        Quella di domenica sar&agrave; la gara numero 299 nel motomondiale per Dani Pedrosa, lo spagnolo che ha lasciato la MotoGP al termine della stagione 2018, nelle ultime stagioni &egrave; tornato a disputare delle wildcard con la KTM RC16 riuscendo a centrare sempre la zona punti con l&rsquo;exploit dello scorso anno a Misano quando ha sfiorato il podio. MOTOGP: HONDA E YAMAHA, QUANDO RISORGER&Agrave; IL SOL LEVANTE? Ritorno inaspettato ma necessario L&rsquo;ultima volta che Dani Pedrosa ha indossato casco e tuta in un weekend di gara &egrave; stato durante il GP di San Marino e della Riviera Romagnola della passata stagione. In quell&rsquo;occasione port&ograve; al debutto il nuovo telaio in carbonio poi passato a tutte le KTM in griglia riuscendo ad infastidire il campione del mondo Francesco Bagnaia fino alla bandiera a scacchi: &ldquo;Non so cosa dire, sono qui e non vedo l&rsquo;ora che arrivi domani. Sono felice anche perch&eacute; non mi aspettavo di fare altre gare dopo l&rsquo;anno scorso ma abbiamo trovato cose interessanti nei test ed &egrave; per questo che abbiamo deciso di farne altre&rdquo;. KTM in questo inizio di stagione ha gi&agrave; svolto diversi test con Dani Pedrosa e Pol Espargaro (che correr&agrave; al Mugello), ma &egrave; solo in gara che si vede il reale potenziale delle nuove modifiche: &ldquo;&Egrave; difficile capire quanto si &egrave; veloci quando si fanno test da soli, abbiamo alcune cose da provare ed &egrave; importante provarle nella maniera pi&ugrave; stressante possibile per vedere come reagiscono e dare l&rsquo;ok affinch&eacute; possano passare ai piloti titolari. Normalmente nei test hai tutto il giorno per fare setup e provare la moto cose che in un weekend di gara non accadono, questo nuovo format &egrave; ancora pi&ugrave; estremo come ho provato l&rsquo;anno scorso e quindi ecco perch&eacute; sono qua&rdquo;.  QUARTARARO: "WEEKEND COME TEST? NO, MA SE QUALCOSA VA STORTO NON HO NULLA DA PERDERE" Ora &egrave; tutto diverso, Acosta ci ha stupito Sono passati sei anni dall&rsquo;ultima stagione da titolare di Dani Pedrosa, ora il &ldquo;Piccolo Samurai&rdquo; &egrave; concentrato sul suo lavoro da collaudatore e questo cambia anche le emozioni che prova quando arriva nei weekend di gara come questo: &ldquo;Oggi il mio approccio &egrave; molto diverso, nel passato ero pi&ugrave; concentrato e cercavo solo di realizzare i miei obiettivi. Ora ho aperto un po&rsquo; di pi&ugrave; la testa e mi godo molto di pi&ugrave; il paddock, l&rsquo;atmosfera, l&rsquo;essere qui, ok devo correre ma ora mi godo molto di pi&ugrave; le emozioni mentre sto correndo mentre prima era solo competizione&rdquo;. In questo avvio di stagione, KTM ha stupito tutti soprattutto per merito di Pedro Acosta, il rookie gi&agrave; due volte iridato tra Moto3 e Moto2 in sole tre stagione &egrave; stato protagonista di un avvio di stagione che in MotoGP non si vedeva da quello di Marc Marquez nel 2013: &ldquo;Non penso niente di diverso da quello che pensate voi. Dopo tre gare ha fatto due podi, non c&rsquo;&egrave; molto altro da dire&rdquo;. Nelle passate settimane Dani aveva scherzato su Dazn intervistando Pedro chiedendogli se qui a Jerez poteva fargli da lepre: &ldquo;&Egrave; vero ovviamente&rdquo; dice Dani ridendo: &ldquo;Guida davvero bene. Ovviamente quella era una battuta per la Tv ma la verit&agrave; &egrave; che normalmente devi aiutare un rookie a prendere il ritmo, questa volta non &egrave; questo il caso&rdquo;. Per Pedrosa e per KTM avere un rookie cos&igrave; veloce &egrave; per&ograve; motivo di vanto: &ldquo;Guardando dalla TV sicuramente il suo stile di guida e le sue linee sono diverse da quelle degli altri piloti. Siamo felici che stia andando cos&igrave; forte perch&eacute; avere un rookie che sale su una moto che non conosce, non conosce le gomme, ed &egrave; subito davanti &egrave; ottimo per noi perch&eacute; vuol dire che la nostra moto &egrave; in grado di aiutare dei grandi talenti ad esprimersi immediatamente. Siamo felici da quel punto di vista, ovviamente questi risultati sono frutto anche della sua grande motivazione&rdquo;.  MOTO2, SURRA: &ldquo;IN INVERNO HO LAVORATO SULLA TESTA ED &Egrave; SERVITO&rdquo; La sfida con Lorenzo e gli obiettivi del weekend Nei giorni scorsi Jorge Lorenzo aveva sfidato Pedrosa ad un incontro di boxe, il collaudatore KTM ha accettato ed ha svelato che il match si &egrave; gi&agrave; svolto: &ldquo;&Egrave; gi&agrave; successo, e lo vedrete quando decider&agrave; che &egrave; il momento&rdquo;. Con l&rsquo;incognita del risultato dell&rsquo;incontro tra i due ex piloti &egrave; per&ograve; momento di concentrarsi sul weekend di gara e pensare a scendere in pista, ma con che obiettivi? &ldquo;&Egrave; difficile da dire da questa prospettiva perch&eacute; quando sei da solo &egrave; tutto un po&rsquo; diverso ed &egrave; per questo che abbiamo scelto di fare questo weekend. Vedremo come andr&agrave; la moto perch&eacute; in queste gare abbiamo visto che sia i tempi da qualifica che le gare sono molto pi&ugrave; veloci e dobbiamo capire come andremo, ogni pilota quest&rsquo;anno &egrave; quasi un secondo pi&ugrave; veloce dell&rsquo;anno scorso, stanno distruggendo i record anche quando le condizioni della pista non erano perfette come a Portimao&rdquo;.  MOTO3, JEREZ: LA PRIMA VERA CHANCE DI BRILLARE PER LUCA LUNETTA       

Il collaudatore KTM dopo gli splendidi quarti posti di Misano della passata stagione sar&agrave; nuovamente in pista a Jerez

Pedrosa torna in gara: “Ora mi godo di più le emozioni della pista”

