Al Lido di Camaiore è andato in scena un weekend all’insegna delle due ruote, del surf, skateboard e musica. Le moto sono state grandi protagoniste (riprese Virgilio D'Ercole - VD Photo)

Wheels and Waves Italy: il video delle gare moto sulla sabbia

Al Lido di Camaiore è andato in scena un weekend all’insegna delle due ruote, del surf, skateboard e musica. Le moto sono state grandi protagoniste sulla sabbia toscana

Lo spagnolo si è allenato nell'off-road insieme al brasiliano Diogo Moreira, protagonista della Moto3. Come sempre, Marc non si è risparmiato: eccolo in azione sul tracciato di Alcarraz

MotoGP: Marc Marquez "al limite" anche nel flat track

Ogni stagione, sul tavolo degli eventi motoristici di tendenza, ce n&rsquo;&egrave; sempre uno pronto a strizzare l&rsquo;occhio alla moda, al mondo delle customizzazioni e delle sfide pi&ugrave; originali che spicca tra tutti: sua maest&agrave; Wheels &amp; Waves!  Pi&ugrave; per la sua mise en sc&egrave;ne che per la Comp&eacute;tition, sul mappamondo europeo &egrave; forse l&rsquo;evento pi&ugrave; importante sia dal punto di vista di fama che di numeri: dal 2012 accoglie migliaia di visitatori attirati dall&rsquo;atmosfera glamour, che vede unite le grandi passioni degli organizzatori: le moto, meglio se d&rsquo;epoca, il surf, aspettando l&rsquo;onda perfetta, e, per i brevi momenti di riposo, un pizzico di skate all&rsquo;interno di una rampa al centro del Village. Il tutto in salsa californiana anni 40/50.  &nbsp;    Lasciate le cose basche di Biarritz, sud della Francia, dopo la versione Californiana e Giapponese, c&rsquo;&egrave; stata la prima volta per l&rsquo;Italia. A Lido di Camaiore, Toscana. Gli organizzatori, arrivati in Versilia, si sarebbero innamorati di quell&rsquo;atmosfera unica dovuta alle condizioni perfette per surfare, soprattutto con long board, e quelle Alpi Apuane cos&igrave; vicine da far gola a chiunque volesse farsi una Ride in moto a breve, medio e lungo giro. La data prescelta &egrave; stata il secondo fine settimana di ottobre, dal 7 al 9, subito dopo la chiusura della stagione balneare, per facilitare l&rsquo;organizzazione dei vari eventi cercando di non doversi confrontare con le migliaia di turisti che d&rsquo;estate affilano le rive toscane. La tappa italiana del W&amp;W era nell&rsquo;aria da almeno 3 anni ma si &egrave; concretizzata nei 2 mesi e mezzo precedenti l&rsquo;evento: una vera e propria corsa per portare sulle nostre spiagge quello che, ormai, &egrave; un format internazionale consolidato.  Migliaia i biglietti giornalieri venduti, pass media finiti, souvenir &ldquo;saccheggiati&rdquo;. Una prima edizione che ha battezzato, con la sua affluenza, la sicura previsione di una seconda. Da testimoni dell&rsquo;evento francese possiamo assicurare che l&rsquo;effetto dejavu appena arrivati &egrave; stato notevole: stessa atmosfera, stessi volti, quelli degli storici frequentatori, stessa sensazione di classe, moda, lusso sia per lo stile inconfondibile dei partecipanti attivi, con una forte partecipazioni di Moto Guzzi, Triumph, Royal Enfield, BMW e Harley-Davidson, per citarne alcune, e una altissima qualit&agrave; delle moto esposte da varie officine di altissimo livello come Abnormal Cycle, Officine Rossopuro, Hazard, PDF, M.Fuchs, South Garage.    Dal venerd&igrave; alla domenica, tre sono stati gli eventi principali districati nei dintorni del Village: Vintage Rally Enduro, per cui Enduro Republic ha realizzato un fettucciato tecnico ad insidioso dove 40 e passa enduristi vintage accorsi da mezza Europa sono stati messi alla prova. Tra questi c&rsquo;era Andrea &ldquo;Dopz&rdquo;, rider per Motosprint e Daje Company, in sella alla sua R80G/S Special realizzata da &ldquo;Emporio Elaborazioni Meccaniche&rdquo;. &ldquo;Dopo&rdquo; ha difeso l&rsquo;onore delle bicilindriche attempate segnando un ottimo posizionamento finale con davanti solo monocilindrici. El Rollo: gara di flat track nuda e cruda in un campo di polvere, che ha visto diverse categorie, dalle anziane alle elettriche, contendersi l&rsquo;ovale senza risparmiare nulla, nonostante il valore di una Triumph o BSA d&#39;annata. La Race Of The Lords (R.O.T.L.) : corsa sulla spiaggia in perfetto stile California anni &rsquo;50: gara di accelerazione con inversione a U e ritorno dove, chiaramente, la spettacolarit&agrave; del contesto e dei partecipanti &egrave; stata la vera attrazione. La parte surf ha lasciato il posto all&rsquo;anticiclone delle Azzorre che ha portato un tempo fantastico per tutti i giorni della manifestazione, condizione che, ad esempio, in Francia non &egrave; mai avvenuta: copiosi sono i km bagnati che dovrete mettere in conto se deciderete di vedere la version fran&ccedil;aise originale.    Per la prossima edizione, come Motosprint ci sentiamo di consigliare l&rsquo;aggiunta di una bella Ride organizzata alla scoperta delle meraviglie e delle curve del territorio, per rendere la manifestazione ancora pi&ugrave; &ldquo;turistica&rdquo; e attrattiva per tutti. In conclusione, evento promosso. Ci vedremo l&rsquo;anno prossimo, in fin dei conti: Ride, Party, Repeat!  (in collaborazione con Daje Company) 

