Dopo una stagione di alti e bassi, per Francesco Bagnaia &egrave; arrivato il momento di compiere il salto nel team factory Ducati, dove ritrover&agrave; l&#39;attuale compagno di squadra Jack Miller. Un sogno che si realizza per &quot;Pecco&quot; che, intervistato da Serena Zunino e Mirco Melloni, ha ammesso di aver &quot;sempre ambito a un posto ufficiale in Ducati&quot;.  Ma con la partenza di Andrea Dovizioso (e Danilo Petrucci), cosa comporter&agrave; il fatto che in Ducati non ci sia pi&ugrave; un pilota cos&igrave; esperto?  &quot;Non te lo so dire sinceramente. Non ci sar&agrave; un pilota come Dovizioso, ma ci saranno due piloti giovani come me e Jack, che porteranno la loro esperienza, la loro freschezza, probabilmente. E sicuramente, cercheremo entrambi di portare i risultati che da tanto tempo stiamo aspettando&quot;.  MotoWeek, Dovizioso: &ldquo;Ducati? &Egrave; sempre tutto esplosivo con gli italiani&rdquo;  Nella tua carriera, quando ti sei reso conto che quello del pilota era diventato il tuo vero lavoro?   &quot;Forse, quando ho vinto il Mondiale in Moto2. Gi&agrave; prima pensavo di dedicare tutta la mia vita a questo. &Egrave; il mio sogno. Il mio sport &egrave; la cosa che mi regala pi&ugrave; gioia in assoluto, per&ograve; quando ho vinto il Mondiale in Moto2 ho proprio pensato che potesse diventare effettivamente, per sempre, il mio lavoro. Poi, ovviamente, devo raggiungere risultati importanti anche in MotoGP. Se no, non se ne fa niente. Per&ograve; s&igrave;, penso fosse il 2018 l&#39;anno&quot;.  Per l&#39;intervista completa, guardate il video!  MotoWeek, Petrucci: &ldquo;La Ducati &egrave; una moto suscettibile ai cambiamenti&rdquo; 

&quot;Cercheremo entrambi di portare i risultati che da tanto tempo stiamo aspettando&quot;, ha raccontato &quot;Pecco&quot; durante MotoWeek, commentando quello che sar&agrave; il team ufficiale di Borgo Panigale, nel 2021

MotoWeek, Francesco Bagnaia: &ldquo;Io e Miller porteremo freschezza in Ducati&rdquo;