        Jerez &egrave; occasione speciale per la MotoGP, che proporr&agrave; "lotta selvaggia" tra wild card d'eccezione. In occasione del Gran Premio di Spagna (ri)entreranno in azione Dani Pedrosa e Lorenzo Savadori, rispettivamente tester scelti da KTM e Aprilia. La griglia di partenza della classe regina conter&agrave; ulteriori RC16 e RS-GP. Leggi anche: Ducati, ha senso privarsi di questo Bastianini? MotoGP di Spagna: chi "far&agrave; meglio" tra Pedrosa e Savadori? Cosa significa "fare meglio"? Dipende dai punti di vista e, soprattuto, dalle esigenze delle Case che schierano i due collaudatori. Chiaramente, pi&ugrave; in alto si pongono i nomi dei propri rappresentanti, pi&ugrave; si &egrave; felici. Ma, in una fase di "sviluppo in corsa", a volte &egrave; privilegiato lo sviluppo stesso. E, quando si vuole capire a quanto ammonti la bont&agrave; dello sviluppo, occorre spingere al massimo. Ecco il motivo per cui sono importanti le carte selvagge sparata da Mattighofen e Noale, con lo spagnolo e l'italiano richiamati all'ordine. Il nativo di Sabadell conta l'ultima presenza a Misano 2023, il cesenate ha disputato Valencia della medesima stagione. Superbike Assen: gli orari tv e la programmazione Concessioni MotoGP: battaglia nascosta, ma evidente Al momento, Honda e Yamaha stanno godendo dei benefici offerti dalle Concessioni, concetto tecnico-sportivo atto a ad aiutare le MotoGP in difficolt&agrave;, di conseguenza penalizzante per chi non ne pu&ograve; fruire. KTM e Aprilia si trovano in mezzo ai marchi giapponesi e l'italiana Ducati, quindi, con possibilit&agrave; di apportare modifiche e sfruttare le wild card. Cosa che non pu&ograve; fare la Rossa, infatti impegnata nei prossimi giorni al Catalunya Circuit con Michele Pirro, s&igrave; abilitato a portare avanti lo sviluppo della Desmosedici, per&ograve; escluso dalla possibilit&agrave; di correre ufficialmente. A meno che non si registrino infortuni, nella conseguente sostituzione. Sperando di no. RC213 V e M1 si palesano veramente indietro, se messe a confronto con RC16 e RS-GP. Sono stati completati tre appuntamenti - Lusai, Portimao e Austin - senza intravedere spiragli di luce per l'Ala Dorata e tre diapason. Male. Mentre, invece, formazione arancione e squadra nera si fanno valere. Soprattutto l'Aprilia.        

Duello tra collaudatori KTM e Aprilia in Spagna: RC16 e RS-GP in continua evoluzione, alla caccia della Ducati

Lotta tra wild card nella MotoGP di Jerez: Pedrosa Vs Savadori

        In qualit&agrave; di Responsabile Michelin nei campi gara, Piero Taramasso ha monitorato ogni singola prestazione offerta durante la MotoGP di Misano, soffermandosi attetamente su Dani Pedrosa. Il folletto catalano ha corso da gigante, sfiorando il podio nella Sprint e nel Gran Premio, senza stupire il professionista della Casa francese: "O meglio, mi ha stupito positivamente" sorride "posso dire questo: conobbi Dani nel 2016 quando era pilota ufficiale, ritrovandolo poi nel ruolo di tester. Da allora a oggi ha mantenuto una capacit&agrave; di guida superiore alla media. Il suo &egrave; un dono naturale". Classifica piloti MotoGP Taramasso: "Pedrosa in qualifica mi ha impressionato" Piero continua l'analisi sul portentoso weekend di Pedrosa: "Innanzitutto, la condizione da lui affrontata era diversa, se paragonata alle altre" spiega "Aveva la mente libera a Misano, ma &egrave; anche vero che conosce bene la RC16, sulla quale spesso gira. Le capacit&agrave; enormi mostrate mica mi hanno sorpreso: ha un talento intatto a 38 anni e pi&ugrave;. Il risultato di doppio quarto posto e buono, sebbene io l'abbia trovato soprendente in qualifica". C'&egrave; del tecnico nelle parole di Taramasso: "Perch&eacute; non usa mai la gomma da passaggio secco, mentre i rivali sempre. Facile da utilizzare non &egrave;, se non si &egrave; abituati. Invece, Dani ha sparato un Time Attack da titolare, altroch&eacute;. Pedrosa esce da un weekend fantastico, nel quale &egrave; andato fortissimo in ogni situazione". Infine, una voce spesa a cui i Marchi iscritti non possono rinunciare: "Il test team non &egrave; importante" svela "&eacute; fondamentale, sia per la squadra titolare, che per la Casa, contemporaneamente per noi. Il test team ci aiuta molto in termini di sviluppo, perch&eacute; di test se ne fanno ormai pochi. Nel passatto si provavano gomme e telai, stop. Adesso &egrave; pi&ugrave; complicato: telai, certo. Ma anche elettronica, aerodinamica, abbassatori, ali. E le gomme, giustamente. Ecco, un tester come Pedrosa fa la differenza nel computo del pacchetto".  Calendario MotoGP        

Piero Taramasso, Responsabile del Bibendum: "Dani mica mi ha sorpreso a Misano; possiede doti naturali. Piloti come lui sono per noi utili allo sviluppo delle gomme"

Parla Michelin: "Test team fondamentale in MotoGP, se il tester è Pedrosa"

        Senza nulla togliere all'eccellente vincitore Jorge Martin, bravissimo pure il secondo arrivato Marco Bezzecchi, complimenti al terzo posto di Pecco Bagnaia dopo l'incidente del Montmel&ograve;, ma... diciamoci la verit&agrave;: il vero protagonista della Sprint di Misano &egrave; stato Dani Pedrosa, che a 38 anni, nel ruolo di test-ryder e nelle vesti di wild card ha sfiorato il podio. Martinator torna al successo in MotoGP Come avevamo scritto nel pezzo delle qualifiche, importante &egrave; al Marco Simoncelli piazzarsi nella casella di partenza migliore - la prima - e sfruttarla. Lo ha fatto Jorge Martin, autore della pole e scappato subito verso la vittoria. Per l'asso Pramac si tratta della quarta affermazione 2023, terza marcata Sprint. Podio tutto Ducati, perch&eacute; Marco Bezzecchi e Pecco Bagnaia guidano Desmosedici Lenovo e VR46, rispettivamente GP23 e GP22. Entrambi partivano con qualche dubbio, legato alle loro condizioni fisiche. E' andato tutto bene.  Pedrosa, fantastico nella Sprint MotoGP di Misano Guidava "da paura", nel vero senso del termine. Ha messo paura a Pecco Bagnaia il trentottenne di Sabadelli, ritiratosi&nbsp; a fine 2018 dalla competizioni, attuale tester KTM per il progetto MotoGP. Assolutamente micidiale nella fase di pick up, fantastico in percorrenza di curva, un po meno in staccata. Ecco dove il campione del mondo ha mantenuto il terzo posto: in frenata. Resta comunque un ex pilota catalano non tanto ex, che quando partecipa va forte e sfiora risultati da rivali titolari. Appena dopo Brad Binder, Maverick Vinales, Luca Marini, Aleix Espargar&ograve; e Alex Marquez. Fino al fratello di Marc si prendono punti. Dallo stesso Marc in gi&ugrave; "nada". Sprint MotoGP di Misano: bandiera a scacchi SPRINT RACE enetpulse src=https://widget.enetscores.com/FWA3A1059A0D027493/ev/4040240/limit/39/lng/it       

Misano &egrave; di Jorge Martin, ma Dani Pedrosa &egrave; il protagonista della corsa. Podio tutto Ducati con Marco Bezzecchi e Pecco Bagnaia

