        Come previsto dallo stesso Petrucci dopo i recenti test svolti proprio sulla pista del Montmel&ograve;, in preparazione del secondo round stagionale, la competitivit&agrave; del ternano in sella alla Ducati del team Barni sembra non aver subito corsi altalenanti, essendosi anzi stabilizzata verso la zona podio. Il venerd&igrave; sul circuito di Barcellona ha regalato un Petrucci in forma, sicuro di s&egrave; e della moto, consapevole di poter essere protagonista su una pista che nel 2023 aveva, al contrario, rappresentato la perfetta simbologia dell'incostante competitivit&agrave; mostrata poi per tutta la restante parte dell'anno. Il terzo tempo realizzato alle spalle di Niccol&ograve; Bulega e Alvaro Bautista evidenzia la velocit&agrave; prestazionale dell'ex pilota MotoGP, capace di impensierire i piloti ufficiali Ducati, non solo sotto il profilo del giro secco quanto piuttosto e specialmente sul passo gara. Superbike, Bautista ritrova il sorriso: "Sono tornato quello del 2023" Danilo Petrucci: "La gestione delle gomme sar&agrave; cruciale" Come gi&agrave; appuntato al termine dei test di Barcellona, Petrucci &egrave; tornato sull'importanza di una corretta gestione degli pneumatici in gara: "Qui a Barcellona bisogna curare e gestire al meglio il consumo delle gomme, pi&ugrave; della velocit&agrave; in s&egrave;. Chiaramente &egrave; sempre importante essere veloci ma bisogna sapersi gestire, altrimenti il rischio &egrave; quello di fare bene la prima parte di gara e molto male la seconda. Questa mattina ho usato la nuova gomma e per nove giri ha performato bene, la gomma X invece mi ha stupito molto, sono riuscito ad essere molto costante e veloce per quindici giri". Il ternano ha poi proseguito, ponendo l'accento sulla guidabilit&agrave; all'anteriore: "Bisogna essere molto attenti perch&egrave; man mano che la gomma posteriore scende di prestazione diventa difficile frenare bene con l'anteriore. La moto diventa una barca, si inizia a controsterzare come una macchina da rally! Diventa ingestibile. Questa sar&agrave; la chiave che ci permetter&agrave; di essere veloci o meno, sar&agrave; una gara difficile".&nbsp;Obiettivi ed ambizioni risultano dunque chiari: "Vorrei fare un altro podio, siamo partiti bene, Bulega e Bautista hanno qualcosa in pi&ugrave; forse al momento ma sicuramente la nostra situazione &egrave; completamente diversa dall'anno scorso, siamo molto pi&ugrave; veloci".  SSP Barcellona: seconda pole consecutiva per Huertas, 3&deg; Manzi        

Il ternano ha iniziato al meglio il week-end spagnolo, conquistando il terzo tempo assoluto del venerd&igrave; alle spalle di Bulega e Bautista

SBK Barcellona, Petrucci: "Bulega e Bautista più veloci, ma siamo da podio"

        La sessione di test di Barcellona, che ha visto riunirsi i piloti della top class delle derivate di serie, a lavoro in vista del secondo round della stagione previsto per il 22-24 marzo, ha rimosso dubbi importanti nella testa (e nelle prestazioni) di Danilo Petrucci. Il ternano, reduce da un esordio agrodolce in Australia, ha trovato riscontri importanti sulla tecnica pista del Montmel&ograve;, realizzando il terzo miglior tempo alle spalle di Niccol&ograve; Bulega e Toprak Razgatlioglu e appena davanti ad Andrea Iannone. Come sottolineato dallo stesso pilota del team Barni, il lato estremamente positivo della competitivit&agrave; manifestata sul tracciato spagnolo riguarda un aspetto particolare: "L'anno scorso la gara di Barcellona era stata una delle pi&ugrave; difficili per noi, invece oggi siamo stati veloci, questa &egrave; una cosa davvero importante. Devo ringraziare tutto il team per il lavoro che stiamo svolgendo". Test Barcellona, Bautista deluso: "Poco grip e feeling non perfetto con la moto" La serenit&agrave; di Petrucci: "Avevo bisogno di tornare su una pista pi&ugrave; normale" Al termine della sessione di test, Petrucci ha approfondito il lavoro svolto, evidenziando specialmente la velocit&agrave; espressa con lo stesso tipo di pneumatico che nella scorsa stagione aveva creato non pochi grattacapi: "Test molto positivo, sono contento perch&egrave; dopo l'Australia avevo bisogno di tornare su una pista un po' pi&ugrave; normale se cos&igrave; possiamo dire, anche se la stessa Barcellona non lo &egrave; poi cos&igrave; tanto a causa del consumo gomme eccessivo e dello scarso grip. Oggi era molto importante non solo essere veloci, ma esserlo anche con le gomme morbide che l'anno scorso qui mi avevano costretto ad una gran fatica". Dopo aver realizzato il proprio miglior riferimento cronologico, il terzo complessivo di giornata, l'italiano &egrave; incappato in un'innocua caduta, nel tentativo di migliorare ulteriormente il proprio best lap: "In questi due giorni siamo stati veloci e competitivi, sia con la gomma X che con la gomma da qualifica. Non ho fatto un giro perfetto ma comunque possiamo ritenerci soddisfatti. Ho provato a spingere ulteriormente ma ho commesso un errore incappando in una scivolata a 50 km\h. Ad ogni modo non &egrave; stato nulla di grave".  SBK Test Barcellona, Pirelli si gode le sue novit&agrave;: "Primi riscontri gi&agrave; positivi"          

