        Chi salver&agrave; il soldato Honda? Le concessioni &ndash; tanto discusse in inverno e mal digerite dalla concorrenza europea, Ducati in primis &ndash; non hanno ancora maturato gli effetti desiderati. Nessuna delle RC213V ha centrato l&rsquo;ingresso in Top 10 nel GP Qatar, obiettivo mancato anche nella Sprint del sabato, ma ci&ograve; che preoccupa &egrave; la quasi totale assenza di progressi rispetto al 2023. Il prototipo giapponese manca di trazione, non riesce a mettere a terra tutta la potenza, e quando l&rsquo;aderenza crolla la moto diventa difficile da gestire. Un quadro non certo idilliaco, in cui a tenere alta la bandiera della Casa giapponese &egrave; il solo Johann Zarco.  Pedro Acosta: "L'esordio in MotoGP? Come quando perdi la verginit&agrave;" Johann Zarco miglior Honda in Qatar  Il nuovo acquisto del Team LCR &egrave; stato il miglior pilota Honda al traguardo della manche lunga, conclusa al 12&deg; posto a 18 secondi dal vincitore Pecco Bagnaia davanti agli ufficiali HRC e appena dietro alla Yamaha di Fabio Quartararo, vincitore della &ldquo;coppa Giappone&rdquo; a Lusail. Un piazzamento non certo esaltante, quello ottenuto dal francese, ma nel quale potrebbe risiedere la risposta al nostro quesito iniziale: potrebbe essere proprio lui, il due volte campione del Mondo Moto2, l&rsquo;uomo giusto per guidare lo sviluppo Honda. Il 32enne nativo di Cannes ha il pedrigree necessario per caricarsi sulle spalle il gravoso compito: in top class ha guidato KTM, Yamaha e infine Ducati, la moto pi&ugrave; performante del lotto, acquisendo il know-how necessario per dare la giusta direzione tecnica a un Marchio che ha perso il suo leader Marc Marquez, partito in direzione Gresini.  Zarco crede nel potenziale Honda  &ldquo;Il 12&deg; posto di domenica &egrave; la prova che abbiamo il potenziale per fare bene &ndash; il commento positivo dell&rsquo;alfiere di Lucio Cecchinello a fine weekend qatariota &ndash; mi sono divertito ed essere l&igrave; a lottare significa che possiamo fare un buon lavoro in questa stagione. So che passo dopo passo raggiungeremo i nostri obiettivi&rdquo;. Parole che sanno di ottimismo, proprio quello che manca da tempo alla pattuglia di Tokyo: Joan Mir si sta esprimendo sugli stessi livelli del 2023 e difficilmente regger&agrave; ancora a lungo questa situazione, Luca Marini deve ancora digerire la RC213V, Takaaki Nakagami resta impalbabile. Zarco accumula invece dati ed esperienza senza commettere errori, proseguendo il lavoro iniziato nei test di Sepang, quando ha provato tante novit&agrave; avendo a disposizione sostanzialmente lo stesso materiale dei due piloti ufficiali, segno di quanto la Honda voglia dare spazio ai feedback del transalpino. In Giappone sanno che Zarco pu&ograve; essere l&rsquo;uomo giusto per far uscire finalmente la Honda dal limbo.  Lopez leader in Moto2: avremo il nuovo Acosta?       

Il francese &egrave; stato il miglior hondista in Qatar, seppur lontano dalla vetta: potrebbe essere l'uomo giusto per guidare lo sviluppo della RC213V?

MotoGP, la sofferente Honda si aggrappa a Johann Zarco

        Risale al 1996 la nascita del team LCR, di Lucio Cecchinello, che poi dal 2006 &egrave; entrata in MotoGP e di cui continua a farne parte. Un altro anno si affaccia all'orizzonte, sempre con la solida collaborazione con Honda che quest'anno, complici anche le favorevoli concessioni, punta a tornare concretamente in alto.&nbsp; Un nuovo campionato ricco di sfide per LCR  Il 2024 sar&agrave; la diciannovesima stagione del team LCR in MotoGP, un numero importante che racchiude tanta esperienza, passione e sacrificio. Questo &egrave; l'anno della rivoluzione per Honda, che ha cambiato la struttura interna e ha apportato modifiche alla moto, e nel corso della presentazione della squadra Cecchinello ha ammesso: "Ogni anno dobbiamo lavorare sempre di pi&ugrave;, con pi&ugrave; forza, per essere competitivi. Del resto corriamo nella categoria pi&ugrave; impegnativa e competitiva delle corse".&nbsp;  Con Zarco e Nakagami per tornare al vertice  La stagione non &egrave; ancora cominciata ma si respira gi&agrave; un'aria nuova, dal sapore speciale, e il proprietario con una particolare fiducia nello sguardo ha affermato: "Siamo pronti per aprire un nuovo capitolo della nostra storia motociclistica". Dalla sua ha una formazione in parte nuova, con l'arrivo del pilota esperto Johann Zarco e la conferma del giapponese Takaaki Nakagami. Zarco arriva da quattro anni alla guida di una Ducati e porta con s&eacute; informazioni utili e importanti per la Casa alata. Nakagami punta a vincere la sua prima gara nella top class, con la sua presenza rassicurante e il grande lavoro che svolge nel box su una moto che ormai conosce molto bene. Un'altra annata sta per cominciare, dunque, con alti obiettivi e grandi speranze: "Castrol, tutti gli sponsor e Honda sono molto focalizzati nel raggiungere il miglior risultato di sempre".&nbsp; Calendario MotoGP 2024       

Per il 19esimo anno consecutivo la squadra con sede a Montecarlo correr&agrave; nel Mondiale e Lucio Cecchinello ha svelato obiettivi e sogni

MotoGP, nel 2024 si apre un nuovo capitolo per il team LCR

        Due sponsorizzate divisioni e altrettante dedicate livree, duo dotato di medesima RC213 V sviluppata nei test di Sepang e promettente di ulteriori evoluzioni. Parte la MotoGP 2024 targata LCR Racing, formazione contraddistinta dalle firme Castrol e Idemitsu, rispettivamente a rappresentare Johann Zarco e Takaaki Nakagami. LCR Racing e Honda: unica vittoria nella MotoGP 2023&nbsp; Prima di aprire il 2024 del team LCR, &egrave; doveroso ricordare la sola vittoria ottenuta dall'Ala dorata in tutto il 2023, centrata proprio da una RC213 V messa in pista dalla squadra di Lucio Cecchinello. Autore dell'impresa - come chiamarla diversamente - &egrave; Alex Rins.&nbsp; Il catalano &egrave; poi passato in Yamaha, prendendo parte all'ufficiale Monster Energy in cui Fabio Quartararo &egrave;, al momento, la prima punta a cui affidare la M1. Il francese, come ha candidamente ammesso, &egrave; sul mercato piloti, mentre un conterraneo &egrave; entrato nella formazione satellite Honda. Si chiama Johann Zarco - qui in basso - 33 anni, all'ottava stagione di classe regina.  Zarco e Nakagami: stesse Honda, colori diversi Bench&eacute; il box sia unito e coeso, attenzione ai nomi. Per Johann Zarco la titolazione &egrave; Castrol Honda LCR, mentre a Takaaki Nakagami rimane Idemitsu Honda LCR. Ci&ograve; perch&eacute;, appunto, gli sponsor sono due distinte realt&agrave;, contestualmente inseriti nel progetto 2024. Il nipponico, 32 anni, ha sempre figurato per il Marchio connazionale. Il piano &egrave; supportato dalla Casa di Tokio, griffato HRC. Le RC213 V sono quattro cilindri a godere delle introdotte Concessioni, ovvero, la effettiva possibilit&agrave; di colmare il gap dai migliori. Come spiegato dal duo satellite schierato da Lucio Cecchinello "La moto di oggi &egrave; molto diversa dalla versione precedente".        

