        Il nome di Giovanni Sandi &egrave; associato a quelli di grandi piloti che nel Mondiale hanno fatto la storia: Max Biaggi, Tetsuya Harada, Jorge Lorenzo. Fino a Enea Bastianini, protagonista assoluto del mondiale Moto2 del 2020. Sandi &egrave; il mago della classe intermedia, oggi a quattro tempi e in passato a due. Erano i tempi della 250, quando Sandi vinceva i titoli con il Corsaro, il giapponese e il maiorchino, e si toglieva anche qualche soddisfazione in pi&ugrave; a livello tecnico. Duelli da leggenda: Ekerold contro Mang al N&uuml;rburgring Sandi: "La 250, quante emozioni"   Giovanni, come definiresti la 250? &ldquo;Bellissima e importante, anche dal punto di vista della formazione per i piloti. Soprattutto per quel periodo in cui c&rsquo;era il passaggio alla 500. Era una categoria gi&agrave; con una potenza e un peso significativi, e aveva prestazioni importanti&rdquo;. In due aggettivi? &ldquo;Bella e buona. I piloti che hanno avuto l&rsquo;occasione di provare questo tipo di moto sono stati felicissimi, il commento era sempre: &lsquo;Ecco, questa &egrave; una moto!&rsquo;. Adesso i piloti non hanno molte sensazioni alla guida di una Moto2, &egrave; un po&rsquo; come una 600 Supersport, moto assimilabili alle stradali&rdquo;. Quante emozioni ti ha dato la 250? &ldquo;Tantissime. Innanzitutto il lavoro era molto importante, si doveva essere veramente meccanici o tecnici, per essere competitivi bisognava saperla lunga. Il motore due tempi soffriva tanto la variazione di pochi gradi, di temperature, di umidit&agrave;, di pressione, erano tutte combinazioni da dover mettere assieme. Inoltre bisognava proprio &lsquo;fare&rsquo; il motore, c&rsquo;era molto pi&ugrave; lavoro e occorreva prestare pi&ugrave; attenzione&rdquo;. "Piloti forti? Ne ho avuti tanti"   Erano moto differenti da guidare. &ldquo;I piloti ne sapevano un po&rsquo; di pi&ugrave; di tecnica. Per farle rendere al meglio andavano tirate molto in termini di carburazione, quindi il pilota doveva stare molto attento a non rompere il motore. Doveva imparare a chiudere il gas in un certo modo, guidare senza gli odierni traction control significava gestire la potenza. Il pilota doveva essere un pilota vero, per vincere&rdquo;. Qual &egrave; il pilota pi&ugrave; forte che hai avuto? &ldquo;Ne ho avuti parecchi, quelli che hanno vinto si equivalevano, anche se poi c&rsquo;erano quelli con il carattere, tipo Biaggi: Max aveva una determinazione superiore. Una cosa incredibile unita a tanto talento. C&rsquo;&egrave; stato Harada che era fortissimo anche dal punto di vista tecnico, ma non con la stessa determinazione, e con lui ho vinto il primo Mondiale. Poi c&rsquo;&egrave; stato anche Jorge Lorenzo, uno alla Biaggi, fortissimo. Conosceva soltanto la vittoria e a volte non gli bastava neanche essere primo. Mi diceva: &lsquo;Come mai gli ho dato cos&igrave; poco distacco?&rsquo;&rdquo;. C&rsquo;&egrave; stato un pilota con cui invece hai avuto pi&ugrave; problemi? &ldquo;Mi viene in mente soltanto Fonsi Nieto: con lui ci stavamo giocando il Mondiale e nella pausa di agosto in cui non si correva si divert&igrave; un po&rsquo; troppo. Quando torn&ograve;, non era pi&ugrave; quello che avevo lasciato. Poteva fare di pi&ugrave; con il talento che aveva, ma non aveva quella determinazione. In generale, per&ograve;, non ho avuto piloti con cui non ho avuto soddisfazioni&rdquo;. Non c&rsquo;&egrave; neanche mai stata una litigata all&rsquo;interno del box? &ldquo;Fra di noi no. Siamo stati un team affiatato, con molte persone