Ospiti di Genesio Bevilacqua, abbiamo avuto la possibilit&agrave; di ammirare le splendide moto della sua collezione. Una esperienza dalle sfumature conviviali, ricca di bei momenti, all&rsquo;insegna della spensieratezza e leggerezza, con la storia delle corse protagonista e ben rappresentata dalle tante regine, piccole e grandi, in bella mostra negli ampi saloni della struttura di Via delle Industrie, 5 in quel di Civita Castellana

Moto dei Miti e Motosprint, Bevilacqua: giornata speciale tra le moto che contano

Una esperienza dalle sfumature conviviali, ricca di bei momenti, all&rsquo;insegna della spensieratezza e leggerezza, e soprattutto... della passione per le moto

Motosprint incontra i suoi lettori a Moto dei Miti: tra storia e passione

Dopo l&rsquo;incontro con Giacomo Agostini a giugno per festeggiare gli 80 anni del Campionissimo e la concomitante uscita del libro a lui dedicato, ecco un&rsquo;altra occasione per una &ldquo;reunion&rdquo; tra Motosprint ed alcuni dei suoi tanti appassionati lettori. Ospiti di Genesio Bevilacqua, abbiamo avuto la possibilit&agrave; di ammirare le splendide moto della sua collezione. Una esperienza dalle sfumature conviviali, ricca di bei momenti, all&rsquo;insegna della spensieratezza e leggerezza, con la storia delle corse protagonista e ben rappresentata dalle tante regine, piccole e grandi, in bella mostra negli ampi saloni della struttura di Via delle Industrie, 5.&nbsp;    Momenti di soddisfazione     Una giornata che si &egrave; aperta con l&rsquo;accoglienza degli ospiti provenienti da tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia. Sbrigate le formalit&agrave; di rito ed annotare le presenze, &egrave; stata la volta di un breve briefing che ha introdotto le giornata.&nbsp; A questo &egrave; quindi seguita la visita alla collezione del patron di Althea che ha guidato gli intervenuti attraverso un percorso storico e tecnico illustrando le moto esposte e raccontando qualche aneddoto legato alla storia di quelle moto. Tante le domande, ovviamente, nel corso della visita tra i corridoi di Moto dei Miti e molte decisamente interessanti a cui Genesio a risposto non nascondendo il suo piacevole stupore per la competenza di alcune: &ldquo;Giornata molto interessante, trascorsa con Motosprint - ha sottolineato Bevilacqua - e ha fatto piacere condividere un momento di incontro come questo con persone, devo dire, molto appassionate e competenti. Mi hanno stupito alcune delle domande fatte, il che denota grande passione ma soprattutto grande conoscenza e dimestichezza con il mondo delle moto in generale e in qualche caso dei prototipi&rdquo;. Terminata la prima parte dell&rsquo;incontro, condita con la &ldquo;ciliegina&rdquo; della visita all&rsquo;ampia sala dedicata al Reparto Corse Althea, &egrave; stato il momento di passare nell&rsquo;altra ala della collezione.&nbsp; Attorniati da tante altre protagoniste delle corse e del prodotto di serie, &egrave; stato il momento di un breve talk dove, attraverso le domande del Direttore di Motosprint, Federico Porrozzi, Bevilacqua ha raccontato la storia - l&rsquo;idea - di Moto dei Miti, e ricordato alcune delle figure a lui molto care e che lo hanno accompagnato o ispirato nella realizzazione di una realt&agrave; ormai nota in tutto il mondo. Tra le Ducati Superstock e SBK protagoniste dei titoli firmati Carlos Checa o Davide Giugliano e Althea, alla Cagiva C593 di John Kocinski, passando per le Desmosedici GP di Casey Stoner o le Honda 250 e 125 di Fausto Gresini o Loris Capirossi gli ospiti hanno vissuto una esperienza che ha riscosso giudizi pi&ugrave; che lusinghieri &ldquo;Uno spettacolo esserci, tante moto da ammirare e bella accoglienza&rdquo; il mood che ha sottolineato l&rsquo;entusiasmo dei presenti.  Un &quot;grazie!&quot; a voi lettori     Un microcosmo intoeressante, fatto da giovani e meno giovani, tutti con il motociclismo nel sangue. Come il caso di Michele, che con la sua CBR 900 Fireblade, ha trascorso 30 anni della sua vita e che ha voluto essere a Civita Castellana ad ogni costo. O come i tanti lettori della prima ora, con in bella mostra il mitico &ldquo;Numero 1&rdquo;, il primo numero della rivista targato 1976. Come da prassi non sono mancate le foto ricordo dell&rsquo;evento, alle moto esposte, chiaro, ma anche allo stesso Genesio che non si &egrave; sottratto all&rsquo;affetto dei partecipanti. Terminata la visita &egrave; stato il momento del pranzo con un buffet allestito nella sala ristoro di Moto dei Miti; altra serie di domande e curiosit&agrave; il tutto incorniciato dalla soddisfazione per una mattinata andata oltre le migliori aspettative. Alle 15:00 circa &egrave; stato il momento dei saluti. Molti hanno raggiunto le proprie auto, molti le moto (e che moto!) e tutti contenti del momento trascorso.  ...e non finisce qui  &nbsp;  Giacomo Agostini, Genesio Bevilacqua e la sua Moto dei Miti, gli incontri tra Motosprint e i lettori. Una serie di appuntamenti che non si esaurisce mica qui: in autunno ci si prepara per un altro importante evento, con un altro grande protagonista del motociclismo. Curiosi di sapere chi? Presto ve ne daremo notizia. Voi intanto continuate a seguirci sulle pagine della rivista e sul nostro sito web. Alla prossima ragazzi!   