Il ternano, autore del terzo tempo nei test di Barcellona, si &egrave; mostrato estremamente soddisfatto ed ottimista in vista del round spagnolo

SBK, Danilo Petrucci: "Siamo veloci, a differenza dello scorso anno"

        L'altalenante week-end di Danilo Petrucci, caratterizzato da una competitivit&agrave; a tratti ben presente e visibile, alternato da momenti di difficolt&agrave; tecnica, si &egrave; concluso con un importante podio che infonde fiducia in vista del proseguo della stagione. Al termine di una Gara 2 in rimonta impreziosita dal duello finale con Andrea Iannone e Michael Rinaldi, il ternano &egrave; riuscito a conquistare (anche grazie alla caduta di Andrea Locatelli all'ultimo giro) il gradino pi&ugrave; basso del podio alle spalle di Alex Lowes e Alvaro Bautista. Un risultato che soddisfa l'ex pilota MotoGP: "Il bilancio del week-end &egrave; positivo, il podio fa sempre bene, abbiamo preso la sufficienza piena. Siamo stati sempre abbastanza veloci, c'&egrave; da dire che c'erano tanti piloti racchiusi in pochi decimi perci&ograve;, un equilibrio lampante. Anche la differenza tra le varie gomme era minima, perci&ograve; se sentivi al meglio la moto tra le mani potevi essere davanti mentre se non avevi un buon feeling ti potevi trovare dodicesimo".&nbsp; SSP, Montella: "Tornare a casa con due vittorie non era in programma" Danilo Petrucci: "Rea? Ero dietro di lui, highside incredibile" Al termine del movimentato week-end di cui &egrave; stato tra gli assoluti protagonisti, Petrucci ha spiegato le motivazioni alla base della diversit&agrave; di prestazioni tra un round e l'altro: "Ieri siamo stati sfortunati, eravamo in testa prima del pit stop, poi per&ograve; abbiamo perso tempo con un dado che aveva creato qualche problema nel cambio gomme e abbiamo perso circa 5 secondi. Questo ha fatto si che ci siamo trovati a lottare per la decima posizione quando potevamo invece lottare per il podio. Stamattina c'era molto vento, un fattore che mi ha sempre dato molto fastidio, non riuscivo a guidare bene perch&egrave; sentivo l'anteriore molto leggero e questo non mi permetteva di sfruttare il mio stile di guida". In Gara 2 il ternano ha trovato il contesto tecnico che gli si addice maggiormente: "In Gara 2 ho trovato la moto che mi piaceva. Dopodich&egrave; ho visto che i primissimi stavano scappando via mentre Iannone perdeva un po' di terreno perci&ograve; ho aumentato il ritmo, volevo essere il primo tra gli indipendenti. Abbiamo battagliato con Andrea, lui era un po' pi&ugrave; in difficolt&agrave;, io invece avevo tanto ritmo, se ci fossero stati due giri in pi&ugrave; avrei potuto provare a vincere. All'ultimo giro pensavo che Iannone mi avesse fregato di nuovo, poi ho visto la caduta di Locatello che mi ha fornito la possibilit&agrave; di salire sul podio, perci&ograve; ci ho creduto e ho spinto come un matto nella seconda met&agrave; del giro. In questa Superbike 15 piloti possono salire sul podio". Petrucci ha poi aggiunto un pensiero specifico per Jonathan Rea, sfortunato protagonista di una rovinosa caduta: "Spero che Rea stia bene, ero dietro di lui quando &egrave; caduto, ha fatto un highside incredibile, &egrave; caduto di schiena e poi Gardner gli ha preso la moto". Petrucci: "La Superbike &egrave; un misto tra la MotoGP e la Moto2" Il ternano ha poi continuato, evidenziando l'importanza anche psicologica del raggiungimento del podio: "Un podio qui in Australia &egrave; importante, non sono mai stato troppo fortunato su questa pista. Ad esempio, nel 2019 in MotoGP partivo in seconda fila ma caddi venendo tamponato da Quartararo; inoltre alla curva 8 ho racimolato 20 viti e 2 placche, insomma ho fatto parecchi danni qui in Australia".&nbsp; Infine, Petrucci ha fornito un'attenta analisi delle difficolt&agrave; maggiori riscontrate in sella alla Superbike, manifestando una certa e continua problematicit&agrave; in ambito di qualifica: "Io freno forte e sono abbastanza pesante perci&ograve; se non riesco a mettere la moto di traverso in frenata per scaricare il davanti, l'anteriore tende a chiudere. Anche per questo non riesco mai ad essere veloce in qualifica con gomme morbide, mentre con le gomme pi&ugrave; dure in gara molte volte giro pi&ugrave; veloce rispetto che in qualifica. Pertanto mi aspetto di soffrire in tante Superpole Race, bisogner&agrave; lavorare bene e cambiare qualcosa. Sicuramente la qualifica &egrave; un aspetto da migliorare, oggi partivo 12esimo e non va bene. Con Iannone abbiamo parlato dello stile della Superbike, che &egrave; un misto tra la Moto2 e la MotoGP. Le SBK non hanno la potenza della MotoGP e spigolare le curve non paga, al contrario bisogna sfruttare il fatto che si pu&ograve; essere molto veloci a centro curva".  SSP: Montella vince una Gara 2 "Sprint" a Phillip Island, out Manzi         

