        E&rsquo; passato poco pi&ugrave; di un mese dalla scomparsa di Anthony Gobert, e giustamente il ricordo &egrave; pi&ugrave; vivo che mai. Soprattutto nella sua Australia, dove nel 1996 scrisse una delle pagine pi&ugrave; belle della sua carriera motociclistica, regolando Aron Slight in un bellissimo duello per la vittoria, andata appunto a TheGOShow. Successi storici e non solo per Gobert  Quel giorno Gobert guidava l&rsquo;iconica Kawasaki 750 numero 4, una delle moto che proprio in questi giorni sono state esposte all&rsquo;interno del circuito di Phillip Island per ricordarlo. Del resto l&rsquo;australiano ha scritto &ndash; seppure senza mai riuscire ad affermarsi appieno &ndash; a regalare momenti indimenticabili agli appassionati delle derivate.&nbsp;I successi in casa, sia con Kawasaki che &ndash; sul bagnato &ndash; in sella alla Bimota, fino ai suoi sorpassi incredibili, come quello all&rsquo;esterno al curvone di Misano su John Kocinski. Un talento che purtroppo non &egrave; riuscito mai a sbocciare definitivamente, ma che verr&agrave; ricordato da tutti gli appassionati delle due ruote per tanto tempo. SBK Australia, Rea: "Potrebbero essere le gare pi&ugrave; difficili della mia carriera"       

Il round SBK &egrave; l'occasione per ricordare Anthony, che proprio in casa ha firmato nel 1996 una delle sue vittorie pi&ugrave; celebri, in sella alla Kawasaki esposta in questi giorni

Phillip Island non dimentica Gobert: esposte le sue moto più iconiche

        We are very sorry to have to announce the death of Anthony Gobert, a rider and man as loved in SBK and 500 as he was in difficulty during his final years. Anthony&rsquo;s passing follows a period of hospitalisation, with his mother Suzanne confirming his death on social media earlier today, a post that has since been shared by Anthony&rsquo;s brother Aaron. Our thoughts are with the family at this time. Anthony Gobert, 1975-2024 His mother&rsquo;s words are published here below. Those who knew Anthony will all agree on one thing, as Suzanne says: "He always had a kind heart and cared for everyone. I am so proud of him&rdquo;. Gobert, 48, was born on 5 March 1975. Throughout his career, a professional path that saw a series of highs and lows, the common consensus was that he was: "A true natural talent, phenomenal in his riding skill and instinct. Riders like him are rarely seen in Australia, or anywhere in the world in fact".         

Suzanne confirms her son&rsquo;s passing: "He cared for everyone, I&rsquo;m so proud of him"

Anthony Gobert loses his fight: his mother posts on social media

Ci dobbiamo tristemente attenere alla cronaca, annunciando la scomparsa di Anthony Gobert, pilota e uomo tanto amato in SBK e 500, quanto in difficolt&agrave; negli ultimi anni della sua esistenza.&nbsp; A seguito del ricovero in ospedale, a divulgarne il decesso &egrave; mamma Suzanne, tramite post social, poi condiviso da Aaron, uno dei due fratelli. Ci stringiamo con calore al cordoglio famigliare.  Anthony Gobert, 1975-2024  Le parole scritte dalla madre le leggete in fondo all&#39;articolo, qui poste in ottemperanza di un rispetto incondizionato. Chi ha conosciuto Anthony, confermer&agrave; un concetto basilare: &quot;Aveva un gran cuore, pronto a prendersi cura di tutti. Per questo sono orgogliosa di lui&quot;.  Gobert &egrave; nato il 5 marzo 1975, perci&ograve; ancora quarantottenne. Nella sua carriera caratterizzata da parecchi alti e bassi, l&#39;indiscutibile commento comune: &quot;Un vero talento naturale, fenomale per doti di guida e istinto. Uno cos&igrave; se ne &egrave; visto raramente in Australia, e non solo, in tutto il mondo&quot;.    &nbsp; 

La scomparsa del figlio &egrave; divulgata da Suzanne: &quot;Si &egrave; preso cura di tutti, sono orgogliosa di lui&quot;

Anthony Gobert non ce l&#39;ha fatta: la madre d&agrave; l&#39;annuncio sui social