Sfide di accelerazione su sabbia, flat track sulla terra, fettucciato vintage per l&rsquo;enduro. Ma anche skateboard e surf. Tutto questo &egrave; stato Wheels&amp;Waves al Lido di Camaiore. Noi di Motosprint ci siamo stati &nbsp;

Wheels&amp;Waves: spiaggia, onde e&hellip; moto, che festa in Toscana!

Sfide di accelerazione su sabbia, flat track sulla terra, fettucciato vintage per l&rsquo;enduro. Ma anche skateboard e surf. Tutto questo &egrave; stato Wheels&amp;Waves al Lido di Camaiore. Noi di Motosprint ci siamo stati e ve lo raccontiamo con queste immagini (gallery realizzata in collaborazione con Daje Company)

W&W: le foto del raduno al Lido di Camaiore

Noi di Motosprint abbiamo partecipato all&rsquo;edizione 2020 della gara flat track a Wolfslake, in Germania. Vi raccontiamo com&rsquo;&egrave; andata - Foto di Carlos Fernandez Laser

Krowdrace Cup - LE FOTO

Come un raggio di luce in un grigio cielo, due arditi organizzatori, Hermann e Martin sono riusciti dove molti non hanno potuto. Dopo vari rinvii e spostamenti di data e luogo, la prima gara della Krowdrace Cup si &egrave; svolta Wolfslake a Branderburgo, a circa 30 chilometri da Berlino: settanta piloti da sette Paesi diversi, dieci categorie e una pista di sabbia nera a forma di &ldquo;avocado&rdquo;. Ecco gli ingredienti per la gara di Flat Track pi&ugrave; bella e folle d&rsquo;Europa.&nbsp;Noi di Motosprint vi abbiamo partecipato. La prima cosa che ci &egrave; stata comunicata dagli organizzatori &egrave; stato il protocollo di sicurezza Covid 19, da mantenere durante la due giorni di Flat Track: per cui distanziamento anche tra piloti, accompagnatori ridotti all&rsquo;osso, mascherina e attenzione all&rsquo;igiene. Ci siamo presentati nella categoria Rookie con una Husky 501 del 2009. Nel Flat, le diverse categorie permettono a chiunque abbia una moto con le ruote da 19 pollici di poter correre.    QUANTE CATEGORIE! - La giornata del sabato &egrave; stata all&rsquo;insegna delle prove libere. La pista di Wolfslake &egrave; composta da una sabbia nera con fondo duro, che permette di far scivolare la moto senza impuntarsi e la forma ad avocado dava quella difficolt&agrave; in pi&ugrave; per le varie curve di diverso raggio. Le varie categorie racchiudevano tutti i generi possibili nel mondo delle 2 ruote; NewBie con motori sotto i 500cc. Rookie alle prime esperienze con cilindrata max di 600cc. Run What You Brung, moto sotto ai 600cc di vari anni e modelli, tra cui due Vespe anni 60/70. Super Girls, riservato alle donne cilindrata libera, Super Girls Pro per ragazze pi&ugrave; esperte. Amateur con moto di cilindrata tra i 400e i 650 cc. Thunder Bike categoria mista con moto recenti post 1998. Vintage True Gold con bicilindriche pre 1960. Vintage Modern Classic, mono e bicilindriche pre 1978.    TRE MANCHE PER LA FINALE - Il giorno della gara &egrave; tutt&rsquo;altra cosa. L&rsquo;atmosfera tra piloti &egrave; sempre stata amichevole, ma c&rsquo;era pi&ugrave; tensione, un misto tra sana competizione e interrogativi su come fosse cambiata la pista durante la notte. Perch&eacute;, se ce una cosa che &egrave; variabile nel Flat Track &egrave; proprio la pista: la sabbia di qualunque tipo essa sia, cambia a seconda dell&rsquo;umidit&agrave;, del vento o di come viene bagnata e come asciuga. Perci&ograve; dopo le verifiche tecniche su motocicletta e casco, si attende, distanziati, il proprio turno per le manche di qualificazione. Si fanno tre manche e si sommano i piazzamenti che ogni pilota ottiene in ogni sessione. Il totale dei punti guadagnati nelle manche fa guadagnare il diritto di partecipare alla finale e alla posizione in griglia di partenza. La prima manche sono partito in ultima fila, guadagnando poi la quinta posizione e cos&igrave; fino alla bandiera a scacchi. Nella seconda manche sono scattato da met&agrave; schieramento: dopo il via, ho recuperato fino alla seconda posizione, tenendo un buon ritmo, fino a quando su un tratto molto umido, la moto ha sbandato con anteriore e posteriore. Sono rimasti in piedi per miracolo ma purtroppo chiudendo ancora quinto sotto la bandiera a scacchi. Nella terza manche, partito in prima fila, sono scattato rapido al semaforo, e conquistata la prima posizione ho pensato solo a non strafare, per portare a casa il punteggio pieno. Ottenuto l&rsquo;ingresso alla finale ci rilassiamo e guardiamo le manches degli altri. Vedere le Supergirls Pro e i Pro &egrave; qualcosa di incredibile: dove noi Rookie e Amateur siamo ancora a gas parzializzato, loro sono a manetta gi&agrave; dritti per scaricare tutta la cavalleria delle loro moto. Pazzeschi.    CHI TROPPO VUOLE... - In finale parto dalla seconda fila con il quinto tempo, e posso scegliere la casella da dove partire: prendo una posizione centrale, che possa permettermi di guadagnare qualche posizione. Punto al podio. Semaforo verde e la Husky si fionda alla prima curva in seconda posizione, ma anche gli altri piloti hanno le stesse intenzioni, e cos&igrave; si scatena una bagarre tra i primi quattro piloti. Riesco ad tenere la terza posizione, quando nella curva pi&ugrave; stretta del circuito intravedo la possibilit&agrave; di prendermi la seconda posizione. Purtroppo la gomma posteriore non &egrave; dello stesso avviso, perdo aderenza ed scivolo in derapata. Mi rialzo, ma il braccialetto di sicurezza ha fatto spegnere la moto, perci&ograve; si interrompe la manche con le bandiere rosse. La gara riparte per tre giri, ma purtroppo sono fuori. Peccato, se mi fossi accontentato ora avrei la Tabella con il N. 3 in salotto in bella vista. Ma queste sono le gare. E in fondo mi sono divertito lo stesso. I colori italiani sono stati difesi alla grande da Sami Panseri, primo nella finale Amateur e da Nico Sorbo, primo nella ThunderBike. A fine giornata, chi pi&ugrave; chi meno portava il nero della sabbia di Wolfslake sul viso o sull&rsquo;abbigliamento, ma il tutto era illuminato da grandi sorrisi e pacche sulle spalle. 

