Lo avevamo intervistato nel periodo invernale, capendo quanta voglia avesse di tornare in sella. Invece, niente da fare per Eugene Laverty. A Barcellona si stanno tenendo i test SBK, ma il team RC Corse ed il pilota irlandese non stanno girando. Dall&#39;inizio del 2021 ad oggi, questa squadra non ha ancora compiuto un singolo passaggio, in nessuna pista iridata.  Il caso sembra complicato. Cio&egrave;, &egrave; proprio un caso. Pare che la moto non sia ancora stata completata, poich&eacute; mancante di alcuni parti, tra le quali cerchi ruota e freni. Questo &egrave; quanto appreso dal paddock catalano. Altre voci, piuttosto attendibili, suggeriscono che il team sia in ritardo nei rispettivi pagamenti.  Dal canto suo, Eugene &egrave; apparso piuttosto tranquillo: &quot;Prima di arrivare in circuito, sapevo che avrei potuto non girare - le sue parole - infatti, non sono poi cos&igrave; sorpreso. Peccato davvero, ma ho fiducia che si possa risolvere questa complicata situazione&quot;.  Nuovo forcellone, aerodinamica evoluta e stile di guida da rivedere   Laverty non si arrende: &quot;Ho un contratto di collaudatore con BMW - spiega - il mio lavoro lo ho. Per&ograve; voglio correre. Anche perch&egrave; la nuova moto &egrave; davvero molto promettente. Il forcellone &egrave; stato ridisegnato, forse &egrave; indicato per corporature come quelle di Sykes e Van Der Mark. Io mi ci dovr&ograve; riadattare, perch&egrave; pure l&#39;aerodinamica &egrave; differente&quot;.  L&#39;assenza di RC Corse stride con il furgoncino del pilota, parcheggiato nel paddocl del Montmel&ograve;: &quot;Adesso voglio vedere che succeder&agrave; - ancora il numero 50 - al campionato manca poco tempo. Ci sar&ograve;. Sto lavorando per realizzare un piano B, con o senza RC Corse&quot;.    Pecco Bagnaia: &quot;Italiani, bravi a criticare i piloti italiani&quot; 

L&#39;irlandese non ha ancora compiuto un singolo passaggio con la nuova M1 100RR ed il team RC Corse non si &egrave; presentato a Barcellona: &quot;Sto monitorando la situazione, ma ho pronto un piano B&quot;

Test SBK, niente BMW per Laverty: &ldquo;Non ero sicuro che avrei girato&rdquo;

E&rsquo; una pre season molto particolare quella che stanno vivendo i piloti del Mondiale Superbike. C&rsquo;&egrave; chi continua a girare in pista per mantenersi in allenamento come Redding e Rabat, c&rsquo;&egrave; chi andr&agrave; in pista a breve (Kawasaki con il solo Rea) e c&rsquo;&egrave; chi continua ad allenarsi con la bicicletta ed altre moto.  E&rsquo; il caso di Eugene Laverty che, in una sessione di Q&amp;A sulla pagina Facebook di BMW Motorrad Motorsport ha risposto ad alcune domande sul tipo di allenamento in questo periodo, la condizione fisica e le aspettative per la stagione 2021, la seconda con BMW.&nbsp;  &ldquo;Guidare la stessa moto per il secondo anno di fila &egrave; importante&rdquo;   Eugene Laverty apre la parte &ldquo;succosa&rdquo; del Q&amp;A, ovvero quella sul 2021 in sella alla BMW di RC Squadra Corse facendo un paragone con i suoi colleghi Jonathan Rea e Chaz Davies, per anni in sella alla stessa moto. &ldquo;Per essere al top in campionato serve continuit&agrave;&rdquo; &ndash; dice Laverty &ndash; &ldquo;si &egrave; visto con Rea ed i suoi molteplici titoli con la Kawasaki e lo stesso Davies, per anni in Ducati. Sono contento di continuare con BMW per questo secondo anno.&quot;  Parlando della moto nuova, Laverty dice: &ldquo;Rispetto alla S1000RR, la M1000RR ha pi&ugrave; potenza e quindi un regime di giri superiore, ha anche le ali che aiutano nel controllo della moto data la maggiore potenza. La M1000RR &egrave; una evoluzione della moto dello scorso anno, uno step in avanti.&rdquo;  Riferendosi alle ali, Eugene aggiunge: &ldquo;Le ali danno vantaggi e svantaggi, devo ancora capire quelle di BMW cosa danno. Sicuramente aiutano nel controllo della potenza della moto in uscita di curva ma possono risultare deleterie a centro curva. Voglio capire meglio il nuovo pacchetto di BMW per vedere vantaggi e svantaggi.&rdquo;  &ldquo;La moto sar&agrave; la stessa di Tom e Michael&rdquo;   Eugene spiega quale sar&agrave; il trattamento riservato a lui ed il team RC Squadra Corse nel corso della stagione. &ldquo;Avr&ograve; praticamente la stessa moto di Tom e Michael, &egrave; stato il punto importante che mi ha permesso di accettare questo progetto. Saremo un team satellite ma supportato ufficialmente da BMW. Per Tom questo sar&agrave; il terzo anno mentre per me sar&agrave; il secondo e per portare avanti il progetto sar&agrave; utile capire quale sar&agrave; la moto migliore durante la stagione.&rdquo;&nbsp;  Sugli aggiornamenti che il team ricever&agrave;, Laverty aggiunge: &ldquo;Il team ufficiale &egrave; sempre il team ufficiale, ci saranno dei momenti della stagione nei quali avranno pezzi in anticipo, che per&ograve; pu&ograve; essere sia positivo che negativo per quanto riguarda soprattutto il lavoro di sviluppo. Io faccio parte del team di sviluppo di BMW e dar&ograve; il mio contributo a migliorare la moto. Se l&rsquo;anno scorso tutto il lavoro di sviluppo era sulle spalle di Tom, quest&rsquo;anno ci saranno 4 grandi piloti a contribuire allo sviluppo della moto.&rdquo;&nbsp;  &nbsp;&ldquo;L&rsquo;anno scorso siamo andati bene su alcuni circuiti e meno bene su altri&rdquo;   Eugene Laverty svela gli obiettivi per il 2021 facendo un paragone con la stagione scorsa nella quale ci sono state criticit&agrave; su alcuni tracciati. &ldquo;Abbiamo faticato tanto dove c&rsquo;era da frenare forte ed in percorrenza nelle curve lente. Dobbiamo cercare di lavorare su questi aspetti per migliorare la moto nelle aree dove abbiamo ancora delle criticit&agrave;. Non faccio previsioni ma sono ottimista per questa stagione grazie alla nuova M1000RR e spero che tutto il lavoro che abbiamo fatto l&rsquo;anno scorso porti a qualcosa quest&rsquo;anno.&rdquo;&nbsp;  SBK, crisi BMW: colpa dei piloti o della moto?  L&rsquo;irlandese continua a coltivare il sogno di poter tornare al successo in Superbike 6 anni dopo l&rsquo;ultima volta (Phillip Island 2014 con la Suzuki). &ldquo;L&rsquo;ultima volta che l&rsquo;inno irlandese &egrave; risuonato sul podio &egrave; stata nel 2014. Sono passate sei stagioni, un po&rsquo; troppo. Per riuscire a tornare a vincere bisogna che tutto sia in ordine, a cominciare dalla giusta moto e penso che BMW sia la moto giusta. Ho 34 anni e ho voglia di tornare a vincere dopo alcune stagioni sfortunate per i vari infortuni, grazie a questa pausa mi sento bene come non lo sono mai stato prima.&rdquo;  Laverty: &quot;La SBK &egrave; come la MotoGP: possono vincere tanti piloti&quot; 

&ldquo;Avr&ograve; la stessa moto di Tom e Michael&rdquo; rivela l&rsquo;irlandese di BMW RC Squadra Corse in una sessione di Q&amp;A sulla pagina Facebook di BMW Motorrad

SBK, Eugene Laverty: &ldquo;Non vedo l&rsquo;ora di tornare in pista&rdquo;

