        Uno dei piloti italiani pi&ugrave; conosciuti e amati del panorama del fuoristrada, e in particolare quello dei Rally Raid, &egrave; senza ombra di dubbio Franco Picco, vera e propria leggenda della Dakar con ben 29 edizioni all'attivo e un amore verso la corsa off-road pi&ugrave; dura e prestigiosa al mondo che non accenna a svanire. Ancora non al cento per cento della forma in seguito all'infortunio alla mano rimediato nella corsa saudita, in occasione dell'evento di Bivacco Italia Franco ci ha raccontato la sua esperienza di quest'anno e i progetti futuri, che potrebbero non vederlo pi&ugrave; in sella ma ancora legato al mondo delle corse e al marchio Fantic. Ecco cosa ci ha detto in esclusiva.  Picco: &ldquo;La Dakar 2023? Una vera avventura&rdquo;  Franco, prima domanda d'obbligo: come va la mano infortunata? &ldquo;Meglio, seppur non ancora al top della forma. A due giorni dalla fine della Dakar mi ero fratturato il pollice riuscendo comunque a concludere la gara, per poi operarmi una volta tornato in Italia. Ho fatto 40 giorni di riabilitazione e ora manca un po' di forza, ma posso dire di stare bene&rdquo;. Infortunio a parte, ci racconti brevemente la tua ultima Dakar? &ldquo;E' stata una vera e propria avventura. Ci aspettavamo un gran caldo e invece abbiamo beccato tantissima pioggia e basse temperature, ritrovandoci in situazioni estreme tra fango, moto infossate e tappe lunghissime in cui &egrave; stato fondamentale aiutarci a vicenda anche tra avversari. E' stata durissima, ma quel che conta &egrave; essere arrivati in fondo anche questa volta&rdquo;. Proprio l'aspetto dell'aiuto reciproco viene citato spesso da voi piloti: quanto &egrave; importante in una gara cos&igrave; difficile? &ldquo;E' fondamentale per arrivare alla fine ed &egrave; proprio questo il famoso &ldquo;spirito dakariano&rdquo; di cui spesso si sente parlare. Ci si aiuta a vicenda anche e soprattutto tra avversari, specialmente quando si &egrave; connazionali. Quest'anno, nelle ultime tappe in cui ho corso da infortunato, l'aiuto di Iader Giraldi, Ottavio Missoni e Cesare Zacchetti &egrave; stato essenziale per me e, al contempo, anche io quando ne ho avuta l'occasione, ho dato il mio contributo a chi si trovava in difficolt&agrave;&rdquo;. &ldquo;Il mio futuro? Non so se sar&ograve; ancora un pilota&rdquo;  Dopo un biennio da pilota ufficiale Fantic, cosa ci puoi dire di questo marchio? &ldquo;Mi sono trovato molto bene con loro. Il primo anno ho guidato una sorta di prototipo che ho utilizzato per portare avanti lo sviluppo della loro moto da rally, ma si sono ingranditi in fretta e quest'anno si sono presentati con tre piloti, visto che oltre a me hanno partecipato alla Dakar con una Fantic anche Tiziano Intern&ograve; e Alex Salvini&rdquo;. Conosci gi&agrave; i tuoi progetti futuri? &ldquo;Ancora no, perch&egrave; ho pensato soprattutto a riprendermi dall'infortunio, ma &egrave; complicato perch&egrave; ormai sono anni che dico di voler smettere e poi torno alla Dakar, perci&ograve; non saprei dare una risposta certa&rdquo;. Potresti quindi essere al via della prossima edizione? &ldquo;Non ti dico di no, ma forse &egrave; ora di smettere, vedremo. Quello che so per certo, &egrave; che rester&ograve; legato alla Fantic e, se non dovessi continuare a correre, svolgerei altri ruoli per aiutare chi garegger&agrave; con loro, facendogli da coach e diventando ambasciatore del marchio. A 68 anni, sarebbe comunque un bell'impegno&rdquo;. Addio Yamaha: Morbidelli ha in "testa" la Ducati SBK?       

La leggenda dei Rally Raid ci ha svelato i piani per il proprio futuro: &ldquo;Dopo quasi 30 Dakar, posso anche smettere. Rester&ograve; comunque legato a Fantic&rdquo;

Dakar, Franco Picco: “Non so se correrò ancora, ma...” | Esclusiva

        La 15esima edizione del Motor Bike Expo, che si terr&agrave; a Verona dal 27 al 29 gennaio, sta per aprire i battenti. Il tanto atteso evento conter&agrave; pi&ugrave; di 700 padiglioni, vantando 35 paesi rappresentati tra marchi e modelli. Aprilia, Moto Guzzi, Piaggio, Royal Enfield, Benelli, Yamaha, Suzuki, Kawasaki, BMW e Harley-Davidson sono solo alcune tra le case costruttrici che saranno protagoniste dell'evento. In occasione della kermesse interazionale, proprio il marchio tedesco e quello americano festeggieranno due ricorrenze particolarmente importanti; rispettivamente i cento anni dal lancio della R32, uno dei modelli pi&ugrave; iconici della casa di Monaco e il 120&deg; compleanno del marchio di Milwaukee. Tanti gli ospiti presenti, da Franco Picco a Michele Pirro  Non mancheranno gli ospiti d'eccezione, da Fred Bertrand uno dei riferimenti pi&ugrave; importanti per la customizzazione di stampo europeo, all'artigiano che sposa la visione del progettista, Umberto Borile, distintosi per moto innovative nelle soluzioni tecniche; fino a Darren McKeag, pinstriper di alta scuola, celebre decoratore di moto in tutto il mondo. Saranno presenti inoltre Franco Picco, uno dei piloti pi&ugrave; rappresentativi del mondo dei rally raid, tanto da essere nominato &ldquo;FIM Legend&rdquo;, e Michele Pirro, nove volte campione italiano velocit&agrave; e collaudatore Ducati in MotoGP. Il pilota italiano sar&agrave;, inoltre, insegnate nel Motor Bike Education, il progetto workshop giunto alla nona edizione dedicato agli alunni delle scuole superiori. Come detto, non mancher&agrave; lo spazio per l'intrattenimento, come le esibizioni a due e quattro ruote che andranno dal drifting di Area51 e ACSI Motorsport al motocross freestyle dei Riotriders. Intrattenimento, talk e tanto altro  Ampio spazio anche per l'imperdibile appuntamento con l&rsquo;International Stuntman Show, un particolare contest che vedr&agrave; sfidarsi oltre venti equipaggi provenienti da tutto il mondo, e che, di concerto con la Scuola di Polizia di Mirabilandia, intratterr&agrave; il pubblico a suon di inseguimenti mozzafiato. I tre giorni dell'evento vedranno un susseguirsi di eventi dalle ore 10:00 alle ore 19:00; dalle anteprime dei nuovi modelli di moto, allo spazio dedicato ai "Talk MBE 2023", nella quale saranno presenti ospiti e presentatori d'eccezione, da Nico Cereghini, al pilota Alessandro Botturi o ancora al customizer Andrea Radaelli, e tanti altri tra cui per l'appunto, Franco Picco e Michele Pirro. Fino alle presentazioni di eventi, squadre e libri, il tutto per un evento dal gusto poliedrico e insito di passione strabordante per i motociclisti di tutti i tipi. In pieno stile Motor Bike Expo ci sar&agrave; un occhio di riguardo per le "opere d'arte su due ruote", in virt&ugrave; di una grande presenza di customizer di fama internazionale provenienti da tutto il mondo, i quali, si sfideranno&nbsp;a colpi di trasformazioni. MotoGP, Zarco: "Marquez sar&agrave; il pi&ugrave; cattivo"        