Johann e Takaaki Nakagami sono equipaggiati di RC213 V "molto diversa" dal modello 2023

Honda nuova e innesto di Zarco: LCR presenta la MotoGP 2024

        Il 2024 rappresenta l'inizio di una nuova intrigante fase per la carriera di Johann Zarco, reduce da quattro annate positive presso la corte del team Ducati Pramac e adesso protagonista di un ritorno al passato dal sapore ben diverso rispetto a quello del 2019, quando il francese milit&ograve; nella squadra di Lucio Cecchinello per gli ultimi tre appuntamenti stagionali in sostituzione dell'attuale compagno di box, Takaaki Nakagami. Il due volte campione del mondo della Moto2 porta in Honda l'esperienza maturata in sette stagioni in top class in cui si &egrave; pi&ugrave; volte mostrato come pilota dalla prestazione quasi sempre veloce e affidabile, rimarcando una certa propensione per il lavoro svolto in merito allo sviluppo della moto. In seguito alla prima uscita ufficiale nei test di Sepang, Zarco ha mostrato una certa soddisfazione circa il lavoro svolto dalla casa madre e dal pacchetto tecnico in azione. Un biglietto da visita promettente per chi, come lui, non ha mai nascosto di voler ambire alle zone alte della classifica. Marc Marquez: "Riconciliarmi con Valentino Rossi? Non dipende da me" Johann Zarco: "La Honda ha fatto molti cambiamenti" Gli obiettivi espressi dal francese in occasione della presentazione ufficiale del team di Lucio Cecchinello sono ben chiari, figli di una certa consapevolezza verso i propri mezzi: "Sono fiducioso, l'esperienza maturata in questi anni mi fa pensare che potr&ograve; dire la mia anche nei momenti difficili. La Honda ha fatto grossi cambiamenti in vista del 2024 ed infatti abbiamo iniziato bene la stagione; il mio obiettivo &egrave; quello di essere costante, lottare per il podio quando si potr&agrave; e magari riportare la Honda in top ten in campionato". Zarco ha poi ricordato il momento per lui pi&ugrave; iconico del binomio Castrol-Honda: "Direi il titolo vinto da Colin Edwards in Superbike nel 2000"! In tutta la sua avventura in MotoGP, il francese ha sempre operato all'interno di un team privato (a parte la breve e sfortunata parentesi in KTM nel 2019); pertanto conosce alla perfezione l'approccio ed il metodo lavorativo da attuare insieme alla squadra di Lucio Cecchinello. A tal proposito Zarco ha sottolineato un aspetto apparentemente marginale ma molto importante sotto un risvolto pratico: "Avremo la moto ufficiale e questo &egrave; un vantaggio soprattutto considerando il fatto che lavorando per un team come LCR, a differenza delle dinamche che ci sono all'interno di una squadra ufficiale, avremo un rapporto maggiormente diretto e vicino a tecnici e ingegneri. Subiremo meno pressione in generale ma saremo comunque dotati del materiale migliore&rdquo;.  MotoGP, Zarco elogia Marini: "&Egrave; pi&ugrave; tecnico di me, &egrave; quasi un ingegnere"        

In occasione della presentazione ufficiale del team LCR, il francese ha espresso i suoi obiettivi relativamente alla stagione che sta per iniziare

MotoGP, Zarco: "Obiettivo? Riportare la Honda in top 10 in campionato"

Anche quest'anno, il team capitanato da Lucio Cecchinello schiererà due Honda RC213V con colorazione diversa in base al pilota: Castrol (simile a quelle viste sulle mitiche Honda SBK a cavallo tra la fine degli anni '90 e l'inizio del 2000) per la new entry Johann Zarco, Idemitsu per il giapponese Takaaki Nakagami

MotoGP: ecco le nuove LCR Honda di Zarco e Nakagami

        A Sepang, nei recenti test che di fatto hanno aperto la stagione 2024 della MotoGP, Johann Zarco ha inaugurato una nuova fase della sua carriera, che, per la verit&agrave;, assomiglia ad un ritorno al passato dal momento che il francese aveva gi&agrave; vestito i colori del team Honda LCR, nel 2019. Nonostante il&nbsp;sedicesimo tempo assoluto fatto siglare nei test, il due volte campione del mondo della Moto2 &egrave; apparso sempre cautamente ottimista, sottolineando pi&ugrave; volte le qualit&agrave; di una moto, la Honda, che tuttavia al momento &egrave; ancora molto indietro rispetto alle avversarie. "La nuova moto si guida molto bene, sono fortunato ad essere arrivato in Honda in questo momento. Penso che abbiamo ancora un buon margine sull'elettronica". L'esperienza in Ducati Pramac durata quattro anni giover&agrave; sicuramente tanto a Zarco nel fornire le indicazioni giuste agli ingegneri di Tokyo, quanto, appunto, alla Honda, che in questa stagione potr&agrave; avvalersi di uno dei piloti di maggior peso e di maggior affidabilit&agrave; relativamente allo sviluppo della moto. MotoGP, ecco la nuova HRC di Mir e Marini con i colori della casa alata&nbsp; Johann Zarco: "Il feedback di Marini &egrave; davvero rilevante" Proprio il tema dello sviluppo della moto &egrave; stato il focus approfondito da Zarco ai microfoni de "L'Equipe". A tal proposito il francese ha elogiato il nuovo arrivato sulla sella ufficiale della HRC, Luca Marini, attraverso un importante attestato di stima e di ammissione: "Marini &egrave; molto pi&ugrave; tecnico di me, riesce ad analizzare la moto molto bene. Sente che c'&egrave; molto lavoro da fare a livello aerodinamico ma ho sentito altre cose interessanti da lui. Il suo feedback &egrave; davvero rilevante.&nbsp;&Egrave; quasi un ingegnere, fornir&agrave; alla Honda le informazioni che ha raccolto in Ducati". Il francese ha poi continuato: "Io invece, che a Valencia provai la Honda 2023 per una comparativa, mi resi subito conto che c'era pi&ugrave; differenza di quanto avrei immaginato con il nuovo prototipo che avevano portato.&nbsp;Mi ha rassicurato molto vedere che questa nuova moto, la 2024, aveva il ritmo. La Honda solitamente non apporta grandi cambiamenti da un anno all'altro. Invece questa volta di cambiamenti ce ne sono stati eccome qui, ed &egrave; bello vedere che stanno gi&agrave; funzionando". Infine, l'ex pilota Ducati si &egrave; lanciato in una disamina sui papabili protagonisti della stagione 2024: "Marc Marquez sar&agrave; certamente un contendente al titolo e disturber&agrave; enormemente Jorge Martin. Poi ovviamente ci sar&agrave; Bagnaia, che secondo me sar&agrave; pi&ugrave; sereno nelle sfide contro Marquez, rispetto a Martin".&nbsp;  MotoGP, il Red Bull KTM presenta la stagione 2024         

Il pilota francese ha speso parole al miele nei confronti del fratello di Valentino Rossi, evidenziando una sua specifica abilit&agrave;

MotoGP, Zarco elogia Marini: "È più tecnico di me, è quasi un ingegnere"

        La stagione 2023 di Johann Zarco &egrave; stata la migliore della sua gi&agrave; longeva carriera; il talentuoso pilota francese ha concluso l'anno con sei podi e una vittoria, la prima della sua avventura in top class. Una storia iniziata nel 2017 presso la corte del team Tech3 Yamaha che subito ha mostrato le doti e la velocit&agrave; del francese, svariate volte vicino al gradino pi&ugrave; alto del podio. Tuttavia le capacit&agrave; del due volte campione del mondo della Moto2 (nei campionati 2015-2016, unico pilota della storia della Moto2 a vincere l'iride in due annate consecutive), in top class sono state esaltate in particolar modo con la Ducati, con la quale a Phillip Island &egrave; riuscito a realizzare il suo pi&ugrave; che meritato obiettivo.  Nel 2024 Zarco cambier&agrave; casacca, approdando alla Honda del team di Lucio Cecchinello, per far spazio nel team Pramac a Franco Morbidelli, al fianco di Jorge Martin. Per il francese si tratta di un ritorno dal momento che nel 2019 disput&ograve; le ultime tre gare della stagione dopo aver rescisso il contratto con la KTM. Le 10 regole fondamentali della MotoGP: dalla qualifica alla gara Johann Zarco: "Orgoglioso della vittoria a Phillip Island" Intervistato da paddock-gp.com, il francese ha evidenziato l'importanza psicologica della prima vittoria di carriera in top class, maturata nella fase finale della scorsa stagione: "Sono orgoglioso di far parte del gruppo dei piloti che ha vinto in MotoGP. Quando ho tagliato il traguardo per primo in Australia non ero orgoglioso, ero felice e sollevato. Ora posso respirare e sono contento di averlo fatto. E&rsquo; una sensazione di orgoglio. Quando sei pi&ugrave; giovane, pensi che vincere un vittoria nel campionato del mondo o diventare un campione del mondo ti cambier&agrave; la vita, perch&eacute; sarai ricco e tutto sar&agrave; pi&ugrave; facile".  Il francese ha poi aggiunto: "Ma visto come si &egrave; sviluppata la mia carriera, posso dire di avere certamente una vita migliore, pi&ugrave; ricca finanziariamente, ma non al punto da non lavorare pi&ugrave; e vivere su un&rsquo;isola". Dopo la felice parentesi in Ducati durata quattro anni, che ha fornito alla Ducati l'esperienza di uno tra i piloti pi&ugrave; esperti e sensibili (relativamente specialmente allo sviluppo della moto) e al francese gli strumenti per poter essere considerato tra i piloti di spicco della top class, era il momento di intraprendere una nuova sfida: "Sono molto felice di voltare pagina e iniziare un nuovo capitolo. Ho fatto il mio tempo in Ducati".  Pedro Acosta: "MotoGP? Non mi spaventa, sono abituato alla pressione" | Esclusiva        

