Cameron Beauier &egrave; partito con il piede pi&ugrave; che giusto. Il quattro volte campione MotoAmerica ha siglato pole position - con tanto di record sul giro - e ha vinto la prima gara ufficiale disputata ad Elkhart Lake dopo l&rsquo;arrivo del Covid-19, che ha costretto molti Paesi ad un lockdown generale.  Negli States hanno ricominciato a correre e il pilota numero 1 del team Attack Yamaha Monster Energy ha gi&agrave; fatto capire che sar&agrave; ancora lui l&rsquo;uomo da battere. Sono stati bravi i vari Scholtz, Gagne, Fong e Wyman, tuttavia, non abbastanza da impensierirlo. Il diretto rivale Toni Elias non ha visto il traguardo, in luce le due Ducati Panigale V4 R.  Tribune deserte, mascherine e distanze di sicurezza   &nbsp;Un podio con i tre protagonisti cos&igrave; distanti non lo avevamo mai visto. Nemmeno ai tempi dei feroci duelli tra Rossi e Biaggi, Fogarty e Chili, Marquez e Lorenzo. Stavolta, il motivo &egrave; un altro e non la rivalit&agrave; - antipatia: il contenimento del coronavirus.   Perci&ograve;, anzich&eacute; avere un solo blocco, i tre gradini del podio erano separati di qualche metro l&rsquo;uno dall&rsquo;altro. Brutto, ma adesso conviene fare cos&igrave;. onde evitare complicazioni e polemiche.  Le tribune di Elkhart Lake, deserte. Come i prati, del resto. Evento a porte chiuse quello di Road America, come avviene gi&agrave; nel calcio e come accadr&agrave; anche in MotoGP, SBK, CIV e Formula 1. Brutta cosa pure questa ma, per ora, occorre fare cos&igrave;.  E poi, le mascherine. Durante la Superpole, per esempio, i meccanici del team M4 Ecstar Suzuki hanno sostituito una gomma Dunlop alla GSX-R di Elias in tempi record, indossando la copertura facciale. Sembravano chirurghi in sala operatoria.    Beaubier &egrave; gi&agrave; Capitan MotoAmerica   &nbsp;Se vi aspettavate qualcuno davvero in grado di contrastare Cameron, dovrete attendere. Chiss&agrave;, magari in Gara due Elias potrebbe vincere; nel frattempo, Toni deve masticare amaro, perch&eacute; la sua Suzuki si &egrave; rotta, costringendolo a giunger ultimo e ad un inizio in salita. Negli ultimi anni, solo lo spagnolo &egrave; riuscito a togliere lo scettro al californiano Yamaha. Questo il motivo della sua citazione.  Ci sono tanti forti piloti, ma non hanno il blasone dell&rsquo;ex iridato Moto2, capace di vincere in MotoGP e, appunto, conquistare il trono MotoAmerica. Mathew Scholtz, altissimo sudafricano visto in azione nel Red Bull Cup e nella Supersport, &egrave; arrivato secondo a Elkhart Lake, Jake Gagne - quasi due stagioni complete in SBK con Honda Ten Kate - terzo, in un podio tutto R1.    Il campione 600, Fong, &egrave; arrivato quarto. La GSX-R ha ancora qualcosa da recuperare nei confronti della &ldquo;cugina&rdquo; giapponese. La Ducati, cresce. Quinto Kyle Wyman con una Panigale V4 R allestita secondo specifiche CIV e con un motore preparato da Barni. Settima la Rossa numero 99 di PJ Jacobsen (protagonista nelle derivate di serie mondiali per diverse stagioni) in configurazione Superstock, vincitore di categoria.&nbsp;    Anche i piloti del CIV preparano il rientro in pista, ecco Ponsson 

<p>Ad Elkhart Lake, Cameron fa sua la prima manche, battendo Scholtz e Gagne in un podio tutto Yamaha. Ducati quinta e settima con Wyman e Jacobsen: PJ vincitore della Stock 1000</p> 

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Il campione Beaubier è già Capitan MotoAmerica