GP Misano: commento e risultati Sprint MotoGP

        Dani Pedrosa e la sua proverbiale sensibilit&agrave; si mettono a servizio di KTM in MotoGP, sviluppando egregiamene la RC16. Il tester spagnolo, esperto e ancora velocissimo, usa a Misano un telaio arancione realizzato in fibra di carbonio. Bella novit&agrave; portata dal reparto corse di Mattighofen, pensato anche da Aprilia. KTM sempre pi&ugrave; forte in MotoGP: oltre al telaio in carbonio, cosa arriver&agrave;? La bont&agrave; del progetto RC16 si nota nei risultati sin'ora conseguiti e dai dettagli sfoggiati sulla quattro cilindri austriaca che, sebbene sembri sempre simile, &egrave; in continua evoluzione. Negli ultimi tempi nel box di Mattighofen si sta puntando a migliorare sempre pi&ugrave; il telaio, in termini di efficacia, prestazioni e confidenza concessa nella guida. La nuova soluzione si riveler&agrave; ottimale? Il test di luned&igrave; mostrer&agrave; ulteriori novit&agrave; da parte del box orange? Vedremo, come verificheremo il lavoro di Ducati, Aprilia, Honda e Yamaha. Si tratter&agrave; di una sessione molto importante, che anticiper&agrave; il 2024. I team analizzeranno i dati, gli ingegneri capiranno se la strada cominciata sia da piede giusto o meno. Prove libere 1: risultati e tempi GP San Marino MotoGP       

Il tester Dani guida a Misano una RC16 con una novit&agrave; gi&agrave; vista sull'Aprilia&nbsp;

KTM sviluppa velocemente: telaio in carbonio per Pedrosa

        Dani Pedrosa &egrave; prossimo al ritorno in pista nella MotoGP, top class del Motomondiale che lo vedr&agrave; protagonista del GP San Marino e Riviera di Rimini in qualit&agrave; di wild card. Ma da quando &egrave; diventato tester KTM, lo spagnolo non perde occasione di cimentarsi in entusiasmanti gare di accelerazione riproposte dai vari canali social Red Bull, che questa volta ha messo a confronto veicoli di vario genere. MotoGP Misano: programmazione e orari tv La MotoGP di Pedrosa contro F1 e non solo: la folle sfida  Parliamo della Red Bull RB8 con motore V8 aspirato da 2.4 litri di cilindrata, 640 kg di peso e 750 CV di potenza, guidata dall&rsquo;alfiere AlphaTauri in F1 Liam Lawson, contro la Peugeot 208 WRX da 600 CV condotta dal campione RallyCross 2019 Timmy Hansen,&nbsp;e la Ford Puma Rally1 WRC (550 CV) condotta dal presentatore di Carwow Mat Watson e dal mountain biker professionista e atleta Red Bull&nbsp;Matt Jones. A questo terzetto da paura si &egrave; aggiunta l&rsquo;ultima folle creatura Ford, un E-Transit elettrico da 2.040 CV guidato da Romain Dumas, pilota dai grandi trascorsi nell&rsquo;Endurance a quattro ruote. A Dani Pedrosa &egrave; toccato difendere l&rsquo;onore delle due ruote,&nbsp;e lo ha fatto in sella alla sua KTM RC16 spinta da un motore V4 da 999 cc, con oltre 265 CV e un peso di soli 157 kg. Com&rsquo;&egrave; andata a finire la gara di accelerazione tra questi cinque veicoli, che messi assieme sommano oltre 4000 CV? Come potete vedere nel video in basso, ad avere la meglio &egrave; stato proprio il collaudatore della Casa di Mattighofen. Classifica piloti MotoGP Pedrosa contro F1 e WRC: il video   Prossimi appuntamenti       

Il tester KTM &egrave; stato protagonista di un'altra incredibile gara di accelerazione contro la Red Bull e l'ultima follia targata Ford

MotoGP VS F1 e WRC: Dani Pedrosa vince una sfida da oltre 4000 CV

        L'avevamo anticipato tempo fa, ma adesso &egrave; ufficiale: Dani Pedrosa torner&agrave; a correre un Gran Premio in MotoGP in sella alla KTM RC16. Lo spagnolo sar&agrave; infatti al via dell'appuntamento di Misano in programma il 9 e 10 settembre, dove effettuer&agrave; la sua seconda wild card stagionale dopo quella (altamente positiva) di Jerez de la Frontera dello scorso aprile. Sulla pista andalusa, il trentasettenne aveva stupito tutti nel corso delle prove libere firmando addirittura il miglior tempo, per poi confermarsi tra i grandi protagonisti anche nelle fasi cruciali del weekend chiudendo la gara Sprint in sesta piazza e il GP &ldquo;vero e proprio&rdquo; in settima posizione. Risultati che hanno confermato quanto l'ex-Honda sia ancora altamente competitivo nonostante la sua ultima stagione completa in MotoGP sia stata nel 2018. MotoGP, Bautista con la Desmosedici: "Feeling da subito, ma non prendo rischi" A Misano per stupire ancora  Visto il proprio palmar&eacute;s, Pedrosa non avrebbe bisogno di ulteriori dimostrazioni del proprio talento, ma &egrave; lecito aspettarsi lo spagnolo nelle posizioni di alta classifica anche sul circuito intitolato alla memoria di Marco Simoncelli, visto che &egrave; una delle piste pi&ugrave; utilizzate per i test e qui ha gi&agrave; trionfato ai tempi della Honda nel 2016. Considerando inoltre che la KTM sembra ormai essere la seconda forza del campionato, alle spalle soltanto delle Ducati, sia Dani che i piloti titolati Brad Binder e Jack Miller potrebbero rivelarsi degli assoluti protagonisti. Questi ultimi due, per&ograve;, avranno altri quattro GP da disputare prima di Misano, compreso quello di Assen in programma questo fine settimana. La lotta tra Arbolino e Acosta si sposter&agrave; in MotoGP nel 2024?       

Lo spagnolo, collaudatore della Casa austriaca, garegger&agrave; sul tracciato romagnolo a settembre, provando a ripetere l'ottima prestazione di Jerez