        Sono passati tre anni da quando Aaron Gobert &egrave; riuscito, grazie ad una raccolta fondi, a ritrovare suo fratello Anthony, caduto in depressione dopo l&rsquo;aggressione subita nel 2019 che lo ha lasciato praticamente in fin di vita. Tre anni dopo quel fatto, Aaron Gobert, con un post sul proprio profilo Facebook, ha informato il mondo che suo fratello Anthony &egrave; in una clinica per cure palliative ed &egrave; in fin di vita, dopo una vita passata soprattutto a combattere i suoi eccessi.&nbsp; La carriera di Anthony Gobert &egrave; stata sempre caratterizzata da eccessi e continue ricadute tra doping (pi&ugrave; volte positivo), droga ed alcol.&nbsp; Gli inizi  Nato a Greenacre il 5 marzo 1975, disputa la prima parte di carriera sulle moto da cross per poi passare alla velocit&agrave; in pista (Falappa docet). Vince il campionato australiano superbike nel 1995 e passa al Mondiale. Torna a disputare il campionato nazionale nel 2007. La Superbike &ndash; primo stint   Debutta in Superbike nel &rsquo;94 nel round del Giappone da wild card in sella ad una Honda RC45: 8&deg; in gara-1 e 6&deg; in gara-2. Disputa da wild card anche la gara di casa in Australia con la Kawasaki facendo 3&deg; in gara-1 e vincendo gara-2  Nel 1995 la Kawasaki lo conferma dopo il buon impatto della gara dell&rsquo;anno precedente. Fino ad Albacete &egrave; molto altalenante, dall&rsquo;Austria in poi si scatena: doppio podio in Austria, vittoria e secondo posto a Laguna Seca, podio in gara-1 a Brands Hatch e vittoria in gara-2 in Australia. Chiude al quarto posto con 222 punti la prima stagione completa in Superbike Per il &rsquo;96 &egrave; ancora in Kawasaki Muzzy con la ZX-7R. Va due volte sul podio a Donington, vince gara-2 a Laguna Seca e fa doppietta a Phillip Island. Stagione che chiude all&rsquo;8&deg; posto con 167 punti e 4 round saltati. Il Motomondiale &ndash; primo stint  Nel &rsquo;97 passa in 500 con la Suzuki RGV500 Gamma del team Lucky Strike. Disputa solo 9 gare prima di venire licenziato dal team per doping dopo un controllo chiesto dal team e scarso impegno mostrato in gara. E&rsquo; il primo caso di pilota trovato positivo ad un controllo antidoping nel Motociclismo. AMA Superbike  Nel &rsquo;98 passa nel campionato americano con la Ducati del team Vance &amp; Hines. Il 12 luglio dello stesso anno per&ograve; ricade nello stesso errore dell&rsquo;anno precedente mentre si trova al secondo posto del campionato con tre vittorie: nuovo controllo antidoping e Gobert nuovamente positivo, questa volta alla marijuana. Squalificato per tutta la stagione, la pena viene ridotta a sole tre gare di stop.&nbsp; Nel &rsquo;99 &egrave; ancora in AMA Superbike, viene iscritto al round di Laguna Seca del Mondiale Superbike e disputa anche tre gare in 500 con la MuZ Weber. Ha disputato anche le stagioni 2001 e 2002 con la Yamaha, prima in Superbike e poi in Supersport. Mondiale Superbike &ndash; secondo stint  Nel &rsquo;99 disputa da wild card il round di Laguna Seca vincendo gara-1. A fine &rsquo;99 la Bimota lo ingaggia per il ritorno in Superbike l&rsquo;anno seguente. Con Gobert la Bimota pu&ograve; sognare una stagione in grande stile. Anthony riporta al successo la marca italiana in gara-1 in Australia. I sogni per&ograve; svaniscono: il team disputa solamente 10 gare prima di ritirarsi per problemi finanziari.  Gobert disputa l&rsquo;ultimo round stagionale, a Brands Hatch, con la Yamaha. Nel 2002 disputa da wild card il round di Laguna Seca senza peraltro vedere il traguardo. Medesimo risultato per il round di Valencia del 2006 con la Suzuki. I suoi numeri in Superbike dicono: 8 vittorie, 16 podi, 2 pole, 504 punti ottenuti in 57 gare nell&rsquo;arco di 5 anni di carriera.&nbsp; Motomondiale &ndash; secondo stint  Nel &rsquo;99 disputa le ultime 4 gare stagionali della 500 con la MuZ Weber. Va a punti solamente in Brasile con il 10&deg; posto. Nel 2000 corre la gara di Donington Park in sella alla Modenas KR3 giungendo 15&deg; al traguardo. Nel Motomondiale raccoglie 51 punti in 13 gare disputate nell&rsquo;arco di tre anni Gli ultimi anni  Negli ultimi anni ha corso nel Bsb, nel Mondiale Supersport ed &egrave; tornato a correre nella Superbike australiana, ricadendo per&ograve; nei soliti vizi che lo hanno contraddistinto per tutta la sua carriera.&nbsp; Nel 2019 dopo una aggressione fuori da un bar, &egrave; rimasto vittima di un pestaggio con mazza da baseball che lo ha lasciato in fin di vita. Nel marzo del 2021 suo fratello Aaron lancia una campagna crowdfunding per ritrovarlo, ritrovamento che va a buon fine. Da quell&rsquo;incubo passano tre anni prima dell&rsquo;annuncio di Aaron che Anthony &egrave; in fin di vita.       