The 2021 season marks Eugene Laverty&rsquo;s ninth year in SBK. The highly experienced 34-year old Irishman will be riding the BMW, fielded by team RC Squadra Corse, a new squad that is putting its trust in the category veteran: &ldquo;It&rsquo;s always a good thing to be able to count on real experience - #50 tells from Portugal, where has been living in recent years &ndash; it&rsquo;s very useful when it comes to bike development and the work over the weekend. It will all be new with RC Corse, but the project is stimulating, interesting. I&rsquo;ve recovered well from my recent injuries and I have to say I&rsquo;m in great shape right now. I haven&rsquo;t felt this good since 2017. After which I had two tough years. I had fifteen years with no problems, and then five surgeries in five years. Let&rsquo;s say that if I was lucky earlier on, I paid for it later&rdquo;.    How did you spend Christmas? Eating a lot or sticking to a diet?  &ldquo;Ah, I don&rsquo;t have any problems with eating a lot, as I burn it all off quite quickly (he laughs). Yes, I have a very fast metabolism and so stayed in shape over the holidays. Then I started training from 1 January, to be ready for the first races&rdquo;.  You&rsquo;ll continue to ride a BMW, but a brand-new model.  &quot;It will be important for me to take on a second season with a bike from the same manufacturer. Not many riders can be quick in their first year on a specific bike, aside from Marc Marquez when he debuted with the Honda. Other riders need time to familiarise themselves and, for me, I&rsquo;ve always done better in my second year with the same bike. For example, in Aprilia, but also with the Honda Parkalgar team in Supersport. In both situations, I finished second in the championship, in 2010 and 2013. So, I know that my second year in the same colours can only bring real improvement&rdquo;.  Van Der Mark has already tested the new M 1000RR, how about you?  &ldquo;I haven&rsquo;t yet tested the new BMW, but I know I can bring a lot of experience gained last year to the new project. This will be important, as there&rsquo;s a lot of work to do. I&rsquo;ve achieved my best results with Italian teams and my new team is Italian too. I know I&rsquo;ll have fun working with them. There will also be some BMW guys. We&rsquo;ll be an independent team, but supported by the manufacturer. There&rsquo;s greater balance across the entire SBK series now, with high-level teams, both factory and private&rdquo;.  Podium goal   BMW brings an impressive army and Eugene explains how important it is that the German manufacturer is investing in the production-derived series: &ldquo;On the grid, they&rsquo;ll have twice the number of bikes as in 2020, and this step forward is important, because we have four strong riders, for a project that can grow quickly. The test days will be announced soon, and I can&rsquo;t wait to start&rdquo;.  Also because SBK continues to grow  &ldquo;Yes. In the past, private teams were unable to fight at the front, perhaps some managed it, but rarely so. While today we see many riders fighting for the podium and race wins. This is also clear to see in MotoGP, where various riders and teams can win. SBK is following the MotoGP trend, moving towards that same balance. More manufacturers now have chance to do well, we&rsquo;ve seen Toprak Razgatlioglu stand out with the Puccetti Kawasaki and last year we also saw Yamahas and Ducatis out front. Today&rsquo;s SBK is fantastic, and gives everyone a real possibility&rdquo;.    What&rsquo;s your 2021 goal?  &ldquo;I want to do better than in 2020. A lot better. I want to be stronger than I was last year, trying to be as quick as possible. I&rsquo;l work hard to improve, particularly in braking, that&rsquo;s an area of my riding I need to focus on. My aim is to push to score podium results&rdquo;.  Is the title a feasible goal for BMW?  &ldquo;We need to be realistic. Last winter, people were saying &lsquo;this year we&rsquo;ll fight for the title&rsquo;, but I knew that those saying that didn&rsquo;t understand how high the SBK level was, and still is. To try and beat Rea and Kawasaki, you need to take well-considered, precise steps, otherwise you risk going in the wrong direction. Winning an SBK championship takes patience and method&rdquo;.  Translated by Heather Watson  MotoGP: new yacht for Rossi, the Doctor sets sail in 2021 

In 2021 Eugene will compete with team RC Squadra Corse&rsquo;s BMW: &quot;To win a Superbike title, you need patience and method. My aim is to fight for the podium&quot;

Laverty: &ldquo;WorldSBK is like MotoGP, many riders can win&rdquo;

Per Eugene Laverty, la stagione 2021 sar&agrave; la nona spesa in SBK, per una esperienza iridata assolutamente invidiabile. Il trentaquattrenne pilota irlandese disputer&agrave; il campionato con BMW, messa in pista dal team RC Squadra Corse, neonata formazione che si affida al veterano di categoria: &ldquo;&Egrave; sempre una buona cosa godere di una grande esperienza - il numero 50 ci parla dal Portogallo, suo luogo di dimora degli ultimi anni - caratteristica molto utile nello sviluppo della moto e per il lavoro durante il weekend. Con RC Corse sar&agrave; tutto nuovo, ma la cosa &egrave; stimolante, interessante. Mi sono ripreso bene dagli infortuni patiti negli ultimi tempi e devo dire come adesso il mio corpo sia in ottima forma. Non mi sentivo cos&igrave; bene dal 2017. Poi, ho avuto due anni duri. Ho trascorso 15 anni di carriera senza nemmeno un problema, in seguito ho subito 5 interventi chirurgici in 5 anni. Diciamo che se prima sono stato fortunato, dopo ho dovuto reagire&rdquo;.    &nbsp;Come hai trascorso il Natale? Hai mangiato molto o ti sei tenuto a dieta?  &nbsp;&ldquo;Ah, per me non &egrave; un problema mangiare molto, perch&eacute; tanto brucio tutto in maniera assai rapida&nbsp;(ride). S&igrave;, il mio &egrave; un organismo velocissimo, perci&ograve;, sono rimasto in forma anche durante le festivit&agrave; natalizie. Dal primo gennaio ho iniziato la mia preparazione 2021, per arrivare pronto ai prossimi impegni&rdquo;.  &nbsp;Guiderai ancora una BMW, un modello del tutto nuovo.  &quot;Per me sar&agrave; davvero importante affrontare una seconda stagione consecutiva in sella ad una moto dello stesso Marchio. Non ci sono tanti piloti capaci di essere immediatamente veloci al primo anno su una specifica moto, a parte Marc Marquez su Honda all&rsquo;esordio. Gli altri corridori hanno bisogno di pi&ugrave; tempo per famigliarizzare e, parlando di me, nella mia carriera ho sempre fatto meglio al secondo anno con la stessa moto. Per esempio, in Aprilia, ma anche con il team Parkalgar Honda in Supersport. in entrambe le situazioni, conclusi al secondo posto in campionato, nel 2010 e ne 2013. Perci&ograve;, so che la seconda stagione con gli stessi colori possa solo portarmi netti miglioramenti&rdquo;.  &nbsp;Van Der Mark ha gi&agrave; provato la nuova M 1000RR: ti sei fatto un&rsquo;idea in merito?  &nbsp;&ldquo;Non ho ancora provato la nuova BMW, per&ograve; so che potremo trasferire molte esperienze maturate lo scorso anno nel nuovo progetto. Sar&agrave; una cosa importante questa, perch&eacute; il lavoro da fare sar&agrave; parecchio. I miei migliori risultati li ho ottenuti con team italiani e italiano sar&agrave; anche la mia attuale squadra. Lavorer&ograve; con tanti ragazzi italiani e so che mi divertir&ograve;. Avremo anche uomini BMW. Saremo una struttura Indipendente, ma ben supportata dalla Casa madre. Adesso la SBK offre team di livello, sia ufficiali che privati, per un equilibrio maggiore in tutta la serie&rdquo;.  Obiettivo podio   BMW metter&agrave; in campo una armata impressionante ed Eugene spiega quanto e come sia fondamentale la scelta della Casa tedesca di investire nelle derivate di serie: &quot;In griglia ci sar&agrave; il numero doppio di moto rispetto a quello visto nel 2020 - analizza - e questo passo in avanti &egrave; importante, perch&eacute; avremo quattro piloti forti, per un progetto che potr&agrave; crescere velocemente. Tra poco saranno annunciati i giorni di test da effettuare, non vedo l&rsquo;ora di cominciare&rdquo;.  Anche perch&eacute; la SBK cresce continuamente.  &ldquo;Idea corretta. Nel passato, i team privati non erano in grado di competere in posizioni di vertice, magari capitava che qualuno ci riuscisse, ma raramente. Oggi, invece, vediamo tanti piloti giocarsi podi e vittorie. Questo fenomeno &egrave; evidente nella MotoGP, dove diversi corridori e squadre possono vincere. La SBK sta seguendo il trend della MotoGP: le derivate di serie stanno percorrendo la stessa via di equilibrio. La possibilit&agrave; di successo &egrave; ora concessa a pi&ugrave; Marchi, abbiamo visto Toprak Razgatlioglu affermarsi con la Kawasaki Puccetti e l&rsquo;anno scorso abbiamo avuto anche Yamaha e Ducati al top. La SBK di oggi &egrave; fantastica e concede grandi possibilit&agrave; a tutti&rdquo;.    Quale &egrave; il tuo obiettivo 2021?  &ldquo;Voglio portare nel box risultati migliori di quelli 2020. Decisamente migliori. Desidero essere pi&ugrave; forte di quanto lo fossi l&rsquo;anno scorso, provando a risultare il pi&ugrave; veloce possibile. Mi impegner&ograve; per migliorare, specialmente nella fase di frenata: le staccate sono un punto della guida sulla quale dovr&ograve; focalizzare la mia attenzione. Il mio obiettivo &egrave; spingere per ottenere posizioni da podio&rdquo;.  &nbsp;Per BWM il titolo &egrave; un discorso fattibile?  &ldquo;Bisogna essere realistici. Durante l&rsquo;inverno scorso, la gente diceva &lsquo;ehi, quest&rsquo;anno ci giochiamo il Mondiale&rdquo;, ma io sapevo che chi faceva quei discorsi, non comprendesse quanto il livello della SBK fosse prima e sia ancora altissimo. Per provare a battere il binomio Rea - Kawasaki, occorre fare passi in avanti ponderati e precisi, altrimenti si rischia di andare nella direzione sbagliata. Per vincere un Mondiale SBK ci vuole pazienza e metodo&rdquo;.  Fausto Gresini migliora: fuori dal coma farmacologico  &nbsp; 