Il ternano conquista il quarto podio della sua avventura in Superbike al termine di un bel duello con Andrea Iannone

SBK Phillip Island, Petrucci: "Altri due giri e potevo provare a vincere"

        &Egrave; un Danilo Petrucci soddisfatto ma decisamente guardingo quello che al termine del primo giorno di prove a Phillip Island ha analizzato il difficile contesto tecnico che le condizioni d'asfalto australiano hanno provocato. Il terzo tempo realizzato nelle FP2 alle spalle di Alex Lowes e Niccol&ograve; Bulega non ha convinto pienamente l'italiano, pervaso ancora da pi&ugrave; di un dubbio circa il ritmo gara, in special modo date le complesse condizioni di grip che non gli consentono di guidare in maniera fluida. Una situazione figlia dell'eccessiva aderenza in pista, come spiegato dallo stesso Petrucci: "C'&egrave; molto grip e la moto spinge tanto sull'anteriore. Guidare la moto in queste condizioni &egrave; dura. Ad ogni modo siamo abbastanza veloci, ho bisogno di fare questi tempi anche domani in qualifica. Il passo gara &egrave; buono anche se chiaramente dobbiamo migliorare". Superbike Australia, Alex VS Sam: fratelli-coltelli a Phillip Island Danilo Petrucci: "Non sembra di essere a Phillip Island" Il ternano non ha mai nascosto il suo amore verso il suggestivo layout di Phillip Island, che per&ograve;, questa volta, non lo sta esaltando come si aspettava: "Devo dire che non &egrave; stato molto divertente guidare in queste condizioni, adrenalinico ma non divertente. Per il resto sono contento, ho trovato una buona moto, anche se non sono soddisfatto del setting ancora. Molto dipende anche dall'asfalto nuovo di Phillip Island che rende praticamente impossibile comparare i dati con il week-end della scorsa stagione".  Petrucci ha poi aggiunto: "Sai che stai guidando a Phillip Island ma allo stesso tempo sembra di non essere a Phillip Island dal momento che la moto si guida in moto totalmente diverso rispetto al solito. Solitamente visto le caratteristiche del circuito bastava inclinare la moto ed il posteriore scivolava tanto e questo permetteva di curvare meglio. Tuttavia, adesso, essendoci davvero tanto grip il posteriore spinge sull'anteriore e ti manda dalla parte opposta rispetto alla curva. Questa &egrave; una situazione penalizzante per tutti e bisogna cercare di trovare il giusto bilanciamento con il set-up. Insomma, non &egrave; la solita Phillip Island". Danilo Petrucci sceglie il suo favorito Come sottolineato dallo stesso ex pilota MotoGP, sono in tanti ad avere un buon passo anche se sembra esserci un favorito: "Ho sentito molte opinioni tra cui ovviamente i piloti Ducati e abbiamo tutti gli stessi problemi, tranne forse Bulega. Noi piloti che proveniamo dalla MotoGP lottiamo un po' di pi&ugrave; con queste condizioni. Molti piloti sono dotati di un buon passo; devo cercare di partire davanti in qualifica in modo da chiudere la gara il pi&ugrave; vicino possibile al podio". Infine, un'ultima considerazione circa il format di gara atteso per il week-end: "Nei test di marted&igrave; abbiamo provato una simulazione gara di venti giri e siamo riusciti a tenere un buon passo ma intorno al 16esimo giro la gomma anteriore ha iniziato a soffrire di blistering mentre la postriore di graining. Avendo la gara tagliata in due parti non avremo problemi di questo tipo, non dovremo gestire nulla e sar&agrave; come svolgere due Superpole Race una dopo l'altra, anche per questo sar&agrave; importante partire davanti in griglia. Non ho fatto ancora lo step che desideravo compiere dopo il test di martedi. Sono stato veloce, &egrave; vero, ma la moto non mi piace in quanto a sensazioni in sella, si muove tanto e ho rischiato di cadere molte volte, ma questo &egrave; dovuto all'eccessivo grip di questi giorni".  SBK Australia, Rea: "Potrebbero essere le gare pi&ugrave; difficili della mia carriera"        

