        La Dakar 2022 &egrave; ormai andata in archivio, con la vittoria di Sam Sunderland sulla Gas Gas e migliaia di chilometri percorsi da centinaia di piloti in Arabia Saudita. Tra i numerosi centauri italiani giunti a destinazione a Jeddah va annoverato Cesare Zacchetti, che in sella alla sua KTM &egrave; riuscito a concludere la maratona pi&ugrave; dura del mondo nella classe Original by Motul, ovvero la cosiddetta &ldquo;Malle Moto&rdquo; in cui i piloti possono contare soltanto sulle proprie forze. Zacchetti: &ldquo;Sono risucito a godermi la gara&rdquo;  Il piemontese ci ha raccontato la sua avventura, andata secondo i piani: &ldquo;Devo dire che quest'anno mi &egrave; sembrata quasi semplice, visto che sono riuscito a non cadere mai e a procedere con un buon passo per tutte le giornate. Ovviamente non &egrave; stato facile per davvero viste le numerose insidie del percorso, ma mi sono davvero goduto questa Dakar, corsa divertendomi e con il giusto spirito d'avventura, grazie anche alla classe Malle Moto che, secondo me, racchiude tutta l'essenza di questa gara&rdquo;. A proposito della location araba, motivo di polemica per diversi appassionati e piloti, Cesare ha le idee chiare: &ldquo;E' vero, non &egrave; pi&ugrave; il classico percorso con partenza da Parigi e arrivo a Dakar, ma non lo vedo come un punto a sfavore della competizione, perch&egrave; io sono uno di quelli che fa queste esperienze anche per godermi il viaggio vedendo posti nuovi che, altrimenti, non avrei mai visitato. Da questo punto di vista, l'Arabia Saudita &egrave; incredibile visto che durante la gara si scorgono paesaggi bellissimi, anche se sarebbe bello correre superando il confine in altri Paesi come l'Oman o il Kuwait. Magari succeder&agrave; nel 2023&rdquo;. Un 2023 che, salvo imprevisti, dovrebbe rivederlo al via del celebre rally: &ldquo;Se tutto va secondo i piani, conto di esserci anche l'anno prossimo. Il bello della Dakar &egrave; che si inizia a preparare tutto con grande anticipo, perch&egrave; per correrci serve una buona preparazione fisica e quindi ci si tiene in forma tutto l'anno per poter ottenere un buon risultato in una gara che, come detto, pur essendo diversa da com'era una volta, continua ad essere durissima&rdquo;. Esclusiva, Tonelli: "Poca navigazione alla Dakar, ma organizzarla &egrave; disumano" &ldquo;Petrucci ha dimostrato di non aver paura&rdquo;  Uno dei grandi motivi d'interesse di quest'anno &egrave; stata la presenza di Danilo Petrucci, che secondo il 52enne ha disputato una gran gara: &ldquo;Sapevamo che Danilo, da amante del fuoristrada, sarebbe andato fortissimo. Ha stupito tutti andando a vincere una tappa e, soprattutto, dimostrando di non aver paura pur confrontandosi con piloti che sono dei veri e propri specialisti di questa disciplina. Inoltre, la sua presenza ha portato grande interesse verso la gara, perch&egrave; arrivando dalla MotoGP ha portato un pubblico molto ampio. Se tornasse il prossimo anno, con l'esperienza maturata e la consapevolezza di doversi gestire un po' di pi&ugrave;, potrebbe essere un serio contendente per il titolo&rdquo;. Infine, non &egrave; mancata una battuta sul vincitore Sam Sunderland e sulla grande lotta al vertice: &ldquo;Era difficile pronosticare la vittoria di Sunderland, perch&egrave; quest'anno ci sono stati davvero tanti piloti in grado di lottare alla pari. Basti pensare che fino a due giorni dal termine in testa c'era Van Beveren che poi non ha chiuso nemmeno tra i primi tre. Ci tengo per&ograve; a sottolineare anche la prestazione di un giovanissimo, Mason Klein, che per ci&ograve; che ha dimostrato all'esordio penso possa diventare un futuro pilota ufficiale KTM&rdquo;. Il trial scalda i motori: ecco i calendari 2022       

Il pilota piemontese, reduce dalla trasferta saudita, ci ha parlato della sua esperienza in esclusiva: &ldquo;Sono arrivato in fondo senza problemi e sto gi&agrave; pensando al 2023. Petrucci? Ha portato interesse verso la nostra disciplina&rdquo;

Zacchetti racconta la sua Dakar: “Quest'anno è andato tutto secondo i piani”