MotoGP, altra wild card per Pedrosa: correrà con KTM a Misano

        Sono molti gli sport pericolosi in cui gli atleti mettono a repentaglio la propria incolumit&agrave;, in primis il motorsport.&nbsp; Nel cadere, &egrave; frequente che i piloti si fratturano ossa e noi abbiamo stilato una classifica dei tre motociclisti che nella loro carriera si sono rotti pi&ugrave; parti del corpo. Calendario MotoGP 2023  Troy Bayliss &ndash; 14 ossa Sul gradino pi&ugrave; basso del podio troviamo il tre volte iridato nel campionato delle derivate di serie, l&rsquo;australiano Troy Bayliss: con all&rsquo;attivo 52 vittorie totali in SBK, molte delle quali conquistate in sella alla moto di Borgo Panigale, &egrave; il terzo pilota pi&ugrave; vincente del campionato delle derivate &ndash; dietro a Jonathan Rea a quota 118 e Carl Fogarty a 59 vittorie. Nella carriera l&rsquo;australiano si frattur&ograve; diverse ossa: spalla rotta, polso fratturato, dito amputato, clavicola per ben due volte, la caviglia, pollice sinistro, una vertebra, una costola ecc. Classifica piloti MotoGP 2023  Nella prossima pagina il secondo pilota &nbsp; Dani Pedrosa &ndash; 20 ossa rotte Non pu&ograve; restare fuori dalla classifica lo spagnolo bandiera della Honda HRC, ora collaudatore KTM MotoGP, dato che Dani nel corso della sua vincente carriera &egrave; incappato in scivolate da cui il &ldquo;Samurai&rdquo; si &egrave; rialzato con qualche frattura. Vediamo nello specifico alcune delle pi&ugrave; importanti: due volte la clavicola destra, nel 2011 e nel 2016; frattura della testa dell&rsquo;omero destro; clavicola sinistra due volte; rottura del radio distrale del polso sinistro; trauma lombare; frattura tibia sinistra... Classifica squadre MotoGP 2023  Per scoprire il primo posto vai alla prossima pagina &nbsp; Barry Sheene - il pilota pi&ugrave; fratturato della storia Non poteva mancare il pilota britannico soprannominato &ldquo;Baronetto&rdquo;, che entra&nbsp; di nuovo nella nostra classifica. Sheene ha fatto parte della griglia del motomondiale dal 1970 al 1984 e ha vinto due volte il titolo di campione del mondo nel 1976 e 1977 in sella alla Suzuki RG 500. Barry possiede senza alcun dubbio la nomea di pilota pi&ugrave; fratturato della storia del motociclismo e tra le molteplici eccone solo alcune di cui abbiamo conoscenza: femore sinistro, frattura a radio e ulna destra, 4 vertebre, 3 costole rotte e un&rsquo;infinita serie di terribili abrasioni quali amputazione, mignolo sinistro e arti inferiori tenuti insieme da viti. Classifica costruttori 2023        

Vi siete mai chiesti chi sia il pilota che detiene questo record? Scopritelo nella nostra classifica

I 3 piloti con più ossa rotte della storia del motociclismo

        Grandissimi Brad Binder e Jack Miller nella MotoGP di Jerez, a costituire un duo arancione assortito, veloce e vincente, perlomeno nella Sprint del sabato. Eccellenti il sudafricano e l'australiano pure domenica, in un Gran Premio firmato da Pecco Bagnaia. La Ducati si &egrave; imposta, ma la KTM &egrave; apparsa pi&ugrave; completa e compatta. Oltre ai due titolari, ha stupito Dani Pedrosa, commentato cos&igrave; dal bravo e attento Francesco Guidotti: "E' andato benissimo - le parole dal manager Red Bull ufficiale - tanto che lo vorremmo presente per una ulteriore wild card. L'obiettivo consiste nel portarlo a Misano, ci stiamo lavorando". Calendario MotoGP 2023: date, orari tv e dove vederla Guidotti su Pedrosa: "Quando ha deciso di correre, voleva farlo sul serio"  Nella sua lunga e prestigiosa carriera, Francesco ne ha conosciuti di piloti talentuosi, coi quali ha vinto e primeggiato. Soffermandosi su Pedrosa, ha un pensiero preciso: "Parliamo di un professionista di altissima caratura, enorme talento e poco comune determinazione - confermiamo - si era fermato da un po', per&ograve; quando ha deciso di tornare a correre, voleva farlo sul serio". E lo ha fatto, relegando a miti consigli gli avversari titolari pi&ugrave; giovani. Vero, Jerez &egrave; per il tester Pedrosa una sorta di giardino casalingo, tuttavia restano intoccabili le prestazioni offerte nelle prove, in qualifiche e nelle due gare completate: "Si &egrave; presentato per mantere il suo abituale standard - ancora Guidotti - riuscendoci alla grande. Malgrado avesse detto basta tempo addietro e a dispetto dei suoi 37 anni, &egrave; andato fortissimo. Si &egrave; ritirato troppo presto, mi verrebbe da dire".       

Francesco, manager KTM, ha spiegato: "Quando ha deciso di correre, Dani voleva farlo seriamente"

Guidotti dopo la MotoGP di Jerez: "Pedrosa ha smesso troppo presto"

        Dani Pedrosa ha mantenuto intatta e lustra la stoffa di cui &egrave; sempre stato dotato. In azione con gran lena nel Gran Premio di Spagna, il trentasettenne di Barcellona sta facendo volare la KTM a Jerez de la Frontera, sfruttando a pieno la wild card condivisa col Marchio arancione. Il numero 26 va cos&igrave; forte e offre indicazioni di sviluppo talmente buone, da meritarsi una ulteriore chanche iridata MotoGP. Pedrosa e KTM: idea Gran Premio MotoGP di San Marino Dani &egrave; il tester scelto da KTM, Casa che in MotoGP schiera le Red Bull Factory RC16 affidate a Jack Miller e Brad Binder, oltre a due "camuffate" GASGAS quattro cilindri guidate da Augusto Fernandez e - attualmente, dopo l'infortunio rimediato a Portimao da parte di Pol Espargar&ograve; - Jonas Folger. Malgrado Pedrosa sia il pi&ugrave; "anziano"&nbsp; dei cinque, offre ancora dosi di gas e uno stile&nbsp; in sella invidiabile. Oltretutto, il piccolo ma velocissimo detentore di ben 54 vittorie di titolo mondiale, sa come indirizzare gli ingegneri nella corretta fase di sviluppo.&nbsp; I risultati coliti a Jerez - sesto nella Sprint, settimo nel Gran Premio - hanno invogliato Mattighofen a ripetere l'esperienza, possibilmente nella futura tappa di Misano. In occasione del Gran Premio di San Marino potremmo rivedere all'opera il "folle genietto" catalano ma, attenzione, l'obiettivo potrebbe essere anticipato all'Austria, essendo il Red Bull Ring appuntamento di Casa per KTM, bibita energetica e contigente teutonico.       

Dani ha invogliato la Casa austriaca e s&eacute; stesso a riprovarci nel Gran Premio di San Marino o nell'apputamento casalingo del Red Bull Ring

Pedrosa e KTM: idea wild card a Misano o in Austria

        Voglioso di correre lo abbiamo visto nella giornata di vigilia (gioved&igrave;) e veloce in tutto il round di Jerez a Dani Pedrosa che &egrave; tornato in griglia su un prototipo da MotoGP in un appuntamento ufficiale del motomondiale dal GP Austria 2021, ultima sua apparizione. La prima giornata ad Jerez, nonch&eacute; quella inaugurale della nuova stagione 2023 per Dani, vede concludere il collaudatore KTM in prima posizione nelle libere uno e nono nelle FP2. In qualifica si prende la sesta casella e successivamente in Sprint race conferma la posizione in cui &egrave; partito. Oggi nell&rsquo;evento quello pi&ugrave; importante del weekend ovvero la gara lo spagnolo, attuale collaudatore KTM, conclude i 24 giri passando sotto la bandiera a scacchi settimo.&nbsp;(Qui i risultati) Le sue sensazioni ala fine della gara domenicale: &ldquo;Mi aspettavo di essere pi&ugrave; veloce soprattutto nelle prime fasi di gara, forse complice la troppa benzina che mi ha rallentato. Con la media dietro oggi, al contrario della soft usata ieri, mancava grip soprattutto all&rsquo;inizio.&rdquo;  Pedrosa e il round tanto atteso Quello sul tracciato di Catalunya era un fine settimana molto atteso dallo spagnolo che non puntava a fare una comparsa ma ben si a portare a casa un risultato e alla fine di questi tre giorni possiamo dire che il bilancio di Pedrosa in questo fine settimana &egrave; stato pi&ugrave; che ottimo.  &ldquo;I piloti di oggi vanno molto forte sono aggressivi soprattutto dopo lo spegnimento del semaforo - continua a Sky Sport - Alla partenza eravamo davvero stretti l&rsquo;uno con l&rsquo;altro e questo perch&eacute; poi nel corso della gara &egrave; diventato pi&ugrave; difficile sorpassare al contrario del passato. Inoltre con questo nuovo format si fatica molto di pi&ugrave; rispetto a prima perch&eacute; ogni giorno diventa fondamentale&rdquo;  Ritroveremo quindi Dani Pedrosa domani visto che ad Jerez si svolgeranno i test della MotoGP e forse come Wild card Misano ma ancora &egrave; tutto da confermare. Calendario MotoGP 2023        

