        Si &egrave; concluso con grande successo il Salon du 2 Roues di Lyon che dal 7 al 10 Marzo ha ospitato nei quattro giorni di apertura pi&ugrave; di 150.000 spettatori totali. La Federazione Motociclistica Internazionale (FIM) per la prima volta ha voluto essere presente con uno spazio espositivo di oltre 300 mq. Insieme a&nbsp;Spirt of Speed, il Club Europeo dei Collezionisti di moto storiche da competizione su strada, la kermesse ha selezionato oltre trenta motociclette che hanno percorso dal 1904 ai giorni d&rsquo;oggi, la storia della FIM che quest&rsquo;anno celebra i 120 anni.&nbsp; Pirelli soddisfatta del debutto in Moto3: "Prudenti, ma da record" ! ESCLUSIVA Grande interesse per l'Heritage Programme Lo stand, gremitissimo di pubblico in tutti i suoi momenti, ha visto la prestigiosa presenza del quindici volte campione del mondo Giacomo Agostini, nonch&eacute; del due volte iridato Superbike,&nbsp;James Toseland, ma anche del due volte campione del mondiale Supersport Sebastien Charpentier. E poi ancora&nbsp;Eugene Laverty&nbsp;ex pilota 250cc, Motogp, Supersport e Superbike, i pluricampioni del mondo Endurance Greg&nbsp;Black&nbsp;e&nbsp;Etienne Masson. Non ultime le pilotesse francesi del Women&rsquo;s Circuit Racing Championship che prender&agrave; il via al&nbsp;Misano World Circuit Marco Simoncelli&nbsp;il prossimo 16 giugno, Emily Bondi&nbsp;ed&nbsp;Ornella Ongaro. Grande interesse ha suscitato l&rsquo;Heritage Programme, la&nbsp;Certificazione per le moto storiche da Competizione,&nbsp;varata in occasione del 120&deg; Anniversario della Federazione Motociclistica Internazionale. Il Certificato rilasciato dalla FIM dar&agrave; la possibilit&agrave; ai collezionisti di aggiudicarsi la targa di identificazione che attester&agrave; l&rsquo;autenticit&agrave; del mezzo, rigorosamente proveniente dalle competizioni: Motogp, Superbike, Supersport, Endurance, Formula, Sidecar e Landspeed record. Proprietari, collezionisti e musei potranno fregiarsi della prestigiosa targa e di un QR attraverso il quale saranno disponibili tutte le informazioni relative alle caratteristiche tecniche e storiche della moto. Il focus della Federazione Motociclistica Internazionale &egrave; quello di proteggere e promuovere l&rsquo;autenticit&agrave; del mezzo quale testimonianza del patrimonio di inestimabile valore sportivo e storico che la stessa FIM rappresenta.  MotoGP, in Aprilia luci e ombre in Qatar. Il riscatto in Portogallo         

Allo stand gremitissimo di pubblico sono intervenuti anche il quindici volte iridato Giacomo Agostini e James Toseland, due volte campione Superbike &nbsp;

Oltre 150.000 spettatori per il Salon du 2 Roues di Lione

        James Toseland dal cuore d&rsquo;oro. L&rsquo;ex pilota MotoGP e SBK, attuale commentatore per Eurosport e da sempre appassionato di musica, &egrave; stato protagonista di una lodevole iniziativa a scopo benefico. James Toseland, una discesa a fin di bene  Toseland, che quest'anno ha in programma di pubblicare un nuovo album assieme alla sua omonima band, dedica infatti buona parte del suo tempo libero alla beneficenza e non si tira indietro quando c&rsquo;&egrave; da raccogliere fondi per una buona causa. Per questo James, soprannominato &lsquo;Giacomino&rsquo; dagli appassionati italiani citando l'indimenticato Giovanni Di Pillo, si &egrave; recato a Sheffield per partecipare a un evento di raccolta fondi in favore della Sheffield NSH Foundation for Children, un ospedale per minori dove vengono utilizzate e sperimentate cure mediche innovative a favore dei pi&ugrave; piccoli. Nei giorni scorsi, la Sheffield NSH Foundation for Children ha organizzato una discesa con la fune dalle pareti dell&rsquo;edificio in cui ha sede l&rsquo;ospedale, evento a cui Toseland ha partecipato attivamente. L&rsquo;ex pilota britannico ha preso parte alla discesa indossando la stessa tuta con cui gareggi&ograve; nel 2001 nel team GSE Racing&nbsp;in sella a una Ducati 998. James Toseland raccoglie 10.000 sterline   James ha aperto l&rsquo;evento calandosi da un muro dello Sheffield Children's Hospital e ad assistere c'erano decine di persone che hanno effettuato una donazione di 100 sterline ciascuna. Alla fine della giornata,&nbsp;l'ospedale &egrave; riuscito a raccogliere poco pi&ugrave; di 10.000 sterline e anche la tuta utilizzata da Toseland verr&agrave; messa all&rsquo;asta. &ldquo;&Egrave; stata una giornata divertente ed emozionante&rdquo; ha dichiarato Toseland dopo l&rsquo;evento, ringraziando tutti i presenti per le donazioni effettuate. James Toseland: pilota, musicista e benefattore  James Toseland, oggi 42enne, viene ricordato per le imprese in pista, palcoscenico sul quale ha conquistato due Mondiali Superbike (2004 e 2007) con Ducati e Honda, prima dell&rsquo;esperienza in MotoGP con Yamaha nel biennio 2008-2009. Dopo il ritiro dalle competizioni, avvenuto nel 2011, Giacomino ha deciso di dedicarsi alla musica e alla beneficenza: due impegni molto lontani dalle piste, ma altrettanto lodevoli e appaganti. Max Biaggi ospite di Alessandro Cattelan parla di Valentino Rossi       

L'ex pilota MotoGP e SBK &egrave; stato il protagonista di un evento benefico in favore dello Sheffield Children's Hospital

James Toseland cuore d'oro: si butta da un palazzo per beneficenza

        Non sono molti i piloti che negli ultimi vent'anni hanno effettuato il salto dalla Superbike alla MotoGP, uno di questi &egrave; James Toseland, due volte campione nelle derivate di serie e pilota del motomondiale nelle stagioni 2008-2009 in sella alla Yamaha Tech-3. Uno dei temi caldi delle ultime settimane riguarda il tanto discusso passaggio di Toprak Razgatlioglu dalla Superbike alla classe regina dei prototipi; sull'argomento si &egrave; espresso, a Crash.net, proprio l'ex pilota inglese: "Toprak ha 26 anni? Se fossi un team manager in MotoGP e con il livello attuale dei piloti penserei che ci vuole almeno un anno per abituarsi completamente. A quel punto il pilota avrebbe quasi 30 anni. Perci&ograve; la mentalit&agrave; della squadra dovrebbe essere quella di prendere un 22enne, in modo da dargli due anni di tempo". La differenza tra Superbike e MotoGP Toseland si &egrave; mostrato scettico sull'approdo del campione del mondo in carica della Superbike, un'opinione basata anche sulla propria esperienza. Dopo aver vinto i titoli del 2004 e 2007, Toseland fece il grando salto in MotoGP non raccogliendo per&ograve; i risultati sperati, non riuscendo mai a salire sul podio. L'ex pilota inglese ha spiegato alcune differenze tra i due campionati, in particolar modo per un pilota proveniente dalla Superbike che si trova a scontrarsi con i grandi della classe regina: "Quando scendi in pista e non sai se la prima curva &egrave; a destra o a sinistra e hai invece i piloti MotoGP che conoscono ogni filo d'erba, &egrave; uno svantaggio incredibile. Normalmente pu&ograve; esserci un distacco di circa 1 secondo, che &egrave; lo standard dopo un giorno di prove. Nella MotoGP d'oggi con questo distacco sei ultimo. Un campione del WorldSBK non pu&ograve; essere l'ultimo in MotoGP". L'esperienza in MotoGP e Valentino Rossi Lo stesso Toseland ha affrontato le difficolt&agrave; nell'approdare in un mondo nuovo come quello della MotoGP, con tutte le conseguenze del caso: "Conosco in prima persona le difficolt&agrave; di andare su nuovi circuiti. Ho corso contro Valentino Rossi a Phillip Island e ho corso contro Valentino a Sepang, oh mio dio!". L'ex pilota Yamaha ha poi raccontato quale sensazione ha provato nel condividere la pista con il 9 volte iridato: "Non dimenticher&ograve; mai l'esperienza di correre con Rossi a Phillip Island nel 2008 e non dimenticher&ograve; mai la sensazione di non poterlo vedere pi&ugrave; dopo sole tre curve a Sepang". Suzuki lascia (veramente) la MotoGP: torner&agrave;?        