La 15esima edizione della kermesse internazionale si terr&agrave; a Veronafiere. A farla da padrone le tante le novit&agrave; portate dalle case costruttrici, ma anche tanto spettacolo

Motor Bike Expo 2023: dal 27 al 29 gennaio a Verona

        Che Franco Picco sia ormai una leggenda della Dakar e del mondo dei Rally Raid non &egrave; certamente una novit&agrave;, visto che a 67 anni &egrave; ancora competitivo in una delle corse pi&ugrave; dure del pianeta e svolge anche il ruolo di collaudatore Fantic essendo l'unico pilota della Casa italiana rimasto in gara. Ci&ograve; che ha fatto in questa tredicesima tappa, per&ograve;, ha dell'incredibile, essendo arrivato al traguardo con una frattura al pollice. Franco Picco: "La Dakar di oggi? Sembra una gara di enduro estremo" 675 km con un pollice fratturato  Tra il trasferimento e la prova speciale cronometrata, l'odierna e penultima tappa della Dakar 2023 ha portato i piloti da Shaybah ad Al Hofuf facendo percorrere loro ben 675 chilometri. Nonostante il pollice fratturato, per&ograve;, Picco &egrave; riuscito stoicamente ad arrivare al traguardo di tappa, puntando cos&igrave; a completare per l'ennesima volta la corsa. Il risultato finale, con quasi due ore di ritardo dal vincitore di tappa Kevin Benavides, passa in secondo piano: quella di Franco &egrave; stata una vera e propria impresa, che ha evidenziato ancora una volta la sua infinita passione per i Rally Raid. ESBK: il team Laglisse punta su Alcoba per difendere il titolo       

Il 67enne di casa Fantic ha completato la tredicesima tappa dell'edizione 2023 nonostante il dito fratturato, confermandosi una vera e propria leggenda del celebre Rally Raid

Dakar, Franco Picco inarrestabile: al traguardo con un pollice rotto

        Se si parla di veterani della Dakar, il primo nome che viene in mente &egrave;, giustamente, sempre quello di Franco Picco, ormai 67enne ma ancora in gran forma. Il centauro vicentino ha esordito nel Rally Raid pi&ugrave; celebre e prestigioso al mondo ben 38 anni fa, ma la sua passione per questa disciplina &egrave; rimasta immutata e, da un biennio a questa parte, &egrave; al via della corsa con la Fantic. Giunti al giorno di riposo, il classe '55 &egrave; anche l'unico pilota rimasto in gara per il marchio italiano, visto che Alex Salvini e Tiziano Intern&ograve; hanno dovuto abbandonare anzitempo la contesa (rispettivamente per via di un problema legato alla benzina e ad un infortunio causato da una caduta), ed occupa il 74&deg; posto della classifica assoluta. Dakar, Daniel Sanders stringe i denti: "Sto lottando con il mio stomaco" Picco: &ldquo;Uso il numero 67 per ricordarmi quanti anni ho&rdquo;  &ldquo;Alla mia et&agrave;, l'unico modo per superare le difficolt&agrave; &egrave; far valere la propria esperienza&rdquo;, ha detto Franco durante il Rest Day a Riyadh, raccontando della sua prima settimana di gara. &ldquo;Le prime cinque giornate sono state le pi&ugrave; complicate tra percorsi ricchi di pietre, pioggia e freddo. Ammetto di essermi sentito davvero stanco, ma non a caso corro con il numero 67, cos&igrave; mi ricordo quanti anni ho e non esagero&rdquo;, scherza. Road Races, Torras svela il suo 2023: "Far&ograve; TT e NW200 con 3 moto diverse" "Il livello si &egrave; alzato, i primi dieci sono tutti velocissimi"  Ci&ograve; che ha colpito Picco in questi ultimi anni &egrave; anche e soprattutto la grande differenza rispetto a quando la Dakar si disputava in territorio africano: &ldquo;Negli anni '90 era una corsa diversa, si correva in Africa e in pi&ugrave; Paesi, mentre ora il percorso si sviluppa in un'unica nazione e le speciali sono diventate quasi delle prove di enduro estremo&rdquo;. &ldquo;Anche i piloti che lottano per la vittoria sono molto diversi rispetto ad allora. A giocarsi il primo posto una volta erano due, Despr&egrave;s e Coma, mentre ora ogni giorno c'&egrave; un vincitore di tappa diverso e i primi dieci sono davvero velocissimi. Il livello si &egrave; alzato, l'ambiente &egrave; pi&ugrave; professionale e la stessa Dakar, come detto, &egrave; una gara diversa, ma non per questo meno avventurosa&rdquo;, conclude il pilota veneto, pronto a tornare in sella per la nona tappa. TT, che occasione per Craig Neve: in gara al fianco di Michael Rutter       

A 38 anni di distanza dal suo esordio nel celebre Rally Raid, il veterano tricolore ha parlato della sua esperienza e dei giovani top rider: ecco cosa ha detto durante il giorno di riposo

Franco Picco: “La Dakar di oggi? Sembra una gara di enduro estremo”

