn&rsquo;t let his emotions get the better of him, but what has impressed me most is his ability to complete a fast lap with any setup, which makes it hard to understand what works and what doesn&rsquo;t (he smiles). His speed is innate. His goal is the title, 100%&rdquo;. Can Locatelli grow in the presence of Rea? &ldquo;Having a world champion in the garage can help him, definitely, and in different ways. There are no divisions in the garage, the team is united, so I think he can benefit from this. Andrea is quick, he just has to believe in himself, he needs to be convinced that he belongs in the front group every weekend, rather than accepting being fifth or sixth. The speed and talent are definitely there&rdquo;. Pitt on the R1 and BMW Let&rsquo;s talk about bikes. Are the R1 and the Ninja similar in character? &ldquo;There are actually a lot of differences. With the R1, he feels like he can do more on entering the turn, which is one of the bike&rsquo;s strengths, and can turn the bike more quickly. His past experience can also help us to improve our bike, it&rsquo;s always helpful to have a rider who&rsquo;s ridden different bikes&rdquo;. When will Rea be able to exploit the full potential of the R1? &ldquo;There&rsquo;s no time, seeing as round 1 is already this weekend. Johnny is adapting fast but he needs track time. He doesn&rsquo;t want to ask too much of the bike and wants to work primarily on himself. He&rsquo;ll definitely be competitive at Phillip Island, to then exploit the bike&rsquo;s full potential further on&rdquo;. Can the R1 really rival the Ducati? Perhaps thanks to the new regulation. &ldquo;To be honest, we haven&rsquo;t really benefitted from the new rules. The minimum bike-rider weight doesn&rsquo;t affect us, and neither does the fuel, so the situation&rsquo;s the same as before.&rdquo; Are you worried by the rise of BMW? &ldquo;It depends on the cause. Phil (Marron, Razgatlioglu&rsquo;s crew chief who has moved to BMW with him) knows his rider well and knows how to make him comfortable, but the big difference at BMW is clearly Toprak. The test team is working of course, but the results will come later. The rider counts for a lot but can&rsquo;t do it all alone. Toprak a title contender? I wouldn&rsquo;t know, the BMW would need to be competitive even when conditions are less favourable, Phillip Island is a great test bench in this respect, especially in terms of tyre wear&rdquo;.       

INTERVIEW &ndash; The Australian crew chief now supports Jonathan, after four seasons with Andrea. &ldquo;Johnny fast with any setup, it&rsquo;s incredible. Loka has the speed and talent of a top rider"

SBK, Pitt: "Rea already brakes like Toprak, or better. Locatelli just has to believe in himself"