Noi di Motosprint abbiamo partecipato all&rsquo;edizione 2020 della gara flat track a Wolfslake, in Germania. Vi raccontiamo com&rsquo;&egrave; andata

Krowdrace Cup: derapate sulla sabbia nera

Austriaca, ventisei anni (e come per Marc Marquez, l&rsquo;anno di nascita &lsquo;93 &egrave; anche il numero di gara), sguardo angelico ma che nasconde la determinazione di chi vuole primeggiare contro qualunque avversario. Da diversi anni Yasmin Poppenreiter &egrave; una presenza fissa nelle gare Coppa del Mondo FIM e nei campionati nazionali di Austria, Repubblica Ceca e Italia. Un Paese dove la &ldquo;regina europea&rdquo; del Flat Track torna sempre volentieri. Lei che ama far parlare i risultati, pi&ugrave; che dare fiato ad autocelebrazioni.  Yasi, soprannome che si porta dietro sin da piccola, frequenta l&rsquo;ambiente del Flat Track da otto anni ed &egrave; apprezzata da tutti. Quando arrivi ai box, che sia indaffarata nel settaggio della fidata KTM, o che si stia godendo un momento di relax, non manca mai di un saluto e di un veloce scambio di battute. Una cortesia a tratti estrema, combinata a forte professionalit&agrave; e passione per le due ruote innata.&nbsp;&nbsp;  Inizi&ograve; infatti con il Cross, ben presto arriv&ograve; il passaggio al Motard e quindi al Flat Track, conosciuto a 18 anni. Nel 2012 la svolta professionale, grazie all&rsquo;incontro con Hanson Schruf, che possiede una concessionaria KTM e un team (Schruf Racing), diventato poi il compagno di vita e il rivale da battere in pista: &quot;Volevo provare qualcosa di diverso dalla Supermoto e ben presto il Flat mi ha rubato il cuore. Hanson mi ha fornito moto e supporto, convincendomi a prendere parte alle gare&quot;.&nbsp;&nbsp;    Il battesimo ufficiale in un ovale sterrato, Yasmin l&rsquo;ha vissuto in Slovacchia, a Zarnovica, sempre nel 2012. Un esordio non felicissimo, a livello di risultato, ma una tappa fondamentale per l&rsquo;ambiziosa austriaca: la scelta della guida di traverso era giusta, da l&igrave; in avanti l&rsquo;obiettivo dichiarato &egrave; stato sempre migliorarsi gara dopo gara: &quot;A Zarnovica venni doppiata per due volte nelle manche a cui partecipai. Ma la gente fu davvero amichevole con me, rilasciai pure la mia prima intervista. Per me che non avevo esperienza rispetto agli altri piloti, fu una buona gara, imparai molto&quot;.&nbsp;  Dall&rsquo;ultimo posto di Zarnovica a oggi, la carriera di Yasmin &egrave; stata un crescendo di prestazioni e risultati brillanti, culminati con la vittoria nel 2017 della Flat Track Cup austriaca a Mureck. E poi con il terzo gradino del podio nel campionato Open della Repubblica Ceca nella passata stagione.&nbsp;  Quando le chiediamo di ricordare il momento in assoluto pi&ugrave; bello e appagante, la mente va a una gara dello scorso anno, nella quale ha dato del filo da torcere fino all&rsquo;ultimo giro a Francesco Cecchini, vincitore di tre titoli italiani e sei Coppe del Mondo FIM consecutive: &quot;Correvamo a Chabarovice, in Repubblica Ceca, nel campionato nazionale. Nella manche contro Francesco sono riuscita a mantenere la leadership per sei giri, prima che lui mi superasse nelle tornate finali. Quella batteria, chiusa al secondo posto, &egrave; stata davvero indimenticabile&quot;.