        La sorprendente vittoria del Qatar &egrave; ancora negli occhi di Fabio Di Giannantonio, un successo con un peso specifico ed una valenza ben pi&ugrave; grande del pur gi&agrave; significativo gradino pi&ugrave; alto del podio soprattutto in relazione all'incerto futuro che lo attende. A Valencia Di Giannantonio disputer&agrave; l'ultima gara in sella alla moto del team Gresini e, nelle ultime ore, l'ipotesi rappresentata dal team VR46 sembra prendere piede. Arrivati alla fine di un anno complesso che ha visto una vera e propria rinascita nella seconda parte di stagione, il romano ha tracciato un bilancio, caratterizzato tanto dalla consapevolezza quanto dalla nostalgia: "Non &egrave; stato un anno facile, mi dispiaceva farmi sfuggire questo sogno, siamo stati bravi, abbiamo rischiato e siamo stati coraggiosi con tutta la mia squadra. Ho sempre creduto di tirar fuori il mio potenziale. Ora siamo in un buon momento, siamo veloci pi&ugrave; o meno ovunque, tuttavia tanti piloti saranno veloci e potranno vincere, io dar&ograve; il massimo, voglio fare bene nell'ultima gara con Gresini". GP Valencia, Bagnaia: "Prover&ograve; a vincere il mondiale nella Sprint" Il pilota Gresini fiducioso sulla sua permanenza in top class Il passaggio al team VR46 in vista della stagione 2024 sembra essere un'opzione sempre pi&ugrave; credibile: "Se potessi scegliere su quale moto salire il prossimo anno sceglierei una Ducati perch&egrave; mi sta facendo divertire tantissimo. Vorrei che questa stagione non finisse mai". Di Giannantonio ha poi proseguito: "La Ducati del team VR46 sembra essere l'unica moto disponibile al momento. Se dovessi entrare a far parte della famiglia VR46 ci sarebbero da fare tante valutazioni, e tra queste sicuramente quelle relative a dove disputare la preparazione invernale. Da loro avrei tanto da imparare, dai ragazzi dell'academy, dallo staff e da Valentino Rossi. Sarebbe una grande opportunit&agrave;. Quando ero pi&ugrave; piccolo mi sarebbe piaciuto entrare a far parte dell'Academy. Per un ragazzo giovane l'Academy &egrave; una grande chance, un gran progetto che ti pu&ograve; portare in MotoGP mentre io ho dovuto fare tutto un po' pi&ugrave; da solo". Pur non lasciandosi andare a troppe parole, il romano ha espresso una certa sicurezza in vista della sua permanenza in top class: "Ho tutto il materiale per fare i test marted&igrave;, ho tuta e casco con me, stiamo lavorando per qualcosa di bello e credo che abbiamo buone chance per essere in pista nei test dopo la gara e anche nella griglia della MotoGP del 2024". Infine, un commento alle parole del direttore sportivo di Ducati Corse, Paolo Ciabatti, che nei giorni scorsi ha espresso parole al miele per Di Giannantonio, dichiarandosi basito circa l'eventualit&agrave; che un pilota del valore del romano possa restare senza sella in vista del 2024: "Sono orgoglioso delle parole di Ciabatti nei miei confronti, gli sono grato".   GP Valencia, Martin ci crede: "Non ho nulla da perdere, mi godr&ograve; questa fine settimana"        

Alla vigilia della sua ultima gara con i colori del team Gresini, il pilota romano ha aperto le porte ad una nuova sfida in vista del prossimo anno

GP Valencia, Di Giannantonio: "Penso di poter essere nella griglia della MotoGP 2024"

        Emotions, doubts, promise and controversy during the MotoGP race in Qatar, which saw &ldquo;unemployed&rdquo; Fabio Di Giannantonio secure his first win in the reigning class despite not having a ride for 2024. In the title fight, it was Pecco Bagnaia who got the better of rival Jorge Martin, who left Lusail furious. Lusail MotoGP: the "best" Fabio Di Giannantonio &ndash; 10/10 He looks to be unemployed but has nevertheless boosted his CV for whatever professional challenge might come his way. And who knows what that might be, as it&rsquo;s clearly too early to talk retirement. The Italian is the paradox of MotoGP &ndash; results don&rsquo;t always guarantee a ride. PARADOX Diego Tavano - 9 Diggia&rsquo;s manager has finally been introduced on TV, proving to be a friendly and unstoppable force. Only time will tell, but we hope he can negotiate Fabio a spot in MotoGP: "I&rsquo;ve spoken with practically the entire paddock, I believe he deserves an opportunity&rdquo;. We agree. IRREPRESSIBLE Pecco Bagnaia - 9 Even when he&rsquo;s ready to surrender, the number 1 is able to get things back on track. He&rsquo;ll head to Valencia with a solid lead, just as he did last year. A second title is just around the corner, but he shouldn&rsquo;t lower his guard. Aware that he&rsquo;ll need to ride carefully, the Italian will also need to be on the lookout for attacks from others. CAUTIOUS Qatar MotoGP: the "worst" Jorge Martin &ndash; 5.5 No objections to his performance in the Sprint, but Martin made a poor start to the main race, his Desmosedici skating like a crazed dragster. The Spaniard blamed the rear tyre, stating it was a &ldquo;pity&rdquo;. He was the one riding the bike so we can hardly argue, but to give in when you&rsquo;re still in the mix is enough to warrant a fail in terms of grade. UNSTUCK Aleix Espargar&oacute; - ungraded His gesture towards Morbidelli was as pointless as it would be to grade El Capitan. Aleix has been harassed left and right, so we won&rsquo;t do the same here. We&rsquo;re sure there won&rsquo;t be a repeat performance anyway, not least because we&rsquo;re no longer in the 80s, when kicking and slapping went unpunished. Today everything is documented, whether you like it or not. POINTLESS       

"Unemployed" Di Giannantonio scores a first win, without knowing if he&rsquo;ll race in 2024. Bagnaia extends his lead over Martin, who blames rear tyre issues

Qatar MotoGP report card: grades for riders in the 2023 Lusail GP

        Fabio Di Giannantonio &egrave; riuscito nell&rsquo;impresa tanto inseguita, ovvero centrare il primo successo in MotoGP. E ce l'ha fatta in maniera non banale, piegando il leader iridato Pecco Bagnaia al culmine di una sfida combattuta decimo su decimo e vinta con merito e classe dal pilota Gresini Racing, che ha cos&igrave; regalato un&rsquo;enorme gioia alla sua Roma, citta che gli ha dato i natali e a cui &egrave; fortemente legato. Sinner, arrivano i complimenti di Valentino Rossi Di Giannantonio e Roma sul tetto del Mondo  Un legame dimostrato anche dall&rsquo;adesivo del Lupetto che Diggia porta con s&eacute; ormai dal 2022, presente in bella vista sul suo casco e inquadrato domenica dalle telecamere mentre Fabio si complimentava con Bagnaia al Parco Chiuso. Infatti, nel 2022 il pilota e la societ&agrave; giallorossa avevano stretto un accordo in virt&ugrave; del quale Di Giannantonio porta in giro per il mondo il celebre Lupetto di Piero Gratton, vestendo i panni di vero e proprio ambassador del Club nel mondo della MotoGP. &ldquo;Amo la AS Roma da quando amo le moto, quindi praticamente da sempre &ndash; ha dichiarato in tempi recenti il ducatista &ndash; ogni volta che ho l&rsquo;occasione corro allo Stadio Olimpico per vederla dal vivo, ma ovviamente le tappe della MotoGP non mi permettono di tifare dagli spalti. Grazie al mio adesivo, posso portarla orgogliosamente sempre con me!&rdquo;. Stavolta il classe 1998 ha fatto anche meglio, portando la Roma sul gradino pi&ugrave; alto del podio di Lusail.  Pagelle MotoGP Qatar 2023       