Una giornata all&#39;insegna della passione per le moto e la loro storia, in compagnia di Genesio Bevilacqua che ha aperto le porte della sua Moto di Miti

A Civita Castellana giornata &quot;Mitica&quot; con i lettori di Motosprint

Una esperienza dalle sfumature conviviali, ricca di bei momenti, all’insegna della spensieratezza e leggerezza, con la storia delle corse protagonista e ben rappresentata dalle tante regine, piccole e grandi, in bella mostra negli ampi saloni della struttura di Via delle Industrie, 5. 

Motosprint e i suoi lettori a Moto dei Miti

        Deve ancora essere svelato il regolamento ufficiale della World Supersport 2022, ma gli assaggi diventati di dominio pubblico hanno fatto tornare l&rsquo;appetito a Genesio Bevilacqua, che dopo due anni ha deciso di rientrare nelle derivate di serie con il suo Team Althea Racing. SSP, l'armata Ducati pronta ad allargarsi: il team D34G prepara lo sbarco L'entusiasmo di Genesio: "La Supersport pu&ograve; diventare una categoria di riferimento"  Sventola il tricolore su questo ambizioso progetto nato in una manciata di giorni: oltre alla squadra italiana, la moto non poteva che essere la Ducati, marchio a cui Bevilacqua &egrave; legato visceralmente - &egrave; con questo team che Borgo Panigale ha vinto l&rsquo;ultimo titolo SBK, nel 2011 con Carlos Checa - e il pilota &egrave; uno degli italiani pi&ugrave; interessanti del panorama, Federico Caricasulo. &ldquo;Ritengo che questa nuova Supersport sia una categoria futuribile. Potrebbe essere addirittura una classe di riferimento per i prossimi anni dal punto di vista delle derivate di serie" inizia a raccontare Genesio. Vero &egrave; che ora si sta soltanto aspettando il regolamento definitivo che chiarir&agrave; la situazione nel campionato con moto di varie cilindrate, ma le sensazioni sono positive: "&Egrave; una buona formula. La vedo molto bene, &egrave; creativa&rdquo;. Il prescelto su cui il proprietario della squadra fondata nel 2007 ha deciso di puntare &egrave; il ravennate, reduce da un 2021 movimentato (in cui ha cambiato due volte team) ma che ha le carte in regola per viaggiare nelle posizioni che contano: &ldquo;Conosco Caricasulo, le sue performances e anche la sua professionalit&agrave;. C&rsquo;&egrave; un range di piloti abbastanza ristretto per puntare a risultati di alto livello, e lui ne fa parte. Mi colpisce il fatto che Federico non abbia ancora realizzato ci&ograve; che secondo me merita da tempo, cio&egrave; vincere un campionato del Mondo&rdquo;. Caricasulo ha sfiorato l&rsquo;impresa nel 2019, quando ha chiuso secondo per soltanto sei punti alle spalle del vincitore Randy Krummenacher, all&rsquo;epoca suo compagno di squadra nel Team Yamaha-Bardahl Evan Bros, e ora &egrave; arrivato il momento di regolare i conti con il passato: "Federico &egrave; uno dei migliori e con una squadra come la nostra potrebbe esprimersi senza grosse pressioni, probabilmente tirerebbe fuori quel pizzico in pi&ugrave; necessario per il salto definitivo". E poi c&rsquo;&egrave; la moto, la Rossa, la Panigale 955 V2: &ldquo;C&rsquo;&egrave; stata una serie di combinazioni, tra queste anche il marchio Ducati. A casa mia &egrave; presente in tutti gli angoli. Con tutta questa italianit&agrave; si immagina un epilogo positivo. Se capita con qualsiasi pilota va bene, ma se succede con un italiano ha un sapore molto