&Egrave; giunto al capolinea il rapporto tra Danilo Petrucci e la Ducati. Sei anni trascorsi insieme, di cui due passati a vestire i colori del team ufficiale.  Sei anni che Danilo avrebbe voluto concludere in una maniera un po&#39; diversa da quello che &egrave; stato questo pazzo 2020, in cui il pilota di Terni &egrave; si &egrave; trovato a dover reinventare il suo stile per adattarsi a una moto che ha smesso di conoscere, con l&#39;avvento della nuova gomma posteriore sviluppata dalla Michelin.  Questo lo vedi pi&ugrave; come un anno di costruzione della tua carriera, o lo vedi pi&ugrave; come qualche occasione persa?  &quot;Mah, &egrave; stato senza dubbio un anno abbastanza complicato per via degli eventi che ben conosciamo. Un calendario veramente diverso... Ed &egrave; stato abbastanza duro ricominciare la stagione senza fare test. Per&ograve; &egrave; stato comunque un anno in cui ho cercato di fare il meglio e purtroppo sono arrivato ad avere un feeling con la moto solo da Barcellona. Quindi cinque o sei gare fa&quot;.   &quot;Chiaramente sono dispiaciuto. Si poteva fare un po&#39; meglio, arrivare un po&#39; prima a questo feeling. Per&ograve;, il cambio della carcassa della gomma posteriore ci ha preso molto in contropiede. Ero molto abituato a guidare sulla gomma posteriore, soprattutto ad aiutarmi molto in frenata con il posteriore. Quest&#39;anno non &egrave; stato pi&ugrave; possibile, quindi ho dovuto riadattarmi a una moto che pensavo di conoscere e invece ho iniziato a sfruttare veramente solo negli ultimi due mesi&quot;.    Ci fai un bilancio della tua esperienza con Ducati, alla viglia del passaggio con un nuovo costruttore?  &quot;Secondo me il bilancio &egrave; positivo. Comunque sono stato qua due anni nel team ufficiale, quattro anni nel team Pramac. Quindi sono stati sei anni in cui ho fatto diversi podi, ci siamo tolti diverse soddisfazioni. Sono contento. Chiaro che, riguardando indietro, sono tante le occasioni che abbiamo perso, per&ograve; sono tanti anche i momenti belli. Per&ograve;, per una persona italiana, ma penso anche di tutto il mondo, &egrave; un sogno correre con la Ducati. Con un team ufficiale e vincere anche. Chiaro che mi sarebbe piaciuto giocarmi il Mondiale, ma non &egrave; stato possibile. Non ce l&#39;ho fatta. Per&ograve;, l&#39;anno prossimo, si cambia. Ho nuove opportunit&agrave;. Io sono contento di quello che ho fatto qua in Ducati. Comunque, rester&agrave; per me sempre la prima moto con cui ho vinto in MotoGP. Sono veramente contento di aver corso qua&quot;.  Petrucci: &ldquo;Il 2021 sar&agrave; per me un lascia o raddoppia&rdquo;  Cambiano le gomme per&ograve;, la Honda &egrave; una moto difficile &egrave; tutto sommato resta difficile; la Suzuki cambiano le gomme e si evolve; la Yamaha, tanto criticata, per&ograve; vince un bel po&#39; di gare; la KTM migliora e la Ducati va in crisi. Cambiano le gomme, ma c&#39;&egrave; anche un problema sull&#39;approccio tecnico, oppure &egrave; veramente una moto cos&igrave; sucettibile a questi piccoli, o grandi cambiamenti, che sugli altri per&ograve; sembra influiscano molto meno?  &quot;Diciamo che quest&#39;anno abbiamo sofferto molto la mancanza ti test veri e propri, nuove parti, nuovi set-up. Credo che veramente sia una moto suscettibile ai cambi, di asfalto, di temperatura... Nel senso che va sempre tirato fuori il massimo da questa moto. Ma pi&ugrave; che altro &egrave; una moto su cui bisogna sempre lavorare tanto sulla gomma posteriore. Ci vuole sempre molta trazione per farla curvare, per farla fermare. Quindi, questo ci ha un po&#39; messo in difficolt&agrave; nel guidare. Probabilmente gli altri, con le altre moto, sono meno dipendenti da questo cambio che c&#39;&egrave; stato della carcassa. E questa, pi&ugrave; che altro, &egrave; la mia idea sul perch&eacute; l&#39;anno scorso eravamo costantemente competitivi, mentre quest&#39;anno, su sei moto, generalmente solo uno andava forte. Uno per gara. Gli altri cinque hanno sempre veramente faticato&quot;.  Guardate il video per l&#39;intervista completa!  MotoWeek, Dovizioso: &ldquo;Ducati? &Egrave; sempre tutto esplosivo con gli italiani&rdquo; 

&quot;Il cambio della carcassa della gomma posteriore ci ha preso molto in contropiede e ci ha un po&#39; messo in difficolt&agrave; nel guidare&quot; spiega il pilota di Terni analizzando la stagione 2020 con il nostro Direttore, Federico Porrozzi, e Riccardo Piergentili

MotoWeek, Petrucci: &ldquo;La Ducati &egrave; una moto suscettibile ai cambiamenti&rdquo;