Il romano ha trionfato il Qatar, mettendo in bella vista l'adesivo del simbolo di Piero Gratton che porta con s&eacute; dalla scorsa stagione

MotoGP, magico Di Giannantonio: sul podio col Lupetto della Roma

        Il GP del Qatar ha premiato i piloti italiani, abili a monopolizzare il podio grazie ad una tripletta che sancisce una volta di pi&ugrave; la qualit&agrave; del panorama, e del periodo storico, tricolore. La prima vittoria in MotoGP di Fabio Di Giannantonio, la quarta in carriera, coincide con il secondo podio in top class di Luca Marini e con il 57esimo in carriera di Pecco Bagnaia, sempre pi&ugrave; vicino alla soglia elitaria dei sessanta. Non &egrave; la prima volta che il triplice tricolore sventola sul circuito di Losail, in top class; l'ultimo precedente risale infatti al 2015, quando in occasione della gara inaugurale della stagione i protagonisti furono Valentino Rossi in sella alla Yamaha e le due Ducati di Andrea Dovizioso e Andrea Iannone. Otto anni dopo la rossa di Borgo Panigale non solo &egrave; l'assoluta protagonista della categoria, ma pu&ograve; anche festeggiare il sedicesimo successo in diciannove gare fin qui disputate. Un'altra statistica incredibile impreziosisce l'annata della moto italiana; con il successo odierno infatti, tutti i piloti della casa di Borgo Panigale hanno vinto almeno una volta tra Sprint e gara lunga, a parte Luca Marini.&nbsp; MotoGP Qatar, Di Giannantonio: gladiatore senza arena Nel 2015 il podio fu monopolizzato da Rossi, Dovizioso e Iannone L'edizione 2015 del GP del Qatar entra di diritto tra le gare pi&ugrave; belle della storia recente della MotoGP. Un duello all'ultima staccata tra l'ispirazione e la fantasia di Valentino Rossi, l'efficacia e la solidit&agrave; di Andrea Dovizioso e l'esuberanza di Andrea Iannone. Per la prima volta dopo anni bui e avari dal punto di vista dei risultati, sotto i riflettori di Losail, la Ducati si mise in luce come possibile contendente al titolo. Sia Iannone che Dovizioso dimostrarono la bont&agrave; della moto ideata da Gigi Dall'Igna, mettendo in mostra una corsa risoltasi solamente all'ultima giro. Dopo un duello ricco di sorpassi, Dovizioso e Rossi s'involarono verso la bagarre finale che alla fine vide trionfare il nove volte iridato per soli 174 millesimi. Di Giannantonio, Bagnaia e Marini nel 2015 Ad oggi, con i ritiri di Valentino Rossi e Andrea Dovizioso, solamente Andrea Iannone &egrave; ancora in attivit&agrave; (protagonista della stagione 2024 della Superbike). Un'altra era motociclistica rispetto a quella attuale che, tuttavia, continua a produrre soddisfazioni per il motociclismo italiano. Ma dov'erano i protagonisti dell'edizione 2023, nel 2015? Pecco Bagnaia affrontava la sua terza stagione in Moto3, un'annata che si rivel&ograve; particolarmente importante perch&egrave; gli consent&igrave; di compiere il definitivo salto di qualit&agrave; tra i big della categoria dopo due anni di sofferenza tecnica. Nel 2015 Fabio Di Giannantonio fece il suo esordio nel motomondiale in Moto3, grazie ad una wild card disputata a Valencia. Scenario simile per Luca Marini che quell'anno, attraverso una wild card, fece il suo debutto in Moto2.  GP Qatar: cresce il vantaggio di Bagnaia, sar&agrave; l'allungo decisivo?        

Il successo di Fabio Di Giannantonio avvenuto davanti a Pecco Bagnaia e Luca Marini riporta alla mente l'ultima tripletta italiana in top class a Doha

MotoGP: tripletta italiana in Qatar, ma non è la prima volta

        La forza di un campione &egrave; quella di puntare al bottino pieno ogni volta che si presenta la possibilit&agrave;. Quest'assioma &egrave; ben presente nella testa di Pecco Bagnaia, tanto soddisfatto per l'allungo in classifica che il secondo posto del GP del Qatar ha prodotto, quanto amareggiato per la vittoria sfumata in favore del compagno di marca Fabio Di Giannantonio. A differenza delle recentissime uscite stagionali, il pilota di Chivasso ha saputo mettere in campo tutte le sue carte, imponendo un ritmo inarrivabile per tutti (tranne, appunto, per il vincitore di giornata), tale da consentirgli di non perdere la seconda posizione nel momento clou della sua gara, ovvero il "lungo" commesso in staccata dopo essere stato risucchiato in modo alquanto pericoloso&nbsp;per l'incolumit&agrave; e per il risultato finale, dalla scia del rivale spagnolo. A fine gara, ai microfoni di Sky Sport, Bagnaia ha spiegato l'accaduto, ringraziando la dea fortuna: "Sono stato risucchiato dalla scia in un modo incredibile, &egrave; stato traumatico. Ero consapevole di ci&ograve; e mi ero anche spostato in modo tale da non cadere in questo problema. Ci siamo anche toccati con Di Giannantonio, ogni tanto bisogna aver fortuna e oggi l'abbiamo avuta. La fortuna &egrave; stata avere un gran passo gara e aprire un gap grande nei confronti degli inseguitori. Quando vieni risucchiato perdi completamente il carico aereodinamico delle ali; una sensazione orribile, siamo stati davvero fortunati". Classifica Generale:&nbsp;Scopri chi &egrave; in testa nella corsa per il titolo di campione della MotoGP. Pecco Bagnaia: "I 21 punti di vantaggio non sono tanti" In virt&ugrave; dei ventuno punti conquistati grazie alla piazza d'onore alle spalle di Di Giannantonio e alla debacle di Jorge Martin, solo decimo al traguardo, il vantaggio in classifica del campione del mondo in carica si amplia notevolmente. Bagnaia arriva all'ultimo e decisivo appuntamento stagionale di Valencia con una sicurezza in pi&ugrave; rispetto allo spagnolo, consapevole di poter gestire il gap creatosi. Un'arma non di poco conto per l'italiano, a maggior ragione vista la riprova pi&ugrave; volta emersa nel sapere gestire la sua competitivit&agrave; in relazione al momento. Sebbene lo scatto di Losail possa coincidere con quello decisivo per il terzo titolo della sua carriera, il secondo in top class, Bagnaia resta con i piedi per terra: "21 punti non sono tanti considerati i 37 in palio, ovviamente per&ograve; siamo in una posizione di vantaggio. A Valencia Martin potr&agrave; rischiare di pi&ugrave; per&ograve; io posso essere veloce, avendoci gi&agrave; vinto nel 2021. Sar&agrave; una bella lotta, l'incognita pi&ugrave; grande sar&agrave; il meteo, considerato che siamo quasi a dicembre, in pi&ugrave; dovremo essere pronti per essere competitivi gi&agrave; al sabato". Il rivale per il titolo, Jorge Martin, &egrave; incappato in una delle domeniche pi&ugrave; nere della sua carriera, a causa, probabilmente, di una gomma difettosa. A tal proposito Bagnaia ha commentato: "Non saprei trarre conclusioni, qua in Qatar avevamo una gomma particolare che oggi in gara ha funzionato benissimo. Oggi sono riuscito a fare quello che mi aspettavo di fare nella Sprint, ho spinto e sono riuscito a gestirla. Siamo stati bravi, non ci siamo lasciati influenzare dalle difficolt&agrave; di ieri e tutto ha funzionato a dovere. Ovviamente scattare cosi bene in partenza ha aiutato alla grande". La competitivit&agrave; di Bagnaia batte i ragionamenti di classifica A colpire in positivo in relazione alla prestazione di Bagnaia, &egrave; senz'altro l'attitudine mostrata, forse la chiave decisiva di quest'ultima fase di stagione. Il richiamo del gradino pi&ugrave; alto del podio &egrave; stato cos&igrave; forte da provare a vincere nonostante il contesto di gara suggerisse un approccio pi&ugrave; conservativo. L'equilibrio tra questa mentalit&agrave; vincente che gi&agrave; ha prodotto risultati efficaci e la capacit&agrave; di non incappare in errori un tempo facilmente riconducibili al pilota di Chivasso, al momento sta facendo la differenza. "Il mio obiettivo oggi era vincere, indipendentemente da chi avessi alle mie spalle. Ho provato a fare di tutto per vincere. Di Giannantonio per&ograve; &egrave; stato davvero forte, per tutto il week-end. In gara avevo gestito un po' per avere le carte giuste da giocare nel finale per&ograve; il risucchio della scia me l'ha impedito".  Moto3 risultati GP Qatar: commento del Gran Premio 2023        