Il francese nel 2024 correr&agrave; con i colori del team LCR Honda, interrompendo cos&igrave; l'avventura con Ducati, durata quattro stagioni

MotoGP, Zarco: "Felice di cambiare, avevo fatto il mio tempo in Ducati"

Johann Zarco ha deciso e, se un po&#39; lo conoscete, confermerete il concetto: quando il francese si mette in testa di fare qualcosa, specialmente in ambito professionale, non ci pensa due volte. Riprova della tesi ne &egrave; il passaggio dal team Prima Pramac a LCR Racing, entrambe strutture satellite, tuttavia equipaggiate da MotoGP diverse. Da Ducati a Honda, oggi, ne passa&nbsp; un tot. Ma domani?  Ducati Vs Honda: sfida &quot;assurda&quot; per almeno tre stagioni di MotoGP  La definiamo &quot;assurda&quot;, poich&eacute; quasi improponibile. Dall&#39;infortunio patito da Marc Marquez in quella torrida Jerez 2020 all&#39;ultimo Gran Premio 2023 disputato a Valencia, Honda ha ottenuto poco e niente. Il commento &egrave; paragonato, chiaramente, da quanto fatto da Honda stessa sino al 2019 e, parlando del presente, in comparazione dei marchi rivali.  Qualche affermazione singola, niente pi&ugrave; titoli Piloti o Costruttori. E, a peggiorare la situazione, numerosi incidenti messi in conto, partenze dei pezzi pregiati, come lo stesso 93, che ha preferito - appunto - una Desmosedici indipendente a una RC213 V ufficiale.  Saranno ancora 8 le quattro cilindri italiane al via nela stagione a venire, contro i 4 prototipi dell&#39;Ala dorata. Attendendo un attimo per capire come l&#39;introduzione delle Concessioni tecniche possano favorire o sfavorire questa o quella moto, sulla carta &egrave; Borgo Panigale in cima alle quotazioni, mentre Tokio dovrebbe arrancare. Dovrebbe.    MotoGP, Superbike e non solo: tutte le date dei test del 2024  Zarco e la RC213 V: opzione sensata, vista dal suo punto  Proviamo a vestire i panni del nativo di Cannes, classe 1990 e il 16 luglio a spegnere le 34 candeline di compleanno: sentitosi &quot;ridimensionato&quot; in negativo dai piani Ducati, dopo stagioni di eccellente livello, cosa avrebbe dovuto fare? Accettare il ruolo di seconda - facciamo terza - scelta, oppure intraprendere una nuova e stimolante sfida professionale?  Se &egrave; vero che sotto l&#39;egidia Honda il fantasioso Johann andr&agrave; a prendere pi&ugrave; denaro, be... diamogli torto, se ci riusciamo. Se &egrave; altrettato vero che la Casa ne soddisfer&agrave; esigenze e richieste, siamo gi&agrave; a due voci da marcare positivamente. Inoltre, a fronte del solo anno di rinnovo offertogli da Borgo Panigale contro il biennale firmato nella passata estate, il gioco &egrave; presto fatto.    Riscatto o vendetta per Zarco? MotoGP 2024 interessante e spettacolare  Quando lasci&ograve; KTM e relativi benefit, Johann rivel&ograve; una cocciutaggine apprezzata. I soldi? C&#39;&egrave; di meglio, qualcuno disse. Il feeling in sella? S&igrave;, questo &egrave; un aspetto importante, utile a salvare classifica e ossa. Il 2019 di Zarco fu dal doppio colore, arancione e... LCR.  Proprio perch&eacute; il francese, in corso d&#39;opera, abbandon&ograve; la RC16, saltando a bordo della RC213 V, ripresa nel test valenciano post Gran Premio 2023. Previa livrea scura e con le sola scritta &quot;Honda&quot;, &quot;HRC&quot; e il suo 5, l&#39;assaggio fondamentale della versione evoluta, per poi trascorrere l&#39;inverno ad alimentare idee, a precedere le uscite di Sepang e Lusail.  La differenza tra il 2019 e il presente di Zarco &egrave; semplicemente descritta in tre dettagli: allora sostitu&igrave; in LCR l&#39;infortunato titolare Taka Nakagami, oggi &egrave; lui il titolare. In pi&ugrave;, a proprio favore ci sono podi della classe regina, con tanto di successo firmato a Phillip Island. Aggiungiamo l&#39;esperienza maturata in Ducati, che prover&agrave; a battere con tutte l sue forze. Pensiamo.    &nbsp;  &nbsp; 

Johann ha lasciato la Desmosedici in favor della RC213 V satellite LCR: sfida gi&agrave; intrapresa nel 2019, ma oggi la situazione &egrave; diversa&nbsp;

Zarco, in Honda MotoGP per dimenticare Ducati o &quot;vendicarsi&quot;?