Focus su un pilota di grande talento che ha vissuto tra eccessi e doping

Talento puro e troppi eccessi: la carriera di Anthony Gobert

        Born in 1975, the rider is now in hospital where he will spend the final hours of his short but very intense life. The news comes directly from Aaron Gobert, who has published a post on his Facebook page, something he has already done in the past, to update fans about his brother&rsquo;s condition. Gobert: genius and recklessness Just a few lines to update fans around the world as to Anthony&rsquo;s condition, which sadly now appears irreversible: &ldquo;It is with sadness that we have to announce that Anthony is currently hospitalised in palliative care and is in the final stages of his life following a short illness &ndash; please be aware that we will provide any available updates in due course. During this difficult time, the videos of Anthony being distributed during what has been an extremely troubled period of his life are deeply concerning, however, on behalf of Anthony, we must thank his many supporters from throughout his racing career.&rdquo; The second part of the message refers to the darkest moments for &ldquo;The Go Show&rdquo;, which have seen alcohol and drugs unfortunately ruin his career and life. In 2019 Gobert was nearly killed when he was violently attacked with a baseball bat in his home as &lsquo;payback&rsquo; for a scuffle that broke out in a restaurant where he had been eating. Anthony ended up in prison as a result and fell back into a tunnel of drugs. In March 2021, his brother managed to track him down, having not seen him for several years. Aaron set up a crowdfunding in an attempt to help his brother get clean, but it appears to have come too late. Updates to follow.       

Brother Aaron has provided an update on the talented Australian rider

Last stop for Anthony Gobert, hospitalized in palliative care

Il pilota classe 1975 si trova in ospedale dove trascorrer&agrave; le ultime ore della sua breve ma molto intensa vita. La notizia arriva direttamente da Aaron Gobert, che ha scelto un post sul proprio profilo Facebook, gi&agrave; pi&ugrave; volte utilizzato per aggiornare gli appassionati sulle condizioni del fratello.  ALEX VS SAM: CHI FAR&Agrave; MEGLIO TRA I GEMELLI LOWES IN SBK?  Gobert: genio e regolatezza  Poche righe per aggiornare gli appassionati ed i tifosi di tutto il mondo sulle condizioni, ormai sembrerebbe irreversibili, del campione australiano:  &ldquo;&Egrave; con tristezza che dobbiamo annunciare che Anthony &egrave; attualmente ricoverato in ospedale per cure palliative ed &egrave; nelle fasi finali della sua vita a seguito di una breve malattia: tieni presente che forniremo tutti gli aggiornamenti disponibili a tempo debito. In questo momento difficile, i video di Anthony distribuiti durante quello che &egrave; stato un periodo estremamente travagliato della sua vita sono profondamente preoccupanti, tuttavia, a nome di Anthony, dobbiamo ringraziare i suoi numerosi sostenitori durante tutta la sua carriera agonistica&rdquo;.  La seconda parte del messaggio fa ovviamente riferimento ai momenti pi&ugrave; neri di &ldquo;The Go Show&rdquo; quando alcool e droga purtroppo gli hanno rovinato carriera e vita. Nel 2019 aveva rischiato di morire dopo un&rsquo;aggressione avvenuta nella sua abitazione dove venne colpito violentemente con una mazza da baseball come &ldquo;vendetta&rdquo; per una rissa nata in un ristorante dove Gobert stava mangiando. Per questa storia Anthony fin&igrave; in galera per ricadere nuovamente nel tunnel della droga, nel marzo 2021 il fratello riusc&igrave; a rintracciarlo dopo che non si erano pi&ugrave; visti per qualche anno. Aaron riusc&igrave; con una raccolta fondi ad aiutarlo in un percorso di disintossicazione che per&ograve; sembra arrivato troppo tardi. Seguiranno ulteriori aggiornamenti.   

A renderlo noto &egrave; il fratello Aaron che ha comunicato nella notte italiana il ricovero del talento australiano