La vittoria mancata in favore di Fabio Di Giannantonio non oscura l'efficacia di una prestazione che pu&ograve; rivelarsi decisiva in ottica mondiale

GP Qatar: cresce il vantaggio di Bagnaia, sarà l’allungo decisivo?

Il romano del Team Gresini ha conquistato la sua prima vittoria nella classe regina

MotoGP, Di Giannantonio ruggisce in Qatar: le foto del trionfo

Lo spagnolo riduce lo svantaggio in classifica nei confronti dell'alfiere della Ducati. Splendida prestazione per Fabio Di Giannantonio e Luca Marini

MotoGP Qatar: l'ordine di arrivo della Sprint

        La MotoGP edizione 2023 &egrave; spettacolare ed interessante per tanti motivi, tra i quali due veri e propri paradossi riguardanti altrettanti piloti italiani, Fabio Di Giannantonio e Luca Marini. Due piloti che non solo condividono la nazionalit&agrave;, ma anche il fatto di essere saliti sul podio della Sprint di Lusail, mettendo dunque da parte per almeno un&rsquo;ora pensieri, dubbi e valutazioni. Diggia sul podio da disoccupato  Partiamo &ndash; seguendo l&rsquo;ordine di arrivo &ndash; da Di Giannantonio, che paradossalmente sta brillando ora che &ndash; gara dopo gara &ndash; le speranze di trovare una sella per il prossimo sembrano ridursi al lumicino. Dopo aver cullato il sogno di restare in Gresini prima e quello di passare in Honda ufficiale poi, il romano non sembra essere in cima alla lista dei desideri nemmeno del team VR46, pronto a trovare un sostituto proprio per Marini.&nbsp;Nel frattempo per&ograve; il romano impressiona, sessione dopo sessione. Chi infatti ha pensato che il quarto posto di Mandalika ed il podio di Phillip Island fossero episodi estemporanei si &egrave; dovuto ricredere, di fronte ad un Di Giannantonio nuovamente sul podio, nonostante &ldquo;una partenza &nbsp;tremenda &ndash; ha spiegato a Sky - dato che &egrave; molto difficile trovare lo stacco giusto con la frizione, e la pista &egrave; molto sporca. Inoltre per met&agrave; del primo giro non si &egrave; sganciato l&rsquo;abbassatore anteriore, cos&igrave; gi&agrave; il secondo giro la gomma davanti ha iniziato a surriscaldarsi&rdquo;.&nbsp;Tutti problemi che non gli hanno impedito di agganciare il leader Martin, con il quale Fabio ha diviso il box proprio nell&rsquo;anno in cui Jorge ha conquistato il titolo in Moto3. &ldquo;Senza intoppi avrei potuto fare un po&rsquo; meglio, specie all&rsquo;inizio: avrei potuto battere Martin, ma con i se ed i ma non si fa molto. E&rsquo; stata complicata ma divertente come gara, vorrei fossero tutte cos&igrave; le Sprint (sorride ndr)&rdquo;.&nbsp;Se prima Fabio poteva forse prendersela anche con s&eacute; stesso, ora davvero non pu&ograve; che mostrare al mondo i suoi risultati, nella speranza che questi bastino per soverchiare un andamento delle cose che sembra quasi scritto. &nbsp; E per un Di Giannantonio in cerca di una sella, Marini sembra averne trovata una nuova, nonostante il rinnovo gi&agrave; annunciato con Mooney VR46. E&rsquo; una sella che in tempi &ldquo;normali&rdquo; tutti vorrebbero quella del team ufficiale Honda, ma che oggi al contrario attira pochi piloti, tra i quali per&ograve; non figura Luca, che sembra davvero pronto a lasciare la certezza rappresentata da Ducati per abbracciare l&rsquo;enigma Honda. Marini: pole e podio al sapore di addio A complicare per&ograve; la scelta di Luca &ndash; ammesso che non sia gi&agrave; stata fatta &ndash; vi sono i risultati, che il ragazzo di Tavullia continua a cogliere in sella alla GP22. Dopo qualche gara pi&ugrave; complicata infatti Luca &egrave; tornato addirittura in pole, per poi conquistare il terzo posto nella Sprint, tra l&rsquo;altro con una scelta di gomme diversa rispetto a tanti. &ldquo;Non mi piace andare controcorrente &ndash; ha precisato Luca &ndash; ma mi aspettavo di essere primo alla prima curva, e non volendo rischiare di cadere ho messo la soft all&rsquo;anteriore. Sapevo che a destra avrei faticato, ma mi sono difeso. Il problema pi&ugrave; grande per&ograve; &egrave; stato sul posteriore: dopo 4 giri avevo finito la gomma&rdquo;.&nbsp;Di fronte ad un nuovo trofeo da esporre in casa sarebbe difficile scegliere di cambiare, ma Luca pare davvero intenzionato a farlo. Un paradosso se volete, uno dei due che animano questo incandescente finale di stagione. MotoGP, Bastianini: "Senza infortuni, avrei lottato per il mondiale"       

Fabio &egrave; alla ricerca di una sella, Luca sembra intenzionato ad accettare la sfida HRC. Intanto per&ograve; conquistano grandi risultati con Ducati, la moto che tutti sognano