L'ex pilota britannico ha commentato l'esperienza passata in MotoGP e si &egrave; espresso sul possibile passaggio di Razgatlioglu tra i prototipi

James Toseland: "Ho corso con Rossi a Philipp Island! Indimenticabile"

        Con Kevin Manfredi ancora non al top della forma fisica dopo l'incidente di Jerez con la MotoE, per questo primo round del CIV Superbike al Misano World Circuit Marco Simoncelli &egrave; Danny Webb il pilota scelto per portare in pista la Suzuki GSX-R1000 del team Penta Motorsport. L'inglese ha al proprio fianco nel box il proprio amico, coach e manager James Toseland, due volte campione del mondo in Superbike. Toseland: &ldquo;E' sempre bello tornare in Italia&rdquo;  &ldquo;&Egrave;&nbsp;sempre bello tornare nel paddock, anche se per me si tratta della prima volta con i colori Suzuki e mi devo ancora abituare&rdquo;, ha detto James, entusiasta di essere tornato in Italia. &ldquo;Adoro Misano e l'ambiente del Campionato Italiano mi piace molto, cos&igrave; come i marchi italiani che mi hanno regalato tante soddisfazioni nel corso della mia carriera. Adesso sono qui in un'altra veste per dare una mano a Danny, ma &egrave; ugualmente emozionante stare in questo ambiente&rdquo;. Una volta appeso il casco al chiodo, Toseland ha intrapreso una carriera altrettanto soddisfacente nella musica: &ldquo;Le moto e la musica sono le mie due passioni pi&ugrave; grandi ed essere riuscito a togliermi delle belle soddisfazioni con entrambe mi rende orgoglioso. Il top sarebbe unire in qualche modo questi due mondi cos&igrave; diversi, ma adesso preferisco concentrarmi su Webb, sperando che riesca ad ottenere dei buoni risultati&rdquo;. CIV: schieramento a tre punte per il team Gresini in Moto3 Webb: &ldquo;L'ambiente del CIV &egrave; davvero professionale&rdquo;  Felice di correre nel CIV, Danny Webb si &egrave; detto piacevolmente colpito dall'ambiente della serie tricolore: &ldquo;Per me &egrave; la prima volta nel Campionato Italiano, ma mi &egrave; piaciuto fin da subito questo paddock. Rispetto ad altre serie nazionali di alto livello come il BSB, dove ho gareggiato alla fine dello scorso anno, l'ambiente &egrave; altrettanto professionale e non &egrave; distante da quello del mondiale. Oltre a James, per questa opportunit&agrave; devo anche ringraziare Kevin (Manfredi, ndr), con cui condivider&ograve; la moto nel mondiale Endurance quest'anno&rdquo;. Dopo tanti anni nel mondiale, l'inglese nelle scorse stagioni ha anche disputato svariate corse su strada, vincendo il titolo nell'IRRC (International Road Racing Championship) e prendendo parte al Tourist Trophy. Un capitolo che si &egrave; per&ograve; chiuso definitivamente: &ldquo;Adesso sono felice di essere tornato a correre in pista. L'esperienza nelle road races &egrave; stata fantastica e ho provato sensazioni impossibili da descrivere, ma adesso sto pensando a costruirmi una famiglia e sull'Isola di Man ci torner&ograve; soltanto come spettatore&rdquo;. GP Argentina "shock": orari modificati, si parte da sabato con le prove       

Il due volte campione del mondo Superbike &egrave; nel paddock della serie tricolore insieme all'amico e collega Danny Webb, che correr&agrave; con il team Penta Motorsport: ecco cosa ci hanno raccontato in esclusiva

CIV SBK: James Toseland presente a Misano, con i colori Suzuki

Con l&rsquo;ingresso di Iker Lecuona e Xavi Vierge, Honda HRC d&agrave; il via al nuovo corso per la prossima stagione, ovvero talenti emergenti dal Motomondiale per avere un ricambio generazionale anche nella Superbike. E di questo ne ha parlato al sito della Superbike James Toseland, due volte campione del mondo, l&rsquo;ultima proprio con Honda e detentore ancora del record di pi&ugrave; giovane titolato del Mondiale con i suoi (all&rsquo;epoca, 2004) 23 anni.  Toseland: &ldquo;Penso che Honda voglia un reset&rdquo;   James Toseland ha accolto positivamente l&rsquo;ingresso nel team HRC di Iker Lecuona e Xavi Vierge a fronte degli uscenti Alvaro Bautista e Leon Haslam. &ldquo;&Egrave; bello che nel WorldSBK per la prima volta in tanto tempo avremo dei talenti veri, freschi e promettenti in arrivo dalla MotoGP e non solo i piloti pi&ugrave; esperti. Iker Lecuona, soprattutto, &egrave; stato sfortunato a non trovare una sella in MotoGP considerando il talento che ha. Il WorldSBK ne guadagner&agrave; tanto grazie a giovani talenti come Lecuona e Vierge e penso che siano degli ottimi piloti per Honda&rdquo;.&nbsp;  L&rsquo;inglese poi aggiunge: &ldquo;Honda ha avuto alcuni problemi negli ultimi due anni con alcuni dei piloti migliori che hanno fatto parte della Casa giapponese; penso vogliano un reset. Vogliono portare piloti provenienti dalla MotoGP o dalla Moto2 con il loro livello di qualit&agrave; per trovare il collegamento che manca. Sono davvero entusiasta per loro e spero che tutto questo venga ripagato. Per loro non sar&agrave; facile lottare contro&nbsp;Toprak Razgatlioglu, Jonathan Rea&nbsp;e&nbsp;Scott Redding ma sono curioso di vedere quanto velocemente riusciranno a imparare sulla flessibilit&agrave; delle moto, sui freni diversi e sulle gomme Pirelli&rdquo;.  &ldquo;Con Lecuona e Vierge, Honda potrebbe trovare la strada giusta&rdquo;   L&rsquo;inglese, due volte campione del mondo, parla anche del lavoro di sviluppo che attende i due rookie spagnoli Lecuona e Vierge. &ldquo;Honda non aveva davvero niente da perdere. Avevano gi&agrave; percorso la strada dell&rsquo;esperienza con Alvaro e Leon, entrambi tra il WorldSBK e la MotoGP hanno acquisito tanta esperienza; forse hanno provato a rendere la moto un qualcosa che non poteva essere. Con Lecuona e Vierge potrebbero trovare la strada giusta&rdquo;.  Poi conclude dicendo: &ldquo;A volte un pilota nuovo su una moto senza alcuna esperienza precedente su ci&ograve; che vuoi che faccia, riesce a salire in sella e farlo o almeno a iniziare da quel punto senza sentirsi delusi. Non arrivano da una Kawasaki ufficiale o da una Ducati ufficiale nel team Honda ufficiale, non vengono dalla moto migliore. Non stanno sviluppando la moto per se stessi ma per il bene della moto stessa&rdquo;. 