speciale. Quindi c&rsquo;&egrave; qualche motivazione in pi&ugrave;. Poi sono storicamente molto legato alla Ducati&rdquo;. Merito del trionfo di Checa, ma nel 2011 Ducati-Althea fece doppietta trionfando anche nella Superstock 1000 con Davide Giugliano. "Torno convinto di fare finalmente una cosa che mi fa venire la voglia, che mi rimette in moto. Anche se obiettivamente non avevo la necessit&agrave; di farlo" specifica Bevilacqua. A dettare il ritorno &egrave; stata la grande passione per il motociclismo: &ldquo;Ho capito che c&rsquo;era una possibilit&agrave; per poter esprimere di nuovo il nostro potenziale. Sembra uno scenario nel quale pu&ograve; contare di pi&ugrave; il valore del team, ma anche la gestione del pilota che fa sempre la differenza. Questi ingredienti sono alla nostra portata in questo momento. Sono tornato perch&eacute; il nostro DNA &egrave; quello di fare le corse&rdquo;.  Caricasulo: "Althea, opportunit&agrave; da sfruttare"  &ldquo;Carica&rdquo; &egrave; la scritta che appare sulla sua tuta, quando il pilota &egrave; in carena, un tutt&rsquo;uno con la moto, nascosto dietro il cupolino. &Egrave; l&rsquo;abbreviazione del cognome di Federico Caricasulo. Venticinque anni, sguardo riservato, forse un po&rsquo; timido, ma nel momento in cui inizia a parlare emerge la chiara determinazione. Una convinzione che, assieme ai risultati, gli ha permesso di trovare quella che appare come un&rsquo;ottima occasione. &ldquo;Ha preso alla sprovvista anche me - dice - il mio manager Alberto Vergani ha chiamato Genesio ed &egrave; nato tutto. Abbiamo parlato e ci siamo accordati. Di persona non lo conoscevo, conoscevo soltanto il suo team e la sua reputazione, perch&eacute; nell&rsquo;ambito Superbike lui &egrave; un&rsquo;icona&rdquo;. La sfida pi&ugrave; grande sar&agrave; conoscere la nuova compagna di viaggio, dopo gli ultimi cinque anni trascorsi alla guida di una Yamaha: &ldquo;Non so cosa aspettarmi, dopo quattro anni sulla R6 e uno con la R1 nel mondiale Superbike. Ho visto che alla R1 mi sono adattato abbastanza in fretta, penso che anche con la Ducati succeder&agrave; altrettanto. Dicono tutti che &egrave; pi&ugrave; facile passare dai quattro cilindri ai due, piuttosto che il contrario. La vivo come un&rsquo;opportunit&agrave; di rilancio. In Yamaha, per quanto sono stati anni belli, e quindi parlo con gratitudine, sentivo che il mio percorso si era concluso. Continuare su una R6 non credo mi avrebbe aperto grandi porte per il futuro. Invece qui, facendo bene, qualche porta in pi&ugrave; si potrebbe aprire. &Egrave; un&rsquo;opportunit&agrave; che devo sfruttare&rdquo;. La particolarit&agrave; &egrave; che Caricasulo non avr&agrave; un compagno di team. All&rsquo;interno del box l&rsquo;attenzione sar&agrave; puntata soltanto ed esclusivamente su di lui: &ldquo;Quando si ha un compagno, la volta che non si &egrave; a posto e lui magari va un po&rsquo; meglio, pu&ograve; costituire uno sprone. Per&ograve; allo stesso tempo essere da solo d&agrave; una tranquillit&agrave; extra che &egrave; fondamentale. La concentrazione e il lavoro vanno in una sola direzione e si ottimizza tutto. &Egrave; la condizione migliore&rdquo;. L&rsquo;obiettivo &egrave; facile da immaginare: &ldquo;Migliorare quel secondo posto del 2019&hellip;&rdquo;. Da ieri a oggi: i piloti pi&ugrave; forti passati dalla Stock 600 e dalla Stock 1000       