ho lavorato per pi&ugrave; di 20 anni. Magari con il pilota c&rsquo;era quell&rsquo;attimo di screzio, Lorenzo tirava pugni ai pannelli del box perch&eacute; magari gli era andato storto qualcosa, ma niente di pi&ugrave;&rdquo;. Preferivi le moto due tempi alle quattro? &ldquo;Per quanto riguarda il lavoro s&igrave;. Dal punto di vista meccanico sulle quattro tempi non fai molto. In Moto2 monti il motore che &egrave; gi&agrave; pronto e resta il lavoro da compiere sull&rsquo;elettronica e sulla ciclistica. Quando invece preparavamo il motore e poi il pilota vinceva, era una soddisfazione in pi&ugrave;&rdquo;. Harada, Biaggi e Lorenzo   Cosa ricordi del trionfo con Harada in Yamaha? In quel 1993 lui debuttava sui tracciati europei. &ldquo;Ed era un periodo in cui c&rsquo;erano piloti forti: lui arrivava in Europa senza aver mai visto un circuito. Avevamo fatto soltanto un paio di test prima della partenza. Ricordo che il primo era stato a Jerez e senza conoscere la pista dopo 25 giri sigl&ograve; il record. Vinse il Mondiale al primo anno, con una moto che potenzialmente era anche inferiore, ma aveva una grande guidabilit&agrave;. Lui fu fenomenale. Inoltre era un giapponese e aveva anche alcune difficolt&agrave; legate a quello. L&rsquo;inizio non fu facile. Per&ograve; era un gran tecnico, era stato collaudatore Yamaha e da quel punto di vista diede una mano anche a noi. Era veramente bravo&rdquo;. Nel 1998 Harada venne battuto da Loris Capirossi all&rsquo;ultima gara. &ldquo;Pi&ugrave; che altro &egrave; stato abbattuto (sorride amaro)! A mio avviso Capirossi commise una grande scorrettezza. Lo vedo come un incidente voluto, non come uno di gara, mi arrabbiai un bel po&rsquo;. Un pilota corretto come Harada, proprio per il suo modo di essere, non lo meritava. Pensate che dopo la caduta non raddrizz&ograve; la moto perch&eacute; aveva visto che si era rotta la bomboletta d&rsquo;olio dei freni e non voleva sporcare la pista per gli altri piloti. Per dire quanto fosse premuroso&rdquo;. Parlando di Biaggi e Lorenzo, si pu&ograve; dire che erano il maestro e l&rsquo;allievo? &ldquo;Erano molto simili, sia come piloti che come talento. Biaggi era un po&rsquo; pi&ugrave; &lsquo;manager&rsquo;, pi&ugrave; completo, mentre Lorenzo era pi&ugrave; un ragazzino e aveva una mentalit&agrave; diversa. Inoltre Max aveva attenzioni superiori, non si accontentava mai, voleva fare test, stare sulla moto, cercava sempre qualcosa in pi&ugrave;. Con lui siamo rimasti amici davvero, mi ha dato tanto anche a livello umano&rdquo;. Quali sono i ricordi pi&ugrave; belli dei tuoi anni in 250 con Biaggi? &ldquo;Sono quelli legati a quando ci siamo giocati, e abbiamo vinto, il Mondiale all&rsquo;ultima gara. Come nel 1994, e anche nel 1996, con cos&igrave; tante difficolt&agrave;. Nel secondo caso, Max aveva il miglior tempo nelle qualifiche, nel warm up si era messo a piovere e Ralf Waldmann, il suo diretto avversario, era superiore sul bagnato. Ci avrebbe sicuramente battuto, invece poi il meteo cambi&ograve;, usc&igrave; di nuovo il Sole e Max and&ograve; fortissimo e vinse. I Mondiali sofferti sono quelli che ti rimangono pi&ugrave; dentro. Ci penso ancora adesso a quelle gare".  Il ricordo peggiore invece?  "Risale al 1997. Perdemmo un Mondiale con Harada proprio contro Biaggi, passato alla Honda. Quella &egrave; stata la delusione pi&ugrave; grande perch&eacute; eravamo superiori a Max e alla Honda, ma pagammo diversi inconvenienti meccanici&rdquo;. Marcellino Lucchi, il super collaudatore della 250       