MotoGP, i paradossi Di Giannantonio e Marini: sul podio con la valigia in mano

        Manca sempre meno al termine della stagione e per Fabio Di Giannantonio si avvicina il momento che potrebbe essere decisivo della propria carriera. L&rsquo;addio di Marc Marquez alla Honda ha generato un effetto domino nel quale a farne le spese potrebbe essere proprio il pilota romano. &ldquo;Diggia&rdquo; non si &egrave; per&ograve; scoraggiato, tirando fuori gli artigli e aggrappandosi ai risultati di questo finale di stagione per convincere il team Mooney VR46 di essere un pilota su cui puntare. PROVE LIBERE 2: RISULTATI E TEMPI FP2 MOTOGP QATAR Venerd&igrave; da protagonista Essere il miglior pilota Ducati quando Francesco Bagnaia e Jorge Martin si stanno giocando il titolo e soprattutto quando a pochi giorni dal temine della stagione si &egrave; ancora senza una sistemazione per la prossima stagione non &egrave; da tutti. Fabio Di Giannantonio sta cercando in tutti i modi di dimostrare che lui &egrave; un pilota MotoGP. Il romano &egrave; rimasto tra i primi in classifica a lungo, restando per buona parte del turno l&rsquo;unico pilota Ducati qualificato nel Q2 direttamente. Ai microfoni dei colleghi di Sky al termine del venerd&igrave; Di Giannantonio ha raccontato dei problemi con l&rsquo;anteriore che hanno rallentato lui e soprattutto gli altri piloti Ducati: &ldquo;Abbiamo fatto un ottimo lavoro durante tutta la giornata, le sensazioni non erano buone. Ho faticato anche io con l&rsquo;anteriore che &egrave; il tema di oggi. Con qualsiasi gomma giri la distruggi, c&rsquo;&egrave; veramente tanto drop. Stiamo lavorando per avere la moto a posto soprattutto nella gara di domenica&rdquo;. In Qatar le condizioni cambiano drasticamente dal pomeriggio alla sera creando un grosso problema ai team che hanno a disposizione solo le seconde prove del venerd&igrave; per lavorare in configurazione gara: &ldquo;&Egrave; un po&rsquo; da capire, la hard siamo al limite con il range d&rsquo;utilizzo quando fa pi&ugrave; fresco, volendo vai forte con tutti e tre i tipi di gomma. Con la soft hai tanto grip ma poi ha un drop troppo elevato, la media &egrave; un compromesso ma cala molto anche lei e poi c&rsquo;&egrave; la dura che resiste un po&rsquo; di pi&ugrave; per&ograve; vai pi&ugrave; lento e a centro curva hai meno grip. C&rsquo;&egrave; da lavorare, analizzare e capire&rdquo;.  MOTO2, UFFICIALE: VAN DEN GOORDBERGH ED RW RACING ANCORA INSIEME Futuro ancora incerto Fabio Di Giannantonio negli scorsi giorni ha parlato del suo futuro, dopo che HRC sembra aver virato su Luca Marini, l&rsquo;ultima sella disponibile diventa la Desmosedici del team Mooney VR46 che per&ograve; sta puntando Fermin Aldeguer dalla Moto2. Diggia ha scartato categoricamente sia la Moto2 che il passaggio nelle derivate di serie volendo fare &ldquo;all in&rdquo; sulla MotoGP: &ldquo;&Egrave; il mio secondo anno in MotoGP, ho tutti i risultati da parte mia per restare. Una Moto2 sarebbe una situazione di perdita per me. Anche come persona non credo di meritare questo. Cambiare campionato? Nemmeno questa &egrave; un&rsquo;opzione. Fermarmi un anno? Assolutamente no, se ti fermi, stai a casa. Bisogna avere un buon piano, Moto2 e Superbike non sono un bon piano per me. Ho 25 anni e non &egrave; logico per me tornare nella classe intermedia o andare nelle derviate. Quest&rsquo;et&agrave; &egrave; perfetta per maturare e crescere&nbsp;in&nbsp;MotoGP&rdquo;. Oggi al termine delle libere, Di Giannantonio si &egrave; sfogato forte anche delle sue prestazioni odierne: &ldquo;Secondo me &egrave; importante fare al massimo quello che ti piace ed io sto cercando di farlo come ho sempre detto. La situazione &egrave; surreale, io voglio crederci fino in fondo. Fino in quando ho un minimo di speranza voglio crederci. Lavoriamo, sono un pilota veloce e col lavoro stiamo venendo fuori e fino all&rsquo;ultimo dar&ograve; il massimo&rdquo;.  MOTO3 PROVE LIBERE 1: IN QATAR ONCU FA LA VOCE GROSSA SU MASIA       

Miglior ducatista del venerd&igrave;, Fabio si &egrave; preso il secondo posto del venerd&igrave; mettendo in chiaro di voler mantenere il posto in MotoGP

GP Qatar, Di Giannantonio: “Situazione surreale, voglio crederci fino in fondo”

        Thinking about it, it&rsquo;s true - Fabio Di Giannatonio would be an excellent acquisition for the VR46 Racing Team, currently linked to main sponsor Mooney but soon to become Pertamina Enduro. Why is the 25-year old Italian part of these MotoGP market discussions? Because he&rsquo;s doing well in the top class and promises to do even better. &nbsp;Marini to Repsol Honda? He would vacate a Ducati Desmosedici About to &lsquo;abandon&rsquo; Honda, Marc Marquez will move to the Gresini Ducati, leaving a RC213 V that is struggling right now but that could be fast in the patient hands of a rider who just wants to focus on developing it and twist the throttle, without drawing comparisons with the past or with others on the grid. Di Giannantonio could have done that, the rider keen to continue grafting in the toughest championship of them all. But just as it was looking to be a done deal, more names came out, from the unlikely to the more probable. So if it&rsquo;s true that Luca Marini and giant HRC are closing to sealing a deal &ndash; or announcing one even &ndash; the Repsol team will be complete with the arrival of Valentino Rossi&rsquo;s brother. But this would mean that the nine-time champ would lose a rider, so who would get the Desmosedici in this case? &nbsp;Vietti, Aldeguer... Di Giannantonio! Let&rsquo;s say it as we see it. Celestino Vietti Ramus has been strong with the new Fantic Racing team but to say he&rsquo;s ready for MotoGP would be to take him as a fool. In our opinion, the Italian has a shot at the 2024 Moto2 title and could then think about taking the step up. And Fermin Aldeguer? It looked like everyone wanted him, but in the end it could be that no one takes him. The Spaniard is talented, young &ndash; even younger than Pedro Acosta at just 18 &ndash; but can you see him on an exquisite, sophisticated and tiring prototype already? Perhaps not right away. And so to Diggia, who has a great CV. In his second MotoGP season, he&rsquo;s often inside the top ten and managed to reach the difficult Phillip Island podium. Going into his third year, knowledge of the category, his rivals, the carbon brakes, aerodynamics, electronics and Michelin tyres would be of benefit to him, and to VR46 too, with the bike just happening to be another Ducati Desmosedici.       

Fabio is young but has already completed two years in the top class, knows the Desmosedici and has been on the podium &ndash; the Italian is well placed to join the Ducati squad

Di Giannantonio in MotoGP with VR46, why not?!