Il ternano ha iniziato bene la sua stagione tuttavia ha espresso non poche perplessit&agrave; circa le condizioni della pista ed il conseguente feeling in sella

SBK, Petrucci: "Chi proviene dalla MotoGP è penalizzato da queste condizioni"

        L'inizio del campionato 2024 della Superbike &egrave; ormai alle porte, ancora qualche giorno e poi si spegner&agrave; il primo semaforo della stagione, in un'annata che tra cambi di casacca e prestigiosi ritorni in pista, si prospetta particolarmente equilibrata e avvincente. Sono tanti i piloti che nei test invernali fin qui svolti si sono mostrati veloci, tra cui Danilo Petrucci, che tuttavia tra i piloti Ducati sembra essere quello meno convinto della bont&agrave; del lavoro completato. Nel test di Phillip Island da poco terminato, il ternano ha concluso in 12esima posizione a poco meno di un secondo dal leader di sessione, Toprak Razgatlioglu, mostrando non poche perplessit&agrave; in termini di velocit&agrave; sul giro secco, mostrando, al contrario, una discreta fiducia relativamente al passo gara. "La situazione complessiva &egrave; simile a quella dell'anno scorso, il passo gara &egrave; buono ma dobbiamo migliorare sul giro secco in modo da partire davanti in griglia di partenza". SBK, Iannone: "Eccitato ed orgoglioso ma volo basso: la top ten sarebbe gi&agrave; significativa" Bilancio finale che raggiunge la sufficienza Al termine del test sul veloce e tecnico circuito australiano, pista che aprir&agrave; le ostilit&agrave; circa la stagione 2024, Petrucci ha analizzato il lavoro svolto sottolineando pregi e difetti dell'attuale contesto tecnico: "Non sono troppo soddisfatto soprattutto per il bilanciamento della moto. Ho fatto il mio miglior crono al primo giro del long run, questo mi ha reso contento, ma non del tutto. Dopo un po' di giri soffrivo sia con l'anteriore, sul lato sinistro specialmente, che con il posteriore, tant'&egrave; che ho sofferto di blistering. Abbiamo sempre troppo peso sul posteriore, abbiamo troppo grip e questo non mi fa curvare bene la moto". L'italiano ha poi proseguito: "Oggi sono un po' pi&ugrave; soddisfatto, ma in generale abbiamo sempre il problema di sfruttare tutto il potenziale delle gomme morbide; quando accelero la moto mi spinge fuori dalla curva. Questo &egrave; un problema che ancora non abbiamo risolto perci&ograve; non sono pienamente soddisfatto". Danilo Petrucci: "Ridurre i giri di gara? Non credo serva, bisogna solo gestire le gomme" Interpellato su uno dei tema pi&ugrave; attuali, ovvero l'esigenza di limare il numero dei giri di gara nella prima corsa dell'anno&nbsp; a Phillip Island o inserire la possibilit&agrave; del pit stop a causa di un eccessivo degrado della gomme, Petrucci ha chiaramente esposto: "Fare tutta la gara senza ridurre i giri o fare i pit stop? Penso sia possibile, bisognerebbe gestire bene le gomme e magari andare nel complesso un po' pi&ugrave; piano ma non penso ci siano problemi di sicurezza, piuttosto di velocit&agrave;. Forse alcuni piloti preferirebbero ridurre i giri per andare nel complesso pi&ugrave; veloci ma la gara si potrebbe fare, dipende della gestione delle gomme, non &egrave; la prima volta che quest'esigenza si presenta. Io al ventesimo giro della simulazione gara ho girato in 1 e 31, &egrave; fattibile insomma". Infine, un bilancio finale sui valori in campo e sulle sorprese dell'inverno, Niccol&ograve; Bulega e Andrea Iannone: "Abbiamo i dati condivisi in Ducati, tutti i piloti sono veloci. Ho visto i dati di Bulega e Iannone che sono andati molto forte, nel complesso siamo tutti abbastanza vicini, sul passo gara specialmente. Bulega &egrave; molto efficace nonostante in sella sia molto lineare e pulito, &egrave; l'opposto di quello che si vede con Toprak come stile di guida, che al contrario si capisce subito quando &egrave; al limite. Iannone secondo me sar&agrave; della partita, &egrave; veloce, soprattutto qui in Australia".  SBK: le immagini pi&ugrave; belle dei test di Phillip Island         