Eugene affronter&agrave; il 2021 con la BMW del team RC Squadra Corse: &quot;Per conquistare un titolo nelle derivate di serie, occorrono pazienza e metodo. Il mio obiettivo &egrave; lottare per il podio&quot;

Laverty: &quot;La SBK &egrave; come la MotoGP: possono vincere tanti piloti&quot;

Eugene Laverty &egrave; molto contento, perch&egrave; sa che anche l&#39;anno prossimo far&agrave; parte del mondiale SBK. Il trentaquattrenne nativo di Toombridge affronter&agrave; la nona stagione iridata nella top class delle derivate di serie, a cui vanno aggiunti tre campionati completi in Supersport e ulteriori cinque spesi nel Motomondiali, distribuiti tra 125, 250 e MotoGP.  Una carriera mica male per Eugenio, che 12 gare vinte in 600 e 13 nella massima categoria del paddock a cui &egrave; pi&ugrave; affezionato. I colori della bandiera irlandese sventoleranno ancora, per almeno un anno, dato che il numero 50 resta in BMW, come aveva lui stesso a noi anticipato, passando da uno spogliatoio all&#39;altro.  La Casa tedesca schierer&agrave; quattro formazioni: il team SMR, con Tom Sykes e Michael Van Der Mark. Bonoco Action, con il connazionale Jonas Folger. Infine, RC Squadra Corse, che ha appena ingaggiato Eugene, subito molto soddisfatto dell&#39;accordo raggiunto: &quot;Sono felice di annunciare che rimarr&ograve; nella famiglia BMW - le sue parole - per una stagione SBK con RC Squadra Corse&quot;.    Moto nuova in arrivo, nella speranza di fare meglio   Il 2020 &egrave; stato strano, difficile, corto e complicato. Soprattutto per Laverty, che ha&nbsp; rimediato guai tecnici e cadute. Serviva una reazione, la nuova M1000 RR aiuter&agrave; i quattro piloti impegnati nel progetto, o vedremo ancora moto tedesche arrancare nelle retrovie?  Ovviamente, i piloti sperano che tutto possa andare bene, per un impegno BMW davvero importante, che non vedevano da tanti anni. A Monaco di Baviera hanno capito che la SBK rappresenta una sfida impegnativa e dispendiosa, appunto, mettendo mano al portafogli. Gli investimenti garantiranno risultati di eccellenza? Lo vedremo presto.  Paolo Ceci far&agrave; la Dakar da navigatore  &nbsp; 

Eugene difender&agrave; ancora i colori della Casa bavarese, passando dal team SMR alla formazione neonata, portando in pista la nuova M1000 RR. Confermata pure la presenza di Jonas Folger, per una formazione tutta teutonica

SBK: Eugene Laverty resta con BMW e approda al Team RC Squadra Corse

Gi&agrave; &egrave; un problema per una casa vedere una moto fuori dalla gara, figuriamoci quando le moto sono due! Il patatrac dell&rsquo;inizio di Gara 1 di Magny Cours (innescato da una entrata un po&rsquo; garibaldina di Gerloff) &egrave; solo la punta dell&rsquo;iceberg di un problema di base in BMW.&nbsp;    I problemi   Da quando sono rientrati lo scorso anno in forma ufficiale seppur appoggiandosi alla struttura di Shaun Muir, i risultati ottenuti sono stati ben al di sotto delle attese, nonostante una buona velocit&agrave; dimostrata sul giro secco ad inizio stagione da Sykes con la pole in Australia e dalla pole di Laverty sul bagnato in Francia.  Il problema principale sembrerebbe essere proprio la nuova S1000RR 2019-2020, molto diversa come concezione dal modello precedente e quindi di diversa interpretazione e di difficile messa a punto, a tal punto che alcuni team della casa bavarese (Berclaz su tutti) la stanno abbandonando per tornare al modello precedente, molto pi&ugrave; affidabile e facile da mettere a punto.&nbsp;  Complicata a tal punto che la gestione delle gomme &egrave; sempre un problema: bene i primi giri salvo poi fare il passo del gambero e finire la gara con le gomme stracciate. E finire le gare non &egrave; sempre scontato con la S1000RR attuale.&nbsp;  La situazione attuale   La situazione di quest&#39;anno &egrave; tragica se facciamo il confronto con lo scorso anno: escludendo Aprilia che ha fatto solo wild card, con 89 punti la S1000RR si trova attualmente all&rsquo;ultimo posto nel costruttori, a distanza siderale dalle altre moto. L&rsquo;anno scorso la moto tedesca fin&igrave; penultima nel costruttori ma con 249 punti e Sykes chiuse ottavo con 223.&nbsp;  Il pilota, seppur bravo come Sykes, non basta per mascherare i limiti della moto ed anche aggiungerne un altro di esperienza come Laverty ha di fatto amplificato i problemi.&nbsp;  Le opinioni   Di questa situazione ne abbiamo parlato con chi la moto la guida attualmente (Salvadori e Delbianco) e chi in passato &egrave; stato pilota BMW sia in Stock 1000 che in Superbike, ovvero Ayrton Badovini.  Luca Salvadori non si &egrave; voluto sbottonare pi&ugrave; di tanto sul caso dicendo che: &ldquo;La vedo un po&rsquo; grigia. Pi&ugrave; che dire che si tratti di un progetto non all&rsquo;altezza non so che dire, &egrave; sotto gli occhi di tutti&rdquo;.  Qualche indicazione in pi&ugrave; la fornisce invece Alessandro Delbianco, pilota DMR nel CIV: &ldquo;La situazione BMW &egrave; veramente particolare. Hanno avuto un sacco di sfortuna, anche Gara 1 di domenica con la doppietta in prima fila e poi finire per terra alla prima curva &egrave; proprio sfortuna. La BMW nuova ha un gran potenziale, in confronto alle altre stock &egrave; la migliore di tutte perch&eacute; ha un grande equilibrio tra potenza, elettronica e telaio. Quando invece cerchi un po&rsquo; di spingere, la moto ha un po&rsquo; meno potenza rispetto ad una Ducati che ne ha invece tanta. Stanno lavorando tanto, sul giro veloce fa paura. Sicuramente manca il team satellite, come del resto hanno tutti i team. Manca il riferimento che pu&ograve; aiutare il team factory a provare e valutare i pezzi nuovi e manca anche un pilota giovane che possa portare novit&agrave; nello stile di guida&rdquo;.  Last but not least il campione Stock 1000 2010 Ayrton Badovini: &ldquo;Difficile giudicare il progetto Superbike di quest&rsquo;anno perch&eacute; essendo un anno particolare non hanno potuto fare i test di sviluppo che avrebbero voluto fare. Credo che abbiano bene in mente su cosa migliorare per il prossimo anno e sono convinto che la nuova moto con i dettagli aggiornati sar&agrave; sicuramente pi&ugrave; performante. La velocit&agrave; ogni tanto ce l&rsquo;hanno ma manca la consistenza in gara. Conoscendo come lavorano a Monaco, non lasciano di sicuro cose in sospeso. Quest&rsquo;anno i mancati risultati devono essere assolutamente appagati il prossimo anno, quindi una serie di sfortune va compensata con i risultati nel 2021. Stanno lavorando tanto, lo dimostrano i lavori di ricerca fatti durante il lockdown con i piloti stampati in 3D, stanno lavorando duramente e si parla dell&rsquo;introduzione di un team satellite per ricerca e sviluppo. Sono convinto che ne verranno fuori&rdquo;.  Per la Casa bavarese, c&#39;&egrave; da sperare che la sofferenza di quest&#39;anno sia solo un ricordo nel 2021.  SBK, Magny-Cours: disastro BMW, il &ldquo;sottomarino&rdquo; Rea domina Gara 1 

La Casa bavarese, dal suo ritorno in forma ufficiale nel Mondiale, non sta raccogliendo i risultati che da Monaco si erano prefissati di ottenere. Ne parliamo con Luca Salvadori, Alessandro Delbianco e Ayrton Badovini

SBK, BMW: che disastro!