        Ad un mese di distanza dall'inizio della Dakar 2023, &egrave; arrivato il momento di andare a scoprire quali saranno i piloti italiani che prenderanno parte all'edizione numero 45 del Raid pi&ugrave; celebre e prestigioso al mondo (nonch&eacute; primo round del Mondiale W2RC per il secondo anno consecutivo). Saranno ben dieci, i &ldquo;nostri&rdquo; portacolori nella categoria riservata alle moto, tra piloti di grandissima esperienza come Franco Picco ad altri che parteciperanno alla corsa saudita per la prima volta, tra i quali spicca il nome di Alex Salvini; ecco di chi si tratta. Passa alla prossima scheda &nbsp; Lo squadrone Fantic   Uno dei grandi motivi d'interesse per quanto riguarda i colori italiani sar&agrave; sicuramente il team ufficiale Fantic Racing, che schierer&agrave; due piloti diametralmente opposti dal punto di vista dell'esperienza nei Rally Raid. Da una parte ci sar&agrave; infatti l'immenso Franco Picco, giunto addirittura alla 29esima partecipazione in carriera, mentre dall'altra troviamo Alex Salvini, che dopo dei lunghi e trionfali trascorsi nell'enduro ha deciso di cimentarsi in una nuova e stimolante avventura. Entrambi saranno in sella alle nuovissime XEF450. Passa alla prossima scheda &nbsp; Due piloti al via della Original by Motul, occhio a Paolo Lucci   Uno dei nomi pi&ugrave; conosciuti tra quelli presenti sar&agrave; nuovamente quello di Tiziano Inter&ograve;, anche lui al via con una Fantic; conosciuto sul web per via del suo canale YouTube &ldquo;Rally POV&rdquo;, sar&agrave; alla terza partecipazione dopo le precedenti esperienze con Beta e Husqvarna. Il numero 73 sar&agrave;, insieme al piemontese Cesare Zacchetti, al via della classe pi&ugrave; estrema, ovvero la Original by Motul in cui i piloti corrono senza assistenza. Un pilota tricolore da tenere d'occhio dal punto di vista della classifica sar&agrave; poi Paolo Lucci, che correr&agrave; con la KTM di un top team quale il BAS Dakar, vincitore del mondiale Rally 2 con Mason Klein quest'anno. Per lui si tratter&agrave; della seconda Dakar in carriera e, dopo lo sfortunato epilogo del 2022, vorr&agrave; certamente arrivare al traguardo centrando un bel risultato. Passa alla prossima scheda &nbsp; Gli altri italiani   Proseguendo con i piloti tricolore ormai prossimi alla partenza per l'Arabia Saudita, troviamo anche Lorenzo Maria Fanottoli, Lorenzo Maestrami, Ottavio Missoni, Tommaso Montanari ed Eufrasio Anghileri, tutti pronti a dare del loro meglio in una delle sfide pi&ugrave; complesse e faticose al mondo, ma al tempo stesso una delle pi&ugrave; affascinanti e prestigiose. Infine, non sar&agrave; al via della categoria riservata alle moto, ma ci sar&agrave; anche Maurizio Gerini, passato dallo scorso anno alle quattro ruote, il quale correr&agrave; tra le auto in equipaggio con la velocissima ed esperta Laia Sanz, anche lei ex-pilota di moto. Con una line up di italiani cos&igrave; ricca di talenti, i presupposti per vivere una grande Dakar ci sono tutti: non resta che attendere il 31 dicembre per la prima tappa. Dal TT alla Dakar: James Hillier pronto per una nuova avventura estrema       

Saranno ben dieci, i centauri tricolore che prenderanno parte alla 45esima edizione del Rally Raid pi&ugrave; famoso e prestigioso al mondo. Ecco di chi si tratta

Dakar: ecco tutti i piloti italiani al via tra le moto nell'edizione 2023

Grande riconoscimento per il pilota Off Road Franco Picco, che &egrave; stato insignito dal CONI con la medaglia d&#39;oro al valore atletico. Il vicentino, classe &#39;55 ha ricevuto questa onerificenza per gli impareggiabili risultati ottenuti nelle ultime edizioni della Dakar.  Un riconoscimento d&#39;oro   A mettere in risalto le grandi prestazioni di Picco &egrave; stata la Federazione Motociclistica Italiana: la sua &egrave; stata una carriera ricca di vittorie nel cross e nel Motorally (con successi nei Rally dei Faraoni e delle Piramidi e podi alla Dakar negli anni &lsquo;80). Poi, nel 2021 Picco si &egrave; classificato 11&deg; nella categoria senza assistenza del rally pi&ugrave; famoso al mondo. Nel 2022 ha corso per la 15esima volta questa competizione classificandosi 72&deg; assoluto e 6&deg; nella classe Veteran Trophy. Per tale motivo, al pilota sar&agrave; consegnata, nel corso di un prossimo evento organizzato dal Comitato Olimpico Nazionale, la medaglia d&#39;Oro al valore atletico. Gi&agrave; celebrato dalla Federazione Motociclistica Italiana, il suo valore &egrave; stato ora riconosciuto anche dal CONI e dal suo Presidente Giovanni Malag&ograve;.  Picco: &ldquo;Che onore e che commozione!&rdquo;   &ldquo;Siamo estremamente orgogliosi di Franco Picco e felici della scelta del CONI, - ha detto Malag&ograve;- che ha accolto la nostra richiesta di premiarlo con una benemerenza di grande prestigio che viene concessa solo ai pi&ugrave; grandi campioni dello Sport italiano. Franco &egrave; ammirato da tutti gli appassionati di motociclismo perch&eacute; ha sempre dimostrato umilt&agrave; e tenacia, generosit&agrave; e forza d&rsquo;animo. Rappresenta perfettamente i valori dello sport, &egrave; un esempio per i pi&ugrave; giovani. Mi auguro di poterlo vedere in sella per diversi anni ancora&rdquo;.  Ad esprimere il suo entusiasmo &egrave; stato anche lo stesso pilota attraverso i canali social: &ldquo;Che onore e che commozione! La medaglia d&#39;Oro del CONI per meriti eccezionali! Grazie al CONI e alla Federazione motociclistica italiana&rdquo;.    Carriera MotoGP a rischio per Marquez, Honda pensa a Martin 

Il pilota di Vicenza che ha solcato tutti i tipi di terreni pi&ugrave; impervi ha ricevuto questo grande riconoscimento dopo essere stato segnalato al CONI da parte della Federazione Motociclistica Italiana

Off Road: Franco Picco insignito della medaglia d&#39;oro al valore atletico

        The Dakar bivouacs also accommodate those who look after the riders&rsquo; bodies, which are subjected to significant stress during the two-week event. This year saw physiotherapist Luca Filippin attend for the first time. After almost twenty years with the Superbike and MotoGP Clinica Mobile, Luca had chance to experience this exciting event up close, alongside Franco Picco among others. What brought you to the Dakar? &ldquo;It was thanks to legendary rider Franco Picco. I was helping him with his preparation earlier in the summer and at first we just mentioned it as a joke. And then things started to take shape, and ultimately, I agreed to join him. My support was then&nbsp;extended to another team too, RS Moto, and so I looked after many other Italian riders, namely Giovanni Gritti, Francesco Catanese, Nicolas Monnin, Julien Barthelemy, and privateers like Giovanni Stigliamo, Domenico Cipollone and Paolo Lucci&rdquo;. What treatments did you provide? &ldquo;I was doing manual therapy for any muscle congestion and then classic physio treatments with bandages and taping for minor strains and the like. I found myself applying dressings for blisters on the hands, something I'd not done since finishing with the Clinica in 2016. There was some tendinitis and inflammation of the spinal column, classic effects of motorcycling that you see across all disciplines. Of course, rally riders are not just racing for 45 minutes but for several hours, so it&rsquo;s very challenging and their joints, wrists, elbows and shoulders all come under stress". What was the Dakar atmosphere like? &ldquo;Something totally different with respect to the racetrack. It&rsquo;s a very warm and familiar environment, everyone helps each other and is very open. There&rsquo;s none of that odd atmosphere you find in some disciplines. It&rsquo;s all much easier, everyone eats together and spends time together. It was a little like going back in time to when the SBK and MotoGP paddocks were like that&rdquo;. When did you start working in the world championships? &ldquo;In the early 2000s and I finished in 2016. I spent 17 years with the Clinica Mobile. My first race was in SBK at Phillip Island, then I went to Sugo in Japan, which had been a dream of mine since I was little&rdquo;. What will you take away from this experience? &ldquo;A great deal, and I&rsquo;ll remember one thing in particular, because Franco Picco has always been a hero of mine. While he might be 66, he&rsquo;s still like a kid on the bike, with all the moves, and then when he gets off he&rsquo;s a 66-year old man with the difficulties and tiredness that can bring&rdquo;. Translated by Heather Watson Monica and Carlos, married in the name of Valentino Rossi and the World Championship       