Il 2021 sar&agrave; l&#39;anno di Michael Ruben Rinaldi, che lasciato il team Go Eleven, con cui ha conquistato il titolo indipendenti nella stagione appena conclusa, andr&agrave; ad affiancare Scott Redding nella squadra ufficiale Ducati, nel Mondiale SBK.  La nuova stagione non &egrave; ancora iniziata, ma il pilota di Rimini ha gi&agrave; avuto modo di saggiare una versione vicina alla Panigale V4 R 2020 full-spec, che lo accompagner&agrave; in gara il prosimo anno.  Ospite di MotoWeek, il neo acquisto del Team Aruba.it Racing Ducati ha raccontato ai nostri collaboratori, Fiammetta La Guidara e Mirko Colombi, le sue sensazioni dopo la presa di contatto con la sua nuova Rossa, quello che &egrave; stato il suo 2020 e quel che significa per lui essere pilota ufficiale della squadra di Borgo Panigale.  Te l&#39;aspettavi una stagione cos&igrave; brillante?  &quot;Mah, sinceramente &egrave; andata oltre le nostre aspettative, perch&eacute; subito dai test mi sono trovato bene con il team, per&ograve; non pensavo di fare uno step cos&igrave; grande subito quest&#39;anno.&nbsp; Per&ograve; abbiamo lavorato molto bene. Nei test che abbiamo fatto sono riuscito a capire alcune cose della mia ducati - che andava interpretata in una certa maniera - e questa &egrave; stata la chiave per riuscire poi a vincere ad Aragon e stare sempre l&igrave; nel gruppetto di testa&quot; .    Nei test all&#39;Estoril hai guidato prima la Ducati Go Eleven e poi, il giorno dopo, la factory Aruba. Tra le due versioni hai notato tanta differenza nella guida?  &quot;Cambia un po&#39;. Diciamo che non ho provato la 2020 full, perch&eacute; volevamo arrivare per gradi alla moto 2020, visto che io utilizzavo la 2019. Per&ograve; gi&agrave; alcune cose erano per forza diverse. Io mi sono trovato subito bene, ho girato subito pi&ugrave; forte rispetto a quanto avevo fatto il giorno prima e addirittura ho girato quasi come con la gomma da qualifica del sabato, con una gomma da gara. Il feeling era buono. Con la squadra mi sono subito trovato bene. L&#39;elettronico, molto bravo e questo mi ha permesso di avere subito un ottimo feeling con la mia nuova Ducati. Mi sono portato nel team ufficiale il mio capotecnico, che mi conosce, e secondo me &egrave; un punto a nostro favore&quot;.   &Egrave; vero che la prima vittoria ti sblocca?  &quot;S&igrave;, sicuramente. Quando vinci ti permette di fare uno step mentale. La gara dopo &egrave; stata Barcellona e, purtroppo, mentre ero l&igrave; che mi giocavo il podio, mi si &egrave; rotto il motore. La gara prima ho sbagliato la gomma. Ero l&igrave;, sono stato in testa, ma ho messo la gomma che ad Aragon mi ha fatto vincere e a Barcellona non ha pagato. Quindi, abbiamo fatto degli errori, per&ograve; eravamo l&igrave;. Dopo siamo andati in alcune piste pi&ugrave; difficili per me, per&ograve; comunque &egrave; stata veramente un&#39;ottima stagione per noi&quot;.  Nel video, l&#39;intervista completa!  MotoWeek Talk: Superbike &egrave; gi&agrave; 2021, con Andrea Locatelli 

Dalla vittoria del titolo indipendenti con Go Eleven agli obiettivi con il team factory Ducati WorldSBK: ecco cosa ci ha raccontato il pilota di Rimini durante MotoWeek

MotoWeek, Rinaldi: &ldquo;Vincere ti permette di fare uno step mentale&rdquo;

Andrea Dovizioso non si nasconde: quelli con Ducati sono stati otto anni esplosivi, scanditi da momenti indimenticabili e giornate da dimenticare, come la stagione 2020, che ha visto il forlivese alle prese con problemi di adattamento alle nuove gomme Michelin, che hanno reso impossibile la rincorsa all&#39;agognato titolo Mondiale.  Prima di staccare la spina e viversi il suo anno sabbatico, coltivando la sua grande passione per il motocross, Dovi, ospite di Motoweek, ha risposto alle domande del nostro Direttore, Federico Porrozzi, di Serena Zunino e Mirco Melloni, parlando a cuore aperto di Ducati, MotoGP e di quello che sar&agrave;, o potrebbe essere, il suo futuro.  Cosa ti mancher&agrave; di pi&ugrave; in futuro del fare il pilota a tempo pieno?  &quot;Mah. Innanzi tutto dobbiamo vedere il futuro come sar&agrave;, perch&eacute; ci sono varie idee. Non &egrave; ancora chiarissimo - dice Andrea -. Diciamo che quando tu hai una stagione davanti, come &egrave; stato fino ad oggi, &egrave; tutto pi&ugrave; programmato. Hai dei giorni ben definiti in cui devi cercare di essere il pi&ugrave; pronto possibile, la preparazione... Ma soprattutto, la differenza &egrave; che ti limiti a fare certe cose perch&eacute; la tua priorit&agrave; &egrave; essere a posto al 100% per la MotoGP. Questa sar&agrave; secondo me la grossa differenza&quot;.  Qual&#39;&egrave; il ricordo pi&ugrave; bello di questi otto anni con Ducati?  &quot;Ce ne sono stati tantissimi di momenti bellissimi, perch&eacute; comunque i risultati che abbiamo ottenuto insieme sono qualcosa di grosso e secondo me, inaspettato da tantissima gente. Quindi tantissima soddisfazione. Come tutte le cose che fai con &#39;gli italiani&#39; e la Ducati in questo caso, &egrave; sempre tutto esplosivo. In positivo e in negativo. Quando siamo riusciti a vincere &egrave; stato esplosivo. Le vittorie, con tanta sofferenza, ti fanno godere molto di pi&ugrave; quando le ottieni. E poi, soprattutto, nel modo in cui le abbiamo ottenute&quot;.  Per l&#39;intervista completa, guardate il video! 