Sembrava potesse rivelarsi la giornata ideale di Eugene Laverty, a Magny - Cours in pole position con la S 1000RR, una moto che quest&#39;anno gli ha dato pi&ugrave; dolori che gioie. Grazie ad un giro perfetto su asfalto bagnato ed infimo, l&#39;irlandese del team SMR ha portato in vetta la quattro cilindri teutonica, avvenimento che non accadeva da Phillip Island.  In Australia fu Tom Sykes a siglare il miglior crono in qualifica, oggi secondo. Per la Casa bavarese si stava materializzando un gran sabato, foriero di ottime promesse. Il tutto &egrave;, per&ograve;, svanito in poche centinaia di metri, giusto una curva a sinista. Nella prima piega della manche, l&#39;incidente che ha messo &quot;kaputt&quot; i due portacolori bianco, rosso e blu.    Una autentica disdetta per entrambi, soprattutto per Eugenio: &quot;Mannaggia, nemmeno un giro ed ero gi&agrave; nella ghiaia - la sua delusione - neppure per colpa mia, tra l&#39;altro. Non me l&#39;aspettavo, ho ricevuto il colpo e sono finito gi&ugrave;, Nella caduta mi sono fatto male, forse ho una frattura ad un dito della mano e fatico a camminare. Ma non mi arrendo, tutto &egrave; ok&quot;.  SBK, Gerloff si difende: &ldquo;Ero all&#39;interno. Non ho fatto nulla di sbagliato&rdquo;  Acciaccato ma positivo   Tutto abbastanza bene, con la possibilit&agrave; di riscatto. Comunque, Laverty partir&agrave; anche domani dalla casella pi&ugrave; avanzata dello schieramento: &quot;Sperando che vada diversamente (ride) perch&eacute; cos&igrave; &egrave; stato un macello. Finalmente abbiamo trovato un buon potenziale della moto, bisogna considerare che io sono al primo anno in BMW e che nelle ultime stagioni ho cambiato spesso squadra e dotazione tecnica&quot;.  BMW ha confermato Sykes e ingaggiato Van Der Mark. Michael entrer&agrave; nella formazione ufficiale, per&ograve; l&#39;idea tedesca &egrave; di allestire una ulteriore squadra: &quot;S&igrave;, ne stiamo parlando assiduamente - il numero 50 conferma - ci sono alcuni team che potrebbero passare a BMW. L&#39;idea &egrave; della Casa, una soluzione molto interessante. Perci&ograve;, penso che ci sar&agrave; spazio pure per me, dato che sto crescendo ed inizio a capire ambiente e moto. La nuova M 1000RR promette grandi prestazioni, da vedere &egrave; bellissima, io potrei guidarla nel 2021. Questo &egrave; il mio obiettivo&quot;.  Locatelli Acquaman in Francia: Andrea centra l&#39;ennesima vittoria 

A Magny - Cours Eugene scattava dalla pole, ma &egrave; stato abbattatuo nel primo giro di gara: &quot;E mi sono pure fatto male&quot;. Per&ograve;, parlando dell&#39;anno prossimo svela: &quot;la possibilit&agrave; di guidare la nuova M 1000RR c&#39;&egrave;&quot;

SBK, Laverty ammaccato ma fiducioso: &ldquo;Potrei rimanere in BMW&rdquo;

La Superpole di Magny Cours si &egrave; disputata su un asfalto bagnato che si &egrave; andato progressivamente asciugando e si &egrave; conclusa con un risultato a sorpresa: a stampare il miglior crono &egrave; stato infatti Eugene Laverty su BMW. L&rsquo;irlandese ha messo a segno la sua quarta Superpole in carriera, la prima con BMW.  Doppietta BMW   A sottolineare il primato della Casa bavarese, l&rsquo;uno-due messo a segno grazie a Tom Sykes, che ha fermato il cronometro a soli 142 millesimi dal compagno di squadra. E&rsquo; la prima doppietta BMW in Superpole.  A poco meno di 2 decimi da Laverty si &egrave; piazzato Jonathan Rea: il pentairidato sulla Kawasaki, reduce da una caduta in FP3, chiuder&agrave; dunque la prima fila, precedendo di appena 49 millesimi il compagno di squadra Alex Lowes.  Quinto tempo per il dominatore delle prove libere Garrett Gerloff, sulla prima Yamaha, quella del team GRT: l&rsquo;americano &egrave; anche primo degli indipendenti e precede l&rsquo;olandese Michael van der Mark sulla Yamaha ufficiale. Con Gerloff i colori americani tornano nelle prime cinque posizioni in Superpole dopo un lungo digiuno: l&rsquo;ultima volta era stato nel 2016, a Losail, con l&rsquo;indimenticato Nicky Hayden.    Prima Ducati con Rinaldi   Secondo degli indipendenti Michael Ruben Rinaldi, che ha piazzato nella settima casella la prima Ducati al via: il romagnolo portacolori del team Goeleven ha siglato un crono di poco superiore agli 8 decimi rispetto a Laverty.  Ottavo crono per Loris Baz: il leader di FP3 si prenota dunqje un posto al centro in terza fila, fra le Ducati di Rinaldi e quella di Chaz Davies, autore del nono tempo.  Scott Redding, al debutto con la gomma Pirelli da bagnato, si &egrave; fermato ad 1 secondo dalla vetta, con la Ducati ufficiale: pi&ugrave; o meno il gap che aveva ieri alla fine delle prove libere, e che gli vale il decimo tempo in Superpole.  Dodicesimo tempo per Federico Caricasulo, quarto degli indipendenti sulla Yamaha GRT, alle spalle della Honda di Leon Haslam e davanti alla Yamaha ufficiale di Toprak Razgatlioglu.  Alle loro spalle Xavier Fores, su Kawasaki del team Puccetti, e l&#39;argentino Leandro Mercado, su Ducati del team Motocorsa, che precede il pilota di casa Valentin Debise.  Superpole difficile per Alvaro Bautista: lo spagnolo ha piazzato la sua Honda soltanto nella diciassettesima casella. Ventesimo crono per l&rsquo;esordiente Samuele Cavalieri con la Ducati del Team Barni davanti alla Honda del team Mie di Takahashi.  La classifica della Superpole   SBK, Redding: &ldquo;Rea &egrave; veloce sul bagnato, ma posso esserlo anche io&rdquo; 

BMW piazza l&rsquo;uno-due con il secondo miglior tempo di Tom Sykes. A chiudere la prima fila Jonathan Rea, caduto in FP3. Settimo crono per Rinaldi con la prima Yamaha