        Just a few days after the conclusion of the 2022 Dakar, which saw Sam Sunderland triumph with Gas Gas, various riders have talked about their adventures on social media. And these of course included Tiziano Intern&ograve; who, after taking the fans on the journey with him and his Husqvarna via his &ldquo;Rally POV&rdquo; channel, doesn&rsquo;t conceal his disappointment regarding those who&rsquo;ve belittled the Saudi marathon. &ldquo;When I got back to everyday life, I read articles, comments and reviews talking about how this year&rsquo;s Dakar was rotten, sad, cushy or even horrendous&rdquo;, says the Italian. &ldquo;The problem is that people continue to look to the past, to the pure African adventure, without appreciating the historic period we&rsquo;re now living. That era no longer exists&rdquo;. &ldquo;The 2022 Dakar? An impeccable event&rdquo;  Tiziano goes on to clarify his point of view: &ldquo;Being aware of the present and recognising the greatness of the riders and the performance of today&rsquo;s bikes doesn&rsquo;t mean downplaying the bikes and riders of the past, who are men who guided me and inspired me with their adventures when I was a kid&rdquo;. &ldquo;Maybe I&rsquo;m going against the tide, but for me the 2022 Dakar was impeccably organised. Everything&rsquo;s being cancelled, postponed or reduced right now, even the Africa Eco Race, but the organisers were able to create an impeccable event, comprising a full route that was technical, vast and beautiful. Perhaps the romanticism of yesteryear is no more, but it remains the biggest and most freeing adventure a rider can undertake today, so I want to end by saying one last thing &ndash; long live the Dakar!&rdquo; Translated by Heather Watson 2022 Africa Eco Race postponed to october &ndash; the new dates       

The well-known rider and content creator has responded publicly to those who belittle the 2022 edition of the rally raid: &ldquo;Recognising the greatness of today&rsquo;s bikes and riders doesn&rsquo;t mean downplaying the past&rdquo;

Internò vents: “It’s no longer in Africa, but the Dakar is still amazing”

        A distanza di qualche giorno dalla conclusione dell'edizione 2022 della Dakar, terminata con la vittoria di Sam Sunderland su Gas Gas, diversi piloti hanno raccontato la propria avventura attraverso i social. Tra questi c'&egrave; stato, ovviamente, anche Tiziano Intern&ograve;, che dopo aver portato gli appassionati in sella con lui sulla sua Husqvarna ad ogni tappa attraverso il proprio canale &ldquo;Rally POV&rdquo;, non ha nascosto il proprio disappunto nei confronti di coloro che hanno sminuito la maratona saudita. &ldquo;Quando sono tornato alla vita di tutti i giorni, mi &egrave; capitato di leggere articoli, commenti e recensioni che definivano l'edizione di quest'anno come una Dakar brutta, triste, comoda o, adirittura, abominevole&rdquo;, ha detto il pilota lombardo. &ldquo;Il problema &egrave; che la gente continua a volgere il proprio sguardo al passato, alla vera avventura, all'Africa dura-e-pura, senza rendersi conto del periodo storico in cui stiamo vivendo. Quell'epoca, ora non esiste pi&ugrave;&rdquo;. Franco Picco al rientro dalla Dakar: "Petrucci ha demolito tutti" &ldquo;La Dakar 2022? Un evento impeccabile&rdquo;  Tiziano ha poi continuato a chiarire il proprio punto di vista: &ldquo;Prendere consapevolezza del presente, riconoscendo la grandezza dei piloti e delle performance dei mezzi odierni, non significa sminuire moto e piloti del passato, che sono uomini che hanno guidato ed ispirato la mia infanzia con le loro avventure&rdquo;. &ldquo;Forse sar&ograve; controcorrente, ma per me la Dakar 2022 &egrave; stata un evento organizzato in maniera impeccabile. Oggi tutto viene annullato, rinviato o rimpicciolito, compresa la Africa Eco Race, ma l'organizzazione &egrave; riuscita a creare un evento impeccabile caratterizzato da un percorso completo, tecnico, vasto e ricco di bellezza. Non ci sar&agrave; pi&ugrave; il romanticismo di una volta, ma &egrave; comunque l'avventura pi&ugrave; grande e libera che un motociclista possa fare oggi, perci&ograve; concludo dicendo solo un'ultima cosa: viva la Dakar!&rdquo;, conclude Intern&ograve; a gran voce. Petrucci sulla sua Dakar: "Adesso sono unico, posso andare in pensione"       

Il celebre pilota e content creator ha risposto pubblicamente a coloro che hanno sminuito l'edizione 2022 del rally raid: &ldquo;Riconoscere la grandezza di moto e piloti odierni non significa sminuire il passato&rdquo;

Lo sfogo di Internò: “Non è più in Africa, ma la Dakar è ancora stupenda”