        Dopo sette stagioni in MotoGP e diciannove podi conquistati, Johann Zarco in Australia &egrave; finalmente riuscito a salire sul gradino pi&ugrave; alto del podio. Dopo svariati tentativi e ben undici piazzamenti in seconda posizione, il francese ha cos&igrave; colto la sua pi&ugrave; che meritata prima affermazione in top class, a coronamento di un percorso che per la verit&agrave; l'ha sempre visto protagonista, aspettando tuttavia una crescita esponenziale ed un salto di qualit&agrave; che non sono mai arrivati, sebbene le alte aspettative derivanti dopo i due titoli mondiali conquistati in modo prepotente, sportivamente parlando, in Moto2, lo lasciassero presagire. Pilota classe 1990, Zarco &egrave; stato uno degli ultimi vincitori di un GP della "125", nel 2011, annata che concluse da vice-campione del mondo alle spalle di Nicolas Terol.&nbsp; MotoGP: nuova operazione per Alex Rins, niente Thailandia per lui Il dominio in Moto2 Nel 2012 Zarco fece il suo debutto in Moto2 cogliendo il primo podio nella stagione seguente in occasione del GP d'Italia. Due annate dopo, nel 2015, il francese comp&igrave; quel decisivo salto di qualit&agrave; che gli consent&igrave; di lottare per la vittoria nelle gare e per il titolo. In sella alla Suter, Zarco domin&ograve; il campionato salendo per ben quattordici volte sul podio (di cui dodici consecutive), e trionfando in otto occasioni, a conferma di un dominio assoluto in cui batt&egrave; la concorrenza di Alex Rins ed Esteve Rabat. L'anno seguente il francese rest&ograve; nella middle class, confermando il suo status di riferimento indiscusso della categoria e imprimendo nuovamente la sua legge affermandosi in sette GP e avendo la meglio a fine anno su Thomas Luthi, Alex Rins e Franco Morbidelli. Grazie al secondo titolo della sua carriera Zarco divenne l'unico pilota della storia della Moto2 a ripetersi per due anni consecutivi, mentre l'ultimo a bissare il successo iridato nella middle class del motomondiale era stato Jorge Lorenzo nel biennio 2006-2007, nella classe "250". Le aspettative mancate in MotoGP Il biglietto da visita di Zarco in MotoGP fu perci&ograve; caratterizzato da un'allettante palmar&egrave;s che di concerto ad un cristallino talento emerso sin dalla Moto3, faceva immaginare ad un futuro da protagonista anche tra i grandi. Nella stagione da rookie con il team Yamaha Tech3, Zarco fece subito vedere tutto il suo talento, applicando in maniera efficace la sua guida pulita e scorrevole anche nella top class, riuscendo a cogliere il podio gi&agrave; alla quinta gara, terminando il GP di casa di Le Mans alle spalle di Maverick Vinales e davanti a Daniel Pedrosa. Per molti aspetti legati alle caratteristiche di guida e al momento storico nel quale &egrave; avvenuto, il binomio con la Yamaha &egrave; stato il pi&ugrave; calzante della carriera del pilota di Cannes; il feeling con la M1 fu subito produttivo ed efficace anche se la presenza dei fantastici quattro 4 (Lorenzo, Pedrosa, Rossi e Marquez) chiuse pi&ugrave; volte le porte al definitivo exploit del francese.&nbsp; Dopo una breve e complicata parentesi dal punto di vista di prestazioni e risultati alla corte della KTM, nel 2020 il francese pass&ograve; alla Ducati, cogliendo, l'anno successivo, la sua miglior stagione in top class tra le file del team Pramac. Zarco termin&ograve; l'annata con quattro podi e la quinta posizione in campionato, dimostrando una buona regolarit&agrave; di rendimento e soprattutto una spiccata abilit&agrave; da collaudatore di cui Ducati &egrave; riuscita a far tesoro, riconoscendogli da sempre queste capacit&agrave;. Come detto, per anni Zarco &egrave; riuscito a mantenersi al vertice della MotoGP, dimostrandosi per&ograve; non all'altezza dell'abbattimento di quella barriera che l'ha sempre separato dall'essere un top rider e di conseguenza un contendente al titolo. La vittoria di Phillip Island ha restituito in piccola parte quella mole di gloria per certi versi dovutagli in virt&ugrave; di una carriera portata avanti grazie ad uno tra i talenti pi&ugrave; evidenti dell'ultimo decennio, ma mai concretizzatasi fino in fondo.  Possibile che Honda ancora non sappia chi far&agrave; coppia con Mir?        

Alla sua settima stagione in top class, il pilota francese in Australia ha conquistato la prima vittoria di categoria

MotoGP: Johann Zarco, da grande promessa ad eterno incompiuto?

La prima volta non si scorda mai, dicono. Concetto attendibile, soprattutto se si ha vinto e calcato in modalit&agrave; inedito nella MotoGP, classe che a Phillip Island ha completato il sedicesimo appuntamento stagionale. Johann Zarco si &egrave; sbloccato, Fabio Giannantonio pure, Pecco Bagnaia mantiene la leadership, la Direzione Gara ha annullato la Sprint.  MotoGP di Phillip Island: back flip ritrovato per Zarco  Johann Zarco - Voto 10&nbsp;  si usa dire &quot;flippare&quot;, termine usato nelle periferie milanesi: essere quasi impazzito, eccitato, su di giri. Oltretutto, lo slang coincide col proverbiale back flip esibito dal francese. Indovinate da quanto tempo non si vedeva? Valencia 2016, ultimo successo in Moto2? No, Valencia 2019, quando nelle vie di fuga venne falciato dalla moto di Lecuona. FLIPPATO    Fabio Di Giannantonio - Voto 9,5 interrogativo  Fabio valutabile meglio di Bagnaia, poco meno di Zarco. Perch&eacute;? Per la Desmosedici GP22, anzich&eacute; ufficiale o satellite GP23, bens&igrave; indipendente. Anche il fatto di avere punti interrogativi inerenti al futuro aiuta poco, ma qualche risposta arriver&agrave; in Thailandia. INTERROGATIVO    Pecco Bagnaia - Voto&nbsp; 9&nbsp;  &quot;Testa quadra&quot; per un uomo squadra: decide insieme al team di usare la copertura media Michelin posteriore che, guardate caso, ha dato il meglio proprio nel finale. Vincere il mondiale &egrave; anche questione di dettagli. lui li conosce. SQUADRA(TO)  &nbsp;Jorge Martin - Voto 6&nbsp;  Lo spagnolo da bocciare non &egrave;, per&ograve; lo promuoviamo per un pelo. Come in Indonesia, Martinator non si &egrave; fidato da quanto indicato dalla Michelin che, insomma, di gomme ne sa un tot. Sono dettagli che l&#39;inseguitore deve implementare, se vuole concludere l&#39;annata da inseguito. COCCIUTO  Marc Marquez -Voto 4&nbsp;  MM93 in coda al gruppo col quindicesimo posto, con la testa al 2024. A proposito: in una delle scivolate rimediate, il catalano ha disegnato un cerco, come se si chiamasse Giotto. Di preciso, tuttavia, c&rsquo;era molto poco. TESTACODA  Direzione Gara, Dorna e FIM - Voto 8&nbsp;  Anticipare al sabato il Gran Premio si &egrave; rivelata sensata opzione: domenica pomeriggio, a un certo punto, abbiamo vissuto la scena finale di Point Break: vento forte, acqua da tutte le parti, cavalloni oceanici che si vedevano sin dalla pista. Domanda: perch&eacute; non anticipare anche Moto3 e Moto2? LUNGIMIRANTI    &nbsp; 

Prima volta per Zarco e Di Giannantonio, Bagnaia ancora meglio di Martin, Direzione Gara prudente (per la top class), Marquez sul fondo