Ospite a Motoweek, il forlivese ci ha parlato degli anni in Ducati, del motocross e di ci&ograve; che vorrebbe fare da grande

MotoWeek, Dovizioso: &ldquo;Ducati? &Egrave; sempre tutto esplosivo con gli italiani&rdquo;

La Casa di Borgo Panigale scrive un nuovo capitolo della sua ammiraglia, la Multistrada V4. Un’esperienza di guida raffinatissima, incentrata sul suo incredibile motore e su una tecnologia che non fa rimpiangere un moderno SUV

Ducati Multistrada V4: un cuore da corsa VIDEO

In un mondo sempre più connesso, sia in pista che in strada, l'elettronica ricopre un ruolo sempre più importante sulle moto. Quali implementazioni e tecnologie di derivazione racing arriveranno in futuro sui mezzi stradali? E con quali tempistiche? Diego D'andrea, insieme ai colleghi di InMoto William Toscani, Alessandro Codognesi e Riccardo Matesic, ne parla con Stefano Chianese, System Product Manager Bosh Corporation; Andrea Silva, PR e Communication Manager Motorrad BMW; Alessandro Valia, Ducati Official Tester e Federico Toti, PCA Manager Triumph Italia

Motoweek: Moto ed elettronica, il futuro della tecnica

Chiuso il 2020, il piemontese della Ducati è pronto per il salto nel team factory di Borgo Panigale. Che impatto avrà sulla squadra l'assenza di un pilota esperto? E che consigli darebbe Pecco a un'esordiente? Di questo e molto altro, il ducatista ne parla con i giornalisti di Motosprint Serena Zunino e Mirco Melloni. Guardate l'intervista!

Motoweek, MotoGP 2021: Intervista a Francesco Bagnaia

Il vincitore del trofeo Indipendenti nel Mondiale Superbike 2020, salir&agrave; sulla Ducati Panigale V4 R ufficiale del team Aruba.it Racing &ndash; Ducati nella stagione 2021. A raccogliere tutta la sua gioia, le sue aspettative e i suoi obiettivi ci sono i nostri Fiammetta La Guidara e Mirko Colombi. Questo e molto di pi&ugrave; nel nostro video, tutto da guardare!

MotoWeek, SBK 2021: intervista a Michael Ruben Rinaldi

Insieme a Riccardo Piergentili e al Direttore di Motosprint, Federico Porrozzi,il pilota di Terni analizza la stagione appena conclusa, tracciando un bilancio della sua avventura in Ducati; parlando anche del modo in cui il cambio di coperture ha condizionato le performance della Rossa di Borgo Panigale e delle sue aspettative per la prossima stagione

Motoweek, Petrucci: “Nel 2019 Ducati sempre competitiva, quest'anno...”