Lo spagnolo tester KTM &egrave; tornato finalmente in sella ad una moto da 300 orari portando a casa un ottimo weekend&nbsp;

GP Spagna, Dani Pedrosa: “I piloti di oggi sono molto piu aggressivi”

Daniel Pedrosa torna in pista! Come annunciato gi&agrave; da tempo, il tre volte campione del mondo sar&agrave; in sella alla sua KTM RC16 in occasione del quarto week-end di gara dell&#39;anno sul suo circuito di casa. Il fantino di Sabadell torna dunque a gareggiare per la seconda volta dopo il ritiro, datato Valencia 2018: gi&agrave; nella passata annata l&#39;ex pilota Honda era infatti tornato in pista, per la precisione in Austria, in occasione del GP di Stiria. Il talento di Pedrosa &egrave; talmente riconosciuto da essere posto nell&#39;olimpo della top class, nonostante egli non sia riuscito a vincere un titolo iridato in classe regina. Un talento mostratosi in maniera vistosa nella suddetta sua ultima apparizione sul circuito del Red Bull Ring, quando riusc&igrave; a terminare la gara in decima posizione, togliendosi la soddisfazione di concludere davanti ad alcuni degli attuali protagonisti del campionato, come Pecco Bagnaia, Enea Bastianini e Luca Marini.  Calendario MotoGP 2023: date, orari tv e dove vederla    A Jerez con l&#39;incognita Sprint Race  Sebbene, come detto, lo spagnolo non sia riuscito a coronare la sua carriera con il sigillo finale del titolo mondiale in MotoGP, il talento, le prestazioni ed i risultati l&#39;hanno inserito a ragion veduta in un posto d&#39;elit&egrave; dedicato ai migliori piloti della storia. Ci&ograve; in virt&ugrave; non solo di una carriera tanto longeva quanto vincente, ma anche grazie all&#39;introduzione di uno stile di guida quasi pionieristico, che ha posto la base per l&#39;evoluzione al quale si &egrave; arrivati oggi. Ci riferiamo specialmente al modo moderno di &quot;uscire&quot; dalla curva con il gas spalancato, raddrizzando al pi&ugrave; presto possibile la moto in modo da scaricare pi&ugrave; potenza a terra grazie alla maggiore impronta della gomma sull&#39;asfalto. Un&#39;abilit&agrave; introdotta dallo spagnolo grazie alla sua sensibilit&agrave; e alla necessit&agrave; dovuta alle caratteristiche fisiche.&nbsp;  Per la pista di Jerez lo spagnolo ha sempre palesato una certa predisposizione e lo dimostrano i risultati, tre vittorie in MotoGP e quattro in totale. Inoltre, a Jerez Pedrosa ha conquistato il primo podio in top class della sua carriera, all&#39;esordio assoluto nel 2006 quando termin&ograve; davanti a Nicky Hayden, alle spalle di Loris Capirossi. Lo spagnolo torna a Jerez consapevole del lavoro da svolgere, regalandosi, nel mentre, un week-end di gara in cui potr&agrave; riassaporare le consuete sensazioni che l&#39;hanno accompagnato per tutta la sua carriera.  Tuttavia siamo certi che Pedrosa non si limiter&agrave; a &quot;collaudare&quot; la KTM, e punter&agrave; ad ottenere un buon risultato, ci&ograve; lo impone il suo talento, oltre che la sua storia. Da quando &egrave; alla corte della casa austriaca, quest&#39;ultima ha tratto molti benefici sul piano della competitivit&agrave; assoluta e, pi&ugrave; nello specifico, della guidabilit&agrave; della moto. Una moto che sembra ancora lontana dal riferimento di categoria rappresentato dalla Ducati e che perci&ograve; non pu&ograve; fare a meno (e anzi deve valorizzare) dell&#39;esperienza di un pilota che per anni ha saputo trainare la Honda sotto il profilo dello sviluppo. Una delle incognite maggiori in vista del ritorno in pista sar&agrave; la Sprint, un format di gara al quale lo spagnolo non &egrave; abituato e che sicuramente non sar&agrave; di facile gestione, data l&#39;irruenza e la frenesia della fattispecie, soprattutto per chi ha appeso il casco al chiodo.&nbsp;    La carriera di Daniel Pedrosa  La carriera dell&#39;attuale collaudatore KTM &egrave; sintomatica di un predestinato. Nel 2001 Pedrosa fa il suo esordio nella piccola cilindrata del motomondiale, conquistando subito due podi. L&#39;anno successivo lo spagnolo conquista tre gare e termina l&#39;annata in terza posizione finale, candidandosi prepotentemente alla vittoria iridata in vista della stagione successiva. Le aspettative vengono rispettate nel 2003 quando vince il primo titolo mondiale grazie a cinque successi totali. Nel 2004 lo spagnolo compie l&#39;inevitabile passaggio nella classe &quot;250&quot;, dimostrandosi a dir poco perfetto. A fine anno il suo palmar&egrave;s colleziona tredici podi su sedici gare e sette vittorie, nonch&eacute; il consegueziale secondo mondiale della sua carriera, vinto battendo la concorrenza di Casey Stoner. Nel 2005 arriva il terzo iride consecutivo, sempre nella classe intermedia grazie ad otto vittorie.  Nel 2006 Pedrosa compie il meritato salto in top class, entrando nell&#39;olimpo dei grandi direttamente dalla porta principale. La Honda gli affida la moto ufficiale nel team ufficiale e lo spagnolo, seppur avvolto da una mole di aspettative decisamente ingombranti, non delude, cogliendo otto podi e due vittorie. Dal 2006 in poi Pedrosa riuscir&agrave; a vincere almeno un GP in ogni stagione, tranne l&#39;ultima, quella del 2018. Per tredici lunghe stagioni lo spagnolo &egrave; costantemente riuscito ad essere tra i piloti in lotta per il titolo, tanto da terminare l&#39;anno da vice-campione del mondo in ben tre occasioni: nel 2007, 2010 e 2012. Solo la coincidenza temporale con campioni &quot;generazionali&quot; come Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Casey Stoner e Marc Marquez ha impedito a Pedrosa di vincere l&#39;iride in top class, un titolo sfiorato nel 2012, annata che coincide con la sua stagione migliore, in virt&ugrave; di 332 punti totali e sette trionfi.&nbsp;  Marquez Out, in MotoGP a Jerez ci sar&agrave; Lecuona  &nbsp; 