        Giovanni Gritti &egrave; tornato dalla sua prima esperienza alla Dakar 2022. Il pilota bergamasco, cresciuto a pane e moto da enduro e cross, &egrave; stato il primo tra gli italiani a tagliare il traguardo aggiudicandosi un 45esimo piazzamento. In realt&agrave;, come ci ha raccontato in un'intervista esclusiva, questa esperienza non lo ha stupito in positivo come avrebbe voluto. Ecco cosa ci ha detto tornato dalla Dakar. Un bilancio che delude  &ldquo;Quale &egrave; il mio bilancio di questa Dakar? Posso dire che &egrave; una bellissima gara, organizzata in modo impeccabile, per&ograve; resta solo una gara&rdquo;,&nbsp;&egrave; questo il commento di Gritti che, partito con l'idea di realizzare un sogno che da tanto custodiva nel cassetto, non &egrave; riuscito a provare quelle sensazioni forti che si immaginava. &ldquo;Non posso dire neppure di essere soddisfatto al 100% del risultato - ha aggiunto - speravo di fare qualcosa di meglio ma visto che era la prima volta che partecipavo forse non potevo aspettarmi di pi&ugrave;. Mi hanno detto che il livello quest'anno era molto pi&ugrave; alto rispetto agli anni passati. I primi giorni ho provato a spingere al massimo, ma poi mi sono detto che l'importante era arrivare in fondo senza rompere la moto. Non valeva la pena rischiare per guadagnare solo poche posizioni in pi&ugrave;&rdquo;. Gritti: &ldquo;Il lato umano non esisteva&rdquo;  In un'intervista a Motosprint, mentre ancora si trovava a dover finire la gara, aveva detto che una cosa che non gli stava piacendo della Dakar era il fatto che per gran parte dei piloti fosse una gara fine a se stessa dove si sentiva la mancanza del fattore umano: &ldquo;In passato avevo fatto anche l'Africa Eco Race e avevo notato che era pi&ugrave; una gara 'da viaggio'&nbsp;- ha spiegato -, certo, c'era il fattore gara ma anche il viaggio in s&eacute; e per s&eacute;. Alla Dakar questo aspetto &egrave; mancato. Erano tutti con il coltello tra i denti. Insieme a questo, per quello che ho potuto vedere io dalle posizioni in cui mi trovavo, ho riscontrato l'assenza di fair play tra i piloti. Se vedevano un pilota a terra non si fermavano, io invece mi sono fermato in un paio di occasioni. Un pilota che cade, anche se magari lo vedi in piedi, pu&ograve; aver battuto la testa e non rendersi conto neppure di dove si trova. Perdere 30 secondi su 5 ore di speciale per fermarsi a sentire un collega come sta non mi sembra la fine del mondo. Non parlo dei piloti che si trovano in testa, ma vedere questo comportamento da piloti che lottano per la 40&deg; posizione mi ha fatto veramente male&rdquo;.  Visto lo scontento, la domanda nasce spontanea: nel 2023 la riferesti? &ldquo;No, assolutamente, non la rifarei. Sceglierei di partecipare all'Africa Eco Race. La Dakar &egrave; una gara che merita di essere fatta, non dico il contrario, ma a me non ha lasciato niente a livello umano. E' come una gara di MotoGP o Formula 1, ma io ho 42 anni e se una gara non mi lascia niente non mi interessa andare a farla&rdquo;. Gritti: &ldquo;Sapevo che Petrucci sarebbe andato forte&rdquo;  Nonostante non sia stata l'esperienza che si immaginava, Giovanni conserva comunque nei suoi ricordi alcuni momenti belli di questa avventura: &ldquo;Sono quelli in compagnia, quando eravamo al bivacco tutti insieme, con tutti gli italiani. A questi aggiungerei anche le partenze all'alba, sono state levatacce ma &egrave; sempre bello partire presto e vedere il sole che sorge mentre sei da solo a guidare una moto&rdquo;. Infine su Petrucci. Per Danilo era la prima esperienza significativa nell'off road ed &egrave; andata ben oltre quello che tutti si sarebbero mai immaginati: &ldquo;Avevo corso con lui in Sardegna una gara del motorally - ha concluso - e sapevo che sarebbe andato forte. Mi aveva stupito per l'occhio sulla velocit&agrave;, per come gli riuscisse facile andare in moto, era veloce nonostante non conoscesse neppure la navigazione. Sicuramente non immaginavo sarebbe andato cos&igrave; forte alla Dakar, ma nei primi 20 lo vedevo benissimo, sia lui che Lucci. Infatti facevo il tifo per loro&rdquo;. Petrucci sulla Dakar: "Adesso sono unico, posso andare in pensione"       