Pensandoci su, &egrave; proprio vero: Fabio Di Giannatonio sarebbe un ottimo acquisto per il VR46 Racing Team, attualmente legato al main sponsor Mooney, prossimo a diventare Pertamina Enduro. Perch&eacute; il venticinquenne romano rientra in questo discorso di mercato MotoGP? Proprio perch&eacute; nella classe regina sta andando forte, promettendo di fare ancora meglio.  Siete pronti alla MotoGP del Qatar? Ecco gli orari TV!  Marini in Honda Repsol? Libera una Ducati Desmosedici  Prossimo ad &quot;abbandondare&quot; la Honda, Marc Marquez passa in Gresini Ducati e lascia una RC213 V che, sar&agrave; oggi una quattro cilindri in difficolt&agrave;, ma messa nelle mani pazienti di chi vuole pensare solo a svilupparla e dare gas, evitando paragoni col passato e con le altre moto presenti in griglia, potrebbe andare forte.&nbsp;  Di Giannantonio avrebbe potuto fare ci&ograve;, nella voglia di continuare a lavorare nel campionato pi&ugrave; difficile di tutti. Quando sembrava cosa fatta tra Fabio e l&#39;Ala dorata, sono spuntati nomi a raffica, alcuni scritti a vanvera, altri previa cognizione di causa.  Quindi, se &egrave; vero che Luca Marini e il gigante HRC siano vicini alla firma - o all&#39;annuncio, considerandone i discorsi - la formazione Repsol sarebbe al completo, con l&#39;arrivo del fratello di Valentino Rossi. A proposito, il nove volte iridato perderebbe per&ograve; un pilota, a chi verrebbe affidata la Desmosedici?    Vietti, Aldeguer... Di Giannantonio!  E&#39; onesto scrivere le cose come stanno. Celestino Vietti Ramus &egrave; andato forte nel debuttante Fantic Racing ma, tra qui a dire che sarebbe pronto per la MotoGP, significherebbe prenderlo per i fondelli. A nostro parere, il piemontese pu&ograve; vincere la Moto2 edizione 2024, poi pensare all&#39;eventuale salto.  E Fermin Aldeguer? Sembrava lo volessero tutti, potrebbe finire che non lo prende nessuno. Di talento il murciano ne ha, l&#39;et&agrave; &egrave; precoce - 18 anni, uno in meno di Pedro Acosta - perci&ograve; lo vedreste gi&agrave; su una 1000 prototipale, portentosa, sofisticata e sfianca piloti? Magari non subito.  Ed eccoci al Diggia, dotato di ottimo CV. Sta disputando la seconda stagione di MotoGP, rientra spesso e volentieri in top ten, ha calcato il difficile podio di Phillip Island. Al terzo anno consecutivo la conoscenza della categoria, avversari, freni in carbonio, aerodinamica, elettronica, gomme Michelin e sensazioni sarebbero per lui un punto a favore, per il VR46 altrettanto e, casualit&agrave;, la sella sarebbe sempre una Ducati Desmosedici.&nbsp;  Classifica piloti MotoGP   

Fabio &egrave; giovane ma ha due anni di top class, conosce la Demosedici, &egrave; andato a podio: il romano sarebbe un innesto gi&agrave; pronto nella formazione Ducati

Di Giannantonio in MotoGP con VR46, perch&eacute; no?!

        Il mercato piloti della MotoGP sta iniziando ad ultimare le sue mosse in vista della prossima stagione e, a tal proposito, Fabio Di Giannantonio rappresenta uno degli ultimi tasselli da inserire nel puzzle del 2024, sebbene le selle appetibili in MotoGP siano quasi tutte gi&agrave; piazzate. Negli ultimi giorni l'attuale pilota Gresini &egrave; stato accostato alla Honda ufficiale, con il fine di prendere il posto di Marc Marquez anche se proprio recentemente sono salite le quotazioni dello spagnolo Fermin Aldeguer, classe 2005, tra i piloti pi&ugrave; promettenti della Moto2. Ai microfoni di MotoGP.com Di Giannantonio ha parlato del suo futuro, valutando nel complesso positivamente l'attuale situazione circa il mantenimento della categoria, che tuttavia ancora non sembra essere in dirittura d'arrivo. Nelle ultime uscite stagionali Di Giannantonio ha dimostrato una crescita rilevante dal punto di vista della velocit&agrave; e dei risultati, tanto da conquistare il primo podio della sua carriera in Australia, a Philip Island. GP Sepang: Bagnaia dice la sua sulla possibilit&agrave; di Martin in Ducati Fabio Di Giannantonio sul 2024: "Ci stiamo lavorando, ma ancora nulla di significativo" Quando mancano solamente tre gare al termine della stagione, Fabio Di Giannantonio &egrave; alla costante ricerca di certezze e chiarezza in merito al suo futuro, al momento incerto circa il 2024: "Avrei voluto avere novit&agrave; venendo qui a Sepang, ma ci stiamo ancora lavorando. Sicuramente stiamo facendo passi in avanti sul mio futuro ed in vista di una sella per il prossimo anno, ma al momento nessun passo troppo significativo".&nbsp;La situazione, di non facile gestione anche dal punto di vista psicologico, non sembra tutta scalfire troppo le convinzioni ed il recente apporto alla gara del pilota romano: "In pista mi concentro esclusivamente su quello che devo fare e cerco di godermi al massimo la mia moto. Inoltre in questa fase della stagione siamo molto veloci. Il mio staff sta lavorando molto per il prossimo anno. Sono sicuro che nel prossimo futuro sapremo qualcosa di positivo". Le aspettative per il finale di stagione sono dunque alte per Di Giannantonio, sia in virt&ugrave; di un trend decisamente positivo, sia per l'esigenza di mostrarsi al meglio al fine di ottenere la sella pi&ugrave; ambita: "Ci restano queste ultime tre gare e voglio esprimermi al mio meglio e fare un ottimo lavoro. In questo momento abbiamo un pacchetto fantastico ed il feeling con la moto &egrave; pazzesco".  MotoGP, Bautista: "Chi aiuterai tra Bagnaia e Martin? Nessuno"        

Il pilota romano si &egrave; espresso sull'imminente finale di campionato e sul futuro che lo attende dal punto di vista del mercato piloti

MotoGP, Di Giannantonio sul suo futuro: "Stiamo facendo passi avanti"

        Sfrutter&agrave; la chance one shot Fabio Di Giannantonio, entrando nel team Repsol HRC, oggi meno gettotato rispetto al passato, comunque formazione pi&ugrave; vincente di tutto il paddock MotoGP? Qualora beneficiasse del solo anno concesso dalla Casa di Tokio in seno al team Factory, il romano sarebbe il secondo capitolino a figurare per l&rsquo;Ala dorata nelle vesti ufficiali, dopo il compaesano Max Biaggi. Cinque italiani in Honda, se Diggia firma... Nel computo della storia iridata tra classe 500 due tempi e MotoGP quattro tempi, gli italiani salirebbero a cinque unit&agrave;, con Marco Lucchinelli che cominci&ograve; la striscia nel 1982, portandosi appresso il numero 1 conquistato con la Suzuki. Doppia stagione coi colori del Marchio per lo spezzino, entrambe cos&igrave; cos&igrave;: la superiorit&agrave; del compagno di squadra Freddie Spencer fu manifesta e palese da parte di &ldquo;Lucky&rdquo;, personaggio extra settore esibitosi al Festival di San Remo in versione canora.  Pi&ugrave; tardi, tocc&ograve; tra il 2000 e il 2003 a Valentino Rossi, titolato mezzo litro nel 2001, due volte campione sulla RC211 V nel 2002 e l&rsquo;anno successivo. Precedentemente impiegato in Aprilia e detentore di allori 125 e 250, il genio di Tavullia desiderava le cilindrate alte, offerte solo da Honda. Sappiamo che sotto l&rsquo;Ala il 46 trov&ograve; quanto cercato, ma che poi se ne and&ograve;, poich&eacute; sentitosi poco valorizzato e attirato dalle lusinghe Yamaha.  Ed eccoci a Max Biaggi, che per Tokio aveva gi&agrave; fatto sua la 250 edizione 1997, condivisa con Erv Kanemoto con cui debutt&ograve; - vincendo a Suzuka - nella 500 del 1998. Transitato dal privato Camel Honda di Sito Pons, Max realizz&ograve; il sogno Factory nel 2005, tramutatosi in incubo. Scarso feeling e risultati inaccettabili lo indussero a un periodo sabbatico. Andrea Dovizioso, invece, ebbe diverse oddisfazioni, tra cui l&rsquo;entrata nella classe regina 2008 previa cilindrata 800 e il team Scot, poi tre anni di Repsol e tanto di vittoria e podi.  Rivali contrattuali per Di Giannantonio in MotoGP Diggia e relativo entourage avrebbero desiderato una sistemazione di due stagioni, oppure la canonica &ldquo;uno pi&ugrave; uno&rdquo;, dettata dagli ordini di arrivo. Fabio si dovrebbe accontentare dell&rsquo;imminente 2024, tuttavia mica male: in pochi potranno raccontare di aver corso in qualit&agrave; di rappresentante Factory Honda, lui potr&agrave; farlo.  Sempre che le insistenti voci che darebbbero Honda alla caccia di un nome Aprilia non si riveleranno concrete: Miguel Oliveira, Maverick Vinales e, addirittura, Aleix Espargar&ograve; farebbero bene alla causa, peccato che una singola stagione sia ritenuta poco allettante.  Sarebbe meglio un biennale, mettendosi al riparo da quasi tutte le scadenze previste nel 2024. Alonso Lopez, invece, un solo anno di MotoGP lo farebbe volentieri, sapendo di non detenere il CV degli elencati qui sopra. Davvero una quattro cilindri giapponese gli &egrave; stata offerta? Davvero anche a Fermin Aldeguer verrebbe concessa una chance cos&igrave; importante?        