From the Clinica Mobile to a totally different environment like the Dakar. Doctor Filippin talks about his experience with his hero and the other Italians &nbsp;

Dakar, Picco’s physiotherapist reveals all: “He’s still a kid on a bike”

        Nei bivacchi che compongono la Dakar c&rsquo;&egrave; anche spazio per coloro che si prendono cura del corpo dei piloti, che vengono fortemente sollecitati nelle due settimane di gara. Quest&rsquo;anno, per la prima volta, si &egrave; unito anche il fisioterapista Luca Filippin, che alle spalle vanta quasi vent&rsquo;anni di operato nella Clinica Mobile di Superbike e MotoGP, e che ha vissuto a pieno questa nuova brillante esperienza, al fianco, tra gli altri, di Franco Picco. Come sei arrivato alla Dakar? &ldquo;Grazie a Franco Picco, la leggenda della prova. L&rsquo;ho seguito nella preparazione a inizio estate e all&rsquo;inizio l&rsquo;abbiamo buttata sullo scherzo. Poi la cosa ha iniziato a prendere sempre pi&ugrave; in forma fino ad aggregarmi e seguirlo. Il tutto si &egrave; allargato anche ad un altro team, RS Moto, e quindi ho seguito anche tanti altri piloti italiani. Ovvero Giovanni Gritti, Francesco Catanese, Nicolas Monnin, Julien Barthelemy, pi&ugrave; altri piloti privati come Giovanni Stigliamo, Domenico Cipollone e Paolo Lucci&rdquo;. Che trattamenti hai eseguito? &ldquo;Per le congestioni muscolari, ho svolto terapia manuale. Invece per i piccoli traumi legati a distorsioni e altro, ho svolto trattamenti classici fisioterapici con gli strumenti, i bendaggi funzionali, il taping. Sono ritornato dopo aver finito nella Clinica Mobile nel 2016 a rifare i bendaggi per le vesciche delle mani. C'&egrave; stata qualche tendinite e infiammazione particolare alla colonna, classici effetti del motociclismo in tutte le discipline. Logico che chi fa il rally non corre per 45 minuti, ma per diverse ore, diventa quindi molto impegnativo e vengono sollecitate le articolazioni, i polsi, i gomiti e le spalle".  Che spirito hai trovato alla Dakar? &ldquo;Qualcosa di completamente diverso rispetto alla velocit&agrave;. &Egrave; un ambiente molto famigliare, caldo, ci si aiuta molto, &egrave; molto aperto. Non c&rsquo;&egrave; quella situazione un po&rsquo; particolare e ambigua che si trova nell&rsquo;altra specialit&agrave;. &Egrave; tutto molto pi&ugrave; facile, tutti mangiamo insieme e stanno insieme. Sono tornato un po&rsquo; agli albori quando in SBK e MotoGP il paddock era cos&igrave;&rdquo;. Quando hai iniziato a lavorare nei due campionati mondiali? &ldquo;Nei primi anni 2000 e ho concluso nel 2016. Sono stati 17 anni di attivit&agrave; in Clinica Mobile. La mia prima gara &egrave; stata nelle derivate di serie a Phillip Island, poi da l&igrave; sono stato a Sugo in Giappone e ho coronato quello che era il mio sogno da ragazzino&rdquo;. Che ricordi ti porti dietro da questa esperienza? &ldquo;Tanti, il pi&ugrave; bello te lo racconto con il sorriso, perch&eacute; per me Franco Picco &egrave; sempre stato un eroe. E me lo sono ritrovato 66enne mentre in moto sembra ancora un ragazzino, fa i numeri e quando scende poi &egrave; un uomo di 66 anni, con le difficolt&agrave; e la stanchezza che pu&ograve; avere&rdquo;. Esclusiva, Sala: "Questa Dakar &egrave; un valore aggiunto alla carriera di Petrucci"       

Dalla Clinica Mobile ad un ambiente completamente diverso, come quello della Dakar. Il medico Filippin ci racconta la sua esperienza con il suo eroe, parlando anche degli altri italiani

Dakar, il fisioterapista di Picco racconta: “In moto è ancora un ragazzino”

        Malgrado la mascherina gli coprisse parte del viso - naso, bocca e mento - si capiva benissimo quanto sotto quella ffp2 Franco Picco stesse sorridendo: premiato dalla Federazione Motociclistica Italiana nella domenica veronese del Motor Bike Expo, l'esperto pilota non palesava le fatiche della Dakar vinta da Sam Sunderland, del viaggio di ritorno e dei fusi orari affrontati. Sessantasei anni (inchiniamoci) portati alla grande, il vicentino ha condiviso il debutto del Marchio Fantic, modello dalla cilindrata 450 che ha portato al settantaduesimo posto dela classifica gerale, addirittura sesto nella Veteran Trophy. Con la XEF, per lui ennesimi risultati di prestigio: "Mi sono molto divertito - il suo entusiasmo - e poi, si, diciamo che sono pure andato forte". Cos&igrave; forte che, invitato a prendere parte alla prossima Africa Race, ha fatto brillare gli occhi interessato. Picco a Petrux: "In pista pieghi, l&igrave; hai gli spazi di fuga. Nel deserto, no"   Franco &egrave; un contenitore di aneddoti. Intervistato da Giulio Gori, una ulteriore cinclopedia di aneddoti, il vicentino ha svelato momenti della Dakar 2022, nel quale si confrontava con il ternano: "Ero l&igrave; con Petrucci. Faceva freddo, era l'alba. Parlavamo di dune, ho detto a Danilo di stare attento. Petrux mi ha chiesto una mano, poi ci ha demolito tutti, vincendo la tappa". Picco si &egrave; soffermato su dettagli che TV e giornali faticano a narrare: "Ascolta, Danilo. In pista potete piegare tantissimo e al limite, perch&eacute; avete spazi di fuga dedicati. Nel deserto, no. Qualche botta, in effetti, l'ha presa. Per&ograve; era allegro, eccome se era allegro". Carmelo Ezpeleta sulla MotoGP: "Non accetteremo quarantene"       

