Noi anziani siamo un po&rsquo; rompicoglioni. Ci ricordiamo un mucchio di cose accadute nel passato e ci dimentichiamo il nome di una persona che ci hanno presentato da cinque secondi. Certo, non &egrave; una novit&agrave;, basta leggere qualche commedia scritta negli ultimi 2000 anni per capirlo.&nbsp;&nbsp; Tuttavia negli anziani attuali ci deve essere qualcosa di diverso da quelli delle mille e mille generazioni che li hanno preceduti. Dobbiamo proprio aver vissuto una stagione meravigliosa nel mondo delle corse, ma anche nella musica, e per capirlo basta ascoltare cosa usciva qualche decennio fa e la roba di marketing &ldquo;finto trasgressiva&rdquo; che, purtroppo, fanno ascoltare oggi. La prova si materializza quando racconti cose accadute anche una quindicina di anni fa e il giovane che ti ascolta rapito afferma: &laquo;Che bel mondo avete vissuto&raquo;. Come parlasse del Paradiso perduto e di Roma prima della caduta dell&rsquo;Impero. No, eravamo esattamente come il nostro ascoltatore, soltanto che avevamo la faccia come il deretano e il rispetto pari a zero per i racconti del passato.&nbsp;&nbsp; &nbsp; PASSATO CHE SI FA PRESENTE - Stavamo vivendo un&rsquo;era che stava diventando il presente, forse eravamo intenti a scrivere la storia, ma non ne avevamo la coscienza. Per capirci: c&rsquo;era gi&agrave; Valentino Rossi ed era una star, la Ducati cercava sempre di buttar per terra una manciata di cavalli in pi&ugrave; rispetto alla concorrenza, la Honda vinceva o perdeva, ma era, come oggi, la pi&ugrave; grande Casa del Mondo, con un grande peso politico (nella foto un duello tra Valentino e Loris Capirossi nel 2003).&nbsp;&nbsp; Carmelo Ezpeleta stava iniziando la sua opera di trasformazione del motociclismo in un&rsquo;azienda planetaria che fa girare immensamente pi&ugrave; soldi rispetto al passato. E questo &egrave; un bene per tanti, ricordatelo romantici sognatori. Carlo Pernat era gi&agrave; il Grande Vecchio, il Keith Richards &ldquo;de noantri&rdquo; ed &egrave; ancora sulla breccia a raccontare, anche con un apprezzato libro di memorie gli anni d&rsquo;oro. La Romagna era gi&agrave; la terra delle moto, ma lo era da qualche decennio, la Repubblica Ceca era la pi&ugrave; grande fornitrice di ombrelline e in Gran Bretagna si mangiava male. Proprio come oggi.&nbsp;&nbsp; &nbsp; MENO LIBERTA&#39; - Ma allora perch&eacute; questi giovani ascoltano i nostri ricordi pi&ugrave; o meno senili? Perch&eacute; sono meno liberi. Controllati via social nei sentimenti e nelle emozioni, ingabbiati da regole ferree sui contratti di piloti e da stipendi pi&ugrave; bassi.&nbsp;&nbsp; Noi non eravamo splendidi, eravamo pi&ugrave; ricchi. Svegliatevi e lasciate stare gli anziani. Vivete la vostra vita e fateci provare invidia. E pensate per un momento che la prima ombrellina che frequent&ograve; Pernat adesso &egrave; una distinta signora, ancora bella, ma che da un decennio prende la pensione. 

<p>I trend della MotoGP non sono cambiati: &egrave; diverso chi si affaccia nel paddock</p>  <p>&nbsp;</p> 

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Contromano: c’è chi ha visto un bel mondo