GP Australia, voti e pagelle alla MotoGP

Il podio di Phillip Island &egrave; un mix di conferme e prime volte. La conferma si chiama ovviamente Pecco Bagnaia, capace nuovamente di risolevvare con classe un weekend iniziato in maniera opaca, mentre le prime volte corrispondono al primo successo di Johann Zarco ed al primo podio in top class di Fabio Di Giannantonio. &nbsp; Per tutti e tre il sabato australiano sar&agrave; un ricordo da conservare, ma chi guarda avanti &ndash; ossia al campionato - &egrave; probabilmente Bagnaia. &ldquo;Sono partito e ho controllato per tutta la gara &ndash; le sua parole a Sky - dato che sapevo quanto fosse alto il degrado delle gomme. Abbiamo lavorato sin da ieri sulla gomma media, consapevoli che sarebbe stata la scelta giusta, ma ero consapevole che non sarebbe stata una gara facile. Quando ho visto altri spingere all&rsquo;inizio sono rimasto calmo, sapendo che alla fine sarei stato pi&ugrave; veloce&rdquo;. &nbsp; Un ruolo importante nella gara di Pecco lo ha giocato la scelta di montare la morbida al posteriore da parte di Jorge Martin, raggiunto dal gruppo di Bagnaia proprio nel finale. &nbsp; &ldquo;Immaginavo che Jorge scegliesse la morbida, e sapevo che avrebbe fatto fatica. Nei primi sette giri ho avuto pensieri negativi a riguardo, poi ho capito di aver fatto la scelta giusta. Mi aspettavo che calasse prima, ma comunque gli abbiamo recuperato tanto, sintomo che il degrado &egrave; iniziato a cinque o sei giri dalla fine: si vedeva che la sua moto era molto nervosa sul posteriore. Arrivare su Jorge all&rsquo;ultimo giro &egrave; stato perfetto&rdquo;. &nbsp; In conclusione Pecco ripensa alla giornata di ieri, ed a come tutto sia migliorato sessione dopo sessione. &nbsp; &ldquo;Essere a posto a Phillip Island &egrave; difficile, molto. Ieri avevo una moto che non mi permetteva di sfruttare l&rsquo;aderenza iniziale della gomma, ma in qualifica ho comunque centrato l&rsquo;obiettivo della prima fila. In gara non si poteva spingere, quindi sono semplicemente stato ad aspettare, consapevole che sarei arrivato nel finale&rdquo;.  &nbsp;  Di Giannantonio esulta  Alle spalle del piemontese si &egrave; classificato&nbsp;Di Giannantonio, che una volta giunto al parco chiuso ha potuto esprimere tutta la sua comprensibile felicit&agrave;, per un risultato importante sotto tanti punti di vista. &nbsp; &ldquo;La partenza &egrave; stata forse la migliore della mia carriera: da adesso in poi (ora Fabio ha il nuovo dispositivo di partenza come il compagno Alex Marquez ndr) potr&ograve; sempre partire cos&igrave;. Quando parti e sei gi&agrave; davanti tutto diventa pi&ugrave; semplice. Alla fine eravamo tutti come sul surf a causa delle gomme, non era facile ma &egrave; andata bene&rdquo;. &nbsp; Curiosamente il team Gresini ha mostrato a Fabio per tutta la gara un cartello con la scritta &ldquo;respira&rdquo;, dal senso molto chiaro. &nbsp; &ldquo;E&rsquo; una cosa nostra, mi aiuta a restare concentrato. Quando sei in lotta per il podio e la vittoria vai in apnea un paio di volte, cos&igrave; la squadra ha cercato di aiutarmi. Quando hanno annunciato lo spostamento della gara ad oggi mi ha fatto piacere, dato che la moto era gi&agrave; a posto sin da ieri&rdquo;. &nbsp; Per il romano il podio odierno pu&ograve; essere utile anche in chiave mercato, dove va ancora in cerca di una sistemazione per il 2024.  &ldquo;Purtroppo questo step in avanti non &egrave; arrivato prima, ma sono consapevole della mia crescita. Dico che mi hanno levato il giocattolo perch&eacute; questa moto &egrave; pazzesca, e proprio ora che mi trovo bene sarebbe bello fare un&rsquo;altra stagione, invece no. Magari con queste prestazioni riusciamo a trovarne un altro&rdquo;.  La prima volta di Zarco  Detto dei due italiani sul podio &egrave; doveroso celebrare anche Zarco, che finalmente ha coronato il sogno della sua prima vittoria in MotoGP. &ldquo;Meglio tardi che mai questa vittoria &ndash; l&rsquo;ammissione di un sorridente Johann - serviva fare la gara al sabato (sorride ndr). E&rsquo; andata quasi perfettamente oggi: dietro a Pecco ho gestito la gomma posteriore, e nel finale ho sfruttato il mio stile, che mi ha sempre avvantaggiato ma non abbastanza. Oggi ho messo tutto insieme&rdquo;. &nbsp; Il francese ripercorre poi i suoi pensieri durante la corsa, tra la gestione delle gomme e l&rsquo;arrivo insperato sul compagno Martin. &nbsp; &ldquo;Non pensavo di prendere Jorge, ma a cinque giri dalla fine ho capito che era possibile, cos&igrave; ho deciso di passare gli altri per poter sfruttare il mio potenziale una volta davanti. Passare per primo sul traguardo &egrave; stata una liberazione: Campinoti voleva cantare la Marsigliese con me sul podio e finalmente lo abbiamo fatto. Non riuscire a sfruttare la moto come Pecco o altri &egrave; stato frustrante a volte, ma oggi era la mia giornata&rdquo;.  GP Australia, commento alla gara MotoGP &nbsp; &nbsp; &nbsp; 

Bagnaia sorride dopo aver &quot;controllato per tutta la gara le gomme&quot;, mentre Di Giannantonio si gode un primo podio utile magari &quot;per un nuovo giocattolo&quot;. Zarco: &quot;Meglio tardi che mai&quot;

MotoGP: le parole del podio di Phillip Island

Dopo 119 tentativi andati a vuoto Johann Zarco ce l&rsquo;ha fatta. E pensare che il francese &egrave; sbarcato in MotoGP con i tratti del campione, dopo due titoli consecutivi vinti di forza in Moto2, invece il francese ha dovuto attendere fino al suo 120&deg; Gran Premio in top class per ottenere il primo &ndash; meritato &ndash; successo. Un successo arrivato forse nel giorno meno atteso, in un weekend dove era stato veloce ma senza particolari acuti, all&rsquo;interno a sua volta di un un periodo particolare. &nbsp; Dopo ben quattro anni la sua storia con Ducati infatti sta arrivando gara dopo gara ai titoli di coda, per dare il via ad un nuovo &ndash; e complicato? &ndash; capitolo griffato Honda, e proprio a poche curve dall&rsquo;ideale traguardo ecco arrivare la soddisfazione pi&ugrave; che grande. Una storia dunque che fa piacere da raccontare.  Dalle difficolt&agrave; in KTM alla prima vittoria in Ducati  &ldquo;Meglio tardi che mai&rdquo; ha ammesso lo stesso Johann ai microfoni di Sky, che dietro ai modi gentili nasconde per&ograve; uno spirito &ndash; all&rsquo;occorrenza &ndash; anche deciso, come deciso &egrave; stato ad esempio nel 2019, quando ha deciso di mettersi in gioco interrompendo anzitempo il proprio rapporto con KTM &ndash; e rinunciando ad un lauto compenso &ndash; per andare in cerca di qualcosa di meglio. Del resto il francese arrivava tra le fila della casa austriaca dopo aver calcato il podio con Yamaha, ed una volta tornato sul mercato &ndash; nel 2020 - Ducati non ha perso l&rsquo;occasione di accaparrarselo, seppure in una struttura meno di rilievo rispetto ad altre come Avintia. &nbsp; Per arrivare al podio con Ducati il francese ha impiegato solo tre gare in quella stagione, salvo poi mancare sempre l&rsquo;appuntamento con una prima vittoria che sembrava stregata, almeno fino ad oggi. &ldquo;Quando ho visto che prendere Jorge era possibile ho deciso di passare gli altri, in modo da poter sfruttare al meglio il mio potenziale una volta davanti a tutti&rdquo; ha proseguito Zarco nel racconto della sua gara, nel finale della quale si &egrave; dimostrato ancora una volta un maestro nel gestire le gomme a fine vita. &nbsp; Una dote che tutti i suoi rivali gli hanno riconosciuto nel corso del tempo, e che oggi ha pagato, per la gioia sua e del team Pramac. &ldquo;Campinoti (Team Principal di Pramac ndr) voleva cantare la Marsigliese con me sul podio, ce l&rsquo;abbiamo fatta. &ldquo;Il fatto di non riuscire a sfruttare la moto come altri era un po&rsquo; frustrante, quindi questa vittoria &egrave; una liberazione&rdquo;. Una liberazione che Zarco meritava, sia per s&eacute; stesso sia per Ducati, alla quale ha voluto fare un ultimo regalo.  MotoGP, super &quot;Diggia&quot; in Australia: podio ma ancora senza il &quot;giocattolo&quot; 2024 &nbsp; 

In uno degli ultimi capitoli della sua storia con la casa bolognese, il francese ha colto il primo successo in top class. Un giusto premio alla carriera, prima di abbracciare una nuova sfida