Ultima fermata per Anthony Gobert, in ospedale con cure palliative

        Scatto Sprint &egrave; uno spazio speciale dove le immagini servono a riportarci a emozioni e sensazioni vissute in momenti speciali grazie a piloti straordinari, capaci di imprese che rimangono vive nel tempo, e le foto di queste gesta sono in grado di farci rivivere quei momenti rari e bellissimi. Il primo &ldquo;Scatto Sprint&rdquo; lo dedichiamo a uno dei momenti pi&ugrave; belli della storia del mondiale Superbike. Un&rsquo;immagine incredibile che ci proietta al Sole delle spiagge californiane con la musica dei Beach Boys in sottofondo e lo spirito di film come &ldquo;Un mercoled&igrave; da leoni&rdquo; e &ldquo;Easy Rider&rdquo;. Due giovani piloti che rappresentano due continenti differenti dalla vecchia Europa che ci presentano un modo di correre e vivere la moto davvero alternativo. Nella foto cavalcano due splendide Ducati come fossero tavole da surf sulle onde di Malibu. Prove amarcord: la Ducati 1098R F08 di Troy Bayliss Gli anni d'oro della Superbike  Dalla foto traspare la leggerezza, e la gioia nel fare un mestiere decisamente pericoloso e impegnativo. Invece questi due piloti, iscritti come wild card, gi&agrave; il venerd&igrave; mostrano entusiasmo e gioia di correre il round americano sulla leggendaria pista di Laguna Seca contro i senatori della categoria. &Egrave; l&rsquo;11 luglio 1999 e la Superbike &egrave; gi&agrave; esplosa: a ogni gara si superano le 80.000 presenze, rigorosamente di veri motociclisti che giungono sulle piste a cavallo di moto dal cupo rombo del quattro tempi, mezzi simili a quelli che animano le gare in programma, e in TV si registrano ascolti record. Il segreto di questo crescente periodo d&rsquo;oro &egrave; nella spettacolarit&agrave; delle corse, sempre equilibrate e incerte. &nbsp; I Mondiali finiscono spesso all&rsquo;ultima curva dell&rsquo;ultima gara, come l&rsquo;anno precedente, quando Carl Fogarty era riuscito a prevalere su Troy Corser e Aaron Slight nell&rsquo;ultima drammatica gara di Sugo. Sulla magica pista di Laguna questi due piloti iscritti come &ldquo;Ospiti&rdquo; danno una severa lezione a tanti big della Superbike. Come dei funamboli, Ben Bostrom e Anthony Gobert, entrambi sulle Ducati Vance&amp;Hines, danzano spavaldi tra le difficili curve californiane dominando le due gare del round USA. La prima la vince il talentuosissimo Gobert e la seconda il campione USA Bostrom. Lo stupendo Scatto Sprint del venerd&igrave; &egrave; il preludio alla supremazia mostrata poi la domenica. Gobert &egrave; appena rientrato da una squalifica per uso di sostanze proibite, e purtroppo questa sua debolezza ha minato uno dei talenti pi&ugrave; incredibili e cristallini del motociclismo mondiale, come lo defin&igrave; l&rsquo;ingegner Marinelli, al vertice della Ducati SBK. Ben Bostrom invece si fa notare grazie anche alla fidanzata &ndash; una modella di origine nativa americana &ndash; che illumina il paddock con una bellezza esotica e una serie di curve da far impallidire il Cavatappi di Laguna!       

Correva l'anno 1999 e a Laguna Seca i big della categoria vengono sonoramente battuti dalle wild card di Ducati Vance&amp;Hines, Gobert e Bostrom

Scatto Sprint: Bostrom e Gobert, i surfisti della Superbike

Che fine ha fatto oggi Anthony Gobert non &egrave; pi&ugrave; un mistero. Il fratello Aaron &egrave; riuscito a ritrovarlo dopo aver girato in lungo ed in largo la Gold Coast per cercarlo dopo che Anthony aveva fatto perdere le sue tracce in seguito al ricovero in ospedale seguito al pestaggio subito nel 2019.  La vita al limite di Anthony Gobert: il fratello chiede aiuto per salvarlo  Tutto &egrave; bene ci&ograve; che finisce bene dunque per un pilota di grande talento che ha buttato vita e carriera tra tanti eccessi, doping (pi&ugrave; volte positivo), droga ed alcol.&nbsp;  Gli inizi   Nato a Greenacre il 5 marzo 1975, disputa la prima parte di carriera sulle moto da cross per poi passare alla velocit&agrave; in pista (Falappa docet). Vince il campionato australiano superbike nel 1995 e passa al Mondiale. Torna a disputare il campionato nazionale nel 2007.  La Superbike - primo stint     Debutta in Superbike nel &rsquo;94 nel round del Giappone da wild card in sella ad una Honda RC45: 8&deg; in gara-1 e 6&deg; in gara-2. Disputa da wild card anche la gara di casa in Australia con la Kawasaki facendo 3&deg; in gara-1 e vincendo gara-2    Nel 1995 la Kawasaki lo conferma dopo il buon impatto della gara dell&rsquo;anno precedente. Fino ad Albacete &egrave; molto altalenante, dall&rsquo;Austria in poi si scatena: doppio podio in Austria, vittoria e secondo posto a Laguna Seca, podio in gara-1 a Brands Hatch e vittoria in gara-2 in Australia. Chiude al quarto posto con 222 punti la prima stagione completa in Superbike  Per il &rsquo;96 &egrave; ancora in Kawasaki Muzzy con la ZX-7R. Va due volte sul podio a Donington, vince gara-2 a Laguna Seca e fa doppietta a Phillip Island. Stagione che chiude all&rsquo;8&deg; posto con 167 punti e 4 round saltati.  Scatto Sprint: gli anni di Bontempi e Gobert in Kawasaki  Il Motomondiale &ndash; primo stint   Nel &rsquo;97 passa in 500 con la Suzuki RGV500 Gamma del team Lucky Strike. Disputa solo 9 gare prima di venire licenziato per doping dopo un controllo chiesto dallo stesso team e scarso impegno mostrato in gara. E&rsquo; il primo caso di pilota trovato positivo ad un controllo antidoping nel Motociclismo.  AMA Superbike   Nel &rsquo;98 passa nel campionato americano con la Ducati del team Vance &amp; Hines. Il 12 luglio dello stesso anno per&ograve; ricade nello stesso errore dell&rsquo;anno precedente mentre si trova al secondo posto del campionato con tre vittorie: nuovo controllo antidoping e Gobert nuovamente positivo, questa volta alla marijuana. Squalificato per tutta la stagione, la pena viene ridotta a sole tre gare di stop.  Nel &rsquo;99 &egrave; ancora in AMA Superbike, viene iscritto al round di Laguna Seca del Mondiale Superbike e disputa anche tre gare in 500 con la MuZ Weber.  Ha disputato anche le stagioni 2001 e 2002 con la Yamaha, prima in Superbike e poi in Supersport.  Mondiale Superbike - secondo stint   Nel &rsquo;99 disputa da wild card il round di Laguna Seca vincendo gara-1. A fine &rsquo;99 la Bimota lo ingaggia per il ritorno in Superbike l&rsquo;anno seguente.  Con Gobert la Bimota pu&ograve; sognare una stagione in grande stile. Anthony riporta al successo la marca italiana in gara-1 in Australia 11 anni dopo Falappa al Paul Ricard nel 1989. I sogni per&ograve; svaniscono: il team disputa solamente 10 gare prima di ritirarsi per problemi finanziari.  Venti anni fa: lo storico successo di Gobert con la Bimota    Gobert disputa l&rsquo;ultimo round stagionale, a Brands Hatch, con la Yamaha.  Nel 2002 disputa da wild card il round di Laguna Seca senza peraltro vedere il traguardo. Medesimo risultato per il round di Valencia del 2006 con la Suzuki.  I suoi numeri in Superbike dicono: 8 vittorie, 16 podi, 2 pole, 504 punti ottenuti in 57 gare nell&rsquo;arco di 5 anni di carriera.  Motomondiale - secondo stint   Nel &rsquo;99 disputa le ultime 4 gare stagionali della 500 con la MuZ Weber. Va a punti solamente in Brasile con il 10&deg; posto.  Nel 2000 corre la gara di Donington Park in sella alla Modenas KR3 giungendo 15&deg; al traguardo.&nbsp;  Nel Motomondiale raccoglie 51 punti in 13 gare disputate nell&rsquo;arco di tre anni  Gli ultimi anni   Negli ultimi anni ha corso nel Bsb, nel Mondiale Supersport ed &egrave; tornato a correre nella Superbike australiana, ricadendo per&ograve; nei soliti vizi che lo hanno contraddistinto per tutta la sua carriera.  Nel 2019 dopo una aggressione fuori da un bar, &egrave; rimasto vittima di un pestaggio con mazza da baseball che lo ha lasciato in fin di vita. 