        Multi - rivoluzione nella famiglia Multistrada? Forse siamo di fronte a un modello che &egrave; sportivo s&igrave;, ma decisamente confortevole e facile da guidare&hellip;ed &egrave; solo l&rsquo;inizio. La Ducati Multistrada V4 (disponibile anche in versione S e S Sport) si propone come nuovo riferimento&nbsp;delle crossover.   Un 4 cilindri da SBK  Lo sviluppo della Ducati Multistrada V4 &egrave; stato tutto focalizzato sulla fruibilit&agrave;. Un po&rsquo; come nel mondo tech: pensate agli smartphone, sempre pi&ugrave; capaci di &ldquo;intuire&rdquo; le nostre esigenze e allo stesso tempo pi&ugrave; facili da usare (che non significa semplici da progettare&hellip;). Con la Multistrada V4 i tecnici hanno seguito esattamente questa direzione, aumentando al tempo stesso le prestazioni. Cuore del progetto naturalmente &egrave; il motore, di cui avevamo gi&agrave; ampiamente parlato. Il V4 Granturismo (che prevede anche la disattivazione automatica della bancata dei cilindri posteriori) ha una cilindrata di 1.158 cc ed eroga 170 CV (125 kW) a 10.500 giri con una coppia massima di 125 Nm. E non ha pi&ugrave; la distribuzione Desmodromica...  Tecnica al top  L&rsquo;eletronica della nuova Ducati Multistrada V4 comprende qualunque gingillo possa venirvi in mente. La piattaforma inerziale gestisce il funzionamento di ABS Cornering, Wheelie Control, controllo di trazione e, sulla Multistrada V4 S, le Cornering Lights. Sulla S sono presenti anche l&rsquo;assistenza alle partenze in salita e le sospensioni semi attive DSS che, per la prima volta, regolano in automatico anche il precarico del monoammortizzatore (autoleveling). Tutto si regola dalla nuova strumentazione TFT di 5 pollici (6,5 per la S), regolabile nell&rsquo;inclinazione e collegabile allo smartphone via Bluetooth. Dulcis in fundo: con la Multistrada V4, Ducati introduce il rivoluzionario sistema radar anteriore e posteriore, che permette l&rsquo;utilizzo del Cruise Control Adattivo (ACC) e del Blind Spot Detection (BSD).  QUALUNQUE OSTACOLO E la cara, vecchia ciclistica? Non vi preoccupate: la Ducati Multistrada V4 &egrave; equipaggiata con un telaio monoscocca in alluminio, ruota anteriore di 19 pollici (non ci sar&agrave; pi&ugrave; la versione Enduro: la nuova Multi, a seconda dell'equipaggiamento, potr&agrave; affrontare qualunque percorso) e forcellone bibraccio, capace di ospitare anche ruote a raggi. Ha un interasse relativamente contenuto (1.567 mm), un avantreno dalle quote sportive, sospensioni con grande escursione (170/180 mm), luce a terra di ben 220 mm e un peso a secco di 215 kg. Ducati inoltre dichiara di aver svolto un accurato studio della posizione in sella che, rispetto alle precedenti Multistrada, obbliga il pilota in una posizione pi&ugrave; &ldquo;dominante&rdquo;, meno inserita. Nonostante ci&ograve;, l&rsquo;altezza della sella &egrave; contenuta: 840 mm (con possibilit&agrave; di scendere fino a 810 mm o salire fino a 875 mm). Anche la protezione aerodinamica &egrave; stata particolarmente curata e il risultato &egrave; un plexi dalla forma originale, regolabile con un solo dito.   ATTENZIONE AI CLIENTI Infine, Ducati ha cambiato anche il modo di proporsi al cliente. La moto infatti sar&agrave; realizzata direttamente a Borgo Panigale con tutte le dotazioni richieste (ma sempre con la possibilit&agrave; di personalizzarla in concessionario). Tra gli optional segnaliamo i cerchi a raggi, manopole e selle riscaldabili.        

A Borgo Paingale hanno trapiantato il devastante 4 cilindri a V della Panigale nel telaio di una crossover, per una nuova "Multimoto" (disponibile anche in versione S e S Sport). Ma c'&egrave; molto di pi&ugrave;...

Ducati Multistrada V4 e V4 S: crossover ai massimi livelli

L’azienda di Borgo Panigale scrive un nuovo capitolo della sua ammiraglia, la Multistrada V4. Un’esperienza di guida raffinatissima, incentrata sul suo incredibile motore e su una tecnologia che non fa rimpiangere un moderno SUV. Ecco le foto della prova