Entrando nel team Repsol, Fabio sarebbe il quinto italiano sotto l'Ala dorata. Dopo Max Biaggi, un altro romano vestito HRC

Di Giannantonio e Honda, quando (e se) annunciate la firma?

        Fabio Di Giannantonio &egrave; al centro delle chiacchiere MotoGP, sia per i risultati in pista che per le voci riguardanti il suo futuro. Infatti, il pilota Gresini Racing &egrave; reduce dal podio conquistato a Phillip Island e arriva in Thailandia con il duplice obiettivo di proseguire il suo momento positivo e trovare al pi&ugrave; presto una sella per il 2024. Il Gran Premio di Thailandia in TV: orari Sky e TV8 Di Giannantonio riparte da zero in Thailandia  &ldquo;Cosa mi aspetto da Buriram? Arrivo a questo appuntamento con i piedi per terra perch&eacute; ogni weekend &egrave; una storia diversa &ndash; le parole del romano nel gioved&igrave; prima del Gran Premio &ndash; sono felice perch&eacute; sono andato fortissimo sia in India che in Australia, ma allo stesso tempo so di dover rimanere concentrato visto che ripartiremo nuovamente da zero&rdquo;. A colpire &egrave; la grande crescita mostrata da Diggia nella seconda met&agrave; del 2023, un progresso frutto del lavoro e non della casualit&agrave;, come spiegato dallo stesso ducatista. &ldquo;Stiamo iniziando a raccogliere i frutti del nostro lavoro. Nel 2022 sia io che il team eravamo debuttanti in MotoGP, poi quest&rsquo;anno &egrave; arrivato Frankie Carchedi (capotecnico, ndr) e sono cambiate tante cose, quindi questa stagione &egrave; stata una specie di anno zero&rdquo;. GP Thailandia, Bagnaia vs Martin Fabio Di Giannantonio, 2024 in Honda?  Il terzo posto nel GP d&rsquo;Australia ha infine ripagato gli sforzi di Fabio e della struttura Gresini: "La MotoGP &egrave; tosta, lo hanno dimostrato tanti debuttanti che all&rsquo;inizio hanno faticato &ndash; ha proseguito il #49 &ndash; Ducati mi ha sempre sostenuto, io sono riuscito a crescere e adesso raccolgo il frutto degli sforzi compiuti: i nostri non sono exploit casuali, e non &egrave; vero che adesso ho la mente libera da eventuali pesi contrattuali. Anzi, non sono mai stato cos&igrave; in pensiero per il futuro&rdquo;. A proposito del 2024, il nome di Di Giannantonio &egrave; accostato al Team HRC. &ldquo;Il mio manager sta facendo il suo lavoro, mentre io penso al mio, cio&egrave; guidare, cercando di mantenere la serenit&agrave;. Avrei voluto sapere qualcosa sulla prossima stagione gi&agrave; tre mesi fa, ma credo che avremo novit&agrave; entro qualche settimana. Perch&eacute; la Honda dovrebbe scegliere me? Io sono un lavoratore, come ho dimostrato in tutta la carriera, avere un pilota che lavora a testa bassa. Credo sia un valore aggiunto per ogni Casa. Ovviamente contano i risultati, ma bisogna essere realisti in merito alla propria situazione di partenza, come me all&rsquo;inizio di quest&rsquo;anno con Gresini&rdquo; la conclusione di Fabio. GP Thailandia: caratteristiche del circuito       

Alla vigilia del weekend di Buriram, il pilota Gresini Racing ha parlato del suo attuale stato di forma e delle voci riguardanti il suo futuro

MotoGP Thailandia, Di Giannantonio: "Ecco perché Honda dovrebbe scegliermi"