Lasciamo il Giappone per tornare in Australia per un altro capitolo della rubrica &ldquo;Che fine ha fatto&rdquo;. Focus su un pilota di grande talento che ha buttato la sua vita tra eccessi e doping fino a scomparire quasi nel nulla

Che fine ha fatto: Anthony Gobert

Solo qualche giorno fa scrivevamo della richiesta, via crowdfunding, di Aaron Gobert di raccogliere 23000 dollari per aiutarlo a ritrovare il fratello Anthony, caduto in depressione dopo le recenti problematiche fisiche dovute anche all&rsquo;aggressione subita un paio di anni fa.  Oggi arriva la bella notizia. La campagna su GoFundMe ha avuto l&rsquo;esito sperato e Aaron &egrave; riuscito nel suo intento di ritrovarlo. E&rsquo; stato lo stesso Aaron con un messaggio sul gruppo Facebook &ldquo;The GoShow!!! Anthony Gobert&rdquo; a rivelare la riuscita della sua operazione di ritrovamento del fratello.  &ldquo;Sono seduto sul divano con &#39;Go Show&#39;. Trovato. Stiamo avendo la nostra prima conversazione in dieci anni.&rdquo; Scrive Aaron.&nbsp;  Aaron Gobert aveva guidato la sua macchina per la Gold Coast per dieci ore a seguito di notizie inquietanti dopo aver sentito voci sulla presenza di suo fratello in un paradiso turistico. Era convinto di poter rintracciare Anthony a una festa di compleanno il 5 marzo da qualche parte.  Racconta Aaron: &ldquo;Ieri ho girato su e gi&ugrave; per Cavill Avenue per sei ore. Ho anche cercato &quot;Go Show&quot; in ospedale. Ma anche come fratello non mi hanno dato alcuna informazione. Poi sono andato in alcuni luoghi di ritrovo dove pensavo potesse essere. Ma non l&rsquo;ho visto. Sono rimasto sorpreso, perch&eacute; la Gold Coast non &egrave; enorme. Tutti frequentano gli stessi bar. Ma ero stanco perch&eacute; tutto quello che avevo sentito non poteva essere vero. Mi sono reso conto che Anthony non poteva essere fuori e non era a nessuna festa nemmeno il giorno del suo compleanno. Ma non mi sono disperato. Ho pensato che forse me lo ero perso. Era solo il primo giorno...ho deciso di continuare a cercare il secondo giorno - e l&#39;ho trovato!&rdquo;  Tutto e bene ci&ograve; che finisce bene dunque. L&rsquo;operazione recupero di &ldquo;The GoShow&rdquo; &egrave; iniziata!  Venti anni fa: lo storico successo di Gobert con la Bimota 