MotoGP Australia: Zarco ed un regalo a Ducati che sa di addio

        L'incidente multiplo dello scorso weekend a Barcellona &egrave; ancora impresso nella mente dei piloti della MotoGP, i quali sono pronti ad allacciarsi nuovamente il casco per tornare in azione a Misano (qui gli orari). Tra questi c'&egrave; anche Johann Zarco, che nel Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini punta al riscatto e ad una seconda parte di stagione da protagonista prima di salutare il team Pramac per passare in Honda LCR nel 2024. Prima di pensare all'imminente weekend romagnolo, il francese ha parlato di ci&ograve; che &egrave; successo in Catalogna pochi giorni fa: &ldquo;Probabilmente, dopo quello che &egrave; successo alla partenza lo scorso fine settimana a Barcellona, tanti piloti staranno pi&ugrave; attenti alla prima curva, ma qui a Misano si arriver&agrave; alla variante con una velocit&agrave; minore. In ogni caso, quello che &egrave; successo a Bagnaia fa parte del gioco visto che &egrave; accaduto dopo la prima curva. Sono cose che possono capitare, ma &egrave; anche per via del pericolo che la gente segue il nostro sport e non vedo nulla di male nel mostrare le immagini dell'incidente non essendo accaduto qualcosa di grave&rdquo;. Mooney VR46 e Marini dicono s&igrave;: ancora insieme in MotoGP nel 2024 Zarco: &ldquo;I test? Per me saranno pi&ugrave; facili del solito&rdquo;  &ldquo;Per quanto riguarda il weekend, spero di trovarmi bene fin da subito riscattandomi per ci&ograve; che &egrave; accaduto lo scorso anno, in cui la mia gara fu compromessa da un contatto con un altro pilota. Una Top 5 potrebbe essere un buon risultato per me e per la squadra&rdquo;, ha spiegato il due volte campione del mondo Moto2, con lo sguardo gi&agrave; rivolto anche verso i test di luned&igrave;. &ldquo;I test dopo il Gran Premio per me saranno particolarmente facili questa volta, visto che non avr&ograve; nuovo materiale da provare e mi concentrer&ograve; totalmente sul setup della moto per prepararmi alle trasferte oltreoceano&rdquo;. Test che saranno fondamentali, invece, per la sua futura moto: &ldquo;Sicuramente per Honda sar&agrave; una giornata molto importante in ottica 2024, visto che tutto ci&ograve; che hanno portato fino a questo momento non ha funzionato come previsto. Ma stiamo parlando di una Casa vincente, perci&ograve; &egrave; lecito aspettarsi una risposta da parte loro e, chiaramente, me lo auguro visto che la prossima stagione salir&ograve; in sella alla RC213V&rdquo;.  SBK: Alvaro Bautista a Magny-Cours per superare... Troy Bayliss       

Il francese ha ancora in mente i fatti di Barcellona, ma guarda con ottimismo al weekend romagnolo: &ldquo;Il rischio fa parte del gioco. Una Top 5 sarebbe un buon risultato&rdquo;

GP Misano, Zarco: “Il pericolo? E' per questo che la gente guarda le gare”

        Il coraggio &egrave; cos&igrave; definibile: "Forza d'animo connaturata, o confortata dall'altrui esempio, che permette di affrontare, dominare, subire situazioni scabrose, difficili, avvilenti, e anche la morte, senza rinunciare alla dimostrazione dei pi&ugrave; nobili attributi della natura umana". Vi sono due ulteriori significati "Sfacciattaggine, impudenza". Molto bene, abbiamo tutto quanto serva per descrivere i passaggi di Alex Rins in Yamaha e Johann Zarco con Honda. Il catalano e il francese sono stati definiti "coraggiosi", affermazione attendibile o mera esigenza di cambiare aria in MotoGP? Classifica piloti AGGIORNATA Rins saluta Honda: eppure, Alex &egrave; l'unico ad averci vinto in MotoGP Alla fine del campionato mancano 10 appuntamenti da completare, costituiti da Sprint e Gran Premio, ovvero, due tentativi di vittoria a weekend. Il successo siglato da Alex ad Austin resta l'unico marcato Honda da Portimao a Spielberg, sicch&eacute; significativo e alternativo. Significativo, perch&eacute; in qualche modo spiega come la RC213 V possa battere tutti. Discorso simile per Rins, gi&agrave; capace di imporsi a bordo della Suzuki in MotoGP. Un bel trio, in effetti, pilota-quattro cilindri di Tokio e team LCR, il quale per&ograve; tra poco sar&agrave; disallestito. Peccato, perch&eacute; gli unici alternativi domenicali diversi da Ducati sono stati loro e l'Aprilia di Aleix Espargar&ograve;. Pochi eletti al vertice della contesa lunga. Il catalano ha deciso ancor prima di concludere il contratto firmato ed esperienza sotto l'Ala dorata: dal 2024 sar&agrave; in Yamaha, compagine criticata da chi ne difende i colori, M1 ritenuta fallace, al pari se non pi&ugrave; della Honda. Il numero 42 &egrave; coraggioso o disperato? Scegliamo l'opzione propositiva, perch&eacute; la sensazione di non essere seguito dal Costruttore come desiderato e lo sponsor Monster Energy a proprio favore avrebbero indotto molti al cambio: il barcellonese torner&agrave; a figurare in qualit&agrave; di ufficiale, con l'azienda "pronta" a soddisfarne richieste. Prossimi appuntamenti motomondiale  Zarco saluta Ducati: in MotoGP l'ego &egrave; importante come i contratti&nbsp; Mettetevi nei panni di uno che rappresenta e difende la causa Ducati dal 2020: lecito pretendere qualcosina in pi&ugrave; dell'eventuale singolo anno di rinnovo, previa formazione - eccellente - Prima Pramac?! Ecco, pi&ugrave; o meno &egrave; andata cos&igrave; a Johann: sarebbe rimasto volentieri satellite per Borgo Panigale, avrebbe volentieri guidato una Desmosedici ufficiale, magari sobbarcandosi fasi di sviluppo durante i weekend iridati. Insomma, il francese &egrave; un gran lavoratore, silenzioso ma non silente. Quando c'&egrave; da parlare, Zarco si esprime e pure direttamente: in attesa di una risposta possibilmente favorevole da parte della Casa madre, si &egrave; sentito abbandonato. Il "Le faremo sapere" non piace a nessuno, figuratevi a uno come lui. Crudo, puro e irreversibile. Alch&eacute;, di fronte a una offerta lanciata da Honda, ritenuta dall'interessato in oggetto interessante, come dire "No, mercy?" Impossibile: sembrerebbe che di soldini ce ne saranno, il ruolo salir&agrave; di grado, il coinvolgimento con la fabbrica superiore. Va bene: a promesse sono bravi tutti, ma lo stimolo del cambiamento &egrave; forte pi&ugrave; una condizione stagnante e ristagnata. In sostanza: il nativo della Costa Azzurra spera di sentirsi maggiormente valorizzato.  Rins e Zarco: usato garantito e affidabile nella MotoGP di oggi Contrariamente, ci sarebbe da chiedersi cosa abbia spronato Yamaha e Honda nella scelta dei due piloti in questione. Proviamo a stilare delle ipotesi concrete: come detto, il team Monster Energy &egrave; sponsorizzato dalla bibita raffigurante la zampa fluo, come lo &egrave; Alex personalmente. Ottimo incipit. Oltretutto, il catalano con la GSX-RR dotata di quattro cilindri in linea a scoppi irregolari &egrave; andato forte, vincendo. La M1 monta un propulsore dalla simile fasatura e filosofia. A Iwata, terzo motivo, potranno godere delle esperienza maturate in Suzuki e Honda da Rins: ricordiamo essere le Case dirette rivali dei tre diapason. Mica male come lista?! Ora tocca a Zarco: ha sviluppato e portato al limite la Regina Ducati, mica poco. Ne conosce i segreti. Ha pi&ugrave; di 30 anni - 33 compiuti lo scorso 16 luglio, segno zodiacale cancro - &egrave; consolidato professionista, gi&agrave; conosce LCR, avendoci disputato tre Gran Premi nel finale 2019. S&igrave;, anche Johann costituisce una scelta ottima, sensata, oculata. Impavida, poich&eacute; nulla lo spaventa. Concludiamo con un detto popolare, in voga nei peggiori bar di provincia: "Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, ma non sa cosa trova". E vero, Alex e Johann ne sono consapevoli e dentro i panni del discorso. Allora, le opzioni sono due: parliamo di coraggiosi in cerca di stimoli, oppure, ne hanno le scatole piene.        

Alex ha vinto su Honda, ma andr&agrave; in Yamaha. Zarco &egrave; protagonista con la Ducati, per&ograve; vuole una RC213 V. Il perch&eacute; delle rispettive scelte

Rins e Zarco: chi è il più coraggioso in MotoGP?