SBK Magny-Cours, Superpole per Laverty

Nel periodo di stop delle corse per la pandemia di Coronavirus, i lavori nel team BMW Motorrad Motorsport sono andati avanti e nella galleria del vento di BMW gli ingegneri hanno perfezionato l&#39;aerodinamica della S 1000 RR.  Un ruolo importante in questo lavoro &egrave; stato svolto dal pilota ufficiale Eugene Laverty, ma sotto forma di modello 3D.  Il modello 3D   Proprio cos&igrave;: per simulare le condizioni di flusso aerodinamico nel modo pi&ugrave; realistico possibile, non &egrave; sufficiente posizionare la moto da sola nella galleria del vento. In pista, c&#39;&egrave; anche un pilota in sella, che offre la propria resistenza all&#39;aria, anche se la sua posizione di guida &egrave; ottimizzata. Per questo motivo, nella galleria del vento viene utilizzato l&#39;intero flusso di moto e pilota, simulando velocit&agrave; fino a 255 km/h con un motore elettrico da 2.600 CV. Per questo BMW Motorrad Motorsport ha adottato un metodo innovativo: la scansione 3D.  Il ruolo dell&rsquo;aerodinamica   L&#39;aerodinamica, del resto, gioca un ruolo chiave nel determinare la velocit&agrave; massima di una Superbike nel mondiale. Anche i pi&ugrave; piccoli dettagli possono fare la differenza qui. L&#39;obiettivo &egrave; mantenere la resistenza aerodinamica pi&ugrave; bassa possibile.  &ldquo;Eugene era qui a Monaco con noi prima dello scoppio della pandemia di Coronavirus. Stava cercando di trovare la posizione ideale in sella alla RR e, mentre si trovava in quella posizione, abbiamo preso misure dettagliate con uno scanner 3D&rdquo;, ha dichiarato Marc Bongers, direttore di BMW Motorrad Motorsport.  Misurazioni dettagliate significano ogni singolo dito del guanto, ogni contorno del casco, ogni cucitura nella tuta in pelle, ogni piega che influenza la resistenza aerodinamica e con essa il flusso d&#39;aria.  &ldquo;Sulla base dei dati della scansione 3D, abbiamo creato un modello in plastica composto da due met&agrave;. E&rsquo; stata necessaria circa una settimana per ottenere tutti i dettagli giusti, poi il nostro Eugene 3D &egrave; stato pronto per l&#39;azione&rdquo;, ha aggiunto Bongers.  SBK, Laverty: &ldquo;Servono risultati subito. Tirer&ograve; il collo alla BMW&rdquo;  Sempre disponibile per i test   Da allora la versione in plastica di Laverty ha collezionato oltre 50 prove nella galleria del vento. &quot;L&#39;uso di un modello 3D come questo ci consente di lavorare in modo pi&ugrave; efficiente nello sviluppo della nostra RR&quot;, spiega Bongers. &ldquo;Mentre un vero pilota deve viaggiare per arrivare qui, la versione in plastica &egrave; disponibile in qualsiasi momento per i test nella galleria del vento. Ci&ograve; significa che possiamo valutare e implementare gli aggiornamenti ancora pi&ugrave; rapidamente&quot;.  Un altro grande vantaggio del modello 3D &egrave; diventato particolarmente evidente durante l&#39;interruzione forzata per il Coronavirus. Mentre i piloti del WorldSBK Laverty e Tom Sykes non potevano raggiungere Monaco a causa delle restrizioni di viaggio, il Laverty in plastica era a Monaco, pronto a tornare sul RR nella galleria del vento.  Laverty: &quot;Un risultato fantastico&quot;   &quot;Ha solo le sfumature pi&ugrave; pallide della mia carnagione irlandese&quot;, ha detto Laverty ridendo. &ldquo;A parte gli scherzi, &egrave; stato un po&#39; insolito rimanere in sella alla moto cos&igrave; a lungo per farsi prendere le misure da ogni angolo con uno scanner 3D. Tuttavia, il risultato &egrave; fantastico. Posso fare del mio meglio per rendere la nostra RR pi&ugrave; veloce senza dover essere di persona a Monaco. Non capita tutti i giorni di vederti come modello cos&igrave; dettagliato. &Egrave; affascinante ci&ograve; che &egrave; possibile fare con la tecnologia moderna e il BMW Group sta aprendo la strada in molte aree in questo senso&quot;.  Dopo l&#39;interruzione per la pandemia di Coronavirus, ora sono state prese le misure anche al compagno di squadra Sykes e il suo modello 3D entrer&agrave; presto in azione nella galleria del vento. Intanto, la RR e i piloti &lsquo;veri&rsquo; entreranno in azione nel primo weekend di agosto, con il secondo round della stagione a Jerez. de la Frontera, in Spagna.  SBK: cancellati i round in Gran Bretagna, Olanda e Qatar 

&ldquo;E&rsquo; stato insolito rimanere in sella cos&igrave; a lungo per farsi prendere le misure con lo scanner 3D, ma il risultato &egrave; fantastico. Posso rendere la nostra RR pi&ugrave; veloce senza dover essere presente a Monaco&rdquo;, dice Laverty

SBK: Laverty clonato in 3D per i test di aerodinamica

Quasi 100.000 persone affollarono l&rsquo;Autodromo Nazionale di Monza, in quella domenica 8 maggio 2011. Il pubblico della SBK proveniva da ogni dove, specialmente quando si correva in Brianza: Aprilia, Ducati, Honda, BMW, Kawasaki, Suzuki e Yamaha erano le moto portate in gara dai protagonisti, che si dettero battaglia in entrambe le manche.  Chi diceva che la R1 non godesse del motore pi&ugrave; prestante della griglia, aveva - forse - ragione. Tuttavia, nei lunghi rettilinei monzesi, la quattro cilindri a scoppi irregolari messa in pista da Iwata vol&ograve;, soprattutto nelle mani di Eugene Laverty, autore di una doppietta.   L&rsquo;irlandese sfrutt&ograve; ogni cavallo a sua disposizione e guid&ograve; al limite nei curvoni. Gli avversari si inchinarono al vice campione del mondo Supersport, sino a l&igrave; un po&rsquo; in difficolt&agrave;, da l&igrave; in avanti sempre concreto e competitivo.    Gara 1, Biaggi e Haslam si arresero a Laverty   &nbsp;Diciotto giri, tirati al massimo. All&rsquo;epoca la partenza era ancora con quattro piloti per fila; in pole c&rsquo;erano Biaggi, campione in carica con l&rsquo;Aprilia RSV4. Laverty e la sua R1 blu appena dietro, poi Rea su Honda e Corser, alfiere BMW.  Non abbiamo finito l&rsquo;articolo ed abbiamo gi&agrave; i brividi, nel sol nominare certi piloti. Comunque, andiamo avanti: Melandri e la R1 numero 33 partivano dalla quinta casella, Leon Haslam con la S 1000RR dalla sesta, completavano la seconda fila Michel Fabrizio e Noriyuki Haga, rispettivamente portacolori Suzuki e Aprilia.  Molto bene, il semaforo si spense e tutti arrivarono alle temibile prima chicane, lenta, stretta e traditrice. Tutto sommato, ogni corridore ne usc&igrave; indenne, rimediando ed elargendo sane e tonificanti sportellate. Giusto cos&igrave;.  Nei passaggi iniziali, grande bagarre. La danza all&rsquo;Ascari fu impressionante, perch&eacute; i piloti, dotati di personali stili, e le moto, con diversi suoni emanati dai terminali di scarico, offrirono spettacolo ed emozioni.  Finch&eacute;, il gruppo si sgran&ograve;. Melandri, Haslam, Biaggi e Laverty si ritrovarono papabili di vittoria, difficile o forse impossibile pronosticare colui che l&rsquo;avrebbe colta.  Eugene dette tutto in due giri decisivi. La sua Yamaha usciva pulita dalle curve e lui, di corpo, la teneva in una traiettoria perfetta. Nonostante Max su RSV4 e Leon con la S1000 RR, l&rsquo;irlandese accumul&ograve; i metri di vantaggio sufficienti per vincere, facendo esplodere in gioia il muretto del team.  Toltosi il casco, Laverty non sembr&ograve; nemmeno stanco: &ldquo;Sono molto soddisfatto, questo successo &egrave; importante per me e per la squadra ma... tra poco ci sar&agrave; la seconda manche&rdquo;.    Gara 2, bis irlandese   Tra i tanti sconfitti, soprattutto Melandri desiderava riscattarsi. Marco era il compagno di box dell&rsquo;irlandese numero 58, perci&ograve; il &ldquo;primo dei battuti&rdquo;. Per lui occorreva una reazione.  Reazione che arriv&ograve;, ma non completa. In partenza, il ravennate si distric&ograve; bene nella variante che in cui caddero Smrz, Haslam e Rea. Poi, i duelli a suon di staccate. Fabrizio, Haga e Corser mollarono la presa, Laverty e Melandri - un duo tutto blu - si giocarono il gradino pi&ugrave; ambito.  Eugene appar&igrave; pi&ugrave; &rdquo;a posto&rdquo;. Velocit&agrave; a parte, la R1 guidata dal vincitore della prima frazione seguiva binari immaginari, quella del numero 33 si ribellava un po&rsquo;.  Ecco l&rsquo;ultimo dei 18 giri. Lo strappo finale, esaltante, dimostr&ograve; l&rsquo;intelligenza tattica di Laverty: pur sapendo si essere pi&ugrave; veloce di Melandri, lasci&ograve; il team mate davanti, sino alla staccata della Parabolica. Proprio in quel punto, il pilota ravennate and&ograve; lungo, l&rsquo;irlandese si infil&ograve; all&rsquo;interno e, con una bella manata di gas, vinse.    Di fronte a telecamera e microfono, la consapevolezza dell&rsquo;eroe di giornata: &ldquo;Mi sentivo tranquillo, composto. Ho aspettato l&rsquo;ultimo giro e ho attaccato, sapevo che poteva andarmi bene&rdquo;.  In una domenica tutta Yamaha, agli altri le briciole: Fabrizio calc&ograve; il terzo gradino del podio, dando luce alla GSX-R. Haga arriv&ograve; quarto, Biaggi - autore di un lungo - pi&ugrave; indietro. Carlos Checa, dominatore della stagione e futuro campione del mondo, non brill&ograve;, Poco male, lo spagnolo e la Ducati Althea ebbero modo di rifarsi. Alla grande.  &nbsp; 