I soldi raccolti da Aaron attraverso crowdfunding su GoFundme sono serviti per chiudere le ricerche del fratello ed iniziare l&rsquo;operazione di recupero di Anthony, la cui vita sembra essergli sfuggita di mano

Anthony Gobert: il fratello Aaron &egrave; riuscito a trovarlo

        Trouble is never far away when it comes to Anthony Gobert. Attacked with a baseball bat two years ago, after which the Australian was taken into intensive care, &ldquo;The GoShow&rdquo; appears to have disappeared without trace. As reported by various sources, brother Aaron, concerned about the way Anothony&rsquo;s life has spiralled out of control, has launched a crowdfunding campaign on the well-known Gofundme platform in an attempt to help the former Superbike star. &ldquo;The last time I saw him - says Aaron - he was sat in a prison cell and he&rsquo;d just found out about the death of our father. He missed the funeral. I don&rsquo;t know what to tell his fans, I have no answers. It&rsquo;s not good that we don&rsquo;t know where he is, how he is or if he needs help. I want to change that.&rdquo; Aaron has set a target of 23,000 $, funds that would be put towards the search and helping Anthony once located; almost 2000 $ have been raised so far. Aaron continues: &ldquo;I want to find Anthony, I know what he needs. I know what to do but I need support. One day on the Gold Coast will do. With your support, I&rsquo;ll get him a phone and a safe place to sleep. After beaten beaten he needed two hip replacements. I don&rsquo;t know what I&rsquo;m getting into but it needs to be done.&rdquo; Anthony Gobert&rsquo;s career  He debuted in Superbike in 1994, competing first for Honda and then for Kawasaki, and winning Race 2 in Australia after setting pole position. Remaining with Kawasaki, his best season was 1995 when he finished fourth overall aboard the ZXR750, scoring two race wins and six podiums in all. Still with Kawasaki and team Muzzy, and riding the new ZX-7RR, Anthony scored a double podium at Donington, a win at Laguna Seca and the double in Australia, rounding out the 1996 season in eighth place with 167 points. His doping issues began in &lsquo;97. Riding for Suzuki in the 500 class, he completed nine races but was then disqualified for doping and fired from the Lucky Strike Suzuki team. The following year, 1998, saw him move across to AMA Superbike with the Vance &amp; Hines team. He was again accused of doping and disqualified for the season, a penalty that was later reduced to three races. All while fighting for the American title. While still in AMA in &rsquo;99, he was entered as a wildcard for the American world championship round. Anthony won race 1. That same year, he competed in the final four races of the 500 championship with team MuZ Weber. The Bimota experience  He returned to Superbike in 2000 and was tasked with powering the Bimota to success, 11 years after Falappa&rsquo;s win at the Paul Ricard circuit. His season came to an end after the Hockenheim round due to financial issues for team MVR Bimota. He competed in the Donington 500 round with the Modenas KR3, scoring one point. &nbsp;His Superbike/500 career was followed by further experiences in the AMA Superbike and British SBK championships. Translated by Heather Watson WorldSBK, Van Der Mark: &ldquo;I need some Yamaha characteristics on the BMW&rdquo;       

The former bad boy of Superbike has lost control of his life and brother Aaron has decided to launch a crowdfunding to help him