&nbsp;  La sua ascesa negli ovali non &egrave; passata inosservata, tanto da diventare una delle ambasciatrici del progetto &ldquo;FIM Women in Motorcycling&rdquo;, che si pone l&rsquo;obiettivo di attrarre sempre pi&ugrave; rappresentanti del gentil sesso nel motociclismo: &quot;Il mio impegno &egrave; condividere e far sapere alla gente che noi ragazze possiamo duellare ad armi pari con i maschi, e diventare competitive per poterli battere. E ovviamente voglio far conoscere ad altre ragazze la mia passione per le due ruote&quot;.&nbsp;  L&rsquo;austriaca ha partecipato anche a svariate prove del campionato italiano di categoria, sfidando a viso aperto avversari pi&ugrave; quotati ed esperti. Se si aggiungono le competizioni della Coppa del Mondo FIM, che ogni anno fa regolarmente tappa in Italia, Yasi &egrave; quasi di casa nel nostro Paese: &quot;Mi piace molto correre in Italia, tutti i piloti sono davvero amichevoli e le piste sono molto belle. Misano ha un&rsquo;atmosfera unica, non trovi da nessuna altra parte cos&igrave; tanta gente per le gare di Flat Track&quot;.&nbsp;  Yasmin &egrave; ormai riconosciuta nell&rsquo;ambiente, anche per questo Louis Motorrad l&rsquo;ha voluta come testimonial per il nuovo catalogo dell&rsquo;azienda di abbigliamento sportivo.&nbsp;  &quot;All&rsquo;inizio &egrave; stato strano farsi fotografare senza casco e gi&ugrave; dalla moto&quot; racconta. &quot;Ma il personale di Louis Motorrad mi ha aiutato molto, consigliandomi come posare. Per la prima volta sono stata truccata da un&rsquo;artista di make-up, quando mi sono vista allo specchio&hellip; sembravo diversa, quasi un&rsquo;altra. Preferisco essere immortalata quando gareggio&quot;.&nbsp;  La KTM ha recentemente annunciato di voler prender parte al campionato statunitense di Flat Track, sia nella categoria monocilindrica che nella Twins, riservata alle bicilindriche. Una notizia che non ha lasciato indifferente Yasi: volare oltreoceano per competere con i migliori specialisti del traverso al Mondo &egrave; una sfida affascinante.&nbsp;  Per l&rsquo;austriaca sarebbe il coronamento della carriera, e magari potrebbe duellare gomito a gomito con Shayna Texter, vera e propria icona del traverso a stelle e strisce, nei confronti della quale Yasmin nutre grande stima: &quot;Gareggiare negli States &egrave; uno dei sogni che vorrei realizzare. &Egrave; un mondo totalmente diverso dall&rsquo;Europa, l&agrave; c&rsquo;&egrave; davvero tanta gente che condivide la mia stessa passione per il Flat Track ma in un modo completamente differente. Sarebbe un confronto affascinante&quot;.  Storie di Quarantena: come vivono la pandemia i motociciclisti 

Corre con il numero 93,&nbsp;il suo anno di nascita,&nbsp;e ama la guida&nbsp;di traverso. Non&nbsp;&egrave; Marc Marquez,&nbsp;ma Yasmin Poppenreiter:&nbsp;aspetto da modella e grinta da top rider