Eugene e la Yamaha R1 numero 58 regolarono Biaggi su Aprilia e Haslam con BMW in Gara uno. Nella seconda manche, l&#39;irlandese beff&ograve; il compangno di box Melandri, infilandolo in Parabolica

Duelli Sprint: la doppietta di Laverty a Monza 2011

Tra i tantissimi &ldquo;Duelli Sprint&rdquo; da raccontare, impossibile non ricordare quello tra Laverty e Melandri, nella SBK di Jerez annata 2013.  Eugene guidava l&rsquo;Aprilia RSV4 ed era ancora in lotta per il titolo contro la Kawasaki Ninja di Tom Sykes, che usc&igrave; dalla Spagna con l&rsquo;effige di campione del mondo.  Marco e la BMW S1000 RR finirono al terzo posto una stagione che, ad un certo punto, sembrava portasse il ravennate ed il team GoldBet Motorrad all&rsquo;ambito e mai raggiunto alloro.  In una prima manche tirata sino alla bandiera a scacchi, l&rsquo;irlandese numero 58 super&ograve; all&rsquo;esterno l&rsquo;italiano numero 33, lasciandolo di sasso. La curva Jorge Lorenzo del circuito andaluso ne aveva visti di sorpassi notevoli, ma uno cos&igrave; midiciale.  Laverty e Aprilia, doppietta. Ma non bast&ograve;: il titolo and&ograve; a Sykes   Con sette affermazioni di tappa, Eugene arriv&ograve; in Spagna con una sola possibilit&agrave;: vincere entrambe le gare in programma nell&rsquo;ultimo appuntamento SBK iridato.  Contestualmente, l&rsquo;irlandese doveva auspicare in qualche eventuale guaio di Sykes, capoclassifica e non molto distante, sicch&eacute;, raggiungibile. Anzi, superabile.  La Superpole centrata fece ben sperare Eugene, pronto per la battaglia. La lotta per il primo posto dur&ograve; qualche passaggio - diciamo met&agrave; contesa - perch&eacute; poi si ritrovarono in due piloti a giocarsi il gradino pi&ugrave; alto del podio: proprio il poleman e Melandri.  Gira che ti rigira, sorpasso dopo sorpasso, eccoli all&rsquo;ultimo passaggio di Gara uno. Marco esce dai curvoni destrorsi Criville e Ferrari molto veloce, preparando la staccata per la lenta sinistrorsa Lorenzo.  Chiss&agrave;, magari al ravennate, prima di frenare e impostare la piega, saranno venuti in mente alcuni episodi rimasti nella storia: nel 1996 proprio Criville, in duello con Doohan, perse il controllo della sua Honda NSR, venendone sparato in aria. Alex fu distratto dai tifosi - i suoi, per la precisione - che, invadendo la pista, lo portarono al fatale errore. Ovviamente, vinse Mick, approfittandone.  Oppure, Melandri stava ancora ripercorrendo nella testa le immagini del tamponamento 2005 di Rossi su Gibernau. Valentino e la M1 fecero &ldquo;sponda&rdquo; sulla RC 211V di Sete che, colpito, and&ograve; in sabbia, lasciando il successo al portacolori Yamaha.  Meglio ancora quest&rsquo;ultimo: Marquez e Lorenzo, MotoGP del 2013: Marc emul&ograve; Valentino, facendo pure meglio. Grande sportellata a Jorge (proprio nella curva intitolata a quest&rsquo;ultimo) e, come si direbbe in qualche dialetto nostrano &ldquo;gara fottuta&rdquo;, a favor del catalano HRC. Il maiorchino ancora la ricorda, perch&eacute; il gesto non gli piacque al momento e nemmeno adesso riesce ad accettarlo.  Ebbene, se Melandri stesse pensando a tutto ci&ograve;, lo sa solo lui. La cosa certa fu che, per evitare scabrose e simili situazioni, chiuse la traiettoria, non fornendo spazio al rivale, Laverty.  Ed Eugene che fece?! Niente di pi&ugrave; facile: grande frenata - al limite - linea larga, sorpasso all&rsquo;esterno e vittoria. In pratica, l&rsquo;Aprilia percorse pi&ugrave; metri a maggior velocit&agrave; e la BMW ne usc&igrave; (anche in quel caso) &ldquo;fottuta&rdquo;.  I volti dei due protagonisti erano, ovviamente, dalle espressioni contrastanti. Distrutto lo sconfitto, soddisfatto il vincitore. Il commento pi&ugrave; bello arriv&ograve; da Max Biaggi, direttamente dalla TV: &ldquo;No, no... mi dispiace ma questo &egrave; un capolavoro incredibile&rdquo;.    Gi&agrave;, un colpo davvero incredibile quello dell&rsquo;irlandese. Ma non bast&ograve;: con un terzo posto, Sykes si laure&ograve; campione del mondo. Dal canto suo, Eugene si tolse la soddisfazione di battere tutti pure nella seconda manche, regalando a Noale una grande doppietta, la seconda di quell&rsquo;anno dopo il bis turco e la terza di carriera, tirando in ballo il 2011 e Monza, quando e dove il ragazzo dal casco verde come la sua terra regol&ograve; Biaggi e Melandri. Sembrano destini incrociati.  #iorestoacasa: Melandri e Fabrizio si sfidano a suon di &ldquo;lato B&rdquo; 

Max Biaggi comment&ograve; l&#39;azione di Eugene come &quot;Un capolavoro incredibile&quot; ma non bast&ograve;: l&#39;irlandese Aprilia &quot;lasci&ograve;&quot; il titolo 2013 a Tom Sykes del team Kawasaki

Duelli Sprint: il sorpasso vincente di Laverty, all&#39;esterno su Melandri

Sono stati due giorni di test molto produttivi quelli che si sono svolti a Phillip Island per il BMW Motorrad team nei quali l&#39;alfiere di punta Tom Sykes &egrave; riuscito ad accaparrarsi un secondo posto nella prima giornata e un quinto nella seconda, mentre il nuovo arrivato Eugene Laverty ha chiuso all&#39;undicesimo posto della classifica a fine test. Due risultati che mettono in luce il grande lavoro che il team BMW sta facendo, e adesso cresce la curiosit&agrave; su quanto la S1000 RR riuscir&agrave; ad essere competitiva in questa stagione.    Sykes positivo   L&#39;obiettivo di questi test, per entrambi i piloti che da venerd&igrave; scenderanno in pista per l&#39;inizio della stagione, era quello di provare nuovi dettagli sulla BMW S1000 RR e di riuscire ad ottenere il maggior feeeling possibile.  Ovviamente, tra i due, Tom Sykes &egrave; stato l&#39;alfiere che alla fine delle due giornate &egrave; stato pi&ugrave; soddisfatto di come sono andati i test: &rdquo;Sono molto contento delle cose che abbiamo provato. - Ha detto - I nostri test invernali sono stati positivi. Non ci siamo concentrati tanto sul tempo nei vari giri quanto sul set up della moto. Avevamo un programma serrato da seguire e una volta arrivati a Phillip Island la nostra organizzazione &egrave; stata ripagata. Siamo riusciti a raccogliere un sacco di informazioni che avremo modo di studiare nei prossimi giorni per arrivare al giorno della gara il pi&ugrave; preparati possibile, con l&#39;obiettivo di vincere. L&#39;obiettivo in generale di questa stagione sar&agrave; quello di arrivare a podio pi&ugrave; volte che riusciremo e anche di lottare per la vittoria&rdquo;.  Laverty ha bisogno di pi&ugrave; tempo   Pi&ugrave; cauto sulle sue dichiarazioni, visto anche che si sta approcciando da poco alla BMW &egrave; stato Eugene Laverty che invece avrebbe voluto avere pi&ugrave; tempo per provare: &rdquo;Sono il tipico pilota - ha detto - che voglio sempre pi&ugrave; tempo, anche un giorno in pi&ugrave; per sentirmi pi&ugrave; pronto, ma in ogni caso sono stati due giorni buoni di test. Abbiamo lavorato molto per preparare la moto e ci siamo concentrati sulla durata dell&#39;intera gara, non sul giro singolo. Dobbiamo migliorare nel giro veloce, cosa che Sykes &egrave; stato in grado di fare, ma sono fiducioso che presto miglioreremo anche noi su questo&quot;.  SBK: le PAGELLE dei Test a Phillip Island 