Il pilota bergamasco &egrave; risultato il primo tra gli italiani a tagliare il traguardo, ma nonostante questo non &egrave; rimasto soddisfatto di come sia andata la gara. In questa intervista esclusiva, ci ha confessato il perch&egrave;

Gritti deluso dalla Dakar: “Il lato umano è mancato, non c'era fair play”

        The Dakar bivouacs also accommodate those who look after the riders&rsquo; bodies, which are subjected to significant stress during the two-week event. This year saw physiotherapist Luca Filippin attend for the first time. After almost twenty years with the Superbike and MotoGP Clinica Mobile, Luca had chance to experience this exciting event up close, alongside Franco Picco among others. What brought you to the Dakar? &ldquo;It was thanks to legendary rider Franco Picco. I was helping him with his preparation earlier in the summer and at first we just mentioned it as a joke. And then things started to take shape, and ultimately, I agreed to join him. My support was then&nbsp;extended to another team too, RS Moto, and so I looked after many other Italian riders, namely Giovanni Gritti, Francesco Catanese, Nicolas Monnin, Julien Barthelemy, and privateers like Giovanni Stigliamo, Domenico Cipollone and Paolo Lucci&rdquo;. What treatments did you provide? &ldquo;I was doing manual therapy for any muscle congestion and then classic physio treatments with bandages and taping for minor strains and the like. I found myself applying dressings for blisters on the hands, something I'd not done since finishing with the Clinica in 2016. There was some tendinitis and inflammation of the spinal column, classic effects of motorcycling that you see across all disciplines. Of course, rally riders are not just racing for 45 minutes but for several hours, so it&rsquo;s very challenging and their joints, wrists, elbows and shoulders all come under stress". What was the Dakar atmosphere like? &ldquo;Something totally different with respect to the racetrack. It&rsquo;s a very warm and familiar environment, everyone helps each other and is very open. There&rsquo;s none of that odd atmosphere you find in some disciplines. It&rsquo;s all much easier, everyone eats together and spends time together. It was a little like going back in time to when the SBK and MotoGP paddocks were like that&rdquo;. When did you start working in the world championships? &ldquo;In the early 2000s and I finished in 2016. I spent 17 years with the Clinica Mobile. My first race was in SBK at Phillip Island, then I went to Sugo in Japan, which had been a dream of mine since I was little&rdquo;. What will you take away from this experience? &ldquo;A great deal, and I&rsquo;ll remember one thing in particular, because Franco Picco has always been a hero of mine. While he might be 66, he&rsquo;s still like a kid on the bike, with all the moves, and then when he gets off he&rsquo;s a 66-year old man with the difficulties and tiredness that can bring&rdquo;. Translated by Heather Watson Monica and Carlos, married in the name of Valentino Rossi and the World Championship       

From the Clinica Mobile to a totally different environment like the Dakar. Doctor Filippin talks about his experience with his hero and the other Italians &nbsp;

Dakar, Picco’s physiotherapist reveals all: “He’s still a kid on a bike”

        Danilo Petrucci has returned to his native Terni, exhausted after a very tough Dakar 2022, which he took on for the first time. But despite his tiredness, he&rsquo;s happy to have completed this great challenge after problems early on and injury as the race progressed. The italian even scored a stage win, with which he earns a place in history as the only rider to have won a MotoGP race and a Dakar stage. Danilo: &ldquo;The most intense experience of my life&rdquo;  &ldquo;What can I say? - begins Petrucci during an interview with Sky Sport 24 &ndash; it was one of the most intense experiences of my life. I know it would be hard, but I couldn&rsquo;t have imagined just how hard&rdquo;. After stepping away from the MotoGP paddock at the end of 2021 and with very little off-road experience, the Italian decided to take on the Dakar 2022 aboard a KTM just a few months later. His &ldquo;madness&rdquo; soon paid off though: &ldquo;I have so much to talk about, the experience was so amazing that it&rsquo;s hard to sum up in just a few words&rdquo;, he continues. &ldquo;I never had to get up at 3am every day for two weeks before, then get on the bike at 4am when it&rsquo;s still dark and return maybe 12 hours later. And all kinds of things happened. I broke by ankle, then there was Covid, then the bike stopped. But I was also able to win, which I didn&rsquo;t expect.&rdquo; Petrucci: &ldquo;They asked me for live videos, it was cool"  And winning was the greatest feeling for Danilo, the crowning moment in what has been a stormy career at times: &ldquo;It&rsquo;s the greatest satisfaction of all, which makes me unique. I&rsquo;ve set my first record and am really pleased, I can retire happy now&rdquo;. Retirement&rsquo;s not on the cards right now though, as Petrux will compete in Motoamerica in 2022, but first he will rest up and make up for the many hours of sleep he&rsquo;s lost, perhaps enjoying a comfortable mattress and an equally comfy pillow. He signs off by telling us what shocked him the most about the Dakar: "What surprised me the most was that the people would ask me to do live videos on social media! I didn&rsquo;t expect it, but it was like the whole world was following the Dakar. So many people wrote to me, and I talked to some riders every day, it was so cool.&rdquo; Translated by Heather Watson Isle of Wight Road Race: the reason for its postponement       