Flat Track: Yasi va veloce

Francesco &lsquo;Cecco&rsquo; Cecchini si &egrave; aggiudicato il titolo mondiale nella Flat Track Cup per la sesta volta. Figlio d&#39;arte &ndash; suo padre Fabrizio &egrave; un capotecnico storico del motomondiale e lavora nel Team Gresini - &lsquo;Cecco&rsquo; ha infiammato il pubblico all&rsquo;Arena 58 di Misano Adriatico, con una gara perfetta in sella ad una Zaeta, unica moto al via nella competizione realizzata appositamente per la disciplina del traverso (e della quale lui &egrave; anche collaudatore).  LE SEMIFINALI - Dopo aver conquistato tre successi nelle manche di qualifica a cui ha partecipato, Francesco Cecchini ha vinto la prima delle due semifinali precedendo il sedicenne Kevin Corradetti e Daniele Moschini, ancora convalescente dal trauma toracico riportato sette giorni prima nella tappa transalpina di Morizes. Nella seconda semifinale si &egrave; distinto il finlandese Lasse Kurvinen, che &egrave; andato in finale con l&rsquo;agguerrito tandem spagnolo composto da Guillermo Cano e Adrian Garin Vera. Gli ultimi due posti per la manche decisiva se li sono aggiudicati due italiani: Gianni Borgiotti, dominatore della Last Chance, e Lorenzo Villamagna, caparbio nel contenere i ripetuti attacchi dell&rsquo;austriaco Hagleitner, che si presentava alla vigilia di Misano al secondo posto nella graduatoria generale.  LA GARA - &nbsp;Si sono schierati cinque rappresentanti azzurri, con Cecchini in prima fila affiancato da Cano-Garin-Vera-Kurvinen, dietro di loro un quartetto italiano composto da Moschini-Borgiotti-Villamagna-Corradetti. Cecchini ha preso il via davanti a tutti, con il finlandese Kurvinen alle sue spalle tallonato dal duo spagnolo Cano-Garin Vera. Alla quinta tornata Borgiotti &egrave; caduto mentre era in lotta per la settima posizione: gara interrotta con l&rsquo;arbitro che ha deciso per l&rsquo;esclusione di Borgiotti comminando una doppia squalifica nei confronti di Daniele Moschini e Guillermo Cano, rei di aver oltrepassato con entrambe le ruote la linea che delimita il ciglio interno (rispettivamente alla seconda e terza tornata). La batteria &egrave; ripartita con le posizioni acquisite al quarto giro e i piloti posizionati in fila indiana, come da regolamento. Cecchini ha indovinato la partenza e ha vinto precedendo Kurvinen e Garin Vera; quarto Corradetti, quinto Villamagna. Dopo la vittoria di Cecchini, &egrave; stata comunicata la necessit&agrave; di disputare una batteria di spareggio per designare il secondo e il terzo posto per la classifica generale. Lo spagnolo Garin Vera e l&rsquo;austriaco Hagleitner avevano conquistato entrambi 76 punti nelle tre gare disputate; nei sei giri finali Hagleitner &egrave; partito meglio ma al quarto giro &egrave; stato superato dallo spagnolo, che ha cos&igrave; conquistato la medaglia d&rsquo;argento.  &ldquo;E&rsquo; stata un&rsquo;emozione unica, sapevo di avere un vantaggio importante alla vigilia di Misano, ma vincere qui &egrave; sempre una esperienza unica. Dedica? Sempre a lui, Marco (Buzzi, storica figura del Flat Track italiano, deceduto a febbraio del 2018 in un incidente in allenamento, ndr). Ci manca molto ma &egrave; sempre qui con noi&rdquo;, ha detto Francesco Cecchini a fine gara.  CLASSIFICA DI GARA: 1-Francesco Cecchini (Italia) punti 32; 2-Kurvinen (Finlandia) 26; 3-Garin Vera (Spagna) 27; 4-Corradetti (Italia) 24; 5-Villamagna (Italia) 17; 6-Borgiotti (Italia) 18; 7-Moschini (Italia) 20; 8-Cano (Spagna) 22; 9-Hagleitner (Austria) 12; 10-Okada (Spagna) 11. 

&ldquo;Sapevo di avere un vantaggio importante alla vigilia di Misano, ma vincere qui &egrave; sempre una esperienza unica&rdquo; ha detto il romagnolo

FIM Flat Track Cup: Cecchini infila la sesta

In soli due mesi, abbiamo preparato una moto per partecipare alla prima edizione della gara tedesca. Siamo scesi in pista con poca esperienza e con un casco inusuale. Ma efficacissimo. Ecco il racconto del week-end (foto di Christine Gabler e Marc Holstein)