Il team Althea torna nel Mondiale scommettendo sulla nuova Supersport con la Ducati 955 bicilindrica affidata all'ex vice campione Caricasulo: "Un binomio italiano ha sempre un sapore speciale"

Esclusiva, Bevilacqua: “Caricasulo è uno dei migliori, merita il titolo”

Mancano un paio di mesi alla riapertura al pubblico della rinnovata &ldquo;Moto dei Miti&rdquo;, la collezione di moto di Genesio Bevilacqua, il patron del team Althea. Rinnovata perch&eacute; in periodo di Covid e lockdown, Moto dei Miti &egrave; rimasta chiusa temporaneamente per lavori di restyling della collezione.  Le caratteristiche della rinnovata &ldquo;Moto dei Miti&rdquo;   Una superficie raddoppiata, un layout con una pista storico-dinamica, una riorganizzazione del concept espositivo ed una business lounge che lo trasforma in un hub per collezionisti ed operatori, sono solo alcuni dei nuovi elementi che caratterizzano la versione rielaborata di&nbsp;Moto dei Miti, una collezione privata che diventa finalmente museo, un esercizio di passione che strizza anche l&#39;occhio all&#39;aspetto commerciale, rendendo finalmente possibile anche l&#39;interazione fra appassionati ed operatori, grazie al ristorante-hospitality ed alle business suite separate ad accesso riservato.  La gi&agrave; vasta collezione &egrave; ampliata e pi&ugrave; fruibile, i dettagli sono ancora pi&ugrave; godibili e la storia del motociclismo sportivo pu&ograve; essere rivissuta immergendosi davvero nei suoi eventi pi&ugrave; importanti, ma quello che consente a&nbsp;Moto dei Miti&nbsp;il cambio di passo, &egrave; il nuovo calendario eventi.  Gli eventi   Il primo evento che dar&agrave; il via alla rinnovata Moto dei Miti sar&agrave; nientemeno che il decennale del titolo Superbike per il team Althea con Carlos Checa.  A partire dal decennale della vittoria del Mondiale Superbike di&nbsp;Althea&nbsp;con&nbsp;Carlos Checa&nbsp;del&nbsp;16-17 luglio, numerose saranno le situazioni organizzate da&nbsp;Moto dei Miti, sia nella sede di Civita Castellana, che in pista e su strada. L&#39;adesione agli eventi e la modalit&agrave; di accesso alla struttura, disciplinate dalle norme Covid-19 e dalle esigenze alle quali un ambiente collezionistico di alto livello &egrave; costretto a rispondere, sono illustrate nel sito&nbsp;www.motodeimiti.com  Le parole di Genesio Bevilacqua   A margine della presentazione della nuova Moto dei Miti ha parlato il patron di Althea Genesio Bevilacqua che ha detto: &ldquo;Nel parlare della nostra passione comune, troppe volte, in questo periodo difficile, mi sono dovuto trattenere dallo svelarvi i miei progetti e ho dovuto resistere all&#39;impulso di invitarvi a venirmi a trovare comunque.&nbsp; Non &egrave; stato possibile per il momento difficile che tutti abbiamo vissuto, ma mentre vi raccontavo le mie moto e cercavo di mantenere acceso un fuoco che comunque arde senza bisogno di essere ravvivato, mi sono dedicato a rendere migliore possibile il giorno in cui ci saremo nuovamente incontrati. Moto dei Miti &egrave; rinnovato e non vedo l&#39;ora di farvelo conoscere. Vi aspetto, prima sul nostro sito web, e poi nella nuova sede. Non vedo l&#39;ora di riabbracciarvi. Dai che ci rimettiamo in moto.&rdquo; 