        Da una parte all&rsquo;altra del box, nel segno del blu Yamaha. Dopo aver vinto 2 titoli Supersport &ndash; nel 2001 e nel 2008 &ndash; infatti Andrew Pitt &egrave; diventato un capotecnico di fiducia per la casa di Iwata, tanto da essere scelto per affiancare Jonathan Rea, l&rsquo;acquisto pregiato di Yamaha per la stagione alle porte. Del resto i due sono stati anche compagni di squadra, proprio nell&rsquo;anno del secondo alloro dell&rsquo;australiano, che oggi si trova a fronteggiare una nuova sfida, dopo aver seguito Andrea Locatelli dal 2020 &ndash; anno del suo debutto in Superbike &ndash; al 2023. &ldquo;L&rsquo;arrivo di Jonathan &egrave; una grande acquisizione per Yamaha - apre Pitt - conosciamo tutti il suo livello e la sua storia. Personalmente passare dall&rsquo;altra parte del box &egrave; eccitante: conosco Jonathan da tanto tempo, e posso contare su un ottimo gruppo di lavoro&rdquo;.&nbsp;Come &egrave; nata questa nuova coppia?&nbsp;&ldquo;Quando Rea ha scelto Yamaha sembrava dovesse portare con s&eacute; Pere (Riba, suo capotecnico in Kawasaki ndr), ma quando questo non &egrave; successo mi &egrave; stato chiesto di affiancarlo. Ho accettato con motivazione, ma ho voluto assicurarmi che Locatelli avesse una persona valida al suo fianco, come &egrave; successo&rdquo;.&nbsp;Come procede l&rsquo;adattamento di Rea in sella alla R1?&nbsp;&ldquo;Ha disputato tante stagioni in sella alla Kawasaki, quindi serve tempo per adattarsi ad un altro mezzo. Si sente per&ograve; gi&agrave; a suo agio in sella alla R1, anche se ha margine. Dobbiamo unire le sue richieste a quello che possiamo offrirgli, serve tempo&rdquo;.&nbsp;Quanto &egrave; diverso il suo stile di guida rispetto a quelli di Locatelli e Razgatlioglu?&nbsp;&ldquo;Una similitudine &egrave; la bravura di Jonathan in frenata, che forse con la Kawasaki non emergeva del tutto. Frena gi&agrave; come Toprak, o meglio&rdquo;.&nbsp;Cosa ti ha impressionato di pi&ugrave; di Jonathan?&nbsp;&ldquo;E&rsquo; un ragazzo davvero calmo, che non si fa prendere dalle emozioni, ma la cosa che mi ha pi&ugrave; impressionato &egrave; la sua capacit&agrave; di fare un giro veloce con qualsiasi assetto, il che ci rende pi&ugrave; difficile capire cosa funziona e cosa no (sorride ndr). La sua velocit&agrave; &egrave; innata. Il suo obiettivo &egrave; il titolo, al 100%&rdquo;.&nbsp;Locatelli pu&ograve; crescere grazie alla presenza di Rea?&nbsp;&ldquo;Avere un campione del mondo nel box pu&ograve; aiutarlo, senza dubbio e sotto tanti punti di vista. Non ci sono divisioni nel box, e la squadra &egrave; unita, quindi penso che potr&agrave; trarne vantaggio. Andrea &egrave; veloce, deve solo credere di pi&ugrave; in s&eacute; stesso, deve essere convinto di appartenere al gruppo di testa in ogni weekend, non accettando di essere 5&deg; o 6&deg;. La velocit&agrave; ed il talento ci sono assolutamente&rdquo;. Pitt sulla R1 e BMW  Parliamo di moto. I caratteri della R1 e della Ninja sono simili come si pensa?&nbsp;&ldquo;Vi sono tante differenze in realt&agrave;. Con la R1 sente di avere margine in ingresso di curva, d&rsquo;altronde &egrave; un punto forte della moto, cos&igrave; come la possibilit&agrave; di voltare la moto pi&ugrave; velocemente. La sua esperienza passata pu&ograve; permetterci anche di migliorare la nostra moto, del resto avere un pilota che ha guidato altre moto aiuta&rdquo;.&nbsp;Quando Rea potr&agrave; sfruttare del tutto il potenziale della R1?&nbsp;&ldquo;Il tempo non c&rsquo;&egrave;, dato che nel weekend vi &egrave; il primo round. Johnny si sta adattando rapidamente ma gli serve girare: non vuole chiedere troppo alla moto, vuole lavorare in primis su s&eacute; stesso. Sar&agrave; certamente competitivo a Phillip Island, ma pi&ugrave; avanti sfrutter&agrave; tutto il potenziale della moto&rdquo;.&nbsp;La R1 pu&ograve; davvero insidiare la Ducati? Magari grazie al nuovo regolamento.&nbsp;&ldquo;Onestamente per noi non vi sono state agevolazioni con le nuove regole. Il peso minimo moto pi&ugrave; pilota non ci tocca, cos&igrave; come la benzina, quindi la situazione &egrave; la stessa di prima&rdquo;.&nbsp;Ti preoccupa l&rsquo;ascesa di BMW?&nbsp;&ldquo;Dipende da cosa dipende l&rsquo;ascesa. Phil (Marron, capotecnico di Razgatlioglu passato con lui in BMW ndr) conosce bene il suo pilota e sa come metterlo a suo agio, ma la grande differenza in BMW &egrave; senza dubbio Toprak. Il test team sta lavorando ovviamente, ma i risultati di vedranno pi&ugrave; avanti. Il pilota conta tanto ma non pu&ograve; fare tutto da solo. Toprak in lotta per il titolo? Non saprei, BMW deve restare un mezzo competitivo anche quando le condizioni non sono favorevoli, Phillip Island in questo senso &egrave; un ottimo banco di prova, specie per quanto concerne il consumo degli pneumatici&rdquo;. SBK, calendario gi&agrave; in forse: il round del Balaton Park a rischio cancellazione&nbsp;       

L'INTERVISTA - Il capotecnico australiano affianca ora Jonathan, dopo 4 stagioni con Andrea. "Johnny veloce con qualsiasi assetto, &egrave; incredibile. Loka ha velocit&agrave; e talento da top rider"

SBK, Pitt: "Rea frena già come Toprak o meglio. Locatelli deve solo credere in sé stesso"