KrowdRace 2019, il racconto della nostra gara - FOTO

Mi sono innamorato follemente delle gare flat track sul mezzo miglio poco tempo fa: in circa due mesi di lavoro incessante nel box sotto casa, la sera e nei momenti liberi, ho realizzato una moto su base Husqvarna 510 da supermotard, adattata per questo tipo di gare. Poi sono arrivati gli allenamenti in piccole piste ovali, dal fondo non sempre congruo alla disciplina della derapata suprema. Ma, a volte, basta accontentarsi per inseguire un sogno... L&rsquo;invito da parte di J&ouml;rg Litzenburger, mente e corpo dell&rsquo;evento Glemseck 101, &egrave; stata la scintilla: cos&igrave; sono partito per coprire i 2500 km,&nbsp; andata e ritorno, che separavano Roma dalla Rhein &ndash; Main Arena, a Diedenbergen in Germania, per partecipare alla prima edizione della KrowdRace 2019. All&#39;arrivo, incontro piloti arrivati da tutta Europa, su moto di varie epoche: dalle monocilindriche inglesi anni 60 alle grosse e moderne bicilindriche americane, passando per qualche twin giapponese e italiano fino alle mono austriache e svedesi. Il meglio del meglio della scuola europea del flat track....    VIA IL FRENO ANTERIORE - Gi&agrave; dalle verifiche tecniche del sabato mattina mi rendo conto che non si scherza. Si controlla attentamente l&rsquo;omologazione del casco e il Nolan N87 Emblema N-Com&nbsp;Spark&nbsp;Yellow&nbsp;non ha problemi a passare l&rsquo;esame. Presentarsi in pista con un casco top di gamma nel segmento touring &egrave; stato un un esperimento, che alla lunga si riveler&agrave; una scelta azzeccata.&nbsp; Durante i controlli fanno togliere la leva del freno anteriore e subito una goccia di freddo sudore bagna la mia fronte: sugli ovali , in questo tipo di gare, il freno anteriore va tolto, mentre nei circuiti TT viene mantenuto perch&eacute; ci sono curve sia a destra che a sinistra. Io ho sempre provato in circuiti TT&hellip;.. Pensare di arrivare a gas spalancato e frenare solo con il posteriore che scivola un po&rsquo; mi terrorizza, ma non posso mollare ora. Non avrebbe senso.  INIZIO TRANQUILLO - Il tempo di vestirsi ed &egrave; gi&agrave; ora delle sessioni di prove libere e obbligatorie: due giri per categoria. Pochini per potersi ambientare bene. All&#39;inizio sono cauto, cerco di sentire quanto la moto tenga in curva, cerco la posizione migliore e copio le traiettorie dei pi&ugrave; veloci, ma non &egrave; facile arrivare al momento di girare sulla terra a circa 80/90 kmh e non avere la possibilit&agrave; di frenare bene. Mi blocca molto nella velocit&agrave; d&rsquo;ingresso curva mentre l&rsquo;uscita &egrave; meno complicata, grazie alla grande spinta dei 510cc della Husqvarna e alla trazione dei Maxxis.    PRIME SODDISFAZIONI - Dopo 2 turni di prove &egrave; gi&agrave; l&rsquo;ora della prima manche. Sei piloti a contendersi i punti per passare il turno. La pista viene bagnata e ripristinata ad ogni gara, il che rende tutto pi&ugrave; interessante. Si parte tipo Speedway, in linea con una fettuccia che si alza dopo la luce verde. Non forzo la partenza per evitare di far danni a me e agli altri piloti. Osservo le traiettorie degli avversari e le copio. Ad ogni giro che passa mi sento pi&ugrave; a mio agio con la moto ed il tracciato. Del freno anteriore non mi preoccupo pi&ugrave;. Incredibilmente, alla fine dei 4 giri arrivo quinto e prendo il mio primo punto in classifica. Sudato ma felice me ne torno nel mio posto tenda dove dormo e tengo la moto. Il resto del giorno &egrave; attesa nel vedere gli altri partire, soffrire, gioire e vincere la loro batteria.  TIFO E AGONISMO - Come spesso accade nello sport, si gioisce e si soffre per le vittorie o le &quot;disgrazie&quot; altrui. Sia il pubblico che l&rsquo;intero paddock piloti &egrave; pronto ad esclamazioni, urla di incitamento ed fischi d&rsquo;approvazione. Non importa chi sia il vincitore, ci&ograve; che conta &egrave; lo spettacolo e il sano agonismo. Una nottata piovosa mette in dubbio la seconda parte della manifestazione. Alle 10 di mattina del giorno dopo, nel circuito di terra rossa e sabbia ci sono parecchie pozze. Le facce degli organizzatori sono tese. Il cielo grigio regala una tregua, che permette agli addetti in pista di rimuovere pozzanghere e solchi. Un&rsquo;ora d&rsquo;attesa ed il circuito &egrave; pronto&hellip;    SONO IN FINALE! - Salgo sulla moto pieno di interrogativi: come si comporteranno le gomme? La pressione sar&agrave; giusta? Il terreno pesante frener&agrave; di pi&ugrave; la derapata?&nbsp; Non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; tempo per queste domande, &egrave; il turno delle prove obbligatorie prima della semifinale. E, qui, una sorpresa: con il terreno pi&ugrave; compatto la mia Husky sembra andare molto meglio, azzardo ingressi in curva pi&ugrave; veloci con il posteriore che spazza allegramente la curva. E&rsquo; un&rsquo;infinita goduria. In semifinale arrivo quarto, incredibile. Vuol dire che nel pomeriggio parteciper&ograve; alla finale a quattro. Non ci sar&agrave; storia, i primi tre seppur a vista non saranno mai alla mia portata, perci&ograve; conscio delle mie capacit&agrave; mi concentro sullo stile e sulle traiettorie, godendomi, motore al massimo, la potenza della mia moto. Il sorriso, una volta tolto il casco sar&agrave; a 32 denti. Che bella esperienza, che belle emozioni.  La decisione di indossare il&nbsp;casco touring si &egrave; rivelata giusta: mi ha protetto da sassi e polvere e l&rsquo;ottima aerazione mi ha permesso di non sudare troppo, in modo da non perdere lucidit&agrave; e attenzione nella guida. Chiss&agrave;, magari ho lanciato una nuova moda: il casco turistico nel flat track...  (foto di Christine Gabler e Marc Holstein) 

In soli due mesi, abbiamo preparato una moto per partecipare alla prima edizione della gara tedesca. Siamo scesi in pista con poca esperienza e con un casco inusuale. Ma efficacissimo. Ecco il racconto del week-end

Diari dalla pista: KrowdRace 2019, flat track con il casco &quot;touring&quot;