Il collaudatore della casa austriaca sar&agrave; in gara nel quarto appuntamento dell&#39;anno. L&#39;ultima volta dello spagnolo risale al GP di Stiria 2022

MotoGP: Dani Pedrosa torna in pista a Jerez come wild card

        Quando torner&agrave; in pista Marc Marquez? A questa risposta, ad oggi, nessuno pu&ograve; ancora rispondere, bench&eacute; manchi ormai una decina di giorni al prossimo Gran Premio, che sar&agrave; disputato sul circuito di Jerez, in Spagna. Infortunatosi alla mano destra a Portimao, l&rsquo;infortunio non era ancora guarito per il GP delle Americhe, ma secondo Dani Pedrosa dietro a questo fatto c'&egrave; di pi&ugrave;. Razgatlioglu parla del test sulla M1 "Contento di non aver fatto danni" La versione di Dani Pedrosa sull'ex compagno di squadra  Da quest&rsquo;anno il collaudatore KTM &egrave; anche commentatore di alcune gare su Dazn Spagna e dopo aver commentato proprio la tappa texana, &egrave; stato intervistato nel canale Twitch della televisione spagnola. Honda ha vinto con Alex Rins, ma nel complesso non sta vivendo un momento sereno e l&rsquo;assenza di Marquez &egrave; un altro fattore che non aiuta. Dopo l&rsquo;infortunio al braccio e la diplopia, ora l'otto volte iridato si ritrova bloccato dall&rsquo;infortunio alla mano e sulla gestione di questo momento Pedrosa ha ammesso: &ldquo;E ci sono pi&ugrave; cose, penso, anche a livello personale&rdquo;. Una risposta decisa, che ha successivamente argomentato: &ldquo;Sono stato in situazioni simili, in cui capitano una cosa dietro l&rsquo;altra. Alla fine queste cose hanno un&rsquo;altra spiegazione, oltre a quello che &egrave; superficiale. Non saprei spiegarlo meglio&rdquo;. Lui che ha vissuto diversi infortuni, nel corso della sua carriera, pu&ograve; capire al meglio l'ex compagno di squadra che da tre anni sta attraversando un momento difficile dietro l'altro. Calendario MotoGP 2023       

In un&rsquo;intervista rilasciata al canale Twitch di Dazn, lo spagnolo ha commentato la situazione che sta vivendo l'otto volte iridato nella sua interezza

MotoGP, Pedrosa sull'assenza di Marquez: "Forse c'è altro a livello personale"

Il collaudatore della Casa austriaca e David Coulthard sono stati i protagonisti di un evento organizzato da Qatar Airways tra le strade di Lusail

F1 e MotoGP: Dani Pedrosa, che spettacolo con KTM e Red Bull in Qatar

        Due giornate di test MotoGP sono andate in archivio, lasciando a propulsori spenti i temi del caso. Cal Crutchlow e Yamaha hanno fatto il bello e il cattivo tempo - davvero, considerato il meteo di Sepang - ponendosi in cima alla lista dei cronologici, ma voci attendibili giurano che fosse una KTM la pi&ugrave; lesta del gruppo. La guidava Dani Pedrosa. Pedrosa, chi l'ha visto? Dani e RC16 leader dello shakedown  Ci affidiamo a chi &egrave; sul posto: parrebbe proprio che, durante la mattinata malese, Dani e la RC16 si trovassero al top nella classifica dei tempi, per mezzo di riferimenti non avvicinati dalla concorrenza. Si vocifera di sette-otto decimi meglio del primo diretto inseguitore, in condizioni di pista asciutta. Poi, improvvisamente, dal monitor &egrave; scomparso il cognome dello spagnolo. E' successo due volte, nel senso che il numero 26 era tornato a vedersi in testa, poi svanito del tutto. Se ieri &egrave; stato detto che sulla KTM del sensibile collaudatore non fosse montato il trasponder, oggi la scatoletta magica c'era. Che fine ha fatto?        

Dani &egrave; il collaudatore KTM, capace di mettere tutti in riga a Sepang. Perch&eacute; i riferimenti segnati dallo spagnolo non sono presenti nel monitor?

MotoGP, Pedrosa come X-Files: primo nei test, ma invisibile

Dalla presentazione KTM di questa mattina arrivano due importanti novit&agrave; in vista della stagione 2023 che prender&agrave; il via con gli Shakedown test di Sepang dal 5 al 7 febbraio.  Pedrosa e Folger   Dopo il Gran Premio di Stiria del 2021 chiuso al decimo posto e dopo lo spavento del botto con Savadori ad inizio gara, Daniel Pedrosa sar&agrave; nuovamente in pista in qualit&agrave; di wild card nel Gran Premio di Spagna a Jerez in programma dal 28 al 30 aprile.&nbsp;  Non &egrave; l&rsquo;unica novit&agrave; emersa dalla presentazione. Oltre a Pedrosa e Kallio, il terzo tester KTM sar&agrave; nientemeno che il tedesco Jonas Folger, ex pilota MotoGP nel 2017, fermato da un problema di salute nelle ultime gare dello stesso anno che lo ha tenuto lontano dalle piste per tutto il 2018. Folger sar&agrave; attivo negli Shakedown test di inizio febbraio a Sepang    Le parole di Francesco Guidotti e Pit Beirer   A margine dell&rsquo;annuncio hanno parlato il team manager della squadra ed il Direttore Motorsport di KTM&nbsp;  Francesco Guidotti ha dichiarato: &ldquo;&Egrave; una notizia fantastica che Dani voglia tornare in pista con la MotoGP in questa stagione e Jerez ha molto senso perch&eacute; &egrave; un posto popolare per noi per testare e, inoltre, conosce molto bene il posto. Sar&agrave; un&#39;opportunit&agrave; ideale per lui per ottenere maggiori informazioni per lo sviluppo futuro della nostra moto da corsa e non vediamo l&#39;ora di averlo con noi nel box.&rdquo;  Mentre Pit Beirer ha detto: &ldquo;Mika Kallio, Dani Pedrosa e tutto il nostro programma di test sono molto importanti e ovviamente hanno un tempo limitato in pista. Dani &egrave; un ragazzo forte con una mentalit&agrave; forte e abbiamo sempre detto che quando voleva fare una wildcard saremmo stati felici di accontentarlo. Il &quot;test&quot; perfetto &egrave; sempre una situazione di gara. Se possiamo lavorare su parti di sviluppo futuro, allora &egrave; estremamente importante e sono molto felice che Dani correr&agrave; di nuovo.&rdquo; 

Lo spagnolo, dopo il Gran Premio di Stiria 2021, sar&agrave; al via della gara di casa. KTM aggiunge un altro tester che sar&agrave; operativo gi&agrave; negli Shakedown di Sepang