"Con la 250, un capotecnico doveva saperla lunga: dovevamo lavorare sul motore e le vittorie le sentivamo ancora pi&ugrave; nostre. Ho trionfato con Harada, Biaggi, Lorenzo: tre piloti con tante caratteristiche"

Giovanni Sandi, il mago della classe intermedia

        Il team Italtrans si &egrave; presentato al pubblico dando ufficialmente al suo 2021, che a prescindere dai risultati sar&agrave; senza dubbio un anno speciale. Esatto perch&eacute; per la prima volta nella sua storia la formazione bergamasca potr&agrave; scendere in pista con i gradi di team Campione del Mondo, grazie alla splendida impresa compiuta nella passata stagione da Enea Bastianini, ora in MotoGP. Met&agrave; della squadra che l&rsquo;anno scorso ha trionfato &egrave; rimasta intatta vista la riconferma di Lorenzo Dalla Porta, alla sua seconda stagione nella classe di mezzo, mentre la sella di Bastianini &egrave; andata all&rsquo;americano Joe Roberts, una delle sorprese positive della stagione scorsa.  Roberts: &ldquo;Voglio vincere una o pi&ugrave; gare&rdquo;  Come detto la novit&agrave; della stagione alle porte &egrave; il californiano Joe Roberts, chiamato a confermare la velocit&agrave; mostrata (a sprazzi) nel 2020. &ldquo;Sono molto felice di fare parte di questo team &ndash; racconta il ragazzo di Malibu - che spero di ripagare nel migliore dei modi. Mi gi&agrave; manca stare con la mia squadra, che non vedo l&rsquo;ora di rivedere la prossima settimana per i test&rdquo;. Roberts non nasconde i suoi obiettivi, e spende parole al miele per il nuovo compagno Dalla Porta. &ldquo;Il mio obiettivo &egrave; vincere una o pi&ugrave; gare, dando sempre il massimo. Lorenzo? E&rsquo; pi&ugrave; simpatico di quanto pensassi, abbiamo diviso la stanza gi&agrave; in un&rsquo;occasione ed &egrave; stato divertente (ride ndr)&rdquo;. Oltre che simpatico Lorenzo Dalla Porta dovr&agrave; dimostrarsi veloce, dopo un 2020 da debuttante non certo esaltante, dove non sono mancate le giornate negative. &ldquo;L&rsquo;anno scorso &egrave; stato duro per me, e devo ringraziare il team per avermi concesso una nuova opportunit&agrave;. Credo di avere i mezzi per dimostrare il mio valore, cosa che voglio assolutamente fare nel corso della stagione. L&rsquo;obiettivo &egrave; sempre vincere, ma vedremo gara per gara: devo in primis divertirmi in sella, senza strafare&rdquo;. Moto2, Joe Roberts: &ldquo;In Italtrans trovo il mio ambiente ideale&rdquo; Sandi: &ldquo;Roberts ha fame, Dalla Porta ha capito le difficolt&agrave; della Moto2&rdquo;  Al timone (tecnicamente parlando) della nave &egrave; rimasto ovviamente Giovanni Sandi che, dopo essersi tolto la soddisfazione di vincere il titolo anche in Moto2, vuole cercare di replicare. &ldquo;Mi mancava vincere in Moto2 &ndash; conferma Sandi - e grazie al grande aiuto del team Italtrans ci sono riuscito. Quest&rsquo;anno sar&ograve; il direttore tecnico del team, quindi seguir&ograve; il percorso di entrambi i piloti: Roberts mi ha fatto subito capire di avere tanta fame e voglia di arrivare lontano. Da Lorenzo mi aspettavo qualcosa di pi&ugrave; lo scorso anno, ma vi sono stati alcuni piccoli problemi: ha scoperto che la Moto2 &egrave; un campionato duro, ma mi aspetto che possa fare vedere i numeri mostrati in Moto3&rdquo;. Il sogno sia di Dalla Porta che di Roberts &egrave; ovviamente quello di replicare quanto fatto da Enea Bastianini, intervenuto durante l&rsquo;evento. &ldquo;Abbiamo fatto qualcosa di incredibile insieme, non potevo immaginare un modo migliore per meritarmi la MotoGP. I piloti 2021? Dalla Porta ha potenzialit&agrave; che forse non sa nemmeno di avere: deve sistemare alcuni dettagli, che messi insieme possono portarlo a lottare per le prime posizioni&rdquo;. Moto2: Forward Racing punta alla vetta con Corsi e Baldassarri       