Il ternano ha fatto il punto della situazione al termine del test di Phillip Island che anticipa l'esordio stagionale&nbsp;

SBK, Petrucci: "Bulega è l'opposto di Toprak, Iannone sarà della partita"

        Cadute, long lap penalty, primo podio di carriera sfiorato e tante parole al seguito. Il week-end sanmarinese di Danilo Petrucci &egrave; stato tutto questo e molto altro ancora. In ogni manche disputata sul circuito intitolato a Marco Simoncelli, il ternano &egrave; apparso tra i protagonisti indiscussi, nel bene e nel male. Sono tanti i temi e gli spunti che ruotano attorno all'ex pilota della MotoGP, in primis quello relativo alla competitivit&agrave; mostrata in Gara 1,quando &egrave; caduto nel tentativo di raggiungere Toprak Razgatlioglu, al fine di conquistare il primo podio di carriera. Per la prima volta in stagione Petrucci si &egrave; avvicinato al suo reale potenziale, compiendo un deciso salto di qualit&agrave; rispetto ai precedenti appuntamenti, dove era apparso, oggettivamente, fin troppo opaco. Il layout di Misano, di concerto all'atmosfera tutta italica che lo spingeva, hanno regalato al ternano quel "quid" in pi&ugrave; che ha saputo tramutare in velocit&agrave;. Tra Petrucci ed il primo podio nella massima categoria delle derivate di serie, ci si &egrave; messa una foga in eccesso tramutatasi nella scivolata di Gara 1 e nella confusione della domenica, quando dopo aver colpito l'incolpevole Dominque Aegerter ha rimediato un long lap penalty nella Superpole Race ed un deludente (viste le aspettative) settimo posto in Gara 2. Risultato condizionato da un deficit fisico causato dal pericoloso incidente che l'ha visto coinvolto insieme ad Iker Lecuona nella Superpole Race. Una foga nella guida tanto controproducente quanto giustificabile, per un pilota che vive di risultati e che, intanto, con il round di Misano si &egrave; messo sulla cartina geografica della Superbike. Il vero Danilo Petrucci sembra stia tornando.  Pagelle SBK Misano: voti ai team e ai piloti per il GP d'Italia 2023 Ad un passo dai top rider della categoria Sebbene la scivolata di Gara 1 trovi giustificazione nella rincorsa ad un podio che sembrava legittimamente alla portata, e, sebbene la sanzione del long lap penalty si possa prestare ad interpretazioni circa la sua valenza e liceit&agrave;, &egrave; pur vero che l'ex pilota della Dakar &egrave; incappato in una serie di errori grossolani. Forse entrambi figli di una spasmodica ricerca di un risultato che potesse infondergli fiducia dopo il difficile (seppur comprensibile) inizio di stagione. In Gara 1 il primo podio di carriera &egrave; mancato per poco, eppure, quella stessa manche ha alzato le quotazioni dell'italiano, dimostratosi veloce quanto, se non di pi&ugrave;, i pi&ugrave; giovani nonch&eacute; connazionali compagni di marca: Axel Bassani e Michael Rinaldi. Il processo evolutivo in termini di prestazioni da parte di Danilo Petrucci passa attraverso una crescita del feeling con la sua Ducati, un aspetto che al momento lo limita alquanto. Lo stile di guida dell'italiano si &egrave; sempre rivelato particolarmente esigente per il setting della moto ed al momento le maggiori difficolt&agrave; riguardano la staccata e l'ingresso in curva; se &egrave; vero che la velocit&agrave; sembra stia lentamente arrivando, &egrave; altrettanto vero che a Misano Petrucci ha lottato con la sua moto. Alvaro Bautista ed i suoi 38 anni hanno dimostrato come la carta d'identit&agrave; pu&ograve; incidere poco ai fini del raggiungimento dell'&egrave;lite della categoria, ed in tal senso Petrucci pu&ograve; dormire sonni tranquilli, nell'attesa di poter raggiungere i livelli che fan e addetti ai lavori si aspettano da lui da quando ha annunciato il passagio in Superbike. Bisogner&agrave; per&ograve; prendere delle contromisure necessarie affinch&egrave; tutto ci&ograve; possa accadere. Se da un lato il riscontro prestazionale e di risultati in pista passa attraverso un fisiologico iter di crescita con la sua moto e la sua squadra (&egrave; giusto ricordare che Misano ha rappresentato per Petrucci solamente il quinto round in Superbike), &egrave; altrettanto doveroso che il ternano migliori sotto il profilo della concentrazione, rispetto a quanto mostrato a Misano. Tutto ci&ograve; al fine di incanalare al meglio tutto il potenziale ed il talento di cui dispone. La dinamica appena descritta sar&agrave; probabilmente la chiave per capire se il prossimo periodo sancir&agrave; l'ascesa definitiva tra i big della categoria o se decreter&agrave; l'inizio di un lento, seppur onorevolissimo, declino. Il futuro e la mediaticit&agrave; di Danilo Petrucci Le dichiarazioni rilasciate a fine gara da Danilo Petrucci non sono mai banali, e non lo sono state nemmeno in occasione del round di Misano. Il ternano non le ha mandate a dire agli steward, rei di avergli comminato una pena a suo dire ingiusta ed affrettata, che gli ha condizionato negativamente entrambe le manche della domenica. Petrucci sembra essere uno degli ultimi superstiti per ci&ograve; che riguarda la sincerit&agrave; di fronte a microfoni e telecamere, a prescindere dalla bont&agrave; e dall'eventuale veridicit&agrave; delle dichiarazioni. Il pilota del Team Barni &egrave; sempre stato un personaggio in grado di attrarre l'attenzione su di s&egrave;, una qualit&agrave; resa ancor pi&ugrave; "speciale" se considerato il fatto che non &egrave; mai stato un pilota troppo vincente numeri alla mano, seppur spesso veloce e competitivo. Nell'analisi del round di Misano quanto appena detto rientra nell'equazione di un pilota che per la prima volta da quando ha intrapreso la sua avventura in Superbike, ha alzato la voce, sia letteralmente che metaforicamente, di rimando ad un attacco al potere della Superbike, sportivamente parlando. Sebbene tutto ci&ograve; non sia stato fatto nel migliore dei modi, c'&egrave; molto da salvare dal week-end sanmarinese per Petrucci, che ha tutte le carte in regola per inaugurare, in futuro, (chiss&agrave; se forse gi&agrave; in questa stagione) un nuovo periodo per la massima categoria delle derivate di serie, sia da un punto di vista mediatico che di prestazioni.  SBK, a Misano i tifosi si scaldano vicino ai piloti: un esempio per la MotoGP?       