The KTM rider has spoken about the emotions he felt and particularly his stage win that makes him the only rider to have won in both MotoGP and the Dakar

Petrucci on his Dakar: “I’m unique now, I can retire”

        Danilo Petrucci &egrave; tornato nella sua Terni. Stanco, stremato dopo la durissima Dakar 2022 che ha affrontato per la prima volta nella sua carriera di pilota. Ma nonostante la stanchezza &egrave; felice per aver portato a termine questa grande sfida iniziata con tante problematiche e proseguita con qualche infortunio, ma che gli ha regalato anche una vittoria facendolo entrare nella storia come unico pilota a vincere una gara MotoGP e una della Dakar. Danilo: &ldquo;L'esperienza pi&ugrave; forte della mia vita&rdquo;   &ldquo;Che dire - ha esordito Petrucci in un'intervista a Sky Sport 24 - &egrave; stata una delle esperienze pi&ugrave; forti della mia vita. Sapevo che sarebbe stata dura, ma non immaginavo cos&igrave; tanto&rdquo;. Il ternano, che ha salutato la master class del Motomondiale a fine 2021, dopo soltanto pochi mesi e con un'esperienza davvero minima alle spalle nell'Off Road, ha deciso di imbarcarsi nell'avventura della Dakar 2022 in sella ad una KTM. La sua &ldquo;follia&rdquo; lo ha comunque ripagato: &ldquo;Ho talmente tanto da raccontare, tanto &egrave; bella l'esperienza che ho fatto, che &egrave; difficile riassumerla in poche parole. - ha proseguito - Non mi era mai successo di dovermi alzare per 2 settimane alle 3 di notte, salire in moto alle 4 di mattina quando &egrave; ancora buio e tornare pi&ugrave; o meno dopo 12 ore. Poi, me ne sono successe di tutti i colori. Mi sono rotto la caviglia, poi c'&egrave; stato il covid, poi si &egrave; fermata la moto...Ma sono anche riuscito a vincere, non me l'aspettavo&rdquo;. Petrucci: &ldquo;Mi chiedevano di fare le dirette, &egrave; stato figo&rdquo;  E la vittoria &egrave; stata per Danilo, senza dubbio l'emozione pi&ugrave; grande, l'apoteosi di una carriera da pilota spesso in burrasca, ma soprattutto la soddisfazione personale pi&ugrave; bella: &ldquo;&Egrave; la soddisfazione pi&ugrave; grande, che mi ha reso unico. Ho fatto il primo record della mia vita, sono davvero contento, ora posso andare in pensione sereno&rdquo;. In pensione, a dire la verit&agrave; no, visto che Petrux sar&agrave; al via del Motoamerica nel 2022, ma adesso lo attende un merito riposo e tante ore di sonno arretrato che mancano alle sue notti, magari accompagnate da un comodo materasso e un altrettanto comodo cuscino. Intanto, per&ograve;, in attesa di sentire altri dei suoi racconti di questa straordinaria avventura, ricorda ci&ograve; che pi&ugrave; lo ha stupito mentre si trovava alla Dakar:&rdquo; "La cosa che pi&ugrave; mi ha sorpreso &ndash; conclude - &egrave; stata che la gente mi chiedesse di fare le dirette sui social! Non mi aspettavo che praticamente tutto il mondo seguisse la Dakar. Tante persone mi hanno scritto, con alcuni piloti ci siamo sentiti tutti i giorni, &egrave; stato veramente figo&rdquo;. Dakar, Petrucci profeta in patria: terni gli dedica un murales       

Il pilota KTM ha parlato delle tante emozioni provate e soprattutto della vittoria conquistata che lo ha reso l'unico pilota a vincere sia in MtoGP che nella Dakar

Petrucci sulla sua Dakar: “Adesso sono unico, posso andare in pensione”