Il due volte campione inglese dice la sua sul nuovo corso intrapreso da Honda HRC per l&rsquo;anno prossimo, con gli innesti degli spagnoli ex MotoGP e Moto2

SBK, Toseland: &ldquo;Lecuona e Vierge? Honda non aveva niente da perdere&rdquo;

Due titoli mondiali fanno di James Toseland uno dei piloti pi&ugrave; amati del Mondiale Superbike per le grandi battaglie con Troy Bayliss e Noriyuki Haga. Battaglie di cui l&rsquo;inglese ha parlato in un&#39;intervista rilasciata al sito worldsbk.com, nella quale ha ripercorso tutta la sua carriera da pilota, dagli inizi al ritiro nel 2011, a causa dei postumi di un infortunio al polso.  &ldquo;Ho firmato per la Superbike a 19 anni&rdquo;   &ldquo;All&rsquo;et&agrave; di 19 anni ho firmato per la WorldSBK. &Egrave; successo nel 2000 a Donington Park in occasione dell&rsquo;ultimo round del BSB&quot;, racconta Toseland, svelando qualche retroscena sulla firma con GSE Ducati e i primi anni, non proprio facilissimi, in Superbike. &quot;Neil Hodgson aveva vinto il titolo mentre io ero stato vittima di una brutta caduta nel corso di alcuni test sulla pista di Cadwell Park. Mi ero rotto il femore. Ho ricevuto un messaggio da&nbsp;Colin Wright, il team manager del GSE Racing, in cui appena dopo la vittoria del titolo mi chiedeva di andare al camion del team.&rdquo;  Sul momento della firma dice: &ldquo;Ero in stampelle ma le ho lasciate nella hospitality del team per cui correvo. Ho pensato &lsquo;non posso presentarmi in stampelle a una possibile offerta per la World Superbike&rsquo;. Mi ricorder&ograve; sempre che sono entrato e ho salutato tutti; 30 secondi dopo mi ha dato un foglio di carta ed era un contratto biennale per correre come compagno di squadra di Neil Hodgson nella WorldSBK. Mi ha chiesto quanto volessi e ho detto che avrei corso gratis facendo vedere che non ero in una posizione negoziale molto forte ma mi ha subito risposto &lsquo;no&rsquo; e cos&igrave; abbiamo negoziato l&rsquo;ingaggio, arrivando a un accordo per la stessa cifra che gi&agrave; guadagnavo. &Egrave; andata cos&igrave;.&rdquo;&nbsp;  Un&#39;avventura tutta in salita, come racconta lo stesso James: &ldquo;In quelle tre stagioni nel GSE Racing, ho chiuso in 13^, settima e terza posizione. A quei tempi pochi piloti avrebbero visto un contratto dopo aver terminato 13&deg; e 7&deg; ma il team mi ha confermato per un altro anno. Nel 2001 ci sono stati momenti in cui&nbsp;Troy Bayliss, Colin Edwards&nbsp;e perfino&nbsp;Neil Hodgson&nbsp;mi superavano e dopo tre curve li perdevo. A volte ho pensato &lsquo;ma sar&ograve; in grado di andare cos&igrave; forte?&rsquo; ed &egrave; cos&igrave; che i giovani piloti iniziano ad emergere per poi diventare campioni, ovvero quando riescono a raggiungere quel livello e al tempo stesso imparano. Neil era passato al team ufficiale e nel 2003 come compagno di squadra avevo&nbsp;Chris Walker,&nbsp;quindi mi sono ritrovato fuori dall&rsquo;ombra di Neil.&rdquo;&nbsp;  &ldquo;Ho vinto il titolo 2004 andando controcorrente&rdquo;   L&rsquo;inglese racconta poi qualche aneddoto relativo al Mondiale 2004, vinto all&rsquo;ultimo round contro il suo compagno di squadra in Ducati Regis Laconi. &ldquo;A inizio 2004 non ero ancora nel mio momento migliore. Quando fai parte del team ufficiale Ducati devi vincere, solo quello. Nel 2003 c&rsquo;erano diversi piloti che avrebbero potuto farlo. Beh, non &egrave; sufficiente. Devi essere speciale e dimostrarlo. Nel 2004 sono cambiati altri fattori: dopo tre anni con le Dunlop siamo passati alle Pirelli. Nel 2004 non avevo il pacchetto completo ma avevo a disposizione la Ducati ufficiale, la pi&ugrave; veloce, quella costruita meglio e potevo contare sul team pi&ugrave; esperto tra quelli presenti sulla griglia di partenza. Sono stato davvero fortunato a trovarmi in un team come quello per controbilanciare i nuovi pneumatici.&rdquo;  La cavalcata 2004 non &egrave; stata priva di sorprese per Toseland, che parla di alcuni problemi avuti nel round di Assen. &ldquo;Avevo utilizzato tutti i motori a disposizione o li avevo rotti e quindi stavo usando quelli del mio compagno di box,&nbsp;Regis Laconi. Alla fine erano pi&ugrave; veloci - racconta -. Infatti ho dovuto cambiare un po&rsquo; l&#39;ammortizzatore al posteriore dato che avevo tanta accelerazione in pi&ugrave;. Se le cose non fossero andate cos&igrave; forse probabilmente non avrei vinto il titolo del 2004 dato il vantaggio che Regis stava guadagnando nell&rsquo;arco di tutta la stagione: ho capito che non ero io a essere stato pi&ugrave; lento.&rdquo;&nbsp;  James parla anche del poco rispetto e della poca considerazione ricevuta da Ducati: &ldquo;Ho vinto il titolo andando controcorrente, non ero la scelta preferita da parte di Ducati, specialmente considerando il mercato francese. Non ci sono stati festeggiamenti dato che dovevamo rispettare l&rsquo;altra parte del box; era la prima volta che Ducati si presentava all&rsquo;ultima gara in programma con una possibilit&agrave; di vittoria per entrambe le moto dello stesso team ufficiale. L&rsquo;ho presa sul personale, ho avuto delle emozioni contrastanti pensando al percorso fatto fino a quel momento e mi piacerebbe che alcune persone che non sono pi&ugrave; con noi lo avessero visto&rdquo;  Poi aggiunge: &ldquo;Da quel giorno, il 3 ottobre 2004, due giorni prima del mio 24&deg; compleanno, la differenza psicologica per me contro Laconi e Noriyuki Haga - anche lui era in lotta per il titolo - &egrave; stata grande. Per Laconi si trattava dell&rsquo;ultima occasione per vincere il titolo. Mi ricordo quanto in quel weekend Ducati fosse gi&ugrave; di morale, dato che Regis non stava portando a compimento quello che tutti si aspettavano da lui. Non posso immaginare come deve essersi sentito andando verso l&rsquo;inverno, soprattutto considerando che io avevo vinto il titolo e che lui non mi rispettava davvero. Per qualcuno &egrave; dura essere battuti da uno che non si rispetta davvero.