Dopo il restyling, la collezione personale di moto di Genesio Bevilacqua riaprir&agrave; le porte ai visitatori con delle novit&agrave;. Vediamo di cosa si tratta

Il nuovo &ldquo;Moto dei Miti&rdquo; &egrave; pronto a riaprire al pubblico

A Jerez, come vi abbiamo annunciato, il Mie Racing Althea Honda Team di Genesio Bevilacqua si arricchir&agrave; di un nuovo pilota: Lorenzo Gabellini, che affiancher&agrave; Takumi Takahashi al posto dell&#39;annunciato Jordi Torres.  Abbiamo sentito il team-owner del Mie Racing Althea Honda Team poco prima che salisse sulla scaletta dell&rsquo;aereo. &ldquo;Per la prima volta dopo tanto tempo parto per una trasferta del mondiale mercoled&igrave;&rdquo;, ci dice Genesio, facendo un riferimento sottinteso al fatto che non essendoci le hospitality - perch&eacute; il weekend sar&agrave; a porte chiuse - non &egrave; necessario partire prima.  &ldquo;Colgo l&rsquo;occasione per accompagnare Lorenzo Gabellini a quest&rsquo;esordio, per non fargli trovare troppi imbarazzi in questo mondo un po&rsquo; fantastico per lui&rdquo;, aggiunge Genesio.  &ldquo;Non ho nessuna aspettativa, se non quella di fargli assaggiare il mondo dei professionisti della moto. Anche se fa la Superbike nel CIV, &egrave; pur sempre un esordiente nel mondiale, e si trover&agrave; a fronteggiare piloti come Rea e van den Mark. Ma sono molto fiducioso per quanto riguarda la sua reazione, &egrave; un ragazzo che &ldquo;da grande&rdquo; vuole fare il pilota e con le dovute precauzioni e attenzioni sar&agrave; partecipe in modo attivo a questa crescita&rdquo;, aggiunge Genesio.    Con l&#39;obiettivo della top ten  Come sei giunto alla sostituzione di Torres con Lorenzo Gabellini?   &ldquo;Avevo contattato Torres e avevo un po&rsquo; forzato questa sua presenza nel mondiale pre-COVID, ma lui aveva gi&agrave; fatto un contratto in MotoGP per la MotoE e aveva preso qualche impegno anche nel campionato spagnolo. Noi non avevamo ancora chiara l&rsquo;idea di fare il secondo pilota, e io ne avevo parlato con Torres, che &egrave; un ottimo pilota, e che ha corso due anni con me in BMW.  &ldquo;Nello scenario del calendario serrato post-COVID, la partecipazione di Torres non era compatibile: sarebbe stata troppo stressante per lui. Ho pensato a Lorenzo Gabellini, che &egrave; un ragazzo brillante, fresco, che sicuramente non far&agrave; peggio di altri. Sono promotore di queste opportunit&agrave; folli&hellip; Spesso si dice che i giovani non hanno l&rsquo;occasione giusta. Ora l&rsquo;occasione c&rsquo;&egrave;.   &quot;Qualcuno potrebbe dire che &egrave; troppo giovane (compir&agrave; 21 anni a settembre, ndr), ma piloti come Fogarty, Slight, Kocinski o Mamola sono diventati protagonisti nel mondiale da ragazzini. Mamola aveva corso con documenti falsi quando aveva 17 anni, e and&ograve; a podio nel mondiale 500... Va sfatata questa cosa dei piloti troppo giovani!&quot; aggiunge Genesio.  &ldquo;E comunque da lui non mi aspetto nulla di pi&ugrave; se non che faccia esperienza, per poi inserirsi in un contesto possibile, intorno all&rsquo;ottavo, nono o decimo posto&rdquo;, conclude Genesio. &nbsp;     A Jerez &egrave; l&#39;ora della SBK: Alex Lowes pronto a difendere la leadership    