        La notizia era gi&agrave; circolata durante il GP Austria, ed &egrave; divenuta ufficiale nei giorni successivi all&rsquo;appuntamento del Red Bull Ring. Le strade di Johann Zarco e del Team Prima Pramac si separeranno al termine della stagione, quando il francese abbraccer&agrave; la nuova sfida rappresentata dalla Honda-LCR di Lucio Cecchinello. Dopo tre stagioni, la convivenza tra il due volte campione del Mondo Moto2 e Jorge Martin giunge quindi al termine, con lo spagnolo che aspetta adesso di sapere chi sar&agrave; il suo prossimo compagno di box. In attesa di notizie su questo versante, Martinetor ha voluto dedicare un pensiero social al transalpino. Classifica piloti AGGIORNATA Jorge Martin saluta Johann Zarco  &ldquo;Sei stato un compagno di squadra fantastico&rdquo; ha scritto Martin via Instagram, a corredo di due scatti che lo ritraggono assieme a Zarco. &ldquo;Adesso spero che tu possa goderti la tua prossima avventura, ti auguro davvero tanto successo&rdquo;. Pronta la risposta di Johann: &ldquo;Grazie amico mio &ndash; il commento del futuro pilota Honda &ndash; ma la stagione &egrave; ancora lontana dal concludersi, abbiamo ancora un titolo da conquistare&rdquo;.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Jorge Martin Almoguera (@89jorgemartin)      Zarco-Martin e un Mondiale da vincere  Pi&ugrave; che al Mondiale Piloti, dove Bagnaia ha ormai fatto il vuoto con 62 lunghezze di vantaggio proprio su Martin, Zarco si riferisce probabilmente alla classifica iridata riservata ai Team, in cui la compagine Prima Pramac occupa la prima posizione con 314 punti, 11 in pi&ugrave; del Mooney-VR46, a +29 sulla formazione ufficiale della Rossa, il Ducati Lenovo Team. Concludere la stagione portando a casa questo successo regalerebbe un grande sorriso al patron Paolo Campinoti.  MotoGP Austria, Jack Miller: un weekend da dimenticare       

Lo spagnolo ha salutato con un post social il compagno di box, in partenza verso Honda-LCR. La risposta del francese non si &egrave; fatta attendere&nbsp;

MotoGP: Jorge Martin, parole al miele per Johann Zarco

        It was only a matter of time before the LCR Racing team officially confirmed the arrival of Johann Zarco. &nbsp;On Sunday, the Prima Pramac Racing team announced the imminent departure of the French rider, who has now accepted an offer from Honda that will see him continue on in MotoGP for at least two more seasons. Honda a long-term bet Johann Zarco decided to accept the Honda offer primarily because it allows him to continue in MotoGP for at least two more seasons. As confirmed by Paolo Ciabatti, Ducati would have been unable to offer Zarco more than a one-year contract but could propose a two-year contract as a factory Aruba.it rider in SBK for 2025 and 2026. HRC in the meantime offered a two-year MotoGP contract with an option for the 2027 season. This then, for a rider like Zarco who turned 33 on 16 July, was the deciding factor that will see him embark on this new adventure with LCR Racing. A return to Cecchinello&rsquo;s squad after the races of 2019 The two-time Moto2 champion is currently competing in his seventh MotoGP season, having made his debut in 2017 aboard the Yamaha of the Tech3 team. Over two years he was able to score six podiums with the French squad. In 2019, Johann married the KTM project, but the two parties soon split after the rider struggled to adapt and was less than complimentary when speaking to the media about the Austrian manufacturer. For the final three races of the season, team LCR chose the Frenchman as a replacement for Takaaki Nakagami. Riding the Honda that won that season's world title with Marc Marquez, Zarco was clearly more comfortable than he had been aboard the KTM, immediately scoring points in Australia. At Sepang, he qualified directly for Q2 but crashed just a few laps from the end of the race while lying ninth, just as he did in the last race of the year at Valencia. Once the season was done and dusted, Ducati made contact and offered him a ride with the Avintia team for 2020. With the Spanish squad, Zarco reached the podium four rounds into the season before moving to the Pramac Racing team the following year. During three seasons aboard the Pramac team&rsquo;s Desmosedici GP, Johann has scored twelve podiums in all, including seven second-place finishes. The Frenchman is yet to win a race but will strive to do so during his final races as a ducatista, a result that would repay a team that has treated him like one of the family.       

After four years with the Ducati family, the French rider returns to Honda and Lucio Cecchinello&rsquo;s team, the same squad that welcomed him at the end of 2019 after he split with KTM

Johann Zarco and LCR together in 2024

        Dopo ben tre stagioni di collaborazione, al termine del campionato in corso le strade del team Prima Pramac e di Johann Zarco si divideranno. Il francese &egrave; infatti in procinto di passare al team Honda LCR a partire dal 2024, lasciando cos&igrave; libera la Ducati Desmosedici della squadra capitanata da Paolo Campinoti con cui fino a questo momento ha ottenuto ben dodici podi. In pole position per andare ad affiancare Jorge Martin ora c'&egrave; sicuramente Franco Morbidelli, ancora in cerca di una moto per restare in MotoGP dopo la separazione dal team ufficiale Yamaha, ma a breve verranno annunciati tutti i piani della squadra. MotoGP, Rossi: "Sto spingendo per tenere Bezzecchi" Zarco: &ldquo;Lascer&ograve; la Ducati con il sorriso&rdquo;  &ldquo;Ho corso con Ducati per quattro stagioni, di cui tre con il team Pramac, e sono soddisfatto dei risultati ottenuti insieme a loro in questi anni&rdquo;, ha detto Johann alla fine del GP d'Austria. &ldquo;Alla fine di quest'anno lascer&agrave; la Ducati con il sorriso visti i bei risultati che abbiamo ottenuto insieme, ma sentivo il bisogno di affrontare una nuova sfida&rdquo;. &ldquo;In ogni caso, da qui a fine stagione continuer&ograve; ad impegnarmi al massimo e il mio obiettivo principale resta quello di vincere la prima gara in MotoGP per sentire l'inno francese e cantarlo insieme a Paolo Campinoti, che ringrazio tantissimo per tutto ci&ograve; che ha fatto per me in questi tre anni&rdquo;, conclude il due volte campione del mondo Moto2. Rookies Cup: trionfi per Alvaro Carpe e Angel Piqueras al Red Bull Ring       

Il francese lascer&agrave; il team satellite Ducati dopo tre anni, per salire in sella alla Honda del team LCR a partire dalla prossima stagione

MotoGP: Zarco e il team Prima Pramac si separano alla fine del 2023

        Si conclude un difficile week-end per Johann Zarco, che ad Assen non &egrave; mai riuscito a ritrovare le buone sensazioni che hanno caratterizzato il suo inizio di stagione. Dopo la deludente gara Sprint in cui non &egrave; andato oltre la tredicesima casella finale, il francese in gara &egrave; stato costretto ad abbandonare qualsiasi tipo di ambizione per colpa di un incolpevole Fabio Quartararo, che, scivolato a causa di una perdita d'anteriore, si &egrave; trascinato con s&egrave; il connazionale nella ghiaia. A fine gara il due volte iridato della Moto2 ha analizzato l'incidente di gara con chiarezza e sportivit&agrave;: "Eravamo molto vicini, mi stavo preparando a sorpassarlo in curva 8 e lui ha perso l'anteriore, ero troppo veloce e non potevo evitare la sua moto".&nbsp;Nonostante il complesso fine settimana olandese, il focus di Zarco per il proseguo del campionato resta sempre lo stesso: "Io spero sempre di lottare per le prime posizioni e sono felice che stia succedendo per diversi turni di fila, io ho cambiato molte cose dal lato tecnico, vedo il lavoro della Ducati, ma ci serve un pochino di tempo per sistemare tutto ed essere il pi&ugrave; possibile performanti". MotoGP Olanda, Valentino Rossi esulta per Bagnaia e Bezzecchi Johann Zarco: "Voglio essere veloce e vincere gare" Fortunatamente il pilota Pramac non ha riportato guai fisici: "Devo vedere se la mia mano destra si gonfier&agrave; o meno perch&eacute; c'&egrave; ancora un po' di dolore intorno alle dita. Ma in generale sto bene". Zarco ha poi analizzato i problemi tecnici ravvisati in gara e ha commentato la difficile situazione tecnica di Fabio Quartararo: "Non volevo prendere troppi rischi all'inizio della corsa, ma dopo mi sono sentito bene, il grip era difficile per tutti. Sono sorpreso di vedere Fabio cos&igrave; in grande difficolt&agrave;, ho provato a superarlo in curva 1, ma niente, il suo posteriore si muoveva troppo nella curva 6, quindi ero pronto ad entrare veloce in curva 7 e superarlo in curva 8". Dopodich&egrave; &egrave; avvenuto lo sfortunato incidente di gara: "Siamo sbattuti ad una velocit&agrave; molto alta, lui ha ferite e sembra dolorante, gomito sinistro e piede sinistro".  Il week-end di Zarco &egrave; stato compromesso, dal punto di vista prestazionale, sin dal venerd&igrave;: "Venerdi pomeriggio penso mi abbia fatto perdere molto tempo; ieri non ho fatto una buona scelta per ci&ograve; che riguarda gli pneumatici all'anteriore. Non ho avuto abbastanza feedback positivi dal venerd&igrave;, oggi per&ograve; in gara sembrava tutto tornato alla normalit&agrave;, poi per&ograve; &egrave; arrivato l'incidente. Il mio setup non mi ha aiutato, ma questo &egrave; positivo perch&eacute; vuol dire che con il setup corretto posso essere ancora pi&ugrave; veloce. Io voglio essere veloce e vincere gare, far&ograve; del mio meglio per arrivare al top fisicamente per la seconda parte di stagione, miglioreremo ancora".  MotoGP Olanda: l'esilarante retropodio tra Bagnaia e Bezzecchi        