&rdquo;  SBK: Laconi, Toseland ed il Mondiale 2004  &ldquo;Non ho mai avuto la sensazione di essere il volto giusto per quel contesto&rdquo;   Toseland racconta come si sia incrinato e poi definitivamente deteriorato il rapporto con Ducati, che lo ha portato a firmare con Honda per la stagione 2006. &ldquo;Io avevo vinto il titolo e Regis lo aveva perso. Considerando quanto fosse pi&ugrave; veloce rispetto a me avrebbe potuto mettermi fuori gioco negli ultimi tre Round e lo sa bene quanto me. Sono arrivato al 2005 percependo queste sensazioni negative, poi la stagione si &egrave; complicata a causa di una brutta caduta in Qatar e delle difficolt&agrave; che abbiamo avuto con il traction control. Sono tornato veloce dopo un po&rsquo; di tempo ma ormai era troppo tardi anche se ho chiuso l&rsquo;anno in quarta posizione. Non era abbastanza per un team ufficiale Ducati e cos&igrave; ho perso il posto. Non pensavo che Ducati mi avrebbe tenuto solo perch&eacute; avevo vinto il titolo e soprattutto dopo aver chiuso il 2005 al quarto posto ma nel corso di quei due anni non ho mai avuto realmente la sensazione di essere il volto giusto per quel contesto.&rdquo;  SBK, Test Ducati 999 F05: sulle orme del mito  &ldquo;Dopo essere stato rifiutato da Ducati avevo una gran voglia di vincere, mi hanno dato una moto con cui conquistare il titolo e per questo li ringrazier&ograve; sempre&quot;, dice James parlando dell&#39;approdo alla Honda. &quot;Ho costruito un grande rapporto con Ten Kate. Nel 2006 ho chiuso la stagione al secondo posto e quindi mi stavo scaldando per vivere un ottimo 2007. In realt&agrave; il titolo 2006 non ha mai visto nessuno impensierire sul serio Troy Bayliss e quindi un po&rsquo; per tutti &egrave; stata una sopresa vedere il pilota che l&rsquo;anno prima era arrivato secondo iniziare a vincere cos&igrave; tanto. Per portare a casa i titoli mondiali la costanza di risultati importanti &egrave; fondamentale pi&ugrave; di ogni altra cosa successa prima.&rdquo;&nbsp;  Un rapporto, quello con Honda, ben diverso da quello avuto con la squadra di Borgo Panigale. &ldquo;Il motivo per cui ho fatto cos&igrave; bene &egrave; che amavo la Honda, ci siamo semplicemente trovati molto bene insieme - racconta -. Con Honda ho conquistato dei risultati eccellenti a differenza di quanto successo con Ducati con cui ho reso meno di quanto potessi. Nessun altro aveva fatto davvero qualcosa di speciale in sella a quella moto, solo io e il team ci siamo riusciti e spesso la nostra era la miglior Honda presente in pista. Il mio avversario principale si trovava ancora su una Ducati, in pratica per me era come un drappo rosso per un toro!&rdquo;  &nbsp;&quot;Bayliss? La sua tenacia &egrave; stata incredibile&quot;   Nel biennio 2006-2007, James Toseland ha vissuto un paio di rivalit&agrave; di spicco con Troy Bayliss e Noriyuki Haga. &ldquo;Bayliss? La sua tenacia &egrave; stata incredibile. Quando Noriyuki Haga era sul passo, beh, lui era veloce. Se Haga fosse stato costante nello stesso modo in cui andava veloce avrebbe vinto pi&ugrave; di un titolo. Ma se devo dire chi tra i miei avversari &egrave; stato il pi&ugrave; duro da battere allora la risposta &egrave; &lsquo;Troy&rsquo;. Se mi fossi trovato in una lotta all&rsquo;ultimo giro con chiunque altro che non fosse Troy Bayliss sarei stato abbastanza convinto di batterlo. Ma quando avevo contro di me Troy, dovevo fare assolutamente tutto giusto per riuscire a batterlo. All&rsquo;ultimo giro la concentrazione di Troy era superiore a quella di tutti gli altri&rdquo;, dice il britannico parlando dei due avversari.&nbsp;  &ldquo;Potevo restare in MotoGP nel 2010 ma Yamaha mi voleva di nuovo in Superbike&rdquo;   Nella carriera di James Toseland c&rsquo;&egrave; stato spazio anche per un passaggio in MotoGP con la Yamaha di Tech3 accanto ad un altro ex Superbike, Colin Edwards. E la possibilit&agrave; di restarci era concreta, come rivela lo stesso Toseland: &ldquo;Si era aperta un&#39;opportunit&agrave; a fine 2009 con Pramac Ducati, ma il progetto che c&rsquo;era dietro non era competitivo come quello attuale. Per nove volte sono arrivato tra i primi sei, non male alla fine per essere in MotoGP. Le cose sarebbero potute andare diversamente se avessi avuto a mia disposizione un team ufficiale e una moto da 1000cc.&rdquo;  Ma poi per il bi-campione del mondo si sono riaperte le porte della Superbike: &ldquo;Sapevo che per il 2010 sarei stato pi&ugrave; felice tornando in WorldSBK con una moto ufficiale. Yamaha mi voleva ancora come parte della famiglia e io ero felice di trovarmi con loro, quindi ho deciso di accettare questo loro progetto per il Mondiale SBK.&rdquo;  &ldquo;Ho dato tutto quello che avevo&rdquo;   L&rsquo;inglese parla degli ultimi anni della sua carriera, nei quali ha dovuto convivere con varie operazioni al polso destro. Motivo per il quale si &egrave; dovuto ritirare a fine 2011. &ldquo;Quando mi guardo allo specchio, onestamente posso chiedermi, &lsquo;ho dato tutto quello che avevo?&rsquo;. Nel mio caso la risposta &egrave; &lsquo;s&igrave;&rsquo; e sono consapevole di aver raggiunto ci&ograve; che ho raggiunto&quot;. Tanto orgoglio per quanto di buono &egrave; riuscito a fare, ma ache un pizzico di rammarico per non aver avuto l&#39;occasione di salire su una MotoGP factory. &quot;Mi sarebbe piacuto soltanto far parte di un team ufficiale invece di uno satellite nel periodo in cui sono arrivato nel MotoGP - afferma James -. Sarebbe stato pi&ugrave; semplice convertire dei piazzamenti tra i primi sei in un paio di podi e riuscire a essere pi&ugrave; competitivi.Alla fine sono un due volte campione del mondo in un contesto in cui sono arrivato quando ero un ragazzo giovane, ho una vita fantastica e tanto rispetto grazie a questo.&rdquo;  James Toseland si ritira  Una carriera quella di Toseland interrotta da problemi al polso che il britannico si porta ancora dietro, nonostante varie operazioni . &ldquo;Per anni ho dovuto lottare con questo problema e l&rsquo;anno scorso sono stato sottoposto a tre interventi chirurgici. Quest&rsquo;anno andr&ograve; sotto i ferri per la sesta volta nella mia vita&nbsp;- conclude -. Spero che questo possa essermi di aiuto in modo da poter vivere senza avere tutti i giorni la sensazione di andare avanti con un polso fratturato. Questo &egrave; il mio obiettivo principale e poi punter&ograve; a rimettermi in forma.&rdquo;  Che fine ha fatto: James Toseland 