Il team Campione del Mondo si prepara a difendere il suo trono. Lorenzo: "Grazie al team per la seconda opportunit&agrave;, dimoster&ograve; il mio valore". Joe: "Voglio vincere una o pi&ugrave; gare e dare il massimo"

Moto2, Italtrans presenta il suo 2021: Dalla Porta e Roberts per cercare il bis

        Six titles in the historic 250, with the likes of Tetsuya Harada, Max Biaggi (with whom he also won in Superbike) and Jorge Lorenzo, but Giovanni Sandi hadn&rsquo;t yet scored a Moto2 title. So his win with Enea Bastianini is particularly satisfying, a masterpiece created &lsquo;from scratch&rsquo;. Two years ago, it was Sandi who pushed to have Enea on Team Italtrans, convinced he could achieve great things. All he needed was a little guidance, something that the team&rsquo;s technical director was well able to provide, Bastianini even referring to him as a "second father". Sandi discusses Bastianini&rsquo;s rise to the top and the title, secured at the final Portuguese GP. "I had the right level of tension and experience to cope but there were still a couple of almost sleepless nights&rdquo;, admits Sandi. &ldquo;You need to have everything under control, the team and rider, and there are many fears that something might happen".&nbsp; Saturday&rsquo;s solid qualifying at Portimao was essential for a good result. "Yes, because Enea was at risk of having to start well back, but I prepared the right tyres for the final two laps and this meant he was calm. With only two laps available, you have to do better than good. Qualifying was very important, as it&rsquo;s hard to pass at a track like Portimao". What does this title mean? "It&rsquo;s very significant because I came to this category with this very goal. You can&rsquo;t take a title win for granted here, as Moto2 is very tough and the riders are often very close. And then there are those high-end teams that are always the ones battling it out. I wanted the title at all costs and I did it". What was your contribution? "I put together the right group of people to be able to do it. I found the people, the Italtrans company gave me everything I needed, and that&rsquo;s no small thing. Then I wanted Enea, I was fixated on him and believed in him". So Enea is your &ldquo;creation&rdquo;? "Yes, in 2018 I met his manager Carlo Pernat at Jerez, with our owner Laura (Bertulessi), to make the deal. Enea had had a disastrous Moto3 season and was working with Leopard, I was keeping an eye on him because I liked him. I knew he could do well and wanted him with us. And it is with him that we&rsquo;ve had this amazing experience". What have you passed on to him over the two years? "He&rsquo;s become more of a man, he&rsquo;s better prepared and more sure of himself. I focused on his preparation and he has grown both technically, physically and mentally. He&rsquo;s stayed active. Already at the Qatar season-opener, when he was on the podium, I knew he could do big things this year. He&rsquo;d turned the corner and I was sure he&rsquo;d fight for the title. Then there was a break due to the pandemic, which was all a bit of an unknown. And then he came back at Jerez, immediately fast and determined".&nbsp; Enea has said that you&rsquo;ve sometimes felt like a second father to him. "(he laughs) Yes, I bet. I sometimes took the liberty of yelling at him, telling him what to do. Maybe I was a bit much, but it was necessary, and he&rsquo;s become more responsible as a result. At that age, guys are still a bit like kids, but no one gifts you anything in this world and you need to be determined. It worked out, and in the end he told me how much I mean to him". What was the season highlight? "It was amazing when Enea won at Misano, at home in Italy". And the toughest moment? "At Le Mans. In the previous race, at Barcelona, Enea had had a little wobble and wasn&rsquo;t able to race as he wanted. In France, in the difficult conditions, he&rsquo;d immediately complained about a technical problem but then at the end of the race he flipped out and I had to step in, playing the part of bad dad. When there&rsquo;s another race straight afterwards, you need to sort things out in order to be calm and ready for the next one. There was a little tension but that&rsquo;s important too. And then you need to have the strength to react. I realised that we&rsquo;d start over as usual, everything the same between us". What was the first thing you said to world champion Enea? "&rsquo;You see? We believed and we did it!'. And he welled up". Translated by Heather Watson Moto2, &ldquo;Beastly&rdquo; Bastianini's championship season       

After wins with Harada, Biaggi and Lorenzo, Giovanni talks about the rider with whom he&rsquo;s scored his 7th world title: "He is very talented and has grown technically, physically and mentally&rdquo;

Moto2, Sandi: “Bastianini has become a champion and a man”