Il pilota Pramac torna da Assen con un pesante "zero" in classifica, incolpevolmente steso dalla caduta di Fabio Quartararo&nbsp;

GP Olanda, Zarco: "Sorpreso di vedere Quartararo cosi in difficoltà"

        Continua il momento positivo di Johann Zarco che anche al Sachsenring &egrave; riuscito a sfoderare una prestazione degna dei migliori della classe, tanto da conquistare il terzo podio consecutivo (il quarto stagionale) dopo il terzo posto di Le Mans e del Mugello. Una costanza di rendimento che non molti si aspettavano ad inizio stagione, per un pilota che &egrave; sempre pi&ugrave; un riferimento in casa Ducati, tanto per lo sviluppo tecnico della moto, quanto per l'affidabilit&agrave; nelle singole prestazioni. Non &egrave; impensabile, gi&agrave; nel prossimo GP di Assen, pensare ad un risultato ancora migliore, anche se non mancheranno i rivali, gi&agrave; individuati dallo stesso pilota francese: "Ad Assen vorrei avere di nuovo questo ritmo ma non sar&agrave; facile anche perch&egrave; Bagnaia, Bezzecchi e Martin saranno sicuramente il riferimento. L'anno scorso io in Olanda ho fatto fatica ma ora non ci penso, vedremo pi&ugrave; avanti". Moto2 Risultati GP Germania: commento del Gran Premio 2023 Johann Zarco: "Alex Marquez mi ha colpito alla gamba sinistra" &Egrave; un Johann Zarco sorridente e soddisfatto quello che al termine della gara tedesca ha analizzato la sua gara, commentando i suoi costanti miglioramenti: "Bisogna sempre lottare e battersi per migliorare. Oggi sono partito bene ma inizialmente non sono riuscito a mantenere il passo di Bezzecchi che tra l'altro aveva una gran staccata a disposizione. Ero messo molto bene con il grip al posteriore, solo che non riuscivo a trovare il punto dove sorpassare. Poi &egrave; arrivato Aleix che era molto veloce con la gomma morbida e in quel momento ho capito che non dovevo perdere tempo e ho spinto ancora di pi&ugrave;". Il francese ha poi spiegato le differenze prestazionali patite nei confronti dei due protagonisti assoluti di giornata, Jorge Martin e Pecco Bagnaia, irraggiungibili seppur in sella alla stessa moto in dotazione del francese: "Ho preso un colpo alla gamba sinistra da Alex Marquez che mi fa ancora male ma poi da quel momento sono riuscito ad avere un buon ritmo e ho iniziato a capire che potevo tenere il ritmo di Marini e Binder. Marini poi ha avuto un calo della gomma posteriore e Binder &egrave; caduto. Non riuscivo a raggiungere Martin e Bagnaia ma ho fatto il mio meglio per tenere a bada Bezzecchi alle mie spalle. Martin e Bagnaia erano pi&ugrave; veloci di me, soprattutto nel finale. Forse solo ad inizio gara sarei riuscito a rimanere con loro. Bagnaia ha un gran passo ad ogni GP e sta controllando benissimo le gare mentre Martin qui al Sachsenring ha avuto sin da subito una gran fiducia". Marquez &egrave; lento e si accontenta, ma resta il pi&ugrave; seguito in MotoGP          

Terzo podio consecutivo per il francese che continua a dimostrare un feeling sempre crescente con la sua Ducati

GP Germania, Zarco: "Martin e Bagnaia troppo più veloci oggi"

        Il venerd&igrave; di Johann Zarco &egrave; stato alquanto complicato, sia sotto il profilo della competitivit&agrave; ma anche, in special modo, per il terribile botto con la Honda di Marc Marquez. Alla fine del rettilineo principale, lo spagnolo, a causa della perdita dell'anteriore in ingresso di curva, ha centrato in pieno il francese, appena uscito dalla corsia box. L'impatto &egrave; stato davvero notevole tant'&egrave; che la Ducati Pramac di Zarco si &egrave; letteralmente spezzata in due; fortunatamente non ci sono stati danni fisici per il pilota, abile a staccare la gamba destra appena prima dell'impatto. Secondo Marquez, Zarco avrebbe dovuto accertarsi in maniera pi&ugrave; accurata del sopravanzare dell'otto volte iridato, una tesi che il francese respinge fermamente: "&Egrave; inaccettabile che io venga considerato responsabile dell'accaduto". Ha chiosato il due volte iridato della Moto2. &nbsp; GP Germania, Bagnaia sul contatto Marquez-Zarco: "Figlio di tanta sfortuna" Johann Zarco: "Marquez sta perdendo il controllo"  Zarco ha respinto in maniera decisa le accuse di Marquez e ha rilanciato sottolineando il fatto che lo spagnolo non si sia premurato delle sue condizioni fisiche dopo l'impatto: "Non sono uno stupido, attribuirmi la colpa &egrave; ridicolo. Si pu&ograve; dire che l'uscita della pit lane &egrave; insidiosa ma sono stato attento. Stavo uscendo dalla pit lane, ho frenato ed ho visto un gruppone di piloti passare, in quel momento ho pensato di accodarmi a loro. Fortunatamente la moto di Marquez ha colpito solo la mia schiena e non le gambe o il piede. Marquez, quando ero a terra, poteva quantomeno venire da me, capisco che volesse correre verso la sua moto per non perdere tempo ma poteva controllare che fosse tutto apposto".Il francese non le ha mandate a dire, evidenziando una mancanza di lucidit&agrave; da parte del pilota Honda: "Mi piace come gareggia Marquez, &egrave; un campione ma sta perdendo il controllo quando parla, dovrebbe pensare due volte prima di parlare. &Egrave; vero che ho detto che &egrave; colpa mia, ma non &egrave; accettabile che si pensi che io sia il colpevole. Sono una brava persona, non pu&ograve; darmi la colpa solo perch&eacute; sono una brava persona, non &egrave; che tutti possono mostrarmi il dito medio. &Egrave; successa una cosa simile, un incidente grosso, tre anni fa, sono stato colpito dietro e tutti si sono messi a dire fosse colpa mia. Non dobbiamo dire che la colpa &egrave; di qualcuno, bisogna accettarlo, perdere il controllo quando si parla &egrave; un po' triste". Il terribile impatto poteva avere delle conseguenze ben peggiori per il francese: "Fisicamente sto bene. Ho una botta sopra il bacino, per questo non mi sono potuto muovere immediatamente e mi sentivo strano, ma nulla sembra rotto. Controller&ograve; con il mio fisioterapista domani ma va tutto bene. Abbiamo una moto distrutta sulla quale i meccanici lavoreranno fino a tardi e vedremo. &Egrave; parte del gioco ma non si pu&ograve; perdere il controllo cos&igrave;, non sono un stupido". MotoGP, Marquez sul botto: "Andare da Zarco? Era in pista, avrei solo aumentato il pericolo"        

Il francese ha risposto all'otto volte iridato che l'aveva indicato come il responsabile del pericoloso impatto avvenuto nella FP2

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