Si avvicina la fine di ottobre, con Honda che deve ancora annunciare chi sostituir&agrave; Marc Marquez in MotoGP. Il riscontro spaventa perch&eacute;, oltre a pensare all&rsquo;inizio del 2024, ci vengono i mente gli importanti test di Valencia fissati nel post Gran Premio 2023. Chi salter&agrave; sulla &ldquo;seconda&rdquo; RC213 V ufficiale? Joan Mir avr&agrave; un compagno di box all&rsquo;altezza della situazione? Da dove verr&agrave; esso prelevato? E&rsquo; quasi assurdo scrivere tutto ci&ograve;, pensando alla impressionante potenza organizzativa vantata dal gigante di Tokio e dal parco scelta HRC.  Gran Premio di Thailandia in TV: oci&ograve; agli orari!  Honda e il dominio MotoGP 2019: ne &egrave; passata di acqua sotto ai ponti..  Se fino al 2019 chiunque avrebbe voluto entrare nel team Repsol, oggi la situazione si &egrave; ribaltata. Quattro stagioni orson la RC213 V - di Marc Marquez, eh- dominava in lungo e in largo, offrendo prestazioni monstre. La squadra Repsol HRC veniva guardata dal basso verso l&#39;alto, mentre oggi viene osservata dall&#39;alto verso il basso.  A meno che non ci si chiami Johann Zarco e Fabio Di Giannantonio. Malgrado l&rsquo;idea, il francese dovrebbe rispettare l&rsquo;accordo stipulato assieme al satellite LCR, mentre il romano ha precisato: &ldquo;Ho ricevute solo offerte dal bar&rdquo;, per dire che s&igrave;, andrebbe al fianco del maiorchino, ma non dipende esclusivmente da propria decisione. Le rispettive quotazioni son salite dopo l&#39;Australia: tra prima vittoria e primo podio, potete immaginare.&nbsp;  Miguel Oliveira - attualmente impegnato per RNF Aprilia - glissa, spiegando di stare &ldquo;bene dov&#39;&egrave;&quot; appuntando di voler tornare nelle vesti Factory il prima possibile. Maverick Vinales, silenziosissimo, ha in mano la RS-GP, dite che passer&agrave; alla quattro cilindri dell&rsquo;Ala dorata? A Noale preferirebbero tenerlo, medesimo discorso per Aleix Espargar&ograve;, il &ldquo;Capitano&rdquo; in nero. Forse meglio puntare altrove.    Honda rischia in MotoGP? S&igrave;. Ma Alberto Puig di pi&ugrave;  Sicch&eacute;, Alberto Puig e colleghi devono dedicare occhi e tempo a lidi diversi, magari in SBK, meglio in Moto2: su Iker Lecuone ci scommetterebbero in pochi, sempre che non si ricada sulla &ldquo;soluzione risparmio&rdquo;. Ai Ogura aveva rimandato il salto nella passata stagione, chiss&agrave; se troveranno metodi convincenti per portarlo nella classe regina. Alonso Lopez scalpita, in quanto desideroso di top class, subito. Nel garage Speed Up figura anche Fermin Aldeguer, dato con Yamaha Mastercamp nella categoria di mezzo poi, se far&agrave; bene, direttamente sulla M1 in MotoGP. C&rsquo;&egrave; da crederci?   Nello scenario pi&ugrave; incredibile - ma vero - del recente decennio, Honda &egrave; messa male, non in termini monetari, bens&igrave; nella compattezza dello spogliatoio. L&igrave; il denaro non rappresenta un problema, il problema &egrave; che non sanno a chi darlo. Volere nomi gi&agrave; titolati o, perlomeno, vincitori di Gran Premi &egrave; priorit&agrave;, ma questi nomi sono attualmente impegnati.   E il tempo stringe, come &egrave; stretto il collo dello stesso Puig: in molti lo danno per prossimo giubilato, a favor di Davide Brivio. Quello s&igrave; che sarebbe un grosso cambiamento, probabilmente fondamentale e migliorativo. Lo si fa nel calcio: quando una squadra rende poco e male, saltano i giocatori o l&#39;allenatore?    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp; 

Il Marchio pi&ugrave; vincente della MotoGP dovrebbe avere l&#39;imbarazzo della scelta, invece solo Zarco e Di Giannantonio guiderebbero la RC213 V. Il resto &egrave; scelta di &quot;riserva&quot;

Possibile che Honda ancora non sappia chi far&agrave; coppia con Mir?

Il podio di Phillip Island &egrave; un mix di conferme e prime volte. La conferma si chiama ovviamente Pecco Bagnaia, capace nuovamente di risolevvare con classe un weekend iniziato in maniera opaca, mentre le prime volte corrispondono al primo successo di Johann Zarco ed al primo podio in top class di Fabio Di Giannantonio. &nbsp; Per tutti e tre il sabato australiano sar&agrave; un ricordo da conservare, ma chi guarda avanti &ndash; ossia al campionato - &egrave; probabilmente Bagnaia. &ldquo;Sono partito e ho controllato per tutta la gara &ndash; le sua parole a Sky - dato che sapevo quanto fosse alto il degrado delle gomme. Abbiamo lavorato sin da ieri sulla gomma media, consapevoli che sarebbe stata la scelta giusta, ma ero consapevole che non sarebbe stata una gara facile. Quando ho visto altri spingere all&rsquo;inizio sono rimasto calmo, sapendo che alla fine sarei stato pi&ugrave; veloce&rdquo;. &nbsp; Un ruolo importante nella gara di Pecco lo ha giocato la scelta di montare la morbida al posteriore da parte di Jorge Martin, raggiunto dal gruppo di Bagnaia proprio nel finale. &nbsp; &ldquo;Immaginavo che Jorge scegliesse la morbida, e sapevo che avrebbe fatto fatica. Nei primi sette giri ho avuto pensieri negativi a riguardo, poi ho capito di aver fatto la scelta giusta. Mi aspettavo che calasse prima, ma comunque gli abbiamo recuperato tanto, sintomo che il degrado &egrave; iniziato a cinque o sei giri dalla fine: si vedeva che la sua moto era molto nervosa sul posteriore. Arrivare su Jorge all&rsquo;ultimo giro &egrave; stato perfetto&rdquo;. &nbsp; In conclusione Pecco ripensa alla giornata di ieri, ed a come tutto sia migliorato sessione dopo sessione. &nbsp; &ldquo;Essere a posto a Phillip Island &egrave; difficile, molto. Ieri avevo una moto che non mi permetteva di sfruttare l&rsquo;aderenza iniziale della gomma, ma in qualifica ho comunque centrato l&rsquo;obiettivo della prima fila. In gara non si poteva spingere, quindi sono semplicemente stato ad aspettare, consapevole che sarei arrivato nel finale&rdquo;.  &nbsp;  Di Giannantonio esulta  Alle spalle del piemontese si &egrave; classificato&nbsp;Di Giannantonio, che una volta giunto al parco chiuso ha potuto esprimere tutta la sua comprensibile felicit&agrave;, per un risultato importante sotto tanti punti di vista. &nbsp; &ldquo;La partenza &egrave; stata forse la migliore della mia carriera: da adesso in poi (ora Fabio ha il nuovo dispositivo di partenza come il compagno Alex Marquez ndr) potr&ograve; sempre partire cos&igrave;. Quando parti e sei gi&agrave; davanti tutto diventa pi&ugrave; semplice. Alla fine eravamo tutti come sul surf a causa delle gomme, non era facile ma &egrave; andata bene&rdquo;. &nbsp; Curiosamente il team Gresini ha mostrato a Fabio per tutta la gara un cartello con la scritta &ldquo;respira&rdquo;, dal senso molto chiaro. &nbsp; &ldquo;E&rsquo; una cosa nostra, mi aiuta a restare concentrato. Quando sei in lotta per il podio e la vittoria vai in apnea un paio di volte, cos&igrave; la squadra ha cercato di aiutarmi. Quando hanno annunciato lo spostamento della gara ad oggi mi ha fatto piacere, dato che la moto era gi&agrave; a posto sin da ieri&rdquo;. &nbsp; Per il romano il podio odierno pu&ograve; essere utile anche in chiave mercato, dove va ancora in cerca di una sistemazione per il 2024.  &ldquo;Purtroppo questo step in avanti non &egrave; arrivato prima, ma sono consapevole della mia crescita. Dico che mi hanno levato il giocattolo perch&eacute; questa moto &egrave; pazzesca, e proprio ora che mi trovo bene sarebbe bello fare un&rsquo;altra stagione, invece no. Magari con queste prestazioni riusciamo a trovarne un altro&rdquo;.  La prima volta di Zarco  Detto dei due italiani sul podio &egrave; doveroso celebrare anche Zarco, che finalmente ha coronato il sogno della sua prima vittoria in MotoGP. &ldquo;Meglio tardi che mai questa vittoria &ndash; l&rsquo;ammissione di un sorridente Johann - serviva fare la gara al sabato (sorride ndr). E&rsquo; andata quasi perfettamente oggi: dietro a Pecco ho gestito la gomma posteriore, e nel finale ho sfruttato il mio stile, che mi ha sempre avvantaggiato ma non abbastanza. Oggi ho messo tutto insieme&rdquo;. &nbsp; Il francese ripercorre poi i suoi pensieri durante la corsa, tra la gestione delle gomme e l&rsquo;arrivo insperato sul compagno Martin. &nbsp; &ldquo;Non pensavo di prendere Jorge, ma a cinque giri dalla fine ho capito che era possibile, cos&igrave; ho deciso di passare gli altri per poter sfruttare il mio potenziale una volta davanti. Passare per primo sul traguardo &egrave; stata una liberazione: Campinoti voleva cantare la Marsigliese con me sul podio e finalmente lo abbiamo fatto. Non riuscire a sfruttare la moto come Pecco o altri &egrave; stato frustrante a volte, ma oggi era la mia giornata&rdquo;.  GP Australia, commento alla gara MotoGP &nbsp; &nbsp; &nbsp; 