Il round sanmarinese &egrave; stato un mix di alti e bassi per il ternano: grande competitivit&agrave;, ma un risultato complessivo deludente

SBK, Danilo Petrucci: l'alba di un nuovo inizio in una Misano a due facce

Xavier Fores, soprannominato &quot;Xavi&quot; &egrave; un forte ed esperto pilota di 37 anni, protagonista di stagioni complete del campionato mondiale SBK. I risultati migliori ottenuto dal nativo di Llombai risalgono al trienno 2016-2017-2018, periodo in cui portava in gara una Ducati. A prepararla era il team Barni Racing, squadra con cui costituiva un tutt&#39;uno? Perch&eacute; non riprovarci?  Fores e Barni, micidiali con la bicilindrica&nbsp;    Vero, Xavi e la Panigale allestita dalla formazione bergamasca viaggiavano spediti, tanto da legnare pi&ugrave; volte rivali ufficiali, nella collezione di 6 podi iridati. In sella alla due cilindri bolognese, Fores esibiva uno stile di guida spettacolare, coniugandolo con grande velocit&agrave; ed eccellente concretezza.  Infatti, per anni lo spagnolo del team di Marco Barnab&ograve; veniva ritenuto il riferimento tra i piloti privati, diventati poi &quot;indipendenti&quot;. Fu davvero un peccato apprenderne la separazione, perch&egrave; le parti si erano davvero molto amate, rimanendo in buoni contatti.  Fores e Barni, possibile outsider con la V4 R    Precisiamo quanto segue: Barni vanta una esperienza tecnica di prim&#39;ordine, maturata in anni di corse. Ducati &egrave; consapevole che la struttura con base a Calvenzano rappresenta una sicurezza di competenza e capacit&agrave;. Ottimo. Marco sa fare il suo mestiere sia con gli attrezzi, che nel mercato piloti. E il pilota in oggetto ha gareggiato in MotoGP, MotoE, Supersport ed Endurance. Ottimo pure lui.  Ecco le parole condivise con Xavi, vuoi perch&eacute; i due si vogliono ancora bene, vuoi perch&egrave; sanno che insieme potrebbero fare ancora bene. Il tempo &egrave; passato, i cilindri sono saliti da due a quattro, per una Panigale V4R moto indicata per Fores - come poter ammirare nella foto qui sopra scattata all&#39;Estoril, circuito dove lo spagnolo sostitu&igrave; in Go Eleven l&#39;infortunato Philipp Oettl - volete vedere che, da semplici chiacchiere e messaggi, ne nasce un accordo per la SBK 2023?  &nbsp; 

La squadra Ducati di Marco Barnab&ograve; e lo spagnolo Xavi sono gi&agrave; stati protagonisti di tre stagioni disputate e ottimi risultati: perch&eacute; non farne (almeno) una quarta? I&nbsp;contatti sono in atto da giorni