Ducati Multistrada V4, LE FOTO

        Le nuove bici&nbsp;Ducati by Thok E-Bikes fondono l&rsquo;animo sportivo della Casa bolognese all&rsquo;esperienza nel campo delle biciclette elettriche del brand Thok. TK-01RR, la MIG-S e la e-Scrambler ecco le proposte di punta della fruttuosa collaborazione.  Ducati TK-01RR  La Ducati TK-01RR &egrave; pensata per vivere al meglio i percorsi impervi dell&rsquo;offroad. Il motore Shimano EP8 &egrave; uno dei pi&ugrave; leggeri in circolazione, con soli 2,6 kg di peso e una coppia massima di 85 Nm, con un rapporto di servo assistenza del 400%. La grande fluidit&agrave; &egrave; concessa dalla riduzione dell&rsquo;attrito del 36%. La e-bike vanta un sistema EP8 personalizzabile tramite l&rsquo;app Shimano E-tube: si possono gestire in tempo reale la coppia massima, l&rsquo;accelerazione e la temporizzazione di assistenza tramite il proprio smartphone. Il telaio in alluminio &egrave; composto da un tubo obliquo verticalizzato, con batteria integrata Shimano da 630 Wh; l&rsquo;angolo sterzo di 64,5&deg;, il top tube allungato e il tubo sella verticalizzato da 75,5&deg; enfatizzano la natura enduro della bici, che si presenta con un design accattivante grazie anche all&rsquo;head tube standard da 1,8&rdquo; tapered. &nbsp;Nella dotazione della TK-01RR spiccano anche il cambio a 12 velocit&agrave; e i freni Shimano XT con dischi da 203 mm e funzione di raffreddamento &ldquo;Ice technologies&rdquo;. La forcella &Ouml;hlins RXF 38 da 180 mm garantisce una guida precisa, mentre al posteriore l&rsquo;ammortizzatore &Ouml;hlins TTX &egrave; regolabile e offre un&rsquo;ottima progressivit&agrave; in discesa. Ducati MIG-S  La Ducati MIG-S 2021 &egrave; una All Mountain con motore Shimano Steps E8000, rinnovata nella batteria Shimano con il 26% di energia in pi&ugrave; rispetto alla versione precedente. Il nuovo modello &egrave; pi&ugrave; manovrabile grazie allo spostamento della stessa batteria sotto al tubo obliquo. Rivisto anche il telaio, con l&rsquo;allungamento del top tube e un tubo sella verticalizzato di 74,7&deg;: c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; comfort alla guida, pi&ugrave; trazione e pi&ugrave; controllo nei passaggi tecnici del percorso. Design idroformato del telaio e grafica sono firmati da D-Perf di Aldo Druidi. La MIG-S offre grande guidabilit&agrave; al pilota con un&rsquo;escursione di 150 mm all&rsquo;anteriore e 140 mm al posteriore. Tra le altre dotazioni, forcella Marzocchi Bomber Z2, ammortizzatore Fox Float TPS, freni Sram Guide T a 4 pistoni, cerchi THOK e-plus da 29" all'anteriore e 27,5" al posteriore, trasmissione a 12 velocit&agrave; 11-50. E-Sscrambler  Animo pi&ugrave; urban per Ducati e-Scrambler, con due colorazioni: giallo Scrambler e Matte Grey. Pensata per districarsi nelle trafficate strade cittadine e allo stesso tempo esplorare il fuori-citt&agrave;, la e-bike &egrave; dotata di un motore Shimano Steps E7000 da 250 w con batteria da 500 Wh su telaio in alluminio e componenti di alta gamma: cambio Sram NX 11 velocit&agrave;, freni Sram a quattro pistoncini e accessori come portapacchi, parafanghi, cavalletto e luci di segnalazione. Il pilota viaggia su pneumatici Pirelli Cycl-e GT per una forte stabilit&agrave; sia in citt&agrave; che su strade di campagna.       

TK-01RR per l'offroad, la All Terrain MIG-SA mentre per la citt&agrave; c'&egrave; e-Scrambler: leggerezza, energia e tecnica i punti di forza della collaborazione tra i due brand