        Malgrado la mascherina gli coprisse parte del viso - naso, bocca e mento - si capiva benissimo quanto sotto quella ffp2 Franco Picco stesse sorridendo: premiato dalla Federazione Motociclistica Italiana nella domenica veronese del Motor Bike Expo, l'esperto pilota non palesava le fatiche della Dakar vinta da Sam Sunderland, del viaggio di ritorno e dei fusi orari affrontati. Sessantasei anni (inchiniamoci) portati alla grande, il vicentino ha condiviso il debutto del Marchio Fantic, modello dalla cilindrata 450 che ha portato al settantaduesimo posto dela classifica gerale, addirittura sesto nella Veteran Trophy. Con la XEF, per lui ennesimi risultati di prestigio: "Mi sono molto divertito - il suo entusiasmo - e poi, si, diciamo che sono pure andato forte". Cos&igrave; forte che, invitato a prendere parte alla prossima Africa Race, ha fatto brillare gli occhi interessato. Picco a Petrux: "In pista pieghi, l&igrave; hai gli spazi di fuga. Nel deserto, no"   Franco &egrave; un contenitore di aneddoti. Intervistato da Giulio Gori, una ulteriore cinclopedia di aneddoti, il vicentino ha svelato momenti della Dakar 2022, nel quale si confrontava con il ternano: "Ero l&igrave; con Petrucci. Faceva freddo, era l'alba. Parlavamo di dune, ho detto a Danilo di stare attento. Petrux mi ha chiesto una mano, poi ci ha demolito tutti, vincendo la tappa". Picco si &egrave; soffermato su dettagli che TV e giornali faticano a narrare: "Ascolta, Danilo. In pista potete piegare tantissimo e al limite, perch&eacute; avete spazi di fuga dedicati. Nel deserto, no. Qualche botta, in effetti, l'ha presa. Per&ograve; era allegro, eccome se era allegro". Carmelo Ezpeleta sulla MotoGP: "Non accetteremo quarantene"       

L'esperto pilota vicentino ha concluso settantaduesimo nella classifica generale e sesto nella graduatoria dedicata ai veterani: "Danilo mi ha chiesto una mano, ha preso qualche botta, ma &egrave; rimasto sempre allegro"

Franco Picco al rientro dalla Dakar: “Petrucci ha demolito tutti”

&quot;Five years it&#39;s a long time to wait&quot; has said the 2022 winner of the Rally Raid. Watch the video to hear the full interview collected by our contributor, Federico Tondelli

Dakar 2022, Sam Sunderland: "I think it feels even better than the first win"

La Dakar 2022 si chiude con un triste epilogo. Dopo l&#39;incidente che aveva visto coinvolto Isaac Feliu, oggi, nell&#39;ultima tappa in programma, ci sarebbe stato un altro incidente, questa volta mortale. A comunicarlo, la stessa organizzazione della Dakar.  Quentin Laval&eacute;e il pilota coinvolto   &quot;Questa mattina alle 11:30 - si legge nella nota stampa - si &egrave; verificato un incidente che ha visto coinvolti un mezzo dell&#39;assistenza con un camion del luogo&quot;. L&#39;incidente si sarebbe verificato al km 234 e a rimanere coinvolto sarebbe stato il pilota 20enne Quentin Laval&eacute;e che si trovava alla guida dell&#39;auto dell&#39;assistenza del team PH Sport. Il giovanissimo meccanico francese non ce l&#39;ha fatta ed &egrave; morto nell&#39;impatto. Con lui, si trovava il pilota belga Maxime Fr&eacute;re che &egrave; stato portato subito al National Guards Hospital di Jeddah. Al momento del trasporto in ospedale era cosciente e sta facendo ancora degli accertamenti.  Il giovane Quentin era capomeccanico della Peugeot 205 Turbo 16 della squadra, mezzo al via della Dakar classic. La Dakar fa le sue pi&ugrave; sincere condoglianze alla famiglia di Quentin e a tutto il team PH Sport. A queste, si aggiungono anche le condoglianze da parte della redazione di Motosprint.  Esclusiva, Orioli su Petrucci: &quot;Sar&agrave; uno dei protagonisti 2023&quot; 

Ha avuto un epilogo amaro la Dakar 2022 che proprio nel giorno della sua utlima gara ha visto un incidente mortale

Dakar 2022: nell&#39;ultima tappa perde la vita il 20enne Quentin Lavale&eacute;

Al microfono di Federico Tondelli, il pilota ternano racconta come è andata la sua ultima tappa della maratona

Danilo Petrucci: “Dakar finita, ora ho bisogno di un divano e una birra”