MotoGP: wild card per Daniel Pedrosa con KTM

        Nell'immaginario collettivo sono le vittorie dei Gran Premi e dei titoli mondiali a restare impressi nella mente di appassionati e amanti delle statistiche. Tuttavia sono i podi a indicarci la longevit&agrave; e la continuit&agrave; dei risultati, e anche in questa speciale classifica le due nazioni dominanti sono Italia e Spagna. La top-5 dei piloti con pi&ugrave; podi (se considerate tutte le classi) vede infatti prevalere due italiani e tre spagnoli. Per trovare un pilota con una nazionalit&agrave; diversa bisogna scendere al settimo ed al sesto posto, caselle occupate rispettivamente dagli inglese Mike Hailwood e Phil Read, con 112 e 121 podi complessivi. Da segnalare inoltre, la decima posizione di Andrea Dovizioso, con 103 podi, di cui 62 in MotoGP. 5) Marc Marquez e Angel Nieto - 139 podi ciascuno La quinta casella &egrave; occupata da Marc Marquez e Angel Nieto, a pari merito con 139 podi. Grazie a 14 podi in 125, 25 in Moto2 e 100 in MotoGP, l'otto volte iridato entra di diritto nella top-5 esclusiva; con il secondo posto conquistato nel GP di Phillip Island alle spalle di Alex Rins, Marquez ha raggiunto Angel Nieto, che in virt&ugrave; di 85 podi in 125, 52 in classe 50 e 2 nella classe 80, stanziava stabilmente in quinta posizione. Gi&agrave; nella prossima stagione Marquez potr&agrave; scalare una classifica alla sua portata, potendosi avvicinare addirittura alla piazza d'onore. Il primo podio del pilota di Cervera risale al 2008, durante il GP di Donington, in 125.  Passa alla prossima scheda &nbsp; 4) Jorge Lorenzo - 152 podi Le 18 stagioni di carriera del maiorchino, tutte trascorse al massimo livello, ne fanno il quarto pilota pilota con pi&ugrave; podi all'attivo tra tutte le classi. Il primo piazzamento tra i primi tre arriv&ograve; nel 2003, quando alla seconda stagione in 125, Lorenzo conquist&ograve; la vittoria nel GP del Brasile in sella alla Derbi. L'ultimo podio avvenne invece nel 2018, curiosamente ancora una volta tramite una vittoria, nel GP d'Austria in sella alla Ducati. I numeri complessivi di Lorenzo vedono lo spagnolo a quota 152 podi, di cui 9 in 125, 29 in 250 e ben 114 in MotoGP.  3) Daniel Pedrosa - 153 podi Con appena un podio in pi&ugrave;, Dani Pedrosa si piazza al terzo posto di questa speciale classifica, appena sopra uno dei rivali storici. I podi del tre volte campione del mondo sono 153, frutto di 17 piazzamenti in 125, 24 in 250 e 112 in classe regina. Gi&agrave; nella sua stagione da rookie nel motomondiale, nel 2001 in 125, Pedrosa riusc&igrave; a cogliere il primo podio di carriera, grazie al terzo posto nel GP di Valencia. Casualmente, l'ultimo podio della longeva carriera di Pedrosa arriv&ograve; proprio a Valencia, nel 2017 grazie a quella che coincise anche con l'ultima vittoria.  Passa alla prossima scheda &nbsp; 2) Giacomo Agostini - 159 podi Non poteva mancare il 15 volte campione del mondo, presente nelle zone di vertice di tutte le classifiche pi&ugrave; importanti della storia delle corse su due ruote. In virt&ugrave; di 71 podi in 350 e 88 in 500, per un totale di 159, "Ago" occupa la piazza d'onore nella classifica all-time. Il primo podio del leggendario pilota italiano arriv&ograve; nel 1965, in 350, con la vittoria del GP di Germania. Agostini conquist&ograve; l'ultimo podio di una irripetibile carriera nel 1977, grazie al secondo posto del GP di Brno.  Passa alla prossima scheda &nbsp; 1) Valentino Rossi - 235 podi Il nove volte iridato &egrave; il leader indiscusso della classifica dei piloti con pi&ugrave; podi della storia. Rossi primeggia dal'alto dei suoi 235 piazzamenti, frutto di 15 podi in 125, 21 in 250 e 199 in classe regina (500 e MotoGP). La lunghissima carriera avuta e una longevit&agrave; competitiva senza precedenti fanno s&igrave; che Rossi sia saldamente in testa, con ben 76 lunghezze in pi&ugrave; rispetto a Giacomo Agostini. Rossi sal&igrave; per la prima volta sul podio nel suo anno da rookie nel motomondiale, nel 1996 in 125, grazie al terzo posto conquistato nel GP d'Austria. L'ultimo squillo del "dottore" fu a Jerez, nel 2020, in virt&ugrave; di un terzo posto alle spalle di Fabio Quartararo e Maverick Vinales        

Con 235 podi un italiano svetta su tutti mentre Marc Marquez si prepara alla scalata verso il vertice

MotoGP: Italia e Spagna dominano nella classifica all-time dei podi

        Every sportsperson will announcement their retirement sooner or later. Whether they&rsquo;ve gone down in the history of their sport or failed to achieve anything great. Two legends like Dani and Jorge have filled entire books with the motorcycle racing feats. On the one side, the &lsquo;samurai&rsquo;, the rider who competed for the Honda team for most of his career, and facing him, five-time champion Lorenzo, the cynical star. In the latest edition of &ldquo;Cuatro Tiempos&rdquo;, the pair explain what goes through a rider&rsquo;s mind when they start thinking about retirement. &nbsp; Dani Pedrosa and his retirement  "It&rsquo;s like something that continues to knock on the door, little by little, or at least that&rsquo;s what happened to me. One day you have an unexpected feeling, but you carry on. And then, a long while later, another knock, and it&rsquo;s as if you&rsquo;re refusing to acknowledge it&rdquo;, he tells DAZN . This is how the Spaniard describes the period leading up to his decision to leave the world championship. "And then in the end those calls become increasingly frequent and then one day I crashed with another rider and they had to operate on my hand. I was in hospital, I woke up from the surgery and my parents were there and I told them &lsquo;it&rsquo;s over&rsquo;. I no longer wanted to be in hospital every day. That&rsquo;s what led me to take the decision more seriously." &nbsp; Jorge Lorenzo  When you start to get older and the new generation is putting you to the test, it&rsquo;s hard to react and very few have been able to adapt and continue to be competitive, riding for as long as possible. But even a perfectionist and &ldquo;grafter&rdquo; like Jorge had to stop eventually. &ldquo;At times you say &lsquo;what am I doing here&rsquo;?&rdquo; adds Lorenzo, who retired in 2019. &nbsp; Alex Criville: &ldquo;For some it comes sooner, for others later&rdquo;  The two Spaniard were joined by two-time world champion Criville, who triumphed in 125 in 1989 and in the 500 class in 1999. He too explains the feelings he had while trying to come to a decision. &ldquo;It&rsquo;s different for every rider. Some retire because they no longer have a competitive bike, others because they&rsquo;ve already achieved their goals&hellip; In my case, it was because I was no longer physically fit, I had vertigo, and so I had to stop. I went to Canada and they told me I couldn&rsquo;t continue racing. I even had a pre-contract signed with Yamaha and said &lsquo;this is how close I am&rsquo;. I got up in the morning and said &lsquo;I can&rsquo;t carry on&rsquo; and announced my retirement.&rdquo;       