Si erano tanto amati: Barni e Fores flirtano per la SBK 2023

A dire il vero, per Samuele Cavalieri il weekend di Barcellona non rappresenter&agrave; il debutto mondiale. Il giovane pilota emiliano ha esordito in SBK nel 2019 a Misano, pista che affront&ograve; con la Panigale V4 R del team Motocorsa. Al Circuito de Catalogna, Samuele avr&agrave; ancora una Ducati, ma quella Barni, squadra per cui milita con eccellenti risultati nel Campionato Italiano Velocit&agrave;.  Samu76 &egrave; allenato, pronto e carico: &quot;Sono felicissimo, &egrave; difficile spiegare quanta sia la soddisfazione per me provata in questo momento - la gioia di Cavalieri - perch&eacute; &egrave; bello sapere che non seguir&ograve; il weekend SBK davanti alla TV, bens&igrave;, mi godr&ograve; le azioni direttamente in pista. Sar&agrave; importante lavorare con metodo, senza che io mi faccia prendere da una eccessiva foga. Il mio obiettivo &egrave; imparare pi&ugrave; cose possibili&quot;.    Gli avversari forti sono tanti e il portacolori Barni ha il giusto atteggiamento: &quot;Johnny Rea, su tutti. Sar&agrave; molto bello scendere in pista con lui, ma anche con gli altri, perch&eacute; qui abbiamo il meglio della categoria. Dalla mia ho una conoscenza del tracciato, sebbene nel CEV io abbia girato nella configurazione prevista dalla Formula, cio&egrave;, senza i curvoni finali e con la esse di rallentamento. A parte quella variante, la pista mi piace e so che girarci con una Superbike sar&agrave; una situazione diversa, nuova. Sar&agrave; importante per me adattarsi a tutto&quot;.  Tutto comprende pure la moto. La V4 R mondiale non &egrave; uguale alla Ducati preparata per il CIV: &quot;Infatti, dovr&ograve; adattarmici presto - conferma - per fortuna le sessioni sono numerose, giriamo spesso. Le differenze tra i due modelli ci sono e si sentono, coi bravi ragazzi del team Barni proveremo a partire con la base utilizzata nel Campionato Italiano. Motore, elettronica, sospensioni e bilanciamenti si differiscono, prover&ograve; a capire il pacchetto in meno tempo possibile&quot;.  Samuele Cavalieri si congratula con Rinaldi, nuova stella in SBK   Un altro giovane azzurro sta facendo benissimo nel mondiale e Samuele si congratula con uno degli avversari del weekend: &quot;Rinaldi &egrave; stato molto bravo, sono contento per lui. Non mi aspettavo che Michael Ruben potesse vincere cos&igrave; presto, dato che prima di Teruel non era riuscito a salire sul podio.&nbsp; Gli faccio i complimenti e... prover&ograve; ad imparare pure da lui&quot;.  Tre gare non spaventano Cavalieri, che ha gi&agrave; un metodo: &quot;Lavorare con metodo, appunto. Ogni turno sar&agrave; sfruttato nel migliore dei modi. In gara poi proveremo a concretizzare il nostro operato. Arriviamo dalle gare di Imola, io sono in forma, ce la metter&ograve; tutta per fare bene, dando il massimo&quot;.  La SBK del Montmel&ograve; si pu&ograve; seguire in TV ai seguenti orari 

Samuele non &egrave; al debutto assoluto, ma per lui &egrave; la prima volta con la V4 R Barni: &quot;Johnny &egrave; il pi&ugrave; forte di tutti, Michael Ruben a Teruel gli ha dato pi&ugrave; di otto secondi. Conosco gi&agrave; la pista, mi adatter&ograve; alla V4 R in versione mondiale&quot;

SBK, Cavalieri: &ldquo;Prover&ograve; ad imparare da Rea e da... Rinaldi&rdquo;

Marco Melandri &egrave; contento. Il ravennate osserva la sua Ducati numero 33, spiegando quanto gli sia piaciuta la tre giorni dell&#39;Angel Nieto: &quot;La V4 R va forte, inizio a capirla bene - conferma&nbsp;- Certo, avrei bisogno di pi&ugrave; ore in sella, ma penso che il mio sia stato un buon inizio. Ho effettuato tanti sorpassi a Jerez, mi sentivo bene nella guida, malgrado fosse quella spagnola la mia prima uscita stagionale&quot;.    Il caldo andaluso, non ha messo in ginocchio l&#39;ex iridato della 250 Grand Prix: &quot;Faceva caldo, &egrave; vero - conferma - per&ograve; io ho provato di peggio, sai. Per esempio, ricordo il Qatar del 2004, quando si correva di giorno. Non si poteva nemmeno toccare l&#39;inferiata del muretto, n&eacute; le parti in metallo: c&#39;era il rischio di bruciarsi le mani. Oppure, Laguna Seca 2006, una roba terribile. Poi, Thailandia, Malesia... tante situazioni. Diciamo che, a Jerez, mi sono difeso bene, anche perch&eacute; ero preparato fisicamente. Non ho sofferto, in nessuna delle tre corse&quot;.  Portimao &egrave; meno torrida e a Melandri piace: &quot;Questa pista &egrave; bella, veloce, tecnica. L&#39;apprezzo molto. Per fare bene, stiamo lavorano con i ragazzi del team Barni, davvero bravi. Stiamo cercando una migliore posizione di seduta sulla moto, nell&#39;obiettivo di sentirla ancora meglio in pista. A Jerez mi sono divertito, voglio fare lo stesso qui in Portogallo. Sono tornato a correre per divertimento, per il piacere di stare in sella e gareggiare. Altrimenti, me ne sarei rimasto a casa&quot;.  Marquez vuole vincere sempre: per prestigio, soldi e... 