Esperto ma ancora giovane, competente e preparato, dal DNA prettamente racing: questo &egrave; il profilo di Andrew Pitt, ex pilota australiano di successo, protagonista in Supersport e Superbike. Se nella top class delle derivate l&#39;oggi quarantaquattrenne di Kempsey ha ottenuto ottimi risultati - una vittoria nel 2006&nbsp; a Misano ed ulteriori quattro podi, tutti con Yamaha - nella 600 ha fatto ancora meglio, battendo tutti due volte.&nbsp;  Pitt ha, infatti, toccato l&#39;iride massima nel 2001 e nel 2008, portando al successo Kawasaki e Honda. Svestita la tuta in pelle, &egrave; attualmente capotecnico del team Yamaha Crescent (ha seguito Michael Van Der Mark siano a gara due dell&#39;Estoril). Andrew sa benissimo cosa voglia dire stare tra i cordoli e nel box, per una interpretazione completa del suo lavoro.  Da ieri, il rappresentante &quot;down under&quot; pi&ugrave; blasonato del paddock ha con s&eacute; Andrea Locatelli, uscito trionfante da un 2020 da dominatore. Andrew, mentre il numero 55 definiva il proprio futuro, si &egrave; interessato al bergamasco ancor prima suo arrivo nel garage ufficiale: &quot;Sapendo che Andrea fosse papabile di passaggio in SBK, sono andato a parlare con lui pi&ugrave; volte - Pitt spiega l&#39;avvicinamento tra i due - notando immediatamente quanto fosse bravo e attento. Ma non solo: lui &egrave; un gran pilota e pure una bella persona. Sono contento di poterci lavorare insieme, perch&eacute; penso lui sia gi&agrave; pronto per la SBK&quot;.    Pitt svela: &quot;I cambi marcia? Andrea li ha studiati guardando le gare in TV&quot;   Andrew &egrave; fiducioso e ne ha ben donde. L&#39;obiettivo comune delle giubbe blu &egrave; fare bene, benissimo, recitando ruoli di altro lignaggio: &quot;Ci impegnamo sempre al massimo, il nostro &egrave; un lavoro continuo (ed &egrave; vero, perch&eacute; Pitt ha volato da Lisbona alla Malpensa con il computer aperto, indovinate facendo cosa...) e mi piace sia cos&igrave;. Poter avere Locatelli &egrave; una grande cosa, mi sono accorto della sua preparazione al primo istante condiviso: &egrave; serio, professionale, meticoloso. Pensa che quando parlavano di marce e rapporti da usare con la R1 M in Portogallo, lui gi&agrave; li conoseva. Mi ha detto che ha guardato le gare del weekend in TV, capendo se affrontare questa o quella curva in seconda o in terza. Fantastico&quot;.    Come abbiamo detto, l&#39;australiano &egrave; un due volte campione del mondo, ha ottenuto bei risultati in Superbike ed ha figurato in MotoGP. A proposito del passaggio da 600 a 1000, ecco il suo pensiero: &quot;Onestamente, io trovato meglio in SBK anzich&eacute; in Supersport. Sai, avendo fatto parecchio dirt track in Australia, mi piaceva disporre di tanta potenza e far scivolare la ruota posteriore. D&#39;accordo, in Supersport ho vinto due titoli, per&ograve; io preferivo la Superbike. Magari sar&agrave; cos&igrave; anche per il Loka, ieri rideva come un matto quando parlavamo di potenza ed elettronica. Lo accogliamo volentieri, il nostro team &egrave; come una famiglia&quot;.  Leonardo Cardelio: &quot;Locatelli ha preparazione e metodo superiori&quot;     Leonardo &egrave; una abile meccanico del team Yamaha Crescent. Le sue tecniche mani hanno - insieme a quelle dei colleghi di box - preparato la R1 M di Michael Van Der Mark, quest&#39;anno vincente a Barcellona e sul podio pi&ugrave; volte. La cosa bella di &quot;Leo&quot; &egrave;, oltre alla sua preparazione, la vera passione che infonde in questo mestiere: &quot;S&igrave;, mi piace tanto il mio lavoro - conferma sorridendo- non &egrave; facile, precisiamo, ma molto bello, affascinante ed appagante. Qunado io ed i ragazzi diamo tutto noi stessi dal primo momento del weekend sino alla bandiera a scacchi, io mi sento in sella con il pilota&quot;.    Cardelio, dopo la partenza dell&#39;olandese numero 60 verso BMW, collaborer&agrave; con Locatelli. Leonardo ha gi&agrave; capito che stoffa abbia il suo nuovo assistito: &quot;Caspita, &egrave; talentuoso - l&#39;entusiasmo dopo il test di assaggio - sembra proprio che Andrea si sia divertito. Mi fa piacere, quello &egrave; lo spirito giusto. Sceso di sella, parlava di motore, elettronica; si confrontava. Di primo acchito, e pure col passare delle ore, ho notato quanto la sua preparazione sia superiore. Locatelli ha un metodo di lavoro considerabile tra i pi&ugrave; alti. S&igrave;, sar&agrave; un piacere affrontare insieme la stagione SBK 2021&quot;.  &quot;Rino&quot; e &quot;Loka&quot;, protagonisti futuri della SBK iridata 

L&#39;australiano, due volte iridato Supersport, &egrave; il nuovo capotecnico di Andrea: &quot;Mi ha stupito la sua professionalit&agrave;, lui studia ogni dettaglio e pu&ograve; fare bene subito&quot;

3 risultati per 'Andrew Pitt'

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Andrew Pitt: “Locatelli è già pronto per la SBK”