Pi&ugrave; cauto il neo arrivato in BMW Laverty: &rdquo;Avrei voluto avere pi&ugrave; tempo&rdquo;

Sykes: &ldquo;A Phillip Island l&#39;obiettivo &egrave; la vittoria&rdquo;

Eugene&nbsp;Laverty si guarda i polsi, effettivamente malconci, ma quantomeno guariti. Specialmente la mano destra, quella del comando del gas, &egrave; davvero segnata e ricorda che, in quel weekend di Imola, qualcosa &egrave; andato storto. Il nordirlandese di nascita (ma lui si definisce irlandese) stava disputando una buona stagione 2019 con la Ducati Panigale V4 R del Team Go Eleven, per&ograve; nel round del Santerno, il numero 50 ha perso il controllo in uscita dalle Acque Minerali, venendo disarcionato dalla Ducati come se questa fosse un toro da rodeo.&nbsp;   L&rsquo;impatto con l&rsquo;asfalto &egrave; stato devastante: &quot;Gi&agrave;, micidiale - spiega Eugene - perch&eacute; sono caduto proprio sui pugni, rompendomi entrambi i polsi. La mano sinistra era messa male, la destra pure peggio. &Egrave; stata dura: oltre ad aver visitato l&rsquo;ospedale pi&ugrave; volte, mi sono dovuto impegnare parecchio nella fase di recupero. Sono stato costretto a saltare tanti round e numerose gare, ma non avrebbe avuto senso tornare prematuramente in azione con la Ducati&quot;.&nbsp;   Da Laguna Seca in poi sei tornato in zona punti.   &quot;Stringendo un po&rsquo; i denti ho concluso le tre gare. A posteriori, dico che ne &egrave; valsa la pena. Quando sono rientrato, gli avversari erano lanciati verso il finale di stagione, io dovevo ripartire daccapo. Nonostante tutto, io e il team Go Eleven ci siamo difesi egregiamente, ottenendo piazzamenti interessanti con la nostra Panigale V4 R&quot;.    La Panigale V4 R che ha dominato la prima parte di stagione.   &quot;Alvaro Bautista ha cominciato il 2019 come nessuno aveva fatto prima, il suo ruolino di marcia &egrave; stato impressionante: lo spagnolo era un rookie, e la Panigale V4 R del Team Aruba andava forte soltanto nelle sue mani. Alvaro sembrava davvero di un altro pianeta: vincente, costante, imbattibile. Il campionato sembrava una storia tutta sua e chiusa in anticipo, invece, da circa met&agrave; cammino sono arrivati i primi errori. E non sono stati gli unici&quot;.&nbsp;   Nel frattempo, Jonathan Rea ha tirato fuori orgoglio e velocit&agrave;.   &ldquo;Conosciamo bene tutti come sia tosto il campione del Mondo. L&rsquo;arma di Rea &egrave; la costanza: lui &egrave; un martello che picchia sempre e forte, senza fermarsi. Sappiamo che una delle sue caratteristiche principali &egrave; quella di fregarsene degli input esterni, rimane sempre concentrato sull&rsquo;obiettivo finale. In pi&ugrave;, il pilota della Kawasaki ci crede e ha fiducia nella sua guida. Sull&rsquo;asciutto o sul bagnato, su pista perfetta o scivolosa, Rea prover&agrave; in ogni modo a tirare fuori il 100% da se stesso e dalla Ninja che, ricordiamolo, in alcune aree rimane la moto da battere&quot;.  Non era la Ducati la moto migliore del lotto?   &quot;La Panigale V4, secondo me, &egrave; dotata del motore pi&ugrave; prestante. Specialmente in accelerazione, per le moto rivali era difficile tenere il passo della Ducati. Stesso discorso nei valori massimi delle velocit&agrave;, ecco perch&eacute; era quasi impossibile da superare in staccata. Detto questo, non si deve pensare che la Rossa fosse perfetta. In curva andava guidata con una tecnica particolare, io avevo capito come farla girare e, ovviamente, pure Bautista. Forse, la nostra esperienza in MotoGP con la Desmosedici &egrave; stata utile, soprattutto per lui&quot;.&nbsp;   In soldoni: ha vinto il campionato Rea o l&rsquo;ha perso Bautista?   &quot;L&rsquo;ha perso Bautista, senza dubbio. Non si era mai visto un pilota arrivare in Superbike e cominciare vincendo cos&igrave; tante manche di fila, dominando con ampio margine in ogni corsa. Contestualmente, nessuno ha sprecato il vantaggio accumulato, cos&igrave; grande da poter &ndash; quasi &ndash; dichiarare finiti i giochi. Purtroppo per Alvaro, le cadute sono state fatali&quot;.&nbsp;   Quali sono state le cause?   &quot;Non saprei dire cosa lo abbia disturbato: chiss&agrave;, forse la tensione, oppure i discorsi di mercato. Questo lo pu&ograve; sapere soltanto lui. L&rsquo;unico punto certo &egrave; che non si devono fare certi regali a Rea, un tipo che non si arrende mai. Proprio mai&quot;.&nbsp;   Da buon conterraneo, nemmeno tu ti arrendi.&nbsp;   &quot;Dalle nostre parti viviamo il motociclismo cos&igrave;: fino a quando possiamo provarci, lo facciamo. Sar&agrave; un fatto culturale o legato alla filosofia sportiva del Regno Unito e dell&rsquo;Irlanda... sta di fatto che, s&igrave;, eccomi ancora qui. Voglio provare nuovamente a vincere&quot;.&nbsp;   Con la BMW, da pilota ufficiale, puoi farcela.   &quot;Sono molto soddisfatto di aver scelto BMW. Dopo anni, torner&ograve; a vestire i panni di pilota ufficiale, con relativo staff al mio seguito. Avere in squadra un compagno forte ed esperto come Tom Sykes rappresenta uno stimolo ulteriore. Io e Tom lottammo per il titolo nel 2013, io all&rsquo;Aprilia e lui vincitore con la Kawasaki. Ora condivideremo il box, per la prima volta da quando ci conosciamo. Abbiamo un buon rapporto, ci piace lavorare insieme per migliorare la moto&quot;.&nbsp;     Ti &egrave; piaciuta&nbsp;la S 1000RR al primo impatto, tu che in Superbike hai guidato Yamaha, Aprilia, Suzuki e Ducati, e in MotoGP Honda e Ducati?   &quot;A Jerez mi sono sentito a mio agio. Ho notato immediatamente come la BMW sia diversa rispetto alle moto che ho guidato negli ultimi cinque anni, e infatti ho dovuto adeguare il mio stile di guida. Il V4 mi piace, ma richiede pi&ugrave; finezza e una sorta di azione &ldquo;slow motion&rdquo; all&rsquo;apertura del gas. Con il quattro cilindri in linea, il pilota ha la sensazione di poter attaccare sempre, tenendo alto il regime in entrata e in uscita di curva. Inoltre, la &ldquo;musica&rdquo; &egrave; notevole, il motore urla che &egrave; un piacere e risulta gasante e ben connesso&quot;.&nbsp;   Sar&agrave; una bella sfida con la Ducati.   &quot;Eccome! Non abbiamo ancora i cavalli della Panigale V4 R, stiamo lavorando per raggiungere quel livello di potenza. Per tutti, per&ograve;, il riferimento sar&agrave; la Kawasaki, la moto campione del mondo. La Yamaha si presenta con un modello rinnovato e tanti piloti assistiti ufficialmente. Ritorna in forze la Honda, con il marchio HRC sulla carena e Bautista nel ruolo di prima punta. Sar&agrave; una battaglia dura e spettacolare&quot;.&nbsp;   Da esperto quale sei, come reputi la Superbike di oggi?   &quot;Devo dire che la serie sta crescendo tantissimo. Le Case sono impegnate seriamente, i piloti forti e candidati alla vittoria sono numerosi, l&rsquo;interesse aumenta. Sarebbe bello un effettivo ritorno dell&rsquo;Aprilia, un Marchio forte e prestigioso nei Gran Premi e nelle derivate. Il massimo sarebbe anche avere un paio di Suzuki in griglia: toccheremmo livelli di eccellenza. Il calendario 2020 &egrave; interessante, peccato non ci sia Laguna Seca, anche se &egrave; stata evitata la lunga e noiosa pausa estiva del passato&quot;.  La nostra intervista con Eugene Laverty allo stand di EICMA 