L'esperto pilota vicentino ha concluso settantaduesimo nella classifica generale e sesto nella graduatoria dedicata ai veterani: "Danilo mi ha chiesto una mano, ha preso qualche botta, ma &egrave; rimasto sempre allegro"

Franco Picco al rientro dalla Dakar: “Petrucci ha demolito tutti”

Stage tranquilla per il veterano del team Fantic, che spera nell&#39;aumento delle temperature, e in qualche piccola miglioria della sua XEF Rally 450, per arrivare in fondo alla maratona. Ecco le sue parole, raccolte in esclusiva&nbsp;dal nostro collaboratore,&nbsp;Federico Tondelli

Dakar, Franco Picco dopo la terza tappa: “Al momento il problema è il freddo”

        Non &egrave; stata una terza giornata facile quella che ha visto i portacolori italiani al via della Dakar 2022. La seconda tappa partiva da Ha'll per concludersi a Al Artawiyah ed ha visto come vincitore il pilota Honda Barreda. Grossi guai per Danilo Petrucci che, a causa di un guasto meccanico ha dovuto ritirarsi, mentre il veterano Franco Picco ha chiuso 86esimo. Ed &egrave; stato proprio lui a raccontare le difficolt&agrave; riscontrate oggi attraverso un video sui social network. Picco: &ldquo;Ho testato l'airbag, funziona bene&rdquo;  In mezzo al deserto, chiusi in tenda, i piloti della Dakar hanno pochi mezzi per comunicare con i loro fans e seguaci: ecco che quindi la maggior parte riccore ai social network. Ieri Danilo Petrucci, oggi Franco Picco che ha raccontato la sua seconda tappa: &ldquo;Eccomi dopo la fine della seconda tappa - ha detto nel video in cui &egrave; apparso con lo scaldacollo a coprirgli anche la testa per il forte vento -. Sono meno stanco di ieri anche se ho perso qualche posizione, oggi ho fatto anche il test dell'airbag e ho visto che funziona bene. Sono infatti scivolato su una duna. Erano tutte bagnate quindi erano dure e la moto mi &egrave; scivolata come mi era accaduto anche l'anno scorso&rdquo;. &ldquo;Molto bella la speciale&rdquo;  Il veterano della Dakar ha poi raccontato che a fine tappa, i piloti hanno dovuto spostarsi facendo altri 300 km: &ldquo;Ho messo su il para acqua per non ghiacciarmi come accaduto anche ieri&rdquo;. Infine sulla speciale: &ldquo;E' stata bella - ha concluso - le dune erano molto pi&ugrave; veloci per la pioggia caduta. E' stata tosta, sto migliorando fisicamente da quando sono qui quindi avanti cos&igrave;!&rdquo;.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Franco Picco #66TheLegend (@francopiccoadventures)      Dakar, auto dell'assistenza in fiamme: "Si &egrave; trattato di un attentato"       

Il pilota Fantic non ha ottenuto un gran piazzamento oggi, ma &egrave; comunque felice in quanto la sua forma fisica &egrave; in fase di miglioramento

Dakar, Picco commenta la 2ª tappa: “Sono scivolato, le dune erano durissime”

        Paolo Lucci, Cesare Zacchetti, Franco Picco, Francesco Catanese, Leonardo Tonelli, Tiziano Interno, Giovanni Stigliano, Danilo Petrucci, Lorenzo Piolini, Giovanni Gritti, Domenico Cipollone, Lorenzo Maria Fanottoli, Elio Aglioni, Andrea Giuseppe Fili Winkler, Aldo Winkler.&nbsp; Questa imponente lista rappresenta il contingente italiano iscritto nella categoria "Bike" alla Dakar 2022, pronta a scattare il primo gennaio da Jeddah, per una tappa lunga pi&ugrave; di 800 chilometri, con arrivo ad Hail. Il tricolore sar&agrave; ben assortito, perch&eacute; avremo al debuttanti puri di lusso come Danilo Petrucci, ed invidiabili esperti di specialit&agrave; quali Franco Picco. Loro due e il resto dei motociclisti nostrani partecipanti alla dura competizione si faranno sicuramente valere. Petrux atteso al varco: da asfalto a terreno misto il passaggio non &egrave; facile   Provenendo dalla MotoGP ed essendone stato protagonista di classe, Danilo avr&agrave; - volente o nolente - gli obiettivi delle telecamere puntati sulla sua KTM. Petrucci esordir&agrave; in una competizione assolutamente differente alle quali &egrave; abituato, lo sa ed &egrave; per questo che la sfida &egrave; ancora pi&ugrave; bella. Le tappe da affrontare saranno 12, ognuna di esse lunga pi&ugrave; di un Gran Premio disputato su asfalto: oltre alla distanza, il ternano dovr&agrave; fare i conti con terreni variegati, che passano da sabbia a pietrame, da guadi di fiumi a erbuschio. Una cosa &egrave; certa: quanto sar&agrave; divertente per lui misurarsi in mezzo al gruppo dei rivali e con la natura?! Franco Picco, l'esperienza fatta a persona   Qui parliamo di un vero specialista dei rally-raid. Franco &egrave; nato nel 1955 e, quando nel 1990 Petrux vedeva la luce, Picco era gi&agrave; carico di eccellenti risultati. Ad esempio, i secondi posti ottenuti nelle Dakar del 1988 e 1989, oppure le vittorie 1986 e 1990 nel Rally dei Faraoni. A 66 compiuti lo scorso 4 ottobre, il vicentino &egrave; da considerarsi uno dei pi&ugrave; ammirati e meritevoli dell'edizione 2022: provate ad immaginare cosa voglia dire lanciarsi su dune e salti, per ore e ore, stando quasi sempre in piedi sulle pedane e quasi mai in sella. Fisico, cervello e, soprattutto, esperienza, messe a disposizione della sua Fantic: doti che i pi&ugrave; giovani possono invidiare. MotoGP 2021 deludente per il team LCR, ma Nakagami e Alex Marquez sono confermati        

Il Bel Paese sar&agrave; rappresentato da 15 motociclisti: Danilo Petrucci il rookie di lusso, Franco Picco il pi&ugrave; esperto della pattuglia