&ldquo;Ho pensato che &egrave; un ragazzo brillante, fresco, e sicuramente non far&agrave; peggio di altri. E&rsquo; giovane, ma deve avere la sua opportunit&agrave;. Mamola a 17 anni corse in 500 con i documenti falsi&hellip;&rdquo; dice il patr&ograve;n del Mie Racing Althea Honda Team

SBK Jerez, esclusivo, Bevilacqua: &ldquo;Per Gabellini &egrave; un&rsquo;opportunit&agrave; folle&rdquo;

La stagione del mondiale Superbike si &egrave; interrotta bruscamente dopo il primo round a Phillip Island per l&rsquo;emergenza del Coronavirus. Il primo round in calendario ora &egrave; quello dell&rsquo;8-10 maggio a Imola, ma ci aspettiamo che arrivi a breve la comunicazione della FIM che ne annuncia la cancellazione, come sta avvenendo con i Gran Premi della MotoGP.  No alle forzature   Abbiamo raggiunto telefonicamente Genesio Bevilacqua, boss del MIE Racing Althea Honda Team, per chiedergli qual &egrave; il suo pensiero in questo momento.  &ldquo;Quello delle corse lo vedo un problema meno importante: &egrave; vero che ci sono tante persone che lavorano nell&rsquo;ambito delle competizioni, ma ritengo che sia un settore dove tutti devono avere le responsabilit&agrave; delle priorit&agrave;&quot;, dice Genesio.  &ldquo;Dico no a forzature che possano creare un rischio di contatto anche minimo. Bisogna tornare ad uno stato di normalit&agrave;, e per questo serve tempo: poi si potr&agrave; ripartire, sicuramente con logiche diverse da prima, dal punto di vista economico e dei calendari, ma almeno senza lo spettro del virus&quot;.  Come vedi l&#39;ipotesi delle gare a porte chiuse?  &ldquo;Secondo me &egrave; inutile parlare di fare gare a porte chiuse: al limite lo pu&ograve; fare la MotoGP che vive di diritti televisivi, e l&rsquo;incasso del pubblico incide poco sul bilancio. In Superbike non lo vedo fattibile.  &ldquo;Non c&rsquo;&egrave; nessuna possibilit&agrave; di riprendere un campionato fino a quando non ci sar&agrave; uno stato sicurezza un po&rsquo; pi&ugrave; elevato. Ci saranno misure che dovranno essere prese da tutti, servir&agrave; da parte di tutti la volont&agrave; di confrontarsi con un sistema diversa, ma &nbsp;La pandemia non sparisce improvvisamente, ci vorranno delle misure ma bisogna partire da una condizione diversa da quella attuale. Correre dietro ad una probabile data per ricominciare lo trovo anacronistico e secondo me fuori luogo in questo momento. Io ho una squadra super attrezzata per fare il mondiale e ho preso degli impegni economici, ma bisogna essere realisti&rdquo;, dichiara Genesio.    Il pacchetto &quot;importante&quot; di Honda   Parliamo dell&rsquo;aspetto sportivo e torniamo a Phillip Island&hellip;  &ldquo;Io faccio parte della squadra satellite di Honda con Midori (Moriwaki, ndr), e in Australia abbiamo fatto esordio piuttosto infelice con un solo pilota (Takahaski, ndr) che ha avuto tanti problemi tecnici. Con il nostro secondo pilota Jordi Torres abbiamo gi&agrave; firmato, e sfortunatamente per lui non siamo andati a Jerez, dove avrebbe dovuto debuttare con noi, ma lui parte con un po&rsquo; pi&ugrave; di esperienza e potr&agrave; fare buone cose&rdquo;, taglia corto Genesio.  &ldquo;Pi&ugrave; in generale Honda ha messo fuori un pacchetto importante, molto ben organizzato che secondo me ha bisogno di essere sviluppato al massimo, ma questo si pu&ograve; fare solo con un confronto diretto con gli avversari, quindi quando ripartir&agrave; la stagione.