Marco &egrave; reduce da un ottimo weekend di Jerez e non vede l&#39;ora di gareggiare a Portimao: &quot;Corro perch&eacute; mi piace guidare la moto, la V4 R &egrave; veloce e i ragazzi di Barni sono bravissimi&quot;

Melandri: &ldquo;Tornato perch&eacute; voglio divertirmi&rdquo;

Marco Melandri &egrave; un pilota esigente, lo sappiamo. Il background del ravennate deriva dai Gran Premi, mondo in cui i piloti sono attenti ad ogni dettaglio. Il campione del mondo 250 annata 2002 parte da Jerez in sostituzione dell&#39;acciaccato Leon Camier. A differenza dell&#39;inglese, Marco &egrave; meno alto, con braccia e gambe pi&ugrave; corte.  Ci&ograve; ha imposto una rivisitazione dell&#39;assetto dedicato alla Panigale V4 R, moto nuova per lui, subito piaciuta. Oltre ad aver bilanciato la distribuzione dei pesi con inferiori carichi all&#39;anteriore richiesti da Leon, Melandri si &egrave; fatto approntare una posizione di guida specifica per le propria taglia.    Una sella speciale &egrave; montata sulla Ducati del team Barni, sfoggiata oggi all&#39;Angel Nieto. Si possono notare due &quot;cuscini&quot; laterali voluminosi ed il tampone centrale. Per il numero 33, la modifica rappresenta un vantaggio: &quot;Sia nelle curve che in rettilieno - ha spiegato - perch&eacute; in piega riesco ad &#39;aggrapparmi&#39;, sentendo bene la V4 R. In accelerazione evito di scivolare con il fondoschiena. A me piace sentire con le parti del corpo la moto, la sella &egrave; un dettaglio tecnico fondamentale&quot;.  SBK, Melandri lascia le curve di Manuela, per le pieghe con la Ducati - FOTO 

Marco debutta a Jerez sulla Ducati del team bergamasco, stando attento ad ogni dettaglio, come la posizione di guida

SBK: sella speciale e dedicata per Melandri, sulla V4 R di Barni

Samuele Cavalieri &egrave; molto contento. Il giovane pilota del team Barni ha potuto provare la Ducati Panigale V4 R che porter&agrave; in gara nel Campionato Italiano Velocit&agrave;, effettuando un test preparativo sulla rinnovata pista di Misano Adriatico. La nuova asfaltatura &egrave; piaciuta molto al (quasi, perch&eacute; compier&agrave; gli anni il 7 giugno) ventitreenne emiliano, che, tra una incredibile piega e l&#39;altra, ha cos&igrave; commentato i lavori fatti da poco: &quot;L&#39;asfalto offre tantissimo grip, a volte troppo: noi piloti abituati ai motori 1000, amiamo far scivolare un po&#39; le gomme in uscita di curva. Comunque, gran lavoro per il Misano World Circuit, aderenza eccezionale, mi piace questa miglioria&quot;.    A Cavalieri, oltre alla pista, &egrave; piaciuta pure la sua... cavalcatura, in versione 2020: &quot;Non guidavo una moto da competizione da tempo, tuttavia, ho trovato immediatamente ii giusto feeling di guida. Mi sono trovato bene con lo staff del team Barni, abbiamo lavorato bene. La base tecnica &egrave; buona, mi d&agrave; fiducia; dobbiamo sistemare alcuni dettagli e ci impegneremo per farlo. Vogliamo arrivare pronti al primo round del CIV Superbike&quot;.  Infine, commenti sulle bellissime colorazioni di moto, tuta e casco portati a Misano da Samuele: &quot;Bella la moto, vero? Si tratta della livrea ufficiale 2020. Per quanto riguarda tuta e casco, ho usato il materiale tecnico destinato ai test. Ancora non ho sfoggiato i miei colori, ma arriveranno presto&quot;.  Zanetti sulla Superleggera: &quot;Una Ducati per palati fini&quot; 

Samuele ha provato a Misano la Ducati Panigale V4 R del team Barni: &quot;La base tecnica mi d&agrave; fiducia e mi sono trovato bene coi ragazzi della squadra&quot;

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