Dakar, ecco gli italiani iscritti all'edizione 2022

Franco Picco continua a far parlare di s&eacute; dopo la sua impresa di portare a termine la Dakar alla rispettabile et&agrave; di 65 anni, piazzandosi undicesimo nella categoria senza assistenza. Il forte pilota veneto ha ricevuto infatti anche un riconoscimento dalla Federazione Motociclistica Italiana, consegnato dal presidente Giovanni Copioli.  Picco ambasciatore del Motociclismo   &ldquo;Partecipando alla Dakar 2021 Franco ha dimostrato tutto il suo coraggio e trasmesso ai piloti di ogni disciplina, soprattutto ai pi&ugrave; giovani, i valori del nostro sport: tenacia, perseveranza e capacit&agrave; di raggiungere i propri obiettivi&rdquo;, ha detto Copioli.  &ldquo;Lo ha fatto nella categoria senza assistenza della Dakar, quindi in una gara ancora pi&ugrave; complicata ed affascinante. Franco &egrave; un personaggio molto positivo per il motociclismo grazie al suo entusiasmo sconfinato per le due ruote, una passione che gli garantisce riscontro mediatico e grande seguito da parte dei motociclisti, come testimoniato da una delle nostre recenti dirette social. A rendere tutto ancora pi&ugrave; significativo, il fatto che non abbia nessuna intenzione di smettere e che, anzi, stia gi&agrave; valutando quando e dove correre il suo trentesimo rally&rdquo;.&nbsp;  FXAction Group nomina i primi &ldquo;Cavalieri del Cross d&rsquo;Italia&rdquo;  &quot;Non dimentico il cross&quot;   &nbsp;&ldquo;Sono onorato di ricevere dal Presidente Giovanni Copioli questa speciale onorificenza, che giunge in un momento molto particolare ed importante della mia vita e della mia storia sportiva&rdquo;, ha commentato Franco Picco.  &ldquo;Voglio estendere il mio ringraziamento a tutta la Federazione Motociclistica Italiana e a tutti i Moto Club che, con impegno e passione, permettono a piloti ed appassionati di praticare attivit&agrave; ad ogni livello.   &ldquo;Anche nelle pi&ugrave; lontane ed impegnative corse africane, non ho mai dimenticato le mie prime esperienze sui campi di cross e le opportunit&agrave; che mi hanno fornito. Ancora oggi mi alleno sulle piste di motocross, con a fianco mio figlio diciassettenne Tommaso. Ringrazio ancora Giovanni Copioli per la telefonata e la sincera ed appassionata lettera di congratulazioni arrivata al ritorno da questa impresa alla Dakar 2021&rdquo;.  Aneddoti e emozioni     Giunto a Roma per ritirare la targa celebrativa del suo exploit,&nbsp;Franco Picco ha ripercorso insieme alla dirigenza FMI l&rsquo;ultima edizione del rally pi&ugrave; celebre al mondo&nbsp;raccontando aneddoti e ricordi. Dai preparativi alle emozioni vissute una volta arrivato al traguardo finale, dai momenti pi&ugrave; complicati nei giorni di gara alla grande collaborazione che animava tutti i piloti italiani.  Nato a Vicenza il 4 ottobre 1955, Picco ha disputato finora 29 rally nel corso della sua carriera vincendo due edizioni del Faraoni nel 1986 e nel 1992. Nel 1985 la sua prima Parigi - Dakar, competizione in cui vanta un 3&deg; posto (proprio nell&#39;anno di esordio) e due secondi posti (1988 e 1989). Ha partecipato a questa gara anche in auto, camion e quad. Nel suo palmares anche due titoli di motocross: il Campionato Italiano Juniores 250 vinto nel 1976 e il tricolore Seniores 500 conquistato nel 1978.     Gran divertimento per Dovi e la &ldquo;banda&rdquo; del cross in Sardegna    

&ldquo;Partecipando alla Dakar 2021 Franco ha trasmesso ai piloti di ogni disciplina i valori del nostro sport: tenacia, perseveranza e capacit&agrave; di raggiungere i propri obiettivi&rdquo;, ha detto Copioli

Dakar: Franco Picco premiato da Federmoto

Franco Picco ha scritto un’altra pagina di storia portando a termine la Dakar 2021 a 65 anni compiuti. Un’impresa che è ancora più difficile se solo si pensa che il forte pilota veneto ha corso nella categoria Original Motul, ovvero senza assistenza.  Dopo 12 tappe e oltre 8.000 km di sabbia, sassi, dune e canyon con forti escursioni termiche, Franco Picco è riuscito nel suo obiettivo: portare a termine la maratona nel deserto dove, in passato, ha anche sfiorato la vittoria, piazzandosi due volte secondo. Non solo: dei 96 piloti partiti alla Dakar 2021 solo 63 sono giunti al traguardo – quindi con oltre un terzo di ritiri –  e Franco ha concluso in quarantatreesima piazza, sfiorando la top ten nella Original Motul. (di Fiammetta La Guidara)

Franco Picco, Leggenda dei Rally Raid, alla Dakar 2021 - FOTO

Franco Picco ha scritto un&rsquo;altra pagina di storia portando a termine la Dakar 2021 a 65 anni compiuti. Un&rsquo;impresa che &egrave; ancora pi&ugrave; difficile se solo si pensa che il forte pilota veneto ha corso nella categoria Original Motul, ovvero senza assistenza.  Questo, tradotto in parole povere, significa che alla fine di ogni tappa non ha potuto beneficiare del meritato riposo, ma ha dovuto mettere mano alla sua Husqvarna, per la manutenzione ordinaria comunque sempre necessaria, e per quella straordinaria qualora vi fosse stata la necessit&agrave;.    Una gara estenuante   Dai video in esclusiva che Franco Picco ci ha inviato ogni giorno dal bivacco, lo abbiamo visto lavorare fino a sera inoltrata sulla moto e consumare una cena frugale velocemente per poter riposare qualche ora e ripartire l&rsquo;indomani per le estenuanti tappe nel deserto.  Dopo 12 tappe e oltre 8.000 km di sabbia, sassi, dune e canyon con forti escursioni termiche, Franco Picco &egrave; riuscito nel suo obiettivo: portare a termine la maratona nel deserto dove, in passato, ha anche sfiorato la vittoria, piazzandosi due volte secondo. Non solo: dei 96 piloti partiti alla Dakar 2021 solo 63 sono giunti al traguardo &ndash; quindi con oltre un terzo di ritiri &ndash; &nbsp;e Franco ha concluso in quarantatreesima piazza, sfiorando la top ten nella Original Motul.  Un milione di contatti sui social   La sua avventura &egrave; stata molto seguita sui social. Il suo profilo social ha avuto oltre un milione e centomila contatti dal 19 dicembre al 15 gennaio, con 557.000 interazioni sui post e oltre 5.700 nuovi &ldquo;mi piace&rdquo; sulla pagina, curata da lui direttamente e dall&#39;amico Massimo Tamburelli, che tra l&#39;altro ha annunciato l&#39;imminente uscita di un libro su Franco.  Oltre 50 i post pubblicati negli ultimi 28 giorni, il pi&ugrave; &ldquo;gettonato&rdquo; dei quali &egrave; stato quello in cui annunciava che la prima met&agrave; gara era stata fatta: il post ha totalizzato oltre 600.000 visualizzazioni e quasi 50.000 interazioni.  Il post nel quale ha annunciato il suo arrivo alla fine dell&rsquo;ultima speciale ha totalizzato velocemente 122.000 visualizzazioni e 20.500 interazioni, seguito subito dopo dal post in cui Franco mostrava la medaglia che certifica la sua partecipazione, consegnata sul podio: 100.000 visualizzazioni e quasi 20.000 interazioni.  A tutto questo vanno aggiunti gli innumerevoli &ldquo;like&rdquo; sul gruppo Picco TheLegend &amp; Friends, quelli sul profilo personale di Franco e sulle centinaia di post di chi ha condiviso le imprese del pilota veneto sue propri profili, a conferma che Franco Picco sta diventando &ldquo;the Legend&rdquo; anche sui social.  Dakar, Day 12: vittoria per Kevin Benavides 