In the DAZN Spain documentary &ldquo;Cuatro Tiempos&rdquo;, Jorge Lorenzo and Dani Pedrosa explain what goes through a rider&rsquo;s head &nbsp;

Pedrosa and Lorenzo: how does a MotoGP rider decide to retire

        Ogni sportivo prima o poi deve annunciare il ritiro dalle scene. Sia se sia entrato nella storia di quel determinato sport, sia se non abbia fatto qualcosa di grande. Sicuramente due fenomeni come Dani e Jorge hanno scritto libri di storia del motociclismo con le loro imprese. Da una parte il &ldquo;samurai&rdquo;, il pilota che nella maggior parte della sua carriera ha corso con il team Honda. Di fronte a lui il cinque volte iridato Lorenzo, fuoriclasse cinico e affamato di vittoria. Nella puntata inedita di &ldquo;Cuatro Tiempos&rdquo; i due spiegano cosa passa nella testa di un pilota quando il pensiero del ritiro comincia a rimbombare sempre pi&ugrave;. Dani Pedrosa e il ritiro   "&Egrave; come qualcosa che continua a bussare alla porta a poco a poco, o almeno &egrave; quello che &egrave; successo a me . All'improvviso un giorno hai una sensazione, ma vai avanti. E poi, dopo tanto tempo, un altro busso, ed &egrave; come lo stai rifiutando", dice su DAZN . Spiega cos&igrave; quel periodo antecedente alla decisione dello spagnolo di uscire dal circus del motomondiale. "E poi alla fine quelle telefonate sono sempre pi&ugrave; continue e alla fine un giorno sono caduta con un altro pilota, mi hanno dovuto operare alla mano. Ero in ospedale, mi sono svegliata dall'operazione e i miei genitori erano l&igrave; e ho detto loro '&egrave; finita' . Non volevo pi&ugrave; essere in ospedale tutti i giorni. Questo &egrave; ci&ograve; che mi ha portato a prendere quella decisione pi&ugrave; seriamente" Jorge Lorenzo   Quando si comincia ad invecchiare e le nuove generazioni ti mettono alla prova &egrave; dura reagire, e solo pochi sono stati in grado di adattarsi per continuare ad essere competitivi e restare in moto pi&ugrave; a lungo possibile. Ma anche un perfezionista e &ldquo;lavoratore&rdquo; come Jorge ad un certo punto ha dovuto cedere. "A volte dici 'cosa ci faccio qui?"&nbsp;aggiunge Lorenzo nell&rsquo;intervista, lui che si &egrave; ritirato nel 2019. Alex Criville: &ldquo;Per alcuni arriva prima per altri poi&rdquo;  Con i due spagnoli c&rsquo;era anche il due volte campione del mondo Criville, nel 1989 in 125 e 1999 cona classe 500. Anche lui spiega le sensazioni che passano per la testa in quel periodo di indecisione. &ldquo;Per ogni pilota &egrave; diverso. Alcuni si ritirano perch&eacute; non hanno pi&ugrave; una moto competitiva, altri perch&eacute; hanno gi&agrave; centrato i propri obiettivi&hellip; Nel mio caso &egrave; stato perch&eacute; non stavo bene fisicamente, avevo le vertigini, ho dovuto smettere non importa cosa.  Sono andato in Canada e l&igrave; mi hanno detto che non potevo continuare a correre. Ho anche fatto firmare un pre-contratto con la Yamaha e ho detto 'questo &egrave; quanto sono arrivato'. Mi sono alzato la mattina e ha detto 'non posso continuare' e ho annunciato il ritiro "           

Nel documentario &ldquo;Cuatro Tiempos&rdquo; di Dazn Spagna, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa spiegano cosa passa nella testa di un pilota

Pedrosa e Lorenzo: ecco come vive il ritiro un pilota di MotoGP

        Dani Pedrosa is enjoying a new adventure on four wheels, but he remains part of the motorcycling world, his home for the last twenty years, undertaking the role of test rider for KTM. As a former rider, he has a particular understanding of the issues, and touches on the latest hot topics.&nbsp; The work at KTM and the arrival of Miller  Firstly, the Austrian manufacturer and its current struggles. Despite an excellent start, with a second-place finish for Binder in Qatar and a win for Miguel Oliveira in Indonesia, KTM has not been a frontrunner, with Pedrosa explaining: &ldquo;Changes have been made and we&rsquo;re still waiting to see the results. We still have more important things to change, like the engine, but the regulation doesn&rsquo;t allow it for now&rdquo;. And so they are focused on other aspects: &ldquo;We need to work on the balance of the frame, one of our main problems. We&rsquo;re still using the hard front tyres a lot, and one of the main problems is when we can&rsquo;t mount them&rdquo;. Jack Miller will arrive next year, but the Spaniard has not yet made up his mind as to the Australian: &ldquo;I don&rsquo;t know him very well. From the outside, I can see he&rsquo;s a very versatile rider, he&rsquo;s very talented when the track conditions are tough, and he also adapts to very different bikes&rdquo;. But for Pedrosa one rider in particular has stood out this season: &ldquo;Aleix Espargar&oacute; is the revelation. It&rsquo;s no fluke because he&rsquo;s up front in practice and the races and also in different conditions. He&rsquo;s able to run up front despite the real variability we have now. He&rsquo;s doing more than the others and sometimes this is enough&rdquo;. Meanwhile, Honda, the manufacturer with which Dani spent his whole career, is in crisis: &ldquo;I can&rsquo;t say a lot from the outside. I know Honda, but the Honda of my day, and what we did during the years I was there. I don&rsquo;t know if things are the same or different now, I can&rsquo;t judge&rdquo;. The Japanese manufacturer&rsquo;s difficulties began with Marc Marquez&rsquo;s injuries, the Spaniard now having undergone a fourth surgery: &ldquo;Everyone has their own way of dealing with these situations. I&rsquo;ve had many operations where everything went well and I was lucky. And I&rsquo;ve had others where there were issues and you fall into a spiral of surgeries. I know the situation, and not only me, as many champions have been through it&rdquo;. And it&rsquo;s not easy to get through those tough times: &ldquo;The longer it goes on, the more it impacts on your confidence. You spend more time at home or at the hospital looking for answers and questioning whether your body will ever be as it was before. The mental aspect is important, as well as being surrounded by positive people&rdquo;. Of all his great rivals, one stands out: &ldquo;Jorge (Lorenzo) was the greatest. We fed off each other, I was very motivated to race against him, Stoner too, but it was with Jorge that I felt the need to push harder because he came along wanting to take that place&rdquo;. Stoner has said that Pedrosa was the rival who taught him the most and the Spaniard reveals: &ldquo;We saw each other recently and I said the same thing to him. We raced together since I was 15, in the Spanish championship, but almost always on different teams&rdquo;. And then they shared the same garage in the top class: &ldquo;When he came to Repsol Honda I was able to understand how he did things that I couldn&rsquo;t understand if I just saw them on TV. He opened my eyes and I learned a lot&rdquo;. Traslated by Heather Watson MOTOGP, STONER: &ldquo;PECCO NEEDS TO ACCEPT HE CAN&rsquo;T WIN EVERY RACE&rdquo;       

The Spaniard talks about his historic rivals, but also about the current performance of KTM and Honda, calling Aleix Espargar&oacute; &ldquo;a revelation&rdquo;

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