        Dopo due lunghe settimane di gara in cui i piloti hanno attraversato buona parte dell'Arabia Saudita percorrendo migliaia di chilometri, &egrave; giunta al termine anche questa edizione 2022 della Dakar. Alla fine, grazie ad una grande costanza mostrata nel corso delle varie tappe (e in particolare nella penultima), &egrave; Sam Sunderland il vincitore. Il 32enne ha conquistato la sua seconda Dakar dopo quella vinta nel 2017, portando anche in trionfo la Gas Gas per la prima volta. L'inglese ha cos&igrave; riportato un marchio della famiglia KTM in prima posizione, dopo la delusione degli scorsi due anni in cui era stato il team ufficiale Honda a trionfare. HRC che deve accontentarsi del secondo posto con Pablo Quintanilla, vincitore di quest'ultima tappa davanti a Toby Price e a Jos&egrave; Ignacio Cornejo Florimo, tutti e tre racchiusi in appena 29 secondi. Matthias Walkner, terzo della generale, ha concluso settimo precedendo il gi&agrave; citato Sunderland, che oggi ha pensato soltanto a limitare i danni.  Missione compiuta per Danilo Petrucci  Tra i piloti che sono riusciti a concludere la lunghissima maratona saudita va annoverato, ovviamente, anche Danilo Petrucci. L'ex-MotoGP &egrave; infatti arrivato al traguardo dell'ultima tappa nonostante le mille difficolt&agrave; incontrate lungo il percorso di questa sua prima Dakar, tagliando il traguardo della speciale conclusiva da Bisha a Jeddah in 32esima posizione. Complice anche la penalit&agrave; di &ldquo;Petrux&rdquo;, subita nella prima settimana dopo il ritiro da una tappa per problemi tecnici, il migliore degli italiani nella classifica generale &egrave; Giovanni Gritti, 45esimo. Infine, da segnalare anche l'ennesima impresa di Franco Picco, che a 66 anni e con una Fantic tutta da sviluppare, &egrave; arrivato alla fine della sua ventottesima Dakar. Esclusiva, Valerio Lata: "Il mio 2021 nel motocross, dal dramma al trionfo"       

Quintanilla vince l'ultima tappa, ma all'inglese della Gas Gas &egrave; bastato l'ottavo posto per difendere il vantaggio e ottenere il successo nel rally pi&ugrave; duro al mondo come gi&agrave; accaduto nel 2017

Dakar: Sam Sunderland conquista il secondo trionfo in carriera

Dopo una giornata resa molto difficile da un percorso pieno di insidie, Giovanni si racconta al microfono di Federico Tondelli, spiegando perché non tornerebbe alla Dakar. Guarda il video per scoprire di più!

Gritti: “Sono tutti assatanati alla Dakar, non c’è più lo spirito di una volta”

Al microfono di Federico Tondelli, abbiamo il pilota italiano Leonardo, che ci racconta la sua difficile esperienza nella penultima tappa della maratona

Dakar, Leonardo Tonelli: “La tappa 11? Ero in modalità 'save my pellaccia'”

Kevin Benavides ha vissuto sia le gioie che i dolori in queste ultime due giornate della Dakar 2022. Dopo lo sfortunato ritiro per problemi tecnici avvenuto nella giornata di ieri, che l&#39;hanno costretto a dire addio alle possibilit&agrave; di confermarsi campione, nell&#39;odierna tappa numero 11 (la penultima di questa edizione) l&#39;argentino della KTM ha chiuso davanti a tutti, precedendo per una manciata di secondi Sam Sunderland.  Proprio l&#39;inglese di casa Gas Gas &egrave; tornato al comando della classifica generale, approfittando delle difficolt&agrave; dei diretti rivali Matthias Walkner e, soprattutto, Adrien Van Beveren, il quale ha perso oltre venti minuti a causa delle difficolt&agrave; nella navigazione nei primi waypoint. Il pi&ugrave; diretto inseguitore &egrave; ora il cileno Pablo Quntanilla, staccato per&ograve; di quasi 7 minuti da Sunderland.  Dakar: grave incidente per Isaac Feliu, portato in ospedale con l&#39;elicottero  Bene Danilo Petrucci, ancora nei primi venti     Podio di tappa anche per la Hero guidata da Joaquim Rodrigues, seguito dalla KTM del gi&agrave; citato Matthias Walkner e dal trio HRC formato da Brabec, Quintanilla e Cornejo Florimo, rispettvamente quinto, sesto e settimo al traguardo di fine tappa. Buona la prestazione di Danilo Petrucci, 17esimo e migliore degli italiani con la KTM Tech3 a 23 minuti dalla vetta in un percorso ad anello non semplice dal punto di vista della navigazione.  Tappa complicata anche per altri big quali Joan Barreda Bort, Luciano Benavides e Toby Price, oltre la ventesima posizione, i quali cercheranno il riscatto nell&#39;ultima speciale prevista per la giornata di domani, da Bisha a Jeddah, dalla durata di soli 164 chilometri. La lotta per la vittoria di questa intensa edizione 2022, invece, sembra possa ormai essere un &ldquo;affare a tre&rdquo; tra Sunderland, Quintanilla e Walkner.  Enduro: Billy Bolt, l&#39;uomo delle prime volte 