La pagina Facebook del pilota veneto ha totalizzato oltre un milione di visualizzazioni dalla vigilia di Natale alla fine della Dakar &nbsp;

Dakar, Franco Picco &egrave; leggenda anche sui social

&ldquo;Nell&rsquo;ultima speciale c&rsquo;erano le dune, ma anche tanti sassi, che mi hanno fatto sudare&hellip; L&rsquo;ho fatta senza una caduta, senza problemi, e alla fine mi &egrave; venuto da piangere&rdquo;, ci dice la Leggenda dei Rally Raid Franco Picco, che a 65 anni ha completato la sua ventinovesima gara nel deserto in quarantaquattresima posizione assoluta. &ldquo;E&rsquo; stata dura. L&rsquo;esperienza mi ha un po&rsquo; aiutato. Sono contentissimo perch&eacute; di velocit&agrave; andavo fortissimo, sul lento ho avuto qualche problema di sospensioni, ma non mi interessa&hellip;&rdquo; Picco ci dedica due video: il primo subito dopo l&rsquo;arrivo dell&#39;ultima speciale, quando non sa ancora chi ha vinto e apprende in diretta del successo di Kevin Benavides alla Dakar 2021. Il secondo video Franco lo gira subito dopo che gli viene consegnata la medaglia per aver partecipato e concluso la Dakar. &ldquo;E&rsquo; finito il giro, 12 tappe, 8.000 e tot chilometri. Tutto ok, a dire una cavolata, se ci fosse ancora qualche giorno si potrebbe anche fare&hellip; per&ograve; no, adesso ci vuole riposo! E&rsquo; una gara tosta, se la sono giocata fino all&rsquo;ultimo sia quelli delle moto che quelli delle macchine. &quot;Alla prossima ci saremo ancora, con un anno in pi&ugrave; d&rsquo;esperienza&rdquo;, promette Franco Picco (di Fiammetta La Guidara)

Esclusiva Dakar, Franco Picco: “Alla fine mi è venuto da piangere”

La leggenda dei Rally Raid Franco Picco gira un video dedicato a Motosprint anche a pochi minuti dalla partenza dell'ultima speciale. "Il più è fatto, ma oggi si deve arrivare alla bandiera a scacchi", dice il pilota veneto, 65 anni, quarantaseiesimo nella classifica generale (di Fiammetta La Guidara)

Esclusivo Dakar, Franco Picco Day 12: "Ora serve arrivare al traguardo"

L&rsquo;undicesima e penultima tappa della Dakar 2021 ha portato i piloti da AlUla a Yanbu, con un percorso di 134 km di trasferimento e 464 di speciale. Quest&rsquo;ultima &egrave; stata accorciata di una cinquantina di chilometri ieri, dopo le recenti piogge che hanno praticamente cancellato le piste.  A vincere oggi &egrave; stato Sam Sunderland, che &egrave; riuscito a mantenere un ottimo passo in sella alla KTM, piazzandosi davanti a Pablo Quintanilla e alla Honda di Kevin Benavides. Lo spagnolo mantiene il comando della classifica generale davanti a Sam Sunderland, che passa in seconda posizione, a soli 4&rsquo;12&rsquo;&rsquo; da Kevin Benavides.    L&#39;errore di Barreda e Brabec   Grosso errore per Joan Barreda, che era quarto in classifica generale: lo spagnolo aveva un vantaggio di oltre 12 minuti su Ricky Brabec dopo 215 km, ma non si &egrave; fermato al rifornimento e ha continuato la speciale. Tre quarti d&rsquo;ora pi&ugrave; tardi, Barreda &egrave; rimasto senza benzina. Costretto a fermarsi, &egrave; stato raggiunto dall&rsquo;equipe medica, che lo ha trasportato in elicottero al bivacco.  Giornata da dimenticare anche per Ricky Brabec: il campione in carica &egrave; incappato in un errore di navigazione dopo 247 km e ha perso parecchio tempo, piazzandosi sesto di giornata.  Benavides: &quot;Non ci sono ordini di scuderia&quot;   &ldquo;Abbiamo fatto davvero un buon lavoro con Ricky&rdquo;, ha detto Benavides a proposito del compagno di squadra Brabec. &ldquo;&Egrave; stata una giornata davvero dura, molto lunga con molta navigazione, molta sabbia e dune. Penso di aver fatto un buon lavoro. Con Ricky ci siamo spinti insieme sulle dune. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio. E&rsquo; stata davvero dura essere davanti&rdquo;.  Benavides ha escluso, inoltre, che Barreda abbia saltato volontariamente il rifornimento. &ldquo;Perch&eacute; Joan avrebbe sbagliato di proposito? Di sicuro no, ha commesso un errore. Domani spingeremo come ogni giorno, nessun&#39;altra strategia se non quella. Non ci sono ordini di scuderia e la gara &egrave; ancora aperta&rdquo;.    Sunderland: &quot;Abbiamo ancora un giorno...&quot;   &ldquo;Sapevo che quella di oggi era una delle mie ultime possibilit&agrave; per provare a vincere e ho dato il massimo, tutto il giorno&rdquo;, ha detto Sam Sunderland. &ldquo;Abbiamo ancora un giorno da fare e molte cose possono accadere in una speciale. E&rsquo; stata una giornata davvero dura e questa Dakar &egrave; davvero difficile, ma sono felice di poter correre in moto nel deserto con la situazione che c&rsquo;&egrave; ovunque nel mondo: non posso davvero lamentarmi&rdquo;.  Quarta posizione oggi per Daniel Sanders davanti a Matthias Walkner, entrambi su KTM. Alle spalle di Ricky Brabec, sesto, si sono piazzati Adrien Van Beveren, lo spagnolo Lorenzo Santolino, Stefan Svitko e Oriol Mena. &nbsp;Ventiduesima posizione per Laia Sanz.  La classifica generale   Dopo 11 tappe la Dakar 2021 vede leader l&rsquo;argentino Kevin Benavides, con 4&rsquo;12&rsquo;&rsquo; di vantaggio sull&rsquo;inglese Sam Sunderland su KTM. Distacco contenuto a soli 7&lsquo;13&rsquo;&rsquo; per l&rsquo;americano Ricky Brabec, su Honda.  Ai piedi del podio virtuale l&rsquo;australiano Daniel Sanders e l&rsquo;americano Skyler Howes. Sesta piazza per Lorenzo Santolino, poi Pablo Quintanilla, Adrien Van Beveren e, a completare la top ten, lo slovacco Stefan Svitko e il ceco Martin Michek. Diciannovesima Laia Sanz su Gas Gas.  Gli italiani   Trentottesima posizione oggi per Cesare Zacchetti, che &egrave; trentanovesimo in classifica generale e primo degli italiani. Quarantacinquesimo Franco Picco, che a dispetto dei suoi 65 anni, &egrave; quarantaseiesimo nella graduatoria della Dakar dopo undici delle dodici tappe ed &egrave; di nuovo nella Top10 della classifica Original by Motul, riservata ai piloti senza assistenza.  Fabrizio Meoni: il ricordo a 16 anni dalla scomparsa 