Ducati by Thok, ecco la nuove e-bike per il 2021

        Nuova stagione nuovo look per la sportiva stradale di Borgo Panigale che per il 2021 si trasforma in SuperSport 950 e che, secondo i piani Ducati, si rivolge ad una clientela&nbsp;giovane che cercano la loro prima moto sportiva senza i timori reverenziali di una strabordange Panigale V4. Ducati Supersport 950: come &egrave; fatta  La vista laterale della SuperSport 950 &egrave; segnata da sfoghi aria che ricordano il doppio estrattore dei modelli Panigale V4. La carena inferiore si estende ora fino al silenziatore laterale, celando la meccanica e ricordando visivamente le moto da pista. Le carene si integrano con il proiettore attraverso una coppia di alette che indirizzano l&rsquo;aria fresca verso due aperture laterali al proiettore che sfogano sulle gambe del pilota migliorandone il comfort termico.  La vista frontale &egrave; dominata dal nuovo proiettore full-LED con luce diurna, che richiama in modo evidente la firma luminosa della Panigale V4. Il proiettore &egrave; completato da due moduli bi-funzione a LED per anabbagliante e abbagliante che realizzano uno sguardo simmetrico a luci accese.&nbsp; Testastretta 11&deg;  La SuperSport 950 &egrave; spinta dal bicilindrico Ducati Testastretta 11&deg; da 937 cm3, rivisto per ottemperare alla normativa Euro 5. Gli interventi all&rsquo;impianto di scarico e al sistema di controllo motore non ne hanno modificato il carattere dall&rsquo;erogazione, corposa a tutti i regimi, e i valori massimi di potenza e coppia, che si confermano rispettivamente di 110 CV a 9.000 giri/minuto e di 93 Nm a 6.500 giri/minuto. La frizione a bagno d'olio &egrave; ora azionata dal nuovo comando idraulico con pompa radiale autospurgante dotata di leva regolabile. Tecnologia  La SuperSport 950 &egrave; equipaggiata con controlli elettronici basati sulle informazioni provenienti dalla piattaforma inerziale a 6 assi di Bosch, in grado di rilevare istantaneamente angolo di rollio, di imbardata e di beccheggio della moto nello spazio. Il pacchetto elettronico &egrave; costituito da: ABS Cornering Bosch, Ducati Traction Control (DTC) EVO, Ducati Quick Shift (DQS) up/down EVO disponibile su tutte le versioni, e Ducati Wheelie Control (DWC) EVO, una novit&agrave; su questo modello che ne segna l&rsquo;indole sportiva.  La regolazione dei settaggi avviene tramite il menu del nuovo display full-TFT da 4,3&rsquo;&rsquo; con grafica ed interfaccia ispirate a quella della famiglia Panigale.&nbsp;Questi aggiornamenti rendono la SuperSport 950 pi&ugrave; sportiva nel look, pi&ugrave; divertente alla guida e ancora pi&ugrave; facile, sicura e confortevole grazie a una dotazione di serie pi&ugrave; ricca. Anche la SuperSport 950 si affida all&rsquo;ultima evoluzione del traliccio Ducati, che sfrutta il motore come elemento portante, abbinato ad un elegante forcellone monobraccio in alluminio. L&rsquo;anteriore &egrave; equipaggiato con una forcella Marzocchi con steli da 43 mm di diametro il retrotreno con un ammortizzatore Sachs. L&rsquo;impianto freni Brembo &egrave; composto da pinze radiali monoblocco M4-32 che agiscono su due dischi da 320 mm di diametro, azionate da una pompa radiale autospurgante con serbatoio separato e leva regolabile. Al posteriore &egrave; dotata di un disco da 245 mm di diametro, su cui lavora una pinza Brembo a due pistoncini. La SuperSport 950 monta cerchi in lega a tre razze dallo sportivo disegno a &ldquo;Y&rdquo; cha calzano i Pirelli Diablo Rosso III da 120/70 ZR 17 all'anteriore e 180/55 ZR 17 al posteriore. Ecco la versione S con sospensioin Ohlins   La gamma SuperSport 950 comprende anche la versione 950 S, equipaggiata con sospensioni &Ouml;hlins completamente regolabili e coprisella passeggero. Entrambe possono essere personalizzate attingendo al catalogo accessori e pacchetti Ducati Performance, consentono di configurare la moto sulla base dei propri gusti ed esigenze.       

La sportiva stradale si rinnova nell&rsquo;estetica, nella dotazione elettronica e nell'equipaggiamento, oltree a diventaree conforme alla normativa Euro 5

Ducati Supersport 950: sportiva per ogni giorno

        Da Borgo Panigale arriva la versione SP della SBK&nbsp;Panigale V4. Per il 2021 arriva una belva di un minaccioso colore nero che sottolinea ancora di pi&ugrave; l'indole di questa sportiva. E' pensata soprattutto per la pista e porta in dote quanto di meglio sforni il catalogo Ducati Performance. Scopriamo come &egrave; fatta. Eccitante e diabolica  &nbsp; L&rsquo;azienda di Borgo Panigale torna dopo molti anni con questa sigla (Sport Production) sulla carena di una supersportiva. Rispetto alla standard si differenzia innanzitutto per la livrea dedicata chiamata &ldquo;Winter Test&rdquo; (ispirata ai test pre-stagionali di MotoGP e SBK) e per la testa di sterzo ricavata dal pieno (riporta il numero progressivo della moto).  Ma non &egrave; solo apparenza: la SP si distingue anche per componenti derivati dalla Superleggera, come i cerchi a 5 razze sdoppiate in carbonio (-1 kg circa), le pinze freno anteriori Brembo Stylema R e la pompa Brembo MCS (Multiple Click System) con dispositivo di &ldquo;remote adjusting&rdquo;. Non &egrave; tutto: sulla SP ci sono anche la frizione a secco STM, la catena con passo 520 (pi&ugrave; leggera), pedane regolabili, parafango in carbonio, tappi per la rimozione del portatarga e degli specchi e infine il kit di telemetria Ducati Data Analyser+ (DDA+) con modulo GPS. Occhio al prezzo per&ograve;: la SP parte da 37.000 euro.&nbsp;       

La V4 bolognese diventa Euro5 ma soprattutto si presenta in un&rsquo;inedita versione ancora pi&ugrave; sportiva destinata all'amatore che vuole il massimo per l'utilizzo in pista