Bagnaia sorride dopo aver &quot;controllato per tutta la gara le gomme&quot;, mentre Di Giannantonio si gode un primo podio utile magari &quot;per un nuovo giocattolo&quot;. Zarco: &quot;Meglio tardi che mai&quot;

MotoGP: le parole del podio di Phillip Island

        Having come to an agreement with team Gresini, Marquez has left a hole in the Honda garage that will be hard to fill. Marc has &ldquo;taken&rdquo; the place of Italian rider Fabio Di Giannantonio, who is left without a seat despite having demonstrated in recent races that he deserves to stay in MotoGP. In Japan, Fabio crossed the line eighth in both the Sprint and Sunday&rsquo;s race before doing even better at Mandalika, placing sixth in the Sprint and as high as fourth in the main race after climbing up from sixteenth. The vacancy at Honda: possible substitutes for Marquez There&rsquo;s been talk of Honda opting for a rider of the caliber of Oliveira, Vinales or Zarco in the &ldquo;post-Marquez&rdquo; period. The Frenchman in particular, having just signed with Lucio Cecchinello&rsquo;s LCR Honda team, was hopeful he could step up to the factory team on Marquez&rsquo;s departure but it is not to be. As for the Aprilia riders, the Noale manufacturer has denied any market rumours and stated that it has found balance with its current riders, which is why it intends to keep hold of them. But with these initial names ruled out, there is one rider who is growing exponentially&hellip; Fabio Di Giannantonio in a possible switch with Marquez A rider swap that would see Marquez move from Honda HRC to team Gresini and Di Giannantonio go from Gresini to the factory team is not that surreal. Particularly considering the Italian&rsquo;s recent performances. Might he be the youngster the Japanese manufacturer has been seeking? "My aim is to stay in MotoGP&rdquo;, he confirms, &ldquo;there&rsquo;s a space available at Honda and it&rsquo;s very attractive, with an historic team, an icon of MotoGP. It would be a good opportunity for me. Such a huge manufacturer. I don&rsquo;t think the negative trend they&rsquo;re experiencing will last long. They&rsquo;ll be back at the top. And so why not jump on that bike?&rdquo;       

Marquez has left a vacancy at Honda after signing an agreement with Team Gresini. Here&rsquo;s who might take his place

MotoGP market news: a possible rider switch?

Marquez, approdato nel team Gresini, ha lasciato un vuoto che in casa Honda sar&agrave; difficile da colmare. Marc ha &ldquo;soffiato&rdquo; il posto al nostro Fabio Di Giannantonio, il quale &egrave; rimasto senza sella anche se nelle ultime gare sta meritando di rimanere in MotoGP. In Giappone, il romano ha chiuso 8&deg; sia nella Sprint del sabato che nella gara della domenica, e successivamente, a Mandalika ha consolidato le buone prestazioni migliorando ulteriormente. &Egrave; arrivato 6&deg; nella Sprint del sabato ed ha agguantato addirittura il 4&deg; posto in gara dopo una rimonta dalla 16esima posizione.    Honda, un posto libero. I possibili sostituti di Marquez  Si &egrave; parlato spesso di come Honda avrebbe preferito per il &ldquo;dopo Marquez&rdquo; un pilota del calibro di Oliveira, Vinales o Zarco. Il francese in particolare, avendo appena firmato con LCR Honda Castrol di Lucio Cecchinello, dopo l&rsquo;addio di Marquez alla Honda, sperava di fare subito il salto di qualit&agrave; nel team factory della Casa giapponese ma cos&igrave; non &egrave; stato. Per quanto riguarda i piloti Aprilia, invece, la Casa di Noale ha sempre smentito qualsiasi possibile voce di mercato, affermando, al contrario, di aver raggiunto un proprio equilibrio, motivo per il quale ha blindato i propri piloti. Sfumate le prime possibili sostituzioni, c&rsquo;&egrave; un pilota che sta crescendo in modo esponenziale&hellip;  Fabio Di Giannantonio possibile switch con Marquez  Lo scambio che vede Marquez passare da Honda HRC al team Gresini e Di Giannantonio da Gresini al team factory non &egrave; cos&igrave; surreale. Soprattutto dopo le buone prestazioni dell&rsquo;italiano che potrebbe diventare il giovane che la Casa giapponese cercava. &quot;Il mio obiettivo &egrave; restare in MotoGP - ha affermato - in Honda c&rsquo;&egrave; un posto disponibile ed &egrave; molto attrattivo, in un team storico, un&rsquo;icona della MotoGP. Sarebbe una buona opportunit&agrave; per me. Si tratta di un marchio cos&igrave; grande. Non credo che il periodo negativo che sta attraversando durer&agrave; a lungo. Torner&agrave; al top. Perch&eacute;, dunque, non essere in sella a quella moto?&rdquo;    Chi &egrave; Fabio Di Giannantonio? Gira pagina per leggere l&#39;appofondimento.  &nbsp;  Fabio Di Giannantonio &egrave; un&nbsp;pilota MotoGP del team Gresini&nbsp;ed ha come compagno di scuderia&nbsp;Alex Marquez, fratello dell&rsquo;8 volte campione iridato.  La storia di Fabio Di Giannantonio?  Nato il 10 ottobre 1998 a Roma, dimostra fin da subito di avere talento, vincendo nel 2009 l&rsquo;europeo minimoto junior, nel 2010 il Trofeo Honda HIRP 100 cc e nel 2012 il titolo italiano 250 cc PreGP. Questi ottimi risultati e il secondo posto alla Red Bull MotoGP Rookies Cup, lo portano ad esordire nel 2015 in Moto3 al GP di Valencia come pilota sostitutivo a bordo di una Honda NSF250R del team Gresini Racing. Team con cui correr&agrave; per 3 anni, fino al 2018, in cui condivider&agrave; il box rispettivamente con Enea Bastianini (nel 2016) e Jorge Martin (nel 2017 e 2018). Due vittorie, cinque secondi e sette terzi posti il suo bottino nelle tre stagioni complete vissute nella classe d&rsquo;accesso del Motomondiale. Dal 2019 al 2021 milita in Moto2, in cui non &egrave; sempre costante, ma comunque porta a casa le sue soddisfazioni come il premio di Rookie of the Year del 2019 (precedendo i suoi ex compagni in Moto3, Enea Bastianini e Jorge Martin), oltre a una vittoria, cinque secondi e due terzi posti complessivi nella sua militanza nella classe di mezzo. Nel 2022 esordisce in MotoGP, ancora una volta nel team Gresini, anno in cui si mette in mostra soprattutto nel GP di casa, al Mugello, conquistando la pole position. Quest&rsquo;anno, &ldquo;Diggia&rdquo; sta dimostrando la sua crescita nella top class del Motomondiale: finora &egrave; entrato ben dieci volte nella top ten, con il quarto posto di Mandalika come miglior risultato assoluto.   

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