&ldquo;Quando mi guardo allo specchio, onestamente posso chiedermi, &lsquo;ho dato tutto quello che avevo?&rsquo; La risposta &egrave; &lsquo;s&igrave;&rsquo;&rdquo; racconta Toseland al sito delMondiale SBK

SBK, Toseland: &ldquo;Ho vinto il titolo 2004 andando controcorrente&rdquo;

Un&rsquo;altra rivalit&agrave; che ha caratterizzato la prima met&agrave; degli anni 2000 del Mondiale Superbike &egrave; stata quella tra James Toseland e Regis Laconi, compagni di squadra nel team Fila Ducati ed avversari per il titolo fino all&rsquo;ultimo atto, Magny Cours con il giovane inglese che batte il compagno di squadra sulla sua pista.  L&rsquo;antefatto   Con la stagione 2003 letteralmente dominata dalle 999F03 di Neil Hodgson e Ruben Xaus contro la sola Suzuki di Gregorio Lavilla a cercare di dare filo da torcere alle due Rosse, per il 2004 Ducati punta sul giovane James Toseland e sul francese Regis Laconi per proseguire quanto fatto vedere dalla moto la stagione 2003. La stagione 2004 &egrave; caratterizzata dalla lotta tra i due compagni di squadra in Ducati per il titolo ma anche dal ritorno di Honda con una nuova moto, la Fireblade CBR1000R affidata al team Ten Kate e Chris Vermeulen.&nbsp;  Il film della stagione   &nbsp;  29 febbraio 2004. Parte da Valencia la nuova stagione della Superbike. Volti nuovi e facce storiche per la 17^ edizione del Mondiale delle derivate di serie. Ducati all&rsquo;assalto con un gruppo di piloti niente male: Toseland, Laconi, Haga, Haslam, Martin, Chili, McCoy, Nannelli. Pronti, via. Pole di Laconi ma il francese non raccoglie nemmeno un punto nelle due gare. Toseland ne fa subito 45 portandosi in testa alla classifica, Laconi clamorosamente fermo a zero.  Phillip Island, round 2. Ancora pole di Laconi che stavolta fa sua gara-1 davanti a Vermeulen e Toseland. In gara-2 fuori entrambe le Ducati ufficiali, vince McCoy davanti a Vermeulen e Walker. Toseland resta in testa alla classifica con 61 punti, Laconi fermo a 25 dopo 4 gare. Secondo &egrave; Chili con 56 punti, terzo il rookie Vermeulen con 55 punti, Haga quarto a 43.  Misano, terzo round. Laconi segna 45 punti (1&deg; e 2&deg;) contro i 16 di Toseland (10&deg; e 6&deg;) ma in testa al mondiale ci finisce incredibilmente Chili grazie al terzo posto di gara-1 e la vittoria di gara-2.  Si rimescolano le carte: Chili in testa con 97 punti, 77 Toseland, 75 Haga, 70 Laconi e Vermeulen.    Monza, round 4. Doppietta Ducati Fila con Laconi davanti a Toseland in entrambe le gare. Il francese passa a condurre il Mondiale grazie al doppio ritiro di Chili. Doppio ritiro anche per Haga, Vermeulen raccoglie solo un quarto posto in gara-1.  Oschersleben, 30 maggio, German round. Troy Corser porta in pole la Petronas. In gara-1 Haga centra il secondo successo stagionale dopo la gara-2 di Valencia davanti a Toseland e Chili. Laconi solo sesto. In gara-2 vince Laconi davanti a Toseland ed Haslam. Con il doppio secondo posto, James ritorna in testa alla classifica con 157 punti contro i 155 del francese, Chili 113, Haga 100, Vermeulen 95.  Silverstone, round 6 di una stagione piuttosto rocambolesca o, per dirla in milanese, dei &ldquo;ciapa no&rdquo;. Nessuno sembra voler prendere il largo in campionato. Gara-1 fuori entrambe le Rosse ufficiali di Toseland e Laconi. Haga e Vermeulen si spartiscono il bottino con 45 punti a testa. Il podio di Laconi ed il quinto posto di Toseland bastano al francese per tornare leader della classifica scalzando il compagno di box. 171 Laconi, 166 Toseland, 145 Haga, 140 Vermeulen, 129 Chili. Tutti e cinque ancora in lotta per il mondiale.  Laguna Seca. Sembra un paradosso ma il weekend americano parla s&igrave; inglese ma la variante australiana. Pole di Martin con la Ducati e doppietta di Vermeulen. Toseland fa 4&deg;/2&deg;, Laconi 5&deg;/3&deg;, Chili 2&deg;/5&deg;, Haga 6&deg;/4&deg;. Toseland torna leader della classifica con 199 punti, Laconi 198, Vermeulen 190, Haga 168, Chili 160.    Brands Hatch, European round. Haga centra una bella doppietta, le due Ducati factory fuori in gara-2 ma il secondo posto di Laconi serve al francese per tornare leader in campionato, Toseland chiude settimo gara-1, Vermeulen fa 4&deg;/3&deg; mentre Chili conclude solo gara-2 ritirandosi in gara-1.    Assen, terz&rsquo;ultimo appuntamento stagionale. Chili centra la Superpole, Toseland marca 45 punti contro i 27 di Laconi e torna ancora in testa alla classifica.  Situazione di classifica: Toseland 255, Vermeulen 252, Haga 247, Laconi 235, Chili 213. Chili sembra ormai fuori dai giochi, 42 punti da Toseland con 2 round ancora da disputare. Ma tutto pu&ograve; ancora succedere in Superbike in una stagione cos&igrave; rocambolesca.  Imola, penultimo round. L&rsquo;appuntamento all&rsquo;Enzo e Dino Ferrari parla francese. Laconi segna pole e doppietta, Toseland fa 3&deg;/2&deg; e scivola al terzo posto in classifica, Vermeulen 2&deg;/6&deg;, Haga e Chili fuori in gara-2. La gara di Imola viene ricordata per l&rsquo;impresa di Vermeulen che dopo la caduta con conseguenti fratture nel giro di ricognizione di gara-1 riesce a chiudere incredibilmente al secondo posto.  Duelli Sprint: la doppietta SBK di Laconi a Imola 2004  A Magny Cours, casa di Laconi, ultimo atto della stagione, si arriva quindi con tre piloti in lizza ancora per il titolo: Laconi, Toseland e Vermeulen. Laconi ha 285 punti, Vermeulen 282, Toseland 275.  Magny Cours, 3 ottobre 2004. Ultimo atto della stagione. La pole &egrave; ancora di Corser con la Petronas. Tripletta Ducati in gara-1 con Toseland, Haga, Laconi. Vermeulen fuori. Restano Toseland e Laconi a giocarsela in gara-2.  Gara-2. Ancora tripletta Ducati con Haga davanti a Toseland e Laconi. I 13 punti guadagnati da Toseland su Laconi tra le due gare portano l&rsquo;inglese alla conquista del titolo, primo della sua carriera, sulla pista di casa del compagno di squadra.  Laconi chiude secondo e sconfitto, Haga terzo in campionato, Vermeulen quarto e Chili quinto.   

Nella nuova puntata sui &ldquo;Grandi Duelli&rdquo; della Superbike, analizziamo la stagione 2004 conclusasi con il titolo di Toseland ai danni di Laconi a Magny Cours, la pista di casa del pilota francese