        La stagione del Flat Track ha preso il via sabato 13 aprile da Terenzano a pochi chilometri da Udine, in contemporanea con gara 1 dell&rsquo;italiano speedway. Sedici i piloti al via delle otto manche di qualifica, dominate da Francesco Cecchini, campione italiano in carica. Il romagnolo ha confermato la propria supremazia tanto nella prima semifinale quanto nella finale, comandando le due manche conclusive dal primo all&rsquo;ultimo giro e chiudendo trionfalmente sotto alla bandiera a scacchi con ampio margine su Gianni Borgiotti e Lorenzo Villamagna, caparbio nel superare all&rsquo;ultima curva Daniele Moschini. SUBITO RISULTATI - &ldquo;Mi sono allenato duramente nel periodo invernale, i risultati sono arrivati subito, un passo decisamente avanti rispetto all&rsquo;esordio della scorsa stagione&rdquo;, ha detto Francesco Cecchini.&nbsp; &ldquo;La moto piano piano cresce sempre di pi&ugrave;, siamo pi&ugrave; consapevoli quest&rsquo;anno delle nostre possibilit&agrave;. &Egrave; andato tutto alla perfezione, come speravamo. In occasione della prossima gara di campionato, debutter&ograve; con la nuova Zaeta, esteticamente cambier&agrave; molto e posso preannunciare che &egrave; davvero molto bella&rdquo;. DEBUTTO SFORTUNATO&nbsp; -&nbsp; Esordio da dimenticare per il sedicenne Kevin Corradetti al debutto con la Honda 450, dopo due anni passati in sella a una 250 con la quale aveva dato filo da torcere a pi&ugrave; di un avversario. Il giovane centauro marchigiano era in lotta per la zona podio nella finalissima, ma una scivolata alla terza tornata lo ha costretto ad alzare bandiera bianca per le posizioni di vertice. Il campionato riprender&agrave; sabato 22 giugno da Misano con gara 2 che verr&agrave; disputata in notturna, nella suggestiva cornice dell&rsquo;Arena 58 che si trova a pochi metri dal lungomare della cittadina romagnola. &nbsp;       

&ldquo;I risultati sono arrivati subito, un passo decisamente avanti rispetto all&rsquo;esordio della scorsa stagione&rdquo;, dice il detentore del titolo nazionale di flat track, vincitore del primo round

Flat Track: Cecchini domina a Terenzano

Sullo sterrato di Misano, podio anche per Xavier Simeon e Danilo Petrucci, vincitore di un combattuto duello con Rabat in semifinale

WDW Scrambler Flat Track Race - FOTO

Il lato oscuro delle bicilindriche di Milwaukee. In America vengono utilizzate nelle gare di flat track, che rappresentano anche un importante strumento di marketing per il colosso americano.

Traversi e derapate in sella alle Harley Davidson

Nel web abbondano &nbsp;i video di Marquez che&nbsp;guida di traverso in sella a una Honda CRF450R. Lo spagnolo ha un eccezionale controllo della moto anche in fuoristrada ma pi&ugrave; passa il tempo pi&ugrave; Marquez impara a&nbsp;essere veloce, oltre che spettacolare, anche in discipline diverse dalla velocit&agrave;. Recentemente Marc &egrave; andato forte addirittura in una gara di enduro e oggi ha vinto la Superprestigio, la gara di flat track disputatasi&nbsp;al Palau Saint Jordi di Barcellona.  MIGLIORE DEI MIGLIORI - Marquez ha dominato le qualifiche, facendo meglio di Brad Baker, che negli USA &egrave; considerato un fenomeno del flat track e&nbsp;che, per dirla tutta, ha battuto&nbsp;due volte Marquez&nbsp;in questa edizione della Superprestigio. In finale, per&ograve;,&nbsp;l&rsquo;americano si &egrave; dovuto accontentare del terzo posto, alle spalle di Toni Elias e di Marquez , che ha bissato la vittoria del 2014.&nbsp;Ferran Cardus, uno dei piloti&nbsp;pi&ugrave; forti nel flat track, ha deluso, restando fuori dal podio. 

Il campione del mondo della MotoGP va forte anche nel flat track. Ha vinto la&nbsp;Superprestigio, davanti a Toni Elias e Brad Baker, specialista della disciplina.

Superprestigio: Marquez batte gli specialisti del flat track

Finita la stagione della MotoGP, e in attesa del Monza Rally Show, in programma dal 2 al 4 dicembre, Valentino Rossi non abbandona di certo le due ruote. E per allenarsi, non c&#39;&egrave; niente meglio della sua Tavullia, dove il &quot;Ranch&quot; gli consente di girare anche alle porte dell&#39;inverno.&nbsp;Una delle sue ultime sfide &egrave; stata con Brad Braker, il campione americano dell&rsquo;Ama Pro Flat Track che lo scorso anno ha battuto Marc Marquez nel Superprestigio, la gara di dirt-track che si svolge sull&#39;ovale del Palau Sant Jordi di Barcellona.  QUANTI CAMPIONI!&nbsp;-&nbsp;In pista con loro, un altro asso del flat track, Sammy Halbert, che ha pubblicato su Instagram un selfie con il Dottore. &ldquo;Ho dovuto fare un selfie con la leggenda Valentino Rossi dopo aver girato con lui al Ranch&rdquo;,ha scritto Halbert a commento della foto. E anche Rossi ha condiviso diverse foto sui social: con i due campioni e poi una di fine giornata, con tutto il gruppo, piloti ma anche amici.  &nbsp; 

Valentino ha invitato al Ranch Brad Baker, asso del flat-track e principale rivale di Marquez nella Superprestigio di Barcellona