Il campione in carica ha chiuso al comando la penultima giornata, pur essendo ormai fuori classifica visto il ritiro nella scorsa speciale. L&#39;inglese torna al comando della generale, mentre Petrucci &egrave; 17&deg;

Dakar: rivincita di Benavides nella tappa 11, Sunderland di nuovo leader

Il commento del pilota KTM al termine della penultima tappa della Dakar 2022. Di Federico Tondelli

Dakar, Petrucci: “È stata durissima, sia tecnicamente che mentalmente”

        Mentre scriviamo, la Dakar vive momenti di apprensione. Durante la nona tappa, il pilota Isaac Feliu &egrave; caduto nel tratto iniziale, rimendiando pesanti colpi, che hanno immediatamente indotto l'organizzazione al trasporto dello stesso presso il pi&ugrave; vicino ospedale di Wadu Ad Navasir. Lo spagnolo, attualmente tenuto sotto controllo e appositamente sedato, dovr&agrave; essere ricoverato a Barcellona. Atteso, quindi, un secondo viaggio aereo, con passaggio da Ryadh. La condizione &egrave; apparsa subito grave: trauma cranico - conseguenza del colpo patito a grande velocit&agrave; - vertebra C7 rotta, trauma addominale. Pericolo di vita apparentemente scongiurato  Da quanto raccolto dal quotidiano Marca, sembra che Isacc Feliu non rischi la vita. Lo speriamo tutti ma, per ovvia precauzione, attendiamo prima di emettere sentenze finali. Chi ha assistito all'incidente, parla di una caduta arrivata a grande velocit&agrave;, nella quale la moto ha colpito il pilota gi&agrave; a terra.           

Durante la nona tappa, il pilota spagonolo ha rimediato pesanti colpi alla testa, un trauma cranico, la frattura della vertebra C7 e un trauma addominale. Attualmente tenuto sotto sedazione, non sembra in pericolo di vita

Dakar, grave incidente per Isaac Feliu, portato in ospedale con l'elicottero

Al microfono di Federico Tondelli, Tiziano Intern&ograve; e Aldo Winkler sdrammatizzano dopo il piccolo incidente di cui sono stati protagonisti, nel corso della stage odierna. Ecco il racconto della dinamica e il loro simpatico siparietto al bivacco!

Dakar: Internò, Winkler e la "constatazione amichevole" della nona tappa

&quot;Oggi altri problemi non derivati da me ma dall&rsquo;elettronica mi hanno fatto fermare un po&rsquo; di volte. Fortunatamente le cose che mi fanno felice sono riuscire a emozionare le persone, come questi bambini&quot; scrive Danilo sui social, al termine di una nona tappa che lo ha visto chiudere in 18esima posizione

Dakar, Petrucci dal cuore grande: incanta i bambini con il rombo della KTM

        L'ottava tappa di questa Dakar 2022 non &egrave; stata una delle pi&ugrave; fortunate per i piloti italiani. Se Petrucci &egrave; stato il migliore dei &ldquo;nostri&rdquo; con il 25esimo posto a fine tappa, per Paolo Lucci e Giovanni Stigliano la speciale si &egrave; conclusa in anticipo rispettivamente per un problema tecnico ed una caduta. Anche per "Petrux", per&ograve;, non &egrave; stata una giornata semplice, visto che ha perso ben undici minuti per alcuni problemi nella navigazione nel deserto perdendo diverso terreno rispetto ai protagonisti assoluti.  Tra problemi tecnici...  Paolo Lucci, all'esordio nel rally raid pi&ugrave; duro del mondo, nella prima settimana di gara &egrave; stato costantemente il migliore degli italiani nella classifica generale in sella alla Husqvarna del Solarys Racing. Husqvarna che l'ha per&ograve; tradito nella tappa odierna ammutolendosi a circa cento chilometri dal traguardo, costringendolo a raggiungere il bivacco in auto perdendo cos&igrave; molto terreno in classifica.  ...e fisici  Ancora pi&ugrave; sfortunato Stigliano, che a causa di una caduta ha dovuto porre la parola fine non solo alla tappa, ma all'intera Dakar 2022. Il pilota italiano, alla seconda esperienza tra le dune saudite. Per lui si sospetta una frattura ad una vertebra, oltre a diverse fratture alle costole, e verr&agrave; portato all'ospedale di Riyadh per ulteriori accertamenti. Dakar, Sanders amareggiato: "Non era questo il finale a cui puntavo"       

La speciale numero 8 non ha sorriso ai piloti italiani, con ben due nostri portacolori che non sono riusciti a raggiungere il traguardo. Problemi tecnici per Lucci, caduto invece Stigliano. Stage complicata anche per Petrucci, con problemi nella navigazione

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