SBK: Laconi, Toseland ed il Mondiale 2004

Oggi &egrave; il frontman della rock band che porta il suo nome, ma nell&rsquo;ultimo anno ha ricoperto il ruolo di team manager di WRP Wepol Racing, formazione Yamaha entrata nel Mondiale Supersport con Danny Webb.&nbsp;  In passato per&ograve; &egrave; stato il terzo campione del mondo inglese in Superbike dopo Fogarty ed Hodgson (suo ex compagno di squadra in GSE Ducati nel biennio 2001-2002), due volte campione (2004 davanti a Laconi, 2007 davanti ad Haga), due stagioni in MotoGP con Yamaha ed un ritorno piuttosto infelice in Superbike. Stiamo parlando ovviamente del &ldquo;pianista&rdquo; James &ldquo;Giacomino&rdquo; Toseland.&nbsp;  Gli inizi - dal trial al BSB passando per il Motocross   Nato a Sheffield il 5 ottobre 1980, James inizia a correre nel trial dal 1989 al 1993. Nel 1991 passa al motocross vincendo nel 92 il titolo nazionale juniores classe 100. Il passaggio dallo sterrato alla pista avviene nel 1994 e nel 95 vince il campionato junior di velocit&agrave;.  Nel 97 passa nel BSB, classe Supersport con una Honda CBR600F facendosi notare per il suo stile di guida aggressivo. Risultato finale? Terzo all&rsquo;esordio.  Dal Mondiale Supersport al ritorno nel BSB   All&rsquo;et&agrave; di 18 anni viene catapultato nel Mondiale Supersport con la Honda del team Castrol. Nel biennio in Supersport non riesce ad ottenere risultati di rilievo. Il miglior piazzamento &egrave; un 6&deg; posto a Kyalami nel 99.  Nel 2000 quindi torna nel campionato inglese Superbike chiudendo per&ograve; 12&deg; a causa di un grave infortunio che lo tiene fuori per met&agrave; stagione.&nbsp;  Il Mondiale Superbike &ndash; primo stint   Le prestazioni di Toseland vengono notate dal team GSE Ducati che lo sceglie per il debutto in Superbike nel 2001 affiancandolo a Neil Hodgson. Il primo anno chiude al 13&deg; posto con 91 punti ed un 6&deg; posto a Brands Hatch in gara-2 come miglior risultato. Nel 2002 coglie il primo podio iridato in gara-2 ad Assen nella famosa gara della caduta di Bayliss dopo appena 9 giri. Chiude al 7&deg; posto con 195 punti e solo 3 ritiri.  Per il 2003 rimane nel team GSE con una Ducati 998F02 contro le 999F03 del team Factory di Hodgson e Xaus. Coglie la prima vittoria in carriera ad Oschersleben davanti proprio ad Hodgson e sale sul podio altre 8 volte chiudendo l&rsquo;anno in 3^ posizione con 271 punti.  Con Xaus e Hodgson in MotoGP, il team Fila Ducati chiama Toseland e Laconi per la stagione 2004. La stagione forse pi&ugrave; rocambolesca del Mondiale si chiude con il primo titolo dell&rsquo;inglese conquistato nel round conclusivo di Magny Cours a casa di Laconi. 3 vittorie e 14 podi complessivi per Toselan in quel 2004  Cambio di main sponsor per Ducati nel 2005 da Fila a Xerox. La 999F05 non riesce a tenere il passo di Suzuki ed Honda, Toseland fa quel che pu&ograve; ma non basta. L&rsquo;inglese chiude quarto con 254 punti ed una sola vittoria all&rsquo;attivo.  Nel 2006 passa al team Ten Kate Honda. 3 vittorie e 12 podi complessivi gli valgono il secondo posto mondiale con 336 punti (curiosamente gli stessi che gli sono valsi il titolo due anni prima) dietro al rientrante Bayliss, campione ad Imola.  Il 2007 &egrave; decisamente il suo anno migliore dal punto di vista delle vittorie. Ne colleziona ben 8 (massimo in carriera) e con 14 podi complessivi centra il suo secondo titolo mondiale con 415 punti, 2 in pi&ugrave; di Haga.  La MotoGP - biennio 2008/2009     A fine 2007 perfeziona il passaggio in MotoGP per il 2008 con la Yamaha M1 del team Tech3 in coppia con Colin Edwards, ex rivale sei anni prima in Superbike. Nel 2008 chiude 11&deg; con 105 punti collezionando sei sesti posti come miglior risultato in gara.  Nel 2009 invece chiude 14&deg; con 92 punti, qui i sesti posti sono solamente tre. Non lascia un buon ricordo di s&eacute; nella Top Class del Motomondiale e a fine 2009 ufficializza il ritorno in Superbike.  Gli ultimi anni in Superbike ed il ritiro   Nel 2010 fa ritorno in Superbike con la Yamaha R1 in coppia con il campione in carica della Supersport, Cal Crutchlow. Chiude 9&deg; con 187 punti collezionando anche 4 podi.  Per il 2011 si accasa al team BMW Motorrad Italia, debuttante in Superbike dopo il titolo Stock nel 2010 con Ayrton Badovini. La stagione &egrave; un vero calvario per l&rsquo;inglese, complice un infortunio al polso rimediato nei test ad Aragon a marzo. Completa solamente tre round e mezzo (Australia, Miller, Silverstone, Nurburgring) raccogliendo 13 punti.  Il 9 settembre 2011 annuncia il ritiro dalle competizioni motoristiche a causa della situazione irreversibile del polso destro infortunato a marzo.  La carriera musicale   Ritiratosi a fine 2011, Toseland si dedica al suo primo amore, la musica. L&rsquo;inglese &egrave; diplomato in pianoforte (da qui il soprannome di &ldquo;pianista&rdquo;) e questo gli apre un mondo. Dopo essersi sepatato dalla sua band iniziale, Crash, James forma una nuova band chiamata solo con il suo cognome, Toseland.  James Toseland cantante  Nel 2013 esce il brano di debutto &ldquo;Life is Beautiful&rdquo; mentre nel 2014 arriva il primo album della band intitolato &ldquo;Renegade&rdquo;. Tre brani dell&rsquo;album, &ldquo;Life is Beautiful&rdquo;, &ldquo;Crash Landing&rdquo; e &ldquo;Renegade&rdquo; sono rimasti in cima alle classifiche delle radio inglesi per svariate settimane.  Nel marzo del 2016 esce il terzo album, &ldquo;Cradle the Rage&rdquo;, seguito da altri tour in UK ed in Europa mentre nel 2017 viene ri-arrangiata la canzone &ldquo;We&rsquo;ll Stop at Nothing&rdquo; dall&rsquo;album &ldquo;Cradle the Rage&rdquo; con il coro ChorusUK. La stessa canzone diventa l&rsquo;inno delle Special Olympics GB del 2017.  SBK, Toseland: &ldquo;Potrebbe essere un campionato molto aperto&rdquo; 

Il primo atleta di Sua Maest&agrave; a finire sotto la lente d&rsquo;ingrandimento del nostro focus &ldquo;Che fine ha fatto&rdquo; &egrave; il due volte campione del mondo Superbike con un passato in MotoGP