Rossi si allena con il re del flat-track

Infortunio per Troy Bayliss: il tre volte iridato in Superbike si &egrave; fratturato la caviglia destra mentre disputava la semifinale di Flat Track a Sacramento, in sella alla sua Ducati bicilindrica da 1100 cc.    L'australiano ha subito commentato l'accaduto sui social, postando una foto che lo ritrae in barella e ancora con la tuta indosso, insieme a Raymond, il "cappellano dell'AMA Pro Flat Track", come lo definisce lui stesso, che non manca di rassicurare i fans con un sorriso (foto in apertura). Poi Troy Bayliss continua a dare aggiornamenti dall'ambulanza: "Well this was not in the plan, not sure what it is but foot was pointing wrong way, grabbed in air fence", ovvero:"Questo non era nei piani, non so bene cosa sia ma il piede puntava nella direzione sbagliata, incastrato nell'air fence".  Troy Bayliss &egrave; tornato subito in Australia ed &egrave; stato operato dal dr Andrew Letchford, chirurgo ortopedico. "Has got me sorted out quick smart. A Doctor who also loves his bikes", scrive Bayliss. Che tradotto significa: "Mi ha sistemato alla svelta. Un dottore che ama pure le moto!"    Infine, Bayliss ha postato una foto della caviglia operata e, senza perdere il suo senso dello humor, ha commentato: "Fino ad ora pensavo di avere un bel piede!"  Poi lo stesso Bayliss ci d&agrave; le previsioni per il suo rientro: "Entrambi i lati sono stati fissati. Riposo completo per le prime due settimane, poi vedremo. Avrei dovuto correre a Gunnedah questo weekend, invece macher&ograve; anche al Supermotard Champs in Newcastle e al Dirt Track il 28 giugno a Gunnedah. Spero di poter rientrare per Duquoin e Indy negli Stati Uniti i primi di giugno. Sar&ograve; in gran forma per il campionato Long Track a Taree il 29-30 agosto e per l'Akubra Classic l'11 ottobre a Kempsey".    Bayliss conclude il suo post dall'ospedale dando anche appuntamento ai suoi fan alla gara di MotoGP a Phillip Island e al Troy Bayliss Classic il prossimo gennaio.  Fiammetta La Guidara  &nbsp;

Il tre volte iridato in Superbike Troy Bayliss si &egrave; procurato una brutta frattura della caviglia mentre correva a Sacramento. Gi&agrave; operato in Australia

Troy Bayliss: caviglia rotta 

Il tre volte campione del mondo Superbike Troy Bayliss torna in pista per partecipare a cinque gare del campionato AMA Pro Flat Track.  &laquo;Da ragazzo, mi sono fatto le ossa proprio con il Dirt Track e il Flat Track&raquo;, ha detto Troy Bayliss. &laquo;Tutto ci&ograve; che ho imparato sullo sterrato mi &egrave; poi servito nella mia carriera in pista, e ritrovarmi ora al punto di partenza mi fa sentire giovane.  &laquo;Sono contento di questa opportunit&agrave;. Voglio divertirmi e partecipare al Campionato Americano&raquo;, aggiunge Bayliss. &laquo;Sar&agrave; una bella sfida, ma non potevo non cogliere l'occasione di correre su una Ducati con Lloyd Brothers Racing, oltretutto con i colori Scrambler. Il Flat Track &egrave; sempre pi&ugrave; popolare qui in Australia. Negli ultimi tre anni, ho organizzato e corso nel Troy Bayliss Classic ed &egrave; stato fantastico trovarsi fianco a fianco con specialisti del Flat Track come Henry Wiles, Jared Mees e Sammy Halbert.   &laquo;Sono veramente entusiasta di partire per gli Stati Uniti e ringrazio Ducati, gli amici del brand Scrambler, Ducati North America, Lloyd Brothers Motorsport e Jim Dillard per questa esaltante opportunit&agrave;&raquo;, conclude Bayliss.  La moto &egrave; stata realizzata partendo da un bicilindrico Ducati a due valvole raffreddato ad aria, debitamente preparato per le corse su ovale, alle quali si ispira il pi&ugrave; sportivo degli Scrambler: il Full Throttle. Come la moto che guider&agrave; Bayliss, lo Scrambler Full Throttle &egrave; dotato di manubrio basso e largo, ha il doppio scarico sul lato destro e le tabelle porta numero, che sulla moto di Troy sfoggiano il celebre 21 del pilota australiano.  Realizzata dal team Lloyd Brothers Motorsports, grazie anche al supporto di Ducati ed alla sponsorizzazione dello storico collezionista Ducati Jim Dillard, la moto di Troy Bayliss vanta un telaio artigianale appositamente realizzato per le gare di Flat Track, sospensioni specifiche per le corse su ovale, ruote da 19 pollici e, come da regolamento, il solo disco freno posteriore.  Le corse di Flat Track sono una specialit&agrave; molto popolare negli Stati Uniti. Nate agli inizi del ventesimo secolo hanno raggiunto la massima popolarit&agrave; negli anni &rsquo;20 e tutt&rsquo;oggi sono molto seguite negli Stati Uniti ed in Australia. Si disputano su diverse tipologie di tracciato, ma quelle che in America vanno per la maggiore sono le corse su ovale da un miglio, per la spettacolarit&agrave; e la velocit&agrave; che raggiungono i piloti in pista.  Per questo motivo Troy Bayliss ha scelto di correre proprio nelle cinque gare del campionato americano che si disputeranno sul tracciato da un miglio ed il suo debutto &egrave; fissato sul leggendario ovale di Springfield, nell&rsquo;Illinois, il prossimo 24 maggio, dove sar&agrave; al via col compagno di squadra Johnny Lewis, specialista delle corse su ovale. Fiammetta La Guidara

Il tre volte campione del mondo Superbike Troy Bayliss torna in pista per partecipare a cinque gare del campionato AMA Pro Flat Track

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