&nbsp;  Honda HRC: stop negativo per lo sviluppo della nuova CBR  &ldquo;A parte l&rsquo;adattamento un po&rsquo; pi&ugrave; difficile di Bautista, mentre Haslam mi &egrave; sembrato subito un po&rsquo; pi&ugrave; frizzante, il progetto mi sembra veramente buono, e tutta la Superbike ne sta giovando, perch&eacute; Honda ora &egrave; un altro protagonista che fa battaglia, insieme a Toprak e Lowes, che mi &egrave; sembrato pi&ugrave; consistente, e ora le gare sono pi&ugrave; animate&rdquo;.  I tuoi piloti come stanno trascorrendo la quarantena?  &ldquo;Takahaski &egrave; a casa in Giappone, e l&igrave; finora non hanno fatto isolamento, stanno cominciando a capire l&rsquo;emergenza soltanto. Anche Torres &egrave; a casa, in Spagna, un Paese che ora &egrave; pi&ugrave; critico del nostro, e quindi &egrave; in quarantena stretta ma sta comunque allenandosi per come pu&ograve; a casa, come sta facendo anche Gabellini&rdquo;.  Test 8 Ore di Suzuka finiti per Takahashi, vittima di una caduta  Il CIV per ripartire   A proposito di Gabellini: come vedi il CIV?  &ldquo;Sarebbe l&rsquo;approccio pi&ugrave; veloce per ripartire: facciamo l&rsquo;ipotesi che noi in Italia siamo bravi, ci comportiamo bene e usciamo presto dall&rsquo;emergenza. La prima cosa da fare secondo me &egrave; riaccendere i riflettori sul CIV, perch&eacute; non dobbiamo uscire dall&rsquo;Italia con le strutture, n&eacute; confrontarci con francesi, inglesi e spagnoli che magari saranno ancora nel pieno del virus, perch&eacute; da loro &egrave; arrivato dopo.  &ldquo;In questo momento bisognerebbe spingere un po&rsquo; sull&rsquo;acceleratore dell&rsquo;organizzazione del CIV e attivare quanto pi&ugrave; possibile piloti che fanno il mondiale, invitarli a correre.   &quot;Con una moto un po&rsquo; pi&ugrave; semplice, ma alla fine nemmeno tanto, loro potrebbero allenarsi e il CIV diventerebbe ancora pi&ugrave; importante. Questo mi sembra uno spunto pi&ugrave; veritiero in termini di un mese/un mese e mezzo&rdquo;.  Lorenzo Gabellini nel CIV con Honda Althea  Campionato invernale: s&igrave;, ma...   Cosa pensi della possibilit&agrave; dell&rsquo;idea che sta girando, di fare un mondiale Superbike con calendario &quot;invernale&quot;?  &ldquo;In un contesto di organizzazione senza spettri di malattia, si pu&ograve; fare. La proposta di calendario dovrebbe partire dall&rsquo;organizzatore, poi noi team dovremmo verificare le esigenze degli sponsor, ma perch&eacute; no? Pu&ograve; giovare il fatto di avere meno concomitanze con altri sport, come F1 e MotoGP.   &quot;Per&ograve; bisogna valutare altri aspetti: un campionato d&rsquo;inverno che si corre in Paesi dove fa pi&ugrave; caldo impegna di pi&ugrave; le logistiche per i viaggi e quindi l&rsquo;economia, e per i team privati sarebbe abbastanza pesante. Mentre per un team ufficiale avere un budget di &ndash; dico una cifra a caso - 500.000 euro in pi&ugrave; non sarebbe pesante, per un team privato s&igrave;.&nbsp; Ma per fare un campionato ci vogliono almeno 19/20 protagonisti in pista, quindi servono anche i team privati&hellip; Spero che se dovesse verificarsi questa ipotesi gli organizzatori ci daranno una mano&rdquo;, conclude Genesio. &nbsp;  Locatelli: &ldquo;Il ritorno in pista ideale? Una wild card nel CIV&rdquo; 