Che fine ha fatto: James Toseland

Basta guardarla da ferma, con attenzione, per capire che la Ducati 999 F05 &egrave; pi&ugrave; di una SBK. &Egrave; una derivata di serie, in teoria; in pratica per&ograve; sembra una cugina della Desmosedici, dalla quale ha ereditato diverse soluzioni tecniche che le hanno spesso permesso di superare le ultrapotenti quattro cilindri, nelle ultime gare della stagione 2005. &Egrave; stata messa a posto troppo tardi, per&ograve; le vittorie di Lanzi hanno dimostrato che una bicilindrica pu&ograve; battere le pluricilindriche giapponesi, anche a parit&agrave; di cilindrata. Noi l&rsquo;abbiamo provata al Mugello, e abbiamo cercato di farci rivelare parte dei suoi segreti. &Egrave; ovvio che, soprattutto nelle corse, chi trova la soluzione ad un problema, o un sistema in grado di trasformare un moto eccellente in una moto vincente, non pubblicizza la scoperta, a meno di non aver gi&agrave; trovato qualcosa di meglio. Sar&agrave; forse anche per questo motivo, ma a furia di fare domande e dopo aver percorso pi&ugrave; giri in sella a questa fantastica SBK, qualcosa abbiamo capito...    Ducati 999 F05: come &egrave; fatta   &Egrave; l&#39;ultima evoluzione di quelle che sono state le SBK pi&ugrave; amate dagli appassionati, quelle costruite a Borgo Panigale, che negli anni passati hanno monopolizzato il campionato del mondo delle derivate di serie, che hanno sconfitto le giapponesi a due ed a quattro cilindri. Stiamo parlando della 999 F05, una moto che segue le orme gloriose delle vecchie 916, 996, 998. Che hanno vinto di pi&ugrave;, &egrave; vero, ma non correvano contro le quattro cilindri 1000! Ducati &egrave; rimasta fedele al bicilindrico a &ldquo;L&rdquo; nonostante le modifiche al regolamento.    Erano in molti a sostenere che a parit&agrave; di cubatura, le rosse bolognesi non sarebbero state in grado di tenere il passo delle 1000 plurifrazionate, invece i risultati hanno dimostrato che in SBK il bicilindrico non &egrave; morto, tutt&rsquo;altro. Il merito &egrave; della squadra corse che &egrave; riuscita a realizzare un missile pi&ugrave; che un motore perch&eacute;, secondo i dati dichiarati, il V2 della 999 F05 &egrave; in grado di erogare 194 CV all&rsquo;albero: una potenza stratosferica per un propulsore che deriva da un&rsquo;unit&agrave; di serie.    Sul bicilindrico Testastretta sono stati utilizzati componenti di altissima qualit&agrave;, chiaramente. Le valvole sono in titanio, le bielle Pankl pure; i pistoni sono stampati. Inoltre, per ottenere la massima potenza si &egrave; cercato di aumentare il pi&ugrave; possibile il regime di rotazione. La 999 F05, grazie ai suoi 104 mm di alesaggio e 58,8 mm di corsa, &egrave; in grado di arrivare a 13.500 giri! Il suo limitatore di giri non interviene molto prima di quello di una quattro cilindri. Rispetto allo scorso anno, a livello di meccanica non sono stati fatti interventi importanti. I circa cinque cavalli guadagnati dalla 999 ufficiale sono arrivati grazie alla benzina ed ai lubrificanti sperimentati in MotoGP.    Sempre dalla MotoGP &egrave; arrivato quello che ha consentito il salto di qualit&agrave; alla moto, ovvero l&rsquo;elettronica. Ora il cuore dell&rsquo;impianto &egrave; una centralina Marelli Marvel 4, tramite la quale gli ingegneri riescono a gestire il freno motore in staccata (il sistema meccanico non &egrave; stato comunque eliminato) ed a limitare lo slittamento della ruota motrice in accelerazione. Di fatto, il sistema non &ldquo;taglia&rdquo; potenza quando il pneumatico inizia a perdere aderenza; la centralina analizza molto velocemente i dati che le arrivano da numerosi sensori e varia di conseguenza l&rsquo;erogazione. Dopo aver &ldquo;contrattato&rdquo; l&rsquo;inquadratura siamo anche riusciti a fotografare la moto senza air box. &Egrave; l&igrave; che dovrebbe esserci un altro dei segreti di questa moto, ma i tecnici non hanno voluto spiegarci di pi&ugrave;...    SE IL MOTORE &egrave; un&rsquo;opera d&rsquo;arte, la ciclistica non &egrave; da meno. Splendida la forcella &Ouml;hlins pressurizzata con gli steli di 42 mm &Oslash;. Questo componente, a differenza di quelli di serie, funziona come un ammortizzatore. In pratica, internamente non c&rsquo;&egrave; solo olio ma anche azoto in pressione, separato dal fluido. In questo modo si hanno meno problemi di cavitazione ed emulsione dell&rsquo;olio. L&rsquo;ammortizzatore, anche se molto sofisticato, funziona come un componente di serie. Bellissimi i freni Brembo: all&rsquo;anteriore, a seconda dei circuiti, vengono utilizzati dei dischi flottanti di 290 mm &Oslash; o di 320 mm &Oslash;, accoppiati a pinze a quattro pistoncini ad attacco radiale ricavate dal pieno. Dietro, il pilota pu&ograve; scegliere tra un disco di 200 mm &Oslash; e uno di 218 mm &Oslash;.  Ducati 999 F05: come va   &Egrave; incredibile quanto si possa aprire il gas anche con la moto molto inclinata. Per fortuna l&rsquo;abbiamo capito solo all&rsquo;ultimo turno... &Egrave; questo il grosso pregio della 999 F05; ha un&rsquo;elettronica fantastica che permette di sfruttare la moto. In realt&agrave; non abbiamo cercato il limite, anche perch&eacute; in pochi turni &egrave; davvero difficile arrivarci, se non si &egrave; abituati a guidare moto cos&igrave; performanti. Per&ograve; non sembra di essere in sella ad una bicilindrica da oltre 195 cavalli. Sinceramente ci siamo trovati pi&ugrave; in difficolt&agrave; con moto meno potenti. Un grande aiuto lo d&agrave; il contenuto peso del veicolo che esalta le gi&agrave; eccellenti doti di maneggevolezza.&nbsp;In staccata la 999 F05 &egrave; incredibile; la forcella non &egrave; molto dura, anzi, sembra pi&ugrave; morbida di quella di una superstock. In realt&agrave; &egrave; la scorrevolezza a trarre in inganno.    La &Ouml;hlins pressurizzata riesce ad assorbire anche le pi&ugrave; piccole sconnessioni, per&ograve; in frenata ha un affondamento contenuto. Prendendo un po&rsquo; di confidenza si pu&ograve; anche usare il freno posteriore che qui, a differenza di una moto di serie, ha un senso. In inserimento non bisogna avere fretta, &egrave; necessario attendere qualche istante prima di cercare la corda, perch&eacute; la 999 ufficiale scende in piega alla velocit&agrave; della luce. Il divertimento vero arriva per&ograve; in accelerazione. Inizialmente si ha un po&rsquo; di timore a spalancare il gas. Invece, &egrave; sufficiente provarci per capire che la F05 ha una trazione fuori dal comune. Parte del merito &egrave; della ciclistica, ma la differenza la fa l&rsquo;elettronica. Si potrebbe pensare che in questo modo sia tutto pi&ugrave; semplice. Non &egrave; esatto: perch&eacute;, a velocit&agrave; da capogiro, ci vuole tanto coraggio per aprire tutto il gas con una moto da 200 cavalli. Forse era meglio quando bisognava parzializzare...  SCHEDA TECNICA           Cilindrata    999,0 cm3          Distribuzione    Desmodromica, 8 valvole          Lubrificazione    a carter umido          Alimentazione iniezione elettronica    Magneti Marelli          Accensione    elettronica          Potenza    194 CV a 12.500 giri          Trasmissione    primaria ad ingranaggi FINALE A CATENA          Frizione    multidisco a secco con sistema antisaltellamento          Cambio    a 6 rapporti          Telaio    a traliccio in tubi d&rsquo;acciaio          Sospensione anteriore    forcella pressurizzata &Ouml;hlins con steli di 42 mm &Oslash;          Sospensione posteriore    ammortizzatore &Ouml;hlins          Freno anteriore    2 dischi di 290/320 mm &Oslash;          Freno posteriore    disco di 200/218 mm &Oslash;          Pneumatici ant. 120/75-16,5&rdquo;;    ant. 120/75-16,5&rdquo; - post. 190/65-16,5&rdquo;          Interasse    1.440 mm          Serbatoio    23,9 litri          Peso    a secco 165 kg       

Nel 2005 a Borgo panigale, per l&#39;assalto al&nbsp;mondiale delle derivate, misero a disposizione di James Toseland i 194 CV della 999 F05&nbsp;una moto che segu&igrave;&nbsp;le gesta gloriose delle 916, 996, 998

SBK, Test Ducati 999 F05: sulle orme del mito

La stagione del mondiale Superbike che ci apprestiamo a vivere sar&agrave; decisamente atipica per via della pandemia del Coronavirus che ha costretto la Federazione e Dorna a posticipare e a cancellare diversi appuntamenti.   Proprio il fatto che mancheranno all&rsquo;appello alcuni circuiti potrebbe condizionare il risultato finale: questo, almeno, &egrave; il pensiero di James Toseland. Il campione del mondo della Superbike 2004 e 2007, oggi team manager nel mondiale Supersport, ha parlato a ruota libera in un&rsquo;intervista sull&rsquo;account Instagram di WorldSBK.com, esprimendo le sue sensazioni a proposito della stagione 2020.  &ldquo;Rea pu&ograve; vincere il sesto titolo&rdquo;   Toseland pensa che Jonathan Rea abbia la possibilit&agrave; di vincere il suo sesto titolo consecutivo, ma secondo il britannico quest&rsquo;anno il campionato potrebbe essere pi&ugrave; aperto del solito.  &nbsp;&ldquo;&Egrave; davvero difficile batterlo&rdquo;, ha detto Toseland a proposito di Rea. &ldquo;La cosa pi&ugrave; incredibile da quando &egrave; passato da Ten Kate a Kawasaki &egrave; stata la costanza. Si pu&ograve; parlare del livello della griglia di partenza in un paio di quelle stagioni ma non si pu&ograve; dire nulla sul passo o sulla costanza che ha dimostrato e che lo ha portato ai cinque trionfi mondiali. &Egrave; eccezionale. Non va sottovalutato lo stato di forma fisica che consente a Jonny di guidare a pi&ugrave; di 300 chilometri orari per 45 minuti. Adesso con tre gare per fine settimana e non solo due, ha concluso per oltre l&rsquo;80% delle volte tra i primi tre&hellip; senza precedenti in qualsiasi campionato&rdquo;, ha detto Toseland.  Rea: &ldquo;La paura di non vincere ti spinge&rdquo;    Attenzione a Redding   &nbsp;Il due volte iridato ha analizzato anche gli avversari e le loro potenzialit&agrave; per la stagione 2020.  &ldquo;Le nuove Honda faranno fatica a battere Jonny perch&eacute; anche se sono molto veloci non sembra che scarichino la potenza a terra tanto facilmente, ma in modo aggressivo. Per quanto concerne Ducati,&nbsp;Scott Redding, quest&rsquo;anno ha una seria possibilit&agrave; di lottare con Jonny per il mondiale. Ci sono per&ograve; un paio di piste che Scott non conosce molto, ma andremo a correre l&igrave;? Se non dovessimo andarci, la lotta tra Scott e Jonny potrebbe essere incredibile&rdquo;.    La sorpresa Lowes   A proposito dell&rsquo;attuale leader della classifica Alex Lowes, James Toseland si &egrave; dichiarato sorpreso. &ldquo;Dove ha trovato quella forma Alex? Non lo abbiamo visto per tutto l&rsquo;inverno, non abbiamo sentito molto riguardo al fatto che avrebbe messo pressione a Jonny. Dopo Phillip Island si trova in testa al mondiale. Alex aveva bisogno di qualcosa del genere per sentire un po&rsquo; di fiducia in pi&ugrave;.  Lowes: &ldquo;Punto al titolo mondiale&rdquo;  &ldquo;Essere compagno di squadra di Rea non &egrave; una cosa facile&quot;, ha aggiunto Toseland. &quot;&Egrave; molto difficile arrivare in una squadra che &egrave; cos&igrave; solida e cos&igrave; strutturata intorno a un pilota che &egrave; il punto di riferimento. Non &egrave; importante chi sia il numero due quando hai quell&rsquo;80% di podi. Alex &egrave; arrivato l&igrave; e il suo &egrave; stato un inverno difficile per adattarsi alla moto, considerando che ne ha guidata un&#39;altra per tanto tempo per&ograve; &egrave; andato a Phillip Island e ha conquistato una vittoria. Potrebbe aver dato il l&agrave; a qualcosa&rdquo;.  &ldquo;Le due Kawasaki, le due Ducati, la Yamaha con Toprak Razgatlioglu&hellip; un gran pilota al debutto con Yamaha dopo i tanti anni passati in Kawasaki. Dipender&agrave; dalle piste in cui correremo, ma quest&rsquo;anno il campionato potrebbe essere molto, molto aperto&rdquo;, ha concluso Toseland.  MotoGP: Rossi sempre pi&ugrave; vicino a Petronas 