&quot;Gli arrivi di Bautista e della Panigale V4 hanno animato il mondiale. Poi, per&ograve;, Alvaro ha commesso l&rsquo;errore capitale: regalare punti a Rea&quot;, sostiene Eugene

Esclusiva, Laverty: &ldquo;La SBK sta crescendo tantissimo&rdquo;

E' stata una prima giornata breve ma intensa quella di&nbsp;Eugene Laverty&nbsp;ai test privati di Jerez. L'irlandese &egrave; sceso in pista solo per tre ore nel pomeriggio e ha preso contatto con&nbsp;la nuova elettronica. Ha preso contatto anche con i nuovi pneumatici Michelin, sempre rivolto alla prove di setting per migliorare il suo adattamento alla Ducati. Questa &egrave; infatti l'ultima occasione in cui i piloti gireranno nel&nbsp;2015, in virt&ugrave; del&nbsp;divieto in vigore dal 1 dicembre.  &ldquo;Abbiamo fatto un paio di uscite e ora siamo&nbsp;pronti per&nbsp;iniziare il test&nbsp;correttamente&ldquo;, ha detto Eugenie Laverty. "Abbiamo dovuto impostare le cose semplici, come l'entrata e l'uscita di curva. Da qui si pu&ograve; davvero iniziare a 'giocare' con la moto e cercare di migliorare. Le&nbsp;mie prime impressioni sono positive: abbiamo una buona moto con un gran&nbsp;motore&nbsp;e tanto potenziale. Gioved&igrave; si comincia a far sul serio".

L'irlandese ha chiuso il secondo dei tre giorni di test a Jerez. &ldquo;Abbiamo una buona moto con un gran motore e tanto potenziale&rdquo;, dice

Laverty: "Le prime impressioni sono positive"

L&rsquo;attuale pilota della Superbike ha iniziato la carriera nel Campionato del Mondo, correndo nella categoria 250 cc nelle stagioni 2007 e 2008. Nativo di Toomebridge, nell&rsquo;Irlanda del Nord, si &egrave; laureto due volte vicecampione nel Mondiale Supersport (2009 e 2010) e una nel Mondiale Superbike (2013). Nelle sei stagioni tra le derivate di serie, ha guidato per molte Case vincendo con tutte le moto e dimostrando la sua versatilit&agrave;.  Il team DRIVE M7 Aspar ha notato le sue capacit&agrave; e ha volute dare al pilota 28enne la possibilit&agrave; di guidare una Honda nella prossima stagione in MotoGP.  &Egrave; di questa settimana la notizia secondo cui Aspar lascer&agrave; la classe intermedia Moto2 per continuare nel 2015 con la classe regina e con la categoria cadetta Moto3, dopo aver siglato in quest&rsquo;ultima un accordo con la Mahindra, con i piloti Juanfran Guevara e il neo-vincitore della Red Bull MotoGP Rookies Cup 2014, Jorge Martin.  &ldquo;Eugene Laverty &egrave; un pilota che avevamo gi&agrave; contattato l&rsquo;anno scorso, lo stavamo seguendo da tempo. &Egrave; un pilota con un gran potenziale", ha detto il team manager Jorge Martinez .&nbsp;"Ha fatto delle gare straordinarie in Supersport e in Superbike, ha vinto con differenti Costruttori, il che la dice lunga sulla sua capacit&agrave; di adattamento.  &ldquo;Forse non ha avuto la fortuna necessaria per vincere quel titolo mondiale che avrebbe meritato, ma siamo sicuri che continuer&agrave; a crescere e dar&agrave; il 100% al team DRIVE M7 Aspar. L&rsquo;anno prossimo avremo una nuova Honda, davvero competitiva, perch&egrave; crediamo nel progetto MotoGP.&rdquo;  Eugene Laverty ha aggiunto: &ldquo;Sono emozionato nell&rsquo;accettare questa nuova sfida. Il mio pi&ugrave; grande obiettivo era quello di correre in MotoGP e finalmente lo far&ograve; grazie al team DRIVE M7 Aspar. Ho dovuto aspettare tanto, ma alla fine il mio sogno &egrave; diventato realt&agrave;.  &ldquo;Ho imparato tanto nel paddock, ma allora ero ancora troppo giovane. Ora invece avr&oacute; il pacchetto giusto per fare bene. Rientro nella classe regina con una moto competitiva e con un bagaglio di esperienza, accumulato con le diverse moto con cui ho corso in Superbike.  &ldquo;Un altro motive per cui ho firmato con il DRIVE M7 Aspar Team &egrave; che Jorge (Martinez) e Gino (Borsoi) sono tra i pi&ugrave; importanti professionisti del paddock e potr&oacute; sicuramente imparare tanto da loro&rdquo;.  &nbsp;

La stagione 2014 entra nella sua fase decisiva e il team DRIVE M7 Aspar pensa gi&agrave; al 2015 annunciando la firma di Eugene Laverty nel suo progetto MotoGP

Eugene Laverty con Drive M7 Aspar nel 2015

Ancora poco, pochissimo, e a Jerez prender&agrave; ufficialmente il via, con le prime libere, l&rsquo;ultimo atto del Mondiale Superbike.  Tom Sykes (411 punti), Eugene Laverty (374) e Sylvain Guintoli (373) sono i tre che si giocano il Mondiale.  Prima di aprire di aprire ufficialmente le ostilit&agrave;, si sono ritrovati in pista, per un servizio fotografico con tanto di &ldquo;UFO&rdquo; sullo sfondo - ovvero la struttura a forma di navicella aliena che giganteggia sopra il rettilineo d&rsquo;arrivo, e che non era ancora stata realizzata nel 1990, quando il Mondiale SBK inizi&ograve; la stagione sul tracciato andaluso.  &nbsp;

SBK: via al gran finale

Dopo la trasferta in America, il Mondiale Superbike torna in Europa per il penultimo appuntamento stagionale, previsto per questo fine settimana sul tracciato della Borgogna. Il round sar&agrave; decisivo per le sorti del Titolo Mondiale, che ancora vede quattro contendenti: Tom Sykes (Kawasaki Racing Team), dopo le gare di Laguna Seca, ha incrementato il proprio vantaggio in classifica sul primo degli avversari, che risponde ora al nome di Eugene Laverty (Aprilia Racing Team, a 23 punti).  I due piloti si sono divisi il gradino pi&ugrave; alto del podio negli Stati Uniti, ma la vittoria dell&rsquo;irlandese in gara 2 &egrave; stata importantissima per le sue speranze di vittoria finale - cos&igrave; come per quelle degli altri inseguitori. Sylvain Guintoli, ora terzo, &egrave; ad un solo punto di distacco dal compagno di squadra Laverty, mentre Marco Melandri (BMW Motorrad GoldBet) &egrave; fermo a -42. Il francese dell&rsquo;Aprilia spera di ripetere l&rsquo;ottima prova dell&rsquo;anno passato, quando ottenne il successo in gara 1, sul bagnato, in sella ad una Ducati.  Classifica (dopo 12 di 14 round):  1. Sykes 361; 2. Laverty 338; 3. Guintoli 337; 4. Melandri 319; 5. Davies 259; 6. Baz 180; 7. Fabrizio 177; 8. Rea 176; 9. Giugliano 169; 10. Cluzel 160; 11. Camier 114; 12. Badovini 114; 13. Neukirchner 84; 14. Haslam 83; 15. Checa 80; 16. Sandi 47; 17. Elias 38; 18. Aitchison 29; 19. Iannuzzo 26; 20. Clementi 18; 21. Canepa 12; 22. Salom 12; 23. Lundh 10; 24. Hayden 8; 25. Lai 8; 26. Young 8; 27. Reiterberger 7; 28. Allerton 6; 29. Uprak 5; 30. Smrz 4; 31. Stauffer 4; 32. Ercelik 3; 33. Eslick 2; 34. Akiyoshi 2; 35. Haga 2.  Costruttori:  1. Aprilia 460; 2. Kawasaki 415; 3. BMW 390; 4. Honda 225; 5. Suzuki 212; 6. Ducati 152; 7. Yamaha 4.

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