Ducati Panigale V4 SP: dedicata ai circuiti

Piccole modifiche per la superbike di Borgo Panigale che ora diventa Euro5 ma soprattutto si presenta in un’inedita, incredibile versione sportiva. Signore e signori, sua maestà la Ducati Panigale V4 SP

Ducati Panigale V4 SP, LE FOTO

        Ducati e Lamborghini&nbsp;unite sotto il segno del Diavel. Arriva una serie limitata della Diavel :&nbsp;Diavel 1260 "Lamborghini" nasce dalla collaborazione tra i due prestigiosi brand della Motor Valley. Una moto realizzata in serie limtata di 630 unit&agrave; come sottolineato dal numero per impresso sulla carrozzera della maxi cruiser bolognese. Diavel 1260 Lamborghini: allearsi con stile  E' frutto infatti del lavoro congiunto tra il Centro Stile Ducati e il Centro Stile Lamborghini ed &egrave; stato concepito trasferendo i fondamentali del design della Si&agrave;n FKP 37 al mondo motociclistico e ridisegnando le parti che maggiormente caratterizzano il Diavel.Innanzitutto i cerchi forgiati, leggeri e dal disegno inedito, ma anche le prese d&rsquo;aria e i cover del radiatore, realizzati in fibra di carbonio. Sono in carbonio anche cover silenziatore, puntale, cover centrale serbatoio, cover sella, parafanghi anteriore e posteriore, cover cruscotto e cornice del proiettore.  La livrea &egrave; stata realizzata utilizzando le stesse vernici utilizzate per la Si&agrave;n FKP 37, con la carrozzeria che si caratterizza per la colorazione "Verde Gea", mentre il telaio, il pannello sottocoda e gli stessi cerchi forgiati sono impreziositi dall&rsquo;uso del colore "Oro Electrum". Non manca un tocco di "Ducati Red" richiamato dalla colorazione delle pinze freno Brembo M50 ad attacco radiale.Altri importanti elementi identificativi del design Lamborghini sono l&rsquo;esagono e lo stilema "Y". Questa versione speciale del Diavel omaggia il primo nella forma dello scarico e il secondo grazie ai dettagli estetici realizzati sulla sella. Sulla livrea spicca la presenza del 63, numero importante per la Casa di Sant&rsquo;Agata Bolognese, fondata proprio nel 1963 e che indica anche la serie limitata della vettura. Da questo numero, appunto, i 630 esemplari che verranno prodotti del Diavel 1260 Lamborghini, ognuno dei quali riporter&agrave; il numero di serie sulla targhetta in alluminio applicata al telaio.  Per i soli proprietari del Diavel 1260 Lamborghini sar&agrave; possibile acquistare un esclusivo casco con grafica speciale coordinata alla moto, disegnato dal Centro Stile Ducati. Cuore Desmo  l cuore del Diavel 1260 Lamborghini &egrave; il Ducati Testastretta DVT da 1262 cc&nbsp;con variatore di fase. Questo motore omologato Euro 5 &egrave; in grado di erogare 162 CV (119 kW) a 9.500 giri/min e 129 Nm (13,2 kgm) a 7.500 giri/min. L&rsquo;elettronica sofisticata garantisce sia performance di alto livello sia massima sicurezza. La Inertial Measurement Unit a 6 assi (6D IMU) di Bosch &egrave; in grado di rilevare istantaneamente velocit&agrave; e accelerazione della moto nello spazio e permette il funzionamento di molti dei dispositivi di controllo di cui &egrave; dotato il Diavel 1260 Lamborghini. Il pacchetto elettronico comprende ABS Cornering EVO, Ducati Traction Control EVO (DTC), Ducati Wheelie Control EVO (DWC), Ducati Power Launch EVO (DPL) e Cruise Control.  Il prezzo della Diavel 1260 Lamborghini  La versione "Lamborghini" sar&agrave; disponibile nelle concessionarie a fine dicembre con produzione limitata a 630 unit&agrave;. Il prezzo non &egrave; al momento stato dichiarato       

Nasce la prima moto frutto della collaborazione fra i due brand. A sottolinearlo una moto con livrea e i cerchi forgiati che richiamano esplicitamente quelli della supercar

Ducati e Lamborghini: ecco la Diavel ispirata alla Siàn FKP 37

Ducati e Lamborghini si uniscono per dare vita ad una serie limitata della maxi cruiser Diavel 1260. Realizzata in edizione limitata e numerata di 630 esemplari, il Diavel 1260 "Lamborghini" nasce dalla collaborazione tra i due prestigiosi brand che hanno le loro radici nella Motor Valley.

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