Sei titoli nella storica 250, con nomi del calibro di Tetsuya Harada, Max Biaggi (con cui ha trionfato anche in Superbike) e Jorge Lorenzo, ma a Giovanni Sandi mancava ancora un alloro in Moto2. Un sogno coronato con il trionfo di Enea Bastianini, un capolavoro creato &ldquo;da zero&rdquo;. Proprio Sandi, due anni fa, volle fortemente il riminese nel Team Italtrans, convinto che Enea avrebbe ottenuto grandi risultati grazie al suo talento. Bastava soltanto farlo crescere nella giusta direzione e indirizzarlo, compiti di cui si &egrave; occupato il direttore tecnico del team, definito da Bastianini come un &quot;secondo pap&agrave;&quot;.&nbsp;  E proprio Sandi racconta l&rsquo;ascesa di Bastianini fino al titolo, conquistato all&rsquo;ultimo GP, a Portimao. &quot;Avevo la tensione e l&rsquo;esperienza giusta per affrontare anche questa - ha ammesso Sandi - per&ograve; un paio di notti passate non dico in bianco, ma quasi, ci sono state comunque... Sono momenti particolari in cui serve tenere sotto controllo tutto, il team e il pilota, e ci sono mille paure che possa succedere qualcosa&quot;. &nbsp; &nbsp; L&rsquo;ottima qualifica del sabato di Portimao &egrave; stata fondamentale per la buona riuscita.&nbsp;   &quot;S&igrave;, perch&eacute; Enea rischiava di partire veramente indietro, invece gli ho preparato il cambio gomme giusto per fare gli ultimi due giri e questo l&rsquo;ha tranquillizzato. Con due giri a disposizione non ti deve andare bene, di pi&ugrave;. La qualifica &egrave; stata importantissima: in un circuito come Portimao &egrave; difficile superare&quot;.&nbsp;   Che significato ha questo titolo?  &quot;Ha grande valore perch&eacute; ho partecipato a questa categoria proprio con questo obiettivo. Non era cos&igrave; scontato vincerlo, il titolo, la Moto2 &egrave; difficilissima, spesso i piloti sono tutti molto vicini. In pi&ugrave; ci sono squadre blasonate e sono sempre loro a giocarsela. Volevo a tutti i costi il Mondiale e ce l&rsquo;ho fatta&quot;.&nbsp;     Quanto c&rsquo;&egrave; di tuo?  &quot;Ho messo assieme il gruppo di persone giusto per riuscirci. Ho trovato le persone, l&rsquo;azienda Italtrans mi ha messo a disposizione tutto quello che serve per farlo, e non &egrave; poco. Poi ho proprio voluto Enea, &egrave; stato una delle mie fissazioni, credevo in lui&quot;.&nbsp;   Enea &egrave; una tua &ldquo;creazione&rdquo;?  &quot;S&igrave;, a Jerez nel 2018 incontrai Carlo Pernat, il suo manager, con Laura (Bertulessi), la nostra titolare, per fare questa operazione. Enea veniva da una stagione disastrosa in Moto3 e si stava riprendendo con Leopard, io lo seguivo perch&eacute; mi piaceva. Sapevo che poteva fare bene e ho voluto subito portarlo da noi. E con lui siamo arrivati a questa magnifica esperienza&quot;.&nbsp;   Cosa gli hai trasmesso in questi due anni?  &quot;&Egrave; diventato pi&ugrave; uomo, &egrave; pi&ugrave; preparato e pi&ugrave; sicuro di s&eacute;. Ho spinto molto sulla sua preparazione e lui si &egrave; adoperato molto sia tecnicamente che fisicamente che mentalmente. &Egrave; stato sempre attivo. Gi&agrave; dalla prima gara in Qatar, quando &egrave; andato sul podio, avevo capito che quest&rsquo;anno poteva fare qualcosa di importante. C&rsquo;era stata la svolta. Ero certo che si sarebbe giocato il titolo. Poi c&rsquo;&egrave; stata la pausa a causa della pandemia, che &egrave; stata un po&rsquo; un&rsquo;incognita. Invece si &egrave; ripresentato a Jerez da subito determinato e veloce&quot;. &nbsp; &nbsp; Enea ha detto che a volte quest&rsquo;anno sei stato come un secondo pap&agrave; per lui.&nbsp;   &quot;(ride) S&igrave;, lo riconosco. Mi sono preso anche qualche libert&agrave; di sgridarlo, dicendogli cosa fare, senza lasciarsi andare. Lo sono stato forse anche un po&rsquo; troppo, per&ograve; si doveva fare, cos&igrave; &egrave; diventato anche pi&ugrave; responsabile. A quell&rsquo;et&agrave; si &egrave; ancora un po&rsquo; bambini, ma qui non ti regala niente nessuno, bisogna essere determinati in tutto. &Egrave; servito, alla fine mi ha detto &#39;ti voglio bene&#39;&quot;.  Qual &egrave; stato il momento pi&ugrave; bello vissuto in questo 2020?&nbsp;   &quot;&Egrave; stato bellissimo quando Enea ha vinto a Misano, in Italia&quot;.&nbsp;   E il pi&ugrave; difficile?  &quot;A Le Mans. Nella gara precedente, a Barcellona, Enea aveva avuto un attimo di nervosismo e gi&agrave; l&igrave; l&rsquo;avevo ripreso perch&eacute; non era tranquillo, e infatti non era riuscito a fare una gara come doveva. In Francia, con le difficili condizioni meteorologiche, aveva subito lamentato un problema tecnico, poi quando &egrave; arrivato a fine gara ha dato in escandescenza e allora anche l&igrave; ho dovuto fare la parte del babbo, ma quello cattivo. Quando si ha uno screzio e c&rsquo;&egrave; subito la gara successiva, bisogna ripartire con la serenit&agrave; per affrontare il nuovo Gran Premio. In quei giorni c&rsquo;era stata un po&rsquo; di tensione e ci vuole anche questo. Poi per&ograve; bisogna avere la forza di reagire. In quel caso ha capito e siamo ripartiti come al solito, volendoci bene&quot;.&nbsp;   Qual &egrave; la prima cosa che hai detto a Enea campione del Mondo?  &quot;&#39;Hai visto? Ci credevamo e ci siamo riusciti!&#39;. E lui si &egrave; emozionato&quot;.  Moto2: Rimini rende omaggio a Enea Bastianini 