Anthony Gobert’s life on the edge: his brother asks for help

Quando si parla di Anthony Gobert le brutte notizie non arrivano mai da sole. Dopo essere stato aggredito con una mazza da baseball due anni fa finendo in terapia intensiva ma fortunatamente senza essere in pericolo di vita, di &ldquo;The GoShow&rdquo; si sono perse le tracce.  Il tutto fino ad un mese fa. Come riportato da pi&ugrave; parti gi&agrave; da tempo, il fratello Aaron, preoccupato per come la vita stesse sfuggendo dalle mani di Anthony visti tutti gli eccessi che ne hanno caratterizzato la vita, ha lanciato una campagna di crowdfounding sulla nota piattaforma Gofundme per aiutare l&rsquo;ex stella della Superbike.  &ldquo;L&#39;ultima volta che l&#39;ho visto&quot; - ha detto Aaron - &quot;era seduto in una cella di prigione e ha saputo della morte di nostro padre. Ha perso il funerale. Non so cosa dire ai suoi tanti fan, non ho risposte. Non va bene non sapere dove si trova, come sta e se ha bisogno di aiuto. Voglio cambiarlo.&rdquo;  Aaron ha messo come obiettivo 23000 $ da raccogliere che includono l&rsquo;acquisto di un veicolo e le spese di viaggio e nei primi giorni di attivit&agrave; della raccolta sono gi&agrave; arrivati 500 $.&nbsp;  Prosegue Aaron: &ldquo;Voglio trovare Anthony, so cosa gli serve. So cosa fare, ma ho bisogno di supporto. Un giorno di ricerche sulla Gold Coast sar&agrave; sufficiente. Con il supporto, gli procurer&ograve; un telefono e un posto sicuro dove dormire. Dopo essere stato picchiato qualche tempo fa, aveva bisogno di due protesi d&#39;anca. Non so in cosa mi sto cacciando, ma deve essere fatto.&rdquo;  La carriera di Anthony Gobert   Esordisce nel 94 in Superbike prima con Honda e poi con Kawasaki, vincendo in Australia gara-2 dopo aver centrato la pole.  Confermato in Kawasaki, la sua miglior stagione &egrave; quella del 95 chiusa al quarto posto con 2 vittorie e 6 podi totali in sella alla ZXR750  Nel 96, sempre con Kawasaki ed il team Muzzy e la nuova ZX-7RR, raccoglie un doppio podio a Donington, la vittoria a Laguna Seca in gara-2 e la doppietta nella sua Australia chiudendo per&ograve; 8&deg; con 167 punti.  Nel 97 iniziano i suoi problemi con il doping. Durante la stagione in 500 con la Suzuki, nella quale disputa 9 gare, viene squalificato per doping e poi licenziato dal team Lucky Strike Suzuki.  L&rsquo;anno successivo, il 98, passa nell&rsquo;AMA Superbike con il team Vance &amp; Hines. Viene ancora pizzicato dall&rsquo;antidoping e squalificato per tutta la stagione, squalifica poi ridotta a tre gare. Il tutto mentre era in lotta per il titolo americano.  Nel 99 &egrave; ancora in AMA e viene iscritto come wild card per il round americano del Mondiale vincendo gara-1. Nello stesso anno disputa le 4 gare finali della 500 con il team MuZ Weber.  L&#39;impresa con Bimota    Nel 2000 torna in Superbike e compie l&rsquo;impresa di riportare la Bimota al successo, 11 anni dopo Falappa al Paul Ricard. La sua stagione di fatto termina dopo la gara di Hockenheim per la crisi finanziaria del team MVR Bimota.  Bimota-SBK, storia di un binomio leggendario  Disputa l&rsquo;appuntamento di Donington della 500 con la Modenas KR3 raccogliendo un punto. Di fatto la sua carriera tra Mondiale Superbike e 500 si interrompe dopo la 500, correndo alcuni anni tra AMA Superbike e campionato inglese.  L&#39;Australia e la Superbike: una lunga storia d&#39;amore 

L&rsquo;ex bad boy della Superbike, pi&ugrave; volte fermato per droga, ha perso il controllo della sua vita ed il fratello Aaron ha deciso di avviare un crowdfounding per aiutarlo

La vita al limite di Anthony Gobert: il fratello chiede aiuto per salvarlo

Matteo Baiocco prepara il suo 2020 con il ritorno in pista, avvenuto a Misano nei giorni scorsi. Il pilota marchigiano ha quest&rsquo;anno una Ducati Panigale V4 R allestita dal team ZPM, squadra che parteciper&agrave; alla classe Superbike tricolore.  Baiox, tre volte campione italiano, ha saggiato la Rossa. Sebbene non l&#39;abbia portata subito al limite, le sensazioni sono risultate postive: &ldquo;Non ho spinto al massimo nel test - il pilota marchigiano spiega il tipo di lavoro fatto - perch&eacute; per noi era tutto nuovo. Era la prima volta in cui ci trovavamo al completo; tecnici, ingegneri, sospensionisti... il nostro &egrave; stato un rodaggio, spingeremo di pi&ugrave; al Mugello nei giorni 18 e 19 al Mugello. Al momento, posso dire che il motore ha un gran potenziale, ci impegnero per sfruttarlo al massimo, lavorando su ogni dettaglio della Ducati&quot;.    Baiocco: &ldquo;Chi viene a correre nel CIV, trova pane per i suoi denti&rdquo;  Sul cupolino nero della moto di Matteo, un numero che ha fatto la storia dell&#39;anno 2000: &quot;User&ograve; il numero 501 che, tra l&rsquo;altro, include il mio classico 15 - Baiocco ne svela la scelta - Avevo voglia di sfoggiare una tabella a tre cifre, poi ho ripensato anche alle gesta di Gobert: riguardando tante gare storiche, ho visto Anthony in azione con la Bimota. Ero molto giovane a quei tempi, lui mi era rimasto impresso, perch&eacute; era un talento, l&rsquo;astro nascente della SBK. L&rsquo;australiano mi affascinava molto, perci&ograve;, ecco il numero 501&quot;.  Il team ZPM schiera pure Alessando Andreozzi, visto in azione in Italia e nelle classi Moto2, Supersport e Superbike mondiali con interessanti piazzamenti. Insieme a Baiocco, Alessando costituisce la coppia marchigiana,&nbsp; una delle pi&ugrave; promettenti di tutto l&#39;ELF CIV 2020.  Tra le imprese di Fogarty, andare a podio combattendo un malessere  &nbsp; 

Matteo ha girato a Misano con la Ducati che porter&agrave; in gara nel CIV 2020: &quot;Volevo sfoggiare tre cifre, includenti il mio 15. Anthony mi affascinava molto, era l&#39;astro nascente SBK&quot;