L&rsquo;analisi del due volte iridato: &ldquo;Battere Rea non &egrave; facile, ma Scott Redding ha una seria possibilit&agrave; di lottare per il mondiale. Ci sono un paio di piste che non conosce, ma andremo a correre l&igrave;?&rdquo;

SBK, Toseland: &ldquo;Potrebbe essere un campionato molto aperto&rdquo;

In odor di Imola (le derivate di serie avrebbero dovuto sfidarsi al Santerno nel weekend scorso) &egrave; facile ricordarsi della doppietta centrata da Regis Laconi nel 2004, stagione in cui il francese correva per il team Ducati Fila ufficiale.  Suo compagno di squadra, l&rsquo;inglese James Toseland; tra i due vigeva grande rispetto, anche se il numero 55 ed il 52, in effetti, non hanno mai palesato chiss&agrave; quale fratellanza.  Si arriv&ograve; in autunno all&rsquo;Enzo e Dino Ferrari con il titolo mondiale SBK ancora da assegnare, quindi, decisivi - o quasi - sarebbero stati i risultati delle due manche. Regis fece tutto bene, anche pensando all&rsquo;ultimo round da affrontare a casa sua, Magny - Cours.  Tuttavia, vincere entrambe le manche di Imola non gli fu sufficiente, perch&eacute; in Francia Toseland divenne campione del mondo.  Gara 1, Laconi su Vermeulen e Toseland   La 999 andava forte e Regis sapeva spremerne ogni cavallo. La 2004 era la prima annata contraddistinta dalla fornitura unica di pneumatici Pirelli, perci&ograve;, ogni pilota aveva - perlomeno parlando di gomme - la medesima opportunit&agrave; di ben figurare.  Si lavorava sugli assetti e, nella peggiore delle ipotesi, si &ldquo;remava&rdquo; nel finale di gara. Nei 21 giri della prima frazione, lo spettacolo offerto da Laconi. Vermeulen, Toseland e Haga si risolse a favor del francese mezzo sardo Ducati, che tagli&ograve; il traguardo in testa, con un vantaggio sulla Honda gialla dell&rsquo;australiano di un secondo e poco pi&ugrave;. Sul terzo gradino Toseland, mica tanto contento di averle prese dal compagno di squadra. I toni della sfida salirono e si aspettava Gara due.    Il passaggio di Bussei a Vermeulen   Durante il giro di ricognizione che precedeva il secondo scatto, la CBR 1000 RR del team Ten Kate si inchiod&ograve;, sparando in aria il povero Chris. Dopo la violenta botta sull&rsquo;asfalto, l&rsquo;australiano fu affiancato da una Ducati nera numero 200: &ldquo;Mi scusi, tutto bene&rdquo; era Giovanni Bussei.  Vermeulen ribad&igrave;: &ldquo;Eh, insomma, si tira avanti&rdquo;.  - Senta, ha bisogno di un passaggio? Dove &egrave; diretto?  &ldquo;Mah, in realt&agrave; dovrei tornare ai box. Lei passa da quelle parti?&rdquo;  - Guardi, stavo giusto andando in quella direzione. Se vuole accomodarsi...  E fu in quel modo che Giovanni, nobile come la famiglia di provenienza, &ldquo;scarrozz&ograve;&rdquo; il rivale sino alla pit lane, concedendogli la ripartenza per la gara in programma. L&rsquo;applauso del pubblico scrosci&ograve; per interi minuti.    Doppietta di Laconi, ma Toseland...   Regis era determinato. Sempre al limite la sua 999, in staccata ed in accelerazione. Quando era a posto, il francese non si batteva. Davvero.  In quel di Imola a postissimo lui era, dimostrando grinta e voglia di vincere. A met&agrave; corsa, un tremendo scivolone di Haga - avvenuto appena prima della Piratella - spavent&ograve; Laconi e Toseland, che sfiorarono il giapponese, poi per fortuna rialzatosi senza danni.    L&rsquo;affare era tra i compagni di garage. L&rsquo;ultimo passaggio cont&ograve; diversi sorpassi, sino alla foto che vedete qui nel pezzo. Per un niente, Regis regol&ograve; James, siglando un bix imolese micidiale.  Sembrava (quasi) fatta per Laconi, dato che il round finale si sarebbe dovuto disputare in Francia. Sembrava, appunto. Perch&eacute; a Magny - Cours, la freddezza del britannico ebbe le meglio sulla impulsivit&agrave; del transalpino. Il titolo and&ograve; al pianista - pilota - cantante, e fu il primo alloro di due in carriera.   SBK: 25 anni fa la doppietta di Fogarty in Germania 

Regis vinse le due gare al Santerno, regolando Toseland per due volte. Ma ci&ograve; non bast&ograve; al francese, battuto poi a Magny - Cours. L&#39;inglese divenne campione del mondo&nbsp;

Duelli Sprint: la doppietta SBK di Laconi a Imola 2004

James Toseland ha proprio una volont&agrave; di ferro. Il due volte campione del mondo SBK - con Ducati nel 2004 e su Honda nel 2007 - dopo essere diventato una rock star (b&eacute;, diciamo una pop star) ha deciso di &ldquo;passare a vita migliore&rdquo;, ovvero, provare a muovere il braccio destro bene, proprio come faceva nei tempi d&rsquo;oro. Un intervento alla mano e al polso destro sono stati per lui provvidenziali, proprio prima di Natale.  Dopo essere uscito dalla sala operatoria, il paziente inglese si &egrave; autodefinito &ldquo;bionico&rdquo;, evidenziando con foto e video gli inserti metallici (presumibilmente, titanio) inseriti tra ossa e cartilagini. L&rsquo;obiettivo di &ldquo;Giacomino&rdquo; &egrave; tornare a dare gas senza patemi n&eacute; dolori, ma non solo: il numero 52 - che sfoggia spesso anche sul palco - desidera suonare il pianoforte libero da noie e fastidi, esattamente come usava fare nei weekend di gare nel paddock, a completamento della manifestazione sportiva.  Toseland: &quot;Oggi mancano le star di un tempo&quot;  Non pienamente soddisfatto, Toseland sta pure per vestire i panni del team manager a due ruote; quest&rsquo;anno il connazionale Danny Webb, 28 anni e tante stagioni tra 125 e Moto3, parteciper&agrave; al Mondiale Supersport 600, con una Yamaha R6 della squadra Wepol Racing, gestita proprio da James.  Una bella notizia per il paddock delle derivate: l&rsquo;ex corridore ed attuale artista di Sheffield &egrave; un personaggio che porta nell&rsquo;ambiente contatti ed interessi di vario genere. 

Da pilota di successo a cantante internazionale, James gestir&agrave; la Yamaha R6 del team Wepol Racing, con Webb tiratore scelto

12 risultati per 'James Toseland'

Oltre 150.000 spettatori per il Salon du 2 Roues di Lione

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Che fine ha fatto: James Toseland

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Duelli Sprint: la doppietta SBK di Laconi a Imola 2004

La nuova vita di Toseland: manager in Supersport