Dopo i trionfi con Harada, Biaggi e Lorenzo, Giovanni racconta il pilota con cui ha vinto il 7&deg; mondiale: &quot;Ha grande talento e in questi due anni &egrave; cresciuto tanto a livello tecnico, fisico e mentale. A volte l&rsquo;ho ripreso, ma ha sempre reagito nel modo giusto&quot;

Moto2, Sandi: &ldquo;Bastianini &egrave; diventato campione e uomo&rdquo;

Fra i piloti in lizza per il titolo iridato c&rsquo;&egrave; Enea Bastianini, che ha al suo fianco un asso nella manica che risponde al nome di Giovanni Sandi. Capotecnico di lusso, pu&ograve; vantare titoli con Max Biaggi, Tetsuya Harada, Jorge Lorenzo e oggi che veste i colori del team Italtrans Racing lo aspettano le ultime tre gare della stagione al fianco del riminese. Solo sette punti li separano da Sam Lowes e ora gli occhi sono solo sul titolo.  Come sta andando questo campionato?  &ldquo;Ci sono delle difficolt&agrave; per come lavoriamo, per come ci muoviamo dettate dal periodo. Mancano le gare extra europee, ma non cambia niente. I valori sono quelli. Proprio per le difficolt&agrave; che ci sono mi piacerebbe riuscire a dare ad Enea questo titolo perch&eacute; se lo merita anche lui&rdquo;.  MotoGP: Yamaha in vantaggio su Honda per Dovizioso collaudatore  In cambio delle gare extraeuropee ci sono le gare doppie su uno stesso circuito.  &ldquo;Sono importanti perch&eacute; per quanto riguarda il pilota, deve avere qualche attenzione in pi&ugrave; e inoltre con tre gare di fila non c&rsquo;&egrave; il recupero. Una caduta, qualcosa che mette fuori gioco, crea qualche tensione di troppo. O il pilota pu&ograve; non esprimersi al meglio anche se a lui sembra di dare il 100% perch&eacute; volente o nolente c&rsquo;&egrave; quel pensiero che se salta una gara &egrave; un po&rsquo; tagliato fuori. Inoltre i piloti devono fare i conti con pi&ugrave; restrizioni, devono stare attenti a non uscire per evitare contagi. Non hanno la spensieratezza di andarsi a rilassare, a divertirsi prima di un altro evento. Sono sempre sotto pressione&rdquo;.    Come descrivi Enea?  &ldquo;Ha un talento mostruoso, proprio grandissimo. Da quando ha iniziato a lavorare con me lo scorso anno si &egrave; anche un po&rsquo; responsabilizzato, &egrave; diventato un po&rsquo; pi&ugrave; maturo sotto i punti di vista della preparazione, della concentrazione. &Egrave; cresciuto anche come uomo. &Egrave; quello che gli mancava per giocarsi un titolo, anche se se l&rsquo;&egrave; gi&agrave; giocato in Moto3. Con il talento che ha poteva vincerne uno o forse anche due. Ha bisogno di lavorare e lo sta facendo per sfruttare il suo enorme talento. Adesso che far&agrave; il salto in MotoGP, se continuer&agrave; su questa strada di determinazione potr&agrave; fare bene anche l&igrave;&rdquo;.  In cosa &egrave; consistito questo step?  &ldquo;Ho cercato di capire dove poteva migliorare le sue prestazioni e penso che abbiamo fatto un buon lavoro&rdquo;.  MotoGP: a rischio il Gran Premio del Portogallo. Valencia ultima gara?  Sam Lowes &egrave; il leader e arriva da una tripletta, che avversario &egrave;?  &ldquo;Questa &egrave; la sua unica stagione in cui sta facendo valere la sua esperienza. &Egrave; da molti anni nella categoria, quest&rsquo;anno non fa gli errori che ha commesso in passato, perch&eacute; &egrave; sempre stato un pilota veloce, ma negli anni scorsi incappava in cadute che gli compromettevano il risultato. Non sta sbagliando, &egrave; molto in forma. &Egrave; il pilota da battere&rdquo;.  A 23 punti dal leader c&rsquo;&egrave; Marini.  &ldquo;Luca &egrave; altrettanto bravo, come Enea. Non lo conosco personalmente, ma i risultati parlano. &Egrave; l&igrave; che si gioca il Mondiale. Ha avuto questa d&eacute;faillance dopo la caduta di Le Mans, che ci sta. L&rsquo;anno scorso ho visto con Enea che dalla caduta dell&rsquo;Austria ha fatto fatica a riprendere la scia dei buoni risultati. Per&ograve; non &egrave; tagliato fuori, ci sono ancora 75 punti in palio e sono tanti, con le difficolt&agrave; che ci sono nelle gare&rdquo;.  MotoGP: cosa c&#39;&egrave; dietro alla riscossa di Honda?    &Egrave; un campionato molto combattuto.  &ldquo;Secondo me sar&agrave; aperto fino all&rsquo;ultima gara. Nessuno dei tre &egrave; tagliato fuori. Basta una condizione come quella bagnata, della Francia, che ribalta tutto, anche se Lowes &egrave; il pilota da battere. Ha dimostrato di andare forte in tutte le condizioni. Il campionato &egrave; aperto e che vinca il migliore, ma spero sia il mio!&rdquo;  Questo weekend si correr&agrave; a Valencia e non rientra tra le preferite di Enea.  &ldquo;&Egrave; una di quelle piste dove il pilota che non ha mai fatto risultato parte un po&rsquo; con questo tarlo. Invece quest&rsquo;anno &egrave; capitato che ha fatto peggio nelle piste dove sapeva di andare forte. Per esempio abbiamo lasciato dei punti in Austria. Era la pista a lui pi&ugrave; favorevole, ha sempre fatto le prestazioni migliori. Queste cose devono essere mentalmente superate, abbiamo i mezzi per affrontare le piste anche meno favorevoli per capovolgere la situazione. &Egrave; maturato, e noi abbiamo dei riferimenti importanti. Non sento di dover esser gi&agrave; battuto in una pista a lui non favorevole&rdquo;.  Moto2, Martin: &quot;Era il momento giusto per cambiare&quot; 

In vista dell&rsquo;ultima tripletta del Mondiale abbiamo fatto due chiacchiere con il capotecnico del team Italtrans Racing, che affianca il pilota di Rimini nella lotta al titolo

5 risultati per 'Giovanni Sandi'

Giovanni Sandi, il mago della classe intermedia

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