Baiocco come Gobert: numero 501 sulla Panigale V4 R ZPM

Bagnati fradici, i ragazzi del muretto MVR Bimota esplosero in una festa anche per loro inaspettata: &ldquo;Incredibile, incredibile, evviva!&rdquo;. Il team manager Virginio Ferrari, dal canto suo, lo sapeva: Anthony Gobert era un vero talento e, messo nelle condizioni giuste, sarebbe tornato al successo.  Cos&igrave; fu a Phillip Island, in una prima manche che pi&ugrave; bagnata non si poteva. Pioggia, acqua ovunque, raffiche di vento, numerosi ruzzoloni nel prato australiano, con tanti nomi illustri scivolati malamente, ne tentativo di copiare il passo del numero 501, che scrisse la storia del mondiale SBK.  &nbsp;Inverno caliente   Lasciata Ducati, Ferrari accett&ograve; la sfida Bimota. La SB8R, bicilindrica come la 996 ma con propulsore Suzuki, prometteva bene, ma andava sviluppata. La formazione di Virginio era esperta e preparata e le esperte mani di Franco Farn&egrave; conferirono prestazioni e potenza all&rsquo;argentea moto italiana, che aveva bisogno di un centauro d&rsquo;eccezione.  &nbsp;Ecco quindi &ldquo;convocato&rdquo; Anthony Gobert, bizzoso quanto talentuoso australiano. Anzi, talentuoso quanto bizzoso, lasciando l&rsquo;ultimo aggettivo in evidenza, perch&eacute; le sue mattate non avevano limiti n&eacute; confini.  La stagione positiva nell&rsquo;AMA Superbike - con tanto di vittoria da wild card a Laguna Seca - aveva destato ottime impressioni: dopo la squalifica Suzuki, il Motomondiale e tanti vicissitudini, The Go Show era pronto al ritorno in SBK. Fondamentale fu Ferrari, che porto a correre il pilota, nell&rsquo;obiettivo di perdere peso: &ldquo;Tony si present&ograve; da me che sembrava uscito da un pub, lo schierai a Kyalami con molti chili in meno&rdquo; disse il team manager, sicuro della scelta fatta.    Bimota sul gradino pi&ugrave; alto della SBK dopo Falappa&nbsp;   Fu una domenica australiana molto piovosa. E pure fredda, a dire il vero. Ma spettacolare.  Scattato undicesimo, Gobert inizi&ograve;, a suon di giri veloci, a risalire la china, guidando sul velluto, con il suo stile storto, enduristico ed efficace. Le tante sbandate in accelerazione e frenata dimostrarono come Anthony fosse al limite, tuttavia controllato dal suo abile polso destro e dalle muscolose chiappe, duramente allenate nella fase prestagionale.   Bella quella Bimota, color argento, con bande rosse tendenti all&rsquo;arancione. Stesso colore del caso di Go Show, un tipo non amante del sobrio, comunque elegante.   Mentre molti avversarvi finivano a capocciare l&rsquo;asfalto, la SB8R recuperava posizioni su posizioni, sino a raggiungere una Yamaha e una Ducati.  Le pilotavano Guareschi e Foggy, che il giovanotto aussie aveva gi&agrave; battuto ai tempi della Kawasaki, tra le altre situazioni, proprio a Phillip Island. Zac, primo sorpasso Vitto che pareva fermo, ingessato. Tac, secondo attacco vincente, stavolta al campione del mondo sulla Rossa. Chiss&agrave; che soddisfazione per Anthony, che in Ducati ci stava per entrare.  Poi, la fuga, Pioggia, pioggia, pioggia. Derapate, derapate, derapate. Haga naufrag&ograve;, Edwards limit&ograve; i danni, Crafar, Corser e Chili a raccogliere margherite.  Con un vantaggio che sfior&ograve; i trenta secondi, Gobert vinse, per grande gioia del pubblico amico. Quella Bimota numero 501 tagli&ograve; in trionfo il traguardo, undici anni pi&ugrave; tardi dal successo di Giancarlo Falappa, primo al Paul Ricard con la YBE4I.  Sul podio, Anthony, Carl, Vittoriano. Tutti bagnati, ma soddisfatti.    Appena sotto, un grande Lucio Pedercini, giunto quarto con la sua 996 fatta in casa. Il pilota mantovano, oggi team manager, corse quel giorno con uno stivale su misura realizzato da Alpinestars. Il malleolo tibiale offeso nelle prove libere del CIV, operato due settimane prima, non ferm&ograve; la voglia di Lucio che, malgrado camminasse nel paddock con l&rsquo;ausilio di stampelle, in sella ottenne un eccellente risultato, mettendosi dietro tante moto ufficiali: &quot;Dovetti stringere i denti parecchio, perch&eacute; volevo disputare la gara. Dopo anni, posso dire che ne sia valsa la pena&quot; ricorda Pedercini, uno dei pi&ugrave; bravi a Phillip Island SBK 2000. 

A Phillip Island, con la SB8R Anthony regal&ograve; al marchio italiano una vittoria su pista allagata, 11 anni dopo l&#39;affermazione di Falappa su YB4EI al Paul Ricard

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