&ldquo;Parlare di gare adesso &egrave; anacronistico. Perch&eacute; riparta la SBK servir&agrave; tempo. Ma se faremo i bravi si potr&agrave; ricominciare con il CIV, magari con i piloti italiani del mondiale&rdquo;, &egrave; l&rsquo;idea di Genesio

Esclusivo, Bevilacqua: &ldquo;Prima del mondiale pu&ograve; ripartire il CIV&rdquo;

CIVITA CASTELLANA - Moto dei Miti. Per comodit&agrave; potremmo definirlo museo ma &egrave; qualcosa di diverso, di pi&ugrave; &ldquo;vivo&rdquo;, perch&eacute; i pregiatissimi &ldquo;pezzi&rdquo; al suo interno sono perfettamente funzionanti e per ogni moto sono addirittura disponibili ricambi e accessori, originali e racing. Moto dei Miti &egrave; un viaggio tra il presente e il passato della produzione di serie, della Superbike e della MotoGP. Moto dei Miti &egrave; uno strumento, che il suo ideatore, Genesio Bevilacqua, titolare del Team Althea, vorrebbe utilizzare per avvicinare i giovani al mondo delle ruote, oppure come luogo d&rsquo;incontro per collezionisti di moto d&rsquo;epoca o che hanno lasciato un segno indelebile nel libro del motociclismo. Non c&rsquo;&egrave; un biglietto d&rsquo;ingresso ed &egrave; anche questo che rende Moto dei Miti fascinoso. Questo immenso garage, che racconta tanta storia delle due ruote&rdquo; &egrave; un luogo dedicato a chi &egrave; appassionato di moto o a chi vuole diventarlo.  VIP - All&rsquo;inaugurazione, hanno partecipato tanti personaggi che hanno lavorato insieme a Genesio Bevilacqua, da Carlos Checa, che col Team Althea ha vinto un titolo iridato Superbike in sella alla Ducati, a Marco Lucchinelli, passando per Virginio Ferrari, Roberto Gallina e Raffaele De Rosa, tanto per fare alcuni nomi. A Moto dei Miti, per&ograve;, sono saliti sul palco anche molti piloti meno noti ma non per questo meno appassionati di due ruote e di corse. Alberto Rota, Fabio Biliotti, Giuliano Zera, Giancarlo Rossi, Duilio Damiani. Personaggi che non sono diventati campioni del mondo, che molti non hanno conosciuto attraverso i media ma grazie alle ricerche su google ma che hanno messo la moto al centro della loro vita e che, per dare sfogo alla loro passione, si sono sacrificati e si sacrificano ancora oggi.  DALLE CORSE ALLA PRODUZIONE DI SERIE - Continuando a parlare di moto, come non citare la Morbidelli (in apertura) con cui Paolo Pileri (il pilota e l&rsquo;uomo che Bevilacqua considera il suo maestro) vinse il titolo iridato della 125 nel 1975, oppure le Ducati MotoGP di Casey Stoner e Loris Capirossi, la Suzuki 500 di Marco Lucchinelli e, ovviamente, la Ducati di Carlos Checa. Dal racing alla produzione di serie, con le Honda NR750 e Honda RC30, oltre a tutte le bicilindriche di Borgo Panigale e a quelle Bimota che per anni hanno alimentato la passione di tutti quei motociclisti che sognavano delle sportive giapponesi pi&ugrave; pregiate e pi&ugrave; a punto dal punto di vista ciclistico. Ci sarebbe molto altro da aggiungere e tanti aneddoti da raccontare. Molto presto, troverete tutto questo in edicola, su Motosprint. 

Passione per le due ruote e desiderio di&nbsp;ricordare&nbsp;ci&ograve; che il motociclismo &egrave; stato e ci&ograve; che i motociclisti, campioni e non, hanno fatto. Un museo dove le moto riposano ma sembrano pronte a correre...

9 risultati per 'Genesio Bevilacqua'

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