Con il terzo posto l&rsquo;argentino della Honda mantiene il comando della classifica. Secondo oggi Pablo Quintanilla. Fuori Joan Barreda

Dakar 2021, Day 11: Sunderland trionfa, Benavides resiste

Alla vigilia dell’undicesima e penultima tappa, la leggenda dei Rally Raid Franco Picco ci spiega con un messaggio vocale in esclusiva quali sono le difficoltà che sta affrontando.  “Sulla moto i lavori un po’ sono sempre gli stessi, fra verificare un po’ tutto, controllare l’olio e pulire il filtro dell’aria, ma comincio ad avere problemi di ruote perché con il discorso di questa Malle Moto avevo il materiale limitato. Qui ci fanno fare tantissimo asfalto, i tempi sono tirati e bisogna andare a manetta, e come è successo due volte le gomme si scaldano troppo o si bruciano le mousse. Se vai piano paghi il ritardo, quindi non so qual è meglio… Queste sono le problematiche. Domani la tappa più impegnativa: era la più lunga, sopra i 500 km, ma è stata accorciata per la pioggia. Ci sono 80 km di dune, di livello 2 o 3,  quindi non sono proprio facilissime, e siccome sono verso la fine potrebbero passarci prima le macchine e i camion, che ci distruggono il percorso. Non sarà facile…” annuncia Franco Picco (di Fiammetta La Guidara)

Dakar, esclusivo, Picco: “Comincio ad avere problemi di gomme”

La nona speciale della Dakar si &egrave; dipanata su un percorso ad anello con partenza e ritorno a Neom, e ha previsto una speciale di 465 km e 109 km di trasferimento.  Una tappa che si &egrave; rivelata purtroppo negativa per diversi piloti: l&rsquo;australiano Toby Price su KTM, secondo in classifica fino a ieri, e oggi costretto al ritiro per una caduta che gli ha procurato la frattura della clavicola e diverse contusioni. Poco prima di lui, ha dovuto dare forfait Ross Branch: il pilota del Botswana &egrave; incappato in un problema meccanico: un altro duro colpo per Yamaha dopo il ritiro di Franco Caimi ieri. Dakar finita anche per l&rsquo;argentino Luciano Benavides, caduto al km 239 mentre era in terza posizione e costretto ad abbandonare la gara per un infortunio ad una spalla.  Kevin Benavides vittorioso   A vincere la nona speciale &egrave; invece il fratello di Luciano, Kevin Benavides su Honda, che si &egrave; piazzato davanti a Ricky Brabec e Nacho Cornejo Florimo per un podio interamente targato Honda. La vittoria di oggi e il ritiro di Toby Price, Kevin Benavides passa al secondo posto nella classifica generale, preceduto da Cornejo e inseguito da Sam Sunderland.  &quot;Proprio ora ho ricevuto la notizia che mio fratello &egrave; caduto, sono molto dispiaciuto e spero che stia bene&rdquo;, ha detto Kevin Benavides. &ldquo;Oggi &egrave; stato un giorno particolare per me, a un anno da Paulo&hellip;&rdquo;, ha aggiunto, riferendosi all&rsquo;incidente che &egrave; costato la vita al suo compagno di squadra Paulo Gon&ccedil;alves proprio un anno fa.  &ldquo;Ho provato a spingere tutto il giorno, a rimanere concentrato, a mantenere la velocit&agrave; e non commettere errori. Penso che sia stata una buona speciale. Nacho ha fatto un buon lavoro. Ho sentito che anche Toby (Price) &egrave; caduto, quindi oggi &egrave; stata una giornata davvero pericolosa. Sono felice di essere qui, di stare bene e che anche la moto non abbia problemi. Abbiamo ancora tre giorni per continuare a combattere. Ci sono ancora molti chilometri da fare, e penso che la strategia sia quella di continuare a rimanere concentrati perch&eacute; tutto pu&ograve; cambiare in un secondo. Affronter&ograve; un giorno alla volta&rdquo;, ha concluso Kevin Benavides.  Ai piedi del podio si &egrave; piazzato Sam Sunderland con la prima KTM, rallentato prima dai soccorsi al compagno di squadra Toby Price e poi da una caduta. Quinto Matthias Walkmer, anche lui su KTM, davanti Joan Barreda, su Honda. A completare la top 10, Lorenzo Santolino, su Sherco, Daniel Sanders su KTM, Skyler Howes su KTM del team Bas e Pablo Quintanilla su Husqvarna.  Ventitreesima posizione per Laia Sanz.  Gli italiani   Dopo il ritiro di Giovanni Stigliano e di Maurizio Gerini, sono rimasti solo due italiani in corsa per la Dakar 2021: Cesare Zacchetti, che oggi si &egrave; piazzato in quarantasettesima posizione, e Franco Picco, giunto immediatamente alle sue spalle.  Zacchetti &egrave; quarantunesimo in classifica generale e Picco &egrave; quarantacinquesimo. I due sono separati da circa 59 minuti di distacco.  Nella Original Motul, classifica riservata ai piloti senza assistenza, Cesare Zacchetti &egrave; settimo e Franco Picco &egrave; in decima posizione.  La classifica generale   Come anticipato, dopo le prime 9 tappe, la classifica della Dakar vede al comando Jos&eacute; Ignacio Cornejo Florimo con 11&rsquo;24&rdquo; di vantaggio su Kevin Benavides. Terza posizione per Sam Sunderland a 14&rsquo;34&rdquo;. Il campione in carica Ricky Brabec &egrave; quarto a 17&rsquo;26&rdquo; e precede Joan Barreda di circa 11&rsquo;30&rsquo;. Sesta posizione per Daniel Sanders davanti a Skyler Howes, Lorenzo Santolino, Pablo Quintanella e Stefan Svitko.     Fabrizio Meoni: il ricordo a 16 anni dalla scomparsa    

Nel giorno del ritiro di Toby Price, il cileno della Honda allunga in vetta alla classifica generale. Podio di giornata targato Honda con Ricky Brabec e &ldquo;Nacho&rdquo; Cornejo Florimo. Primo degli italiani &egrave; Cesare Zacchetti

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